Giuseppe Masala Chili 🌶
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Lettore appassionato e scrittore incostante. Topografo degli abissi. Diversamente inabile. A volte manniano tendenza Giuseppe a volte céliniano tendenza Bardamu.
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Uno potrebbe pensare che con la guerra in Ucraina che va come va, con la guerra a Gaza che va come va, con la situazione del mar Rosso che va come va, con l’Africa che va come va, gli USA non avrebbero bisogno di ulteriori escalation in altre parti del mondo, e soprattutto non avrebbero bisogno di antagonizzare in questa maniera così sfacciata la Cina. E invece. Del resto, chi antagonizza la Cina ora è letteralmente la stessa gente che ha antagonizzato la Russia dal 1991 in poi, e si è visto come sta andando - talmente tanto bene che l'antagonizzatrice principale, come ho scritto oggi pomeriggio, "si dimette".

PS – per Repubblica e altri giornali il nome della nave è ‟Sergiy Kotov”. Ora io capisco che bisogna scrivere all'ucraina i nomi ucraini, ed è giusto, ma scrivere all'ucraina anche i nomi russi mi pare un po’ esagerato.
🇰🇷🇺🇸Il presidente sudcoreano, Yoon Seok-yeol, ha incontrato negli Stati Uniti il ​​capo del Centro per gli studi strategici e internazionali (CSIS).

Mercoledì, il think tank ha avuto uno scambio di opinioni sull’alleanza Corea del Sud-USA e sulle principali questioni regionali e globali
🇷🇺⚔️🇺🇸The Economist: "La Russia potrebbe trovarsi in guerra con la NATO entro tre anni"
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🇷🇺⚡️BREAKING 🔥 Russia: Attacco ucraino con droni alla miniera di ferro di Mikhailovsky nella regione di Kursk (Russia).
🇮🇹🇺🇦 Secondo il Kiel Institute l’Italia ha inviato a Zelensky il doppio o il triplo delle cifre riportate nei documenti ufficiali tra forniture militari e sostegno finanziario e umanitario
DI COSIMO CARIDI

L’Italia ha inviato all’Ucraina almeno il doppio, forse il triplo degli aiuti rispetto a quanto comunicato ufficialmente. Il Kiel Institute, importante centro studi economici tedesco, cataloga i dati di tutti gli aiuti mandati a Kiev. La raccolta si basa sulle dichiarazioni ufficiali dei governi e divide gli aiuti in tre generi: finanziario, umanitario e militare.

Roma ha stanziato stando al Kiel un totale 5,4 miliardi di euro, compresi i costi per l’accoglienza dei profughi. Sul database Ukraine Support Tracker risulta che l’Italia ha messo a disposizione armi per un valore di 670 milioni di euro. Una fonte parlamentare ci spiega però che la cifra reale è ben più alta: 1,2 miliardi. Mentre i dati che circolano al ministero della Difesa raggiungono i 2 miliardi spalmanti sugli otto decreti approvati finora. Di questi almeno 700 milioni sono passati in via bilaterale. Altri 500 milioni sono stati versati allo European Peace Facility (strumento europeo per la Difesa di Kiev). La quota annuale dell’Italia, già erogata per il 2022 e 2023, è di 250 milioni. Nella legge di Bilancio del 2024 è stato impegnato un altro miliardo di euro per il quadriennio fino al 2027. Un bel record per Giorgia Meloni che a Bruno Vespa il 27 febbraio dell’anno scorso ha dichiarato: “L’Italia non spende soldi per comprare armi che mandiamo agli ucraini”.

[...] I numeri prendono un’altra prospettiva se confrontati con quelli di Germania o Stati Uniti. L’Occidente ha inviato in due anni armi a Kiev per circa 108 miliardi di euro, 42 di questi sono la parte di Washington e 52 la parte dell’Unione europea, quasi tutti aiuti bilaterali. Berlino da sola si è impegnata per 17,7 miliardi. A questi fondi si aggiungono i 50 miliardi iscritti al bilancio dell’Ue e i 60 miliardi statunitensi che al momento sono bloccati dai Repubblicani al Congresso. In termini percentuali i Paesi che hanno donato di più sono i baltici e gli scandinavi. L’Estonia ha destinato all’Ucraina il 4,1% del proprio Pil.

