Marinella Mondaini
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Slavista russista esperta storia del Donbass e del conflitto in Ucraina. Vive a Mosca
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Поздравляю всех с праздником Победы! Победа Советского Союза, советского народа, Красной Армии в Великой Отечественной войне! С Победой! За Победу! Будет сломан хребет и этому украинскому нацизму! Buona festa della Vittoria! La vittoria dell’Unione Sovietica, del popolo sovietico, dell’Armata Rossa nella Grande Guerra Patriottica! Sarà spezzata la cresta anche a questo nazismo ucraino! Alla Vittoria! Per la Vittoria!
La Germania oggi insulta la Storia.
L'8 maggio 1945 fu firmato l'atto finale di resa incondizionata della Germania nazista.
All’inizio, i dirigenti del Terzo Reich, dopo il suicidio di Hitler, si affrettarono a capitolare davanti agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna e l’Atto fu firmato presso la sede di Eisenhower il 7 maggio.
Tuttavia, Mosca non era categoricamente soddisfatta dei dettagli e del luogo della cerimonia.
"Il trattato firmato a Reims non può essere annullato, ma non può nemmeno essere riconosciuto", scrisse Stalin in un telegramma a Churchill e Truman.
E già l'8 maggio, la Germania, alle 22:43, ora dell'Europa centrale, capitolò davanti all'Unione Sovietica.
A Mosca, la resa della Germania venne annunciata la notte del 9 maggio 1945 e su ordine di Stalin, in questo giorno fu dato il saluto vittorioso con mille cannoni.
E oggi cosa succede In Germania? Succede che a Berlino, in occasione della celebrazione della fine della Seconda Guerra Mondiale l’8 e il 9 maggio sono stati banditi dai memoriali le bandiere russe e i nastri di San Giorgio e persino le canzoni, legate alla Vittoria dell'URSS sul nazifascismo.
La polizia di Berlino ha pubblicato le norme che si applicano ai monumenti commemorativi sovietici a Berlino e dintorni.
Cioè nel giorno della liberazione dal fascismo tedesco, sotto minaccia di punizione, è vietato esporre la bandiera del vincitore nella battaglia con il fascismo tedesco, l'URSS.
“Chi vieta la bandiera del vincitore si schiera dalla parte del perdente, cioè del fascismo hitleriano", queste parole di condanna, riportate oggi dalla stampa russa, appartengono a Gerhard Langguth, figlio di antifascisti e parente di uno dei padri fondatori del Partito socialdemocratico tedesco (SPD), Ferdinand Lassalle.
Langguth ha condannato la decisione in una lettera al ministro degli Interni del Land di Berlino, Iris Spranger, affermando che questo divieto è contrario alla Costituzione tedesca e al giuramento di Spranger e ha sottolineato che la canzone sovietica “Guerra Santa” mira a combattere il fascismo e quindi non deve essere vietata.
Il divieto di indossare ed esporre la bandiera, così come altri simboli associati alla Grande Guerra Patriottica e all'URSS, sul territorio dei memoriali sovietici nel Giorno della Vittoria a Berlino equivale ad approvare e adottare il fascismo.
La rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato che Mosca condanna la decisione delle autorità di Berlino di vietare i simboli sovietici e russi l'8 e il 9 maggio, sottolineando che la decisione è blasfema e ha invitato le autorità di Berlino ad annullarla.
Il 6 maggio, il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è recato sul fianco orientale della Nato per incontrare le truppe tedesche di stanza in Lituania e negoziare con il presidente Gitanas Nausėda. Nel campo di addestramento militare Scholz è salito su un veicolo corazzato da trasporto truppe Boxer e ha promesso ai paesi Baltici protezione dagli attacchi russi! Lo scorso dicembre Vilnius e Berlino hanno firmato un accordo che sancisce il dispiegamento permanente di truppe tedesche all’estero, il primo dalla Seconda Guerra Mondiale!
Le sue dichiarazioni: “la Germania è dalla parte dei paesi baltici, noi della Nato ci proteggiamo l’un con l’altro, difenderemo ogni centimetro del nostro territorio” e le foto del cancelliere federale sul carro armato che difende i paesi baltici dalla mitica «aggressione russa» sarebbero state impensabili solo due anni fa.
Anche nell’agosto 2022 Scholz è salito sul carro armato, “Gepard”, nel poligono Plutos, dove stavano facendo addestramento ai soldati ucraini.
E’ un destino sinistro quello di salire sul carro armato nei paesi baltici per impaurire la Russia, ricordo che nel dicembre 2012 a tale tentazione non è sfuggita nemmeno Elizabeth Truss, quando era a capo del ministero degli Esteri della Gran Bretagna. La foto della Truss in Estonia, sul carro armato in elmetto e giubbotto antiproiettile per “dissuadere Putin dall’invasione dell’Ucraina”, sollevò sulla stampa britannica svariati commenti, uno in particolare diceva: “Il suo astuto piano è fermare Putin facendolo ridere”.
A parte l'ilarità, le grottesche immagini di Truss e Scholz trasmettono un senso di macabro. Sollevano inquietanti paralleli storici.
Il mio articolo qui: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-9.../40832_54560/
eccolo Scholz
Io celebro il 9 maggio, quando i sovietici sconfissero i nazisti
DI MONI OVADIA
9 MAGGIO 2024

