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🗺 1. L'attacco massiccio delle forze armate russe all'Ucraina il 15 gennaio 2024

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🗺 2. L'attacco massiccio delle forze armate russe all'Ucraina il 16 gennaio 2024

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🗺 3. La situazione in direzione Donetsk, la battaglia di Avdeevka verso la fine del 16 gennaio 2024

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🗺 4. La situazione in direzione Donetsk, settore di Maryinka alla fine del 15 gennaio 2024

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🗺 5-6. La situazione in direzione Sud di Donetsk, il settore di Novomikhailovka alla fine del 15 e del 16 gennaio 2024 

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🗺 7. La situazione in direzione Kherson alla fine del 15 gennaio 2024

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Fonte: @rybar

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#Israele #Palestina #riepilogodelgiorno #primalinea

❗️🇷🇺🇺🇦🎞 LA CRONACA DEL CONFLITTO ISRAELIANO -
PALESTINESE: eventi dal 15 al 16 gennaio 2024
da @rybar

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❗️🇷🇺🇺🇦🎞 LA CRONACA DEL CONFLITTO ISRAELIANO -
PALESTINESE: eventi dal 15 al 16 gennaio 2024

Striscia di Gaza

Nella parte settentrionale della Striscia di Gaza, gli aerei israeliani hanno ripreso i massicci bombardamenti degli edifici residenziali negli insediamenti locali.

Negli ultimi giorni, diverse decine di persone sono state uccise nella città di Gaza e molte case sono state distrutte.

Le forze palestinesi hanno risposto lanciando circa 50 razzi contro Netivot israeliano e gli insediamenti vicini.

La maggior parte delle munizioni sono state intercettate dai sistemi di difesa aerea, ma alcune sono cadute all'interno della città.

Nella zona dell’istmo tra la parte settentrionale e quella meridionale dell’enclave, gli israeliani continuano il loro assalto ad Al-Breij.

Allo stesso tempo, le unità dell'IDF hanno iniziato a circondare Al-Maghazi, dove i combattimenti si sono spostati gradualmente verso la periferia sud-occidentale.

A Khan Yunis le truppe israeliane stanno ancora combattendo nelle zone di Jurat al-Lot e Botn al-Samin.

L'obiettivo principale dell'IDF in quest'area è sfondare verso l'ospedale Nasser, dove potrebbe trovarsi uno dei bunker di Hamas.

Nel frattempo, nel centro di Israele, è avvenuto un attentato terroristico nella città di Ra'anana: una persona è stata uccisa e altre 17 sono rimaste ferite.

I militanti di Hamas hanno rivendicato l'incidente, definendolo un'operazione di guerriglia.

Cisgiordania

In Cisgiordania, le forze di sicurezza israeliane hanno effettuato uno dei più grandi raid degli ultimi tempi.

A Nablus, gli studenti sono stati detenuti presso l'Università An-Najah e circa 100 persone sono state arrestate in tutta la regione.

Confine con il Libano

Al confine settentrionale di Israele, i combattenti Hezbollah continuano a bombardare roccaforti e basi militari dell'IDF.

Gli israeliani rispondono con massicci attacchi aerei e di artiglieria in tutto il Libano meridionale.

Nel frattempo, il comando israeliano ha riferito di un'operazione di terra presso Ait al-Shaab.

A sua volta, Hezbollah ha affermato che gli israeliani non sono stati in grado di attraversare il confine e si sono ritirati nelle loro posizioni originali.

Mar Rosso

La situazione di tensione continua nella regione del Mar Rosso, dove gli Houthi hanno nuovamente attaccato le navi americane.

Tuttavia, tutti i tentativi non hanno avuto successo: una munizione è stata intercettata e altre non hanno colpito affatto il bersaglio.

Iraq e Siria

La situazione è peggiorata significativamente anche in tutto il Medio Oriente: le forze dell’IRGC hanno colpito diversi obiettivi a Erbil irachena.

E in Siria gli iraniani hanno effettuato massicci attacchi contro obiettivi di gruppi terroristici filo-turchi.

Siria

Anche i rappresentanti filo-iraniani continuano ad essere attivi, attaccando occasionalmente le posizioni degli Stati Uniti.

Uno degli attacchi ha colpito una base militare americana nell'aera dell'impianto di gas Conoco in Siria.

