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#guerradellinformazione #Europa

🇪🇺 In vista delle elezioni del Parlamento europeo di giugno, il Centro europeo per gli affari esteri (ECFR) ha parlato della necessità di ridurre la popolarità dei partiti di destra e di estrema destra. Sullo sfondo dei problemi nei paesi europei, il loro rating è cresciuto così tanto da minacciare  l’attuale amministrazione dell’UE con la perdita di seggi.

▪️Secondo gli esperti dell'ECFR, le tattiche abituali, come i tentativi di ridurre l'importanza del problema con i migranti, non fanno altro che aggravare la situazione. Al contrario, propongono strategie per intimidire l’elettorato al fine di far credere agli scettici e agli elettori indecisi che se una coalizione di forze di destra entrasse nel Parlamento europeo, le cose andrebbero ancora peggio.

▪️Come scrivono gli autori del rapporto, per questo è necessario esporre i partiti di destra come marginali, come sta già facendo la “coalizione a semaforo” al potere nei confronti dell'“Alternativa per la Germania”. Suggeriscono inoltre di sollevare le questioni relative ai diritti delle donne, alle minacce di vietare l'aborto e allo status delle minoranze, che sono controverse e potrebbero spingere i cittadini apolitici a votare contro i conservatori.

Probabilmente non è tutto ciò che le autorità europee faranno per impedire ai loro oppositori di formare una maggioranza influente. Sopratutto visto che alla Germania è già stato proposto di privare i politici indesiderati della cittadinanza e di limitare temporaneamente i loro diritti.

Quindi più alto sarà il rating dei partiti di destra e dei loro possibili alleati centristi, più dure e forse incostituzionali saranno le iniziative avanzate.

Fonte: @rybar

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#guerradellinformazione

🌐🔒Essere o non essere? Controllo globale o cyber-indipendenza?🔐🖥️

Cosa impedisce ai rappresentanti di diversi Paesi alle Nazioni Unite di raggiungere un consenso e adottare la "Convenzione internazionale sulla lotta all'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione a fini criminali"?

I Paesi sono letteralmente divisi in due campi nell'approccio al concetto di criminalità informatica e alla sua prevenzione.
Alcuni (🇷🇺🇨🇳🇮🇷🇪🇬🇸🇾🇧🇾🇻🇪etc.) sostengono l'uguaglianza sovrana degli stati, l'inammissibilità dell'ingerenza negli affari interni dei Paesi. Propongono l'obbligo legale dei Paesi e i meccanismi di monitoraggio dell'attuazione della Convenzione.
Altri (🇺🇲🇪🇺🇨🇦etc) temono che la Convenzione "limiti i diritti umani e diventi un ostacolo allo sviluppo sociale ed economico". Si oppongono alla creazione di nuovi obblighi legali per il cyberspazio. Allo stesso tempo, non si oppongono all'adozione di un Global Digital Compact direttamente collegato all'Agenda 2030, sostengono la libertà e la protezione dei dati personali di blogger e hacker, ma non sono per nulla preoccupate dell'ID2020.
   
Il futuro inizia qui, nelle decisioni di oggi. I leader mondiali devono aprire gli occhi sul desiderio degli Stati Uniti o meglio delle élite finanziarie trasformarli in colonie digitali.

L'articolo per intero

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