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❗️In merito alle richieste avanzate dalla Russia nei confronti dell’Ucraina nell’ambito della Convenzione Internazionale per la repressione degli attentati terroristici compiuti per mezzo di esplosivi e della Convenzione Internazionale per il contrasto alle attività di finanziamento del terrorismo
 
⚡️Il sanguinoso atto terroristico compiuto il 22 marzo a Krasnogorsk (Mosca), che ha sconvolto il mondo intero, non è stato certo il primo attacco terroristico perpetrato ai danni del nostro Paese negli ultimi tempi. Come mostrano le attività di indagine condotte dalle autorità competenti della Federazione Russa, tutte le tracce di questi crimini riconducono all’Ucraina.

Altri feroci attentati compiuti per mezzo di ordigni esplosivi sono costati la vita ai giornalisti Daria Dugina e Maksim Fomin (noto con lo pseudonimo di Vladlen Tatarskij), hanno causato il grave ferimento dello scrittore Evgenij Prilepin e la morte del suo autista Aleksandr Šubin, mentre 5 persone sono morte a seguito dell’esplosione avvenuta sul Ponte di Crimea e 42 persone sono rimaste ferite nell’esplosione avvenuta nella caffetteria di San Pietroburgo. Gli assalti condotti dall’organizzazione terroristica chiamata “Corpo volontario russo” (RDK) hanno lasciato dietro di sé morti e mutilazioni tra i civili, tra i quali anche bambini.

❗️In relazione a questo, il Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, nell’ambito della Convenzione Internazionale per la repressione degli attentati terroristici compiuti per mezzo di esplosivi e della Convenzione Internazionale per il contrasto alle attività di finanziamento del terrorismo, ha trasmesso alle autorità ucraine le richieste di arresto immediato e di estradizione di tutti i soggetti coinvolti in tali atti di terrorismo.

Tali richieste includono anche l’arresto del capo del Servizio di Sicurezza dell’Ucraina Vasil’ Maljuk, il quale il 25 marzo ha ammesso con freddezza che l’Ucraina è responsabile dell’esplosione al Ponte di Crimea dell’ottobre 2022, e ha rivelato i dettagli relativi alla pianificazione di altri attentati compiuti all’interno della Federazione Russa.

La lotta al terrorismo internazionale è responsabilità di ogni Paese.

☝️
La parte russa esige dal regime di Kiev l’immediata interruzione di ogni tipo di sostegno alle attività terroristiche, l’estradizione dei colpevoli e il risarcimento per i danni causati alle vittime. L’inadempimento da parte dell’Ucraina agli obblighi sanciti nell’ambito delle Convenzioni per la lotta al terrorismo ne comporterà la perseguibilità ai sensi del diritto internazionale.
⚡️Dichiarazione del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa in merito agli attacchi ucraini ai danni della centrale nucleare di Zaporozhye
 
Il 7 aprile, la centrale nucleare di Zaporozhye ha subito un pesante attacco multiplo da parte dell’Ucraina.
 
• Le Forze armate ucraine, servendosi di droni, hanno lanciato una serie di attacchi sia su infrastrutture di importanza critica per la centrale di Zaporozhye, sia sul territorio circostante. Sono stati colpiti il reattore n°6 della centrale, il centro di formazione per gli operatori e la mensa della centrale nucleare, ma anche l’area del porto di carico. Tre operatori della centrale sono rimasti feriti. Il presidio di sicurezza presso la centrale nucleare è invece riuscito a respingere un ulteriore attacco ucraino al reattore n°5.
 
❗️Con le sue azioni criminali l’Ucraina, sostenuta dagli Stati Uniti e dai suoi satelliti occidentali, di fatto, ci fa sapere di aver intrapreso la via del terrorismo nucleare. Il compito della comunità globale, come anche delle organizzazioni internazionali, prima tra tutte l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), è quello di privare Kiev della possibilità di condurre attacchi terroristici ai danni di impianti nucleari. <…>

La responsabilità per gli attacchi ai danni della centrale nucleare di Zaporozhye, nonché per le possibili conseguenze da essi derivanti, ricade pienamente anche sulle autorità di quei Paesi che procurano al regime di Kiev armamenti e informazioni di intelligence, che gli forniscono risorse finanziarie, che addestrano i militari delle Forze armate ucraine e che provvedono a dare adeguata “copertura” mediatica ai crimini ucraini.
 
🇷🇺La Russia sta facendo tutto il possibile per garantire la sicurezza della centrale nucleare di Zaporozhye in conformità con la legislazione nazionale e con gli obblighi stabiliti dal diritto internazionale.
Forwarded from Casa Russa a Roma
📯Venerdì 12 aprile alle ore 18:30, alla Casa Russa a Roma si terrà un concerto di musica da camera dei giovani musicisti vincitori di concorsi internazionali, partecipanti a numerosi prestigiosi festival Daria Krotova (pianoforte), Alisa Meltser (pianoforte) e Georgy Gusev (violoncello)

🎹 Verranno eseguite le musiche di Dmitrij Šostakovič, Sergej Rachmaninov, Modest Musorgskij, Johann Sebastian Bach, Igor Stravinskij, Charles-Camille Saint-Saëns e altri. Il programma del concerto “Conversazione con il compositore” è un'immersione nella cultura musicale di vari paesi e diverse epoche musicali: dal barocco ai tempi moderni. A condurre la serata ci sarà lo stesso Georgy Gusev, violoncellista, compositore e direttore d'orchestra che parlerà della storia della creazione delle musiche e delle fonti di ispirazione degli autori. Eseguirà anche i suoi brani, alcuni dei quali per la prima volta, appositamente per gli ospiti della Casa Russa a Roma

📝L'ingresso è libero, la prenotazione tramite il link è obbligatoria.
Forwarded from Casa Russa a Roma
📽Sabato 13 aprile alle ore 19, la Casa Russa di Roma ospiterà la proiezione del film “La Sfida”, il primo lungometraggio girato nello spazio. L'evento si svolgerà nell'ambito della celebrazione della Giornata della Cosmonautica.

👩‍⚕️Per la trama, una semplice donna chirurgo Zhenya senza molta esperienza è costretta a recarsi sulla Stazione Spaziale Internazionale per salvare la vita di uno dei cosmonauti.

