Guerrieri per la libertà
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SPIRITO…

Martedì VI di Pasqua

Testo del Vangelo (Gv 16,5-11): In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».


«È bene per voi che io me ne vada»
Oggi il Vangelo ci offre una comprensione più profonda della realtà dell’Ascensione del Signore. Nella lettura del Vangelo di Giovanni della Domenica di Pasqua, Gesù dice a Maria Maddalena che non lo trattenga perché «non sono ancora salito al Padre» (Gv 20,17). Nel Vangelo di oggi Gesù si rende conto che «perché vi ho detto questo, la tristezza ha invaso il vostro cuore», ma «è bene per voi che io me ne vada» (Gv 16,6-7). Gesù deve ascendere al Padre. Tuttavia, è ancora tra noi. Come può andarsene e rimanere allo stesso tempo? Questo mistero lo spiegò il nostro Santo Padre, Papa Benedetto XVI: «E dato che Dio abbraccia e sostiene l’intero cosmo, l’Ascensione del Signore significa che Cristo non si è allontanato da noi, ma che adesso, grazie al fatto di stare con il Padre, è vicino ad ognuno di noi, per sempre». La nostra speranza si trova in Gesù Cristo. Con la sua conquista sulla morte ci diede una vita che la morte non potrà mai distruggere, la sua Vita. La sua risurrezione è la dimostrazione che lo spirituale è reale. Nulla può separarci dall’amore di Dio. Nulla può diminuire la nostra speranza. Le cose negative del mondo non possono distruggere tutto ciò che di positivo Cristo ci ha donato. Il mondo imperfetto in cui viviamo, un mondo in cui soffrono gli innocenti, può portarci al pessimismo. Ma Gesù ci ha trasformato in eterni ottimisti. La presenza viva del Signore nella nostra comunità, nelle nostre famiglie, in quegli aspetti della nostra società che, con ogni diritto, possono essere chiamati “cristiani”, ci conferiscono una ragione per la speranza. La Presenza Viva del Signore in ognuno di noi ha portato la gioia. Non importa la enorme alluvione di notizie negative che i mezzi di comunicazione ci si compiacciono in presentarci; la positività del mondo supera di molto la negatività, perché Gesù è asceso. Egli, infatti, è asceso, ma non ci ha abbandonato.

Pensieri per il Vangelo di oggi
• «Chi, avendo sentito i nomi che si danno allo Spirito, non si solleva con l'animo e non innalza il suo pensiero verso la natura divina? “Spirito forte”, “Spirito generoso”, “Spirito Santo” sono suoi appellativi propri e peculiari» (San Basilio Magno)
• «Lo Spirito Santo ci rende figli e figlie di Dio. Ci coinvolge nella stessa responsabilità di Dio per il suo mondo, per l'umanità intera. Ci insegna a guardare il mondo, gli altri e noi stessi con gli occhi di Dio» (Benedetto XVI)
• «Dopo la Pasqua, è lo Spirito Santo che “convince il mondo quanto al peccato” (Gv 16,8-9), cioè al fatto, che il mondo non ha creduto in colui che il Padre ha inviato. Ma questo stesso Spirito, che svela il peccato, è Consolatore che dona al cuore dell'uomo la grazia del pentimento e della conversione» (Catechismo della Chiesa Cattolica, nº 1.433)


https://t.me/guerrieriperlaliberta
Forwarded from INVICTUS
Elon Musk citato in giudizio nel contenzioso Jeffrey Epstein nelle Isole Vergini americane.

Secondo una dichiarazione del tribunale di lunedì, le Isole Vergini hanno emesso un mandato di comparizione a Musk il 28 aprile.

La deposizione afferma che Musk, una delle persone più ricche del mondo, potrebbe essere stato indirizzato a JPMorgan da Epstein.

🔻https://www.reuters.com/legal/us-virgin-islands-subpoenaed-elon-musk-jeffrey-epstein-litigation-2023-05-15/
Forwarded from Martina Pastorelli
L’ex ministro Speranza e l’ex DG di AIFA, Magrini, denunciati “per i gravissimi fatti commessi durante la campagna vaccinale e parzialmente emersi dall’inchiesta giornalistica di Fuoridalcoro”.

Chiesti anche il sequestro di fiale di vaccini Pfizer e i contratti di fornitura.
Zelensky cerca una posizione di forza sul campo, ma gli Usa giocano la loro partita con la Cina e l’Ue deve sbrigarsela da sola. Il rischio è un massacro continentale. O una guerra infinita.

