Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite ha sospeso gli aiuti all’Etiopia dopo che l’USAID ha fatto lo stesso in risposta al presunto furto di queste risorse, che un portavoce del governo ha descritto come una decisione “politica” che “punisce milioni di persone”, dato che circa 20 milioni di loro dipendono da questo sostegno. Alcuni giorni dopo, tuttavia, le Nazioni Unite hanno espresso profonda preoccupazione per il fatto che oltre un milione di persone potrebbero soffrire ora che il Myanmar ha sospeso le operazioni di aiuto dell’organismo globale nel Paese. (di Andrew Korybko)

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Una delle prime importanti misure intraprese da questo governo di centro-destra guidato da Giorgia Meloni, è stato il blocco immediato della trasferibilità dei crediti fiscali, emessi dal Tesoro per finanziare la note misure di spesa del Superbonus 110 e dei vari bonus riguardanti il settore dell’edilizia.
Su cosa siano realmente, per loro natura, i crediti fiscali (tax-credit) e su come l’attuale governo sia riuscito, di fatto, a spegnere le nostre residue speranze di veder tornare lo Stato italiano ad essere sovrano della propria moneta, chi vi scrive ha speso più di un articolo. (di Fabio Bonciani)

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“Siamo stati costretti a cercare di porre fine alla guerra che l’Occidente ha iniziato nel 2014 con la forza delle armi. E la Russia porrà fine a questa guerra con la forza delle armi, liberando l’intero territorio dell’ex Ucraina dagli Stati Uniti e dai nazisti ucraini. Non ci sono altre opzioni. L’esercito ucraino degli Stati Uniti e della NATO sarà sconfitto, indipendentemente dai nuovi tipi di armi che riceverà dall’Occidente. Più armi ci saranno, meno ucraini e ciò che era l’Ucraina rimarranno. L’intervento diretto degli eserciti europei della NATO non cambierà il risultato. In questo caso, però, il fuoco della guerra coinvolgerà l’intera Europa. Sembra che gli Stati Uniti siano pronti anche a questo”.
In poche parole: tutto questo finirà solo alle condizioni della Russia e solo quando Mosca valuterà che tutti i suoi obiettivi sono stati raggiunti. Qualsiasi altra cosa è un pio desiderio. (di Pepe Escobar)

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I PUNTI SALIENTI DEL DISCORSO DI ALEKSANDR DUGIN AL FORUM DI SANPIETROBURGO

A margine dello SPIEF si è discusso di un nuovo formato di interazione globale. Il prof. Aleksandr Dugin ha presentato i "Soggetti dello sviluppo" per la Russia durante una sessione sul progetto Horizon 2040. Lo riferisce Nakanune.RU.

Secondo Dugin, il primo soggetto dello sviluppo è l'Occidente globale che si identifica con il destino dell'umanità, questo "nuovo colonialismo". La Russia ha sfidato l'Occidente globale con l'inizio della SMO, senza definire completamente il proprio soggetto. Secondo Dugin, il punto fondamentale è che non vogliamo sconfiggere l'Occidente, ma rovesciarlo allo stato di "una delle potenze" del mondo. Pertanto, il secondo tema è la sovranità della Russia:

"Siamo di fatto una provincia ribelle di Roma o di Cartagine, meglio ancora. Non vogliamo essere una colonia mentale, economica, politica, culturale, tecnologica o di qualsiasi altro tipo", spiega Dugin.

Per creare una macroregione in Eurasia, dobbiamo contare sulle nostre forze e cercare partnership nel mondo "non occidentale", dice Dugin, per costruire una politica di sostituzione delle importazioni. Dovremmo avere una cultura, una scienza e altre cose sovrane, ma sulla base di un'identità russo-europea, e questa identità richiede una giustificazione.