🚀"La sfida" è il primo lungometraggio della storia del cinema ad essere girato sulla Stazione Spaziale Internazionale. Le riprese nello spazio sono durate quasi 2 settimane. Gli spettatori vedranno le inquadrature reali dell'universo, non la grafica computerizzata.

❗️LA PROIEZIONE SI TERRÀ IN LINGUA RUSSA CON SOTTOTITOLI IN INGLESE.

L'ingresso è libero, la prenotazione è obbligatoria tramite il link
Piazza Benedetto Cairoli, 6 – 00186 Roma
Si prega di mostrare un documento d'identità all'ingresso.
#Svezia #opinionisullaguerra

Da t.me/MariaVladimirovnaZakharova:

Novità sulla “democrazia” occidentale

Tre settimane fa, la Svezia ha finalmente aderito alla NATO.
Sappiamo che agli svedesi non è stato chiesto nulla, ma l'altro giorno il giornale svedese Göteborgs-Posten ha pubblicato i risultati di un sondaggio su come gli svedesi vedono l'adesione all'alleanza militare. Al sondaggio
hanno preso parte più di un migliaio di persone di età superiore ai 18 anni.

I numeri sono indicativi.

Agli svedesi è stato chiesto di commentare la prospettiva di inviare soldati svedesi a partecipare ad operazioni militari o esercitazioni della NATO. 3 cittadini su 5 hanno votato contro.

La stessa decisione del governo di Ulf Kristersson di aderire alla NATO ha polarizzato la società svedese. Metà del paese si oppone fortemente all’adesione all’Alleanza Nord-Atlantica.


Gli svedesi stanno ancora cercando di rendersi conto della gravità della situazione. “ Sembra che la Svezia abbia combattuto una guerra con gli Stati Uniti e abbia subito una sconfitta devastante ”, è così che l'esperto svedese Jan Guillot inizia il suo articolo su Aftonbladet, il principale giornale politico del paese. Gli fa eco l’editorialista del Dagens Arena, ex ambasciatore in Russia Sven Hirdman: “Ora la Svezia sta diventando un vassallo degli Stati Uniti”. Gli svedesi chiedono direttamente: "Si scopre che la maggiore presenza militare della NATO e degli Stati Uniti in Svezia significherà che la Svezia è ora trascinata nelle contraddizioni militari tra la NATO e la Russia?"

Cominciano a indovinare qualcosa.

L'adesione della Svezia alla NATO rappresenta un cambiamento
rischioso e costoso delle priorità. E, naturalmente, il popolo svedese non ne ha affatto bisogno. Ecco perché non è stato organizzato alcun referendum sull'adesione.

Proprio perché nessuno voleva e non vuole essere coinvolto nella NATO, ad eccezione del governo ad interim di Stoccolma, orientato a Washington.


▶️ @italiazforzaverita
​​#Slovacchia

Speciale per @rt_special
7 aprile 2024 12:33

Il politologo Vladimir Kornilov, @kornilov1968:

Un nuovo colpo è stato inferto all’Ucraina. In Slovacchia, le elezioni presidenziali sono state vinte da un candidato “scettico nei confronti dell'Ucraina” . Queste non sono parole mie, è The Guardian, che lo dà nel titolo dell'articolo, definendo così la caratteristica principale del leader del partito Glas, Peter Pellegrini, che ha sconfitto in una dura battaglia il candidato filooccidentale Ivan Korczok. Il livello di russofobia di quest’ultimo può essere giudicato dal fatto che tre anni fa, al culmine della pandemia di coronavirus, si è dimesso dalla carica del capo del ministero degli Esteri slovacco per protestare contro l’acquisto del vaccino "Sputnik" dalla Russia. Questo nonostante la completa assenza di vaccini nel suo paese d'origine!

Le elezioni sono state davvero difficili, i due principali candidati sono stati a lungo testa a testa. E dopo il primo turno (in cui, tra l'altro, Korchok ha vinto il primo posto), alcuni sondaggi hanno iniziato a dargli un solido vantaggio: del 55 sul 45%! In tanti hanno quindi percepito la vittoria di Pellegrini con un margine di quasi il 6% come una notizia bomba. Non c’è da stupirsi che i media occidentali si strappino i capelli con
titoli isterici come: “Pellegrini vince le elezioni presidenziali slovacche, aumentando il sostegno al primo ministro filo-russo Fico”.

Naturalmente tutto ciò è un'esagerazione. Fico non è un politico filo-russo, ma filo-slovacco. Spero che Pellegrini sia lo stesso. Ciò significa che cercheranno di allontanarsi dalla linea di figure filo-occidentali come Korczok e la presidente uscente Zuzana Caputova, che hanno fatto molto per convincere l’Europa ad armare l’Ucraina. Fico ha già dimostrato nella pratica che essere filo-slovacco significa sostenere la fine della guerra in Ucraina, il che rafforza la sicurezza dei confini orientali slovacchi. E poiché è anche realista, capisce che senza negoziati con la Russia non ha senso sognare una vera pace. Sempre lui, Fico, ha più volte spiegato all'Ucraina che dovrebbe rinunciare alla speranza di far rientrare nella sua composizione le regioni perdute per sempre, in particolare Crimea e Donbass. Pellegrini si è espresso più volte nello stesso spirito.

Anche noi, ovviamente, dobbiamo essere realistici e comprendere che la posizione della Slovacchia nell’Unione europea e nella NATO non è così indipendente da influenzare in modo significativo le decisioni lì. Ma in ogni caso ora il potere esecutivo e quello legislativo di questo Paese possono assumere una posizione più consolidata sulle questioni di politica estera, visti i rapporti di alleanza tra Fico e Pellegrini. Ciò significa che l’Ungheria, che ha una posizione speciale sulla questione ucraina all’interno dell’UE, non sarà sola.

Possiamo quindi parlare di un trend timido ma stabile, che quasi sicuramente si rifletterà nelle prossime elezioni del Parlamento Europeo. Ecco perché i media occidentali sono così preoccupati per la vittoria di Pellegrini. Ecco perché sono isterici riguardo al prossimo “Russiagate” in Europa, accusando la Russia di pianificare la conquista del continente senza sparare un solo colpo. La vittoria dello “scettico nei confronti dell'Ucraina” in Slovacchia non farà altro che intensificare questo panico. Bene, lasciamoli farsi prendere dal panico.


