SABATO 13 MAGGIO 2023 14.06.28
UCRAINA: CONTE, 'CONTRO ROVELLI CENSURA PREVENTIVA, CHE VERGOGNA' =
ADN0513 7 POL 0 ADN POL NAZ UCRAINA: CONTE, 'CONTRO ROVELLI CENSURA PREVENTIVA, CHE VERGOGNA' = Roma, 13 mag. (Adnkronos) - "L'Italia sarà ospite d'onore alla prestigiosa Buchmesse 2024, la Fiera del libro di Francoforte. Carlo Rovelli viene prima invitato alla cerimonia di apertura e poi lasciato a casa perché le sue idee contro armi e guerra potrebbero costituire 'motivo di imbarazzo'. Chiamiamo le cose con il loro nome: si tratta di censura preventiva". Lo scrive sui social Giuseppe Conte, leader del M5s. "Ma neppure in una fiera del libro si dà spazio al libero pensiero? - si chiede il presidente pentastellato - . Neppure nel santuario del libero confronto di idee è concesso mettere in discussione il pensiero unico dominante? Che facciamo: selezioniamo i nostri intellettuali in modo da essere sicuri di non offendere esponenti di governo? Che vergogna!". (Sai/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 13-MAG-23 14:06 NNNN
UCRAINA: CONTE, 'CONTRO ROVELLI CENSURA PREVENTIVA, CHE VERGOGNA' =
ADN0513 7 POL 0 ADN POL NAZ UCRAINA: CONTE, 'CONTRO ROVELLI CENSURA PREVENTIVA, CHE VERGOGNA' = Roma, 13 mag. (Adnkronos) - "L'Italia sarà ospite d'onore alla prestigiosa Buchmesse 2024, la Fiera del libro di Francoforte. Carlo Rovelli viene prima invitato alla cerimonia di apertura e poi lasciato a casa perché le sue idee contro armi e guerra potrebbero costituire 'motivo di imbarazzo'. Chiamiamo le cose con il loro nome: si tratta di censura preventiva". Lo scrive sui social Giuseppe Conte, leader del M5s. "Ma neppure in una fiera del libro si dà spazio al libero pensiero? - si chiede il presidente pentastellato - . Neppure nel santuario del libero confronto di idee è concesso mettere in discussione il pensiero unico dominante? Che facciamo: selezioniamo i nostri intellettuali in modo da essere sicuri di non offendere esponenti di governo? Che vergogna!". (Sai/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 13-MAG-23 14:06 NNNN
SABATO 13 MAGGIO 2023 13.00.14
Zelensky, striscione al Colosseo: "Non sei il benvenuto"
Zelensky, striscione al Colosseo: "Non sei il benvenuto" Zelensky, striscione al Colosseo: "Non sei il benvenuto" Fronte della Gioventù Comunista: "No armi in Ucraina" Roma, 13 mag. (askanews) - Zelensky non sei il benvenuto. Così recita lo striscione esposto oggi al Colosseo dai militanti del Fronte della Gioventù Comunista (FGC) in occasione della visita ufficiale del presidente ucraino a Roma. "Zelensky è un presidente che ha messo il suo paese a disposizione dei piani imperialisti della NATO, degli USA e della UE", dichiara Lorenzo Lang, segretario nazionale del FGC: "L'invasione russa è inaccettabile, lo diciamo senza mezzi termini. Ma la guerra in Ucraina è una guerra imperialista da entrambe le parti e viene pagata proprio dai popoli coinvolti. Il governo ucraino e quelli dei paesi NATO sono corresponsabili dell'ondata di morte e sofferenza che si è abbattuta sull'Ucraina. Zelensky viene dipinto come un paladino della libertà, mentre è a capo di un governo ultra-nazionalista che ha messo al bando 14 partiti politici e trasformato milizie neofasciste in forze armate regolari. In questo contesto, giudichiamo scellerata la politica del governo italiano, che continua a inviare armi in Ucraina, rendendo il nostro paese compartecipe di una guerra tra potenze che continua a ridurre l'Ucraina in un cumulo di macerie. Il coinvolgimento italiano deve cessare il prima possibile. Nessuna base sia messa a disposizione, nessun soldato, non un'arma sia inviata ancora per questa guerra", conclude. Sav 20230513T125955Z
Zelensky, striscione al Colosseo: "Non sei il benvenuto"
