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CARESTIA CRIMINE DI GUERRA

L’organizzazione IPC (sostenuta dalla Nazioni Unite), accusa Israele di stare usando l’arma della carestia contro i cittadini di Gaza. Ormai un quarto di costoro (570.000 persone) vivono in stato di indigenza alimentare costante. L’uso intenzionale della carestia per combattere le popolazioni è un crimine di guerra. Articolo su luogocomune.net
Tucker Carlson intervista il fratello di Jeffrey Epstein. Su luogocomune.net
Media is too big
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Lucarelli: la poltiglia sta nel cuore
USA: TSUNAMI AUTISMO (ECCETTO GLI AMISH)
Uno studio peer-reviewed lancia l’allarme su una crisi in atto negli Stati Uniti, che gli scienziati descrivono come uno “tsunami autistico”. Articolo su luogocomune.net
CASO UNRWA: LA PUNIZIONE CONTINUA

UNRWA sta per United Nations Relief and Works Agency. E’ l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di distribuire gli aiuti umanitari per il palestinesi dei campi profughi, sia a Gaza e Cisgiordania, sia nei vicini Libano, Siria e Giordania. La UNRWA nacque nel 1948, a seguito della pulizia etnica operata da Israele durante la breve guerra che portò alla nascita dello stato ebraico, e alla rimozione forzata di circa 750.000 palestinesi dai territori in cui abitavano (Nakba).

La scorsa settimana Israele ha accusato alcuni operatori della UNRWA di “essere stati coinvolti” nell’attacco del 7 ottobre. Israele non ha chiarito in cosa sarebbe consistito questo “coinvolgimento”, ma la semplice accusa – rilanciata curiosamente da tutti i media mondiali proprio nel giorno del verdetto della Corta Internazionale contro Israele – è bastata a scatenare una “ondata di sdegno” (telecomandato?) in tutto l’occidente.

Al punto che Australia, Canada, Regno Unito, Italia, Germania, Svizzera, Olanda, Finlandia e Giappone hanno sospeso il versamento dei fondi all’agenzia della Nazioni Unite. Come se di colpo tutta la UNRWA avesse partecipato all’attacco del 7 ottobre.

Ovviamente, non si può non ricordare la guerra aperta che si è scatenata ultimamente fra Guterres e Israele: la colpa del primo è solo quella di aver ricordato al mondo che “l’attacco del 7 ottobre non è avvenuto nel vuoto, ma c’è una lunga storia che lo ha preceduto”.

Inaccettabile, per Israele, che si voglia ricordare al mondo quello che loro hanno fatto ai palestinesi negli ultimi 70 anni. Per loro esiste solo il 7 ottobre, “prima” e “dopo” non contano nulla. Da cui – molto probabilmente – la “punizione” di Guterres con questo strano scoop sugli operatori UNRWA che sarebbero stati coinvolti nell’attacco di Hamas.

Naturalmente – guarda caso – chi viene a soffrire di più di questa pausa negli aiuti umanitari sono proprio i palestinesi di Gaza.

La punizione collettiva continua.

Massimo Mazzucco
IL NEW HAMPSHIRE VUOLE PROIBIRE LE SCIE CHIMICHE
Lo stato americano presenta una proposta di legge per “Proibire il rilascio intenzionale di emissioni inquinanti, tra cui l'inseminazione delle nuvole, la modificazione del clima, l'eccessiva frequenza radioelettromagnetica”. Introduce anche un concetto importantissimo: la denuncia diretta da parte dei cittadini. Leggi l’articolo su luogocomune.net
LA STRANA “GIUSTIZIA” ITALICA

Sono ormai cinque giorni che le tv nazionali ci sfiniscono con la storia della “prigioniera incatenata” e delle celle ungheresi sporche con le cimici (come se nelle celle italiane passassero l’aspirapolvere tre volte al giorno). Cinque giorni in cui il nulla più assoluto è stato fatto diventare – nuovamente – l’argomento della settimana.

Nel frattempo è passata decisamente in secondo piano la scandalosa notizia della condanna irrisoria ricevuta dallo youtuber che ha ucciso con la Lamborghini a noleggio un bimbo di 5 anni. 4 anni da scontare ai domiciliari, due lacrime di coccodrillo e un poco convincente “chiedo scusa non lo faccio più”. Al giovane, spiegano i giornali, “sono state riconosciute le attenuanti generiche”. Da cui la pena irrisoria.

