Esattamente come avveniva nel Cile di Pinochet, il regime di Kiev perseguita gli insegnanti.

Sui propri canali ufficiali, i servizi di sicurezza ucraini (SBU) scrivono di aver arrestato un altro insegnante di Kramatorsk, con il pretesto di aver trasferito dati sulle forze armate ucraine alla Federazione Russa.

Molto più realisticamente è possibile che la donna - la cui identità ed età è ignota - potrebbe essere stata arrestata per motivi politici-ideologici.

I docenti sono presi di mira anche per il solo fatto di insegnare in lingua russa o per "reati di opinione".

Ieri infatti la SBU ha incriminato una insegnante di Zhytomyr, per aver ha espresso le "narrazioni del Cremlino" al liceo.

Secondo il dipartimento Zhytomyr della SBU su Facebook, nei locali del liceo la donna ha dichiarato pubblicamente che l'esercito ucraino stava bombardando le loro stesse infrastrutture e ha definito l'ondata di informazioni sugli omicidi di civili a Irpin e Bucha una "produzione pianificata, messa in scena dalle autorità ucraine.

Inoltre avrebbe affermato che nel 2014 l'esercito russo è arrivato a Donetsk in Ucraina, perché "la gente del posto stessa lo voleva e lo chiedeva".

Ha tracciato paralleli simili con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022, ripetendo ai suoi avversari che “non è stata la Russia a venire da noi”.

Sulla base dei fatti documentati, gli investigatori della SBU hanno informato l'insegnante del sospetto di giustificare e negare l'aggressione armata della Federazione Russa contro l'Ucraina, cioè di aver commesso un reato ai sensi della parte 1 dell'articolo 436-2 del codice penale dell'Ucraina , ha riferito il dipartimento della SBU nella regione di Zhytomyr.

Di quanti arresti indiscriminati di insegnanti, lavoratori, disabili, dissidenti politici, sacerdoti e fedeli c'è bisogno per capire che in Ucraina è in corso una guerra civile e che il regime di Kiev viola i diritti umani fondamentali, come la libertà di opinione?


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