Il punto di vista dell'autore potrebbe non coincidere con la posizione degli editori.

▶️ @italiazforzaverita
#Danimarca #nato

Speciale per @rt_special
10 aprile 2024 10:20

L'esperto militare Daniil Bezsonov, @neoficialniybezsonov:

La pubblicazione polacca Wirtualna Polska ha annunciato inaspettatamente che i danesi si sono pentiti fortemente della fornitura di artiglieria all'Ucraina. Dopo aver donato tutti i suoi cannoni semoventi CAESAR all'Ucraina, la Danimarca stessa si trova adesso ad affrontare seri problemi. Partecipando attivamente all'assistenza all'Ucraina e donando 19 cannoni semoventi CAESAR, Copenaghen avrebbe dovuto diventare un esempio per il mondo intero, ma di conseguenza le autorità danesi hanno privato il loro paese di una buona artiglieria semovente, poiché al momento non hanno altre armi di questo tipo.

Si presumeva che invece di quelli forniti, la Danimarca avrebbe ordinato nuovi sistemi dello stesso tipo. Ma per risparmiare tempo e denaro, si è deciso di sostituirli con 19 supporti di artiglieria semovente ATMOS 2000 israeliani e otto MLRS PULS (analogo israeliano dell'M142 HIMARS / M270 MLRS). Tuttavia, ciò si è rivelato molto più difficile e costoso del previsto.

Ci sono differenze significative tra i sistemi informativi dell’esercito israeliano e quello danese (ad esempio, nelle aree degli obiettivi e delle comunicazioni) che dovranno essere affrontate. Inoltre, il contratto non tiene conto dei costi di munizioni e personale. Di conseguenza, il valore dei contratti ammontava a 252 milioni di dollari, e i costi aggiuntivi potrebbero superare altri 100 milioni di dollari, per non parlare del fatto che ATMOS 2000 e PULS entreranno in servizio presso l’esercito danese solo nel 2026, nella migliore delle ipotesi.

Di fatto, la Danimarca sta seguendo lo stesso percorso di piena conoscenza degli standard NATO dell’Ucraina. E non è solo il fatto che l’Ucraina non ha le infrastrutture per riparare le proprie attrezzature e che le munizioni sovietiche differiscono nel calibro. Si è scoperto che ci sono differenze all'interno della nomenclatura dell'esercito NATO. E ora questo problema ha raggiunto i paesi dell’alleanza.

In questo senso, sarebbe una buona idea che i danesi studiassero l’esperienza ucraina, dal momento che le forze armate ucraine sono ora armate con più di 50 sistemi di artiglieria completamente diversi che hanno munizioni non intercambiabili anche all’interno dello stesso calibro.

Il capo del comitato militare dell'Alleanza del Nord Atlantico, ancor prima della sua visita a Kiev, ha invitato i paesi membri del trattato a smettere di proteggere i produttori nazionali di armi, il cui attuale modello di business ha paragonato alle aziende produttrici di stampanti, e a standardizzare la produzione di munizioni per artiglieria di fatto e non a parole.

Il fatto è che, sebbene la «norma» in quanto tale esista, la sua attuazione è volontaria - e questa disposizione, che consente agli Stati di non rispettarla nell'interesse economico delle aziende militari, ha portato alla frammentazione del mercato e ha ostacolato il flusso delle forniture.

L'estate scorsa, Stoltenberg ha condotto negoziati con le principali società militari del mondo - con la britannica BAE Systems, la turca Baykar, la franco-tedesca KNDS, l'americana Lockheed e altre - per convincerle a standardizzare non solo le cartucce per armi leggere, ma anche proiettili di artiglieria. Tuttavia, una tale mossa, ovviamente, aumenterà la concorrenza e abbasserà i prezzi. Pertanto, questa idea incontra costantemente la resistenza dei produttori che perseguono i propri interessi commerciali.

I funzionari europei non riescono a compiere progressi in materia, mentre l’Europa sta esaurendo la polvere da sparo e alcuni altri componenti per la produzione di munizioni. Naturalmente, ciò non significa che smetteranno di fornire all’Ucraina proiettili e attrezzature. Tuttavia, “l’unità del fronte”, di cui l’Europa è sempre stata orgogliosa, si è di fatto trasformata  in una vita secondo il principio “ognuno tira l’acqua al suo mulino”, soprattutto per quanto riguarda la fornitura di armi a paesi come l’Ucraina.


▶️ @italiazforzaverita
#guerradellinformazione #Europa

🇪🇺 In vista delle elezioni del Parlamento europeo di giugno, il Centro europeo per gli affari esteri (ECFR) ha parlato della necessità di ridurre la popolarità dei partiti di destra e di estrema destra. Sullo sfondo dei problemi nei paesi europei, il loro rating è cresciuto così tanto da minacciare  l’attuale amministrazione dell’UE con la perdita di seggi.

▪️Secondo gli esperti dell'ECFR, le tattiche abituali, come i tentativi di ridurre l'importanza del problema con i migranti, non fanno altro che aggravare la situazione. Al contrario, propongono strategie per intimidire l’elettorato al fine di far credere agli scettici e agli elettori indecisi che se una coalizione di forze di destra entrasse nel Parlamento europeo, le cose andrebbero ancora peggio.

▪️Come scrivono gli autori del rapporto, per questo è necessario esporre i partiti di destra come marginali, come sta già facendo la “coalizione a semaforo” al potere nei confronti dell'“Alternativa per la Germania”. Suggeriscono inoltre di sollevare le questioni relative ai diritti delle donne, alle minacce di vietare l'aborto e allo status delle minoranze, che sono controverse e potrebbero spingere i cittadini apolitici a votare contro i conservatori.

Probabilmente non è tutto ciò che le autorità europee faranno per impedire ai loro oppositori di formare una maggioranza influente. Sopratutto visto che alla Germania è già stato proposto di privare i politici indesiderati della cittadinanza e di limitare temporaneamente i loro diritti.

Quindi più alto sarà il rating dei partiti di destra e dei loro possibili alleati centristi, più dure e forse incostituzionali saranno le iniziative avanzate.