Come scrive giustamente Claudio Messora, “Quattro anni e quattro mesi…. Da scontare a casa! Che significa coglionarsi sulla play, mentre la mamma piange sulla tomba del figlioletto. Che poi figurati se non verranno ridotti. Non c’entra essere giustizialisti, non c’è nessuna proporzione fra il danno causato e la pena da sopportare. Nessuna.”

Io voglio essere un po’ più crudo di Messora: questa gigantesca testa di cazzo – lo youtuber appunto – ha intenzionalmente affittato una macchina superveloce per andare a fare un giro pazzo in città, violando intenzionalmente le regole del codice della strada - e quindi mettendo consapevolmente a rischio la vita altrui - pur di fare un video per fare il figo su youtube. Inoltre – a dimostrazione della sua totale malafede – lui e i suo amici hanno fatto pure sparire le telecamere di bordo, che raccontavano la follia del loro gesto.

Dove sarebbero le “attenuanti generiche”? Io non faccio l’avvocato, ma a mio parere le attenuanti dovrebbero applicarsi a chi ha causato un danno non intenzionale, come nel caso di omicidio colposo. Ti sei distratto un attimo, e tiri sotto un pedone? In quel caso ti vengo incontro, perchè mi rendo conto che da parte tua non c’era alcuna intenzione di causare un danno. Sei solo un pirla che si è distratto al momento sbagliato.

Ma se corri con una Lamborghini a 120 all’ora in una zona dove il limite è 50, lo sai benissimo che puoi causare danni agli altri. (Se poi l’hai affittata apposta per fare la bravata, ancora di più!). Quindi, dove sono queste attenuanti?

Purtroppo non ci sono risposte. La nostra è una giustizia che permette ad un giovane troglodita di uccidere un bambino senza farsi un giorno di prigione, ma poi riesce a dare il 41bis a uno come Cospito, che come “crimine supremo” ha messo una bombetta da 4 soldi che non ha fatto nemmeno un ferito.

Ora perfavore torniamo a scandalizzarci per le catene di Ilaria Salis. Quelle sì che sono importanti.

Massimo Mazzucco
SANREMO: AUTOPOIESI DEL NULLA

Ogni anno mi viene voglia di scrivere su Sanremo, poi ci rinuncio. Oggi invece ci provo.

Non voglio parlare della competizione canora, ovviamente, ma del carrozzone mediatico che le gira intorno. O meglio, vorrei cercare di capire come una semplice competizione canora si possa trasformare in carrozzone mediatico di importanza nazionale.

Secondo me il termine giusto per definire questo fenomeno è autopoiesi, ovvero la generazione di qualcosa da sè stesso. Si parte da uno semplice concorso di canzonette, nel quale presentatori e cantanti si alternano sul palcoscenico per intrattenere il pubblico. E questo potrebbe essere un evento limitato ad una qualunque località della riviera, del quale al massimo si parla sui giornali locali.

Ma se i media nazionali decidono di dare importanza all’evento, ecco che l’evento stesso – senza cambiare di una virgola nei suoi contenuti – diventa qualcosa di diverso. Diventa famoso per il fatto stesso che se ne parli.

E’ un pò come quello che succede con personaggi come Chiara Ferragni, oppure Paris Hilton, o altre dozzine di nullità che sono famose per il semplice fatto di essere famose. E Sanremo è la stessa cosa. Il nulla riesce a far parlare così tanto di sè stesso che diventa famoso per quel motivo. Autopoiesi del successo allo stato puro.

Naturalmente, nulla avviene per caso. Una volta che i media hanno creato questo mostro basato sul nulla, sanno benissimo che il popolo abbocca e si mette a seguire con fanatica attenzione il vuoto pneumatico che questo mostro rappresenta. Le teste vengono così piallate regolarmente, ogni anno, nel caso fosse emersa nel frattempo qualche asperità in forma di pensiero critico.

Sanremo è come un grande termometro al contrario: invece di misurare la temperatura del pensiero nazionale, stabilisce questa temperatura, riabbassandola ogni anno a livelli di sicurezza. Quelli del nulla rivestito di niente.

Altro che festival della canzonetta.

Massimo Mazzucco
RE CARLO SI CURA DALL’OMEOPATA

E’ una notizia talmente imbarazzante che la BBC non la nomina nemmeno. Se fate una ricerca sul sito della BBC, cercando “King Charles Doctor Dixon”, non esce nulla.