In questo caso vengono conteggiati anche gli aiuti finanziari e umanitari. Le istituzioni europee e gli Stati membri si sono impegnati per un totale di 144 miliardi di euro. Questi fondi servono non solo a mantenere le truppe al fronte, ma anche a garantire il sostentamento finanziario allo Stato ucraino. Il ministro delle Finanze, Serhiy Marchenko, ha stimato che per il 2024 l’Ucraina avrà bisogno di aiuti internazionali per 34,5 miliardi di euro, leggermente di più dei fondi ricevuti nel 2023. Serviranno per garantire i servizi di base: stipendi, pensioni, sanità. Nel 2023 Kiev ha sborsato per la difesa più dell’intera spesa pubblica nel 2021. Cifre insostenibili per un paese con l’economia al collasso. Prima dell’invasione russa la popolazione ucraina superava i 41 milioni di persone, oggi si stima che siano rimasti nel paese 26/28 milioni di abitanti. Tra questi ci sono i soldati, oltre mezzo milione, più i feriti e gli invalidi di questi due anni di guerra. L’Italia ha versato a Kiev 410 milioni in sostegno finanziario e altri 220 di aiuti umanitari. Un calcolo in più e che si va a sommare a tutti i dati sopra, è quello della spesa per i rifugiati. Il Kiel Institute stima che Berlino abbia destinato all’accoglienza 21,4 miliardi di euro, il costo per Varsavia è stato di 20,7 miliardi, Roma ha speso 2,25 miliardi di euro.
🇲🇩 La Moldavia sospende il Trattato sulle forze armate convenzionali in Europa [Leggi: riarmo] e si riserva la possibilità di ripristinarne l'attuazione in un secondo momento, ha riferito il Ministero della Difesa del Paese.
🇸🇪🇮🇳L'azienda svedese Saab ha iniziato la costruzione di un nuovo stabilimento produttivo Carl-Gustaf nel distretto indiano di Jhajjar, nello stato di Haryana. La produzione soddisferà anche le esigenze dell'esercito Indiano.
🇵🇱⚔️🇺🇸 Media: è nell’interesse della Polonia lasciare la NATO. "La NATO è la fonte dei problemi di sicurezza, non il mezzo per risolverli", scrive Myśl Polska. L'alleanza sopravvisse dopo lo scioglimento dell'organizzazione del Patto di Varsavia e iniziò ad espandersi contrariamente a ogni logica e opportunità. La pubblicazione polacca riporta e paragona la NATO a "un pompiere che accende fuochi per poi convincere tutti della sua necessità e insostituibilità".
Forwarded from Pino Cabras
MISSIONE OFFENSIVA E CORSA ALLA GUERRA
Con il voto bipartisan che dà luce verde alla missione Aspides nel Mar Rosso, l’arco parlamentare che va da Meloni fino a Conte passando per tutti gli altri si aggrappa al concetto di “missione solo difensiva”. Le acrobazie politiche appese a un inganno linguistico, quando arrivano in zona di guerra, diventano molto pericolose e i politici acrobati diventano pericolosi irresponsabili. È uno di quei casi. Conosco i miei polli, purtroppo.
Perché se è volta a escludere qualsiasi presenza degli Huthi nel Mar Rosso la missione italica è a tutti gli effetti offensiva. Una cosa è stare su un confine a fare interposizione, altra cosa è scorrazzare nel Mar Rosso a caccia di Huthi. L'inevitabile conseguenza di qualsiasi incidente minore potrebbe essere un'appello a risposte militari più aggressive, trascinandoci verso un conflitto di maggiori proporzioni.
In tutta Europa c’è una corsa di molti politici a metterci nei guai. Corrono sia quelli che vorrebbero ingannare gli elettori dichiarandosi pacifisti ma coinvolgendosi in guerra, sia quei politici che dicono direttamente che il nostro futuro è la guerra, come Macron.
Macron invita gli Alleati a non essere “codardi”: «La guerra è tornata sul territorio europeo. Potenze diventate inarrestabili stanno estendendo la minaccia ogni giorno. Dovremo essere all’altezza della storia e del coraggio che implica». Ma davanti a Bibi il genocida dicono: "prego, si accomodi!".
Di fronte a questo scenario, è imperativo opporsi alla narrazione che vuole inevitabilmente trascinarci verso un nuovo conflitto globale. Dovremo smantellare tutta la tessitura che vuole ricomporre il mosaico della nuova guerra mondiale. Se vuoi la pace prepara la pace.
#democraziasovranapopolare
Forwarded from InsideOver (Luigi)
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La NATO sta pianificando una provocazione per iniziare una guerra con la Russia