Mappa ad alta risoluzione

Fonte: @rybar

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Nel corso della sua tournée nei Paesi Nato, Zelensky si è lamentato coi suoi padroni: infatti, ogni ritardo nell’invio degli aiuti a Kiev fa il gioco di Mosca. In una delle sue dichiarazioni, si è lasciato sfuggire che, senza gli aiuti occidentali, moriranno undici milioni di pensionati ucraini, attestando così il fallimento dello Stato ucraino, il quale – se non è in grado di ottemperare ai suoi minimi doveri nei confronti dei ceti più vulnerabili della popolazione – è già in bancarotta.

Con quella sua frase (che difficilmente i giornali occidentali hanno divulgato), Zelensky ha confermato per l’ennesima volta che l’Occidente si è accollato del tutto il mantenimento dell’Ucraina, compreso il pagamento delle pensioni ai cittadini. Quanto all’ammontare degli sforzi dell’Occidente mirati a mantenere a galla il regime neonazista di Kiev, è eloquentemente illustrato dai dati statistici.

Secondo i dati ufficiali russi, durante l’Operazione Militare Speciale, sono stati eliminati 5.900 mercenari stranieri.

Cinquantaquattro Paesi forniscono il proprio sostegno all’Ucraina, per un totale di oltre 203 miliardi di dollari.

Kiev si avvale del funzionamento di più di 500 satelliti degli Stati Uniti e della NATO, di cui settanta sono militari o di ricognizione spaziale, mentre gli altri sono commerciali, ma in duplice funzione.

Le Forze Armate ucraine, per comunicare e coordinare, godono dei più di 20.000 terminali della rete satellitare Starlink.

I Paesi stranieri hanno fornito alle Forze Armate ucraine più di 1.600 tra missili, obici e cannoni, più di 200 sistemi di missilistica antiaerea, più di 5.200 blindati e più di 23.000 droni.

Tutti questi dati non fanno che confermare che i Paesi occidentali sono direttamente coinvolti, a fianco dell’Ucraina, nella guerra ibrida contro la Russia.
🎙Commento della Rappresentante Ufficiale del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa Maria Zakharova sull’esito del nuovo incontro svoltosi nel “formato di Copenhagen” a Davos sul tema dell’Ucraina

💬<…> Oggi, sempre più Paesi del Sud e dell’Est globale, tra i quali anche quelli che hanno preso parte agli incontri svoltisi nel “formato di Copenhagen”, parlano apertamente del fatto che, senza la Russia, qualsiasi discussione in merito ai possibili profili di risoluzione della crisi ucraina perde di senso.

Sta crescendo la consapevolezza del fatto che non è possibile giungere a una pace completa, giusta e stabile se al primo posto viene messa la “Formula di pace” di Vladimir Zelensky: una formula i cui toni sono da ultimatum. Tale formula si basa su pretese che sono totalmente staccate dalla realtà: il ritiro delle truppe russe fino ai confini del 1991, la condanna della Russia e il pagamento delle riparazioni di guerra. Allo stesso tempo, però, il regime di Kiev non nasconde che la pretesa di ottenere il ritiro delle truppe è finalizzata a mettere in atto un genocidio ai danni della popolazione russa che si è espressa a favore del ricongiungimento alla Russia. Coloro che condividono tale pretesa appoggiano il crimine della pulizia etnica.

Tutti gli incontri svoltisi nel “formato di Copenhagen”, tra cui la riunione di Davos e gli altri incontri che ne seguiranno, sono insensati e dannosi ai fini di una risoluzione della crisi ucraina. I “principi di pace per l’Ucraina” che i suoi organizzatori stanno tentando di elaborare sono impraticabili a priori, dal momento che si fondano sull’assurda e inaccettabile “formula” di Vladimir Zelensky, il quale, tra l’altro, ha imposto per legge alla stessa Ucraina il divieto di condurre negoziati di pace con la Russia. Inoltre, simili incontri chiudono le porte a iniziative praticabili e realistiche proposte dai Paesi del Sud globale, i quali sono intenzionati a eliminare le cause di fondo della crisi, che risiedono nel fatto che l’Occidente e i suoi tirapiedi di Kiev trascurano totalmente, e peraltro con atteggiamento sprezzante, i legittimi interessi della Russia in materia di sicurezza.

☝️Una risoluzione pacifica che sia davvero completa, giusta e stabile è possibile solo attraverso il ritorno dell’Ucraina alle origini della sua statalità, ossia a una posizione di Paese neutrale, non allineato e denuclearizzato, che agisce nel totale rispetto dei diritti e delle libertà dei cittadini residenti sul suo territorio, qualunque sia la loro etnia di appartenenza. 

