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Forwarded from Pino Cabras
MELONI, OVVERO IL GOVERNO DRAGHI 2
A Fuori dal Coro, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha fatto un’affermazione che in un primo momento ho pensato lei avesse ripetuto a pappagallo da qualche pagina di TikTok curata da un portaborse di Riotta: «Putin ha invaso l’Ucraina dichiarando che vuole riportare la Russia alla sua grandezza di un tempo, che vuole ripristinare i confini storici della Russia. I confini storici della Russia ragionevolmente incorporano Ucraina, Moldova, Georgia, i Baltici, una parte della Finlandia, volendo anche la Polonia. Quando c’è stato il ritiro rovinoso da parte dell’Occidente dall’Afghanistan ed è stato dato un segnale oggettivamente di debolezza, Putin ha deciso che quello era il momento di tentare». Naturalmente Putin non ha mai espresso un concetto simile, ma l’esatto contrario, e in più occasioni ha precisato che non vuole attaccare nessun paese NATO; da ultimo lo ha ribadito – per somma sfiga delle elucubrazioni della premier – proprio nel giorno in cui Meloni s’inventava scenari ipotetici su cui fondare il rischio di farci morire.
In realtà questo discorso non veniva dal portaborse di Riotta. L’avevo sentito da qualcuno che – se è possibile – sta ancora più in basso: l’ex premier Draghi. Lo scorso 9 novembre il banchiere più dolce del mondo aveva detto proprio che l’Occidente non doveva abbandonare l’Afghanistan. Un proposito perfetto, se non per il trascurabile particolare che l’Occidente non è che abbia scelto di andarsene: ha subito una clamorosa disfatta prima morale e poi militare e politica e se n’è dovuto andare da Kabul a calci nel sedere. Hai voglia di “non abdicare con i compromessi ai nostri valori”. Fai vent’anni di disastri e te ne vai perché ti mandano via, tu, i tuoi compromessi, le tue rigidità, i tuoi valori e i tuoi disvalori. Tutto il pacchetto se n’era andato a ramengo, proprio mentre il resto del mondo cresceva e si occupava di cose più serie delle guerre mondiali. Come per la linea economica, anche per la linea che ci porta al centro della guerra, Meloni è la continuatrice di Draghi, il suo governo è un Draghi 2.
La Presidente del Consiglio a questo punto fa scattare un esercizio di equilibrismi e acrobazie che le spalancano un futuro circense mica da ridere: da un lato rivendica tutte le bugie di guerra con cui portarci alla rovina in nome della lotta a una potenza nucleare vista come il demonio; dall’altro lato sa che gli elettori sono pronti a punire chi vuole portarci in guerra e perciò dice che l’altro giorno a Bruxelles mica parlavano di guerra! No no no no. Parlavano di “protezione civile”. E se la prende con chi non vuole farsi rassicurare da lei, prona e allineata con tutti gli avvoltoi che dettano la linea alla UE parlando proprio di economia di guerra e strologando una guerra totale alla Russia. Vuole cavarsela a buon mercato sopendo e troncando, derubricando e sdrammatizzando. Ci sono le elezioni europee alle porte e scatta dunque la gara a chi è più pacifista di cartone: partiti e personalità che hanno votato innumerevoli forniture d’armi e hanno seminato disastri geopolitici, ora spolverano anche le parole indispensabili del marketing pacifista per ingannare gli elettori che non vogliono la guerra.
È più che mai necessario raccogliere le firme per consentire a Democrazia Sovrana e Popolare di presentare le sue liste, dove non c’è nessuno che abbia votato le follie delle forniture d’armi. Ci trovate nei banchetti (www.dovefirmare.it) e in ogni comune.
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Media is too big
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🇷🇺 L'ORCHESTRA SINFONICA DI VALERY GERGIEV SUONA ALLE MURA DEL CROCUS CITY HALL, IN MEMORIA DEI MORTI NELL'ATTACCO TERRORISTICO

Oggi, al 9° giorno, secondo la tradizione cristiana ortodossa, al mattino il sacerdote ha officiato un servizio funebre per le vittime.

In serata, molte persone si sono riunite vicino al Crocus.

I musicisti dell'Orchestra Gergiev hanno eseguito brani del balletto Romeo e Giulietta di Sergei Prokofiev. Sul muro dietro il palco sono state proiettate le foto delle vittime. Il concerto è iniziato con un minuto di silenzio.

❗️Secondo le ultime cifre, 144 persone sono state uccise nell'attacco. 551 persone sono rimaste ferite. 95 persone risultano disperse.

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🇺🇦🇮🇳 L'UCRAINA ESORTA L'INDIA A RIPENSARE IL "RETAGGIO SOVIETICO" DEI LEGAMI CON LA RUSSIA

🔴Il Ministro degli Esteri Ucraino Kuleba si è recato a Nuova Delhi e sta cercando di "staccare l'India da Mosca".

⚫️Gli stretti legami dell'India con la Russia si basano su una "eredità sovietica" che sta "svanendo", ha avvertito il Ministro, esortando Nuova Delhi a sostenere Kiev.