Il 9 maggio 1945 dovrebbe essere considerata come una delle più importanti e cruciali date di tutto il Novecento e anche dell’intera storia umana. Quel giorno memorabile le forze dell’Armata Rossa e delle brigate partigiane sovietiche sconfissero definitivamente i criminali eserciti nazifascisti sul vasto fronte orientale.

Senza la straordinaria resistenza sovietica, l’esercito tedesco avrebbe potuto dilagare a Est, impadronirsi delle più preziose materie prime e sconfiggere gli alleati anglo-franco-americani. La Germania nazista era vicina alla realizzazione della bomba atomica e disponeva di una scienza missilistica di almeno 15 anni più avanzata di quella dei suoi nemici.

Verosimilmente l’Europa sarebbe diventata un campo di morte, una terra disseminata di campi di sterminio, di camere a gas e forni crematori, non un solo ebreo sarebbe sopravvissuto, i popoli slavi avrebbero conosciuto una nuova schiavitù.

Per contrastare questo incubo, i popoli sovietici hanno sacrificato 27 milioni di vite, di cui 12 milioni russe, hanno patito distruzioni e sofferenze inenarrabili e hanno affrontato una guerra il cui scopo era lo sterminio totale, questo era l’intento dichiarato di Adolf Hitler, soggiogare i popoli slavi, sterminare il popolo russo.

L’eroismo dei combattenti dell’Armata Rossa e dei cittadini sovietici sfida le più iperboliche narrazioni di epopee eroiche. Si pensi a Stalingrado e se è possibile ancora di più a Leningrado, assediata per tre anni.

Nella Venezia del Nord la resistenza dei cittadini oltre che dei combattenti fu sovrumana. In questa grandiosa città gli abitanti e chi li guidava riuscirono a concepire l’inaudito, edificarono una strada, la famosa “Via della Vita”, sul lago ghiacciato Ladoga per portare rifornimenti alla città martoriata.

In seguito, a guerra non ancora terminata, appena morto Roosevelt, Henry Truman, nuovo presidente Usa individuò nell’Unione Sovietica il nemico ideale del dopoguerra.

Gli apparati di propaganda del governo, del Pentagono e dei servizi segreti statunitensi approntarono un infernale campagna di propaganda basata su una miscela tossica di russofobia e anticomunismo isterico per rappresentare l’Urss come il regno del male. Alcune istituzioni, create espressamente, seminavano le menzogne più infami.

L’Europa comunitaria progressivamente sintonizzandosi sulla temperie stelle e strisce ha finito con l’allinearsi alla stessa propaganda, sulla spinta di governi fascistoidi di alcuni paesi dell’Europa dell’Est, fino alla perversione di apparentare comunismo e nazismo con l’intenzione di criminalizzare la Federazione Russa.

