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Silvana De Mari a ruota libera sui vaccini
Ricerca scientifica:
“Spikeopatia: la proteina Spike del vaccino è patogena.”
Articolo e link su luogocomune.net
Caso Kennedy: prima o poi qualcuno HA parlato
Ricordate il famoso ritornello dei debunkers, rispetto a tutte le grandi cospirazioni della storia? “Se davvero ci fossa stata una cospirazione così grande – dicono sempre tutti in coro – prima o poi qualcuno, magari in punto di morte, avrebbe parlato”. Il problema (per i debunkers) nasce quando qualcuno, magari appunto prima di morire, decide finalmente di liberarsi di quel fardello di verità che si era portato dentro per così tanti anni. E’ il caso di Paul Landis, che all’epoca dei fatti era un agente dei servizi segreti, incaricato di proteggere la First Lady, Jaqueline Kennedy. (Su luogocomune.net l’articolo completo, con link e fotografie).
MELONI: UNA SOLUZIONE C’E’

Quello che sta succedendo in questi giorni sul fronte immigrazione è inaccettabile. Che ci sia o meno dietro la regia del PD – come sostiene Salvini – è evidente il disegno di mettere l’Italia in difficoltà quando c’è un governo di destra.

Inoltre, lo schiaffo palese di Germania e Francia, che chiudono le frontiere invece di aiutarci, sommato alle parole derisorie della Von der Leyen, che ci racconta che “stiamo tutti lavorando per una soluzione comune”, dimostrano una volta per tutte che il termine “Unione Europea” è solo una formula di comodo, che serve a controllare economicamente le varie nazioni. Ma di “unione” in questa formula c’è ben poco.

Io, come italiano, mi sento profondamente preso in giro dall’attuale situazione, e non credo di essere l’unico.

A questo punto, se io fossi Giorgia Meloni, andrei al parlamento europeo e molto semplicemente direi: “Signori, o ci aiutate seriamente, a partire da oggi stesso, a risolvere il problema con una distribuzione condivisa da tutti, oppure sarò costretta a chiedere agli italiani se vogliono restare ancora nell’Unione Europea, visto che a noi da questa “unione” non sembrano arrivare aiuti di alcun tipo. O arrivano risposte concrete nell’arco di un tempo breve, oppure in Italia faremo un referendum per decidere se restare o meno nell’unione. Fateci sapere.”

Punto. Non c’è molto altro da dire.

Chissà se Giorgia Meloni saprà ritrovare un pò di quell’orgoglio nazionale che sbandierava con tanta prosopopea quando stava all’opposizione.

Massimo Mazzucco
ATTENZIONE!!! Continua a girare una pagina fake di Facebook, con il mio nome e la mia faccia, che dice che avete vinto un concorso. Non fatevi fregare, non sono io, non date i vostri dati personali a NESSUNO!
ARRIVA IL NUOVO ORDINE MONDIALE: SOTTO FORMA DI SIRINGA
Approvata all’ONU una dichiarazione che mira a creare un’autorità pandemica globale con il potere di imporre blocchi, vaccinazioni universali e censura della ‘disinformazione’ in ogni paese del mondo. Leggi l’articolo completo su luogocomune.net
VACCINI: MAMME, FRAGILI E ANZIANI, SIETE AVVISATI

Non è necessario essere “complottisti” per rendersi conto dei pericoli causati dal vaccino covid. Basta leggere con attenzione i comunicati dell’AIFA. Lo ha fatto, con sistematica precisione, Silvio Marsaglia (*), il quale giustamente si domanda: ma AIFA e Ministero della Salute si parlano? Perchè a giudicare da certe azioni, sembra che la mano sinistra non sappia quello che fa la destra. Oppure lo sa benissimo, ma fa finta di niente. (Articolo/video su https://www.luogocomune.net/21-medicina-salute/6342-vaccini-mamme,-fragili-e-anziani,-siete-avvisati )
ONU: IL DIRITTO ALLA LOTTA ARMATA

Nel dibattito che si sta sviluppando in questi giorni sulla questione palestinese, molti commentatori dimenticano un fatto importante: da oltre 40 anni le Nazioni Unite hanno ufficialmente riconosciuto il diritto dei popoli sotto occupazione straniera di lottare per la liberazione della propria terra con qualunque mezzo, incluso la lotta armata.

E’ la risoluzione 37/43 dell’Assemblea generale dell’Onu adottata nella 90a plenaria del 3 dicembre 1982. https://www.legal-tools.org/doc/fd351e/pdf/

Le parole esatte sono: [L’Assemblea generale] “2. Riafferma la legittimità della lotta dei popoli per l’indipendenza, l’integrità territoriale, l’unità nazionale e la liberazione dal dominio e dall’occupazione coloniale e straniera con tutti i mezzi disponibili, compresa la lotta armata”.