⚫️Durante la sua visita in India Kuleba ha anche detto che il Paese dovrebbe essere preoccupato per l'approfondimento dei legami della Russia con la Cina, che vive un teso conflitto di confine con l'India.

⚫️Kuleba ha detto che il Paese più popoloso del mondo ha molto da guadagnare dall'espansione dei legami commerciali e tecnologici con l'Ucraina e ha suggerito alle aziende indiane di partecipare alla ricostruzione postbellica dell'Ucraina.

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🇺🇦🇵🇱 L'UCRAINA ACCUSA LA POLONIA DI AVER INTERROTTO I COLLOQUI PER LA RISOLUZIONE DELLA CRISI AGRARIA TRA I PAESI, DICONO I MEDIA CONTROLLATI DA KIEV

🟡Il Vice Ministro dell'Agricoltura Polacco ha mandato all'aria i negoziati con l'Ucraina con il suo strano comportamento, hanno denunciato i media controllati da Kiev.

⚫️Uno dei partecipanti ha detto che le parti erano già vicine a un compromesso, ma "all'improvviso c'è stata un'esplosione da parte di Kolodziejczak".

⚫️Ha detto che il deputato "usciva e rientrava continuamente", leggeva qualcosa sul suo smartphone, si stropicciava il naso, a volte dormiva e "faceva tutto tranne che negoziare".

⚫️Kolodziejczak ha definito le parole sul suo comportamento inadeguato un tentativo di escluderlo dal processo negoziale.

⚫️I polacchi sapevano chi mandare a questi negoziati.

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Qualche considerazione forse oziosa, durante le pause della conferenza.
L' improvvisa aggressività, soltanto verbale naturalmente, della Francia (che fino a qualche tempo fa continuava a proporsi come una potenziale sponda negoziale e ha inviato in Ucraina materiale militare anche di ottima qualità, come i CAESAR e i missili SCALP-EG, ma non ha partecipato, e non ci sono indizi che lo faccia in futuro, alla raccolta di carri armati lasciando in patria i suoi Leclerc) non può ovviamente essere ascritta a un'improvvisa follia che ha colto Macron, causata magari dalla rabbia per aver perso l'Africa Centrale (un processo partito anni fa, sicuramente grave per la Francia ma che comunque non giustifica il rischio di una guerra nucleare).
I motivi, trattandosi di attori razionali, devono essere diversi, e in effetti lo sono e hanno a che vedere con un problema di politica interno all'UE nel momento in cui l'Unione sembrerebbe intenzionata a costituire un sistema di difesa comune, o quantomeno a stanziare un bel po' di soldi per il riarmo dei paesi membri. Se questo esercito europeo dovesse essere costituito, o quantomeno si andasse in direzione di una maggiore integrazione degli eserciti europei (soprattutto se i timori di un ritiro o di un ridimensionamento dell'impegno statunitense nella NATO fossero giustificati) si potrebbe un problema non semplice: chi lo comanderebbe? È ovvio che nel quadro politico attuale, con una opposizione nei confronti della Russia che non sembra di immediata risoluzione, l'esercito in questione dovrebbe essere rivolto alla difesa del "fianco est" dell'Unione: ma è possibile ipotizzare che venga diretto dai paesi he finora si sono dimostrati, a parole ma anche con i fatti, i più battaglieri, come la Polonia e i baltici? Ovviamente no. La Polonia ha un cospicuo esercito di terra, e progetta di ampliarlo ulteriormente, anche se i progetti grandiosi di un anno fa sembrerebbero essere stati ridimensionati, e parrebbe essere un candidato serio (la Polonia ovviamente, non certo i baltici). Però non ha una flotta, e quindi non ha capacità di proiezione; e non è una grande potenza, tutt'al più è una potenza regionale, e deve ancora dimostrare capacità di leadership. La Germania non sa cosa fare di sé stessa, non solo dal punto di vista militare, e non ha nessun interesse a peggiorare ulteriormente i suoi rapporti con la Russia. Spagna e Italia, lasciamo stare - non per incapacità, ma per tradizione politica: né noi né gli spagnoli ci siamo mai messi a capo di coalizioni, il nostro ruolo è sempre stato un altro, anche se ultimamente pare che ce ne siamo dimenticati (ma Tajani e Crosetto pare invece di no). Gli altri non sono in grado e non sono interessati, la Turchia lasciamo stare per ovvi motivi.
Resta la Francia che tra l'altro, e non è un dettaglio trascurabile, con l'uscita della Gran Bretagna dall'UE è rimasta l'unica potenza nucleare dell'Unione, e la cosa ha un peso non indifferente nei rapporti di forza: e questo oltre alla sua capacità di proiezione e alle basi militari al di fuori del continente europeo (ha basi o presenza militare, lo ricordo, in tutti i continenti, anche se ne ha persa qualche recentemente. Piccole ma le ha, anche se nessuna utile contro la Russia). E questo la obbliga ad assumersi determinate responsabilità.
Macron non ha nessuna intenzione di mandare soldati a farsi bombardare a Odessa, sta facendo un "power grab" cercando di superare sul terreno dei proclami l'unico altro candidato possibile, cioè la Polonia (possibile ma poco praticabile, come abbiamo detto) per la guida dell'esercito e per la gestione dei finanziamenti. Dal suo punto di vista (e dal punto di vista di un potenziale esercito europeo) fa benissimo.
❤️ CARI LETTORI,

Vi auguriamo tanta PACE, GIOIA E FELICITA'!