Zelensky, striscione al Colosseo: "Non sei il benvenuto" Zelensky, striscione al Colosseo: "Non sei il benvenuto" Fronte della Gioventù Comunista: "No armi in Ucraina" Roma, 13 mag. (askanews) - Zelensky non sei il benvenuto. Così recita lo striscione esposto oggi al Colosseo dai militanti del Fronte della Gioventù Comunista (FGC) in occasione della visita ufficiale del presidente ucraino a Roma. "Zelensky è un presidente che ha messo il suo paese a disposizione dei piani imperialisti della NATO, degli USA e della UE", dichiara Lorenzo Lang, segretario nazionale del FGC: "L'invasione russa è inaccettabile, lo diciamo senza mezzi termini. Ma la guerra in Ucraina è una guerra imperialista da entrambe le parti e viene pagata proprio dai popoli coinvolti. Il governo ucraino e quelli dei paesi NATO sono corresponsabili dell'ondata di morte e sofferenza che si è abbattuta sull'Ucraina. Zelensky viene dipinto come un paladino della libertà, mentre è a capo di un governo ultra-nazionalista che ha messo al bando 14 partiti politici e trasformato milizie neofasciste in forze armate regolari. In questo contesto, giudichiamo scellerata la politica del governo italiano, che continua a inviare armi in Ucraina, rendendo il nostro paese compartecipe di una guerra tra potenze che continua a ridurre l'Ucraina in un cumulo di macerie. Il coinvolgimento italiano deve cessare il prima possibile. Nessuna base sia messa a disposizione, nessun soldato, non un'arma sia inviata ancora per questa guerra", conclude. Sav 20230513T125955Z
DOMENICA 14 MAGGIO 2023 00.41.21
Il Fatto Quotidiano - Servitù volontaria
Servitù volontaria N Marco Travaglio Va letta e riletta, la lettera di Ricardo Franco Levi, "Commissario Fiera del Libro di Francoforte del 2024 , che comunica al "professore carissimo" Carlo Rovelli di aver annullato la sua lezione alla Buchmesse dell'anno prossimo per i delitti di pacifismo e leso Crosetto. "Con grande pena, ma senza infingimenti". Per non trasformare `un'occasione di festa e giusto orgoglio nazionale in motivo di imbarazzo per chi rappresenterà l'Italia... al massimo livello istituzionale". Il dolente scrivente avverte tutto "il peso di questa lettera, che mai avrei voluto scrivere" (sic) e spera "che possa contribuire a non farmi perdere la sua amicizia". Gran finale: "Con l'augurio di poter presto leggere un suo nuovo libro... le invio il migliore dei saluti". Manca solo l'epigrafe che Longanesi voleva stampare sul Tticolore: "Tengo famiglia". Laletteraèun reperto d'epoca, anzi d'epoche, perché avrebbe potuto scriverla qualunque prototipo d'intellettuale italiano in uno qualsiasi degli ultimi sei o sette secoli. È un capolavoro di servitù volontaria, dunque non richiesta, che spiega perché qui l'unica cultura degna di nota è quella autoritaria, qualunque sia l'autorità: l'intellighenzia non si concepisce come contropotere, ma come protesi e lingua del potere. Ha sempre bisogno di un padrone da servire. Se il padrone ordina, obbedisce. Se l'ordine non arriva, lo previene. Se il padronecade, se ne cerca un altro. E non cambia mai idea, non avendone di proprie: cambia soltanto padrone. Il tapino Ricardo (con una c sola) - già giornalista per insufficienza di prove di Sole 24 ore, Corriere, Giorno, Messaggero e Stampa, fondatore-affondatore dell'Indipendente "liberai" (senzae), sottosegretario di Prodi, portavoce di Veltroni e ora presidente degli editori - è persino sincero, nella sua viscida cortigianeria censoria. Per lui, come per ogni maggiordomo, un intellettuale che critica il potere non è normalità democratica: è un'anomalia da stroncare prima che faccia precedente. Più del censore, che ora si rende due volte ridicolo con la retromarcia per ordine del governo, fanno pena i censori del censore (tipo Crosetto, che aveva invitato Rovelli aoccuparsi di buchi bianchi e non del buco nero dei suoi conflitti d'interessi armati). Sono come Levi: per 15 mesi hanno stilato liste di fantomatici putiniani, silenziato e insultato i pacifisti, tentato di chiudere i programmi che li ospitano, ostracizzato artisti e autori russi (memorabile, ieri, ilteatrino diVespa ealtri camerieri ai piedi di Zelensky). Ora la censura'liberal" e "progressista" si salda con quella della destra, che ne raccoglie i flutti senza neppure muovere un dito. Come disse Mussolini negli ultimi giorni di Salò: "Come si fa a non diventare padrone in un Paese di servi?" *** #s#12 #t#0 #c#nazionale#c# Servitù volontaria Il Fatto Quotidiano Travaglio Marco 14143