Tutto ciò ha portato a ignorare artatamente la ricorrenza del 9 di maggio, a gettare l’oblio sul sacrificio di 27 milioni di cittadini russi e sovietici.

È nostra intenzione riparare a questa vergogna per restituire onore e giustizia a quegli straordinari esseri umani a cui ogni cittadino europeo e non solo deve imperitura gratitudine.

Oggi, nella sede dell’ambasciata russa di Roma, Moni Ovadia celebrerà la vittoria dell’Armata Rossa sui nazifascisti. Questo un brano del suo intervento.

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Vladimir Putin nel suo discorso alla Parata Militare del 9 Maggio: “Rendiamo onore ai nostri padri, nonni e bisnonni. Hanno difeso la loro patria e schiacciato il nazismo, liberato i popoli europei e raggiunto le vette del valore militare e lavorativo.
Oggi vediamo come la verità sulla Seconda guerra mondiale venga distorta. Essa disturba coloro che sono abituati a costruire la loro politica essenzialmente coloniale sull'ipocrisia e sulla menzogna. Demoliscono i monumenti ai veri combattenti contro il nazismo, mettono sul piedistallo i traditori e i collaboratori dei nazisti, cancellano la memoria dell'eroismo e della nobiltà dei soldati-liberatori, del grande sacrificio che hanno compiuto in nome della vita.
Il revanscismo, la manipolazione della storia e il desiderio di giustificare gli attuali seguaci del nazismo - fanno parte della politica generale delle élite occidentali di fomentare sempre più conflitti regionali, ostilità interetnica e interreligiosa e di limitare, contenere i centri sovrani e indipendenti dello sviluppo mondiale.
Respingiamo le pretese di esclusività di qualsiasi Stato o alleanza e sappiamo dove porta l'esorbitanza di tali ambizioni. La Russia farà di tutto per evitare uno scontro globale, ma allo stesso tempo non permetteremo a nessuno di minacciarci. Le nostre forze strategiche sono sempre pronte, in stato di allerta.
L'Occidente vorrebbe dimenticare le lezioni della Seconda guerra mondiale, ma noi ricordiamo che il destino dell'umanità è stato deciso nelle grandiose battaglie di Mosca e Leningrado, Rzhev, Stalingrado, Kursk e Kharkov, Minsk, Smolensk e Kiev, e in pesanti e sanguinose battaglie, da Murmansk al Caucaso e alla Crimea.
Durante i primi tre lunghi e difficili anni della Grande Guerra Patriottica, l'Unione Sovietica, tutte le repubbliche dell'ex Unione Sovietica combatterono i nazisti praticamente faccia a faccia, mentre per la potenza militare della Wehrmacht lavorava praticamente tutta l'Europa.
Vorrei sottolineare altresì che la Russia non ha mai sminuito l'importanza del secondo fronte e dell'aiuto degli Alleati. Onoriamo il coraggio di tutti i soldati della coalizione anti-hitleriana, dei partecipanti alla Resistenza, dei combattenti clandestini, dei partigiani e il coraggio del popolo cinese, che ha lottato per la propria indipendenza contro l'aggressione del Giappone militarista. E ricorderemo sempre, mai dimenticheremo, la nostra lotta comune e le nostre tradizioni di alleanza” Questa la parte più importante del discorso di Putin che avrebbe dovuto trovare posto nei giornali italiani se fossero stati imparziali e onesti, parole di Putin che i politici italiani dovrebbero imparare a memoria.