Il viaggio nei principali Paesi europei e in Italia del presidente Zelensky ha confermato quanto da tempo sanno e dicono gli analisti non imbrigliati dalla propaganda. Gli Stati Uniti sono stati chiari: non sono convinti che la controffensiva ucraina, se e quando avverrà, possa essere conclusiva.
La vittoria non potrà coincidere con la ripresa di parte del territorio occupato o con una tregua temporanea. Gli Stati Uniti sosterranno Kiev fino all’ultimo ucraino ma non più di tanto; l’Europa deve sbrigarsela da sola. La loro priorità è la partita globale con la Cina e ora che il fronte militare euro-atlantico è compattato a parole, gli europei devono dimostrarlo con i fatti. Non possono cavarsela soltanto con l’invio di armi nuove o scassate. Devono rendersi conto di essere in guerra e di dover combattere per la propria sicurezza. Il presidente Zelensky si è perciò mosso per accertarsi che i governi europei garantiscano per prima cosa le armi e munizioni necessarie per la prevista controffensiva, poi l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione e infine l’accesso alla Nato. La prima garanzia dovrebbe essere già sicura, ma l’Ucraina ha bisogno di armi in maggior numero, migliore qualità e più in fretta. Anche la seconda è quasi certa, ma anche questa è urgente in modo da attivare i processi di difesa comune che anche l’Unione prevede, legalizzando così “a posteriori” i provvedimenti politico-economico-militari finora intrapresi e “a priori” l’intervento degli eserciti europei al fianco di Kiev in Ucraina e altrove: scarponi e sangue. La terza garanzia, accesso alla Nato, sarà discussa nel prossimo summit di Vilnius (luglio) ed è più incerta ma altrettanto necessaria: è l’unico modo per coinvolgere gli Stati Uniti nella guerra contro la Russia almeno con la loro capacità di deterrenza nucleare strategica. Le affermazioni e assicurazioni ricevute dall’Italia sono state di totale adesione alle posizioni ucraine e di una empatia e cortesia tali da commuovere il presidente sempre più convinto che “se vuoi le cose fatte, devi farle da te”. Ma forse proprio le eccessive manifestazioni emotive, potrebbero non essere troppo rassicuranti. Le emozioni offuscano la razionalità e sono mutevoli: dall’eccessivo entusiasmo alla depressione il passo è breve e in comune hanno solo le lacrime. Anche la forma dei colloqui impostati più al talk show che ai protocolli di Stato deve aver soddisfatto il presidente e i suoi guardinghi accompagnatori. La delegazione ucraina ha sentito le cose che voleva sentire e l’Italia ha fatto in modo che ne fossero testimoni tutti gli italiani. Sarà difficile tirarsi indietro, anche se di voltafaccia abbiamo competenza storica. Da parte sua il presidente Zelensky ha cercato di ribadire nella maniera più chiara possibile i punti inderogabili del governo di Kiev già espressi alcune settimane fa dal suo ministro della Difesa, Oleksii Reznikov, in un’intervista al quotidiano spagnolo La Razon: “Posso dirvi che l’obiettivo finale dell’Ucraina in questa guerra è liberare tutti i territori temporaneamente occupati dalla Russia fino ai confini riconosciuti a livello internazionale nel 1991, tra cui Crimea, Lugansk e Donetsk. Era il nostro obiettivo nel 2014. Più dell’80 per cento degli abitanti dei Paesi dell’Alleanza Atlantica lo sostiene”. “L’estate scorsa ho avvertito che il pericolo della stanchezza rispetto alla guerra nel resto d’Europa e negli Stati Uniti poteva essere una minaccia reale. Mi ha fatto molto piacere vedere che non è stato così. Gli alleati vogliono partecipare alla nostra vittoria”. Zelensky si è voluto accertare di questa volontà, ma anche del fatto che la partecipazione non sia limitata alla spartizione dei profitti ottenibili con la ricostruzione postbellica.
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Ed è stato chiaro anche lui: la guerra che proseguirà con la prossima controffensiva sarà vinta; la pace o i negoziati saranno soltanto sulla base della vittoria militare e alle condizioni che Kiev imporrà; non ci sarà nessun accordo o colloquio con la Russia; e non sarà accettato nessun tentativo di mediazione che non preveda questo, nemmeno se a muoversi è il Papa. Perciò inutile parlare di pace, la guerra continua e l’Ucraina non teme nessuna minaccia militare e neppure il ricorso alle armi nucleari da parte della Russia. Anche questo passaggio era stato anticipato dal ministro Reznikov che aveva definito la possibilità di un attacco nucleare russo “un bluff”. Zelensky ha rafforzato la richiesta urgente di armi e munizioni riproponendo il sillogismo dell’Ucraina che difende tutta l’Europa e se non lo facesse i nostri figli, italiani ed europei, “dovranno andare a combattere al fronte”. Anche i nostri vertici istituzionali sono stati chiari nel convenire su tutto. La presidente del Consiglio Meloni ha detto: “Appoggiamo il vostro piano di pace in dieci punti e proseguiremo l’invio di armi perché possiate arrivare ai negoziati in posizione di forza. State facendo la guerra pure per noi, l’Ucraina vincerà”. Il presidente Mattarella ha aggiunto enfasi: “Sono in gioco non solo l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina, ma anche la libertà dei popoli e l’ordine internazionale”. Chiaro.

