«L'arte dinamogrammatica, degno complemento all'indagine genealogica, ci invita a una ulteriore acrobazia: scrivere del presente né all'indicativo né al condizionale, bensì al potenziale (dire il possibile che agguata negli interstizi del dato); in un tono che non sia descrittivo (appiattendosi su quel che c'è) né normativo (pontificando di quel che dovrebbe essere), bensì allusivo, lasciando affiorare sulla superficie del vissuto le tensioni irrisolte che lo innervano segretamente. Perché ogni immagine, ogni oggetto storico - e dunque ogni gesto, nostro o altrui - cela in sé "uno stato di tensione massima ma non polarizzata": è solo il contatto con il "tempo di ora" a produrre la ionizzazione. A trasformare la dynamis in dinamite»
domani un pezzo di eccedenza sarà nel palinsesto di www.radiovirus.org: alle 16 collegati e fai refresh
https://t.me/quarantella
https://t.me/Radiovirus_increasingvoices
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/ / /
ore 16:00-17:00
eccedance x Quarantella
www.radiovirus.org
eccedance: «we are making a movie. So what? Just a movie. Maybe. Maybe not. Here in Naples many things can happen»
Quarantella: «!»
Asserragliata a Materdei, la redazione eccedance esplora pianeti di migliaia di ore di video, suoni, immagini, frequenze, ipotesi, lettere, ozi e liquidi. Archivi. Per decifrare trasmissioni lontane e vicinissime che parlano dagli ultimi giorni dell'umanità. Un caravanserraglio di strumenti floridi, sbocciati dalle tasche di mister utopia, al secolo, ghezzi enrico.
www.ecce.dance
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!!!
Looking for a tape.
All'archivio manca un pezzo. Lo stiamo cercando.
"Una notte di eveline, 2 Gennaio 1993".
Fuori Orario, Raitre.
Vi ritrovate vhs registrate dalla tv che possono aiutarci?
++
redazione@ecce.dance
++
segreteria telefonica +39 08118098817
++
https://ecce.dance/
!!!
Looking for a tape.
All'archivio manca un pezzo. Lo stiamo cercando.
"Una notte di eveline, 2 Gennaio 1993".
Fuori Orario, Raitre.
Vi ritrovate vhs registrate dalla tv che possono aiutarci?
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Molti di noi non l'hanno conosciuto, nel senso che non c'è stata occasione di incontrarsi, di stringergli la mano o scambiare qualche parola.
Eppure le sue immagini ci hanno accompagnato per molto tempo nella costruzione del film, ne fanno parte, lo animano.
Contavamo di dirgli grazie, prima o poi, alla prima occasione.
Quell'occasione è irrimediabilmente adesso.
Grazie Gianfranco Fiore.
Eppure le sue immagini ci hanno accompagnato per molto tempo nella costruzione del film, ne fanno parte, lo animano.
Contavamo di dirgli grazie, prima o poi, alla prima occasione.
Quell'occasione è irrimediabilmente adesso.
Grazie Gianfranco Fiore.
Still.
Questo schema, formato A2, campeggiava sulla parete di un grande capannone da qualche parte a roma nel giugno del 2019.
Per dieci giorni, quindici persone ci girarono intorno.
Funzionò.
Era la macchina che cattura l'eccedenza,
ed ha prodotto un pezzo del film completamente inaspettato.
Era il suo scopo.
Questo schema, formato A2, campeggiava sulla parete di un grande capannone da qualche parte a roma nel giugno del 2019.
Per dieci giorni, quindici persone ci girarono intorno.
Funzionò.
Era la macchina che cattura l'eccedenza,
ed ha prodotto un pezzo del film completamente inaspettato.
Era il suo scopo.
#28 Qual è l’invenzione del cinema? L’invenzione del cinema è che tutta la eventuale complessità della materia, della vita, del mondo, si trova immediatamente mutata in immagine e questa è una mutazione fortissima che non esiste in nessuna delle altre, diciamo arti, nelle altre attività umane in modo così immediato e forse l’unica attività che non produce apparentemente testi spettacoli opere ma produce e riproduce e muta la nostra vita è il pensare. Il cinema è questa sorta di pensare che però da luogo ancora a immagini riconoscibili come il nostro pensare che è continuamente fatto di immagini che non ci viene in mente di stampare, a volte cerchiamo di ricordarle di raccontarle o di ridipingerle o di rifarle e ci si può mettere tutta la vita.
Anche qui siamo tenuti sospesi al nostro stesso spettacolo mediante questa stranissima mediazione del cinema che da una parte sembra solo riprodurre e dall’altra nel riprodurre inevitabilmente ci vede, ci può e deve far pensare a tutt’altro, il tutt’altro che è la stessa cosa, la società che di per sé è un continuo mescolarsi degli stessi desideri, delle stesse pulsioni, degli stessi codici. egh
Anche qui siamo tenuti sospesi al nostro stesso spettacolo mediante questa stranissima mediazione del cinema che da una parte sembra solo riprodurre e dall’altra nel riprodurre inevitabilmente ci vede, ci può e deve far pensare a tutt’altro, il tutt’altro che è la stessa cosa, la società che di per sé è un continuo mescolarsi degli stessi desideri, delle stesse pulsioni, degli stessi codici. egh