Ultimo sondaggio ISPA sulle elezioni presidenziali iraniane
L’ISPA (Iranian Students Polling Agency) ha pubblicato poco fa il suo ultimo sondaggio relativo alle elezioni del nuovo Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran che si terranno venerdì prossimo:
– Pezeshkian: 24,4% dei voti.
– Jalili: 24% dei voti.
– Ghalibaf: 14,7%
– Gli altri tre candidati, insieme, raccolgono meno del 4% dei voti.
Se Jalili dovesse ritirarsi dalla corsa o non riuscisse a raggiungere il secondo turno, il 48% dei suoi elettori voterebbe per Ghalibaf e il 7,9% per Pezeshkian.
Se Ghalibaf dovesse ritirarsi dalla corsa o non riuscisse a raggiungere il secondo turno, il 33,3% dei suoi elettori voterebbe per Jalili e il 19,4% per Pezeshkian.
🇮🇷 Notizie dall'Iran islamico e rivoluzionario: https://t.me/iranislamico
L’ISPA (Iranian Students Polling Agency) ha pubblicato poco fa il suo ultimo sondaggio relativo alle elezioni del nuovo Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran che si terranno venerdì prossimo:
– Pezeshkian: 24,4% dei voti.
– Jalili: 24% dei voti.
– Ghalibaf: 14,7%
– Gli altri tre candidati, insieme, raccolgono meno del 4% dei voti.
Se Jalili dovesse ritirarsi dalla corsa o non riuscisse a raggiungere il secondo turno, il 48% dei suoi elettori voterebbe per Ghalibaf e il 7,9% per Pezeshkian.
Se Ghalibaf dovesse ritirarsi dalla corsa o non riuscisse a raggiungere il secondo turno, il 33,3% dei suoi elettori voterebbe per Jalili e il 19,4% per Pezeshkian.
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Mohammad Reza Khatami, Vice Presidente del Parlamento dal 2000 al 2004, fratello dell’ex Presidente Mohammad Khatami ed importante esponente del Fronte Riformista, parlando ad un comizio elettorale a sostegno del candidato Masoud Pezeshkian:
“Andremo a votare non per legittimare (l’ordinamento della Repubblica Islamica) né per compiacere qualcuno (la Guida della Rivoluzione?), ma soltanto per l’Iran e il suo popolo”.
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“Andremo a votare non per legittimare (l’ordinamento della Repubblica Islamica) né per compiacere qualcuno (la Guida della Rivoluzione?), ma soltanto per l’Iran e il suo popolo”.
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Accordo tra Iran e Bahrein per ripristinare le relazioni diplomatiche
Il Ministro degli Affari Esteri del Bahrein, giunto a Teheran per partecipare al Forum del Dialogo per la Cooperazione Asiatica (ACD), ha incontrato oggi il Ministro degli Affari Esteri ad intérim iraniano Ali Bagheri Kani.
Durante l’incontro le due parti hanno discusso dei meccanismi necessari per riprendere il dialogo tra i due Paesi e ripristinare le relazioni politiche.
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Il Ministro degli Affari Esteri del Bahrein, giunto a Teheran per partecipare al Forum del Dialogo per la Cooperazione Asiatica (ACD), ha incontrato oggi il Ministro degli Affari Esteri ad intérim iraniano Ali Bagheri Kani.
Durante l’incontro le due parti hanno discusso dei meccanismi necessari per riprendere il dialogo tra i due Paesi e ripristinare le relazioni politiche.
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Il Ministro del Petrolio iraniano Javad Owji:
"La produzione di petrolio greggio dell'Iran raggiungerà i 4 milioni di barili al giorno entro la fine di quest'anno.
La produzione di gas è aumentata di 53 milioni di metri cubi e la capacità di produzione petrolchimica è aumentata di 10 milioni di tonnellate per raggiungere i 100 milioni di tonnellate all'anno".
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"La produzione di petrolio greggio dell'Iran raggiungerà i 4 milioni di barili al giorno entro la fine di quest'anno.
