Forwarded from Centro Studi Eurasia e Mediterraneo (CeSEM)
❗️📘Lezioni della guerra ispano-americana e altri scritti - di Alfred T. Mahan
La Guerra ispano-americana (1898) è forse il più importante conflitto navale del XIX secolo: quello che, nonostante la sua brevità, ha segnato la trasformazione degli Stati Uniti in potenza marittima e globale ed il primo tramonto di un impero europeo per mano di una potenza extracontinentale. Le Lezioni di Mahan, scritte in articoli sciolti e successivamente raccolte in un’unica opera per volontà dell’Autore, costituiscono un lascito fondamentale qui riprodotto nella sua interezza. L’insegnamento dell’Ammiraglio americano si spinge ben oltre l’ambito storico e strategico: giunge a fondere le particolarità geopolitiche classiche nordamericane con i sentimenti religiosi originali statunitensi, plasmando così quello che sin da quegli anni a tutt’oggi è il nucleo inscalfibile del pensiero strategico, ideologico e identitario globalista degli Stati Uniti d’America, affermatosi proprio nel corso di questa guerra.
Prefazione di Marco Ghisetti, direttore dei "Classici della geopolitica" presso Anteo Edizioni
Postfazione di Francesco Zampieri, docente di studi strategici presso l'Istituto di Studi Marittimi
https://www.anteoedizioni.eu/negozio/classici/lezioni-della-guerra-ispano-americana-e-altri-scritti/
La Guerra ispano-americana (1898) è forse il più importante conflitto navale del XIX secolo: quello che, nonostante la sua brevità, ha segnato la trasformazione degli Stati Uniti in potenza marittima e globale ed il primo tramonto di un impero europeo per mano di una potenza extracontinentale. Le Lezioni di Mahan, scritte in articoli sciolti e successivamente raccolte in un’unica opera per volontà dell’Autore, costituiscono un lascito fondamentale qui riprodotto nella sua interezza. L’insegnamento dell’Ammiraglio americano si spinge ben oltre l’ambito storico e strategico: giunge a fondere le particolarità geopolitiche classiche nordamericane con i sentimenti religiosi originali statunitensi, plasmando così quello che sin da quegli anni a tutt’oggi è il nucleo inscalfibile del pensiero strategico, ideologico e identitario globalista degli Stati Uniti d’America, affermatosi proprio nel corso di questa guerra.
Prefazione di Marco Ghisetti, direttore dei "Classici della geopolitica" presso Anteo Edizioni
Postfazione di Francesco Zampieri, docente di studi strategici presso l'Istituto di Studi Marittimi
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Forwarded from GEOPOLI (Mappe&Storia)
🎨 • Nei suoi scritti, Carl Schmitt riporta il concetto di "iconografia regionale" del geografo francese Jean Gottmann: tale concetto è volto a individuare un determinato spazio a partire dalle immagini, dalle rappresentazioni che scaturiscono da tradizioni, da religioni, da memorie storiche ivi localizzate.
Parliamo di due esempi plastici, i quali non solo sono iconografie in senso stretto, ma cercano di racchiudere nella rappresentazione tutto ciò che costituisce la loro "iconografia regionale". Nella prima immagine troviamo il dipinto murale di Luigi Montanarini, "Apoteosi del fascismo". In questa immagine abbiamo l'idea principale propria del fascismo, che potremmo esprimere come continuità della romanitas. Ma possiamo trovare, in basso a destra, anche l'esaltazione di valori come il lavoro o, a sinistra, la maternità.
Confrontiamola ora con il secondo quadro, dal titolo "La Russia eterna" (o "Eterna Russia"), del pittore Il'ja Sergeevič Glazunov, dipinto nel 1988 in occasione dei mille anni dal "battesimo" della Rus', ossia del principe Vladimir. Qui troviamo un accento decisamente più marcato della religione: al centro non sta il Duce (ossia il Capo), ma Gesù Cristo (il quale in realtà è Re dei cieli, dunque ben più di un capo). Tutt'intorno al centro si trovano figure di santi e di personaggi storici della Russia; ai lati, invece, vediamo i Tartari dell'Orda d'Oro sulla sinistra e l'Unione Sovietica sulla destra, che paiono circondati da un'aura negativa (ma non sarebbe una stranezza: Glazunov era noto per le sue posizioni anticomuniste e filozariste).
