Girolamo Savonarola, Emilio Isgrò, 2014
I grandi della Toscana, i maestri della letteratura, dell’arte, della politica, dell’economia, della scienza e della musica riconosciuti e ammirati in tutto il mondo, dal Trecento ad oggi, negano sé stessi nell’epoca che li vede riprodotti, superficialmente, all’infinito. Isgrò li oblitera con il suo tipico tratto cancellatorio, sovrapponendo la sua fitta trama nera o bianca, al vivo o inquadrata e incolonnata, all’iconografia storica, per mascherarne i tratti generali, modificando sapientemente l’immagine di fondo e facendo emergere singoli dettagli, particolari selezionati di ogni personaggio negli interstizi fra le Cancellature.
#pittura #spagna
I grandi della Toscana, i maestri della letteratura, dell’arte, della politica, dell’economia, della scienza e della musica riconosciuti e ammirati in tutto il mondo, dal Trecento ad oggi, negano sé stessi nell’epoca che li vede riprodotti, superficialmente, all’infinito. Isgrò li oblitera con il suo tipico tratto cancellatorio, sovrapponendo la sua fitta trama nera o bianca, al vivo o inquadrata e incolonnata, all’iconografia storica, per mascherarne i tratti generali, modificando sapientemente l’immagine di fondo e facendo emergere singoli dettagli, particolari selezionati di ogni personaggio negli interstizi fra le Cancellature.
#pittura #spagna
La passione di Giovanna d’arco, Carl Theodor Dreyer, 1928
« Niente al mondo può essere paragonato al volto umano. E' una terra che non ci si stanca mai di esplorare. Non c'è esperienza più grande in uno studio di quella di testimoniare l'espressione di un volto sensibile al misterioso potere dell'ispirazione, per vederla animarsi da dentro e poterla trasformare in poesia. »
#cinema #danimarca
« Niente al mondo può essere paragonato al volto umano. E' una terra che non ci si stanca mai di esplorare. Non c'è esperienza più grande in uno studio di quella di testimoniare l'espressione di un volto sensibile al misterioso potere dell'ispirazione, per vederla animarsi da dentro e poterla trasformare in poesia. »
#cinema #danimarca
Ritratto di John Lennon e Yoko Ono, Annie Leibovitz, 1980
Dopo alcune ore dalla scatto, John fu assassinato davanti al suo appartamento. La fotografia fu sulla copertina della rivista Rolling Stone, nel gennaio 1981, per commemorare l’ex Beatle. Nessun testo accompagnava, per la prima volta, la copertina della nota rivista rock, tanto era forte e comunicativa l'immagine.
#fotografia #usa
Dopo alcune ore dalla scatto, John fu assassinato davanti al suo appartamento. La fotografia fu sulla copertina della rivista Rolling Stone, nel gennaio 1981, per commemorare l’ex Beatle. Nessun testo accompagnava, per la prima volta, la copertina della nota rivista rock, tanto era forte e comunicativa l'immagine.
#fotografia #usa
Re David in Blu, Marc Chagall, 951
Il grande Re David, nel quadro, è rappresentato con colori bluastri che lo fanno confondere con la stessa volta celeste stellata: infatti il suo corpo rivestito di fiori, avvolgendo la città partecipa al cielo. David suona la sua cetra e volge gli occhi all’apparizione dell’amata Betsabea la quale sorge voluttuosamente sulla destra del dipinto in atteggiamenti danzanti.
#pittura #russia #francia
Il grande Re David, nel quadro, è rappresentato con colori bluastri che lo fanno confondere con la stessa volta celeste stellata: infatti il suo corpo rivestito di fiori, avvolgendo la città partecipa al cielo. David suona la sua cetra e volge gli occhi all’apparizione dell’amata Betsabea la quale sorge voluttuosamente sulla destra del dipinto in atteggiamenti danzanti.
#pittura #russia #francia
Himizu, Sion Sono, 2011
Riconosco le mosche nel latte.
Puntini nel bianco. Lo so. Lo so.
Riconosco un uomo dai suoi abiti,
anche questo so molto bene.
