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Telegram di Massimo Mazzucco
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Cari amici cristiani, spero che stiate passando un buon Natale. Immagino che ieri sera, da devoti credenti, siate andati tutti compatti alla messa di Natale. Nella quale sicuramente avrete pregato per i vostri fratelli palestinesi, che da due mesi vivono sotto i bombardamenti di Israele. Gente innocente – di cui la metà bambini - che viene massacrata impunemente sotto gli occhi di un mondo vigliacco, troppo timoroso per accusare apertamente Israele di quello che sta facendo: un cinico genocidio programmato.
Ma sono certo che voi avrete pregato per i vostri fratelli di Palestina, perchè voi, cari cristiani, non siete ipocriti. Voi non siete gente che chiude gli occhi di fronte alla violenza e alla prevaricazione. No, di fronte a gente che viene lasciata senza acqua, senza cibo e senza medicinali voi avete gridato all’ingiustizia con tutta la forza dei vostri polmoni, e siete scesi in piazza sdegnati a manifestare contro Israele. Vero che lo avete fatto?
Voi avrete pregato per i palestinesi perchè nel vostro cuore, di fronte a Dio, sapete che gli esseri umani sono tutti uguali.
Vero, cari cristiani, che gli esseri umani sono tutti uguali?
IL CASO DEPARDIEU

Coloro che vogliono una “cultura fluida”, dove i valori vengono intenzionalmente rimescolati in un calderone indecifrabile, oggi possono dirsi contenti.

Mi riferisco al caso Depardieu, l’attore francese che è stato accusato da una dozzina di donne di molestie sessuali, a difesa del quale è arrivato addirittura in soccorso il presidente Macròn. “Depardieu non si tocca” ha detto sostanzialmente Macròn, “è un monumento del cinema nazionale, basta attacchi contro di lui”.

Altri (una cinquantina di “intellettuali” francesi) hanno addirittura firmato una lettera nella quale si sostiene che “chi attacca Depardieu attacca l’arte”. Praticamente, siccome Depardieu ha fatto dei bei film, lui può avere il diritto di molestare e violentare chi vuole, altrimenti insorge l’intellighenzia.

Ora, mettersi a fare un elenco dei casi simili in cui non si è usato lo stesso criterio (Woody Allen, Roman Polanski per esempio) sarebbe inutile. E’ evidente che la miopia nel caso Depardieu sia totale. La vera domanda è: come mai non c’è più nessuno che insorge contro questo decadimento dei valori? Contro questo relativismo intellettuale? Contro questo annacquamento dei principi, che tende inesorabilmente a ridurre tutto al minimo comun denominatore?

Dove è finito in questo caso il patriarcato?

Massimo Mazzucco
CARESTIA CRIMINE DI GUERRA

L’organizzazione IPC (sostenuta dalla Nazioni Unite), accusa Israele di stare usando l’arma della carestia contro i cittadini di Gaza. Ormai un quarto di costoro (570.000 persone) vivono in stato di indigenza alimentare costante. L’uso intenzionale della carestia per combattere le popolazioni è un crimine di guerra. Articolo su luogocomune.net
Tucker Carlson intervista il fratello di Jeffrey Epstein. Su luogocomune.net
Media is too big
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Lucarelli: la poltiglia sta nel cuore
USA: TSUNAMI AUTISMO (ECCETTO GLI AMISH)
Uno studio peer-reviewed lancia l’allarme su una crisi in atto negli Stati Uniti, che gli scienziati descrivono come uno “tsunami autistico”. Articolo su luogocomune.net
CASO UNRWA: LA PUNIZIONE CONTINUA

UNRWA sta per United Nations Relief and Works Agency. E’ l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di distribuire gli aiuti umanitari per il palestinesi dei campi profughi, sia a Gaza e Cisgiordania, sia nei vicini Libano, Siria e Giordania. La UNRWA nacque nel 1948, a seguito della pulizia etnica operata da Israele durante la breve guerra che portò alla nascita dello stato ebraico, e alla rimozione forzata di circa 750.000 palestinesi dai territori in cui abitavano (Nakba).

La scorsa settimana Israele ha accusato alcuni operatori della UNRWA di “essere stati coinvolti” nell’attacco del 7 ottobre. Israele non ha chiarito in cosa sarebbe consistito questo “coinvolgimento”, ma la semplice accusa – rilanciata curiosamente da tutti i media mondiali proprio nel giorno del verdetto della Corta Internazionale contro Israele – è bastata a scatenare una “ondata di sdegno” (telecomandato?) in tutto l’occidente.