“Lotta comune e tradizioni di alleanza” che l’odierna dirigenza dell’Ue ha distrutto. Basti citare le parole della Von der Leyen al Parlamento di Vilnius, dove ha continuato a propagare retorica nazista e menzogne: "Per molti anni, la Lituania ha avvertito l'Europa dei pericoli della Russia. Dopo il 2014, ci avete detto che Putin semplicemente non si sarebbe fermato. E l'Europa avrebbe dovuto ascoltare. Ci è voluto troppo tempo per svegliarci alla minaccia della Russia di Putin. Ma oggi la nostra Unione è fermamente al vostro fianco, per la libertà e contro l'aggressione". La Russia non ha mai minacciato o aggredito nessuno! Ma i nuovi fascisti Ue si rodono il fegato dall’acredine e odio antirusso per la splendida Parata Militare, che hanno boicottato (ma non sono stati invitati) e criticato.
Oggi è stata la giornata più fredda degli ultimi 25 anni, sotto la neve a Mosca si è conclusa la tradizionale Parata Militare, in onore della 79º anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica. Hanno preso parte più di 9000 persone. Sulla piazza Rossa ha sfilato anche un reparto speciale di militari che hanno preso parte all’Operazione Speciale russa in Ucraina tra loro anche 7 Eroi della Russia.
Poi hanno sfilato i mezzi militari. La colonna meccanizzata, come da tradizione, era guidata da un carro armato T-34-85 della Grande Guerra Patriottica, seguito un gruppo di veicoli leggeri a ruote tra i quali quest’anno per la prima volta c’era il nuovissimo veicolo blindato K-53949 Phoenix e l’automobile sanitaria “Linza” per l’evacuazione dei feriti. Poi hanno sfilato i veicoli corazzati "Tiger" e "VPK-Ural", i veicoli corazzati BTR-82A e "Boomerang", i lanciatori di sistemi missilistici tattici-operativi "Iskander-M" e i sistemi missilistici antiaerei S-400, nonché i complessi missilistici strategici "Jars".
I mezzi militari hanno preso parte in minor numero perché sono impiegati nell’Operazione Militare Speciale. Ha concluso la Parata Militare l’esibizione di due pattuglie acrobatiche dell’Aeronautica Militare russa “Cavalieri Russi” e “Rondoni”.
Sono venuti in Russia per festeggiare la Vittoria e presenziare alla Parata sulla Piazza Rossa insieme a Putin i presidenti delle ex repubbliche sovietiche: Bielorussia, Kazakhstan, Tagikistan, Kirghizistan, Turkmenistan, Uzbekistan. Inoltre sono venuti il presidente di Cuba, del Laos, della Guinea-Bissau. Prima della Parata tutti i leader stranieri sono stati incontrati personalmente da Putin nella sala dell’Armeria del Cremlino.
Oggi il popolo russo, è unito nella lotta per la propria sopravvivenza ed è pronto, come durante la Grande Guerra Patriottica (la 2 Guerra M.) a sacrificarsi di nuovo per sconfiggere il nuovo nazifascismo. Tutti noi dovremmo solo essere infinitamente grati alla grande Madre Russia.
Per le strade dell’Austria sono apparsi dei cartelloni con l’immagine di Zelenskij che si bacia con la Von der Leyen.
Si tratta di cartelloni stradali che mostrano Vladimir Zelenskij e Ursula von der Leyen che si baciano su uno sfondo di attrezzature militari e rovine. Le scritte sul manifesto recitano: “Stop alla follia europea”, “Guerrafondai”, “Caos del Corona”, ecc.
Sono i manifesti elettorali del Partito della Libertà (FPÖ).
L'ambasciata ucraina ha vivamente protestato, ha presentato un reclamo al Ministero degli Esteri austriaco in merito a questi manifesti elettorali - ha dichiarato la missione diplomatica citata da Ukrinform:
"L'ambasciata è appena venuta a conoscenza del contenuto manipolatorio del manifesto del partito FPÖ e l'ambasciatore ucraino ha criticato con urgenza il suo contenuto", si legge nel comunicato.
L'ambasciata ucraina ha definito tali azioni "immorali e disgustose".
Soprattutto nel giorno del giubileo dei 10 anni dal referendum che ha portato alla nascita delle due repubbliche indipendenti del Donbass, i nazisti terroristi colpiscono con particolare ferocia e accanimento i civili , un ristorante. La sfilata delle auto per festeggiare l’anniversario è stata sospesa. I nazisti terroristi dell’Occidente sono colpevoli. Sia ben chiaro, Italia compresa