Ma la notizia è vera: il dottor Michael Dixon, un grande sostenitore dell’omeopatia e delle cure alternative, è il capo dei medici della famiglia reale inglese, ed è stato scelto lo scorso dicembre da Re Carlo in persona. https://www.theguardian.com/uk-news/2023/dec/10/king-charles-criticised-appointing-homeopath-michael-dixon-head-royal-medical-household

Dal 2006 Dixon è presidente del College of Medicine, una organizzazione che chiede che l’omeopatia e la medicina alternativa siano finanziate con i soldi pubblici. Alla nomina di Dixon alla casa reale uno dei suoi avversari, il prof. Edzard Ernst, ha dichiarato stizzito https://www.vanityfair.it/article/re-carlo-nomina-omeopata-a-capo-dei-medici-della-famiglia-reale : «Chiunque promuova l’omeopatia sta minando la medicina basata sull’evidenza e il pensiero razionale. Non si può avere una medicina alternativa solo perché piace al principe Carlo. Io e altri abbiamo dimostrato che l’omeopatia non è una terapia efficace, cosa che oggi è diventata un consenso accettato.”

La famosa “scienzah” con la H ha parlato.

Naturalmente, la versione di Buckingham Palace è che “non si tratta di rifiutare le medicine convenzionali a favore di altri trattamenti: il termine medicina “complementare” significa esattamente quello che dice”. Ma intanto questa faccenda, ai sostenitori dell’ortodossia, non va giù.

Persino David Puente ha pensato di mettere le mani avanti https://www.open.online/2024/02/08/re-carlo-cura-cancro-dottor-dixon/, prima che la notizia cominci a girare troppo. Riguardo alle terapie alternative promosse da Dixon, Puente dichiara: “Tuttavia bisogna tenere bene a mente che non si tratta di cure vere e proprie: non esistono infatti prove scientifiche in merito alla loro efficacia nel debellare il cancro. In alcuni casi inoltre potrebbero causare effetti collaterali dannosi o interferire con altri trattamenti.”

Potrebbero interferire con i guadagni miliardari di Big Pharma, vorrai dire.

Pensate che bello, se un giorno il re dovesse curarsi dal cancro, e dichiarare che lo ha fatto tramite la Terapia Gerson, piuttosto che una qualunque altro metodo alternativo. Verrebbe giù il mondo.

Massimo Mazzucco
TRATTORI: IL POTERE VINCE SEMPRE

Anche la rivoluzione dei trattori si sta lentamente spegnendo, dopo aver portato a casa soltanto delle briciole rispetto alle potenziali aspettative.

Nata, in mezza Europa, come una protesta generalizzata contro le regole dell’Unione Europea, che tendono a far morire l’agricoltura locale per favorire le multinazionali e la grande distribuzione, il tutto si sta risolvendo con qualche biscottino regalato qui e là ai diversi gruppi, nel tentativo di calmarli e contemporaneamente di dividerli.

Molti dei trattori francesi se ne stanno già tornando a casa, accontentandosi di qualche briciola regalatagli da Macron. Anche da noi, è bastato togliere l’Irpef ai gruppi sotto i diecimila euro di reddito, e dimezzarla a quelli sotto i 15.000, e anche molti dei nostri si ritengono soddisfatti.

Oggi ci sarà a Roma una “imponente” manifestazione, con ben dieci-trattori-dieci “autorizzati” a raggiungere il Circo Massimo, alla quale parteciperà solo l’organizzazione più agguerrita, quella di Danilo Calvani. Tutte le altre si stanno sfilando, una per una.

Quando vedrete l’immagine di dieci trattori che sfilano belli ordinati per il centro di Roma, per di più scortati dalla polizia, capirete la misura delle capacità che ha il potere di inglobare e mettere sotto controllo ormai qualunque protesta.

Oggi facciamo parte di un’Europa che trova al volo 50 miliardi da regalare a Zelensky, ma che uccide l’agricoltura locale fingendo di non avere i soldi per risollevarla veramente dallo stato in cui si trova.

E noi continuiamo a votare i nostri stessi aguzzini.