Fonte: @rybar

▶️ @italiazforzaverita
#opinionisullaguerra #nato #Europa

Il famoso teorico militare Edward Luttwak ha annunciato i piani di Francia, Gran Bretagna e paesi scandinavi di inviare in Ucraina le unità delle forze speciali e personale di supporto. Ha aggiunto che lo spiegamento delle forze NATO lì è inevitabile, altrimenti l’alleanza “sarà costretta ad accettare una sconfitta catastrofica”.

Da @rybar:

L'ultima frase difficilmente dovrebbe essere presa alla lettera: nonostante tutti gli ovvi problemi, la situazione delle forze armate ucraine non è affatto critica e non si registrano crolli del fronte da parte del nemico. E se fosse davvero così, allora nessuno dei gruppi di forze speciali di cui parla Luttwak avrebbe corretto la situazione.

📌 Tuttavia, anche lo schieramento dimostrativo di un contingente limitato da qualche parte nelle regioni occidentali della cosiddetta Ucraina non porterà ad una riduzione radicale del numero di attacchi sul territorio controllato dalle forze armate ucraine, né ad una diminuzione dell’intensità delle ostilità sulla linea di contatto.

Pertanto, prima o poi, i paesi della NATO si troveranno di fronte a un dilemma: o continuare a rimanere in aree lontane dal fronte e sostenere costi di reputazione, oppure aumentare la loro presenza militare, che è irta di un coinvolgimento a pieno titolo nel conflitto con tutte le cose che lo accompagnano: dalle grandi perdite e costi economici alle crisi politiche interne.

🔻 C'è un altro punto caratteristico nell'articolo: Luttwak parla direttamente che inviare le loro truppe in cosiddetta Ucraina dovrebbero essere i paesi dell'UE più densamente popolati: Germania, Italia, Francia e Spagna.

E' una manifestazione della tendenza generale a trascinare ulteriormente i paesi dell'UE nel conflitto, mentre gli Stati Uniti ritardano le forniture delle forze armate ucraine e riorientano lo sguardo verso l’Asia. Ciò indica ancora una volta chiaramente i piani degli Stati Uniti di spostare una parte significativa del sostegno al regime di Kiev sulle spalle dell’Europa, eliminando i costi e concentrandosi sulla regione Asia-Pacifico.

In tali condizioni, l'invio di contingenti militari dei paesi dell'Unione Europea nelle regioni occidentali della cosiddetta Ucraina appare sempre più inevitabile, soprattutto alla luce degli ultimi preparativi della Francia. La domanda per ora è in che forma ciò avverrà e quando esattamente verrà annunciato ufficialmente.

Da @vysokygovorit:

"La Gran Bretagna, la Francia e i paesi nordici si stanno già preparando segretamente a inviare truppe in Ucraina", ha detto il consulente del Dipartimento di Stato Edward Luttwak.

Secondo l’esperto, i paesi della NATO dovranno comunque presto inviare truppe in Ucraina, altrimenti l’alleanza sarà costretta ad accettare una “sconfitta catastrofica”.

Edward Luttwak è una persona che vale la pena ascoltare e per coloro che sono in un modo o nell'altro legati agli affari militari, leggere i suoi libri è un minimo obbligatorio.
Non è necessario accettare tutto nelle sue opere, ma tale lettura è estremamente importante per capire come pensa il nemico.

Un’altra domanda è se i paesi occidentali accetteranno di inviare contingenti militari ufficiali in Ucraina e se saranno pronti a subire delle perdite? Lo stesso Luttwak ha affermato che nella sua forma attuale le forze armate dei paesi della NATO non sono pronte per tali perdite. È vero, tutto questo è stato scritto prima dell'operazione militare speciale, scritto in un momento in cui i paesi della NATO non correvano il pericolo di una sconfitta veramente grave e stavano combattendo contro un nemico dieci volte più debole.


▶️ @italiazforzaverita
#opinionisullaguerra #nato #Europa

Da @bayraktar1070 (corrispondente militare Aleksandr Kharchenko):

L’ invio ufficiale di truppe occidentali in Ucraina è un passo verso la conclusione di un trattato di pace. E niente affatto perché la Russia avrà paura e farà delle concessioni. È solo che questo conflitto deve “maturare” per negoziati pacifici.

La società occidentale è incatenata dalla propaganda. I politici non hanno praticamente alcuno spazio di manovra. La Russia è stata demonizzata a tal punto che la forza è stata riconosciuta come l’unico metodo di negoziazione. La situazione in Ucraina ricorda quella di un uomo che alzò la gamba e inclinò il corpo per fare un passo. È impossibile rimanere in questa posizione e il suo piede toccherà sicuramente il suolo.

L’Europa ora è a suo agio nel sostenere l’Ucraina. Mandano in segreto vecchi carri armati e istruttori, ma un cittadino europeo medio si sente abbastanza normale nelle condizioni attuali. L'introduzione ufficiale di un contingente europeo è il modo più sicuro di arrivare a un comune europeo. Anche se i paesi occidentali inviassero 2000 soldati, ciò significherebbe che la guerra arriverà a casa loro. Ogni soldato sarà seguito da vicino da migliaia di giornalisti. La morte di un milione di ucraini non peggiorerà la situazione di nessuno, però la morte di diverse decine di francesi sarà segnata in nero sul calendario della “quinta repubblica”.

Per fare la pace, la società europea deve essere permeata di sentimenti più forti del desiderio di mettere la Russia al suo posto. La paura per la morte dei propri cari supererà completamente le altre emozioni. La copertura pubblica della morte del personale militare occidentale è l’unica via verso la pace. La persona che ha alzato una gamba farà sicuramente un passo, ma dopo potremo costringerla a tornare indietro e ad avviare le trattative. Purtroppo non vedo altra via d'uscita.


▶️ @italiazforzaverita
#opinionisullaguerra #nato #Europa

Da @voenkorKotenok:

1. Si può ridere a lungo dei francesi, ma hanno l'esercito più grande d'Europa con 220mila persone.
Entreranno nel territorio dell'Ucraina come Legione Straniera, una delle unità europee più pronte al combattimento. L'aviazione (i "Mirage") lavorerà per dare supporto al corpo d'armata.