La dissonanza risulta evidente: da un lato un'iconografia "forzata", che cerca di legarsi a un passato troppo grande per essere ricompreso in essa, mentre dall'altro un'iconografia "pura", la quale arriva addirittura a eliminare alcune parentesi storiche per abbracciare appieno una civiltà coerente, continua, eterna come da titolo.
🧭👉 Unisciti a @geopoliMS
Parliamo di due esempi plastici, i quali non solo sono iconografie in senso stretto, ma cercano di racchiudere nella rappresentazione tutto ciò che costituisce la loro "iconografia regionale". Nella prima immagine troviamo il dipinto murale di Luigi Montanarini, "Apoteosi del fascismo". In questa immagine abbiamo l'idea principale propria del fascismo, che potremmo esprimere come continuità della romanitas. Ma possiamo trovare, in basso a destra, anche l'esaltazione di valori come il lavoro o, a sinistra, la maternità.
Confrontiamola ora con il secondo quadro, dal titolo "La Russia eterna" (o "Eterna Russia"), del pittore Il'ja Sergeevič Glazunov, dipinto nel 1988 in occasione dei mille anni dal "battesimo" della Rus', ossia del principe Vladimir. Qui troviamo un accento decisamente più marcato della religione: al centro non sta il Duce (ossia il Capo), ma Gesù Cristo (il quale in realtà è Re dei cieli, dunque ben più di un capo). Tutt'intorno al centro si trovano figure di santi e di personaggi storici della Russia; ai lati, invece, vediamo i Tartari dell'Orda d'Oro sulla sinistra e l'Unione Sovietica sulla destra, che paiono circondati da un'aura negativa (ma non sarebbe una stranezza: Glazunov era noto per le sue posizioni anticomuniste e filozariste).
La dissonanza risulta evidente: da un lato un'iconografia "forzata", che cerca di legarsi a un passato troppo grande per essere ricompreso in essa, mentre dall'altro un'iconografia "pura", la quale arriva addirittura a eliminare alcune parentesi storiche per abbracciare appieno una civiltà coerente, continua, eterna come da titolo.
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Il filosofo Aleksandr Dugin ha dichiarato ai giornalisti in occasione del 5° Congresso della Società russa degli scienziati politici (RSP), che si sta svolgendo a Kaliningrad Svetlogorsk, che sono in ritardo nella comprensione dei cambiamenti in atto nel Paese e nella formazione di una visione sovrana del mondo.
Secondo il filosofo, è necessario "sviluppare al volo la nostra visione del mondo russa, sovrana e civile, e implementarla al volo nell'istruzione e nella scienza". "Questa ideologia è necessaria perché siamo in guerra contro un nemico ideologico. Non si tratta solo di una guerra di eserciti o di Stati, ma di una guerra di idee, di civiltà. Di conseguenza, dobbiamo definire molto rapidamente, rapidamente la visione del mondo russo, la cui base è posta nei documenti del Presidente russo, nei suoi discorsi, nelle sue idee, nelle nostre dottrine", ha detto Dugin.
Tuttavia, ha osservato, l'attuale scienza sociale è molto indietro rispetto a ciò che sta accadendo nel Paese. "È necessario cambiare completamente, dal punto di vista filosofico e metafisico, le percezioni più elementari. Il presidente ci ha indicato la strada, ma poi tutta la nostra scienza sociale dovrebbe essere coinvolta, cosa che francamente non ha fretta di fare. Questo è il problema: dobbiamo sbrigarci", ha detto il filosofo.
Secondo il filosofo, in Russia negli ultimi 30-40 anni sono cambiati diversi modelli di visione del mondo, finché alla fine si è affermata l'ideologia del liberalismo. "Il nostro approccio era del tipo: tutto è giusto in Occidente, dobbiamo adeguare tutti gli standard a quelli occidentali e allora tutto sarà giusto. Siamo andati in questa direzione fino a un certo punto, e siamo arrivati a un punto morto: ora siamo in guerra con l'Occidente. Si scopre che ora abbiamo bisogno di giustificare questa guerra, di capire il nostro percorso storico e di trovare criteri per misurare se stiamo andando nella giusta direzione", ha spiegato Dugin.
