Lavoro Politico
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documentazione e analisi storico-sociale - politica per subaltern’s groups - classi subalterne / सबाल्टर्न समूह
sabaaltarn samooh / Belgekirin û analîzên dîrokî-civakî - Siyaset ji bo çînên jêrîn
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Uno scritto di Dino Greco, resp. Formazione del PRC, sulla necessità di una scuola nazionale di partito

Credo sia ormai indifferibile la risposta ad un bisogno di formazione culturale e politica che solo una scuola di partito solidamente organizzata può tentare di soddisfare.
Il Prc ne ha un assoluto bisogno, sia per rafforzare i fondamenti teorici che stanno alla base del pensiero critico comunista, sia per rendersi capace di offrire alle generazioni più giovani una strumentazione culturale senza la quale è sempre più difficile destreggiarsi nella complessità del mondo moderno e sottrarsi alla pervasività di un potere mediatico che ne offre una versione unilaterale e manipolata, organicamente incardinata nel paradigma liberista, sia per offrire analisi aggiornate o temi di da approfondire per orientare l’agire politico dentro le trasformazioni del presente.
La socializzazione dei saperi non è questione che riguardi solo le nuove generazioni ma anche il corpo militante del partito, iscritte/i, simpatizzanti, ma può essere occasione di coinvolgimento esterno anche largo.
Quando parliamo di formazione non parliamo solo di storia del movimento operaio, socialista e comunista, di critica dell’economia politica, di teoria marxista, di femminismo, di ecologia politica ma anche di saperi e competenze fondamentali per l’agire politico-sociale.
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IL REGIME del 41bis, IL 41bis COME REGIME - La questione in diritto è di un certo rilievo: la differenza tra la strage commessa per attentare alla sicurezza dello Stato ( articolo 285) – dove la pena è quella dell’ergastolo anche se nessuno resta ucciso – e la strage di cui all’articolo 422 che prevede l’ergastolo solo per il caso di morte e, invece, la pena di 15 anni quando nessuno resti ucciso. ✔️
ACHTUNG “TERRONI“
L’ordine di scuderia è truffa, raggiro, come d’abitudine, dire il contrario esatto dei fatti. Non ci sono cittadini A e B, l’Italia unita e coesa significa: con l’autonomia differenziata ci saranno cittadini di serie Z, il nostro paese legittima la disuguaglianza sociale e lo sviluppo ineguale, il colonialismo ‘interno’ e la secessione.
Un possente movimento di opposizione dal Nord al Sud deve riunificare l’Italia, lo stereotipo del Mezzogiorno ‘piagnone’ e ‘assistenziale’ veicolato dalle classi dominanti deve essere smascherato, la battaglia politica, le lotte sociali, rivendicheranno l’autodeterminazione e l’unione popolare. / #LavoroPolitico
#MeridianoSUD #NoAutonomiaDifferenziata
MILITANTI
Un partito è uno strumento di lavoro. Politico. Un partito marxista è un collettivo culturale di autoformazione. L’unica ‘carriera’ possibile deve essere quella scandita dal livello di ‘coscientizzazione’: da iscritti a militanti, da militanti ad attivisti, da attivisti a collettiva avanguardia leninista, la coscienza di classe si forma ‘molecolarmente‘ e si conquista con una linea di massa. Scoprendo il lato più nobile della politica, quello dell’unico interesse reale, le condizioni materiali di vita dei gruppi subalterni, quello della rivoluzione, Ernesto de Martino avrebbe scritto “senza compenso”, cioè senza alcuna compensazione. -
https://ferdinandodubla.blogspot.com/2020/06/la-conquista-della-coscienza-di-classe.html?fbclid=IwAR3wP1KB2oHdtMwhq_MgG6jhLyMarJ6PehIObAP5iNULpCFIP5ff88K_Y4o
Paolo Ferrero, Taranto, 23.02.2023 ☮️☝️
La guerra imperialista la combattono anche così
