Lavoro Politico
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La rivista nasce storicamente a Verona nell'ottobre 1967 attorno a un collettivo teorico-politico costituitosi nell'esperienza del Centro di informazione di Verona. Oggi è afferente al sito web http:/lavoropolitico.it
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Forwarded from Subaltern studies Italia
L’ALTRA MARA (1.Intro)
- Il 24 settembre 1979 Prospero Gallinari, uno dei più importanti dirigenti delle BR, di estrazione contadina come il partigiano Luigi Longo, da cui aveva mutuato il nome di battaglia di ‘Gallo’, venne sorpreso dalla pattuglia di polizia della volante "Falco 8", allertata da una telefonata anonima della presenza di alcuni giovani in via Vetulonia, quartiere Appio Metronio, che apparentemente stavano agendo con fare sospetto intorno a una macchina. Gallinari era impegnato, insieme con altri militanti, a cambiare la targa di un'Alfa Romeo Giulia blu da utilizzare per un'azione già pianificata per rapinare il Ministero dei Trasporti. Il brigatista aprì immediatamente il fuoco con la sua pistola contro gli agenti e ne seguì una violenta sparatoria, ma dopo aver esaurito un caricatore venne gravemente ferito alla testa e arrestato; due altri militanti riuscirono a fuggire, mentre la brigatista Mara Nanni venne catturata dopo un drammatico inseguimento. - - -
«La fase storica che ha caratterizzato il movimento degli anni ’60 e ’70 era impregnata di una forte connotazione ideologica. L’aspirazione collettiva era, pur se con metodologie diverse, cementata dalla comune adesione ai principi marxisti. L’esempio che ci proveniva dal Vietnam dalla Cina da Cuba era il punto di riferimento generazionale, pur essendo oggetto di una analisi che ne sopravvalutava il ruolo. La mancanza di un pensare collettivo, di una visione della vita basata sulla solidarietà fra persone dello stesso paese e non solo, sono ormai assenti da molto tempo, a prescindere dai contenuti ideologici di allora, nella cultura occidentale. I movimenti che attraversano questa fase, oltre ad essere privi di una visione ideologica e politica omogenea, fanno i conti con una società in cui trionfa l’individualismo e la passività culturale. L’interpretazione utopistica che del marxismo ha avuto il movimento degli anni ’60 ’70 ha prodotto si dei danni gravissimi, ma l’assenza dei valori di riferimento e la confusione ideologica potrebbero comunque produrne di ulteriori».
Mara Nanni, https://vertigine.wordpress.com/.../intervista-a-mara-nanni/
Bibliografia minima Mara Nanni - Stefano Pierpaolo - Mara Nanni, E allora?, Edizioni Interculturali Uno, 2002.
scheda - Il testo è un romanzo verità sulla vicenda umana di una ex brigatista rossa, Mara Nanni. Il libro racconta la ribellione, gli arresti, la clandestinità, l'esperienza della detenzione dopo undici mesi di militanza nelle BR, il coinvolgimento e il sentimento di una militanza che, a poco a poco, si svuota del suo senso.
[prox. recensione su Subaltern tag.: #mara2 #marananni #alidipiomboinoccidente]
- Paolo Cossi, La storia di Mara, graphic novel, Lavieri, 2006
Dalla quarta di copertina


Gli anni ’70, gli "anni difficili" della storia italiana. Il terrorismo. La quotidianità, assurda e banale, celata dietro le Brigate Rosse. La vita e le scelte della giovane Mara Nanni. La storia vera di una vita difficile raccontata attraverso il tratto lieve ed evocativo di Paolo Cossi. Nel 1978 Mara Nanni sceglie di far parte delle Brigate Rosse. Arrestata il 24 settebre 1979, nel 1981 (primo processo Moro) viene condannata ad un ergastolo, trenta anni di reclusione e un anno di isolamento diurno. Nei successivi gradi di giudizio la pena viene ridotta prima a ventisei anni e poi a quindici anni. Nel 1994 termina il suo periodo di detenzione ma la sua esperienza, e qualche fantasma, restano. Quanto qui narrato è un'altra storia...
[prox. recensione su Subaltern tag.: #mara2 #marananni #alidipiomboinoccidente]
Morta Mara Nanni: il ricordo di Alessandro Padula
https://www.ugomariatassinari.it/mara-nanni-padula/
#inchiestasociale #subalternstudiesitalia
comrades and communists I love you ☝️✌️✊️
I lavori in corso

per il processo unitario della sinistra di alternativa alle prossime elezioni europee, si scontrano con sbarramenti autoritari (4%), sbarramenti mediatici, sbarramenti delle soggettività politiche antagoniste e/o autoreferenziali. Rompere questi sbarramenti significherà comunque un risultato importante: porre al centro della campagna di massa non lo scontro leaderistico e inutilmente falsamente bipolare Meloni-Schlein, destre-centristi moderati, all’interno del neoliberismo delle oligarchie europee e dell’imperialismo armato occidentalista, ma i temi della pace, dell’ambiente, delle politiche sociali e del lavoro.