Fabio Mini

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Ma quanto di marcio c'è in una mentalità che considera l'attività intellettiva e la vitalità direttamente collegate al lavoro?
La Gabanelli scava sempre di più il fondo nel quale è finito il progressismo dell'intelligentia occidentale.
Forwarded from Buffonate di Stato
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🇨🇦 Chris Sky 🇨🇦
S03E11

Chris spiega come la valutazione dell'impronta ecologica personale, My Carbon come la chiama il WEF, sia semplicemente il modo per esercitare un controllo assoluto su ogni minimo dettaglio della nostra vita, con la scusa di 'salvare il pianeta'.

Il costo per l'inquinamento da CO2 fissato in Canada, come negli Stati Uniti, è di $ 65/ton per il 2023 e aumenterà ogni anno fino ad arrivare a $ 170/ton nel 2030.

Fate un po' i calcoli di quanto bisognerà pagare come tassa supplementare quando si avrà raggiunto la propria quota di 'emissioni' limite.

Oppure fate un calcolo molto più semplice:

Carbon Credit +
15 minutes-city +
Reddito di base universale +
ID digitale +
CBDC =

Classe di schiavi perenni

Ricordatevi che lui ci ha sempre azzeccato, ma sono le stesse identiche cose che vi ripetiamo da tempo anche noi.

🇨🇦 Chris Sky 🇨🇦
Qui sembra che la discussione sia: l’Ucraina può vincere/l’ucraina non può vincere.
È un modo sbagliato di ragionare.
La guerra è tra tutto l’Occidente e la Russia. Tra tutto l’arsenale convenzionale occidentale e l’arsenale convenzionale russo.
E la Russia può certamente non avere la capacità di affrontare questa sfida: può perdere la guerra dal punto di vista del confronto convenzionale. Forse è anche probabile.
Ma proprio questo mi fa paura. Che succede quando una potenza nucleare perde una guerra convenzionale ai propri confini?
Mi piacerebbe non scoprirlo.

Vincenzo Costa.

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Forwarded from Vento dell'Est ⚡️
🇷🇺🚩 Dichiarazioni di Gennady Zyuganov, segretario del Partito Comunista della Federazione Russa:

"Oggi, il significato del colpo di stato del febbraio 2014 a Kiev è diventato chiaro. Per otto anni l'Ucraina si è ostinatamente preparata alla guerra contro la Russia.
Ci sono tre guerre contemporaneamente in corso contro il nostro Paese: guerra "calda", economica e dell'informazione. Stanno cercando di sconfiggerci sul campo di battaglia, strangolandoci economicamente e calunniandoci agli occhi della comunità mondiale.
Dopo esserci alzati in piedi per difendere la Patria contro i diktat globalisti e il neo-nazismo, abbiamo riconosciuto un fatto innegabile: la Russia non è e non potrà essere parte organica dell'Occidente capitalista. I globalisti non hanno bisogno della Russia come uno stato indipendente, forte e di successo. Per loro, la condizione principale per l'"integrazione" della Russia nel loro mondo è la nostra distruzione. Non c'è altro modo.
Dobbiamo tutti renderci conto che una guerra di distruzione è in corso contro di noi. Il suo scopo è quello di smembrare il Paese, schiavizzare il popolo e trasformare le nostre terre in una zona di saccheggio coloniale. Questo non ci sta solo minacciando di ingenti perdite. Perdere in una situazione del genere significa scomparire.
Noi faremo di tutto per salvare il nostro popolo sofferente ed eroico dalla catastrofe e per seguire la strada di nuove vittorie nella battaglia per il mondo russo: quella battaglia da cui dipende non solo il nostro destino, ma anche il futuro di tutta l'umanità! "
🇫🇲 Verso la terza guerra mondiale: Rasmussen a Copenaghen propone una road map per l'adesione dell'Ucraina alla NATO