Il Fatto Quotidiano - Servitù volontaria
Servitù volontaria N Marco Travaglio Va letta e riletta, la lettera di Ricardo Franco Levi, "Commissario Fiera del Libro di Francoforte del 2024 , che comunica al "professore carissimo" Carlo Rovelli di aver annullato la sua lezione alla Buchmesse dell'anno prossimo per i delitti di pacifismo e leso Crosetto. "Con grande pena, ma senza infingimenti". Per non trasformare `un'occasione di festa e giusto orgoglio nazionale in motivo di imbarazzo per chi rappresenterà l'Italia... al massimo livello istituzionale". Il dolente scrivente avverte tutto "il peso di questa lettera, che mai avrei voluto scrivere" (sic) e spera "che possa contribuire a non farmi perdere la sua amicizia". Gran finale: "Con l'augurio di poter presto leggere un suo nuovo libro... le invio il migliore dei saluti". Manca solo l'epigrafe che Longanesi voleva stampare sul Tticolore: "Tengo famiglia". Laletteraèun reperto d'epoca, anzi d'epoche, perché avrebbe potuto scriverla qualunque prototipo d'intellettuale italiano in uno qualsiasi degli ultimi sei o sette secoli. È un capolavoro di servitù volontaria, dunque non richiesta, che spiega perché qui l'unica cultura degna di nota è quella autoritaria, qualunque sia l'autorità: l'intellighenzia non si concepisce come contropotere, ma come protesi e lingua del potere. Ha sempre bisogno di un padrone da servire. Se il padrone ordina, obbedisce. Se l'ordine non arriva, lo previene. Se il padronecade, se ne cerca un altro. E non cambia mai idea, non avendone di proprie: cambia soltanto padrone. Il tapino Ricardo (con una c sola) - già giornalista per insufficienza di prove di Sole 24 ore, Corriere, Giorno, Messaggero e Stampa, fondatore-affondatore dell'Indipendente "liberai" (senzae), sottosegretario di Prodi, portavoce di Veltroni e ora presidente degli editori - è persino sincero, nella sua viscida cortigianeria censoria. Per lui, come per ogni maggiordomo, un intellettuale che critica il potere non è normalità democratica: è un'anomalia da stroncare prima che faccia precedente. Più del censore, che ora si rende due volte ridicolo con la retromarcia per ordine del governo, fanno pena i censori del censore (tipo Crosetto, che aveva invitato Rovelli aoccuparsi di buchi bianchi e non del buco nero dei suoi conflitti d'interessi armati). Sono come Levi: per 15 mesi hanno stilato liste di fantomatici putiniani, silenziato e insultato i pacifisti, tentato di chiudere i programmi che li ospitano, ostracizzato artisti e autori russi (memorabile, ieri, ilteatrino diVespa ealtri camerieri ai piedi di Zelensky). Ora la censura'liberal" e "progressista" si salda con quella della destra, che ne raccoglie i flutti senza neppure muovere un dito. Come disse Mussolini negli ultimi giorni di Salò: "Come si fa a non diventare padrone in un Paese di servi?" *** #s#12 #t#0 #c#nazionale#c# Servitù volontaria Il Fatto Quotidiano Travaglio Marco 14143
Nuova Ztl a Roma, verso le deroghe per Gpl e Diesel Euro 4. Chi potrà circolare
https://www.quotidiano.net/roma/nuova-ztl-roma-p19d81se
https://www.quotidiano.net/roma/nuova-ztl-roma-p19d81se
Quotidiano Nazionale
Nuova Ztl a Roma, verso le deroghe per Gpl e Diesel Euro 4. Chi potrà circolare
Dopo le contestazioni le modifiche sul tavolo del sindaco Gualtieri. Intanto i tassisti ricorrono al Tar. Confartigianato: "Danno milionario alle imprese"
Tar 2023-“Con atto del x, il sig. x, insieme ad altri 244 interessati, diffidava il Ministero dell’Interno a voler computare il quadriennio di frequenza del suddetto corso ai fini dell’anzianità di servizio e pensionistici.”