Lo stesso documento dice anche:

[L’Assemblea generale] “3. Riafferma il diritto inalienabile del popolo della Namibia, del popolo della Palestina e di tutti i popoli sotto dominio straniero o coloniale all’autodeterminazione, all’indipendenza nazionale, all’integrità territoriale, all’unità nazionale e alla sovranità senza alcuna interferenza esterna.”

[L’Assemblea generale] “21. Condanna fortemente le attività espansionistiche di Israele in Medio Oriente e i ripetuti bombardamenti dei civili palestinesi, cosa che costituisce un serio ostacolo alla realizzazione dell’autodeterminazione e dell’indipendenza del popolo palestinese.”

Nessuna seria discussione può essere fatta oggi sulla questione palestinese se non si riparte da questi sacrosanti principi.

Massimo Mazzucco
EU vs. MUSK

Nelle moderne “società democratiche” non è pensabile esercitare apertamente la censura, come si fa invece disinvoltamente nelle dittature. E’ stato quindi necessario inventare un escamotage linguistico, per continuare ad applicare il controllo sulle idee senza apparire dittatoriali. Il termine inventato è “disinformazione”. Il potere si arroga il diritto di stabilire cosa sia “disinformazione”, dopodichè pretende di sopprimere qualunque idea scomoda utilizzando questa etichetta.

E nessuno – questo è il paradosso meraviglioso - può metterla in discussione. Pensateci bene: in una società libera e democratica un autonominatosi giudice delle idee (il famoso fact-checker) stabilisce che una certa testata diffonde “disinformazione”, e quando questa testata chiede di elencare nello specifico dove sarebbe questa “disinformazione”, la risposta gli viene negata.

E’ esattamente quello che è successo a Elon Musk di recente.

In seguito agli eventi in Palestina, il padrone di X ha ricevuto dall’Unione Europea una lettera https://twitter.com/ThierryBreton/status/1711808891757944866 (firmata dal commissario europeo per lo sviluppo digitale, Thierry Bretòn) che lo minaccia apertamente di sanzioni se non rimuoverà i “contenuti illegali” dalla sua piattaforma, senza specificare quali siano questi contenuti illegali.

Vale la pena di leggere alcuni passaggi di questa lettera, per vedere da vicino i toni ambigui ed aggressivi insieme che sono stati usati da Bretòn.

“In seguito agli attacchi terroristici perpetrati da Hamas contro Israele, abbiamo indicazioni che la vostra piattaforma venga usata per diffondere contenuti illegali e disinformazione nell’Unione Europea. […] Quando ricevete un avviso di contenuti illegali per l’Europa, dovete agire tempestivamente nel rimuoverli.[…] Noi abbiano informazioni, da parte di fonti qualificate, di contenuti potenzialmente illegali che circolano sulla vostra piattaforma. […] Vista l’urgenza, mi aspetto che lei si metta in contatto con le le autorità di polizia preposte e con l’Europol, per assicurarci che lei risponda tempestivamente alle loro richieste. […] Vi ricordo che in seguito ad una potenziale indagine, ove risultasse che avete violato queste regole, potremmo imporvi delle sanzioni.”

Di fronte a questa lettera, Musk ha risposto: “Perfavore, elencate le violazioni su X a cui alludete, in modo che il pubblico possa vederle.”

Ma Musk non ha ricevuto risposta.

Da oggi è ufficiale: “lotta alla disinformazione” significa “diritto alla censura, senza obbligo di chiarimenti”. Che bello vivere in democrazia!

Massimo Mazzucco
AUTO ELETTRICA: DOA

“DOA” è un acronimo molto usato dagli americani, che significa Dead On Arrival, ovvero “morto all’arrivo”. Si usa spesso per le emergenze mediche, quando il paziente viene trasportato d’urgenza all’ospedale, ma quando arriva è già morto.

Questa è proprio la fine che rischia di fare l’auto elettrica. Non solo i frequenti incidenti con le batterie al litio fanno da freno sul mercato, ma ora le assicurazioni iniziano a rifiutarsi di assicurare le auto elettriche, oppure applicano rincari fino al 900% sulle vecchie polizze. Leggi l’articolo completo su luogocomune.net
CHI SONO LE VERE “BESTIE”?