La produzione di gas è aumentata di 53 milioni di metri cubi e la capacità di produzione petrolchimica è aumentata di 10 milioni di tonnellate per raggiungere i 100 milioni di tonnellate all'anno".
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La più grande organizzazione sindacale iraniana sostiene Said Jalili
Il "Centro supremo dei sindacati dei lavoratori iraniani", che conta 7 milioni di iscritti, ha annunciato questa sera il suo "sostegno ufficiale e fermo" a Said Jalili, poco dopo la fine del quarto dibattito televisivo tra i sei candidati alle elezioni presidenziali.
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Il "Centro supremo dei sindacati dei lavoratori iraniani", che conta 7 milioni di iscritti, ha annunciato questa sera il suo "sostegno ufficiale e fermo" a Said Jalili, poco dopo la fine del quarto dibattito televisivo tra i sei candidati alle elezioni presidenziali.
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Centinaia di persone si sono recate stasera fuori dagli studi della TV iraniana a Teheran per acclamare Said Jalili dopo il quarto dibattito televisivo tra i sei candidati alle elezioni presidenziali.
Il dibattito, che stasera verteva sulla politica estera, ha visto emergere Jalili su tutti. Bene anche Qazizadeh e Zakani, mentre giù di tono è sembrato Qalibaf. Purmohammadi e Pezeshkian, invece, ancora una volta privi di contenuti e programmi.
Domani a mezzogiorno ora locale vi sarà il quinto e ultimo dibattito televisivo tra i sei candidati prima delle elezioni di venerdì.
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Il dibattito, che stasera verteva sulla politica estera, ha visto emergere Jalili su tutti. Bene anche Qazizadeh e Zakani, mentre giù di tono è sembrato Qalibaf. Purmohammadi e Pezeshkian, invece, ancora una volta privi di contenuti e programmi.
Domani a mezzogiorno ora locale vi sarà il quinto e ultimo dibattito televisivo tra i sei candidati prima delle elezioni di venerdì.
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A sinistra i sapienti religiosi che hanno espresso pubblicamente il loro sostegno a Said Jalili e a destra quelli che invece appoggiano Mohammad Baqer Qalibaf come candidati alle elezioni presidenziali iraniane di venerdì 28 giugno.
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Gli yemeniti stasera hanno celebrato Eid al-Ghadir, la festa per l’anniversario della proclamazione dell’Imam Alì da parte del Profeta Muhammad (S) come suo diretto successore spirituale e politico, con fuochi di artificio sulla nave israeliana "Galaxy Leader", sequestrata nel Mar Rosso nel novembre scorso.
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Mehdi Fazeli, membro dell'Ufficio per la Conservazione e la Pubblicazione delle Opere della Guida Suprema della Rivoluzione Imam Khamenei:
“A volte i sostenitori creano conflitti di cui i candidati stessi non sono affatto consapevoli. Vuol dire che a volte, in alcuni casi, si crea una ciotola più calda della zuppa. Chiedo agli stimati sostenitori dei candidati di prestare attenzione a ciò”.
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“A volte i sostenitori creano conflitti di cui i candidati stessi non sono affatto consapevoli. Vuol dire che a volte, in alcuni casi, si crea una ciotola più calda della zuppa. Chiedo agli stimati sostenitori dei candidati di prestare attenzione a ciò”.
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La ricetta di Said Jalili per risolvere il problema delle ingiuste e illegittime sanzioni imposte dall’Occidente alla Repubblica Islamica, espressa durante il dibattito televisivo di stasera con gli altri cinque candidati alle elezioni presidenziali:
“Dobbiamo far pentire il nemico di aver sanzionato l’Iran e abbiamo gli strumenti e i mezzi necessari per farlo”.
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“Dobbiamo far pentire il nemico di aver sanzionato l’Iran e abbiamo gli strumenti e i mezzi necessari per farlo”.