Vogliono far fuori Tik &Tok per mere questioni di concorrenza cinese ai monopoli delle altre ‘platforms social’, che negli anni hanno rubato e utilizzato illegalmente i dati degli utenti per scopi commerciali e operano con sempre più frequenza censure alla libera espressione del pensiero, conformandosi (cfr. ad es. i post sul popolo curdo e sulla detenzione turca del suo rappresentante politico, senza far nomi altrimenti scatta il ‘Berufsverbot’+, oppure fare la prova) ai poteri forti dominanti. Vorranno fare lo stesso con il russo Telegram, hanno già tentato con la sua demonizzazione satanica, senza grande successo sinora, sebbene parzialmente sostenuti dallo sterminato numero di analfabeti funzionali). Per questo, iscrivetevi ai canali Telegram finchè siete in tempo nelle nostre democrazie.
Lavoro Politico è su ➡️ https://t.me/lavoropolitico
+ nella “democratica” Germania dell’Ovest, memori del nazismo che aveva avuto fortune elettorali e consenso per l’appoggio della borghesia anticomunista intimorita, è stato introdotto il Berufsverbot (traducibile come "interdizione professionale"), ufficialmente Radikalenerlass. Nel 1972 fu approvata una legge che escludeva dall'impiego pubblico soggetti dalle idee politiche “radicali o estremiste”. La legge ha portato ad indagini su oltre 3 milioni e mezzo di dipendenti, ad oltre 2200 interdizioni e oltre 2000 procedimenti disciplinari. [ vedi il saggio-articolo dello storico Enzo Collotti su Belfagor del maggio 1976 - reperibile qui ➡️ https://www.jstor.org/stable/26143334 ]
Edit Lavoro Politico per numero marzo 2023
Testo: Le comunità di base, i collettivi politici, culturali e di studio, i seminari permanenti, sono forme di socialità e socializzazione, di discussione, confronto e deliberazione collettiva, che rimandano ad una nuova concezione della democrazia. Le forme storiche della democrazia borghese sono superate dai loro contenuti di ineguaglianza economica di fatto: e si trasformano progressivamente in oligarchie con l’egemonia dei poteri ‘forti’, principalmente finanziari, corrompendo l’intera società mercatista neoliberista che diventa sistema capitalista-imperialista -colonialista (interno ed esterno) per cui fuoruscire dalla sua logica relazionale significa essere fuori dal sistema. La democrazia reale nasce dall’autodeterminazione del singolo nella collettività, nell’accresciuta consapevolezza del proprio ruolo sociale, nell’impegno politico e civico frutto della formazione ‘molecolare’ della coscienza di classe (Gramsci). La nuova democrazia è la next Revolution, a partire dalla sperimentazione politica confederativa del popolo curdo.
È questo il significato attuale dello studio che conduciamo sulla teologia della liberazione, preti operai, comunità di base e sui seminari rurali e la teologia da enxada di padre Josè Comblin (1923-2011) in Brasile, a Pernambuco e Paraìba. Riflettere su quelle esperienze significa preconizzare il futuro, molto oltre la necessità di storicizzarne il contesto. LP, marzo 2023
vocale: ⬇️
Una montagna di menzogne ci opprime, una filosofia dell’irreversibile e dell’ineluttabile vuole imporci l’accettazione incondizionata dello stato di cose presente. La Storia ci chiude la bocca, curva le nostre spalle. E son sempre di più quelli che, stanchi di cercare l’ago nel pagliaio, cominciano a pensare che la paglia non è poi tanto male… Tempi bui, davvero tempi bui: tempi di disastri e stragi, tempi di tirannia. Il Nuovo Ordine Mondiale Imperialista, dopo aver celebrato i suoi fasti, è precipitato in una crisi di sistema senza precedenti. Il mercato ha regolato tutti i conti, a modo suo, ma i conti non tornano. È tempo di incominciare la Rivoluzione.
da Mao Tse Tung - Ribellarsi è giusto!, a cura di Roberto Sassi, ed. digitale, 2021, interno4edizioni E-mail: interno4edizioni@gmail.com, pos.79 di 254 -
✓ Il metodo dell'INCHIESTA consente di cogliere la realtà concreta nella sua complessità, le caratteristiche specifiche della situazione in cui si lotta, quelle delle forze sociali che sono in campo, le convergenze e le divergenze di interessi, i loro problemi più urgenti, il peso dei retaggi culturali e di tutti quei fattori che non possono essere desunti dogmaticamente dai “testi sacri”. -
da https://www.facebook.com/sunwugong2
INVESTIGAZIONE E RICERCA nella metodologia dell’inchiesta sociale di Mao-Tse-Tung / “ricercare” significa studiare.