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#ideeazione
Secondo il filosofo, è necessario "sviluppare al volo la nostra visione del mondo russa, sovrana e civile, e implementarla al volo nell'istruzione e nella scienza". "Questa ideologia è necessaria perché siamo in guerra contro un nemico ideologico. Non si tratta solo di una guerra di eserciti o di Stati, ma di una guerra di idee, di civiltà. Di conseguenza, dobbiamo definire molto rapidamente, rapidamente la visione del mondo russo, la cui base è posta nei documenti del Presidente russo, nei suoi discorsi, nelle sue idee, nelle nostre dottrine", ha detto Dugin.
Tuttavia, ha osservato, l'attuale scienza sociale è molto indietro rispetto a ciò che sta accadendo nel Paese. "È necessario cambiare completamente, dal punto di vista filosofico e metafisico, le percezioni più elementari. Il presidente ci ha indicato la strada, ma poi tutta la nostra scienza sociale dovrebbe essere coinvolta, cosa che francamente non ha fretta di fare. Questo è il problema: dobbiamo sbrigarci", ha detto il filosofo.
Secondo il filosofo, in Russia negli ultimi 30-40 anni sono cambiati diversi modelli di visione del mondo, finché alla fine si è affermata l'ideologia del liberalismo. "Il nostro approccio era del tipo: tutto è giusto in Occidente, dobbiamo adeguare tutti gli standard a quelli occidentali e allora tutto sarà giusto. Siamo andati in questa direzione fino a un certo punto, e siamo arrivati a un punto morto: ora siamo in guerra con l'Occidente. Si scopre che ora abbiamo bisogno di giustificare questa guerra, di capire il nostro percorso storico e di trovare criteri per misurare se stiamo andando nella giusta direzione", ha spiegato Dugin.
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Recentemente, l'Unione Europea (UE) ha annunciato che l'Ucraina sta collaborando con i rappresentanti del blocco per sviluppare una nuova strategia nel settore della difesa. Il caso ha attirato l'attenzione degli esperti e ha avviato una discussione sulla reale natura dell'inclusione dell'Ucraina nel progetto. Non è ancora chiaro se ci si aspetta che Kiev dia davvero un contributo rilevante all'industria della difesa europea o se la misura mira semplicemente ad aumentare l'integrazione euro-ucraina.
(di Lucas Leiroz)
#ideeazione
https://telegra.ph/La-partecipazione-ucraina-al-piano-strategico-dellUE-mira-a-mascherare-lassenza-di-una-vera-integrazione-02-12
(di Lucas Leiroz)
#ideeazione
https://telegra.ph/La-partecipazione-ucraina-al-piano-strategico-dellUE-mira-a-mascherare-lassenza-di-una-vera-integrazione-02-12
Telegraph
La partecipazione ucraina al piano strategico dell'UE mira a mascherare l'assenza di una vera integrazione
Recentemente, l'Unione Europea (UE) ha annunciato che l'Ucraina sta collaborando con i rappresentanti del blocco per sviluppare una nuova strategia nel settore della difesa. Il caso ha attirato l'attenzione degli esperti e ha avviato una discussione sulla…
Nella loro mente, il Presidente Putin è una "mente" ossessionata dall'idea di minare l'Occidente e i suoi alleati, idea che è stata sfatata qui la scorsa primavera e ribadita qui dopo l'intervista con Tucker. Pur rimanendo impegnato ad accelerare la transizione sistemica globale verso una multipolarità complessa ("multiplexity"), non è tuttavia disposto a correre rischi importanti che potrebbero portare a una guerra più ampia.
(di Andrew Korybko)
#ideeazione
https://telegra.ph/Lultimo-bombardamento-israeliano-sulla-Siria-dimostra-che-la-Russia-non-rischier%C3%A0-una-guerra-pi%C3%B9-ampia-per-fermare-Tel-Aviv-02-12
(di Andrew Korybko)
#ideeazione
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Telegraph
L'ultimo bombardamento israeliano sulla Siria dimostra che la Russia non rischierà una guerra più ampia per fermare Tel Aviv
Molti tra gli Alt-Media Community (AMC) continuano a sperare che la Russia intervenga direttamente per fermare i bombardamenti israeliani su obiettivi iraniani in Siria, soprattutto dopo che, alla fine del mese scorso, ha iniziato i pattugliamenti aerei lungo…
Sul rapporto tra l’Europa e l’Africa, però, pesa come un macigno l’eredità di cinque secoli di storia in cui l’Europa ha esercitato sul continente nero un ferreo dominio coloniale. Tale dominio si è mantenuto anche più di recente in una forma nuova, neocoloniale appunto, dopo che tra gli anni Cinquanta e Settanta del secolo scorso i Paesi africani si erano liberati del dominio coloniale formale dei Paesi Europei, che era stato sostituito da una dipendenza diretta, sul piano economico, e indiretta, sul piano politico, da quelle stesse potenze ex coloniali, come ad esempio la Francia.