Al punto che Australia, Canada, Regno Unito, Italia, Germania, Svizzera, Olanda, Finlandia e Giappone hanno sospeso il versamento dei fondi all’agenzia della Nazioni Unite. Come se di colpo tutta la UNRWA avesse partecipato all’attacco del 7 ottobre.

Ovviamente, non si può non ricordare la guerra aperta che si è scatenata ultimamente fra Guterres e Israele: la colpa del primo è solo quella di aver ricordato al mondo che “l’attacco del 7 ottobre non è avvenuto nel vuoto, ma c’è una lunga storia che lo ha preceduto”.

Inaccettabile, per Israele, che si voglia ricordare al mondo quello che loro hanno fatto ai palestinesi negli ultimi 70 anni. Per loro esiste solo il 7 ottobre, “prima” e “dopo” non contano nulla. Da cui – molto probabilmente – la “punizione” di Guterres con questo strano scoop sugli operatori UNRWA che sarebbero stati coinvolti nell’attacco di Hamas.

Naturalmente – guarda caso – chi viene a soffrire di più di questa pausa negli aiuti umanitari sono proprio i palestinesi di Gaza.

La punizione collettiva continua.

Massimo Mazzucco
IL NEW HAMPSHIRE VUOLE PROIBIRE LE SCIE CHIMICHE
Lo stato americano presenta una proposta di legge per “Proibire il rilascio intenzionale di emissioni inquinanti, tra cui l'inseminazione delle nuvole, la modificazione del clima, l'eccessiva frequenza radioelettromagnetica”. Introduce anche un concetto importantissimo: la denuncia diretta da parte dei cittadini. Leggi l’articolo su luogocomune.net
LA STRANA “GIUSTIZIA” ITALICA

Sono ormai cinque giorni che le tv nazionali ci sfiniscono con la storia della “prigioniera incatenata” e delle celle ungheresi sporche con le cimici (come se nelle celle italiane passassero l’aspirapolvere tre volte al giorno). Cinque giorni in cui il nulla più assoluto è stato fatto diventare – nuovamente – l’argomento della settimana.

Nel frattempo è passata decisamente in secondo piano la scandalosa notizia della condanna irrisoria ricevuta dallo youtuber che ha ucciso con la Lamborghini a noleggio un bimbo di 5 anni. 4 anni da scontare ai domiciliari, due lacrime di coccodrillo e un poco convincente “chiedo scusa non lo faccio più”. Al giovane, spiegano i giornali, “sono state riconosciute le attenuanti generiche”. Da cui la pena irrisoria.

Come scrive giustamente Claudio Messora, “Quattro anni e quattro mesi…. Da scontare a casa! Che significa coglionarsi sulla play, mentre la mamma piange sulla tomba del figlioletto. Che poi figurati se non verranno ridotti. Non c’entra essere giustizialisti, non c’è nessuna proporzione fra il danno causato e la pena da sopportare. Nessuna.”

Io voglio essere un po’ più crudo di Messora: questa gigantesca testa di cazzo – lo youtuber appunto – ha intenzionalmente affittato una macchina superveloce per andare a fare un giro pazzo in città, violando intenzionalmente le regole del codice della strada - e quindi mettendo consapevolmente a rischio la vita altrui - pur di fare un video per fare il figo su youtube. Inoltre – a dimostrazione della sua totale malafede – lui e i suo amici hanno fatto pure sparire le telecamere di bordo, che raccontavano la follia del loro gesto.

Dove sarebbero le “attenuanti generiche”? Io non faccio l’avvocato, ma a mio parere le attenuanti dovrebbero applicarsi a chi ha causato un danno non intenzionale, come nel caso di omicidio colposo. Ti sei distratto un attimo, e tiri sotto un pedone? In quel caso ti vengo incontro, perchè mi rendo conto che da parte tua non c’era alcuna intenzione di causare un danno. Sei solo un pirla che si è distratto al momento sbagliato.

Ma se corri con una Lamborghini a 120 all’ora in una zona dove il limite è 50, lo sai benissimo che puoi causare danni agli altri. (Se poi l’hai affittata apposta per fare la bravata, ancora di più!). Quindi, dove sono queste attenuanti?

Purtroppo non ci sono risposte. La nostra è una giustizia che permette ad un giovane troglodita di uccidere un bambino senza farsi un giorno di prigione, ma poi riesce a dare il 41bis a uno come Cospito, che come “crimine supremo” ha messo una bombetta da 4 soldi che non ha fatto nemmeno un ferito.

Ora perfavore torniamo a scandalizzarci per le catene di Ilaria Salis. Quelle sì che sono importanti.

