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La Jetée, Chris Marker, 1962

«Capii che non si poteva evadere dal tempo e che quell'istante che gli era stato dato di vedere quando era bambino e che non aveva cessato mai di ossessionarlo, era il momento della sua stessa morte.»

#cinema #cortometraggio #francia
Kichka's Breakfast I, Daniel Spoerri, 1960

Questo assemblaggio nasce dalla colazione rimanente della sua ragazza Kichka mentre aspettava alcuni visitatori. «Ho incollato insieme la colazione del mattino, che era ancora lì per caso» , ha spiegato, compresi piatti, utensili, cibo e sigarette, montato su una piccola sedia e un pannello di legno. La scultura è esposta sul muro in modo da "sfidare le leggi di gravità" e "la vista a cui siamo abituati.

#scultura #romania #svizzera
Hotel Marqués de Riscal, Frank Gehry, 2006

#architettura #canada
La liberazione di Arsinoe, Tintoretto, 1556

Arsinoe arriva in città e, come ogni altro nemico sconfitto, è portata in catene davanti al popolo, durante il trionfo di Cesare. Però, è poco più che una ragazza e il condottiero romano, non certo privo di acume politico, capisce che strangolarla davanti alla folla potrebbe ritorcersi contro di lui. Opta quindi per il perdono, ma le impedisce di mettere più piede in Egitto.

#pittura #italia
Il gioco del Killer, Letizia Battaglia, 1982
Scattata a Palermo vicino la Chiesa di Santa Chiara.

#fotografia #italia
Lontano lontano, Luigi Tenco, 1966

#musica #italia

E lontano, lontano nel tempo
Qualche cosa negli occhi di un altro
Ti farà ripensare ai miei occhi
I miei occhi che t'amavano tanto
E lontano, lontano nel mondo
In un sorriso sulle labbra di un altro
Troverai quella mia timidezza
Per cui tu mi prendevi un po' in giro
E lontano, lontano nel tempo
L'espressione di un volto per caso
Ti farà ricordare il mio volto
L'aria triste che tu amavi tanto
E lontano, lontano nel mondo
Una sera sarai con un altro
E ad un tratto, chissà come e perché
Ti troverai a parlargli di me
Di un amore ormai troppo lontano

www.youtube.com/watch?v=KM-YsasxsLc
M - Il mostro di Düsseldorf, Fritz Lang, 1931

«Quando cammino per le strade ho sempre… la sensazione che qualcuno mi stia seguendo. Ma sono invece io che inseguo me stesso.
Silenzioso… Ma io lo sento. Sì, spesso ho l'impressione di correre dietro a me stesso. Allora, voglio scappare. Scappare! Ma non posso, non posso fuggire! Devo, devo uscire ed essere inseguito! Devo correre, correre! Le strade senza fine… Voglio andare via… Voglio andare via! Ma con me corrono i fantasmi… di madri, di bambini… Non mi lasciano un momento. Sono sempre là. Sempre! Sempre! Sempree! Soltanto quando uccido. E allora… E poi non mi ricordo più nulla. Dopo… dopo mi trovo dinanzi ad un manifesto e leggo tutto quello che ho fatto. E leggo, leggo… Io ho fatto questo? Ma se non ricordo più nulla! Ma chi potrà mai credermi? Chi può mai sapere come sono fatto dentro, che cos'è che sento urlare nel mio cervello… e come uccido?
»

#cinema #germania
Alpi - Xilo 2.0, Lissoni, 2019

Piero Lissoni presenta la sua interpretazione personale dei materiali in legno attraverso uno studio approfondito della materia e delle sue trame.
Lissoni concentra la sua ricerca sull'identità del materiale per riaffermare la sua vera natura e far emergere la sua identità originale amplificando il potenziale estetico.

#design #italia
I giocatori di carte, Cezanne, 1890-1898

Nel dipinto Cézanne, non rende solo un'impressione, ma anche una descrizione del senso interno all'azione, come se fosse la sintesi destinata a permanere nella mente, quasi calcificata e sotto forma di ricordo.