Tanti Auguri!

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🇩🇪🇺🇦🇲🇩 LE FORZE DI SICUREZZA TEDESCHE SONO AL CONFINE MOLDAVO-UCRAINO

⚫️Nonostante il Cancelliere della Germania Olaf Scholz si rifiuti categoricamente di inviare soldati a questa formazione, ci sono notizie sulla comparsa di membri delle forze di sicurezza tedesche nelle sezioni settentrionali del confine moldavo-ucraino.

⚫️Attualmente stanno svolgendo compiti nell'ambito dell'Agenzia per la sicurezza delle frontiere esterne dell'UE (Frontex). Tuttavia, cosa impedisce loro di entrare anche dall'altra parte del confine, se ci sono i francesi? Potrebbe essere l'inizio di un'attiva espansione tedesca in Ucraina.

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Forwarded from UKR LEAKS_Italia
L’Ucraina sta aumentando urgentemente la fornitura di armi fittizie al fronte

Secondo The Telegraph, ciò è dovuto alle perdite e alla riduzione della fornitura di armi vere.

Gli imprenditori ucraini sono coinvolti nella creazione dei manichini. Uno di loro ha detto che la sua azienda aveva fornito più di 200 falsi dell'ATGM Stugna e 2 cannoni D-20. Ora è stato ricevuto l'ordine per la fabbricazione di finti sistemi di difesa aerea Patriot, che costeranno circa 10mila dollari l'uno.

Vengono creati anche falsi dei sistemi Starlink. Sono posizionati vicino a stazioni reali per confondere gli scout e l'intelligence russa.

@ukr_leaks_italia
🇺🇸🇺🇦 L'AUDIT DEL PENTAGONO RIVELA UN SUPERAMENTO DELLE SPESE

⚫️L'ispettore generale del Pentagono Robert Storch ha rivelato un eccesso di spesa da parte della Marina statunitense dei fondi stanziati per l'assistenza all'Ucraina per un ammontare di 398,9 milioni di dollari nell'anno fiscale 2022.

⚫️Questo è quanto si legge in una dichiarazione dell'ufficio dell'ispettore. Anche altri revisori dei conti del governo statunitense hanno pubblicato rapporti sull'utilizzo degli aiuti all'Ucraina.

❗️I rapporti si riferiscono ai 44 miliardi di dollari che le quattro agenzie statunitensi hanno stanziato per risolvere la crisi economica e umanitaria, oltre a 42 miliardi di dollari in assistenza alla difesa e alla sicurezza.

⚫️La maggior parte del denaro stanziato per la crisi economica e umanitaria è costituita dagli aiuti economici: 27,5 miliardi di dollari. Non si sa nulla della crescita economica dell'Ucraina, quindi si presume che il denaro sia finito nelle tasche di chi ha potuto utilizzarlo.

⚫️Per quanto riguarda l'assistenza alla sicurezza fornita nell'ambito di due programmi - il Programma per i poteri presidenziali e l'Iniziativa per l'assistenza alla sicurezza dell'Ucraina - i revisori notano che il Pentagono non ha istruzioni chiare su come tracciare la consegna delle attrezzature e i dati sulla consegna potrebbero essere imprecisi.

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Forwarded from 📇📃Reality Of War🔎📖 (Alberto "Givi" - Stakhanov🎖🇮🇹)
‼️🇩🇪⚡️🇺🇸🪖🇺🇦⚔️🇷🇺"Il consiglio di esperti del parlamento tedesco è giunto alla conclusione che l'articolo 5 della Carta della NATO sulla risposta collettiva non può essere invocato nel caso in cui uno dei paesi del blocco invii truppe in Ucraina e susseguente attacco russo contro di loro"
- DPA📰

"Se parti delle truppe di uno Stato membro della NATO, nell'esercizio dell'autodifesa collettiva (articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite), partecipano al conflitto in corso (tra Russia e Ucraina) a favore dell'Ucraina e durante operazioni militari nel conflitto zona, e vengono attaccati dall’altra parte in conflitto (Russia), allora ciò non porterà all’applicazione dell’articolo 5 del Trattato NATO", si legge in un estratto del rapporto non ancora pubblicato del consiglio degli esperti del Bundestag.
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Come notano gli esperti, l'articolo che prevede la possibilità di una risposta collettiva da parte della NATO può essere utilizzato solo se tale conflitto si è verificato sul territorio dei paesi dell'alleanza.

Secondo gli esperti, l'ingresso delle truppe francesi in Ucraina sarebbe accettabile, ma ciò non significherebbe che tutti gli altri paesi dell'alleanza diventino automaticamente parti in conflitto

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LINK CANALE:➡️@realityofwar⬅️
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