Nell’arco di 6 giorni Israele ha rovesciato su Gaza oltre 6000 bombe, quasi la stessa quantità di bombe usate dagli americani in Afghanistan nel corso di un anno. Sono già 2650 i morti palestinesi accertati, più del doppio dei morti causati da Hamas la scorsa settimana. 64.000 sono gli edifici di Gaza gravemente danneggiati, fra cui più di 5.000 quelli già distrutti interamente. E sotto quelle macerie ci sono probabilmente centinaia di cadaveri ancora da scoprire. La popolazione è senza acqua corrente, senza elettricità, e le riserve di cibo stanno per finire. Il sistema di depurazione delle acque è stato distrutto, per cui anche se l’acqua dovesse tornare, non sarebbe comunque potabile. Non essendoci elettricità non funzionano i cellulari, ed è quindi impossibile comunicare una qualunque emergenza. Anche i sistemi fognari sono bloccati. La ambulanze faticano a raggiungere i feriti, a causa delle strade bloccate dalla macerie. A loro volta, gli ospedali sono saturi, e i feriti che continuano ad arrivare vengono curati ormai sul pavimento, con quel poco di medicinali che ancora rimangono. Nessun corridoio umanitario è possibile, nessuno può mandare aiuti alla popolazione palestinese, perchè Israele blocca qualunque tipo di aiuto dall’esterno.

E il mondo resta a guardare. Laddove, la settimana scorsa, i commentatori e i politici servi di Israele si strappavano pubblicamente le vesti, denunciando “con una condanna ferma e irrevocabile l’orrore impronunciabile perpetrato da Hamas”, oggi gli stessi commentatori e gli stessi politici si limitano ad emettere timidi inviti ad Israele “a non esagerare troppo con la loro vendetta”.

Come se fosse qualcosa di lecito. Come se una ritorsione così brutale e inumana, fatta alla luce del sole, contro una popolazione civile totalmente indifesa e incolpevole, fosse qualcosa di assolutamente accettabile per tutto l’occidente.

E poi “le bestie” sarebbero quelle di Hamas.

Massimo Mazzucco

Fonte dati: Al Jazeera Live Tracker https://www.aljazeera.com/news/longform/2023/10/9/israel-hamas-war-in-maps-and-charts-live-tracker
ATTENTATO DI BRUXELLES: LO SPECCHIETTO PER LE ALLODOLE

Ci risiamo, la giostra ricomincia.

La situazione politica si stava facendo insopportabile per Netaniahu, e l’opinione pubblica mondiale si stava rivoltando contro il massacro programmato dei palestinesi di Gaza. Ed ecco che puntuale arriva il solito “folle solitario” che urla “Allah Akbar” e uccide a caso i passanti in una capitale europea, distraendo così l’attenzione dai fatti di Palestina.

Da oggi scompare magicamente la parola “Gaza” dai titoli dei giornali, e compare un nuovo spettacolo pirotecnico che richiama la nostra attenzione su problemi molto più vicini a casa.

Su tutti i quotidiani campeggiano i titoli a nove colonne, che ci indicano chiaramente dove dobbiamo (e dove NON dobbiamo) guardare: il Corriere: “Torna la paura in Europa”. La Repubblica: “Il ritorno del terrore”. La Stampa: “Terrore a Bruxelles”. Il Giornale: “Torna l’ISIS, strage a Bruxelles”. (Fra le grandi testate soltanto “Il Fatto Quotidiano” – onore a Travaglio – non casca nella trappola, relega a pagina 9 l’attentato di Bruxelles, e continua invece a battere il ferro sul vero problema: il titolo a 9 colonne è “Biden, Putin e Xi provano a tenere fermo Netaniahu”).

Ma per tutti i giornali di regime, un singolo attentatore è diventato “l’ISIS”, due morti sono diventati “una strage”, e la legittima paura di chi ha visto l’uomo armato è già diventata “terrore in Europa”.

Come al solito, l’incantatore indica il dito invece della luna, e tutti come dei fessi iniziano già a dimenticarsi del vero problema. In fondo, il popolo è stupido: perchè non approfittarne?

Massimo Mazzucco
GLI UTILI IDIOTI

Mi ha sinceramente stupito il vedere, nelle ultime settimane, i maggiori esponenti della stampa di destra strillare all’unisono come galline spennate contro “il terrorismo di Hamas”. Come se fosse genuino. Forse i vari Belpietro, Capezzone, Porro e Sallusti non sanno che Hamas è una creazione di Netanyahu, il quale ne ha voluto la nascita, e l’ha poi foraggiata in tutti i modi – politicamente ed economicamente - in modo da poterla utilizzare al momento giusto per perseguire la propria agenda personale. Se queste cose le dicessi io, lascerebbero il tempo che trovano. Ma le dice Haaretz, una delle più importanti testate giornalistiche israeliane. Articolo completo su luogocomune.net