IO SONO ANIMA - sentiero di consapevolezza 🐬🕉
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Come funziona la visualizzazione a distanza e perché è nascosta?

Secondo il ricercatore David Wilcock, esistono protocolli sviluppati per la visione a distanza, che vengono insegnati in istituzioni chiuse. Esistono centinaia di documenti scientifici, ma non sono accessibili al pubblico perché la Cabala ha paura. David Wilcock lo ha spiegato in questo modo:

Ho sperimentato la chiaroveggenza e la chiarudienza durante le meditazioni mattutine. Ti senti leggero e fluttuante. La tua coscienza vaga e vedi questi piccoli lampi di immagini improvvisi. Al centro del cervello c'è qualcosa chiamato ghiandola pineale, collegata alla corteccia visiva del cervello. Questa ghiandola è un'area cava che contiene cellule retiniche. La cavità ha le dimensioni di un pisello, contiene acqua e le cellule retiniche si affacciano su di essa.

Quest'acqua contiene cristalli di DMT. Se si essiccano i cristalli di DMT e li si colpisce con un martello, si otterranno lampi di colori diversi: giallo, rosso e blu, ogni volta un colore diverso. E questi cristalli si trovano all'interno del tuo cervello. Hai un corpo astrale che può fluttuare ovunque. E sembra che abbia un cordone d'argento che collega il corpo spirituale al corpo fisico. I protoni lo attraversano e penetrano nel corpo, la ghiandola pineale vibra, i cristalli di DMT vengono attivati ​​e mostrano un "video" a colori. E puoi sintonizzarti sull'audio e sentire cosa succede lì. E la scienza della visione a distanza lo dimostra. La gente poteva vedere basi militari segrete."

David Wilcock ha affermato che le persone potrebbero comunicare tra loro a distanza, ma la Cabala non vuole che lo sappiano. Ciò viene nascosto alle persone affinché non possano vedere e sentire ciò che non dovrebbero, affinché non sappiano di essere Creatori e di avere questo potere divino.


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🇮🇹 La biblioteca dell'abbazia di Wiblingen è una delle biblioteche più importanti della Germania e la più bella del mondo! 🤩

🇦🇺 The Wiblingen Abbey Library is one of the most important libraries in Germany and the most beautiful in the world! 🤩

🇧🇷 A Biblioteca da Abadia de Wiblingen é uma das bibliotecas mais importantes da Alemanha e a mais bonita do mundo! 🤩

🇫🇷 La bibliothèque de l'abbaye de Wiblingen est l'une des plus importantes bibliothèques d'Allemagne et la plus belle du monde ! 🤩


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In Italia, le logge massoniche sono suddivise in diverse obbedienze (associazioni), le principali delle quali sono il Grande Oriente d'Italia (GOI), la Gran Loggia d'Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori e la Gran Loggia Regolare d'Italia. Il GOI è la più grande, con circa 793 logge attive, seguita dalla Gran Loggia d'Italia con circa 159 Orienti (ogni città è un Oriente).
Le prime testimonianze certe e documentate della presenza della massoneria nel territorio italiano risalgono al 1728 con delle tracce potenziali nel 1723. La prima loggia massonica, nota col nome di Fidelitas, si ritiene possa essere stata fondata sul territorio italico a Girifalco, in Calabria, nel 1723.
Nel 1728 fu fondata, a Napoli, la Perfetta Unione, prima loggia regolare in Italia ad avere autorizzazione della Gran Loggia d'Inghilterra. Dopo l'editto di Ferdinando IV di Borbone del 12 settembre 1775, che metteva fuori legge le logge massoniche, Francesco d'Aquino, principe di Caramanico, fu Maestro Venerabile della "Well Chosen Lodge", n. 444 della Gran Loggia d'Inghilterra. A Firenze la prima loggia fu fondata nel 1731. Intorno al nucleo iniziale, costituito da Inglesi, si aggiunsero gradualmente numerosi nobili e intellettuali fiorentini. Su questa loggia si esercitarono gli effetti persecutori della bolla pontificia In eminenti, pubblicata il 28 aprile 1738, che inaugurava una lunga serie di scomuniche e di condanne. Della Loggia fiorentina, detta degli "Inglesi", fecero parte gli Italiani Antonio Cocchi e Tommaso Crudeli; quest'ultimo fu per questo incarcerato, torturato dal Sant'Uffizio di Firenze, morì per i postumi del carcere a Poppi nel 1745. È considerato il primo martire della massoneria universale.
Sempre nel granducato di Toscana, a Livorno, nacquero addirittura quattro logge: due negli anni 1763 e 1765 (ottennero una patente di fondazione dalla Gran Loggia d'Inghilterra degli Antients) e altre due nel 1771 (con patente rilasciata dalla Gran Loggia d'Inghilterra dei Moderns). Il fenomeno massonico arrivò poi a Roma, con alterne vicende: nel 1735 alcuni gentiluomini inglesi diedero vita a una loggia giacobita, rimasta attiva fino al 1737, quando si dovette sciogliere per ordine del governo pontificio. Ma, rispettivamente nel 1776 e nel 1787, vi vennero fondate due logge, entrambe di rito scozzese. Il 27 maggio 1789 il conte di Cagliostro tentò di organizzare una loggia basata sul proprio "sistema egiziano", ma venne arrestato e processato dal Sant'Uffizio che, nell'aprile 1791, lo condannò a morte come "eretico formale, mago e libero muratore", pena commutata poi nel carcere perpetuo.
Nel 1749 a Chambéry (Savoia, parte integrante del Regno di Sardegna) fu fondata la loggia "Saint Jean des Trois Mortiers", sulla base di una patente di gran maestro provinciale per la Savoia e il Piemonte rilasciata dalla Gran Loggia di Londra nel 1739 al marchese Joseph François Noyel de Bellegarde; nel 1752, la stessa loggia assunse il nome di Gran Loggia Madre, con facoltà di creare altre logge in tutti i territori del regno di Sardegna e, di fatto, nel 1765 -anno in cui era in corrispondenza con la loggia di "Saint Jean d'Ecosse du Secret et de l'Harmonie" di Malta (fondata nel 1764) e con quella di "San Giovanni di Scozia" di Palermo (fondata nel 1762)- ne vennero create tre, tra cui "La Mystérieuse" a Torino. Quest'ultima assunse una tale importanza da far ottenere nel 1773 il conferimento al conte di Bernezzo del titolo di gran maestro provinciale per il Piemonte, con la conseguente completa autonomia dalla Gran Loggia Madre di Chambéry. In Piemonte una loggia era presente anche a Novi Ligure.

