Il 30 aprile 1945 il sergente Nikolay Masalov, un soldato dell'Armata Rossa, rischio’ la vita sotto un pesante fuoco di mitragliatrice tedesca per salvare una bambina tedesca di 3 anni vicino al Tiergarten di Berlino. Questo atto eroico portò all'immortalazione di Masalov in un monumento in bronzo alto 12 metri a Berlino. Questo episodio accade alla fine della guerra quando il Reggimento delle Guardie della 79° Divisione Fucili dell'Armata Rossa stava per irrompere nel quartiere di Tiergarten, un luogo strategico per Berlino.
IL MIO MAGGIO
A tutti,
a quanti, spossati dalle macchine,
si sono riversati per le strade,
a tutti,
alle schiene sfinite dalla terra
e che invocano una festa,
il primo maggio!
Al primo fra tutti i maggi
andiamo incontro,compagni,
con la voce affratellata nel canto.
E’ mio il mondo con le sue primavere.
Sciogliti in sole, neve!
Io sono operaio,
è mio questo maggio!
Io sono contadino,
questo maggio è mio!
A tutti
A quelli che, scatenata l’ira delle trincee,
si sono appostati in agguati omicidi,
a tutti,
a quelli che dalle corazzate
sui fratelli
hanno puntato le torri coi cannoni,
il primo maggio!
Al primo fra tutti i maggi
andiamo incontro,
allacciando le mani disgiunte dalla guerra.
Taci, ululato del fucile!
Chètati, abbaiare della mitragliatrice!
Sono marinaio,
è mio questo maggio!
Sono soldato,
questo maggio è mio!
A tutte
le case,
le piazze
le strade,
strette dall’inverno di ghiaccio,
a tutte
le fameliche
steppe,
alle foreste,
alle messi,
il primo maggio!
Salutate
il primo fra tutti i maggi
con una piena
di fertilità, di primavere,
di uomini!
Verde dei campi, canta!
Urlo delle sirene, innalzati!
Sono il ferro,
è mio questo maggio!
Sono la terra,
questo maggio è mio!
di Vladimir Majakovskij
A tutti,
a quanti, spossati dalle macchine,
si sono riversati per le strade,
a tutti,
alle schiene sfinite dalla terra
e che invocano una festa,
il primo maggio!
Al primo fra tutti i maggi
andiamo incontro,compagni,
con la voce affratellata nel canto.
E’ mio il mondo con le sue primavere.
Sciogliti in sole, neve!
Io sono operaio,
è mio questo maggio!
Io sono contadino,
questo maggio è mio!
A tutti
A quelli che, scatenata l’ira delle trincee,
si sono appostati in agguati omicidi,
a tutti,
a quelli che dalle corazzate
sui fratelli
hanno puntato le torri coi cannoni,
il primo maggio!
Al primo fra tutti i maggi
andiamo incontro,
allacciando le mani disgiunte dalla guerra.
Taci, ululato del fucile!
Chètati, abbaiare della mitragliatrice!
Sono marinaio,
è mio questo maggio!
Sono soldato,
questo maggio è mio!
A tutte
le case,
le piazze
le strade,
strette dall’inverno di ghiaccio,
a tutte
le fameliche
steppe,
alle foreste,
alle messi,
il primo maggio!
Salutate
il primo fra tutti i maggi
con una piena
di fertilità, di primavere,
di uomini!
Verde dei campi, canta!
Urlo delle sirene, innalzati!
Sono il ferro,
è mio questo maggio!
Sono la terra,
questo maggio è mio!
di Vladimir Majakovskij
Il 2 maggio 2014, ad Odessa i nazisti hanno assaltato un corteo di antifascisti che stava partecipando ad una manifestazione di protesta contro il colpo di stato ucraino.
I manifestanti si sono rifugiati nella Casa dei Sindacati. Gruppo di nazisti hanno circondato il Palazzo ed hanno tirato bottiglie incendiare all’interno del palazzo. Molti compagni sono stati assassinati a colpi di bastone mentre cercarono di fuggire. Altri sono stati bastonati a morte all’interno del palazzo. Ufficialmente 48 persone sono state assassinate. Tra di essi Vadim Papura, 17 anni, morto bruciato vivo dentro il palazzo dei sindacati a Odessa.