Il processo unitario è difficile ma necessario, per la qualità e la quantità. È proprio questo che bisogna realizzare: considerare l’agone elettorale la possibilità per una diffusione su larga scala dei temi, programmi, ideali e valori della sinistra di classe.
PACE, TERRA e DIGNITÀ - IL CONFEDERALISMO DEMOCRATICO alle ELEZIONI EUROPEE
Continuiamo a darvi conto del dibattito e dei lavori in corso

per il processo unitario della sinistra di alternativa alle prossime elezioni europee. L’intervento del ‘saggio’ compagno Giovanni Russo Spena auspica che la ricomposizione politica nella lista per la pace promossa da Michele Santoro e Raniero La Valle, ponga al centro della campagna elettorale i temi cari alla sinistra di classe, dall’internazionalismo antimperialista alle vertenze del lavoro. #LavoroPolitico
Da parte nostra, auspichiamo fortemente che vi sia l’ingresso di tutta l’Unione Popolare nella lista, compresa Potere al Popolo, tenendo ferme le soggettività politiche antagoniste di ognuna, come deve esserlo anche per Rifondazione Comunista. Auspichiamo meno un ripensamento della sinistra satellitare al PD, perchè nel processo di costruzione di una sinistra alternativa forte e di massa, l’autonomia è un fattore discriminante. E la lista Santoro-La Valle deve essere all’interno di questo processo.

LP #elezionieuropee2024 #sinistradiclasse #sinistrantagonista #sinistralternativa #listaSantoroLaValle
Intervento del nostro compagno Giovanni Russo Spena su il manifesto (3.02.2024) nel dibattito su #elezionieuropee2024
Una sola lista, oltre il giacobinismo e i personalismi
Ho aderito con gioia all’appello «pace, terra, dignità», sia per l’amore verso Raniero La Valle, sia perché mi appassiona la ricerca sul «confederalismo democratico» di Ocalan, anticapitalista, antipatriarcale, meticcio. Sostengo, quindi, la lista di scopo, che sarebbe piaciuta molto anche a Dino Frisullo e a Eugenio Melandri. Condivido completamente l’intervento su questa pagine di Luigi De Magistris, portavoce di Unione Popolare, della quale sono anche io attivista.
Una lista per la pace, ma anche contro la Nato, per il disarmo unilaterale è soprattutto una critica radicale verso questa Unione europea, strumento della nuova guerra fredda, nemica del Sud globale. Spero che il fondamentale ricorso del Sudafrica alla Corte internazionale abbia posto il tema, anche da noi rimosso, della rifondazione del diritto internazionale. L’imperialismo lo distrugge; noi non possiamo rimuoverlo.
La militarizzazione pervasiva ha svuotato completamente le sedi della cooperazione internazionale. È un pericoloso ossimoro storico; perché, contemporaneamente, matura l’esigenza di un governo multipolare. Anche perché, come scrive Emiliano Brancaccio, l’evidenza scientifica supporta una «legge di tendenza» verso la centralizzazione del capitale, che produce le guerre, costruisce un rapporto tra capitale e catastrofe ambientale, distrugge la democrazia costituzionale. Le catene del valore del capitale si stanno ricostruendo nell’intreccio assoluto con il potere politico/militare.
L’articolo 11 della Costituzione, irride il ministro Crosetto, è l’anticaglia di un mondo che fu. È l’autobiografia della nazione, oggi. Allora «pace, terra, dignità» non è un progetto marginale; è fondativo, perché si proietta sulle insorgenze (Gkn, Ilva, Val di Susa…), sui conflitti sociali, sul mutualismo antiliberista; ma anche sull’attuazione della Costituzione. Autonomia differenziata e premierato non sono un tecnicismo istituzionale ma un possente processo di revisionismo storico contro la Repubblica nata dalla Resistenza. Il diritto costituzionale, spinto ormai ai margini non solo della statualità ma della stessa formazione sociale, è un limite ineludibile all’orrore, perché è critica e limite dei poteri. Israele esercita il «diritto materiale di difesa»? E quali sono i limiti? E quale organismo li attiva? In assenza, vi è l’attuale genocidio, ci sono i crimini di guerra.