Massimo Mazzucco
BLOCCATO 100 GIORNI DA LEONI
Segnalo che Riccardo Rocchesso ha ricevuto un secondo strike su Youtube, cosa che comporta il blocco del canale per due settimane. Riccardo fa sapere che in questo periodo trasmetterà sul suo canale di riserva: youtube.com/@RRMEDIA100
A BILL GATES NON PIACCIONO I MEME
Al grande, liberalissimo “filantropo” Bill Gates la satira dà fastidio. Secondo questo articolo, pubblicato sul sito della Gavi Alliance (finanziata da Bill Gates), i meme sono “super-diffusori di disinformazione sanitaria”.
Dall’articolo leggiamo. “Se pensate che i meme siano semplicemente immagini online di gatti carini e celebrità con didascalie divertenti, potresti essere sorpresi nell’ apprendere che possono avere una funzione più sinistra. La nostra ricerca mostra che i meme fanno parte di una strategia altamente sofisticata per diffondere e monetizzare la disinformazione sanitaria. I meme possono sembrare banali, ma dovrebbero essere presi seriamente. Considerarli scherzi innocui significa sottostimare grossolanamente la loro influenza e rafforzare il loro potere di diffondere messaggi potenzialmente dannosi per la salute.”
L’articolo poi ci ricorda come i meme degli antivaccinisti (che una volta si chiamavano semplicemente “vignette”) siano antichi come le vaccinazioni stesse: (vedi immagini su luogocomune.net).
L’articolo conclude dicendo che “Oggi i meme rimangono una parte importante del movimento anti-vaccini. Internet consente di creare meme in modo anonimo, riproporli e condividerli su larga scala, rendendoli un mezzo altamente efficace per diffondere la disinformazione sanitaria. Sono spesso utilizzati come parte di una guerra dei meme, definita come “la propagazione intenzionale di meme politici sui social media allo scopo di persuasione politica o costruzione di comunità, o per diffondere strategicamente narrazioni e altri messaggi cruciali per una campagna di manipolazione dei media”.
Insomma, l’uomo che controlla il mercato mondiale delle vaccinazioni, e che controlla la OMS con le sue donazioni miliardarie, vorrebbe abolire una delle poche forme di protesta che la gente ancora ha per sottrarsi alla dittatura sanitaria.
Evidentemente, nonostante tutti i loro miliardi e nonostante il potere immenso che hanno sui governi del mondo, personaggi come Bill Gates (e tutti gli altri che vorrebbero abolire la libertà di espressione in rete) non si sentono tranquilli di fronte a Internet, e vorrebbero vedere implementate misure di censura ancora più rigorose di quelle attuali.
Come direbbero Aldo Giovanni e Giacomo, “Ci stiamo cacando sotto!”
Massimo Mazzucco
LISTA DI ZELENSKY SUI PRO-PUTIN ALLA VON DER LEYEN E AI GIORNALISTI: il governo chiarisca la sua posizione. È l’alba di un nuovo totalitarismo?

di Claudio Messora

Nel corso di una conferenza stampa a Kiev, Zelensky ha sostenuto, senza che i giornalisti presenti battessero ciglio, che sta stilando una lista di “filo putiniani” che consegnerà alla Commissione Europea e ai giornalisti (compiacenti?). Attenzione perché non stiamo parlando volgarmente di spie: Zelensky sta facendo una lista di persone che sono semplicemente critiche con lui più che con Putin. Ecco cos’ha detto: "In Italia ci sono tanti filo-putiniani e in Europa anche. Stiamo preparando una loro lista, non solo riguardo all’Italia, da presentare alla Commissione europea. Riuscirete a zittirli?"

Questa, né più né meno, può essere definita delazione! Cosa farà la Von Der Leyen? Preparerà treni speciali dove caricare i critici di Zelensky? Passiamo dalle liste di proscrizione dei fact checkers agli elenchi dei deportati? Niente carta di identità digitale né servizi e conti correnti congelati per i soggetti presenti nella “lista di Zelensky“?

È d’accordo il Presidente della Repubblica? Sono d’accordo gli anti-fascisti? Sono d’accordo i giornali che gridano alla censura se in Rai non viene dato un programma a Saviano o a Fedez, mentre non battevano ciglio quando tutte le trasmissioni televisive epuravano i critici della gestione pandemica prima, e i critici sull’opportunità di entrare in un conflitto con la Russia dopo?

Come si integrano le minacce di Zelensky con l’articolo 21 della nostra Costituzione, con l’articolo 18 della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e con l’articolo 10 della convenzione europea sulla salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali?

