GLI AVVOCATI AVVERTONO L’ENI: LA LICENZA ISRAELIANA PER IL GAS DI GAZA È ILLEGALE
La notifica legale presentata dalle organizzazioni palestinesi contiene un avvertimento chiaro all’Eni e alle altre società che intendono sfruttare il gas al largo di Gaza: utilizzando la concessione israeliana potrebbero rendersi complici in crimini di guerra. Il riferimento è all’indagine per genocidio da parte della Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia che potrebbe, secondo la notifica dello studio legale, avere risvolti molto gravi sulle azioni “di saccheggio” delle risorse naturali appartenenti ai Territori palestinesi occupati da Israele. Le organizzazioni hanno fatto sapere che intendono utilizzare tutti i meccanismi legali disponibili, sia quelli legati alle responsabilità penali che a quelle civili per danni, a meno che le società non si astengano da attività che violano il diritto internazionale. (Fonte: Pagine Esteri)

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Il ministro della Sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben-Gvir, ha chiesto che l'esercito israeliano spari su donne e bambini a Gaza per "la sicurezza di Israele".

Secondo quanto riportato dai media israeliani, durante un incontro con i luogotenenti israeliani a Gaza, il ministro ha dichiarato:

"Non può esserci una situazione in cui bambini e donne si avvicinano a noi dal muro. Chiunque si avvicini per danneggiare la sicurezza deve ricevere una pallottola, altrimenti ci rivedremo il 7 ottobre."

middleeastmonitor

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REVISIONISMO STORICO E CANZONETTE - Al Festival di Sanremo il presentatore si è prestato all'ennesimo tentativo di riscrivere la storia della Seconda Guerra mondiale. Gioco facile in quanto sia lui che la stragrande maggioranza del suo pubblico la ignora. "Le milizie di Tito misero in atto una strage di massa facendo morire nel mondo una quantità incredibile di uomini, donne, bambini nelle foibe. Una vicenda a lungo dimenticata che appartiene all'epoca oscura delle dittature e ci fa riflettere sul valore della memoria e soprattutto della verità." La verità di chi? I partigiani di Tito erano la forza militare riconosciuta come legittima dalle potenze antifasciste e gli italiani che si unirono all’Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia furono oltre quarantamila, ovvero più di un decimo degli uomini che nel 1941 avevano occupato il paese insieme ai tedeschi. Altri italiani, partigiani che avevano combattuto in Friuli, si spostarono in Slovenia alla fine del 1944 per sfuggire agli attacchi nazisti. Secondo le stime ufficiali, in quella guerra la Jugoslavia perdette circa 1.706.000 persone, vale a dire il 10,8% della popolazione! Una tragedia immane che non ha risparmiato nessuna famiglia. Parlare di foibe senza spiegare che Tito combatteva l'occupazione nazi-fascista della Jugoslavia significa riscrivere la storia per riabilitare il nazi-fascismo. Ma non stupiamoci, i collaboratori dei nazisti sono diventati eroi nazionali in Ucraina, vengono ricordati in cerimonie ufficiali nei paesi baltici e il parlamento canadese applaude un veterano nazista mentre allo stesso tempo vengono rimossi i monumenti ai soldati sovietici in Ucraina, nei paesi baltici, in Polonia e cercano di farlo pure in Germania. E come dimenticare l'infame risoluzione del Parlamento Europeo che nel 2019 ha equiparato nazismo e comunismo? PS. Nel caso non lo sapeste, il giornalista che ha realizzato molti dei "documentari" sulle foibe lavora per la NATO da anni e ha partecipato alle missioni in Iraq, Afghanistan, Bosnia, Libano, Kossovo e Albania. Sicuramente una coincidenza. Ama così tanto la verità che al TG2 mandava in onda immagini di un videogame spacciandole per un bombardamento russo su Kiev. @LauraRuHK https://t.me/lantidiplomatico/31653

Il mio commento di ieri https://t.me/LauraRuHK/7669 in merito al comunicato sulle foibe messo in bocca al conduttore del Festival di Sanremo per raggiungere milioni di italiani e non solo, ha provocato molte reazioni. Bene. Ho avuto scambi accesi ma per fortuna civili con molti iscritti al canale che mi hanno contattata in privato. Li ho invitati a chiedersi perché sia in atto da anni un tentativo, non solo in Italia ma in tutto l'Occidente, di riscrivere la storia della Seconda Guerra Mondiale dopo che sono morti non solo tutti i testimoni oculari ma anche gli storici che l'hanno studiata a fondo nel dopoguerra. Ora il revisionismo può procedere senza ostacoli, produrre la propria versione della storia, tacere gli eccidi commessi dai nazifascisti in Jugoslavia e moltiplicare a piacere il numero dei morti nelle foibe senza specificare chi erano quei morti e per quale motivo erano stati giustiziati. Vendette private ed eccessi sono sicuramente avvenuti, ma occorre contestualizzarli invece di farsi trascinare da emozioni pilotate ad arte dai nuovi padroni del discorso per confondere le acque. Chi ha visto sterminare i suoi familiari per una soffiata si è vendicato di chi li ha traditi, chi ha visto trucidare i suoi compagni nella lotta per l'egemonia politica del movimento partigiano si è vendicato. Succede in tutte le guerre, soprattutto in quelle civili. Dopo l'Unione Sovietica, la Jugoslavia è il paese che ha subito maggiormente la ferocia dell'occupazione nazifascista, uno sterminio che non ha risparmiato donne e bambini. Ma il paese è stato liberato e Tito, che aveva guidato i partigiani fino alla vittoria, ha ottenuto quello che spettava ai vincitori. Le condizioni le detta chi vince una guerra, non chi la perde. Fortunatamente negli anni successivi è avvenuta una riconciliazione, gli italiani che frequentavano la Jugoslavia per lavoro o per turismo negli anni di Tito lo sanno bene. Venivano accolti in amicizia, senza odio. Poi negli anni Novanta la Jugoslavia è finita di nuovo nelle mire di chi voleva alterare l'esito della Seconda Guerra mondiale, riscrivere ogni capitolo della storia europea. Il paese dove per decenni avevano convissuto in pace gruppi etnici diversi è stato distrutto e smembrato. Ma ancora non gli basta. La NATO deve continuare a proiettare l'immagine di "garante della democrazia" contro dittature immaginarie, passate e presenti. Ed è così che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni può ritornare in veste ufficiale nei luoghi in cui, per sua stessa ammissione, si recava da ragazzina militante del Fronte della Gioventù/MSI insieme ad altri camerati per onorare la memoria dei morti nelle foibe. Allora erano quattro gatti nostalgici che con il braccio teso andavano in pellegrinaggio alla foiba di Basovizza, ora hanno abbassato il braccio e occupato le istituzioni insieme agli atlantisti di destra, centro e sinistra. Non è un fenomeno isolato che riguarda solo l'Italia, come ben sa chiunque segua quanto avviene in Ucraina, nei paesi baltici e nell'Europa orientale. La riabilitazione del nazifascismo è in corso, e i collaborazionisti delle SS e i loro epigoni vengono spacciati per eroi nazionali. @LauraRuHK