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Notizie dall'Iran islamico e rivoluzionario
Il segretario generale del movimento iracheno Hezbollah Al-Nujaba, Shaykh Akram Al-Ka'abi, ha dichiarato che i "movimenti della Resistenza irachena" saranno al fianco di Hezbollah come "un fronte unico" in caso di aggressione israeliana al Libano. 🇮🇷 Notizie…
Capi della Resistenza islamica irachena promettono sostegno a Hezbollah in caso di guerra contro il Libano
Il capo del movimento di resistenza islamica irachena Asaeb Ahl al-Haq, Shaykh Qais Khazali, ha minacciato oggi gli Stati Uniti, dichiarando che in caso di sostegno ad un eventuale attacco di Israele al Libano, tutti gli interessi degli USA in Iraq e nella regione saranno presi di mira.
Allo stesso modo Abo Alaa al-Walae, comandante delle Brigate irachene Seyyed al-Shohada, responsabili del lancio di diversi droni contro Israele, ha annunciato che fino ad oggi le Brigate hanno operato da lontano, ma se dovesse scoppiare una guerra contro il Libano, si recherebbero nel Paese dei cedri e da lì utilizzerebbero tutte le armi a loro disposizione contro il nemico sionista.
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Il capo del movimento di resistenza islamica irachena Asaeb Ahl al-Haq, Shaykh Qais Khazali, ha minacciato oggi gli Stati Uniti, dichiarando che in caso di sostegno ad un eventuale attacco di Israele al Libano, tutti gli interessi degli USA in Iraq e nella regione saranno presi di mira.
Allo stesso modo Abo Alaa al-Walae, comandante delle Brigate irachene Seyyed al-Shohada, responsabili del lancio di diversi droni contro Israele, ha annunciato che fino ad oggi le Brigate hanno operato da lontano, ma se dovesse scoppiare una guerra contro il Libano, si recherebbero nel Paese dei cedri e da lì utilizzerebbero tutte le armi a loro disposizione contro il nemico sionista.
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Notizie dall'Iran islamico e rivoluzionario
La ricetta di Said Jalili per risolvere il problema delle ingiuste e illegittime sanzioni imposte dall’Occidente alla Repubblica Islamica, espressa durante il dibattito televisivo di stasera con gli altri cinque candidati alle elezioni presidenziali: “Dobbiamo…
Mohammad Baqer Qalibaf, nel dibattito televisivo di ieri sera con gli altri cinque candidati, incentrato sulla politica estera:
“Il martire Soleimani è per noi un modello in questioni quali la revoca delle sanzioni, neutralizzazione delle sanzioni, potere regionale, opportunità e minacce. Quali erano le caratteristiche di Soleimani? Parlava con le stesse persone contro cui combatteva. Negoziati diplomatici e campo di battaglia sono entrambi strumenti potenti: questa è la tabella di marcia della Repubblica Islamica. Il potere del martire Soleimani era quello di creare unità e consenso. Oggi, attraverso la cooperazione in materia di sicurezza con i nostri vicini, abbiamo contrastato l’interferenza degli USA e interrotto la loro egemonia. Dobbiamo perseguire la revoca delle sanzioni e far valere i nostri diritti, perseguendo allo stesso tempo la crescita economica per neutralizzare le sanzioni”.
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“Il martire Soleimani è per noi un modello in questioni quali la revoca delle sanzioni, neutralizzazione delle sanzioni, potere regionale, opportunità e minacce. Quali erano le caratteristiche di Soleimani? Parlava con le stesse persone contro cui combatteva. Negoziati diplomatici e campo di battaglia sono entrambi strumenti potenti: questa è la tabella di marcia della Repubblica Islamica. Il potere del martire Soleimani era quello di creare unità e consenso. Oggi, attraverso la cooperazione in materia di sicurezza con i nostri vicini, abbiamo contrastato l’interferenza degli USA e interrotto la loro egemonia. Dobbiamo perseguire la revoca delle sanzioni e far valere i nostri diritti, perseguendo allo stesso tempo la crescita economica per neutralizzare le sanzioni”.
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Immagine inedita del candidato alle elezioni presidenziali Purmohammadi a Baghdad con Saddam Hosseyn durante i negoziati per lo scambio dei prigionieri tra Iran e Iraq.
Dal 1980 al 1988 l'Occidente sostenne la Guerra Imposta dal regime baathista iracheno alla neonata Repubblica Islamica dell'Iran.