L’Unione Europea farà una dichiarazione congiunta, categorica, per stigmatizzare la “lista di Zelensky” ed affermare che non la riceverà in nessuna sua forma? Faranno lo stesso i giornali, o sono pronti a pubblicare articoli come “La rete di Putin in Italia. Chi sono influencer e opinionisti che fanno propaganda a Mosca?” sul Corriere, a firma di Monica Guerzoni, la quale – invitata da Byoblu – non ha portato argomentazioni sufficienti a dedurre la correttezza di una lista trapelata dal Copasir, che si è rivelata un autentico boomerang? Il rischio altrimenti è che stia prendendo forma sotto ai nostri occhi proprio uno di quei totalitarismi per non dimenticare i quali, a parole, si organizzano ogni anno giorni della memoria su giorni della memoria, ai quali tutti piangono. Ma se poi non prendono le distanze dalla “lista di Zelensky“, sono solo lacrime di coccodrillo.

È contro questa grave minaccia alla sovranità e contro i diritti dei cittadini italiani, tedeschi, francesi… che tutti dovrebbero immediatamente manifestare. Chi ha commissionato questa lista a Zelensky? Chi la riceverà? A che titolo? E cosa sarà autorizzato a farne?

Domande che giornalisti onesti dovrebbero farsi, fare e alle quali dovrebbero pretendere una risposta.
LA DISGUSTOSA IPOCRISIA DEI SIONISTI

La cosa più ributtante nella politica sionista non è vedere il massacro sistematico dei palestinesi, ma il continuo rifugiarsi in giustificazioni fasulle ed ipocrite per coprire in qualche modo le loro azioni criminali. Non solo ammazzano a piacimento, ma poi non hanno nemmeno il coraggio delle proprie azioni.

Ieri più di cento palestinesi sono stati massacrati sulla spiaggia di Gaza, mentre cercavano di procurarsi del cibo portato dai camion di aiuti umanitari. Dozzine di testimoni hanno visto i soldati israeliani sparare sulla folla inerme, scatenando il panico ed un fuggi-fuggi generale. Ma secondo l’IDF l’azione è stata giustificata, e la colpa della “maggioranza dei morti” è comunque da attribuirsi ai palestinesi, che si sono “calpestati” fra di loro mentre scappavano (“Most Deaths Caused by Stampede” - Haaretz). https://www.haaretz.com/middle-east-news/2024-02-29/ty-article/hamas-says-at-least-70-killed-in-strike-on-palestinians-waiting-for-aid/0000018d-f428-da4e-a18d-fde8d1090000

Naturalmente, che cosa abbia causato la “stampede” (il fuggi-fuggi) nessuno lo dice.

E’ da quando esistono che i sionisti hanno instaurato un doppio binario rispetto alle loro azioni criminali. Da un lato le compiono sistematicamente ed impunemente, dall’altro hanno sviluppato una grandiosa capacità di lavarsi la coscienza, inventandosi ogni volta una valida “giustificazione” per tutto quello che fanno.

“Vi siete presi molto più del territorio assegnatovi dall’ONU nel ‘47”. “Sì’, ma la colpa è degli arabi che ci hanno attaccato”.

“Avete cacciato di casa e reso profughi quasi un milione di palestinesi”. “Sì, ma minacciavano la nostra sicurezza”.

“Avete rinchiuso 3 milioni di persone in casa loro (in Cisgiordania), impedendogli di muoversi liberamente”. “Sì, ma loro ci odiano, e quindi noi ci dobbiamo proteggere.”

“I vostri coloni ammazzano impunemente i contadini palestinesi”. “Sì, ma loro non ci lasciano vivere in pace”.

“Avete bombardato un ospedale pieno di malati”. “Sì, ma sotto c’era una base di Hamas”.

“Avete ucciso migliaia di civili innocenti”. “Sì, ma la colpa è di Hamas che li usa come scudi umani”.

"Avete distrutto una scuola piena di bambini". "Sì, ma noi li avevamo avvisati di andare via".

E oggi, appunto, “Avete ammazzato più di cento disperati che cercavano del cibo”. “Sì, ma la maggioranza sono stati calpestati dagli stessi palestinesi.”

E’ sempre colpa degli altri. Loro sono buoni, loro sono puri, loro vogliono solo il bene dell’umanità.

Che schifo.

Massimo Mazzucco
CASO UNRWA: UN’ALTRA BUGIA DI ISRAELE
Diversi dipendenti palestinesi della UNRWA hanno dichiarato di essere stati torturati e ricattati dalle autorità israeliane per fargli dichiarare falsamente che l’agenzia ha legami con Hamas. Articolo su luogocomune.net
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OPERAZIONE COVID: VERSO LA SCHIAVITÙ DIGITALE