Lilja 4-ever, Lukas Moodysson, 2002
«Mi sono ammazzato e sono andato in paradiso e sì, è davvero bello in paradiso. Ma me ne pento, perché volevo vivere sulla terra ancora un po'. Rimani morto per tutta l'eternità, ma sei vivo solo per un breve momento»
#cinema #svezia #danimarca
«Mi sono ammazzato e sono andato in paradiso e sì, è davvero bello in paradiso. Ma me ne pento, perché volevo vivere sulla terra ancora un po'. Rimani morto per tutta l'eternità, ma sei vivo solo per un breve momento»
#cinema #svezia #danimarca
Molto tardi nella notte, Ghiannis Ritsos, 2020
-Anno pubblicazione del libro-
Ovunque vada, la morte
ti segue da vicino.
Ti volti un momento e le mostri
un piccolo fiore o una poesia
e la morte se ne va.
Ma per quanto?
#poesia #grecia
Lasettadeipoetiestinti
-Anno pubblicazione del libro-
Ovunque vada, la morte
ti segue da vicino.
Ti volti un momento e le mostri
un piccolo fiore o una poesia
e la morte se ne va.
Ma per quanto?
#poesia #grecia
Lasettadeipoetiestinti
Caro amore, Fabrizio De André, 1967
Caro amore
nei tramonti d'aprile
caro amore
quando il sole si uccide
oltre le onde
puoi sentire piangere e gridare
anche il vento ed il mare.
Caro amore
così un uomo piange
caro amore
al sole, al vento e ai verdi anni
che cantando se ne vanno
dopo il mattino di maggio
quando sono venuti
e quando scalzi
e con gli occhi ridenti
sulla sabbia scrivevamo contenti
le più ingenue parole.
Caro amore
i fiori dell'altr'anno
caro amore
sono sfioriti e mai più
rifioriranno
e nei giardini ad ogni inverno
ben più tristi sono le foglie.
Caro amore
così un uomo vive
caro amore
e il sole e il vento e i verdi anni
si rincorrono cantando
verso il novembre a cui
ci vanno portando
e dove un giorno con un triste sorriso
ci diremo tra le labbra ormai stanche
"eri il mio caro amore".
#musica #italia
youtu.be/1KMxt-5f-H0
Caro amore
nei tramonti d'aprile
caro amore
quando il sole si uccide
oltre le onde
puoi sentire piangere e gridare
anche il vento ed il mare.
Caro amore
così un uomo piange
caro amore
al sole, al vento e ai verdi anni
che cantando se ne vanno
dopo il mattino di maggio
quando sono venuti
e quando scalzi
e con gli occhi ridenti
sulla sabbia scrivevamo contenti
le più ingenue parole.
Caro amore
i fiori dell'altr'anno
caro amore
sono sfioriti e mai più
rifioriranno
e nei giardini ad ogni inverno
ben più tristi sono le foglie.
Caro amore
così un uomo vive
caro amore
e il sole e il vento e i verdi anni
si rincorrono cantando
verso il novembre a cui
ci vanno portando
e dove un giorno con un triste sorriso
ci diremo tra le labbra ormai stanche
"eri il mio caro amore".
#musica #italia
youtu.be/1KMxt-5f-H0
YouTube
Fabrizio de André - Caro amore
Caro amore - Volume I - 1967
Amor y Problemas, Anya Liftig, 2009
Gli spettatori sono invitati a versare la colla sopra il corpo dell'artista, in un secondo momento, quando la colla è asciutta lo stesso pubblico deve staccare il materiale che nel frattempo ha creato una "seconda pelle".
#performance #usa
Gli spettatori sono invitati a versare la colla sopra il corpo dell'artista, in un secondo momento, quando la colla è asciutta lo stesso pubblico deve staccare il materiale che nel frattempo ha creato una "seconda pelle".
#performance #usa
Un poeta nel Cinema: Andreij Tarkovski, Donatella Baglivo, 1984
«Ai giovani vorrei dire semplicemente che imparassero ad amare di piu' la solitudine, a stare a tu per tu con se stessi.
Mi sembra che il guaio della gioventù sia quello di tendere ad aggregarsi per portare avanti una situazione rumorosa, addirittura aggressiva per non sentirsi soli, il che è piuttosto triste.