Massimo Mazzucco
SANREMO: AUTOPOIESI DEL NULLA

Ogni anno mi viene voglia di scrivere su Sanremo, poi ci rinuncio. Oggi invece ci provo.

Non voglio parlare della competizione canora, ovviamente, ma del carrozzone mediatico che le gira intorno. O meglio, vorrei cercare di capire come una semplice competizione canora si possa trasformare in carrozzone mediatico di importanza nazionale.

Secondo me il termine giusto per definire questo fenomeno è autopoiesi, ovvero la generazione di qualcosa da sè stesso. Si parte da uno semplice concorso di canzonette, nel quale presentatori e cantanti si alternano sul palcoscenico per intrattenere il pubblico. E questo potrebbe essere un evento limitato ad una qualunque località della riviera, del quale al massimo si parla sui giornali locali.

Ma se i media nazionali decidono di dare importanza all’evento, ecco che l’evento stesso – senza cambiare di una virgola nei suoi contenuti – diventa qualcosa di diverso. Diventa famoso per il fatto stesso che se ne parli.

E’ un pò come quello che succede con personaggi come Chiara Ferragni, oppure Paris Hilton, o altre dozzine di nullità che sono famose per il semplice fatto di essere famose. E Sanremo è la stessa cosa. Il nulla riesce a far parlare così tanto di sè stesso che diventa famoso per quel motivo. Autopoiesi del successo allo stato puro.

Naturalmente, nulla avviene per caso. Una volta che i media hanno creato questo mostro basato sul nulla, sanno benissimo che il popolo abbocca e si mette a seguire con fanatica attenzione il vuoto pneumatico che questo mostro rappresenta. Le teste vengono così piallate regolarmente, ogni anno, nel caso fosse emersa nel frattempo qualche asperità in forma di pensiero critico.

Sanremo è come un grande termometro al contrario: invece di misurare la temperatura del pensiero nazionale, stabilisce questa temperatura, riabbassandola ogni anno a livelli di sicurezza. Quelli del nulla rivestito di niente.

Altro che festival della canzonetta.

Massimo Mazzucco
RE CARLO SI CURA DALL’OMEOPATA

E’ una notizia talmente imbarazzante che la BBC non la nomina nemmeno. Se fate una ricerca sul sito della BBC, cercando “King Charles Doctor Dixon”, non esce nulla.

Ma la notizia è vera: il dottor Michael Dixon, un grande sostenitore dell’omeopatia e delle cure alternative, è il capo dei medici della famiglia reale inglese, ed è stato scelto lo scorso dicembre da Re Carlo in persona. https://www.theguardian.com/uk-news/2023/dec/10/king-charles-criticised-appointing-homeopath-michael-dixon-head-royal-medical-household

Dal 2006 Dixon è presidente del College of Medicine, una organizzazione che chiede che l’omeopatia e la medicina alternativa siano finanziate con i soldi pubblici. Alla nomina di Dixon alla casa reale uno dei suoi avversari, il prof. Edzard Ernst, ha dichiarato stizzito https://www.vanityfair.it/article/re-carlo-nomina-omeopata-a-capo-dei-medici-della-famiglia-reale : «Chiunque promuova l’omeopatia sta minando la medicina basata sull’evidenza e il pensiero razionale. Non si può avere una medicina alternativa solo perché piace al principe Carlo. Io e altri abbiamo dimostrato che l’omeopatia non è una terapia efficace, cosa che oggi è diventata un consenso accettato.”

La famosa “scienzah” con la H ha parlato.

Naturalmente, la versione di Buckingham Palace è che “non si tratta di rifiutare le medicine convenzionali a favore di altri trattamenti: il termine medicina “complementare” significa esattamente quello che dice”. Ma intanto questa faccenda, ai sostenitori dell’ortodossia, non va giù.

Persino David Puente ha pensato di mettere le mani avanti https://www.open.online/2024/02/08/re-carlo-cura-cancro-dottor-dixon/, prima che la notizia cominci a girare troppo. Riguardo alle terapie alternative promosse da Dixon, Puente dichiara: “Tuttavia bisogna tenere bene a mente che non si tratta di cure vere e proprie: non esistono infatti prove scientifiche in merito alla loro efficacia nel debellare il cancro. In alcuni casi inoltre potrebbero causare effetti collaterali dannosi o interferire con altri trattamenti.”

Potrebbero interferire con i guadagni miliardari di Big Pharma, vorrai dire.

Pensate che bello, se un giorno il re dovesse curarsi dal cancro, e dichiarare che lo ha fatto tramite la Terapia Gerson, piuttosto che una qualunque altro metodo alternativo. Verrebbe giù il mondo.