(di Domenico Moro)
#ideeazione
https://telegra.ph/Piano-Mattei-cooperazione-o-neocolonialismo-02-12
(di Domenico Moro)
#ideeazione
https://telegra.ph/Piano-Mattei-cooperazione-o-neocolonialismo-02-12
Telegraph
Piano Mattei: cooperazione o neocolonialismo?
Tra il 28 e il 29 gennaio si è tenuto a Roma il vertice Italia-Africa che ha visto la presenza di 25 tra capi di governo e di stato africani e che ha posto le basi del cosiddetto Piano Mattei. Tra le iniziative politiche promosse dal governo Meloni in questa…
Forwarded from Canale Ecologista (Max Bianco)
L’ELETTRONICA MILITARE STA DISTRUGGENDO LA VITA SULLA TERRA Da oltre 30 anni studio gli effetti delle radiazioni elettromagnetiche sulla fauna selvatica in oltre 18 Paesi diversi. Ho effettuato oltre 5.000 immersioni subacquee e in apnea documentando la morte di balene, delfini, tartarughe marine, barriere coralline e foreste di kelp nelle aree in cui l’esercito americano utilizza microonde ad alta intensità, radar, laser e altre forme di frequenze elettromagnetiche sopra e sotto l’acqua. https://www.nogeoingegneria.com/campo-elettromagnetico/lelettronica-militare-sta-distruggendo-la-vita-sulla-terra/
NoGeoingegneria | Portale contro le manipolazioni climatiche ed ambientali
L’ELETTRONICA MILITARE STA DISTRUGGENDO LA VITA SULLA TERRA | NoGeoingegneria
Terry Lilley Biologo marino Hanalei, Kauai http://underwater2web.com Nel 1980, appena laureato in scienze biologiche all'Università Cal Poly in California, ho avviato il primo centro di ricerca sulla riproduzione in cattività di rettili rari e a rischio di…
Forwarded from Idee&Azione
EURASIATISMO. LOGOS, EIDOS, MITO, SIMBOLO
di Rustem Vakhitov
Questa pubblicazione è dedicata all’eurasiatismo degli anni Venti, una tendenza intellettuale originale della prima ondata di emigrazione russa, che è ancora di grande interesse per gli studiosi e per il pubblico russo in generale. L’autore si sofferma sulle idee dei fondatori dell’eurasiatismo, Nikolai S. Trubetskoij e Pëtr N. Savitskij, e mostra come l’eurasiatismo sia emerso come risultato della loro interazione intellettuale, da quale “materia” ideologica sia stato assemblato e cosa unisca le opinioni dei diversi rappresentanti della corrente. La monografia offre per la prima volta una critica al programma metodologico positivista negli studi sull’eurasiatismo e all’uso del metodo dialettico nella versione del filosofo russo Aleksej F. Losev, che permette all’autore di sollevare temi insoliti per la letteratura eurasiatica come il logos, l’eidos e i miti dell’eurasiatismo. Il libro si rivolge ai filosofi e agli storici della filosofia, nonché a tutti coloro che sono interessati alla filosofia russa e al pensiero dell’emigrazione post-ottocentesca.
Traduzione e curatela di Lorenzo Maria Pacini.
Prefazione di Paolo Borgognone.
