Giuseppe Masala Chili 🌶
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Lettore appassionato e scrittore incostante. Topografo degli abissi. Diversamente inabile. A volte manniano tendenza Giuseppe a volte céliniano tendenza Bardamu.
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🇺🇸 “I timori di un ritiro della NATO crescono mentre Trump cerca di tornare al potere”.

I media americani continuano a spaventare il mondo con la vittoria di Trump e il crollo della NATO. “C’è una crescente preoccupazione tra i diplomatici, così come nei governi della NATO, che il ritorno di Trump potrebbe significare non solo l’abbandono dell’Ucraina, ma anche il ritiro americano dal continente europeo e la devastazione dell’Alleanza Nord Atlantica. In Europa temono che una seconda presidenza Trump porterà gli Stati Uniti a lasciare la NATO. Questo sarebbe un enorme fallimento strategico e storico per gli Stati Uniti.
La maggior parte dei rappresentanti dei paesi europei non sa quale approccio adottare se Trump vincesse le elezioni presidenziali. I piccoli Stati potrebbero cercare di migliorare le relazioni con Trump attraverso l’acquisto di armi americane o gesti di cortesia”.
🇺🇸🇮🇱🇵🇸 La presidente dell'Università della Pennsylvania, Liz Magill, si dimette dopo le critiche bipartisan per le risposte vaghe e ambigue fornite durante la sua testimonianza al Congresso sull'antisemitismo nel suo campus. È la prima testa a cadere sull'onda delle forti pressioni piovute anche sulle presidenti di Harvard e Mit dopo le loro deposizioni sullo stesso tema
Forwarded from Giubbe Rosse
🇮🇱 YNET: "OLTRE 5.000 I SOLDATI DELL'IDF FERITI, IL 58% CON FERITE INVALIDANTI". POI CORREGGE IN 2.000
I numeri cumulativi dal 7 ottobre sono astronomici: più di 2.000 soldati, agenti di polizia e altri membri delle forze di sicurezza sono stati ufficialmente riconosciuti dal Ministero della Difesa come soldati disabili dell'IDF.
"Non abbiamo mai vissuto nulla di simile". Ogni giorno, il Dipartimento di Riabilitazione riceve circa 60 nuovi feriti, e lo tsunami del trauma deve ancora arrivare. Limor Luria, capo della divisione di riabilitazione del ministero della Difesa, afferma che gli ospedali si stanno affrettando a dimettere i feriti per assorbirne di nuovi: "Chi li aiuterà a fare la doccia o a muoversi in casa?" "La maggior parte delle vittime subisce gravi ferite", ha detto. Lo Stato deve capire che qui c'è un'arena che richiede una nuova allocazione delle risorse". (Fonte: Ynet)

Una prima versione dell'articolo di Ynet parlava di 5.000 soldati disabili. Il numero è stato poi corretto in 2000, presumibilmente dopo censura militare.

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Forwarded from GEOPOLI (Mappe&Storia)
📚«Secondo le interpretazioni medioevali dei cosiddetti cabbalisti, la storia del mondo è una lotta fra la possente balena, il Leviatano, e un animale terrestre altrettanto forte, Behemot, che ci si immaginava come un toro o un elefante. Entrambi i nomi, Leviatano e Behemot, derivano dal Libro di Giobbe. I cabbalisti dicono che Behemot si sforzi di dilaniare il Leviatano con le corna o con le zanne, mentre il Leviatano serra con le pinne la bocca e il naso dell'animale terrestre, in modo che non possa più mangiare né respirare. Ora, questa è - icastica come solo un'immagine mitica può esserlo - la rappresentazione del blocco di una potenza terrestre da parte di una potenza marittima, che taglia i rifornimenti alla terraferma per affamarla» ~ Carl Schmitt, "Terra e mare"

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EXPORT CINESE IN CRESCITA PER LA PRIMA VOLTA IN 7 MESI

Le importazioni e le esportazioni cinesi sono aumentate dell'1,2% su base annua a novembre, con le esportazioni che hanno registrato la prima espansione in termini di dollari in sette mesi e confermando la robustezza del recupero economico. Nonostante le sfide, la Cina mostra un trend positivo nel commercio estero e nell'economia generale. Gli analisti prevedono una crescita stabile, nonostante i dati degli undici mesi evidenzino una ripresa impegnativa.

A novembre, le importazioni e le esportazioni totali hanno raggiunto i 3,7 trilioni di yuan (516,68 miliardi di dollari), con un aumento dell'1,2%, con le esportazioni in aumento dell'1,7% e le importazioni in aumento dello 0,6%. In particolare, in termini di dollari USA, le importazioni e le esportazioni totali a novembre sono rimaste invariate rispetto allo scorso anno, ma le esportazioni sono aumentate dello 0,5%, la prima espansione da aprile.

