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#Ucraina #corrispondentipubblicano

Il corrispondente militare @sashakots ha pubblicato una lettera di un abbonato del suo canale che vive nel territorio sotto il regime di Kiev. "Una semplice lettera che parla eloquentemente dell'atmosfera di paura e di pressione a cui sono soggette le persone comuni."

📝“Vi scrivo da una città in prima linea, che si trova a un paio di decine di chilometri dalla linea di contatto. Voglio raccontarvi un incidente che mi è successo proprio l'altro giorno. Stavo seduto vicino all'ingresso di casa mia su una panchina e aspettavo gli aiuti umanitari. Sì, l'errore è stato mio, sono uscito senza passaporto, ma stavo seduto in tranquillità quando è arrivata un'auto della polizia. Sono usciti 4 poliziotti ed è iniziata una conversazione. Senza presentarsi, hanno subito chiesto:

- Buon pomeriggio, polizia di pattuglia, posso avere i suoi documenti?

Gli rispondo, che abito in questo ingresso, se volete venire con me, vi mostrerò il mio passaporto.

- È chiaro, cosa c'è nella borsa? - ed è qui che è iniziato il casino.

Ho iniziato a tirare fuori tutto dalla borsa e c'erano solo chiavi, soldi, telefono, cuffie.

Gli occhi dei ragazzi si sono illuminati, "ma cosa c'è nel telefono?" Hanno iniziato a chiedermi di mostrare loro il telegram in cui avevo alcuni) canali russi (il vostro, di Podolyaka e Starshie Eddy).

Ed ecco un momento davvero notevole. Uno mi strappò il telefono dalle mani e se ne andò. Gli altri due dicono: "A noi è consentito farlo, è tempo di guerra, se Lei non ha niente, non ha nulla di cui preoccuparsi".

Io invece ho pensato, beh, ma che fache ho questi canali, sono solo un paio di canali russi. Si erano già dimenticati del mio passaporto, il loro capo con il mio telefono ha iniziato a chiamare da qualche parte, fare foto e così via. Insomma, sono stato portato al dipartimento, trattenuto per tre giorni.

Naturalmente, quando sono arrivato, tutti hanno ritenuto loro dovere parlare con me. Chiedere perché e per quale scopo?
Dico: "Magari mi spiegate voi cosa stia succedendo qui?"

- Sei stupido? Non capisci la serietà? Adesso ti picchierò, così capirai meglio?

Sono rimasto lì seduto, ma non è diventato più chiaro. Dopo un po' tutti cominciarono a dire che ero un collaborazionista.

Onestamente, non avrei pensato che in un paese dove c'è libertà di parola, per leggere le notizie russe, si possa essere accusati di tradimento. Invece possono e come! E anche volentieri. Inoltre, più avanti è stato ancora più interessante ed è diventato più chiaro.

Quando sono stato rinchiuso, mi hanno detto che se un razzo fosse caduto qui, sarei stato il prossimo nella lista a essere colpito. Non so quante persone ci fossero in totale, ma ce n'erano tre nella cella e, ovviamente, erano tutte uguali a me - collaborazionisti.

La polizia di pattuglia e la polizia nazionale, così come la difesa territoriale, non comunicano tra di loro. Se qualcuno non piace alla difesa territoriale, loro chiamano la polizia di Pattuglia, che vengono, lo prendono e lo portano alla polizia nazionale. E la polizia di pattuglia opera nello stesso modo.

Il giorno seguente i collaborazionisti sono aumentati o in altre parole c'era una vera e propria "caccia alle streghe". Un uomo stava camminando lungo la strada parlando al telefono con sua madre. Lo hanno fermato: "La geolocalizzazione è attiva, hai i numeri russi, verrai con noi per l'interrogatorio". Oppure ecco un esempio di un interrogatorio dalla stanza accanto, dove sono stati interrogati due cannonieri. (Due senzatetto stavano seduti su una panchina, bevendo vodka, un razzo è caduto accanto a loro.)

- Perché hai puntato il razzo verso la casa? Per chi lavori? FSB? GRU?

I senzatetto, che non capiscono affatto cosa stia succedendo, hanno un aspetto dei veri Sifone e Barba [personaggi di un show televisivo].

E così ogni giorno. A seguito della conversazione tra i due poliziotti, è diventato chiaro che i ragazzi non comunicavano tra loro: "Ma perché diavolo ce li stanno portando, non abbiamo dove metterli. Che se ne occupino da soli.”

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