“Niente investigazione, niente diritto alla parola”: sebbene questa frase sia stata posta in ridicolo come “gretto empirismo”, a tutt’oggi non mi rammarico di averla espressa; non solo non me ne rammarico, ma insisto nel sostenere che se non si è investigato non si può aver diritto alla parola. (..)

Se non è collegata con la pratica rivoluzionaria, la teoria diventa inutile. Se non è diretta dalla teoria rivoluzionaria, la pratica brancola nel buio. (..)

“ricercare” significa studiare. (..) per fare ciò, non dobbiamo basarci sull’immaginazione soggettiva, sull’entusiasmo di un momento, sui testi senza vita, ma sui fatti che esistono obiettivamente; dobbiamo prendere possesso del materiale dettagliatamente e, guidati dai princìpi generali del marxismo, trarre da esso conclusioni corrette. Acchiappare i passeri con gli occhi bendati o fare come “il cieco che annaspava per prendere il pesce”, essere grossolani, vanagloriosi, contentarsi di una conoscenza superficiale: questo è lo stile di lavoro estrema-mente cattivo, completamente contrario allo spirito fondamentale del marxismo, che continua ad esistere tra molti compagni del nostro partito. Marx, Engels, ci hanno insegnato a studiare coscienziosamente le situa-zioni, a procedere dalla realtà oggettiva e non dalle aspirazioni soggettive; tuttavia molti nostri compagni vanno direttamente contro questa verità. (..)

Bisogna usare la teoria e il metodo del marxismo per fare una sistematica e rigorosa indagine ed uno studio dell’ambiente circostante. Non bisogna basarsi sul solo entusiasmo, ma combinare lo slancio rivoluzionario con il senso pratico. Per capire la situazione, l’unico metodo è quello di fare un’indagine sociale, investigare le condizioni di vita di ciascuna classe della società. Per quanto riguarda coloro che sono incaricati del lavoro di direzione, il metodo fondamentale per capire la situazione è quello di fare un certo numero di indagini rigorose concen-trandosi, con un piano, su alcune città e alcuni villaggi, usando il punto di vista fondamentale del marxismo, cioè il metodo dell’analisi di classe.
Stralci dal Il libretto rosso. Pensieri di Mao, ed. digitale it. a cura di Paolo Mallizzi, Fermento, 2016, pos. 600 di 1127 - https://amzn.eu/3TKZ1Dq
Il 9 marzo del 2004 ci lasciava Angiolo Gracci, il partigiano ‘Gracco’, una vita spesa nella Resistenza e poi nella causa rivoluzionaria. La nostra stessa testata <Lavoro Politico web serie> è erede sia dell’omonima di Walter Peruzzi nata a Verona il 1967, di cui sul sito riproduciamo sempre il primo numero -
sia de ‘Il Partito’-linea rossa, fondato da Gracci nel 1969 - la nostra storia è qui
http://www.lavoropolitico.it/lrlink1.htm
I FANTASMI DEL PASSATO - L’angoscia della borghesia è storica, ogniqualvolta sente parlare di attualità della Comune e, in generale, dell’attualità dell’ideale comunista come massima espressione della democrazia autogestionaria.⬇️
Nuove metodologie della ricerca etnologica estensibile all’inchiesta sociale per l’analisi politica, “La terra del rimorso” pubblicata nel 1961 da Ernesto de Martino come documento della sua permanenza di studio in équipe a Galatina e nel Salento tra il giugno e il luglio del 1959, fu anche opera significativa per l’antropologia filosofica, il “doppio sguardo” della componente emotiva del conscio e inconscio collettivo attraverso il sacro e il pagano. -
IL RIMORSO RITORNA: una nuova edizione de “La terra del rimorso” di Ernesto de Martino
La recensione di Massimiliano Palmesano
- Einaudi, nel solco del progetto che ha visto già "rinascere" Il mondo magico, Morte e pianto rituale e La fine del mondo, realizza la nuova edizione de La Terra del rimorso di Ernesto De Martino (LII-412 pagine, 27 Euro, a cura di Marcello Massenzio), un classico del pensiero contemporaneo e una delle ricerche demartiniane più indagate, studiate e rilette. Come è noto, si tratta di uno studio sul tarantismo: un istituto culturale di matrice magico-religiosa basato soprattutto sulla musica e sulla danza, diffuso nelle comunità contadine del Salento. La nuova edizione del libro è aperta da un'ampia sezione introduttiva composta da tre scritti: una Premessa curata da Marcello Massenzio e Fabio Dei, una riflessione di Massenzio su Etnologia e pietas storica e un contributo di Dei intitolato Il tarantismo e il problema della cultura subalterna. (..) Di particolare rilevanza risulta il contributo di Fabio Dei che analizza il dialogo cruciale tra De Martino e Antonio Gramsci nella genesi dell'opera. Dei riconduce il progetto delle spedizioni etnografiche nel Mezzogiorno all'influenza delle annotazioni gramsciane sul folklore come cultura delle classi subalterne. La lezione di Gramsci è fondamentale per comprendere La Terra del rimorso e l'intero decennio di spedizioni etnografiche tra le masse contadine del sud. L'umanesimo demartiniano viene messo in luce non come statico dogma, bensì come qualcosa «capace di ampliarsi "etnograficamente", per includere nella sua storia quei soggetti umani (i popoli coloniali come i volghi rurali del Mezzogiorno d'Italia) che non ne hanno mai fatto parte. È questo – conclude Dei – che in fondo rivendica per le sue tarantate: guarigione, emancipazione sociale, riconoscimento di esse come soggetti storici a pieno titolo» (p. LII, Il tarantismo e la cultura subalterna).
estratto da
- Massimiliano Palmesano - Recensione: Ernesto de Martino, La Terra del rimorso - Contributo a una storia religiosa del Sud, Einaudi 2023
- Massimiliano Palmesano è dottorando nell'ambito del Dottorato Nazionale in Studi Religiosi (Drest) presso la Fondazione per le Scienze Religiose di Bologna (Fscire). - https://www.librienotizie.it/l/ritorna-la-terra-del-rimorso-il-tarantismo-nel-libro-di-ernesto-de-martino/?fbclid=IwAR10Wlam9prmMCLJhc_Dl5xFSimD79oYs0MKV7I7kCmRwl1BD6YoCLpIOFI
Nella Comune di Parigi i rivoluzionari più attivi risultarono i blanquisti. Comunisti, essi ponevano in primo piano la necessità della conquista del potere politico. Per ottenere questo risultato, ritenevano sufficiente l'organizzazione di un piccolo nucleo di risoluti cospiratori, disciplinati ed efficienti che, una volta impadronitisi del potere, avrebbero instaurato un governo dittatoriale, necessario per stroncare ogni opposizione e, insieme, per attirare a sé le masse popolari. Le trasformazioni sociali sarebbero avvenute più tardi: «il comunismo non si realizza con i decreti» - aveva scritto Blanqui - «ma sulla base di decisioni prese volontariamente dalla nazione stessa, e queste decisioni possono avvenire solo sulla base di una larga diffusione dell'istruzione». (A. Blanqui, Critique sociale, I, 1885, p. 109).
Tutti i blanquisti parteciparono attivamente alla Comune: Casimir Bouis, Frédéric Cournet, Gaston Da Costa, Émile Eudes, Théophile Ferré, Gustave Flourens, Ernest Granger, Alphonse Humbert, Victor Jaclard, Eugène Protot, Raoul Rigault, Gustave Tridon, Édouard Vaillant.
#LavoroPolitico, 17.03.2023 in condivisione ⬇️
L’INSURREZIONE È RIVOLUZIONARIA
L’influenza di Auguste Blanqui (1805-1881) e del “blanquismo” sulla teoretica del movimento operaio (+), è stata molto più estesa, in maniera a volte esplicita, il più delle volte implicita, di quanto appaia.

