Fuori dal gregge è un posto bellissimo
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MODIFICHE_ALL'ART_34_DEL_DECRETO_LEGISLATIVO_26_MARZO_2001_N_151.pdf
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Ministero dell'Interno Dipartimento della Pubblica Sicurezza - Modifiche all'art. 34 del decreto legislativo 26 marzo 2001 n. 151. Trattamento economico congedo parentale.
MERCOLEDÌ 24 MAGGIO 2023 00.30.46

Il Fatto Quotidiano - L'album di famiglia


L'album di famiglia »Marco Travaglio eri, pe r l a pri ma volta da quando è nato, ilFatto non ha scritto nulla sull'anniversario della strage di Capaci. Tacere almeno il 23 maggio ci è sembrato il miglior modo di onorare Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli uomini dellascorta, mentre tutti vomitano fiumi di parole che, appena escono dalle loro bocche, si svuotano, si seccano e si vaporizzano nell'aria. Basti pensare che proprio ieri, dopo otto mesi di vuoto, la maggioranza di destra s'è decisaavararelacommissione Antimafia, che una volta anticipavae pungolava la magistratura sui rapporti mafia-istituzioni e da tempo ne cancella persino le sentenze definitive. La presidente è la meloniana Chiara Colosimo, che con un'associazione pro detenuti ha incrociato spesso Luigi Ciavardini, condannato per la strage di Bologna con altri neofascisti: Fioravanti, Mambro e Bellini. Noi non pensiamo che siaun'amica.degli stragisti mafiosi e fascisti che va all'Antimafia per coprirli: è troppo giovane per esserlo. Ma vicino a lei c'è chi quella storia la conosce bene e ha interesse aoscurarla. La sentenza di Bologna su Bellini (e sui defunti mandanti e depistatori Gelli, D'Amato e Tedeschi) conferma il filo nero che collega 25 anni di strategiadellatensione, dapiazza Fontana del 1969 al 1992-'94. In Parlamento e in Antimafia l'uomo che più conosce quella storia, per averle dedicato molti anni da pm, è Roberto Scarpinato. Sei fratelli d'Italiafossero davvero, come dicono, devoti a Falcone e Borsellino, dovrebbero ascoltarlo. Perché dietro le stragi cosiddette "mafiose", accanto ai boss danzavano i revenant dell'eversione nera, oltre agli emissari del berlusconismo arrembante. Chiunque voglia riempire i buchi neri della ricostruzione giudiziariae storica deve passare di lì. Ecco perché chi ha avuto rapporti anche neutri con Ciavardini, qualunque cosa faccia (svelare o insabbiare), si vedrà rinfacciare quel legame. Esaràun danno non solo per lui, ma per il Parlamento elaricercadellaverità. Il sospetto però è che si voglia usare l'Antimafia non per completare le verità giudiziarie, ma addirittura per riscrivere politicamente in senso negazionista quel po' di storia accertato faticosamente dai giudici. Infatti le destre hanno infilato in Antimafia due imputati e un'indagata, e Azione-Iv un altro imputato. Sono gli stessi partiti che hanno esultato per le assoluzioni in Cassazione sulla trattativa Stato-mafia raccontando che non è mai esistita, mentre l'artefice, il generale Mori, si sgolaaripetere che la fece eccome e la rifarebbe di nuovo. Con questi presupposti, tanto vale chiudere subito i battenti appena aperti dell'Antimafia, E, negazionismo per negazionismo, raccontare che Falcone, la moglie e la scorta si sono suicidati. *** #s#12 #t#0 #c#nazionale#c# L'album di famiglia Il Fatto Quotidiano Travaglio Marco 14143
GIOVEDÌ 25 MAGGIO 2023 00.42.12

Il Fatto Quotidiano - Avevamo frainteso


Avevamo frainteso » Marcolravaglio uando, esattamente 15 mesi fa, la Russia attaccò l'Ucraina, qualche certezza l'avevamo tutti. Pensavamo che Kiev non c'entrasse nulla con la Nato, fuorché nella propaganda di Putin; poi la Nato intervenne cobelligerando e armando Kiev fino ai denti. Pensavamo che il governo ucraino non c'entrasse nulla coi nazisti, fuorché nella propaganda di Putin. Poi Zelensky si portò un nazi del battaglione Azov (inquadrato nelle forze armate di Kiev) nel collegamento col Parlamento greco. E altre centinaia ne vedemmo uscire dall'acciaieria di Mariupol con i loro simpatici simboli nazisti e le loro svastiche tatuate. Pensavamo che le nostre armi servissero per la resistenza dell'Ucraina contro gli attacchi della Russia; ora scopriamo che l'Ucraina le usa per attaccare la Russia con milizie di estrema destra che i giornaloni chiamano "partigiani russi", ma senza spiegare perché partono dall'Ucraina e quando mai i nostri governi han dichiarato guerra alla Russia. Pensavamo che, fra Ucraina e Russia, lo Stato terrorista fosse la Russia, come da black list della Nato e dunque dell'Ue. Poi gli ucraini hanno assassinato a Mosca Darya Dugina, figlia del filosofo Aleksandr. Poi il capo dei Servizi militari ucraini Budanov s'è vantato di "uccidere" i propagandisti russi "ovunque sulla faccia della terra fino alla vittoria". Confermando che l'Ucraina è uno Stato terrorista che fa attentati con le nostre anni. Cosa peraltro già nota dal 2014, quando le sue forze armate assassinarono il giornalista italiano Andrea Rocchelli e il collega russo Andrej Mironov in Donbass, coperte dai depistaggi dei regimi Poroshenko-Zelensky. Pensavamo che l'obiettivo fosse un cessate il fuoco e un negoziatoper risparmiare altri mortiedistruzioni; oggi basta dire "e .Cire il fuoco" per essere putiniani. Pensavamo che Bakhmut fosse la Maginot degli ucraini, tant'è che in sei mesi ci hanbruciato decine di migliaia di uomini e un'infinità di proiettili e armi; ora che l'esercito più potente d'Europa, armato dai 40 Stati dellatemibile "Nato allargata", l'ha persa, nessuno ne parla più, come se fosse un paesucolo qualunque. Avevamocapitochelacontroffensiva ucraina di primavera per riconquistare gli oblast di Lugansk, Donetsk, Kherson, Zhaporizhzhia e ovviamente la Crimea e poi trattare la resa di Putin sarebbe scattata in primavera; e ci auguriamo che arrivi in fretta, perché fra 26 giorni ci toccherà attendere la controffensiva d'estate. Avevamo capito che la Russia sarebbe andata in default nella primavera 2022; ora leggiamo che il default lo rischiano gli Stati Uniti nella primavera 2023. Avevamo capito che la prima vittima delle guerre èlaverità. Ma forse stavolta si esagera. *** #s#12 #t#0 #c#nazionale#c# Avevamo frainteso Il Fatto Quotidiano Travaglio Marco 14143
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http://www.laboratoriopoliziademocratica.it/
Dispositivi_per_prevenire_l_abbandono_dei_bambini_nei_veicoli_di.pdf
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Dispositivi per prevenire l'abbandono dei bambini nei veicoli, di cui all'art.172, comma 1-bis, del codice della strada