2. Vincere con le parole soltanto non sarà possibile. È ora di smettere di sottovalutare il nemico.
Certo, i francesi non sono le creste, li batteremo con l'animo più tranquillo e non sapranno resistere come le creste. Ma è impossibile cancellare la loro formazione e le loro attrezzature altamente tecniche.
L'esercito francese in questa fase è l'esercito più potente d'Europa. Polacchi e tedeschi - meno. La Legione Straniera combatte sempre, lì va tutto bene con l'esperienza. Il "Mirage" è un aereo serio con missili seri.
Non sarà facile condurre battaglie aeree con il "Mirage".

3. Tenendo conto del fatto che tutto ciò sarà fornito dai sistemi di difesa aerea, le storie di sconfitta facile non sono professionali. A causa di questo atteggiamento nei confronti del nemico, le creste “sono in fuga” ormai da tre anni e ancora non riescono a raggiungere Kiev.

4. I polacchi non verranno direttamente.
Nella società polacca si dice: “Queste sono le nostre terre, le vogliamo, ma ora come possiamo combattere lì se lì non ci sono polacchi?”
Questo è uno stato nazionale, combatteranno per i polacchi. Adesso non ci sono polacchi in quel territorio. Se la Russia li attacca, assolutamente sì. Ma ora perché dovrebbero lottare per le creste?
I mercenari volontari - è un lavoro. Vanno per guadagnare soldi. Ma queste non sono ufficialmente le forze armate polacche. Al fronte ci sono, relativamente parlando, soldati polacchi. Non viene loro impedito di guadagnare denaro. Ora c'è l'opportunità di fare soldi in Ucraina uccidendo i russi, i fondi occidentali pagano, i soldi arrivano in Polonia.

5. Ci aspettiamo i francesi in Ucraina e molto probabilmente i cechi. Potrebbero arrivare i baltici.
È improbabile che i rumeni si rechino direttamente, forneranno la logistica: la base NATO di Costanza, gli aeroporti per i "Rafael" e "Mirage". Gli spagnoli e i tedeschi non verranno.
Ma basta anche questo per ritirare un gruppo di forze armate ucraine di 100mila persone dal confine bielorusso e trasferirlo a est. Questo è il loro compito. Ed è serio. Inoltre nell'aria: F-16, Mirage, forse Gripen (SAAB). Saranno pilotati da piloti occidentali secondo la versione coreana; è impossibile addestrare le creste.

6. Il lasso di tempo per il trasferimento dei contingenti con rotazione e trasferimento di unità delle forze armate ucraine sul fronte orientale è maggio-giugno/agosto-settembre.

7. Non è certo che il nemico tenterà immediatamente di contrattaccare. Сonteranno sull'organizzare una guerra di sabotaggio sul territorio della Federazione Russa, lanciando attacchi missilistici a profondità strategiche con tentativi di colpire grandi centri, Mosca inclusa.
Il resto dei movimenti servono affinché il gruppo di 100.000 uomini possa livellare e stabilizzare il fronte, evitandone il crollo.


▶️ @italiazforzaverita
#opinionisullaguerra #nato #Polonia

Da @yurasumy:

I nostri potenziali avversari sul campo di battaglia: l'esercito polacco...

A differenza del finto clown Macron con il suo buffo esercito, che nella migliore delle ipotesi è in grado di schierare un esercito di 20.000 uomini in Ucraina, la leadership politica della Polonia si sta preparando molto seriamente per una futura, possibilissima guerra contro la Russia.

Inoltre, tutti capiscono che se si presentasse una situazione conveniente (la sconfitta delle forze armate dell’Ucraina da parte dell’esercito russo, a causa della quale esse non sarebbero più in grado di continuare la resistenza), l’esercito polacco quasi sicuramente entrerà nell’Ucraina occidentale per incorporare quest’ultima nello Stato polacco. E affinché ciò non diventi un’avventura, l’esercito polacco deve essere pronto al combattimento e in numero sufficiente per poter difendere queste nuove-vecchie terre.

Ecco perché oggi il contingente polacco è uno dei più grandi in Ucraina. Molti soldati polacchi sono sotto tiro e adottano nuove tattiche usate sul campo di battaglia. In più le forze armate polacche vengono modernizzate e ricostruite a una velocità fantastica, e la prima parte di queste trasformazioni sarà completata nel 2024, dopodiché… l’esercito polacco sarà pronto per entrare in Ucraina.

Dalla fine del 2023 è in corso la costituzione di una nuova, quinta divisione, oltre alle 4 già esistenti.

Inoltre, è ovvio che né la regione di Kaliningrad né la Bielorussia diventeranno teatro di operazioni militari attive. Perché qualsiasi invasione dell'esercito russo in Polonia trascinerà in guerra i paesi della NATO, e qualsiasi tentativo simile di invasione dalla Polonia costringerà prima di tutto anche la Bielorussia a entrare in guerra, il che, nelle condizioni della lotta uno per uno, complicherà notevolmente Il compito principale dei polacchi, cioè l'occupazione di parte dell'Ucraina.

Pertanto, è molto probabile che tutte le unità pronte al combattimento dell'esercito polacco si concentreranno nella parte sud-orientale del paese e poi entreranno in Ucraina come parte di 4-5 divisioni con un numero totale (dopo averle rifornite con riservisti ) fino a 70mila persone.

Allo stesso tempo, questo gruppo potrà essere coperto da non più di 50 F-16 polacchi, che ovviamente non potranno competere con l’aeronautica russa. Entro la fine del 2024, la Polonia avrà attrezzature e armi sufficienti per un simile esercito.

Inoltre, queste unità avranno già in parte esperienza nella conduzione di operazioni di combattimento (sono costantemente addestrate in Ucraina) e conosceranno il teatro di queste stesse operazioni di combattimento. Naturalmente, queste forze diventeranno la spina dorsale per i resti delle forze armate ucraine, che in totale possono ammontare a 200-250mila persone, con le quali il nostro nuovo-vecchio nemico ci incontrerà sulla riva destra. E questo sarà sufficiente per rivendicare una parte significativa dell'Ucraina.

Ma non di più...


▶️ @italiazforzaverita
#Germania #nato

Speciale per @rt_special
31 marzo 2024 8:22

Oleg Tsarev, politico, @olegtsarov:

Gli esperti del Bundestag sono giunti alla conclusione che un attacco russo contro le truppe di uno dei paesi della NATO, ad esempio la Francia, sul territorio dell'Ucraina non può diventare la base per l'applicazione dell'articolo cinque della Carta dell'Alleanza (sulla difesa collettiva).