Il prossimo vertice di Vilnius sarà decisivo per l'ingresso dell'Ucraina nel club dei paesi NATO. Ne è sicuro l'ex segretario dell'Alleanza Anders Fogh Rasmussen, che durante il forum sulla sicurezza in corso a Copenaghen ha chiesto garanzie di sicurezza all'Ucraina mentre si prepara all'adesione.

Il momento potrebbe arrivare il prossimo anno in occasione del vertice di Washington per il 75° anniversario della NATO,

"Sarà una grande opportunità per invitare l'Ucraina ad aderire alla Nato. Avremo bisogno di tempo per determinare come l'articolo 5 possa applicarsi a un paese che probabilmente sarà ancora in guerra. Ci vorrà del tempo, e per quel tempo abbiamo bisogno di garanzie di sicurezza per l'Ucraina", ha detto Rasmussen, che non teme una reazione del Cremlino.

"Non mi interessa. È pericoloso se cediamo alle minacce di Putin. Coloro che sono esposti a minacce nucleari saranno condannati a vivere in schiavitù, sotto l'oppressione del loro padrone nucleare. Certo, puoi sempre ottenere la pace se sei disposto a inginocchiarti. Ma non voglio vivere in un mondo senza libertà. Voglio la libertà e sono pronto a lottare per essa. È per questo motivo che non dobbiamo preoccuparci delle preoccupazioni della Russia", ha sottolineato il politico danese.

Queste parole risuonano come un ultimatum: se Mosca non si inginocchia al volere della NATO, sarà la guerra. Dovrà lasciare che l'Ucraina venga armata ed utilizzata dall'autoproclamato "mondo libero" per contenere la Federazione Russa, mentre i Paesi dell'Alleanza si preparano alla resa dei conti con la Cina. E' chiaro che se questo non è un bluff i leader occidentali hanno già pianificato l'escalation. Se la guerra totale non si combatterà in Europa, esploderà nell'Indo Pacifico. Naturalmente a prendere il fucile non sarà certo Rasmussen, che si dice pronto a lottare per la libertà. Saremo noi a lottare al suo posto, per la sua libertà.

Sono infatti quattro gli step che propone nell'ambito dell'Accordo sulla sicurezza di Kiev, sviluppato sulle proposte di pace di pace di Zelensky:

"In primo luogo, dovremmo aiutare l'Ucraina a costruire e sviluppare forze militari così potenti che saranno in grado di resistere a tutti gli attacchi russi in futuro e portarle agli standard della NATO. In secondo luogo, dobbiamo rafforzare lo scambio di informazioni tra l'Ucraina ei suoi alleati. In terzo luogo, dobbiamo creare un sistema di formazione ed esercitazioni reciproche, in particolare sotto la bandiera dell'UE".

Durante la prima giornata del forum, l'attuale segretario Jens Stoltenberg aveva dato per la prima volta il via libera all'adesione dell'Ucraina alla NATO:

"Mi aspetto che gli alleati della NATO dicano: l'Ucraina diventerà un membro della NATO, che è già stato detto più volte", ha dichiarato.

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Forwarded from Monica Elisa
"fino a poco tempo fa il denaro in contante era la forma di pagamento sicuramente più utilizzata, non possiamo sicuramente dire lo stesso al giorno d’oggi, in cui prevalgono fondamentalmente i pagamenti elettronici per mezzo di carte di credito o carte di credito.
Questo trend, se così possiamo chiamarlo, è stato ulteriormente esacerbato dall’introduzione del chip NFC all’interno degli smartphone di ultima generazione, che è possibile associare alla propria carta di credito e pagare così in modo semplice e veloce, senza dover necessariamente strisciare la propria carta all’interno del POS.
.. una delle principali notizie delle ultime settimane, che prevede la progressiva chiusura degli sportelli bancomat in tutta Italia.. in particolare le filiali locali di banca Intesa San Paolo, con la continua chiusura dei suoi sportelli.. "