Massimo Mazzucco
TRATTORI: IL POTERE VINCE SEMPRE

Anche la rivoluzione dei trattori si sta lentamente spegnendo, dopo aver portato a casa soltanto delle briciole rispetto alle potenziali aspettative.

Nata, in mezza Europa, come una protesta generalizzata contro le regole dell’Unione Europea, che tendono a far morire l’agricoltura locale per favorire le multinazionali e la grande distribuzione, il tutto si sta risolvendo con qualche biscottino regalato qui e là ai diversi gruppi, nel tentativo di calmarli e contemporaneamente di dividerli.

Molti dei trattori francesi se ne stanno già tornando a casa, accontentandosi di qualche briciola regalatagli da Macron. Anche da noi, è bastato togliere l’Irpef ai gruppi sotto i diecimila euro di reddito, e dimezzarla a quelli sotto i 15.000, e anche molti dei nostri si ritengono soddisfatti.

Oggi ci sarà a Roma una “imponente” manifestazione, con ben dieci-trattori-dieci “autorizzati” a raggiungere il Circo Massimo, alla quale parteciperà solo l’organizzazione più agguerrita, quella di Danilo Calvani. Tutte le altre si stanno sfilando, una per una.

Quando vedrete l’immagine di dieci trattori che sfilano belli ordinati per il centro di Roma, per di più scortati dalla polizia, capirete la misura delle capacità che ha il potere di inglobare e mettere sotto controllo ormai qualunque protesta.

Oggi facciamo parte di un’Europa che trova al volo 50 miliardi da regalare a Zelensky, ma che uccide l’agricoltura locale fingendo di non avere i soldi per risollevarla veramente dallo stato in cui si trova.

E noi continuiamo a votare i nostri stessi aguzzini.

Massimo Mazzucco
BLOCCATO 100 GIORNI DA LEONI
Segnalo che Riccardo Rocchesso ha ricevuto un secondo strike su Youtube, cosa che comporta il blocco del canale per due settimane. Riccardo fa sapere che in questo periodo trasmetterà sul suo canale di riserva: youtube.com/@RRMEDIA100
A BILL GATES NON PIACCIONO I MEME
Al grande, liberalissimo “filantropo” Bill Gates la satira dà fastidio. Secondo questo articolo, pubblicato sul sito della Gavi Alliance (finanziata da Bill Gates), i meme sono “super-diffusori di disinformazione sanitaria”.
Dall’articolo leggiamo. “Se pensate che i meme siano semplicemente immagini online di gatti carini e celebrità con didascalie divertenti, potresti essere sorpresi nell’ apprendere che possono avere una funzione più sinistra. La nostra ricerca mostra che i meme fanno parte di una strategia altamente sofisticata per diffondere e monetizzare la disinformazione sanitaria. I meme possono sembrare banali, ma dovrebbero essere presi seriamente. Considerarli scherzi innocui significa sottostimare grossolanamente la loro influenza e rafforzare il loro potere di diffondere messaggi potenzialmente dannosi per la salute.”
L’articolo poi ci ricorda come i meme degli antivaccinisti (che una volta si chiamavano semplicemente “vignette”) siano antichi come le vaccinazioni stesse: (vedi immagini su luogocomune.net).
L’articolo conclude dicendo che “Oggi i meme rimangono una parte importante del movimento anti-vaccini. Internet consente di creare meme in modo anonimo, riproporli e condividerli su larga scala, rendendoli un mezzo altamente efficace per diffondere la disinformazione sanitaria. Sono spesso utilizzati come parte di una guerra dei meme, definita come “la propagazione intenzionale di meme politici sui social media allo scopo di persuasione politica o costruzione di comunità, o per diffondere strategicamente narrazioni e altri messaggi cruciali per una campagna di manipolazione dei media”.
Insomma, l’uomo che controlla il mercato mondiale delle vaccinazioni, e che controlla la OMS con le sue donazioni miliardarie, vorrebbe abolire una delle poche forme di protesta che la gente ancora ha per sottrarsi alla dittatura sanitaria.
Evidentemente, nonostante tutti i loro miliardi e nonostante il potere immenso che hanno sui governi del mondo, personaggi come Bill Gates (e tutti gli altri che vorrebbero abolire la libertà di espressione in rete) non si sentono tranquilli di fronte a Internet, e vorrebbero vedere implementate misure di censura ancora più rigorose di quelle attuali.
Come direbbero Aldo Giovanni e Giacomo, “Ci stiamo cacando sotto!”
Massimo Mazzucco