Un testo fondamentale per comprendere l’Eurasiatismo
ACQUISTALO SU ANTEO EDIZIONI 👇🏻
https://www.anteoedizioni.eu/negozio/popoli/eurasiatismo-logos-eidos-simbolo-mito/
di Rustem Vakhitov
Questa pubblicazione è dedicata all’eurasiatismo degli anni Venti, una tendenza intellettuale originale della prima ondata di emigrazione russa, che è ancora di grande interesse per gli studiosi e per il pubblico russo in generale. L’autore si sofferma sulle idee dei fondatori dell’eurasiatismo, Nikolai S. Trubetskoij e Pëtr N. Savitskij, e mostra come l’eurasiatismo sia emerso come risultato della loro interazione intellettuale, da quale “materia” ideologica sia stato assemblato e cosa unisca le opinioni dei diversi rappresentanti della corrente. La monografia offre per la prima volta una critica al programma metodologico positivista negli studi sull’eurasiatismo e all’uso del metodo dialettico nella versione del filosofo russo Aleksej F. Losev, che permette all’autore di sollevare temi insoliti per la letteratura eurasiatica come il logos, l’eidos e i miti dell’eurasiatismo. Il libro si rivolge ai filosofi e agli storici della filosofia, nonché a tutti coloro che sono interessati alla filosofia russa e al pensiero dell’emigrazione post-ottocentesca.
Traduzione e curatela di Lorenzo Maria Pacini.
Prefazione di Paolo Borgognone.
Un testo fondamentale per comprendere l’Eurasiatismo
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Joe Biden e i suoi responsabili della Casa Bianca continuano a spacciare disinformazione, se non addirittura bugie, sulla sua rimozione di file riservati.
Il peggio è che Biden - a differenza di Trump - si è fatto avanti di sua spontanea volontà non appena si è reso conto di aver illegalmente, ma inavvertitamente, rimosso e posseduto file riservati. E quindi ha collaborato pienamente e prontamente con le autorità federali.
La verità è molto, molto diversa.
(di Tyler Durden)
#ideeazione
https://telegra.ph/La-rete-ingarbugliata-di-Biden-lingannatore-02-12
Il peggio è che Biden - a differenza di Trump - si è fatto avanti di sua spontanea volontà non appena si è reso conto di aver illegalmente, ma inavvertitamente, rimosso e posseduto file riservati. E quindi ha collaborato pienamente e prontamente con le autorità federali.
La verità è molto, molto diversa.
(di Tyler Durden)
#ideeazione
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Telegraph
La rete ingarbugliata di Biden l’ingannatore
Joe Biden e i suoi responsabili della Casa Bianca continuano a spacciare disinformazione, se non addirittura bugie, sulla sua rimozione di file riservati. Il peggio è che Biden - a differenza di Trump - si è fatto avanti di sua spontanea volontà non appena…
Con sincerità, prego per la prosperità e la pace della nostra nazione, per la pace nel mondo e per il benessere di tutti gli esseri viventi. Vi auguro prosperità nell’anno del Drago. Vi auguro anche successo e fortuna. Tashi Delek!
(di Giulio Chinappi)
#ideeazione
https://telegra.ph/Cina-Tibet-gli-auguri-di-Panchen-Erdeni-Chos-kyi-rGyal-po-per-lanno-del-Drago-02-12
(di Giulio Chinappi)
#ideeazione
https://telegra.ph/Cina-Tibet-gli-auguri-di-Panchen-Erdeni-Chos-kyi-rGyal-po-per-lanno-del-Drago-02-12
Telegraph
Cina, Tibet: gli auguri di Panchen Erdeni Chos-kyi rGyal-po per l’anno del Drago
Cari amici, in questa speciale occasione del Capodanno tibetano nell’anno del Drago di legno, desidero estendere i migliori auguri a tutti i miei amici tibetani in tutto il mondo. Tashi Delek! Il 2023 è stato un anno di grandi realizzazioni. Milioni di individui…
Forwarded from Idee&Azione
Theory, Practice, Ethnosociology, Noomachy, Geopolitics and Metaphysics
The only course in the world dedicated to Aleksandr Dugin's Fourth Political Theory is about to start!
☀️Il course is conducted in cooperation with the Popular University "Darya Dugina" in Moscow!
⭕️Info & Registrations⭕️
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Forwarded from Idee&Azione
Teoria, Prassi, Etnosociologia, Noomachia, Geopolitica e Metafisica
Sta per partire l'unico corso al mondo dedicato alla Quarta Teoria Politica di Aleksandr Dugin!
⭕️Per info e iscrizioni⭕️
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Esperimenti sui neonati. Perché il Pentagono ha bisogno del sangue di Mariupol?