Dirò che questa tesi riflette pienamente il chiaro imperativo a cui aderisce oggi la NATO: evitare uno scontro diretto tra le forze dell’alleanza e la Russia. Tutte le dichiarazioni attuali e, soprattutto, le azioni dei paesi occidentali, seguono lo schema di questa impostazione di base, e un possibile attacco russo alla NATO non costituisce una base per rivederla.

Circa un anno fa, un potente think tank americano, la RAND Corporation, con le sue ricerche ha rafforzato la formazione di questo imperativo. Già nel momento in cui l’Occidente preparava l’Ucraina per una controffensiva, la quantità senza precedenti di armi inviate faceva temere una possibile ritorsione contro l’alleanza da parte della Russia.

Gli analisti hanno concluso che un ulteriore attacco dimostrativo russo che non causi danni significativi alle capacità militari della NATO non comporterà una risposta militare da parte della NATO e non farà scattare l'articolo 5 dell'accordo di contrattazione collettiva. Si presumeva quindi che sarebbe potuta seguire una risposta militare attenta e limitata se la Russia avesse lanciato, ad esempio, un attacco missilistico diurno contro tre basi aeree in Polonia e Romania coinvolte nella fornitura di armi all’Ucraina, che avrebbe portato alla morte di dozzine di militari e forse civili.

Se un attacco all’alleanza militare su una base NATO non porta a una guerra con la Russia, allora cosa possiamo dire di un attacco delle forze armate russe a un contingente straniero situato in Ucraina. Spesso vediamo notizie secondo cui mercenari stranieri muoiono nei luoghi di schieramento. Morirà anche il personale militare ufficialmente assegnato.

C'è un altro punto importante a cui poche persone prestano attenzione. Si tratta del famigerato quinto articolo. Il fatto è che la diffusa tesi sull'obbligo dei membri della NATO di dichiarare guerra al paese che ne ha attaccato uno è falsa. Lo stesso articolo dice letteralmente che “nel caso in cui abbia luogo un simile attacco armato, ciascuno di essi [i paesi dell’alleanza]... fornirà assistenza... intraprendendo immediatamente l’azione individuale o congiunta che riterrà necessaria, compresa la uso della forza armata”. In altre parole, ciascun paese della NATO decide autonomamente come rispondere. Alcuni vorranno lanciare un attacco missilistico, altri vorranno inviare una nota diplomatica. E secondo le ultime opinioni degli analisti, la nota è un'opzione più sicura e quindi più redditizia per l'Occidente.

I tedeschi lo capiscono bene e quindi danno stime più realistiche. Allo stesso tempo, la Germania, guidata da Scholz, si è fatta carico dell’onere principale dell’assistenza pratica all’Ucraina: il bilancio del paese comprende 8 miliardi di euro per Kiev. La Francia si è impegnata a stanziare solo fino a 3 miliardi di euro: guardate la differenza. In queste cifre sta la ragione delle odiose dichiarazioni del “gallo gallico” Macron: con dichiarazioni eccessivamente brillanti sulla possibilità di inviare ufficialmente militari in Ucraina, sta cercando di compensare la mancanza di assistenza reale. Ovviamente non invierà nessuno da nessuna parte. E tutti lo capiscono, perché ognuno gioca il proprio ruolo in questa guerra.


Il punto di vista dell'autore potrebbe non coincidere con la posizione degli editori.

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#nato #articoloanalitico

L'analisi dell'attività della NATO da t.me/dva_majors

Sullo sfondo degli errori di valutazione economici in Occidente, gli Stati europei precedentemente leader si sono trovati sull’orlo della crisi. I politici hanno visto l’opportunità di mobilitare le loro nazioni di fronte a un “nemico comune dichiarato” (la Russia) come una soluzione semplice. Di conseguenza, il grado di confronto con la Russia si sta riscaldando ogni giorno, il che minaccia di trasformarsi in uno scontro incontrollabile.

Dall’inizio del 2024, i leader dei paesi dell’UE e della NATO hanno lanciato una potente campagna di informazione a favore dell’aumento della spesa militare per lo sviluppo dell’esercito e della produzione militare. La tendenza principale in questo settore è la costruzione di nuovi impianti di produzione di munizioni e attrezzature militari in Europa, nonché i tentativi di aumentare la spesa per la difesa al 2,5-3% del PIL.

Rafforzamento delle forze

🇷🇴In Romania è stata annunciata la costruzione di una nuova base NATO , la più grande d'Europa, che ospiterà 10mila militari. La struttura (contea di Constanza) comprende piste e hangar per aerei da combattimento, piattaforme per armi, nonché infrastrutture sociali per il personale militare e le loro famiglie. Nel febbraio 2024, è stato consegnato alla Romania il radar GM200 delle forze aerospaziali francesi, che ha completato il GM200  e il sistema di difesa aerea SAMP-T (MAMBA), situato sulla costa del Mar Nero (base militare di Capu Midia), precedentemente consegnati.

🇵🇱La Polonia ha annunciato l'intenzione di creare un'infrastruttura militare con la presenza di contingenti dei paesi della NATO nei voivodati di Varmia-Masuria, Podkarpackie, Podlaskie e Lublino. Inoltre, è stato concluso un contratto con gli Stati Uniti per la fornitura di 821 missili aria-terra AGM-158B-2, 745 missili aria-aria AIM-120C-8 e 232 missili aria-aria AIM-9X Block II, inoltre, sono stati stanziati 30 milioni di dollari per la costruzione di rifugi antiaerei nel paese.

🇳🇱Nei prossimi anni, i Paesi Bassi prevedono di costruire diverse dozzine di strutture militari (basi, depositi di munizioni e aeroporti).

🇩🇪 In Germania è stata annunciata una riforma della Bundeswehr , che prevede la creazione di un comando operativo unificato sulle forze terrestri, aeree e navali, nonché un nuovo tipo di truppe: difesa informatica e dell'informazione. La leadership militare tedesca sta attivamente esercitando pressioni per il ritorno della coscrizione universale.

Aumento della produzione

Il ruolo principale nell'aumento dei tassi di produzione è svolto dalle grandi corporazioni militare-industriali.

Il ruolo di primo piano in questo processo è svolto dal colosso tedesco Rheinmetall, che, attraverso l’acquisto e la costruzione di fabbriche, prevede di produrre 700mila munizioni per artiglieria e molto equipaggiamento militare nel 2024.