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Dal 1980 al 1988 l'Occidente sostenne la Guerra Imposta dal regime baathista iracheno alla neonata Repubblica Islamica dell'Iran.
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Il comandante della Divisione aerospaziale dei Guardiani della Rivoluzione Islamica, il Generale Hajizadeh, ha dichiarato di sostenere il candidato con maggiore esperienza esecutiva, un chiaro riferimento a Mohammad Baqer Qalibaf, già comandante proprio della divisione aerospaziale dei Pasdaran.
Precedentemente il Generale Hajizadeh aveva rivelato che Qalibaf aveva svolto un ruolo centrale nello sviluppo del sistema missilistico iraniano.
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Precedentemente il Generale Hajizadeh aveva rivelato che Qalibaf aveva svolto un ruolo centrale nello sviluppo del sistema missilistico iraniano.
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Cosa rende Eid al-Ghadir un giorno di disperazione per i miscredenti?
La Guida della Rivoluzione Islamica questa mattina, in occasione dell’anniversario della Festa di al-Ghadir e alla vigilia delle elezioni presidenziali, ha dichiarato:
“Per quanto riguarda Eid al-Ghadir, che è il giorno dell'annuncio, da parte del Profeta, del Comandante dei Credenti Alì come suo successore, in questo giorno c'è un'espressione coranica che colpisce molto.
Dio Onnipotente dice all'inizio della Sura Al-Ma'ida: “Oggi i miscredenti non sperano più di allontanarvi dalla vostra religione”. Cioè, il giorno in cui fu annunciato il califfato del Comandante dei Credenti, è stato il giorno in cui i miscredenti hanno perso la speranza di poter eliminare la religione dell'Islam.
Perché questa disperazione dei miscredenti? Ciò è dovuto alla continuazione dell'autorità politica dell’Islam. A volte abbiamo una dottrina islamica, a volte un’azione islamica, ma non esiste una politica islamica e un governo islamico. Quando viene instaurato un governo islamico, lo spirito dell’Islam viene effettivamente realizzato. L'Imamato è l'anima dell'Islam.
Imamato significa realizzare questo messaggio del Profeta (S) nei cuori, nei pensieri e nelle azioni delle persone. Questo è il significato di Imamato”.
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La Guida della Rivoluzione Islamica questa mattina, in occasione dell’anniversario della Festa di al-Ghadir e alla vigilia delle elezioni presidenziali, ha dichiarato:
“Per quanto riguarda Eid al-Ghadir, che è il giorno dell'annuncio, da parte del Profeta, del Comandante dei Credenti Alì come suo successore, in questo giorno c'è un'espressione coranica che colpisce molto.
Dio Onnipotente dice all'inizio della Sura Al-Ma'ida: “Oggi i miscredenti non sperano più di allontanarvi dalla vostra religione”. Cioè, il giorno in cui fu annunciato il califfato del Comandante dei Credenti, è stato il giorno in cui i miscredenti hanno perso la speranza di poter eliminare la religione dell'Islam.
Perché questa disperazione dei miscredenti? Ciò è dovuto alla continuazione dell'autorità politica dell’Islam. A volte abbiamo una dottrina islamica, a volte un’azione islamica, ma non esiste una politica islamica e un governo islamico. Quando viene instaurato un governo islamico, lo spirito dell’Islam viene effettivamente realizzato. L'Imamato è l'anima dell'Islam.
Imamato significa realizzare questo messaggio del Profeta (S) nei cuori, nei pensieri e nelle azioni delle persone. Questo è il significato di Imamato”.
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Due dei principali e più amati recitatori iraniani di poesie religiose (maddah), Haj Mahmud Karimi (in alto) e Haj Mansur Arzi (in basso), ieri sera hanno dichiarato la loro preferenza elettorale in vista delle elezioni presidenziali che si terranno dopo domani in Iran.
Karimi ha espresso il suo appoggio a Mohammad Baqer Qalibaf, mentre Arzi a Said Jalili.
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Karimi ha espresso il suo appoggio a Mohammad Baqer Qalibaf, mentre Arzi a Said Jalili.
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