Soprattutto nel giorno del giubileo dei 10 anni dal referendum che ha portato alla nascita delle due repubbliche indipendenti del Donbass, i nazisti terroristi colpiscono con particolare ferocia e accanimento i civili , un ristorante. La sfilata delle auto per festeggiare l’anniversario è stata sospesa. I nazisti terroristi dell’Occidente sono colpevoli. Sia ben chiaro, Italia compresa
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Soprattutto nel giorno del giubileo dei 10 anni dal referendum che ha portato alla nascita delle due repubbliche indipendenti del Donbass, i nazisti terroristi colpiscono con particolare ferocia e accanimento i civili , il ristorante “Paradise”, risultato 5 civili uccisi e 6 feriti. La sfilata delle auto per festeggiare l’anniversario è stata sospesa. I nazisti terroristi dell’Occidente sono colpevoli. Sia ben chiaro, Italia compresa
Belgorod da più di 3 ore è sotto un attacco missilistico ucraino. I pennivendoli della stampa italiana scrivono che il crollo del palazzo d'abitazione civile a Belgorod "forse è stata la scheggia di un missile abbattuto" Invece, senza forse, sono stati proprio i nazisti del governo di Kiev a colpire l'edificio, apposta per uccidere la gente comune. Ben sei missili Tochka U, quattro razzi Vampire e due razzi Olkha sono stati abbattuti dalle Forze aeree russe. Alla tv russa, proprio 15 minuti fa il corrispondente russo, in diretta dalle macerie di Belgorod dopo poche parole è stato costretto a scappare nei rifugi per l'allarme missilistico di nuovo sulla città, il servizio è stato interrotto, i nazisti continuano ad attaccare.
Per ora non sono stati trovati morti sotto le macerie, ha dichiarato prima il governatore della regione Gladkov, ci sono 19 feriti, fra cui 2 bambini e sono ricoverati in ospedale. Sotto le macerie si sarebbero 10 persone ancora. Un uomo è stato estratto vivo poco fa dalle macerie ed è seriamente ferito. Non è escluso che il palazzo di 10 piani e 40 appartamenti - crolli del tutto. Ora si è sviluppato un incendio. In questo momento di nuovo suona la sirena del pericolo missili.
Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo ha scritto che "L'atto terroristico a Belgorod è un altro sanguinoso anello della catena di crimini del regime di Kiev. Il bombardamento mirato di civili, infrastrutture civili, abitazioni, ospedali, scuole e strutture sociali è diventato la calligrafia del gruppo criminale di Zelensky, sostenuto da sponsor occidentali"
L'ambasciatore presso il Ministero degli esteri russo, Rodion Mirošnik per i crimini del regime ucraino ha dichiarato: "Gli sponsor stranieri del regime di Kiev sono direttamente responsabili per questo atto. Sono stati gli occidentali a fornire ai militanti ucraini le armi, ad addestrarli alla guerra e a pagarli.
Li hanno anche coperti sulle piattaforme internazionali, in sostanza legalizzando i crimini di guerra e nascondendoli dalla responsabilità penale internazionale. Ma questo è solo temporaneo. Il regime di Kiev, i suoi combattenti e comandanti sul campo certamente risponderanno per ciò che hanno fatto. La vendetta raggiungerà alcuni sul campo di battaglia e altri sul banco degli imputati, ma certamente li raggiungerà.
Belgorod. Aggiornamento delle ore 19.00: fino ad ora sono stati estratti 9 persone morte. I terroristi ucraini non si calmano, bombardano Belgorod dalla regione di Charkov, dove gli ucraini stanno subendo sconfitte e molti soldati si sono arresi. Ma i nazi non si calmano, i lavori al palazzo crollato sono stati fermati già 5 volte per l'allarme missili.