🗺️ • Una piccola riflessione sul declino della talassocrazia e dintorni. La differenza più evidente tra controllo del mare e controllo della terra è che il primo è (ed è sempre stato) esercitato da una sola potenza; nel momento in cui ve ne erano di più è sempre scoppiata la guerra. Invece il dominio terrestre esige, spesso, un accordo fra le parti. Questo, chiaramente, lo rende un po' più complesso da attuarsi ma, soprattutto, da mantenere. Due esempi storici su tutti: nel 1806 Napoleone impone il blocco continentale ai danni dell'Impero britannico, al quale prende parte anche la Russia l'anno dopo, in seguito agli accordi di Tilsit. L'economia britannica ne stava venendo strangolata, ma l'aristocrazia zarista non vede per niente di buon occhio i piani del còrso di legare le due corti. Perciò a mano a mano la fragile impalcatura dell'alleanza cede: nel 1810 la Russia rompe gli accordi, Napoleone dichiara guerra, due anni dopo torna sconfitto e l'Europa è salva dal tiranno. Gli inglesi ringraziano. Secondo esempio: patto Molotov-Ribbentrop, 1939. L'incubo di Mackinder pare avverarsi: tedeschi e russi che commerciano acciaio e carbone lungo le linee ferroviarie della Polonia appena spartita. Ma la dea Fortuna bacia ancora la Corona inglese: i due, in fondo, si odiano e poco dopo Hitler prende l'iniziativa e invade l'URSS, rompendo tutti gli accordi.
Insomma, considerando che l'avversario non è quasi mai stupido, occorre un lungo e costante lavoro da parte delle potenze di terra per rovesciare il Leviatano.

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