❗️Purtroppo, tali presupposti non rientrano né nella “Formula di pace” di Vladimir Zelensky, né nell’agenda degli incontri del “formato di Copenhagen”.
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❗️🇷🇺🇺🇦🎞 La cronaca dell’operazione militare speciale: principali eventi dal 16 al 17 gennaio 2024 da @rybar

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❗️🇷🇺🇺🇦🎞 La cronaca dell’operazione militare speciale: principali eventi dal 16 al 17 gennaio 2024

Regioni di Voronezh, Belgorod e Bryansk

Negli ultimi giorni, le forze ucraine hanno tentato più volte di attaccare obiettivi civili nelle regioni retrostanti della Russia.

Sopra Voronezh e Belgorod, le difese aeree hanno intercettato in totale più di una dozzina di UAV.

Attacchi massicci da parte delle forze armate russe

Allo stesso tempo, le forze armate russe hanno colpito i depositi delle forze armate ucraine a Kirovograd e le strutture militari a Dnepropetrovsk.

A Kharkov e Odessa, le aree di concentrazione nemiche sono state colpite da razzi e droni kamikaze "Geran".

Direzione Liman

Nel settore di Liman, le truppe russe sfondano le difese nemiche verso Terny. Mancano pochi chilometri al villaggio e alla vicina Yampolovka.

L'artiglieria sta lavorando attivamente su entrambi i lati e il nemico utilizza droni FPV.

Direzione Seversk

In direzione Seversk nell'area di Spornoye continuano pesanti combattimenti: l'artiglieria russa sta ripulendo le rovine del villaggio.

A sud, a Veseloye, le truppe russe cercano di occupare la periferia e combattono nei pressi di Belogorovka.

Direzione Soledar

A ovest di Bakhmut, le forze armate russe stanno cercando di prendere il controllo della strada per Chasov Yar, colpendo attivamente le fortificazioni nemiche con artiglieria e aerei.

Inoltre, le forze russe stanno conducendo operazioni d’assalto a Bogdanovka e sul fianco meridionale a nord-ovest di Kleshcheevka.

Direzione Donetsk

Alla periferia dell'area fortificata di Avdeevka continuano le battaglie di posizione con tentativi di avanzata locale da parte delle forze armate russe.

A sud-est della stazione di pompaggio, le forze russe sono riuscite ad avanzare da Kamenka, occupando un'area fortificata.

Repubblica popolare di Donetsk

Le forze armate ucraine sono ancora in grado di condurre bombardamenti dei distretti occidentali di Donetsk e degli insediamenti in prima linea.

I civili e le infrastrutture private e urbane soffrono, anche se l’intensità dei bombardamenti è recentemente diminuita.

Direzione Donetsk

Le forze armate russe hanno continuato a prendere d'assalto le posizioni delle forze armate ucraine nella parte orientale di Georgievka e nelle vicine cinture forestali a nord-ovest di Maryinka.

Allo stesso tempo si sta sviluppando un'offensiva locale verso il villaggio di Pobeda.

Settore di Ugledar

Le forze armate russe stanno combattendo anche nell'area di Novomikhailovka, dove in precedenza sono riuscite a stabilirsi nella periferia del villaggio e nella zona industriale.

Lo sviluppo dell'offensiva dentro l'insediamento è complicato a causa dei problemi di rifornimento causati dalle azioni dell'artiglieria e degli UAV nemici.

Direzione di Kherson

Proseguono pesanti combattimenti nell'area di Krynki. L'approvvigionamento del gruppo ucraino nel villaggio è stato notevolmente bloccato dalle condizioni meteorologiche, ma non interrotto completamente.

Le notizie secondo cui le forze armate russe sarebbero riuscite a stabilire parzialmente il controllo su Krynki non sono state ancora confermate.

Fonte: @rybar

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🗺 1. L'attacco massiccio delle forze armate russe all'Ucraina il 17 gennaio 2024

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🗺 2. La situazione in direzione Sud di Donetsk il 17 gennaio 2024 

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🗺 3. La situazione in direzione Zaporozhye 17 gennaio 2024

https://rybar.ru/piwigo/upload/2024/01/17/20240117145318-aa8c564e.jpg 

🗺 4. La situazione in direzione Kherson alla fine del 17 gennaio 2024

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Fonte: @rybar

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❗️🇷🇺🇺🇦🎞 La cronaca dell’operazione militare speciale: principali eventi dal 18 al 19 gennaio 2024 da @rybar

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❗️🇷🇺🇺🇦🎞 La cronaca dell’operazione militare speciale: principali eventi dal 18 al 19 gennaio 2024

San Pietroburgo (18.01)

Le forze ucraine hanno nuovamente tentato di attaccare le regioni posteriori della Russia.