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Nel 1746 fu fondata una loggia a Venezia, alla quale sono da ricollegare le figure di Giacomo Casanova, di Carlo Goldoni e di Francesco Griselini, che rimase in attività fino al 1755, quando l'intervento degli Inquisitori di Stato portò all'arresto del Casanova e ne determinò la chiusura. Ma una nuova loggia sorse nel 1772, con patente della Gran Loggia d'Inghilterra, per iniziativa del segretario del Senato, Pietro Gratarol, e rimase attiva fino al 1777, mentre nascevano un'altra loggia a Venezia, una a Vicenza e un'altra a Padova.
Dalla "Perfetta Unione" a Napoli, nel 1747 Raimondo di Sangro, Principe di San Severo, diede vita a un cerchio interno ove si generò il Rito Egizio Tradizionale, la più antica comunione massonica italiana ancora operante.[8] A seguire nel 1749 fu fondata su iniziativa di un mercante di seta francese, un'altra loggia di più modesta fisionomia sociale. Dopo la pubblicazione, avvenuta il 28 maggio 1751, della Bolla Providas Romanorum Pontificum emanata da papa Benedetto XIV per ribadire la condanna pontificia del 1738, Carlo VII di Borbone (che divenne poi il re Carlo III di Spagna) promulgò un editto (10 luglio 1751) che proibiva la Libera Muratorìa nel Regno di Napoli, tuttavia il provvedimento non stroncò la Massoneria: una risorta loggia locale ottenne una patente dalla Gran Loggia Nazionale di Olanda (10 marzo 1764) che la promuoveva al rango di Gran Loggia Provinciale per il Regno di Napoli, mentre una seconda loggia, con patente della Gran Loggia d'Inghilterra (Moderns), il 7 marzo 1769 fu parimenti investita del rango di Gran Loggia Provinciale. Raimondo di Sangro, VII principe di Sansevero (1710-1771) divenne massone nel 1744 e gran maestro di tutte le logge napoletane fino al 175. Sul finire del Settecento sorse a Napoli "La Philantropia", loggia di rito inglese in cui militarono alcune personalità dell'Illuminismo meridionale come Mario Pagano (che verrà eletto maestro venerabile), Pasquale Baffi, Gaetano Filangieri, Giuseppe Albanese, Donato Tommasi e Domenico Cirillo. Baffi, Pagano, Albanese e Cirillo furono esponenti della Repubblica Partenopea e vennero condannati a morte dopo la restaurazione borbonica.
In Liguria tra il 1745 e il 1749 risultano una loggia a Bordighera e almeno due a Genova, da collegare alla presenza delle truppe francesi in difesa della Repubblica. Verso la fine del secolo nacquero altre due logge nel capoluogo, una (1780) aderente al Regime Scozzese Rettificato e un'altra (1782) che ottenne una patente dalla Gran Loggia d'Inghilterra con il titolo di Old British and Ligurian Lodge. Nel 1756 fu fondata una loggia a Milano, subito scoperta dalle autorità austriache; il fatto determinò un editto (6 maggio 1757) con il quale il governatore, Francesco III d'Este, duca di Modena, vietava le riunioni massoniche in tutto il territorio dello Stato Lombardo. Ma la loggia continuò a esistere e nel 1783 aderì alla Gran Loggia di Vienna. Lo stesso anno il conte Wilczeck, ministro plenipotenziario imperiale a Milano, fondò a Milano, con patente degli Illuminati di Baviera, la Loggia "La Concordia", che aderisce alla Gran Loggia Nazionale di Vienna, e nel 1784 assunse la carica di gran maestro provinciale per la Lombardia austriaca. Nel 1776 sorse una loggia anche a Cremona.