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@monicaelis

https://www.passionetecnologica.it/2023/05/13/intesa-san-paolo-tutte-le-filiali-chiuse-ecco-le-date-chiave-non-potremo-piu-fare-nulla/
Vodafone, verso un taglio di 11mila posti di lavoro (il 10% del totale) in 3 anni - via ilsole24ore.com

Ecco in questo senso sì,
è vero che “sta crollando tutto”…
Ma non credo sia un bene…

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Forwarded from Piccolenote
🇺🇸🇺🇸BIDEN STA VENDENDO ARMI ALLA MAGGIOR PARTE DELLE AUTOCRAZIE DEL MONDO

"Da quando il presidente Biden è entrato in carica nel 2021, ha raccontato di una "battaglia tra democrazie e autocrazie" in cui gli USA e altre democrazie si sforzano di creare un mondo pacifico – con pessimi risultati, viene da dire - .

La realtà, tuttavia, è che l'amministrazione Biden ha contribuito ad aumentare il potere militare di un gran numero di paesi autoritari. Secondo una revisione di The Intercept dei dati governativi rilasciati di recente, gli Stati Uniti hanno venduto armi ad almeno il 57% dei paesi autocratici del mondo nel 2022.

Dalla fine della guerra fredda, gli Stati Uniti sono stati il più grande commerciante di armi del mondo, rappresentando circa il 40% di tutte le esportazioni di armi per anno…

Degli 84 paesi codificati come autocrazie sotto il sistema Regimes of the World nel 2022, gli Stati Uniti hanno venduto armi al 57% di loro.

Il rapporto del Dipartimento di Stato sulle vendite di armi fa un largo uso del termine "vari" quando deve indicare i destinatari che quindi non vengono divulgati. Quasi 11 miliardi di dollari di vendite di armi restano quindi anonimi.

Lo sforzo multimiliardario per addestrare ed equipaggiare l'Ucraina non spiega l’enorme aumento delle vendite totali di armi l'anno scorso, meno che meno quello relativo alle autocrazie - l’Ucraina è la più liberale delle repubbliche, e non rientra quindi in questa classifica - e comunque gran parte dell'assistenza dagli USA all'Ucraina ha preso la forma di sovvenzioni (non vendite) e il trasferimento di materiale dalle scorte del Pentagono attraverso l'autorità presidenziale."

[fonte The Intercept] 🇺🇸🇺🇸

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🔴Nell’opuscolo viene descritto il percorso che un genitore trans o non binario deve intraprendere per costruirsi una famiglia, dalla fecondazione al parto, passado per  «contesto normativo, genitorialità biologica e gravidanza. Nella seconda parte, invece, sono trattati principalmente argomenti specifici per le persone trans* e non binarie che sono già genitori: Il periodo subito dopo la nascita, Genitorialità trans* all’interno della famiglia, L’approccio con asili nido, scuole, istituzioni e consultori famigliari, Risorse per le persone trans* e non binarie».

Beato te Comune di Verona che hai tempo e risorse per patrocinare
cotanta cultura…


https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/ci-mancava-il-libro-per-la-fecondazione-trans-fai-da-te-262275/

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Forwarded from Saker Italia
La Francia, dopo la Gran Bretagna, darà all'Ucraina missili a lungo raggio come parte di un nuovo pacchetto di aiuti - Macron

▪️Anche la Francia ha in servizio i missili Storm Shadow, ma si chiamano SCALP-EG.
❗️Prima di questa decisione, Macron ha affermato che “la Francia non è in guerra con Mosca e quindi non fornisce all'Ucraina armi che le consentirebbero di attaccare la Russia e raggiungere il suo territorio”.

(RVvoenkor)
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Australia 🇦🇺

I cittadini australiani stanno ottenendo OTTIMI risultati intentando cause contro il loro Governo per ottenere un risarcimento da effetti avversi del vaccino COVID 19.

Moltissimi hanno ricevuto somme ragguardevoli ma un uomo è stato risarcito con 2,2 milioni di dollari.

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Indice di disoccupazione giovanile.

Italia manca per un soffio il podio.