Tar 2023- sospensione dal servizio, ai sensi dell'art. 4-ter, co. 3, del D.L. n. 44/2021, per inosservanza dell’obbligo vaccinale da Sars-CoV-2
Tar 2023- patologia da disturbo ansioso, ovvero una menomazione all’integrità fisica riconducibile alla categoria 8 di cui alla tabella “A” del D.P.R. del 30 dicembre 1981, n.384
Cassazione 2023-In caso di mancata presentazione della dichiarazione dei redditi l’amministrazione può avvalersi anche di presunzioni supersemplici.
Cassazione-sono legittime le multe da autovelox noleggiati
Anticorruzione Enti Locali
Tar 2023-mancata previsione di un allineamento della decorrenza giuridica della qualifica di vice sovrintendente promosso per merito straordinario
Tar 2023“Restituzione dei contributi obbligatori”, prevede la restituzione dei contributi versati, con rivalutazione degli stessi, in caso di cessazione dal servizio del personale, per qualsiasi causa
Cassazione 2023- Ritardo nella applicazione sanzione disciplinare
CGUE 2023- divieto di discriminazione per età nel lavoro pubblico
http://www.laboratoriopoliziademocratica.it/
Tar 2023- sospensione dal servizio, ai sensi dell'art. 4-ter, co. 3, del D.L. n. 44/2021, per inosservanza dell’obbligo vaccinale da Sars-CoV-2
Tar 2023- patologia da disturbo ansioso, ovvero una menomazione all’integrità fisica riconducibile alla categoria 8 di cui alla tabella “A” del D.P.R. del 30 dicembre 1981, n.384
Cassazione 2023-In caso di mancata presentazione della dichiarazione dei redditi l’amministrazione può avvalersi anche di presunzioni supersemplici.
Cassazione-sono legittime le multe da autovelox noleggiati
Anticorruzione Enti Locali
Tar 2023-mancata previsione di un allineamento della decorrenza giuridica della qualifica di vice sovrintendente promosso per merito straordinario
Tar 2023“Restituzione dei contributi obbligatori”, prevede la restituzione dei contributi versati, con rivalutazione degli stessi, in caso di cessazione dal servizio del personale, per qualsiasi causa
Cassazione 2023- Ritardo nella applicazione sanzione disciplinare
CGUE 2023- divieto di discriminazione per età nel lavoro pubblico
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Corte Costituzionale 2023-Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili
MARTEDÌ 16 MAGGIO 2023 00.47.24
Il Fatto Quotidiano - Editto bulgaro? Magari
Editto bulgaro? Magari » Marco Travaglio I ssendone stato una causa i_i scatenante, credo di essere I titolato aparlaredell'editto bulgaro pronunciato dal premier B. i118.4.2002 a Sofia per chiedere ai vertici Rai di cacciare Biagi, Santoro e Luttazzi, rei di avermi ospitato per parlare dei rapporti fra B. e la mafia ("uso criminoso della televisione pubblica"). Siccome i dirigenti Rai li aveva appena nominati lui, B. fu subito esaudito. E siccome possedeva (e possiede) le tre reti Mediaset e si era accordato con la Telecom di Tronchetti Provera per soffocare nella cullala neonata La7, gli epurati non trovarono un'altra tv, malgrado l'enorme seguito. Santoro fu reintegrato dal Tribunale nel 2006. Biagi tornò nel 2007, sei mesi prima di morire. Luttazzi non tornò mai, aparte ilDecameron su La7, che glielo chiuse nel 2007 alla quinta puntata. Intanto, siccome le epurazioni funzionavano navano a meraviglia, la Rai dell'Annunziata chiuse anche Raiot di Sabina Guzzanti dopo la prima puntata. E sparì un'altra dozzina di artisti e giornalisti, fra cui Beha e Massimo Fini. 11 comun denominatore delle vittime di quegli editti era di essere persone libere, incontrollabili, senza partiti di riferimento. Nel finto bipolarismo FI-Pd, spegnere le voci che non obbedivano a nessuno faceva comodo a tutti. Pensavamo che nulla fosse peggio di quella plumbea cappa di conformismo consociativo, poi arrivò Renzi a smentirci: asservì per legge la Rai al govemo e si prese tutte e tre le reti e i tg, che fecero sparire Gabanelli, Giannini, Giletti e Porro. Mala nuova La7 di Cairo bada più allo share che alla politica esi prese iprimi tre, mentre il quartoandòa Rete4. Quella di oggi è tutt'altra storia, anche se Salvini rivendica una cacciata di Fazio