Riconosco il bel tempo da quello brutto, lo so.
Riconosco una mela dall'albero. Io lo so.
So chi lavora e chi ozia.
So tutto. Tutto mi tiene in vita.
Conosco ogni cosa.
Riconosco le guance rosa da quelle pallide.
Conosco la morte che tutto divora.
So qualsiasi cosa.
Tutto tranne me stessa.
#cinema #giappone
Riconosco le mosche nel latte.
Puntini nel bianco. Lo so. Lo so.
Riconosco un uomo dai suoi abiti,
anche questo so molto bene.
Riconosco il bel tempo da quello brutto, lo so.
Riconosco una mela dall'albero. Io lo so.
So chi lavora e chi ozia.
So tutto. Tutto mi tiene in vita.
Conosco ogni cosa.
Riconosco le guance rosa da quelle pallide.
Conosco la morte che tutto divora.
So qualsiasi cosa.
Tutto tranne me stessa.
#cinema #giappone
Odi et amo, Catullo
Cento anni di traduzioni
L’odio e l’adoro. Perché ciò faccia, se forse mi chiedi,
io, nol so: ben so tutta pena che n’ho.
- Giovanni Pascoli -
Odio e amo. Forse mi chiederai come sia possibile;
non so, ma è proprio così, e mi tormento.
- Salvatore Quasimodo -
Odio e amo.
Come sia non so dire.
Ma tu mi vedi qui crocifisso
al mio odio e al mio amore.
- Guido Ceronetti -
Odio e amo:
fusse che chiedi:
perché lo faccio?
Nunn’o saccio
ma lo faccio
e mme sient’ nu straccio.
- Stefano Benni -
#poesia #italia
Cento anni di traduzioni
L’odio e l’adoro. Perché ciò faccia, se forse mi chiedi,
io, nol so: ben so tutta pena che n’ho.
- Giovanni Pascoli -
Odio e amo. Forse mi chiederai come sia possibile;
non so, ma è proprio così, e mi tormento.
- Salvatore Quasimodo -
Odio e amo.
Come sia non so dire.
Ma tu mi vedi qui crocifisso
al mio odio e al mio amore.
- Guido Ceronetti -
Odio e amo:
fusse che chiedi:
perché lo faccio?
Nunn’o saccio
ma lo faccio
e mme sient’ nu straccio.
- Stefano Benni -
#poesia #italia
Nella sala di rue des Moulins, Toulouse-Lautrec, 1894
Nel quadro è rappresentato un angolo di una nota casa chiusa parigina. Le prostitute sono viste senza alcuna enfasi erotica, ma come persone annoiate che aspettano indolenti e pigre l’arrivo dei clienti. Non manca una ricerca cromatica preziosa che, soprattutto nelle armonizzazioni di gialli e rossi, rendono il quadro affascinante e gradevole.
#pittura #francia
Nel quadro è rappresentato un angolo di una nota casa chiusa parigina. Le prostitute sono viste senza alcuna enfasi erotica, ma come persone annoiate che aspettano indolenti e pigre l’arrivo dei clienti. Non manca una ricerca cromatica preziosa che, soprattutto nelle armonizzazioni di gialli e rossi, rendono il quadro affascinante e gradevole.
#pittura #francia
Ciao ragazzi, il #temadelmese di Settembre è #minimal.
Il termine Minimal Art viene coniato nel 1965, è costituita primariamente da sculture composte da forme geometriche singole o ripetute prodotte con materiale industriale. Caratterizzata da un processo di riduzione della realtà, dall'antiespressività, dall'impersonalità, dalla freddezza emozionale, dall'enfasi sull'oggettualità e fisicità dell'opera, dalla riduzione alle strutture elementari geometriche.
Untlited (L-Beams), Robert Morris, 1965
#scultura #usa
Il termine Minimal Art viene coniato nel 1965, è costituita primariamente da sculture composte da forme geometriche singole o ripetute prodotte con materiale industriale. Caratterizzata da un processo di riduzione della realtà, dall'antiespressività, dall'impersonalità, dalla freddezza emozionale, dall'enfasi sull'oggettualità e fisicità dell'opera, dalla riduzione alle strutture elementari geometriche.