A San Pietroburgo, tre droni nemici sono stati intercettati durante un tentativo di attaccare il porto marittimo.

Regione di Mosca (18.01)

Le forze armate ucraine hanno tentato anche un altro attacco a Mosca e alla regione di Mosca.

Nel distretto urbano di Podolsk, i cannonieri antiaerei russi hanno neutralizzato un drone ucraino, prevenendo danni e vittime.

Regione di Tambov (19.01)

Un altro obiettivo del nemico è stata la fabbrica di polvere da sparo di Tambov nella città di Kotovsk.

La squadra della difesa aerea ha intercettato con successo un drone ucraino in avvicinamento alla struttura.

Regione di Brjansk (19.01)

Continua a soffrire anche la regione di Bryansk, dove le forze armate ucraine hanno attaccato un deposito petrolifero a Klintsy.

Sul posto è scoppiato un incendio in quattro serbatoi contenenti prodotti petroliferi; le case vicine sono state evacuate.

Settore di Svatovo-Kremennaya

Sui fronti dell’operazione militare speciale le truppe russe continuano a condurre l’offensiva.

In direzione Svatovo, le truppe d'assalto sono riuscite ad espandere la zona di controllo da Vladimirovka.

Direzione Seversk

L'offensiva dell'esercito russo continua in direzione Seversk.

Dopo la liberazione di Veseloye, l'obiettivo principale delle forze armate russe è quello di stabilire il controllo sulle altezze tattiche vicino al villaggio.

Direzione Donetsk

In direzione di Donetsk, le truppe russe continuano a combattere sui fianchi dell'area fortificata di Avdeevka.

Le forze armate russe sono riuscite a sfondare le difese nemiche nell'area di Kamenka e raggiungere le vie di Kolosov e Levanevsky.

Direzione Kherson

In direzione Kherson la posizione del gruppo ucraino a Krynki continua a deteriorarsi.

Tuttavia, finora le forze armate russe non sono riuscite ad eliminare la testa di ponte nemica a causa dei continui attacchi provenienti dalla sponda opposta.

Regione di Kherson (18.01)

Allo stesso tempo, il comando ucraino continua a trasferire le forze sulla riva destra per il successivo attraversamento.

Per fermare questi piani, le truppe russe hanno colpito punti di schieramento temporanei a Kherson e un nodo logistico a Snigirevka.

Fonte: @rybar

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🎙️Dalla conferenza stampa annuale del Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa Sergey Lavrov, 18 gennaio 2024

🇷🇺
Politica estera russa

💬 Sul fronte della politica estera, abbiamo definito le principali direzioni da tenere nel prossimo futuro. Il Presidente Vladimir Putin a marzo ha approvato il testo del “Concetto di politica estera della Federazione Russa” nella sua versione aggiornata.

Sono state quindi definite con chiarezza le nostre linee guida per lo sviluppo delle relazioni con coloro che sono disposti a rapportarsi con noi su basi paritarie, nel rispetto reciproco e nell’ottica di un reciproco vantaggio, nonché attraverso un dialogo sincero e la negoziazione finalizzati alla ricerca di un equilibrio tra i rispettivi interessi.
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🎙️Dalla conferenza stampa annuale del Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa Sergey Lavrov, 18 gennaio 2024

💬 Afghanistan. Gli americani ci sono rimasti per vent’anni. Ci sono rimasti quanto è stato loro necessario, o ci sono rimasti quanto più a lungo possibile? E che cosa hanno ottenuto laggiù?

Stessa cosa per l’Iraq, la Libia e qualunque altro Paese in cui gli USA e i loro satelliti hanno condotto le loro imprese. Ripercorrete tutto questo, diciamo, mentalmente. Dov’è che le cose sarebbero migliorate? Dove si sarebbe affermata quella stessa democrazia, in nome della quale è stato dato inizio a tali imprese?

Purtroppo, la medesima sorte attende anche l’Ucraina.
Perché se ti sei affidato al tuo padrone senza capire che il padrone pensa solo per sé, e certo non a te, non puoi certo contare sul fatto che gli interessi del tuo popolo vengano anche solo minimamente presi in considerazione.
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🎙️Dalla conferenza stampa annuale del Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa Sergey Lavrov, 18 gennaio 2024

🇺🇳
Risoluzione “Lotta all’esaltazione del nazismo, al neonazismo e ad altre pratiche che contribuiscono ad alimentare forme contemporanee di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza ad essi legata”

💬Vorrei sottolineare un accadimento molto importante, e cioè l’adozione, nel corso dei lavori della 78a sessione dell’Assemblea Generale dell’ONU, della Risoluzione sulla lotta all’esaltazione del nazismo.