Blanqui et les blanquistes: Actes du Colloque Blanqui (French Edition) - Editore: ‎Sedes (réédition numérique FeniXX -1986)

/scheda/ trad. di #SubalternStudiesItalia, 15.03.2023
- La tumultuosa vita di Auguste Blanqui terminò nel 1881. Il centenario della sua morte nel 1981 fu l'occasione per la Società per la Storia della Rivoluzione del 1848 e le Rivoluzioni del XIX secolo per organizzare un colloquio internazionale su Blanqui e i Blanquisti. Perché c'erano i blanquisti... L'uomo indomabile che fu in prigione sotto quattro diversi regimi politici ("L'Enfermé", nota dr) e che uscì dalla prigione o dall'ospedale solo per organizzare le barricate successive fu anche un pensatore e un teorico; lasciò oltre a una memoria romantica un'opera scritta e una teoretica, e ebbe discepoli almeno fino al 1914.

nota dr - Per aver trascorso, dal 1831 al 1879, complessivamente trentasei anni e cinque mesi in prigione, ci si riferisce a lui come all'Enfermé (il Recluso).

Uomo d'azione più che elaboratore di teorie, egli era convinto che il proletariato potesse creare una società di liberi e di uguali solo mediante un'insurrezione armata guidata da una piccola minoranza ben organizzata e decisa ad imporre la propria “dittatura del proletariato”. Fu il primo ad elaborare questo concetto, poi ripreso da Marx e Engels, che lo specificarono in contrapposizione alla ”dittatura della borghesia”. L’esperienza della Commune de Paris fu prevalentemente a direzione blanquista: Édouard-Marie Vaillant ne era stato uno dei dirigenti più rappresentativi. (cfr. i giudizi sull’esperienza comunarda parigina repressa nel sangue nel 1871 al commento 1.). Il teorico della “dittatura” rivelò, nella prassi della repubblica parigina, il socialismo comunitario come massima estensione della “democrazia” autogestionaria.
- Blanqui dedicò la sua intera esistenza a questa causa, senza lasciarsi scoraggiare né dall'esilio né dalle pene carcerarie cui fu ripetutamente condannato.

(+) per “teoretica del movimento operaio” o “proletaria”, intendiamo le teorizzazioni e la fondazione filosofica aristotelicamente ”prima” (’teoretica’ deriva da essa) legate all’azione che si sono susseguite nella storia delle organizzazioni rivoluzionarie. /
#AugusteBlanqui #LaCommune #NextRevolution #18Marzo1871