Untlited (L-Beams), Robert Morris, 1965
#scultura #usa
Achrome, Piero Manzoni, 1958
Nel 1957 inizia a realizzare la serie degli Achrome, quadri con superfici trattate con gesso grezzo, non monocromi ma acromi, ovvero in assenza di colore. L’assenza di colore, il bianco assoluto, ci porta nel nulla, lì dove l’invisibile si fa luogo, lì dove lo sguardo si perde nel niente; eppure questi spazi immacolati, monocromi, ci invitano alla conquista dell’origine delle cose, ci immergono in una “tabula rasa” tutta da colmare.
#pittura #italia
Nel 1957 inizia a realizzare la serie degli Achrome, quadri con superfici trattate con gesso grezzo, non monocromi ma acromi, ovvero in assenza di colore. L’assenza di colore, il bianco assoluto, ci porta nel nulla, lì dove l’invisibile si fa luogo, lì dove lo sguardo si perde nel niente; eppure questi spazi immacolati, monocromi, ci invitano alla conquista dell’origine delle cose, ci immergono in una “tabula rasa” tutta da colmare.
#pittura #italia
Deserto rosso, Michelangelo Antonioni, 1964
Giuliana: Delle volte si legge sugli annunci del giornale "Causa partenza, vendesi". Come se fosse una scusa per abbandonare tutto quello che si è o anche soltanto una parte. Ma perché? Non dovrebbe essere così. Ma come fai a prevedere quello che servirà? Poi le cose che lasci, la gente... le ritroverai al tuo ritorno? E se li ritrovi saranno uguali?
Corrado: Può darsi che non ritorni più.
Giuliana: Se io dovessi partire per non tornare più porterei via anche te. Sì perché ormai fai parte di me, cioè di quello che ho attorno.
Giuliana [parlando del figlio]: Lui sta bene, lui non ha bisogno di me. Sono io che ho bisogno di lui.
#cinema #italia
Giuliana: Delle volte si legge sugli annunci del giornale "Causa partenza, vendesi". Come se fosse una scusa per abbandonare tutto quello che si è o anche soltanto una parte. Ma perché? Non dovrebbe essere così. Ma come fai a prevedere quello che servirà? Poi le cose che lasci, la gente... le ritroverai al tuo ritorno? E se li ritrovi saranno uguali?
Corrado: Può darsi che non ritorni più.
Giuliana: Se io dovessi partire per non tornare più porterei via anche te. Sì perché ormai fai parte di me, cioè di quello che ho attorno.
Giuliana [parlando del figlio]: Lui sta bene, lui non ha bisogno di me. Sono io che ho bisogno di lui.
#cinema #italia
Bicycle Film Festival, Francesco Poroli, 2013
Manifesto disegnato per una mostra chiamata "Ciclillustri" a Milano durante l'edizione 2013 del Bicycle Film Festival.
#graphic #design #italia
francescoporoli.myportfolio.com
Manifesto disegnato per una mostra chiamata "Ciclillustri" a Milano durante l'edizione 2013 del Bicycle Film Festival.
#graphic #design #italia
francescoporoli.myportfolio.com
City View, Kumi Yamashita, 2003
L'artista ci invita a mettere in discussione l’immagine consueta di qualsiasi oggetto. Occorre ben poco a Kumi per trasformare un lembo di carta in un profilo espressivo o un lenzuola umido in una sensuale donna distesa. Ma in quel gesto esiguo e misurato, Yamashita coinvolge tutta la sua geniale espressività.
#installazione #scultura #giappone #usa
L'artista ci invita a mettere in discussione l’immagine consueta di qualsiasi oggetto. Occorre ben poco a Kumi per trasformare un lembo di carta in un profilo espressivo o un lenzuola umido in una sensuale donna distesa. Ma in quel gesto esiguo e misurato, Yamashita coinvolge tutta la sua geniale espressività.
#installazione #scultura #giappone #usa