"Logos russo, insediamento urbano, spiritualità, giustizia, un forte aumento della demografia attraverso la deurbanizzazione. Abbiamo bisogno di una deurbanizzazione in insediamenti futuristici, in villaggi spaziali futuristici, magari sotto forma di dirigibili", ha esortato il filosofo.

Il Progetto Orizzonte 2040 riunisce 130 esperti russi di primo piano nei settori della demografia, dell'ecologia e del clima, dell'energia, della tecnologia, dello spazio, della sanità, dell'alimentazione, della sociocultura e dell'economia per determinare il posto della Russia sulla scena globale nel 2040 e creare la sua macroregione.

È necessario "fare un salto nel futuro con il supporto della tradizione", per creare "villaggi spaziali futuristici sotto forma di dirigibili, UAV".

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Un film documentario del nostro capo redattore

Passi sul mare | Teaser Trailer

Storie di vita e cambiamento.
Storie di persone che non hanno ceduto al ricatto.
Quando le leggi diventano inique alcuni folli tracciano strade dove per altri sembra impossibile.
Un documentario per raccontare che un modo più alto di essere umani è possibile, sempre.


Musica: Suggestioni Armene, liberamente ispirato alle trascrizioni di melodie popolari di Gurdjieff e De Hartmann

Compositore: Francesco Ciarfuglia
Sassofono in Do: Roberto Panzanelli,
Pianoforte: Francesco Ciarfuglia

Un film di Massimo Selis
Prodotto da Phausania Film

https://youtu.be/nEy4i4FeZlQ

La colonizzazione della Palestina da parte di Israele sionista non è articolata correttamente. Ammettendo Israele come Stato membro, le Nazioni Unite hanno contribuito al conseguente travisamento cancellando la struttura coloniale di Israele. Questa è diventata una caratteristica costante di quasi tutti i discorsi sulla Palestina e una delle ragioni principali per cui la retorica del “conflitto” viene preferita al richiamo al colonialismo sionista. La normalizzazione di Israele non è un fenomeno recente. (di Ramona Wadi)

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Il crescente sostegno alle forze politiche conservatrici e antidemocratiche è una tendenza globale in crescita, e il Sud-est asiatico è stato in prima linea in questo cambiamento. Negli ultimi anni, governi conservatori, o con significativi elementi conservatori, hanno trionfato in diversi grandi Paesi asiatici. (di Redazione di Katehon)

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L’esclusione dalla partecipazione alla gestione di una maggioranza arbitrariamente imperfetta della società significa la morte della democrazia, il che aggrava ulteriormente la crisi della governance. (di Mikhail Delyagin)

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Abbiamo un nostro codice culturale. Una nostra identità culturale, che la stragrande maggioranza dei Paesi e delle nazioni non ha. <…> Questo, tra l’altro, era molto sentito da Dostoevskij. Il pathos di Dostoevskij, soprattutto in opere come Diario di uno scrittore, è espresso con una precisione raffinata al 100%. C’è poi tutta una serie di autori del XIX e XX secolo. <…> Questa è la nostra risorsa principale, dobbiamo farla conoscere. (di Andrei Belousov)

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Un approccio alternativo al tema mariano, nato da un’analisi ragionata della dicotomia guerra-pace nella tradizione cristiana
Dal sito AxisMundi

⏩ https://axismundi.blog/2023/06/16/maria-conduttrice-degli-eserciti-parte-i/

« Se si dice, come si dice, che è Dio a guidare la Storia – ciò è in sostanza il fondamento della cosiddetta “Teologia della Storia” – si deve parimenti accettare che, al di là di fatti più o meno leggendari o comunque enfatizzati, che la storia umana occidentale è d’impronta inequivocabilmente espansiva e colonialista ed è cosparsa di eventi sanguinari generato dall’impulso “religioso”. In questa cornice “suprematista” in mille circostanze furono coinvolte in modo massiccio le popolazioni civili in ogni continente e tutto ciò, secondo la sopraevocata teologia, dovrebbe corrispondere a un preordinato piano di salvezza di Dio che giustificherebbe l’esistenza di questo scorrere degli eventi, traendosi infine da essi il bene dal male.

