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Negativa, Alessandro Baronciani, 2018

Stella è praticamente nata sotto ai riflettori. Fotografata tanto da non avere praticamente più un privato, è tra le celebrità più amate al mondo. Un giorno, le persone intorno a lei iniziano a morire misteriosamente e Stella è costretta a guardare l’abisso delle sue tenebre, per scoprire cosa nasconde il suo inconscio.

#fumetto #italia
Arca Russa, Aleksandr Sokurov, 2002

« Tutti possono conoscere il futuro, ma il passato non lo conosce nessuno. »

#cinema #russia #germania
La divina commedia, Dante Alighieri, 1321

#poema #italia

Canto I

Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
ché la diritta via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!
Tant’è amara che poco è più morte;
ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai,
dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte.
Io non so ben ridir com’i’ v’intrai,
tant’era pien di sonno a quel punto
che la verace via abbandonai.
Ma poi ch’i’ fui al piè d’un colle giunto,
là dove terminava quella valle
che m’avea di paura il cor compunto,
guardai in alto, e vidi le sue spalle
vestite già de’ raggi del pianeta
che mena dritto altrui per ogne calle.
Allor fu la paura un poco queta
che nel lago del cor m’era durata
la notte ch’i’ passai con tanta pieta.
E come quei che con lena affannata
uscito fuor del pelago a la riva
si volge a l’acqua perigliosa e guata,
così l’animo mio, ch’ancor fuggiva,
si volse a retro a rimirar lo passo
che non lasciò già mai persona viva.

www.youtube.com/watch?v=MliUnFdt4Og
Senza titolo, John Kenn Mortensen, 2015

#illustrazione #danimarca

johnkenn.blogspot.com
Girolamo Savonarola, Emilio Isgrò, 2014

I grandi della Toscana, i maestri della letteratura, dell’arte, della politica, dell’economia, della scienza e della musica riconosciuti e ammirati in tutto il mondo, dal Trecento ad oggi, negano sé stessi nell’epoca che li vede riprodotti, superficialmente, all’infinito. Isgrò li oblitera con il suo tipico tratto cancellatorio, sovrapponendo la sua fitta trama nera o bianca, al vivo o inquadrata e incolonnata, all’iconografia storica, per mascherarne i tratti generali, modificando sapientemente l’immagine di fondo e facendo emergere singoli dettagli, particolari selezionati di ogni personaggio negli interstizi fra le Cancellature.

#pittura #spagna
La passione di Giovanna d’arco, Carl Theodor Dreyer, 1928

« Niente al mondo può essere paragonato al volto umano. E' una terra che non ci si stanca mai di esplorare. Non c'è esperienza più grande in uno studio di quella di testimoniare l'espressione di un volto sensibile al misterioso potere dell'ispirazione, per vederla animarsi da dentro e poterla trasformare in poesia. »

#cinema #danimarca
Ritratto di John Lennon e Yoko Ono, Annie Leibovitz, 1980

Dopo alcune ore dalla scatto, John fu assassinato davanti al suo appartamento. La fotografia fu sulla copertina della rivista Rolling Stone, nel gennaio 1981, per commemorare l’ex Beatle. Nessun testo accompagnava, per la prima volta, la copertina della nota rivista rock, tanto era forte e comunicativa l'immagine.

#fotografia #usa
Untitled, Aires Mateus, 2010

#architettura #spagna
Re David in Blu, Marc Chagall, 951

Il grande Re David, nel quadro, è rappresentato con colori bluastri che lo fanno confondere con la stessa volta celeste stellata: infatti il suo corpo rivestito di fiori, avvolgendo la città partecipa al cielo. David suona la sua cetra e volge gli occhi all’apparizione dell’amata Betsabea la quale sorge voluttuosamente sulla destra del dipinto in atteggiamenti danzanti.

#pittura #russia #francia
Himizu, Sion Sono, 2011

Riconosco le mosche nel latte.
Puntini nel bianco. Lo so. Lo so.
Riconosco un uomo dai suoi abiti,
anche questo so molto bene.
Riconosco il bel tempo da quello brutto, lo so.
Riconosco una mela dall'albero. Io lo so.
So chi lavora e chi ozia.
So tutto. Tutto mi tiene in vita.
Conosco ogni cosa.
Riconosco le guance rosa da quelle pallide.
Conosco la morte che tutto divora.
So qualsiasi cosa.
Tutto tranne me stessa.

#cinema #giappone
Odi et amo, Catullo

Cento anni di traduzioni

L’odio e l’adoro. Perché ciò faccia, se forse mi chiedi,
io, nol so: ben so tutta pena che n’ho.
- Giovanni Pascoli -

Odio e amo. Forse mi chiederai come sia possibile;
non so, ma è proprio così, e mi tormento.
- Salvatore Quasimodo -

Odio e amo.
Come sia non so dire.
Ma tu mi vedi qui crocifisso
al mio odio e al mio amore.
- Guido Ceronetti -

Odio e amo:
fusse che chiedi:
perché lo faccio?
Nunn’o saccio
ma lo faccio
e mme sient’ nu straccio.
- Stefano Benni -

#poesia #italia
Fox Games, Sandy Skoglund, 1989

#fotografia #usa
Nella sala di rue des Moulins, Toulouse-Lautrec, 1894

Nel quadro è rappresentato un angolo di una nota casa chiusa parigina. Le prostitute sono viste senza alcuna enfasi erotica, ma come persone annoiate che aspettano indolenti e pigre l’arrivo dei clienti. Non manca una ricerca cromatica preziosa che, soprattutto nelle armonizzazioni di gialli e rossi, rendono il quadro affascinante e gradevole.

#pittura #francia
Jeux d'enfants, Yann Samuell, 2003

«Un gioco da scemi? Può darsi. Però era il nostro gioco.»

#cinema #francia #belgio
Ciao ragazzi, il #temadelmese di Settembre è #minimal.

Il termine Minimal Art viene coniato nel 1965, è costituita primariamente da sculture composte da forme geometriche singole o ripetute prodotte con materiale industriale. Caratterizzata da un processo di riduzione della realtà, dall'antiespressività, dall'impersonalità, dalla freddezza emozionale, dall'enfasi sull'oggettualità e fisicità dell'opera, dalla riduzione alle strutture elementari geometriche.

Untlited (L-Beams), Robert Morris, 1965

#scultura #usa
La stanchezza di vivere, Kobayashi Issa, 1763 - 1828

In questo mondo,
sono stanche di vivere
persino le farfalle.

#poesia #haiku #giappone
Private, Fan Ho, 1960

#fotografia #giappone
Four Eyes House, Edward Ogosta Architecture,2012

#architettura #usa
Achrome, Piero Manzoni, 1958

Nel 1957 inizia a realizzare la serie degli Achrome, quadri con superfici trattate con gesso grezzo, non monocromi ma acromi, ovvero in assenza di colore. L’assenza di colore, il bianco assoluto, ci porta nel nulla, lì dove l’invisibile si fa luogo, lì dove lo sguardo si perde nel niente; eppure questi spazi immacolati, monocromi, ci invitano alla conquista dell’origine delle cose, ci immergono in una “tabula rasa” tutta da colmare.

#pittura #italia