Costruiamo, allora, questa lista unitaria. Che, per lo meno, allude timidamente a un progetto. Ma che sappia superare i limiti del giacobinismo e dei personalismi. Tentiamo di rompere le gabbie della delega e dell’indifferenza. E si discuta, perché su alcuni punti emergono certamente articolazioni e accentuazioni diverse. Parlo del mio piccolo campo, per esempio. Io vorrei che tutta Unione Popolare (e, quindi, ovviamente, anche Potere al Popolo, che ne è parte integrante) costruisse la lista. Tentiamo e ritentiamo, ricomponiamo le differenze, non le alimentiamo. L’unità è un traguardo. Il resto è noia, coazione a ripetere frantumazioni.
#UnionePopolare
Forwarded from Subaltern studies Italia
Mara Nanni, l’”altra Mara” delle BR, è morta il 13 novembre 2022. Ci ha lasciato alcune memorie, importanti quelle in Stefano Pierpaolo - Mara Nanni, “E allora?“, Edizioni Interculturali Uno, 2002. A sua volta questo testo ha ispirato una graphic novel di Paolo Cossi, “La storia di Mara”, Lavieri, 2006. Memorie importanti per comprendere direttamente alcuni percorsi politici di ragazzi degli anni ‘70 che hanno in seguito ripensato la loro esperienza. Nessuna similitudine con la vicenda di Ilaria Salis di oggi, se non fosse per le emozioni ripercorse al suo primo arresto nel ‘77, senza alcun capo di imputazione, per aver partecipato alla manifestazione del 12 marzo. Una manifestazione snodo storico-politico della vicenda storica degli anni 70 in Italia. Come quella in precedenza degli scontri per l’occupazione di case a San Basilio a Roma l’8 settembre 1974. È ora di scrivere la storia dalle fonti dirette, quando ci sono, senza mediazioni. /
fe.d.
Lavori in corso
per il processo unitario della sinistra di alternativa alle prossime elezioni europee.
Enrico Calamai, ex vice console a Buenos Aires, nel 1976 riuscì a mettere in salvo e a far espatriare centinaia di oppositori politici del regime. Oggi su Il Manifesto. 👇
FORCA CONTINUA
è il grugnito della destra e di molta di quella che viene chiamata “sinistra” istituzionale, borghese: non è vero che non ha cultura, ha la cultura della forca. Impiccagioni, vendette, esecuzioni con veleno o per infusione, la santa inquisizione, tutto è spettacolo per i fini palati della plebe, dove si gioca la cruciale partita dell’egemonia con lo strumento del senso comune, quello di massa, quello veicolato a piene mani dai poteri dominanti per il tramite dei mediatici (“media” significa appunto che fa da mediatore). Poi bisogna torturare i torturatori, lo prevede la “civiltà” democratica, quella che adora il 41bis, la morte in carcere, meglio il suicidio non assistito. I boia, poi, vogliamo parlarne? Sono eroi, se si mettono in politica, vengono sicuramente eletti. Il giustizialismo, il populismo penale, è pervasivo, è suadente, ti dà il consenso, è conformista, i belati diventano ruggiti.
- I comitati per la liberazione senza condizioni, perchè il reato non sussiste, di Ilaria Salis, devono anche, per estensione, occuparsi di rispetto della dignità e intangibilità delle persone recluse e prigioniere, anche dei luoghi dove vengono ristretti coloro che non hanno fatto assolutamente niente, solo nati in una latitudine sud, sbarcati in quell’opulento occidente che ha preparato per loro una bella gabbia. In attesa della forca. /

per L'Unità direttore: Piero Sansonetti #pierosansonetti
- stiamo costituendo, presso l’Arci Calypso Sava, il comitato per la liberazione di Ilaria Salis. Ne daremo notizia il 17 febbraio prossimo, durante la rappresentazione per l’anniversario del rogo di Giordano Bruno, l’attuale santo e martire nostro. Del libero pensiero, quello minoritario, contro sevizie, censure e forche, pratiche adorate dalle maggioranze, che scrivono la storia naturalmente, Come? attraverso genocidi, stermini di intere popolazioni, insomma la civilissima guerra fatta per i potenti. / fe.d.
Forwarded from Subaltern studies Italia
PARTECIPA CON NOI - IRREGOLARI di tutto il mondo, UNITEVI!