#pittura #francia
A una troia dagli occhi ferrigni, Dino Campana, 1914

Coi tuoi piccoli occhi bestiali
Mi guardi e taci e aspetti e poi ti stringi
E mi riguardi e taci. La tua carne
Goffa e pesante dorme intorpidita
Nei sogni primordiali. Prostituta….
Chi ti chiamò alla vita? D’onde vieni?
Dagli acri porti tirreni,
Dalle fiere cantanti di Toscana
O nelle sabbie ardenti voltolata
Fu la tua madre sotto gli scirocchi?
L’immensità t’impresse lo stupore
Nella faccia ferina di sfinge
L’alito brulicante della vita
Tragicamente come a lionessa
Ti disquassa la tua criniera nera
E tu guardi il sacrilego angelo biondo
Che non t’ama e non ami e che soffre
Di te e che stanco ti bacia.

#poesia #italia
Lodela, Philippe Baylaucq, 1996

Ispirato ai miti dell'aldilà, questo pezzo di danza allegorica illumina la ricerca dell'anima esplorando il movimento e il corpo umano in modi nuovi e sorprendenti.
Un'evocazione delle origini del mondo. Un inno alla bellezza della forma umana. Una celebrazione del movimento. Una metafora della vita e della morte. Un film senza parole.

#danza #cinema #canada

https://www.youtube.com/watch?v=Cg-QdlLS3zY
Azione sentimentale, Gina Pane, 1973

Gina Pane è diventata un simbolo del dolore fisico ed emotivo come liberazione.
È una ricerca profonda in se stessa e nell’Altro che fa del limite della sofferenza una forma di rivoluzione.

#performance #italia
Il cenotafio di newton, Boullée, 1784

In questo progetto è racchiuso tutto il pensiero dell’architetto francese, a partire dalle forme, decisamente di origine classica: l’enorme sfera che avrebbe dovuto accogliere la riproduzione della volta celeste ne è l’esempio. La sfera è adagiata su basi cilindriche a gradoni, mentre all’interno la volta è enfatizzata da alcune aperture ricavate sulla superficie che creano l’effetto di un cielo stellato all’ingresso nell’enorme aula.

#architettura #francia

Approfondisci QUI
L’avventura, Michelangelo Antonioni, 1960

La morte dell'amore, la scomparsa dei sentimenti, il sesso vuoto e l'incapacità di comunicare: ci vuole una lunga allegoria, lunga almeno due ore e venti, di uomini e donne messi in fila negli spazi desolati delle loro anime, perché poi rimangano quei due su una panchina all'alba. A ferirsi, a piangere, a perdonarsi, a soffrire, a non capirsi. Di nuovo. Prima della prossima sterile avventura.

#cinema #italia

Approfondisci QUI
La morte di Marat, Jacques-Louis David, 1973

David ha inserito volontariamente alcuni oggetti che non mostrassero la morte del giornalista come un comune fatto di cronaca nera, ma che elevasse l’uccisione di Marat ad un sacrificio di un eroe che ha dato la vita per un bene più grande.

#pittura #francia

Per saperne di più clicca QUI
Dovima con gli elefanti, Richard Avedon, 1955

L’abito nero indossato dall’attrice americana, fu il primo disegnato da Yves Saint Laurent, negli anni in cui ancora era un assistente di Christian Dior.
La fotografia ritrae l’attrice in mezzo ad alcuni elefanti del circo in occasione della settimana della moda parigina. Dovima è stata la prima supermodella della storia.

#fotografia #francia #usa
Transamorem Transmortem, Eliane Radigue, 1973

«And time is no longer an obstacle, but the means by which the possible is achieved.»

#musica #francia

youtu.be/s8Tn0JN-pzM
Pictures from my phone, Johan Thörnqvist

Grazie alle sue doti “visionarie” manipola abilmente foto e immagini, creando all’interno storie e mondi illustrati.

#illustrazione #svezia

https://www.snarlik.se/
L'alchimista, Joseph Heintz il giovane, 1650

#pittura #germania
Ikiru, Akira Kurosawa, 1952

« Un uomo ha il dovere di godersi la vita: bisogna essere assetati di vita. Dicono che è immorale ma non è vero: è contro natura, è una bestemmia sciupare ciò che ci è dato. Tanta gente non sa perché sta al mondo e non lo sa apprezzare. Non dia retta ai falsi moralisti: si ricordi che rifiutare la vita è un peccato, e invece viverla fino in fondo è una virtù. »

#cinema #giappone
End of day nightscape, Louise Nevelson, 1973

« Non penso di aver scelto io il nero. Penso che mi abbia scelto per dire qualcosa. Nel mondo accademico, si diceva che il bianco e nero non sono i colori, ma … il nero per me è il colore totale. Significa la totalità, il nero racchiude tutti i colori, è il colore più nobile di tutti. »

#scultura #ucraina #usa