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Nel 1746 fu fondata una loggia a Venezia, alla quale sono da ricollegare le figure di Giacomo Casanova, di Carlo Goldoni e di Francesco Griselini, che rimase in attività fino al 1755, quando l'intervento degli Inquisitori di Stato portò all'arresto del Casanova e ne determinò la chiusura. Ma una nuova loggia sorse nel 1772, con patente della Gran Loggia d'Inghilterra, per iniziativa del segretario del Senato, Pietro Gratarol, e rimase attiva fino al 1777, mentre nascevano un'altra loggia a Venezia, una a Vicenza e un'altra a Padova.
Il 16 marzo 1805 venne fondato a Milano il Supremo Consiglio d'Italia del Rito scozzese antico e accettato[17], per opera del conte francese Alexandre François Auguste de Grasse Tilly. Egli agì in virtù dei poteri conferitigli dal Supremo Consiglio di Charleston (il primo Supremo Consiglio del Rito scozzese antico e accettato); con lui vi erano altri confratelli italiani e francesi.[17] Nell'atto di costituzione del Supremo Consiglio d'Italia vi era espressamente riportato[17]: «Il Supremo Consiglio d'Italia crea e costituisce di sua sovrana autorità una Gran loggia generale in Italia sotto la denominazione di Grande Oriente del rito scozzese antico ed accettato». Era questa la nascita dell'attuale Grande Oriente d'Italia[17], il quale venne istituito ritualmente il 20 giugno 1805 per opera degli stessi fondatori del Supremo Consiglio. In quell'occasione venne eletto come Sovrano gran commendatore il viceré d'Italia Eugenio di Beauharnais e come Gran cancelliere il principe Gioacchino Murat[17][18]. Grande Esperto all'atto della fondazione fu il giurista e filosofo Gian Domenico Romagnosi[19]. Il 20 giugno 1805 è tutt'oggi la data considerata dal Grande Oriente d'Italia come il momento in cui ebbe inizio la storia dell'Ordine[20].

Dopo la caduta del Regno d'Italia una serie di iniziative, assunte quasi contemporaneamente dai governanti dei vari Stati italiani, inaugurò un nuovo periodo di repressioni del fenomeno massonico. Nel Regno di Sardegna, il 10 giugno 1814 Vittorio Emanuele I emanò un editto con il quale ribadì "la proibizione delle congreghe ed adunanze segrete, qualunque ne sia la denominazione loro, e massime quelle de' così detti Liberi Muratori già proibita col R.E. delli 20 maggio 1794". Analogo decreto del 26 agosto 1814 emanato nel Lombardo Veneto vietò "gli ordini segreti, le adunanze, corporazioni e fratellanze segrete, come sarebbero le Logge de' così detti Franchi Muratori ed altre consimili società", mentre papa Pio VII il 15 agosto 1814 emanava un editto che, rifacendosi alle encicliche di papa Clemente XII e di papa Benedetto XIV, proibiva le "aggregazioni delli suddetti Liberi Muratori, e altre consimili" e a Napoli, Ferdinando I delle Due Sicilie l'8 agosto 1816 vietava "le associazioni segrete che costituiscono qualsivoglia specie di setta, qualunque sia la loro denominazione l'oggetto ed il numero dei loro componenti". Tuttavia, i massoni italiani resistettero e anzi andarono sempre più a rafforzare e organizzare la propria attività, fino a riemergere in modo significativo nella seconda metà dell'Ottocento. Nel 1820, la Società dei Liberi Muratori del Rito Scozzese Antico ed Accettato pubblicò a Napoli la prima edizione dei propri statuti ufficiali.