17 febbraio 1600 - rogo di Giordano Bruno in Campo dei Fiori a Roma - sabato 17 febbraio 2024 reading “Fendo i cieli e all’infinito m’ergo - Giordano Bruno nella terra del ‘rimosso’“. Su sceneggiatura di Ferdinando Dubla, e con la partecipazione del prof. Enzo Caprino, start ore 20.30 // Sava (provincia orientale di Taranto) via del Macello nr. 1. Centro sociale ARCI CALYPSO
PER UNA LISTA PER LA PACE ALLE ELEZIONI EUROPEE
(documento approvato dal Comitato Politico Nazionale del PRC domenica 11 febbraio)
Considerato che
il genocidio in corso a Gaza e il proseguimento a oltranza del massacro in corso in Ucraina confermano come centrale e imprescindibile la lotta per la pace in una fase storica segnata dalla “guerra mondiale a pezzi” e dalla “guerra capitalista” con gli USA che trascinano l’intero blocco occidentale allo scontro per riaffermare il proprio predominio unipolare,
il governo italiano e l’Unione Europea sono complici dei crimini di guerra che Netanyahu sta perpetrando contro la popolazione di Gaza come lo sono stati in questi anni non assumendo posizioni nette contro le sistematiche violazioni dei diritti umani, il regime di apartheid, la pulizia etnica, la violazione dei luoghi santi per musulmani e cristiani, l'uccisione di civili da parte di militari e coloni estremisti,
il parlamento italiano con il voto della maggioranza di destra, centristi e PD ha confermato per tutto il 2024 l’invio di armi in Ucraina in palese contrasto con il ripudio della guerra sancito dall’articolo 11 della Costituzione,
il governo italiano ha deciso l’invio di navi nel Mar Rosso, si è unito agli USA e altri paesi nella sospensione degli aiuti all’UNRWA, non ha votato per il cessate il fuoco alle Nazioni Unite,
il nesso stretto tra guerra e tendenza al restringimento degli spazi democratici e risorgere di fascismi, nazionalismi e ideologie di destra, la tendenza a soffocare le voci di dissenso (caso più emblematico quello di Julian Assange), rendono evidente quanto la lotta per la pace è lotta per la democrazia,
gli effetti sociali del sistema di guerra in termini di aumento di disuguaglianze, precarietà e povertà ricadono sulle classi lavoratrici e popolari chiamate a pagare i costi dello scontro geopolitico, l’Unione Europea che sceglie di rilanciare l’austerità con un patto di stabilità che esclude solo la spesa militare dai vincoli di bilancio, la scelta di riorganizzare le catene del valore e produttive nella direzione di un’economia di guerra come disegnata dalla strategia degli USA,
il moltiplicarsi delle pulsioni razziste e sessiste, come pure lo sdoganamento senza freni della cultura militarista e nazionalista nella organizzazione stessa della società, dai media alla scuola, sono conseguenze del sistema di guerra,
l’Unione Europea prosegue sulla strada del riarmo e della subalternità agli USA e alla NATO, nel parlamento europeo si rafforza l’estrema destra più guerrafondaia,
è fondamentale cercare di determinare nel gruppo della Sinistra una rappresentanza dall'Italia caratterizzata dall'impegno per la pace in un Parlamento Europeo sempre più segnato dalle convergenze sulla guerra che spianano la strada alle destre,
all’interno di Unione Popolare è emersa una netta divaricazione di posizioni con al momento la dichiarata indisponibilità di PAP a partecipare alla “lista della pace” ma un prevalente orientamento a proseguire il confronto con i promotori sulla base dei punti programmatici unitariamente definiti al fine anche di rimuovere le riserve della componente al momento contraria,
il quasi unanime orientamento nel dibattito sulla necessità di costruire una grande convergenza pacifista in occasione delle prossime elezioni europee e di lavorare con pazienza unitaria per la partecipazione di tutta Unione Popolare,
una campagna elettorale unitaria per la pace non contrasta con la costruzione di Unione Popolare o con il rafforzamento del PRC, anzi rappresenta un’occasione di allargamento delle relazioni e dei rapporti di massa né impedisce lo sviluppo delle campagne sulle questioni sociali e democratiche, dal salario minimo alla lotta contro le privatizzazioni e il carovita, al no al premierato e all’autonomia differenziata,
il Comitato Politico Nazionale
sollecita le soggettività che stanno costruendo, assieme a Rifondazione Comunista, il progetto politico di Unione Popolare, a contribuire con decisione a tale costruzione elettorale, e esprime sostegno all’impostazione proposta dal portavoce nazionale di UP nell’intervento pubblicato sul quotidiano il Manifesto,
conferma la posizione espressa nel documento approvato nella precedente riunione e impegna il segretario a lavorare, con il portavoce di Unione Popolare, a portare avanti il confronto per la definizione della “lista di scopo” unitaria per la pace,
impegna la segreteria e la direzione nazionale a proseguire unitariamente il percorso di adesione e partecipazione del nostro partito e di Unione Popolare alla “lista per la pace Pace, Terra, dignità” proposta dall’appello La Valle – Santoro con la definizione di un profilo programmatico che tenga insieme la lotta contro la guerra, le questioni sociali e ambientali, la critica del capitalismo neoliberista e dei trattati europei.
Maurizio Acerbo