Fino ad ora nessun colpevole ha pagato
I manifestanti si sono rifugiati nella Casa dei Sindacati. Gruppo di nazisti hanno circondato il Palazzo ed hanno tirato bottiglie incendiare all’interno del palazzo. Molti compagni sono stati assassinati a colpi di bastone mentre cercarono di fuggire. Altri sono stati bastonati a morte all’interno del palazzo. Ufficialmente 48 persone sono state assassinate. Tra di essi Vadim Papura, 17 anni, morto bruciato vivo dentro il palazzo dei sindacati a Odessa.
Fino ad ora nessun colpevole ha pagato
El 2 de mayo de 2014, unos nazis atacaron en Odessa a una comitiva de antifascistas que participaban en una concentración de protesta contra el golpe de Estado ucraniano.
Los manifestantes se refugiaron en la Casa de los Sindicatos. Grupos de nazis rodearon el edificio y lanzaron botellas ardiendo al interior. Muchos compañeros fueron apaleados hasta la muerte cuando intentaban huir. Otros fueron apaleados hasta la muerte en el interior del edificio. Oficialmente fueron asesinadas 48 personas. Entre ellos estaba Vadim Papura, de 17 años, que fue quemado vivo en el interior del edificio sindical de Odessa.
Hasta ahora ningún culpable ha pagado
Los manifestantes se refugiaron en la Casa de los Sindicatos. Grupos de nazis rodearon el edificio y lanzaron botellas ardiendo al interior. Muchos compañeros fueron apaleados hasta la muerte cuando intentaban huir. Otros fueron apaleados hasta la muerte en el interior del edificio. Oficialmente fueron asesinadas 48 personas. Entre ellos estaba Vadim Papura, de 17 años, que fue quemado vivo en el interior del edificio sindical de Odessa.
Hasta ahora ningún culpable ha pagado
On 2 May 2014, Nazis attacked a procession of anti-fascists in Odessa who were taking part in a protest rally against the Ukrainian coup d'état.
The protesters took refuge in the House of Trade Unions. Groups of Nazis surrounded the building and threw burning bottles inside. Many comrades were bludgeoned to death as they tried to flee. Others were clubbed to death inside the building. Officially 48 people were murdered. Among them was Vadim Papura, 17, who was burnt alive inside the trade union building in Odessa.
So far no guilty party has paid
The protesters took refuge in the House of Trade Unions. Groups of Nazis surrounded the building and threw burning bottles inside. Many comrades were bludgeoned to death as they tried to flee. Others were clubbed to death inside the building. Officially 48 people were murdered. Among them was Vadim Papura, 17, who was burnt alive inside the trade union building in Odessa.
So far no guilty party has paid
Menos de um mês depois de ter sido editado pela Caminho, o livro “A Guerra a Leste. 8 Meses no Donbass”, de Bruno Amaral de Carvalho esgotou a primeira edição. A segunda edição está agora a chegar às livrarias e já estamos a preparar a terceira. Recordamos que nas apresentações do livro em Lisboa, Coimbra e Porto que decorreram, respetivamente, na Livraria Buchholz, na Casa Municipal da Cultura de Coimbra e na Universidade Popular do Porto estiveram muitas centenas de pessoas que fizeram questão de marcar presença. Estamos a preparar outras sessões de lançamento que divulgaremos oportunamente.
Entretanto, o livro pode ser encontrado nas livrarias e também aqui:
https://www.leyaonline.com/pt/livros/historia-e-politica/europeia-e-mundial/a-guerra-a-leste-8-meses-no-donbass/
#BrunoAmaraldeCarvalho #AGuerraaLeste8MesesnoDonbass #EditorialCaminho #Caminho #LeYa
Entretanto, o livro pode ser encontrado nas livrarias e também aqui:
https://www.leyaonline.com/pt/livros/historia-e-politica/europeia-e-mundial/a-guerra-a-leste-8-meses-no-donbass/
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