I ritrovamenti nei sotterranei della clinica cittadina n. 7 nella Mariupol liberata non lasciano dubbi: per 10 anni in città è stata effettuata una raccolta intensiva di biomateriali (sangue e carne) da residenti di età compresa tra 0 e 70 anni. Il sangue dei bambini era particolarmente prezioso.
I test del sangue e della temperatura controllata sono stati inviati ai laboratori biologici della società farmaceutica TNK e ai laboratori speciali militari statunitensi.
Nuovi farmaci vennero testati in segreto sui cittadini. Il sangue degli slavi è stato utilizzato per sviluppare nuovi tipi di armi biologiche, con ripercussioni nei paesi dell'Eurasia sotto forma di epidemie e pandemie.
L’obiettivo è il massimo impatto su russi, ucraini e bielorussi al fine di indebolire l’immunità collettiva e ridurre le funzioni riproduttive dei segmenti socialmente attivi della popolazione.
Il compito è portare gli slavi nella tomba.
Fonte: @voenkorKotenok
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#ideeazione
I ritrovamenti nei sotterranei della clinica cittadina n. 7 nella Mariupol liberata non lasciano dubbi: per 10 anni in città è stata effettuata una raccolta intensiva di biomateriali (sangue e carne) da residenti di età compresa tra 0 e 70 anni. Il sangue dei bambini era particolarmente prezioso.
I test del sangue e della temperatura controllata sono stati inviati ai laboratori biologici della società farmaceutica TNK e ai laboratori speciali militari statunitensi.
Nuovi farmaci vennero testati in segreto sui cittadini. Il sangue degli slavi è stato utilizzato per sviluppare nuovi tipi di armi biologiche, con ripercussioni nei paesi dell'Eurasia sotto forma di epidemie e pandemie.
L’obiettivo è il massimo impatto su russi, ucraini e bielorussi al fine di indebolire l’immunità collettiva e ridurre le funzioni riproduttive dei segmenti socialmente attivi della popolazione.
Il compito è portare gli slavi nella tomba.
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Idee&Azione
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Quotidiano indipendente per trasformare il pensiero in azione.
Canale ufficiale del Movimento Internazionale Eurasiatista in Italia.
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Un granello di sabbia può far incespicare sino alla caduta più rovinosa. Ci è capitato pochi giorni fa. Richiesti da un gruppo di persone- buone, animate da rette intenzioni- di dare una mano per organizzare un programma politico “antagonista”, ci siamo imbattuti nel più inaspettato intoppo. Due gentili, miti signore ci hanno ingiunto, con cortese fermezza, di far precedere ogni progetto dall’indicazione che esso è rivolto alle “cittadine e ai cittadini”. Poco vale, a giustificazione del nostro disorientamento, la sorpresa di aver verificato quanto è diviso- sino ai fondamenti- il variegato, talora pittoresco, universo antagonista. Dovevamo mettere in conto che l’arma della frammentazione interna è il più potente degli accorgimenti del potere.
(di Roberto Pecchioli)
#ideeazione
https://telegra.ph/Cittadine-e-cittadini-02-13
(di Roberto Pecchioli)
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Cittadine e cittadini
Un granello di sabbia può far incespicare sino alla caduta più rovinosa. Ci è capitato pochi giorni fa. Richiesti da un gruppo di persone- buone, animate da rette intenzioni- di dare una mano per organizzare un programma politico “antagonista”, ci siamo imbattuti…
L'accordo di armamento polacco-coreano dello scorso anno, del valore di 22 miliardi di dollari, è in pericolo perché il nuovo governo liberal-globalista del primo ha dei dubbi su alcuni dei termini di finanziamento accettati dal suo predecessore conservatore-nazionalista e il secondo ha raggiunto il limite legale per i prestiti. In precedenza, la Polonia era pronta a battere la Germania nella competizione per costruire il più grande esercito d'Europa e di conseguenza espandere la sua prevista "sfera d'influenza" regionale, ma questo potrebbe non accadere più se l'accordo dovesse fallire.