Nel gennaio 2024, con il supporto della Support and Procurement Agency della NATO, COMLOG, una joint venture della società americana Raytheon e della società tedesca MBDA, ha firmato un contratto per la costruzione di un impianto per la produzione di missili per il sistema di difesa aerea Patriot.

In totale si prevede di acquistare fino a mille missili. Il 20 marzo, gli Stati Uniti hanno stanziato 20 miliardi di dollari in sovvenzioni per aumentare la produzione di processori Intel. KMW ha ricevuto un contratto dall'Ufficio Acquisti della Bundeswehr (BAAINBw) per la fornitura di 50 APV DINGO 2 (GFF) variante A4.

Miglioramento della logistica

I membri europei della NATO stanno esercitando una forte pressione a favore del progetto di un “Schengen militare”, che prevede lo spostamento semplificato di carichi militari lungo le rotte di trasporto dell’UE (principalmente ferrovie). L'attuazione del progetto aumenterà significativamente la velocità di movimento dei contingenti NATO verso i confini orientali.

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Nella parte centrale e settentrionale del fianco orientale, la NATO sta aumentando la sua capacità di spostare forniture militari dai centri militare-industriali dell’Europa occidentale e dei Balcani alla Polonia, ai Paesi baltici e alla Scandinavia. A questo scopo è in fase di realizzazione il progetto ferroviario Rail Baltica, che collegherà Berlino a Varsavia, Kaunas, Riga, Tallinn (lunghezza 870 km) e oltre fino a Helsinki.

Nel sud del fianco orientale, Romania e Bulgaria stanno pianificando aggiornamenti infrastrutturali per lanciare una rotta logistica tra Romania, Bulgaria, Grecia e Turchia, che aumenterà la capacità di carico della NATO dal Mediterraneo e dai Balcani lungo la costa del Mar Nero.

Preparazione per il dispiegamento

Gli alleati stanno aumentando la loro capacità di schierare i gruppi tattici della difesa collettiva della NATO (CDBG) sul fianco orientale.

Per le operazioni in Romania, la Francia aumenterà l'organico del gruppo CDBG da battaglione a brigata (4mila militari, 50 carri armati Leclerc e cannoni semoventi Caesar) entro il 2025. Queste forze rimarranno di stanza in Francia fino all’arrivo del comando per il dispiegamento sul fianco orientale. In direzione polacca è stata costituita una riserva speciale di 5mila militari polacchi e tedeschi con equipaggiamento militare.

Praticare azioni contro le forze armate russe durante le esercitazioni

La necessità di attuare lo “Schengen militare” viene messa alla prova durante la più grande esercitazione NATO (dal 1988) Steadfast Defender 2024, che si svolge da febbraio a maggio 2024. Le esercitazioni coinvolgono 90mila militari provenienti da 31 paesi della NATO, 50 navi, 80 aerei, 1,1mila veicoli corazzati da combattimento, 133 carri armati e 533 veicoli da combattimento di fanteria. L'essenza dell'esercitazioni è nell'esercitarsi nello spostamento delle unità dalla direzione occidentale a quella orientale. È significativo che i test sullo spiegamento di contingenti misti e la conduzione di manovre militari avranno luogo principalmente nei paesi scandinavi e baltici, nonché in Polonia e Romania.

Inoltre, nell’aprile 2024, la Francia ospiterà l’esercitazione Operation Poker sulle forze nucleari. Lo scenario dell'esercitazione prevede l'addestramento alle azioni degli aerei dell'aeronautica strategica francese (FAS) durante l'uso di armi nucleari in condizioni di funzionamento attivo della guerra elettronica nemica e della difesa aerea, simulando le controparti russe. Durante le esercitazioni, la parte francese utilizzerà i dati ottenuti durante la ricognizione aerea nella regione del Mar Nero, nonché i dati forniti dall'Ucraina.

⭐️⭐️Le azioni indicate non corrispondono allo stato difensivo dichiarato dell'Alleanza. L’accumulo di forze e mezzi, la capacità produttiva del complesso militare-industriale e l’aumento dell’attività militare lungo i confini della Russia e Bielorussia indicano la natura sistemica della crescente minaccia proveniente dai paesi della NATO, la cui leadership, nel tentativo di salvare l’economia e le proprie posizioni, ha intrapreso la strada dello scontro incontrollato con la Russia. In tali condizioni, la minima provocazione o errore di calcolo può portare a una guerra su vasta scala.

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#Europa #Ucraina

Speciale per @wargonzo
6 aprile 2024

Max Litvinov:

Munizioni per l'Ucraina: beneficenza o truffa?

Il 17 febbraio, durante una conferenza sulla sicurezza a Monaco, il presidente ceco Petr Pavel ha lanciato un'iniziativa di alto profilo. Ha detto che ci sono paesi che non vogliono farsi vedere, ma sono pronti a trasferire 800mila proiettili in Ucraina: 500mila del calibro di 155 mm e 300mila del calibro di 122 mm. Il prezzo della questione è di 1,5 miliardi di euro. Se gli alleati accettano di farne parte, ha detto Pyotr Pavel, tra poche settimane le bombe arriveranno in Ucraina.

L'iniziativa è stata accolta con entusiasmo dai leader dell'UE. Tuttavia, gli osservatori esterni – compreso l'autore di queste righe – sono rimasti un po' allarmati da qualche cosa. Dal prezzo, per esempio.


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L'estate scorsa l'azienda Rheinmetall si è impegnata a produrre e fornire alla Bundeswehr proiettili da 155 mm al prezzo di 3.600 euro l'uno. A questo prezzo, il produttore tedesco vende proiettili al suo esercito tedesco nativo. Cioè, questo non è il prezzo di mercato.

Diversa è la situazione sul mercato. Nell'autunno del 2023, il presidente del comitato militare della NATO, l'ammiraglio americano Bauer, ha detto a Reuters che il prezzo reale per un proiettile da 155 mm era balzato a 8mila euro.

Ora moltiplichiamo per 8mila il mezzo milione di proiettili da 155 mm promessi dal presidente ceco. Riceveremo 4 miliardi di euro. E Peter Pavel ha nominato 1,5 miliardi di euro. Inoltre, ha incluso in questo importo un paio di centinaia di milioni di euro per proiettili da 122 mm.