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L'8 ottobre 1859, a Torino, sette confratelli costituirono una nuova loggia, chiamata "Ausonia" dall'antico nome poetico dell'Italia. Da questo seme, il 20 dicembre 1859, sempre a Torino, nacque un'organizzazione che esplicitamente aspirava a diventare una Gran Loggia nazionale e assunse la denominazione di Grande Oriente Italiano. Costantino Nigra fu nominato gran maestro del Grande Oriente torinese il 3 ottobre 1861, ma già nell'anno successivo rinunciò all'incarico. Tale intento si concretizzò con la I assemblea costituente del Grande Oriente Italiano, che si tenne a Torino dal 26 dicembre 1861 al 1º gennaio 1862 sotto la presidenza di Felice Govean, facente funzioni di gran maestro, e con la presenza dei rappresentanti di ventotto logge. In quella occasione, Giuseppe Garibaldi, che era favorevole all'ingresso della donna in massoneria tanto da iniziare sua figlia Teresita[22] e redigere un documento[23] in cui propone di dare vita alla massoneria mista, fu salutato come "primo libero muratore italiano", ricevendo il 33º grado del Rito scozzese antico ed accettato: il Grande Oriente di Palermo gli conferì tutti i gradi scozzesi dal 4º al 33º; a condurre il rito fu un altro massone - Francesco Crispi - accompagnato da altri cinque[24]. Successivamente (nel 1881) si aggiunse la suprema carica di Gran Hyerophante del Rito di Memphis e Misraim.

Ad assumerne la carica di gran maestro, il 1º marzo 1862, venne chiamato Filippo Cordova, eminente figura di giurista e di statista; la III assemblea costituente, convocata a Firenze dal 21 al 24 maggio 1864, elesse gran maestro Giuseppe Garibaldi (con il voto, tra gli altri, di Mikhail Bakunin); la sua carica durò pochissimo a seguito di disaccordi con gli altri membri. Diede le dimissioni dalla carica, e rimase gran maestro onorario a vita. A Garibaldi succedette nuovamente Filippo Cordova e poi Lodovico Frapolli, durante il cui ministero di Gran Maestro, nel 1870, la Gran Loggia spostò la propria sede da Firenze a Roma.

Giuseppe Garibaldi con sua lettera chiese al Mazzini di sostituirlo nella carica di Gran Maestro onorario, ma quest'ultimo rifiutò, non avendo mai condiviso i metodi dell'organizzazione massonica lungo tutto il suo impegno risorgimentale[25]. Il Grande Oriente d'Italia afferma l'impossibilità di provare l'appartenenza di Mazzini, che pure ebbe influenza nella società, anche se non partecipò mai alla vita dell'associazione, occupato com'era nella causa della "sua" società segreta, la Giovine Italia. In effetti Mazzini fu carbonaro, ma la carboneria fu presto distinta dalla massoneria. È dubbio che Giuseppe Mazzini, al contrario del suo discepolo Aurelio Saffi, abbia aderito alla nuova massoneria del Regno d'Italia.[26][27]

Nel 1884 fu pubblicata l'enciclica Humanum Genus di papa Leone XIII, che segnò probabilmente il momento più alto di scontro tra la Chiesa cattolica e la massoneria. Il documento pontificio, oltre ad addebitare alla massoneria "atroci vendette [...] su chi sia creduto reo di aver tradito il segreto e disubbidito al comando, e ciò con tanta audacia e destrezza, che spesso il sicario sfugge alle ricerche ed ai colpi della giustizia", sosteneva che l'obiettivo dei massoni era quello di "distruggere da cima a fondo tutta la disciplina religiosa e sociale che è nata dalle istituzioni cristiane, e sostituirla con una nuova, modellata sulle loro idee, e i cui princìpi fondamentali e le leggi sono attinte dal naturalismo".

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In questo clima, venne eletto gran maestro Adriano Lemmi il 17 gennaio 1885, che fu sovrano gran commendatore del Rito scozzese antico ed accettato fino alla morte[28]. Lemmi si impegnò particolarmente nel chiamare a raccolta figure rappresentative del mondo politico e culturale, tra cui Giovanni Bovio, Giosuè Carducci, Agostino Bertani, Giuseppe Zanardelli e riuscì dove i suoi predecessori avevano fallito, ovvero a riunificare, sotto il labaro del Grande Oriente d'Italia, tutte le obbedienze massoniche italiane che, per varie vicissitudini, erano rimaste sino ad allora autonome.