(di Andrew Korybko)
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https://telegra.ph/La-Germania-sarebbe-contenta-se-laccordo-polacco-coreano-sulle-armi-dovesse-fallire-02-13
(di Andrew Korybko)
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La Germania sarebbe contenta se l'accordo polacco-coreano sulle armi dovesse fallire
L'accordo di armamento polacco-coreano dello scorso anno, del valore di 22 miliardi di dollari, è in pericolo perché il nuovo governo liberal-globalista del primo ha dei dubbi su alcuni dei termini di finanziamento accettati dal suo predecessore conservatore…
Dobbiamo partire da una mappa della civiltà. Già qui incontreremo un problema: il nemico è penetrato così profondamente nella nostra civiltà che ha in parte dirottato il controllo dei significati, delle strutture mentali per determinare chi è chi, non solo dall'esterno della Russia, ma anche dall'interno. Pertanto, dobbiamo iniziare con lo sgombero del campo mentale, la “sovranizzazione” della coscienza.
(di Aleksandr Dugin)
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https://telegra.ph/Approccio-alla-Civilt%C3%A0-02-13
(di Aleksandr Dugin)
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Approccio alla Civiltà
Per affrontare efficacemente l'Occidente nella guerra di civiltà che la Russia sta già conducendo, dobbiamo tenere conto della gerarchia dei piani. Il livello più alto è l'identità: · qual è l'identità del nemico (con chi siamo fondamentalmente in…
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COMBATTENTI PER L'AFRICA LIBERA
di Patrice Lumumba
Patrice Lumumba raccontato tutto intero. Questo è il presente libro, un piccolo gioiello di storia dell’Africa che raccoglie la biografia dettagliata, i discorsi più importanti e numerose testimonianze del grande politico congolese, autentico combattente per la liberazione dell’Africa del dominio coloniale straniero. Attraverso le pagine dei racconti in prima persona, dei retroscena degli eventi internazionali e delle atrocità vissute, la personalità di Lumumba si delinea con chiarezza, mostrandone la profonda umanità e la statura politica, un vero esempio per tutti i giovani di oggi e per la realizzazione di un’Africa libera e multipolare.
Patrice Lumumba nacque a Onalua, in Congo, il 2 luglio 1925, figlio di contadini. Ebbe l’opportunità di studiare presso le scuole dei missionari cattolici, risultando sin da subito una mente brillante. Compiuti gli studi giuridici, lavorò come impiegato minerario a Kivu fino al 1945 e poi come giornalista a Leopoldville (oggi Kinshasa) e Stanleyville (oggi Kinsangani). Sin da giovane si batté per la liberazione del Congo e dell’intera Africa dal giogo del colonialismo europeo, fondando vari movimenti politici di impronta socialista, e diventando Primo Ministro nel 1960, il primo democraticamente eletto. L’anno seguente venne assassinato dai suoi oppositori, diventando un eroe della autodeterminazione africana.
Traduzione e curatela di Lorenzo Maria Pacini
Prefazione di Filippo Bovo
#ideeazione
https://www.anteoedizioni.eu/negozio/popoli/combattenti-per-lafrica-libera/
di Patrice Lumumba
Patrice Lumumba raccontato tutto intero. Questo è il presente libro, un piccolo gioiello di storia dell’Africa che raccoglie la biografia dettagliata, i discorsi più importanti e numerose testimonianze del grande politico congolese, autentico combattente per la liberazione dell’Africa del dominio coloniale straniero. Attraverso le pagine dei racconti in prima persona, dei retroscena degli eventi internazionali e delle atrocità vissute, la personalità di Lumumba si delinea con chiarezza, mostrandone la profonda umanità e la statura politica, un vero esempio per tutti i giovani di oggi e per la realizzazione di un’Africa libera e multipolare.
Patrice Lumumba nacque a Onalua, in Congo, il 2 luglio 1925, figlio di contadini. Ebbe l’opportunità di studiare presso le scuole dei missionari cattolici, risultando sin da subito una mente brillante. Compiuti gli studi giuridici, lavorò come impiegato minerario a Kivu fino al 1945 e poi come giornalista a Leopoldville (oggi Kinshasa) e Stanleyville (oggi Kinsangani). Sin da giovane si batté per la liberazione del Congo e dell’intera Africa dal giogo del colonialismo europeo, fondando vari movimenti politici di impronta socialista, e diventando Primo Ministro nel 1960, il primo democraticamente eletto. L’anno seguente venne assassinato dai suoi oppositori, diventando un eroe della autodeterminazione africana.
Traduzione e curatela di Lorenzo Maria Pacini
Prefazione di Filippo Bovo
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