che non c'è stata. Fazio sa di piacere solo al Pd, di cui condivide per indole la visione conformista e mainstream, e di stare sulle palle alle destre; ha capito che gli avrebbero messo i bastoni fra le ruote; ehaprevenutol'attaccofirmando col Nove. In una qualunque azienda, chi si lascia sfuggire una star di quel calibro verrebbe licenziato con richieste di danni dagli azionisti. Mala Rai non è un'azienda, è un lupanare (bastava assistere, sabato, al vomitevole "tank show" degli scendiletto di Zelensky). Chi s'è lasciato sfuggire Fazio non è il nuovo ad Sergio, ancora in pectore: è quello vecchio, Fuortes, di area Pd messo li da Draghi, che ha tenuto nel cassetto il rinnovo del contratto per compiacerei nuovi padroni. Poi li ha ricompiaciuti andandosene anzitempo senza che potessero sloggiarlo. Nessun editto: le epurazioni bisogna meritarsele e di Biagi, Santoro e Luttazzi non se ne vedono. Se anche la Meloni fosse tentata da un editto bulgaro, oucraino, non farebbe in tempo: verrebbe anticipata ed esaudita prima di aprire bocca. *** #s#12 #t#0 #c#nazionale#c# Editto bulgaro? Magari Il Fatto Quotidiano Travaglio Marco 14143
Il Fatto Quotidiano - Editto bulgaro? Magari
Editto bulgaro? Magari » Marco Travaglio I ssendone stato una causa i_i scatenante, credo di essere I titolato aparlaredell'editto bulgaro pronunciato dal premier B. i118.4.2002 a Sofia per chiedere ai vertici Rai di cacciare Biagi, Santoro e Luttazzi, rei di avermi ospitato per parlare dei rapporti fra B. e la mafia ("uso criminoso della televisione pubblica"). Siccome i dirigenti Rai li aveva appena nominati lui, B. fu subito esaudito. E siccome possedeva (e possiede) le tre reti Mediaset e si era accordato con la Telecom di Tronchetti Provera per soffocare nella cullala neonata La7, gli epurati non trovarono un'altra tv, malgrado l'enorme seguito. Santoro fu reintegrato dal Tribunale nel 2006. Biagi tornò nel 2007, sei mesi prima di morire. Luttazzi non tornò mai, aparte ilDecameron su La7, che glielo chiuse nel 2007 alla quinta puntata. Intanto, siccome le epurazioni funzionavano navano a meraviglia, la Rai dell'Annunziata chiuse anche Raiot di Sabina Guzzanti dopo la prima puntata. E sparì un'altra dozzina di artisti e giornalisti, fra cui Beha e Massimo Fini. 11 comun denominatore delle vittime di quegli editti era di essere persone libere, incontrollabili, senza partiti di riferimento. Nel finto bipolarismo FI-Pd, spegnere le voci che non obbedivano a nessuno faceva comodo a tutti. Pensavamo che nulla fosse peggio di quella plumbea cappa di conformismo consociativo, poi arrivò Renzi a smentirci: asservì per legge la Rai al govemo e si prese tutte e tre le reti e i tg, che fecero sparire Gabanelli, Giannini, Giletti e Porro. Mala nuova La7 di Cairo bada più allo share che alla politica esi prese iprimi tre, mentre il quartoandòa Rete4. Quella di oggi è tutt'altra storia, anche se Salvini rivendica una cacciata di Fazio che non c'è stata. Fazio sa di piacere solo al Pd, di cui condivide per indole la visione conformista e mainstream, e di stare sulle palle alle destre; ha capito che gli avrebbero messo i bastoni fra le ruote; ehaprevenutol'attaccofirmando col Nove. In una qualunque azienda, chi si lascia sfuggire una star di quel calibro verrebbe licenziato con richieste di danni dagli azionisti. Mala Rai non è un'azienda, è un lupanare (bastava assistere, sabato, al vomitevole "tank show" degli scendiletto di Zelensky). Chi s'è lasciato sfuggire Fazio non è il nuovo ad Sergio, ancora in pectore: è quello vecchio, Fuortes, di area Pd messo li da Draghi, che ha tenuto nel cassetto il rinnovo del contratto per compiacerei nuovi padroni. Poi li ha ricompiaciuti andandosene anzitempo senza che potessero sloggiarlo. Nessun editto: le epurazioni bisogna meritarsele e di Biagi, Santoro e Luttazzi non se ne vedono. Se anche la Meloni fosse tentata da un editto bulgaro, oucraino, non farebbe in tempo: verrebbe anticipata ed esaudita prima di aprire bocca. *** #s#12 #t#0 #c#nazionale#c# Editto bulgaro? Magari Il Fatto Quotidiano Travaglio Marco 14143