Il 6 giugno 1889 in Campo de' Fiori a Roma avveniva l'inaugurazione del monumento a Giordano Bruno, opera dello scultore e futuro gran maestro Ettore Ferrari. L'oratore ufficiale fu il filosofo Giovanni Bovio; nel 1895 divenne gran Maestro Ernesto Nathan, poi sindaco di Roma. Adriano Lemmi, alla fine dell'Ottocento riteneva che la scomparsa del potere temporale dei papi fosse il "più memorabile avvenimento della storia del mondo".

Il 21 aprile 1901 il Grande Oriente inaugurò la sua nuova sede di Palazzo Giustiniani, mentre iniziava un fermento scissionistico che portò, da prima nel 1908 alla fuoriuscita del Supremo Consiglio del Rito Scozzese Antico e Accettato, e poi nel 21 marzo 1910, alla fondazione di una Gran Loggia, che ebbe come gran maestro Saverio Fera, sotto la denominazione di Serenissima Gran Loggia d'Italia, che dall'indirizzo della sua sede divenne nota anche come Gran Loggia di Piazza del Gesù, motivo principale della scissione fu la mozione Bissolati per il divieto dell'insegnamento religioso nella scuola primaria, o meglio le indicazioni di voto favorevole date dall'allora Gran Maestro, e non accettate da parte di tutti i parlamentari massoni.

Nel 1914, durante il XIV congresso del partito socialista tenutosi ad Ancona, un ordine del giorno firmato da Mussolini e da Giovanni Zibordi, che sancisce l'incompatibilità tra il socialismo e l'appartenenza alla massoneria, è approvato dai delegati (Mussolini è delegato della sezione del partito socialista di Milano)[29]. In conseguenza, nel mese di maggio dello stesso anno, l'assemblea generale del Grande Oriente d'Italia vota l'espulsione dei fratelli che hanno partecipato al congresso di Ancona e votato in favore dell'ordine del giorno Mussolini-Zibordi.


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🇮🇹 La delicatezza, leggera come un soffio di vento, delicata come una piuma, non scuote l’altro, non lo ghermisce, non gli fa violenza, ma delicatamente lo avvolge, lo sfiora, lo abbraccia.

(Ada Ferrante)


Buonanotte anime belle 🌾


🇦🇺 Delicacy, as light as a breath of wind, as delicate as a feather, does not shake the other, it does not seize him, it does not do violence to him, but gently envelops him, touches him, embraces him.

(Ada Ferrante)


Goodnight beautiful souls 🌾


🇧🇷 A delicadeza, tão leve como um sopro de vento, tão delicada como uma pena, não sacode o outro, não o agarra, não o violenta, mas o envolve suavemente, o toca, o abraça.

(Ada Ferrante)


Boa noite, belas almas 🌾


🇫🇷 La délicatesse, légère comme un souffle de vent, délicate comme une plume, ne secoue pas l'autre, elle ne le saisit pas, elle ne lui fait pas violence, mais l'enveloppe doucement, le touche, l'embrasse.

(Ada Ferrante)


Bonne nuit belles âmes 🌾


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🇮🇹 Non c’è niente di più bello del modo in cui tutte le volte il mare cerca di baciare la spiaggia, non importa quante volte viene mandato via.

(Sarah Kay)


Buongiorno anime belle ☀️


🇦🇺 There is nothing more beautiful than the way the sea tries to kiss the beach every time, no matter how many times it is sent away.

(Sarah Kay)


Good morning beautiful souls ☀️


🇧🇷 Não há nada mais bonito do que a maneira como o mar tenta beijar a praia todas as vezes, não importa quantas vezes ele seja mandado embora.

(Sarah Kay)


Bom dia, belas almas ☀️


🇫🇷 Il n'y a rien de plus beau que la façon dont la mer essaie d'embrasser la plage à chaque fois, peu importe le nombre de fois qu'elle est renvoyée.

(Sarah Kay)


Bonjour belles âmes ☀️


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Ci sono persone al mondo che semplicemente ami. Proprio così. Ti senti bene solo pensando che esistono. Possono essere molto lontani, in altre città, perfino in altri paesi, ma sai che anche loro ti amano. Proprio così.


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Ciò che conta in un uomo è la saggezza, non la ricchezza. In un amico ciò che conta è la gentilezza, non le parole vuote. In amore ciò che conta è la pazienza, non le pretese. La salute è importante nel corpo, non la magrezza. Ciò che conta nelle parole è la profondità del significato, non come o chi le pronuncia.


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Niente accade invano. Se hai fatto qualcosa, significa che in quel particolare momento della tua vita, in quella particolare fase del tuo sviluppo, quell'azione aveva un significato. E se pensi che avresti potuto fare le cose diversamente, sappi che non è stato possibile.


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