L'individuo deve imparare fin dall'infanzia a vivere da solo, ma questo non significa essere soli. Significa non annoiarsi con sé stessi.
Annoiarsi con sé stessi è un segno di pericolo, quasi di malattia.»
#cinema #italia
«Ai giovani vorrei dire semplicemente che imparassero ad amare di piu' la solitudine, a stare a tu per tu con se stessi.
Mi sembra che il guaio della gioventù sia quello di tendere ad aggregarsi per portare avanti una situazione rumorosa, addirittura aggressiva per non sentirsi soli, il che è piuttosto triste.
L'individuo deve imparare fin dall'infanzia a vivere da solo, ma questo non significa essere soli. Significa non annoiarsi con sé stessi.
Annoiarsi con sé stessi è un segno di pericolo, quasi di malattia.»
#cinema #italia
Algo-r(h)i(y)thms, Tomas Saraceno, 2018
Un gesto di poesia visiva sintonizzata con i ritmi dell’universo, una jam session dedicata all’imprevedibile leggerezza del cosmo.
L'opera invita i visitatori a entrare nella ragnatela e a suonarne le corde in un’improvvisazione musicale della stessa durata della mostra. Sfiorando come Aracne i fili che compongono l’ordito di Algo-R(h)i(y)tms, il movimento delle dita e dei corpi genera un’armonia di frequenze, che trasmesse a una serie di amplificatori d’infrasuoni, trasformano il suolo in una gigantesca cassa di risonanza.
#installazione #argentina
Approfondisci: QUI
Un gesto di poesia visiva sintonizzata con i ritmi dell’universo, una jam session dedicata all’imprevedibile leggerezza del cosmo.
L'opera invita i visitatori a entrare nella ragnatela e a suonarne le corde in un’improvvisazione musicale della stessa durata della mostra. Sfiorando come Aracne i fili che compongono l’ordito di Algo-R(h)i(y)tms, il movimento delle dita e dei corpi genera un’armonia di frequenze, che trasmesse a una serie di amplificatori d’infrasuoni, trasformano il suolo in una gigantesca cassa di risonanza.
#installazione #argentina
Approfondisci: QUI
Metropolis, Otto Dix, 1928
Dix mette in luce le contraddizioni di Berlino, una città che ospita una grande quantità di esseri umani, troppo piccola per accogliere una moltitudine impegnata nella ricerca della sopravvivenza. L’artista a sinistra raffigura la strada, luogo di miserie e di povertà. Si possono individuare delle prostitute, un reduce mutilato che calpesta un ferito e alcuni animali (un cavallo, un cane e una volpe morta). Al centro, dipinge l’interno di un locale alla moda: si canta e si balla indossando scarpine leziose, tessuti plissettati e broccati, preziosi gioielli. A destra, l’artista raffigura l’indifferenza di alcune dame nei confronti di un reduce che chiede la carità con un cappello. Lucido indagatore della realtà contemporanea, Otto Dix si è fermato ad descrivere i vizi di una società ormai corrotta, gli orrori di una guerra che aveva lasciato dietro di sé solo dolore ed emarginazione.
#pittura #germania
Continua la lettura: QUI
Dix mette in luce le contraddizioni di Berlino, una città che ospita una grande quantità di esseri umani, troppo piccola per accogliere una moltitudine impegnata nella ricerca della sopravvivenza. L’artista a sinistra raffigura la strada, luogo di miserie e di povertà. Si possono individuare delle prostitute, un reduce mutilato che calpesta un ferito e alcuni animali (un cavallo, un cane e una volpe morta). Al centro, dipinge l’interno di un locale alla moda: si canta e si balla indossando scarpine leziose, tessuti plissettati e broccati, preziosi gioielli. A destra, l’artista raffigura l’indifferenza di alcune dame nei confronti di un reduce che chiede la carità con un cappello. Lucido indagatore della realtà contemporanea, Otto Dix si è fermato ad descrivere i vizi di una società ormai corrotta, gli orrori di una guerra che aveva lasciato dietro di sé solo dolore ed emarginazione.
#pittura #germania
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