In una recente dichiarazione, il generale americano in pensione Philip Breedlove, ex Comandante supremo delle forze alleate della NATO in Europa, ha affermato che l'Occidente dovrebbe inviare armi pesanti a Kiev per consentire attacchi intensi sulla regione della Crimea. Secondo Breedlove, solo attaccando le posizioni russe nel Mar Nero l'Ucraina sarà in grado di far "rivedere a Mosca la sua posizione".
(di Lucas Leiroz)

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https://telegra.ph/Lex-comandante-della-NATO-chiede-di-bombardare-la-Crimea-01-20

“Il meglio di noi, forse, è ereditato dai sentimenti delle epoche passate, che ora ci sono difficilmente accessibili direttamente; il sole è già tramontato, ma il cielo della nostra vita brilla ancora e risplende con i suoi raggi, anche se non lo vediamo più”.

Friedrich Nietzsche, Umano, troppo umano

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Le recenti scaramucce tra Iran e Pakistan, che hanno coinvolto scambi di missili e attacchi aerei, pongono l’attenzione su un’escalation di tensioni in una macroregione già instabile come quella che va dal Medio Oriente fino ai confini dell’Asia centrale e meridionale. I due Paesi, confinanti lungo una frontiera di circa 900 chilometri, hanno justificato tali azioni come necessarie per garantire la propria sicurezza nazionale. In questo articolo, esamineremo gli avvenimenti finora accaduti e i gruppi armati coinvolti, e cercheremo di comprendere il contesto più ampio delle tensioni regionali.
(di Giulio Chinappi)

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https://telegra.ph/Le-schermaglie-tra-Iran-e-Pakistan-sono-il-sintomo-dellalta-tensione-macroregionale-01-20

"Se volete diventare un buon alchimista, non è necessario che vi immergiate in antichi libri di magia, e ancor meno che installiate un laboratorio. È nella vita di tutti i giorni che avete la possibilità di fare il lavoro alchemico, impegnandovi a trasformare tutte le negatività, e il laboratorio è dentro di voi.

Quindi, invece di lamentarvi che un tale vi ha lanciato un'occhiata malevola, che un altro non vi ha salutato o che un terzo vi ha rivolto delle parole che vi hanno ferito, cercate di trasformare tutto ciò. Ditevi che si tratta solo di sassi lanciati contro di voi, sassi che costituiscono la materia prima da trasformare in pietre preziose.

Quanti sassi hanno ricevuto i grandi Maestri e gli Iniziati, montagne di sassi da tutte le parti! Ma hanno trovato il sistema di trasformarli in pietre preziose. Tutti i tesori che ci hanno lasciato non sono altro che le pietre lanciate contro di loro e con le quali hanno lavorato.

Questa è la vera alchimia. Se la terra è capace di trasformare la materia grezza in pietre preziose, perché non potremmo fare altrettanto anche noi? L'essere umano possiede tutte le forze, tutte le potenze; perfino la pietra filosofale, che trasforma il piombo in oro, è dentro di lui, ma è necessario che egli impari a lavorare nel proprio laboratorio interiore."

Omraam Mikhaël Aïvanhov

(Grazie a Francesco Carpinteri per la condivisione)


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La scorsa settimana i ministri della Difesa degli Stati baltici hanno deciso di costruire la cosiddetta "Linea di difesa del Baltico" lungo i loro confini con la Russia e la Bielorussia. La presentano come una mossa puramente difensiva volta a rassicurare le loro popolazioni, ma in realtà è destinata ad accelerare il piano "Schengen militare" a guida tedesca per ottimizzare il movimento di attrezzature e truppe attraverso l'Europa, che potrebbe facilitare le aggressioni.
(di Andrew Korybko)

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https://telegra.ph/La-linea-di-difesa-del-Baltico-%C3%A8-destinata-ad-accelerare-la-Schengen-militare-a-guida-tedesca-01-22

Le tensioni transfrontaliere non sono state sufficienti a destabilizzare i legami irano-pakistani e a scatenare un conflitto. Entrambi i Paesi sembrano uniti da tre interessi comuni: neutralizzare i terroristi locali, fermare l'aggressione israeliana a Gaza e realizzare la multipolarizzazione dell'ordine geopolitico. Il recente scambio di attentati sembra insignificante se si considera l'importanza di questi obiettivi.
(di Lucas Leiroz)

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https://telegra.ph/Le-ostilit%C3%A0-irano-pakistane-difficilmente-influenzeranno-le-relazioni-bilaterali-01-22