Nonostante i sotterfugi messi in atto dall’Occidente, la Risoluzione è stata adottata con la stragrande maggioranza dei voti. Ma sottolineo anche il fatto che, per la seconda volta consecutiva, la Germania, l’Italia e il Giappone hanno votato contro questo documento: questi sono i Paesi dell’“Asse”, i quali a suo tempo, dopo la sconfitta subita nella Seconda guerra mondiale, dichiararono pubblicamente il loro pentimento per i crimini commessi negli anni del conflitto, e assicurarono a tutti che niente di tutto ciò si sarebbe mai più ripetuto. Il fatto che negli ultimi due anni questi Paesi abbiano votato contro una Risoluzione che si propone di impedire la rinascita del nazismo ci induce a una seria preoccupazione e ci costringe a riflettere su quale direzione stiano prendendo certi processi ideologici in corso non solo in questi Paesi, ma in generale in tutto l’Occidente.
🎙️Dalla conferenza stampa annuale del Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa Sergey Lavrov, 18 gennaio 2024

🕌 Medio Oriente

🎥 https://t.ly/0y8jL

È indubbio che gli Stati Uniti, assieme agli inglesi e ad alcuni altri loro alleati, hanno violato e calpestato tutte le possibili norme del diritto internazionale, compresa una Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Una Risoluzione che semplicemente esortava alla tutela delle attività di navigazione commerciale. 

Nessuno ha dato a nessuno l’autorizzazione di bombardare lo Yemen. Esattamente come nessuno aveva dato autorizzazione alla NATO di bombardare la Libia nel 2011. Eppure questo Paese lo hanno bombardato, e lo hanno trasformato in un “buco nero”. Finora nessuno è stato in grado di rimettere insieme i frantumi in cui è stato ridotto lo Stato libico. Un numero enorme di rifugiati si è riversato in Europa, la quale ora si trova in difficoltà, mentre americani e inglesi non ne patiscono le conseguenze. Verso la regione centrale dell’Africa si sono riversati quegli stessi terroristi che l’Occidente ha usato per rovesciare Muammar Gheddafi.

Lo stesso scempio lo vediamo in ciò che stanno facendo in questo momento nei confronti dello Yemen. Questo è chiaro a tutti. E le dichiarazioni dai toni giustificatori che arrivano da Washington appaiono, direi, a dir poco penose.

Qualche giorno fa, a Davos, il Segretario di Stato USA Antony Blinken ha dichiarato che tutti i Paesi del Medio Oriente desiderano che gli Stati Uniti siano presenti nella regione, e vogliono che gli USA svolgano un ruolo di primo piano nell’area. Mi è difficile giudicare quanto davvero i Paesi della regione desiderino questo. Bisognerebbe chiederlo a loro. Ma c’è un Paese, l’Iraq, che già qualche anno fa aveva preso una decisione, una decisione che più o meno suonava così: “Gentili signori americani, grazie mille! Vi siete trattenuti da noi, finora avete tenuto qui le vostre basi militari, ma vediamo di finirla in qualche modo, facciamo che vi riaccompagniamo a casa vostra”. Però gli americani, semplicemente, non se ne vanno.

Noi ne sentiamo parlare e sappiamo di certi contatti“semichiusi” che vedono la partecipazione degli USA, di Israele, e di singoli Paesi arabi. Ma tutti questi contatti non contemplano l’idea di un dialogo diretto tra palestinesi e israeliani, bensì suggeriscono che “gli adulti” trovino in qualche modo un accordo su come i palestinesi debbano andare avanti, per poi “presentare” loro la decisione già presa. Ciò non potrà funzionare in alcun modo. Solo il dialogo diretto può funzionare, ed è necessario ripristinarlo. Qui serve fare affidamento su un lavoro di tipo collettivo, cosa che gli Stati Uniti ormai non sono più abituati a fare. Al contrario, hanno preso l’abitudine di dettare legge.

La direzione principale di tutti gli sforzi dovrebbe essere quella dell’istituzione di uno Stato palestinese, in pieno accordo con le decisioni prese dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Senza l’istituzione di uno Stato palestinese, la sicurezza di Israele non può essere davvero garantita.

La Russia ha interesse a fare in modo che Israele e il suo popolo vivano in sicurezza. Noi siamo pronti a svolgere un ruolo attivo perché si possa giungere a una soluzione vera e propria, con la quale si garantirà la sicurezza di Israele nel quadro di una piena attuazione della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU riguardante la questione palestinese.