Questa “milizia in terra” del resto costituirebbe, come accennato, una sorta di riflesso nello specchio di vicende celesti. L’angelologia è improntata alla più intransigente belligeranza. Il capo delle armate celesti è quel San Michele arcangelo, appena prima presentato, che schiaccia il demonio sotto il suo piede ed egli stesso è ritenuto partecipare su un altro piano a un combattimento escatologico che si compie da tempo immemorabile tra i “figli della luce” e i “figli delle tenebre”, in conformità a paralleli riscontrabili in molteplici tradizioni, di cui quella qumranica (vedi infra) è l’antecedente “parentale” più evidente. »

Diversi sviluppi interconnessi di questo mese dimostrano che l’industria energetica russa sta puntando molto sull’Asia meridionale. All’inizio di giugno, l’Iran ha annunciato la creazione di un hub del gas insieme a Russia, Qatar e Turkmenistan, che potrebbe vedere Mosca e Teheran scambiarsi le forniture per soddisfare le esigenze di partner comuni come l’India. Questo accordo potrebbe anche far rivivere il gasdotto Iran-Pakistan-India (IPI), se Islamabad ne ha la volontà politica, o almeno portare a un gasdotto iraniano-indiano con il tempo. (di Andrew Korybko)

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Nulla di simile, e di così profondo, avviene in tutto l’Occidente collettivo. Benvenuti a San Pietroburgo come vera capitale del mondo multipolare emergente. (di Pepe Escobar)

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Il governo venezuelano sostiene il governo russo; allo stesso tempo, Mosca ha spesso teso una “mano” a Caracas, nonostante le numerose sanzioni della Casa Bianca contro entrambi i Paesi; la Federazione Russa sostiene il presidente Nicolas Maduro, odiato dagli Stati Uniti, che ha proposto di creare un blocco unificato di alleati russi e cinesi a Los Angeles e nei Caraibi. (di Redazione di Katehon)

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Secondo Putin, Berlusconi ha dimostrato di essere un grande amico del popolo russo, che “ha fatto molto per stabilire relazioni commerciali e amichevoli tra la Russia e i Paesi europei”. In effetti, pur costretto dalle catene della NATO e dell’Unione Europea, Berlusconi ha sempre avuto un occhio di riguardo per la Russia, sviluppando le relazioni economico-commerciali tra Roma e Mosca, in particolare in ambito energetico, oltre al suo rapporto con lo stesso Putin. (di Giulio Chinappi)

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Venerdì scorso si è tenuto il primo vertice trilaterale dei consiglieri per la sicurezza nazionale (NSA) tra Stati Uniti, Giappone e Filippine, durante il quale hanno concordato di basarsi sulle esercitazioni inaugurali della Guardia Costiera dell’inizio del mese come base per un ulteriore coordinamento militare regionale. Ciò fa seguito all’impegno del Giappone di rafforzare le capacità di difesa delle Filippine attraverso l’esportazione di assistenza non letale, come l’accordo sui sistemi radar concluso nell’agosto 2020. (di Andrew Korybko)

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Gli Sciti sono coloro che, attraverso gli spazi della Moldavia, della Crimea, dell’Ucraina, del Caucaso, dell’Asia centrale e di Tuva, hanno unito questo spazio e ci hanno dato una sorta di asse che esiste ancora oggi. E qual è questo asse? Possiamo solo ricostruire e tirare a indovinare, ma comunque questi elementi unificanti ci sono perché il vasto spazio con un’unica cultura non può esistere senza una certa idea di unificazione, e con gli Sciti molto probabilmente si esprimeva in una specifica ideologia, nello Stile Animale Scita, attraverso il quale si manifestava la loro visione del mondo (compresa, a quanto pare, quella politica). (di Alexey Dzermant)

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