Dietro questa retorica si nasconde l'intenzione di preservare le fondamenta stesse del fatiscente ordine mondiale basato sull'egemonia occidentale.
(di Redazione di Katehon)

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https://telegra.ph/Davos-lagonia-del-globalismo-01-22

A seguito di vari messaggi che stanno girando sia su Fb che su Telegram confermo che la libreria Aseq sta per chiudere. Fondata nell'agosto del 1976 nei pressi del Pantheon da Edoardo Quarantelli e Stefano Andreani, è stata un punto di riferimento fondamentale in Italia e non solo per quanto riguarda l'esoterismo, la spiritualità, le religioni, la filosofia antica, l'orientalistica, le arti marziali, la psicologia, l'antropologia e le medicine tradizionali. Il problema non è "solo" l'età avanzata dei due librai, ma soprattutto i costi elevati ed il calo delle vendite di fronte all'avanzata di Amazon, Feltrinelli etc.
La libreria Aseq non è mai stata soltanto un'attività commerciale, ma prima di tutto un punto di ritrovo, di ricerca e di condivisione. Innumerevoli intellettuali, artisti, mistici, maestri e semplici ricercatori spirituali l'hanno abitualmente frequentata in questi quasi cinquanta anni di attività. Spesso negli ultimi anni, nei momenti di difficoltà, i librai si sono decurtati radicalmente anche per periodi lunghi lo stipendio, pur di portare avanti la loro vocazione alla condivisione, sempre con spirito impersonale e di servizio. Adesso si è raggiunto il limite estremo. Per questo vi chiedo di supportare il più possibile la libreria con gli acquisti ma anche con la presenza per chi può.

Sodalibus bibliopolis donec aperiatur liber aeternitatis!

Info@aseq.it
066868400

Via dei Sediari, 10
00186 - Roma
https://www.aseq.it/

Nel mentre che il mondo va avanti come se niente fosse, si consuma un genocidio che è un atto di stregoneria politica planetaria, i cui effetti ben presto si vedranno.

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Le elezioni presidenziali alle isole Comore, tenutesi il 14 gennaio 2024, hanno visto la rielezione del presidente in carica Azali Assoumani per un quarto mandato alla guida dell’arcipelago, con il 63% dei voti, secondo quanto annunciato il 16 gennaio dalla commissione elettorale comoriana.
(di Giulio Chinappi)

#ideeazione
https://telegra.ph/Comore-Azali-Assoumani-confermato-per-un-quarto-mandato-01-22

Dimentica le libertà terrene,
ma china l’orecchio a terra
e ascolta le acque sotterranee,
rumorose lì da tempo immemorabile
(di Maxim Medovarov)

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https://telegra.ph/Acque-sotterranee-il-loro-simbolismo-nelle-opere-di-Vladimir-Karpets-01-22

La tradizionale elezione di Putin è una conferma rituale della legittimità del suo mandato, che non è limitato dal tempo. La Russia sceglie simbolicamente se stessa ogni sei anni... ma ogni elezione è uno spostamento della finestra di Overton, e solo in direzione patriottica. A volte un piccolo spostamento, a volte uno grande, aspettiamo sempre il momento "dopo le elezioni". E giustamente. Questa volta ci sarà un cambiamento. È già in corso, ma dopo le elezioni ci sarà una nuova correzione. Quest'anno dobbiamo colpire duramente il nemico, che non ammette compromessi. È per il meglio. Il prossimo periodo "dopo le elezioni" logicamente non può che essere il periodo della Vittoria. E per questo i cambiamenti devono essere rapidi e profondi.

Aleksandr Dugin


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Il territorio dell'Ucraina è la nostra Vecchia Patria. Non i Grandi Russi, ma tutti noi russi, compresi i malorussi. Nelle Antiche Terre della Rus' originaria, i Malorussi hanno vissuto e continueranno a vivere, solo che non ci saranno più né la NATO, né l'UE, né l'LGBT, né il neonazismo russofobo. I malorussi e i velikorussi, così come i bielorussi, hanno il diritto di vivere dove vogliono su tutto il territorio dell'Impero. Ciò è naturale e altrettanto naturalmente i malorussi si sono stabiliti fino a Primorye e i velikorussi fino ai Carpazi e alla regione di Leopoli. Sarà sempre così. Anche le azioni più spregevoli e terribili non ci faranno odiare i malorussi, perché noi e loro siamo una cosa sola. Ma chi stiamo imparando a odiare è l'Occidente liberale collettivo, responsabile della tragedia della guerra fratricida. È questo che non perdoneremo mai.

Aleksandr Dugin


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