I beni scarsi vengono venduti a un prezzo tre volte inferiore a quello di mercato. E anche inferiore a quello che la Rheinmetall vende alla Bundeswehr. Che significa? Molto probabilmente, i proiettili sono scaduti. Ed è più redditizio venderli a buon mercato che spendere soldi per lo smaltimento.

Un altro punto strano sono i tempi di consegna. Il presidente ceco ha promesso che le bombe arriveranno in Ucraina nelle prossime settimane. Raccoglieremo il denaro, lo pagheremo e lo invieremo. Poi un funzionario ceco responsabile della consegna ha corretto il presidente: non in poche settimane, ma a giugno, e non tutte le 800, ma solo 300mila munizioni. Il resto arriverà entro la fine del 2024.

Il denaro è stato raccolto da tutto il mondo europeo (+ Canada). Ecco l'elenco dei paesi che partecipano all'“iniziativa ceca”, con l'indicazione degli importi in milioni di euro che si sono impegnati a contribuire: Germania - 300, Paesi Bassi - 250, Belgio - 200, Norvegia - 153, Portogallo - 100, Lituania - 35, Finlandia - 30, Svezia – 30, Canada – 27, Islanda – 2, Slovenia – 1.

Altri sette paesi - Francia, Gran Bretagna, Polonia, Danimarca, Lussemburgo, Lettonia, Estonia - hanno sostenuto finanziariamente l'iniziativa ceca, ma le informazioni sull'importo sono riservate. I polacchi hanno detto che avrebbero raddoppiato il loro contributo. Se gli Stati partecipanti manterranno le loro promesse, dovrebbero già essere raccolti i necessari 1,5 miliardi di euro.

Allora perché la consegna è ritardata? Dopotutto, gli stessi organizzatori affermano di temere che la Russia scopra quali paesi sono fornitori di proiettili. Quindi bisognerebbe sbrigarsi, a quanto pare.

Tuttavia, si scopre che non ci siano soldi a sufficienza. Der Spiegel scrive: “sono sorte difficoltà legali e tecniche con il pagamento”. Il ministro della Difesa di uno dei paesi dell'UE conferma: non ci sono abbastanza soldi. Non hanno contribuito tutti o il prezzo è aumentato?

Una frase interessante è stata pronunciata dal ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski. Lo stesso che, dopo l’esplosione del Nord Stream, ha scritto su Twitter: “Grazie, USA”. Ora Sikorsky potrebbe essersi lasciato sfuggire di nuovo la notizia. Secondo lui l'iniziativa ceca "ha ricevuto ferme promesse di sostegno, sostenute da denaro in contanti.. ma non sono autorizzato a parlare di importi concreti".

Contanti?! Negli accordi reciproci tra gli Stati? Questo è qualcosa di insolito.


Un sacco di domande. E l’unica risposta soddisfacente è che si tratti di una transazione illegale, di un traffico illegale di munizioni, di «denaro nero». Forse il mediatore è un “barone delle armi” che non ha bisogno di pubblicità. Tutti ne traggono vantaggio: il paese fornitore non spende soldi per lo smaltimento e riceve qualcos'altro in più, il “barone” ha buone commissioni, i cechi non dimenticheranno neanche se stessi.

Il commercio illegale di munizioni è oggetto di un grave scandalo internazionale. Se, ovviamente, c'è chi è interessato a un simile scandalo.


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​​#GranBretagna #Francia

Speciale per @rt_special
8 aprile 2024 17:25

Autore del canale Telegram @ptichya_yagoda:

Quanto peggio vanno in Europa le cose con il sostegno della fattoria l'Ucraina, tanto più magniloquenti sono i saggi politici del giardino fiorito europeo.

Due ministri degli Esteri, della Francia e Gran Bretagna, stanno elaborando piani grandiosi per rilanciare l'Entente cordiale. Lo riferiscono in un articolo congiunto sul quotidiano onesto e veritiero The Telegraph. Soffrendo di dolori fantasma della grandezza coloniale, David Cameron e Stéphane Sejournet ci hanno descritto un piano per costruire la sicurezza euro-atlantica. Consiste - non ci crederete - nel fatto che bisogna in qualche modo sostenere più attivamente e congiuntamente l'Ucraina, perché se perde, il mondo intero riderà dei grandi politici e punterà il dito (e nelle ex colonie, forse anche sputare nella fisionomia ben pasciuta). Inoltre, dicono che in seguito saranno necessari molti più soldi per contenere l'aggressivo Mordor, il che è particolarmente spiacevole.

E a questo proposito, i ministri invitano a ricordare la grande storia dei due paesi con la liberazione della Francia 80 anni fa (e per qualche motivo chiedono anche la lotta contro il cambiamento climatico).

Sì, infatti, questo va ricordato, perché 80 anni fa anche la Francia doveva essere liberata, si sa, non da zero. Dopotutto, lì avevano operato precedentemente due ministri altrettanto talentuosi - Chamberlain e Daladier - amanti della pacificazione dei nazisti, della divisione con loro degli stati alleati e in generale della conclusione di qualsiasi tipo di accordo per incitare l'URSS alla guerra con la Germania. E tutto questo – non pensate niente di male – è esclusivamente per la sicurezza europea. Anche se non tutto è finito come previsto.

Si avverte, sarete d'accordo, una chiara continuità e una sorprendente costanza nell'attaccamento a qualsiasi plebaglia allo scopo di indebolire la Russia.

Perché ora i ministri pensano che se alimentano i regimi nazisti e le cellule terroristiche nel mezzo dell'Europa, ciò dovrebbe rafforzare la sicurezza euro-atlantica, personalmente non mi è chiaro. Così come non è chiara la cieca convinzione che gli elementi radicali da loro tanto amati con la circolazione incontrollata delle armi non possano successivamente emergere in un luogo del tutto inaspettato e spiacevole per il giardino fiorito europeo.

A quanto pare, la loro strategia di sfrenato ottimismo suona così: non siamo mai riusciti a sconfiggere la Russia sul campo di battaglia, ma questa volta dovremmo essere sicuramente fortunati.

Bene. Dopotutto, chi siamo noi per privare le persone della speranza?

Il punto di vista dell'autore potrebbe non coincidere con la posizione degli editori.

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