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Forwarded from La civetta bianca
IL MITO DELL'ISOLAZIONISMO USA PRIMA DELLA GUERRA MONDIALE
In tutte le classi storiche (sia scuole pubbliche che private, college o altro), nella propaganda dello Stato e nella storia principale, è stata costruita una finzione storica volta a smentire ogni concezione di non interventismo.
di Ryan Turnipseed

Di solito si afferma che l'America fu estremamente isolazionista prima della Prima Guerra Mondiale e non ebbe alcun interesse nel coinvolgersi in inutili guerre. Ci si dice inoltre che dopo l'invio del telegramma di Zimmermann, l'America fu costretta ad entrare in guerra, a terminarla rapidamente e a ritirarsi subito dopo dall'intromettersi nel mondo esterno, rifiutando persino di entrare nell'ONU. Ci raccontano poi che gli USA trascorsero quindi i successivi 20 anni in una condizione di isolamento, ignorando scioccamente il palcoscenico mondiale fino all'inaspettato attacco da parte del Giappone.

Pur con alcune varianti, questo è il ragionamento generale sostenuto dal Dipartimento di Stato, dal Consiglio per le Relazioni Estere ed ovviamente da Wikipedia. Ricordo distintamente di aver sentito quella linea di ragionamento in diverse classi storiche a partire dal mio settimo anno di scuola.

La narrazione che gli USA abbiano avuto il loro periodo di isolamento viene spesso usata come un randello, cioè per accusare, oggi, quanto sia arretrata e codarda questo tipo di politica. A chiunque abbia adottato questa narrazione, viene detto che l'isolamento è cattivo perché ha aggravato o direttamente causato la Seconda Guerra Mondiale, lasciando gli Alleati senza la forza militare e il supporto industriale americano. I suoi sostenitori, di solito, sostengono che la guerra non sarebbe mai accaduta o sarebbe stata molto più breve se gli USA avessero sostenuto gli Alleati dall'inizio. Sebbene non sempre, questa moralizzazione viene sovente associata alle critiche popolari della pacificazione. Quando questi due fattori sono combinati, diventano un cocktail motivazionale per un approccio drasticamente interventista. Così, ignorare ciò che lo Stato ha definito una "minaccia" estera è una testarda attitudine isolazionista e sminuire la minaccia è un male.

PRIMA I DETTAGLI MINORI

Questa presunta storia di isolamento è una finzione completa. Affrontiamo prima i dettagli di minore importanza. L'America non è stata affatto costretta ad entrare nella Prima Guerra Mondiale a causa della famigerata proposta di Arthur Zimmermann al Messico. Il telegramma è molto breve e vi invito a leggerlo da soli se non l'avete già fatto.

Il Messico rifiutò la proposta della Germania di entrare in guerra contro gli USA, poiché riconosceva l'impossibilità di ottenere una vittoria e mantenere i territori. L'ingresso dell'America nella Seconda Guerra Mondiale dopo l'attacco giapponese a Pearl Harbor fu inoltre pianificato in precedenza.

POI IL PROBLEMA PRINCIPALE

Gli Stati Uniti non sono mai stati isolati né prima della Prima Guerra Mondiale né dopo. Entro il 1918, ci sono state 43 operazioni militari in 18 paesi distribuiti su 3 continenti, con nove occupazioni e quattro annessioni permanenti. Dopo la Prima guerra mondiale, l'intervento straniero americano è continuato fino al 1941, rivelando la falsità dell'affermazione della cosiddetta "era dell'isolamento". La narrazione ufficiale nasconde l'interventismo degli Stati Uniti per giustificare le guerre aggressive intraprese e manipola la storia come mezzo di legittimazione.

QUI La lista degli interventi

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https://t.me/lacivettabianca
Non si costruiscono dighe e invasi, non si mettono in sicurezza i fiumi e torrenti (anche quando ci sono i fondi) e poi si sproloquia sul cambiamento climatico.
Forwarded from Antonio Di Siena (Antonio Di Siena)
“Purtroppo le nazioni europee sono ormai governate da piccoli politici attenti solo a rispettare i compiti dati loro dai burocrati europei e non a tutelare il proprio interesse nazionale.”
Impossibile non essere d’accordo con Giorgia 🤣
"Le agenzie federali stanno preparando la propaganda per insegnare al pubblico ad agire come informatori, proprio come la Stasi comunista nella Germania dell'Est, per estirpare e perseguitare gli americani orientati alla libertà. Oppure, agire come osservatori di sala per lo Stato, correggendo il comportamento e il linguaggio dei loro amici, familiari e vicini e creando un'atmosfera di autocensura all'interno della popolazione."
https://www.zerohedge.com/political/dhs-producing-videos-teaching-citizens-how-identify-radicalized-conservatives