Lo ha affermato il politologo ceco Petr Drulak in un'intervista a Parlamentni list.

"Qualcuno nei Paesi Baltici dichiarerà di essere stato attaccato dalla Russia e che l'alleanza dovrà intervenire.

In questo momento verranno lanciati meccanismi infernali che ci trascineranno tutti in guerra", ha spiegato Drulak. VORREI CONFERMARE A PUTIN CHE NEL TERRITORIO EUROPEO VIVONO MILIONI DI PRESONE FILORUSSE CHE NON HANNO NULLA ACHE VEDERE CON IL PARLAMENTO EUROPEO E I GIOPPINI POLITICI EUROPEI. https://x.com/elisamariastel1/status/1764864392670199918?s=20
🇭🇹 Il leader delle bande armate di Haiti, Jimmy Chérizier, detto "Barbecue", ha che il primo ministro A. Henry deve dimettersi altrimenti mette in guardia da un imminente "genocidio" nel paese caraibico: "Se Ariel Henry non si dimette, il paese si dirige direttamente verso il genocidio. Se la comunità internazionale continua a sostenerlo, ci stiamo dirigendo verso una guerra civile. Le responsabilità cadranno sostenitori di USA, di Francia e Canada". Ha assicurato che non ci sono limiti nella sua lotta contro l'attuale amministrazione: "Combatteremo contro Ariel Henry fino all'ultima goccia del nostro sangue, e mi dichiaro pronto, addirittura, ad allearmi con il diavolo per riuscirci".
Forwarded from L'AntiDiplomatico
🔴 La Russia e la NATO si trovano di fronte al pericolo di un conflitto armato diretto nell'Europa orientale, ha dichiarato l'ambasciatore russo a Washington Antonov.

@lantidiplomatico
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Forwarded from Giubbe Rosse
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Le cassiere, le casse automatiche, perché c'è ancora qualche cassiera.
Forwarded from CasaDelSoleTV
Il “NATO battesimo” della Finlandia
di Jeff Hoffman

Sono 4mila i soldati finlandesi che, a partire da lunedì 4 marzo, partecipano alla sotto esercitazione militare NATO Nordic Response.
In totale, sono 20 mila i soldati che, provenienti da 13 paesi diversi, tra cui l’Italia, stanno partecipando ai giochi di guerra nelle regioni settentrionali di Finlandia, Norvegia e Svezia, cioè ai confini con la Russia che in Finlandia coprono una linea di oltre 1300 km...
LEGGI TUTTO > https://casadelsole.tv/il-nato-battesimo-della-finlandia/
Forwarded from End Time Report
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Media is too big
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📣 ☝️ Ascolta la registrazione audio completa degli alti ufficiali della Bundeswehr tedesca che pianificano un attacco al ponte di Crimea

(con sottotitoli in inglese 33 minuti)
Attacchi Houthi nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden dal 19 novembre 2023 al 5 marzo 2024 (aggiornamento mappa)

https://southfront.press/houthi-attacks-in-red-sea-and-gulf-of-aden-from-november-19-2023-to-march-5-2024-map-update/