Fonte: Global Times
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Il concetto della Russia pronta a invadere l'Europa dopo l'Ucraina, che è sempre stato un cavallo di battaglia di Zelensky per ovvi motivi, ultimamente sta riacquistando vigore, portato avanti soprattutto dalla Polonia. Giorni fa Jacek Siewiera, il capo dell'Ufficio Nazionale di Sicurezza polacco, molto bene introdotto negli USA (nel 2020 era a capo della missione medica militare polacca negli Stati Uniti, che ha parecchio aiutato col covid) ha dichiarato che i paesi orientali della NATo hanno tre anni di tempo per prepararsi per l'invasione russa, perché le fabbriche russe lavorano su tre turni e sfornano una quantità impressionate di armi ed equipaggiamenti. A Siewera si è aggiunto, il 5 Dicembre, Stanisław Żaryn, plenipotenziario per la sicurezza dello spazio informativo della repubblica polacca (e poi io mi faccio problemi perché il mio non è un lavoro vero...) con un articolo pubblicato su National Review (https://www.nationalreview.com/2023/12/the-west-must-hold-strong-in-its-support-for-ukraine/?utm_source=substack&utm_medium=email) nel quale, dopo aver stabilito che le trattative per "congelare" il conflitto sono un'idea della Russia, che così avrà, tra gli altri vantaggi, quello di continuare la sua politica imperialista ed espansionista e dirigerla contro la NATO. Ora, perché (e soprattutto COME) la Russia debba invadere la Polonia o i paesi baltici non è spiegato né da Siewiera né da Żaryn, ma secondo quest'ultimo la Russia la guerra contro la NATO l'ha già cominciata, "utilizzando provocazioni militari, propaganda, cyberattacchi, emigrazione, pressione diplomatica, ricatti (inclusi i ricatti energetici) e interferenze nelle elezioni degli stati democratici" e si è permessa di mettere in dubbio "l'attuale ordine internazionale", per cui "bisogna dunque ipotizzare che l'Ucraina sia solo il primo passo in un assalto sostenuto contro la sicurezza europea". Żaryn aggiunge anche che per evitare tutto questo, a parte armarsi, i paesi NATO devono continuare a sostenere l'Ucraina, perché appunto "la minaccia russa deve essere neutralizzata, e questo è l'unico modo per farlo".
Biden non ha fatto che ripetere lo stesso discorso, con qualche farfugliamento in più e qualche sistema metrico decimale in meno. All'improvviso non è più vero che la Russia non ha più armi, deve importare le munizioni dalla Corea del Nord, tutti i suoi soldati professionisti sono morti e manda al fronte solo i carcerati: al contrario, è pericolosissima e dobbiamo armarci a più non posso, altrimenti i prossimi siamo noi. Una forever war ma senza war (mica siamo scemi come gli ucraini noi, mica la facciamo davvero la guerra), un affare d'oro per l'economia USA e per le fabbriche di armamenti (pure quelle russe, eh. Purtroppo è inevitabile, si saranno detti polacchi e americani). Quindi a breve aspettiamoci un bel po' di articoli su quanto armamenti ed equipaggiamenti russi sono ottimi, migliori e più numerosi di quelli di prima (che è quello che dico da sempre perché ho, tipo, due occhi per vedere le fotografie e quello che stanno mandando al fronte ora non ha più niente a che vedere con quello che mandavano un anno fa), che dobbiamo tagliare un altro po' di spesa pubblica per metterci in pari con le armi, e magari, trovandoci, comprimere un altro po' di libertà individuali, che qua il nemico ci ascolta.
Donald Trump vincitore nelle elezioni presidenziali del 2024 e Vladimir Putin vincitore nella guerra in Ucraina. Se questi due eventi si verificassero, l’Occidente come lo abbiamo conosciuto non esisterebbe più. (Angelo Panebianco, Corriere della sera)
Forwarded from Giubbe Rosse
FT: GRAZIE A UNA FLOTTA OMBRA, LA RUSSIA HA AGGIRATO LE SANZIONI SUL PETROLIO E COMPENSATO LE MANCATE VENDITE ALL’EUROPA CON MAGGIORI VENDITE A CINA E INDIA
Un’armata di vecchie petroliere ha aiutato la Russia ad assorbire lo shock delle estese sanzioni occidentali imposte un anno fa, quando l'UE ha vietato le importazioni di greggio russo nel blocco e con il gruppo di paesi industrializzati del G7 ha imposto restrizioni a coloro che volevano importarlo.
I flussi di petrolio russo verso l'Europa, in precedenza il suo più grande mercato di esportazione, si sono ridotti a un rivolo. In compenso, milioni di barili vengono spediti ogni giorno dai porti occidentali della Russia sul Mar Baltico e sul Mar Nero, in un viaggio tortuoso verso nuovi acquirenti, principalmente in India, Cina e Turchia. Ma mentre l'embargo dell'UE è stato efficace nel soffocare la maggior parte delle forniture nel blocco, i funzionari occidentali hanno riconosciuto che 12 mesi dopo quasi nessuno dei barili di greggio russo che fluiscono verso nuovi acquirenti viene venduto a meno di $ 60.
"Nel primo trimestre il tetto ha funzionato bene, nel secondo la Russia ha iniziato a trovare modi per aggirarlo, nel terzo il tetto era quasi scomparso e ora nel quarto è definitivamente finito", ha detto Maximilian Hess, fondatore del gruppo di rischio politico Enmetena Advisory. La violazione quasi universale del price cap è stata resa possibile dalle debolezze nell'applicazione, ma anche dal successo della Russia nel costruire una rete di navi per spostare il suo petrolio al di fuori della portata del G7.
La Kyiv School of Economics, che ha studiato l'evasione del price cap, ha stimato che a ottobre il 99% delle esportazioni marittime di greggio russo sono state vendute a prezzi superiori a 60 dollari al barile. Di queste spedizioni, il 71% ha coinvolto navi e fornitori di servizi al di fuori dei paesi del G7, rispetto a solo il 20% nell'aprile 2022. Kpler, una società di dati e analisi, ha diviso le navi che trasportano petrolio russo in tre gruppi principali: navi di proprietà russa; le cosiddette navi della "flotta oscura", precedentemente coinvolte nel trasporto di greggio sanzionato dal Venezuela o dall'Iran; e la "flotta grigia" assemblata dopo l'invasione. A novembre, la flotta grigia ha rappresentato per la prima volta più della metà delle esportazioni di petrolio dalla Russia occidentale, secondo i dati di Kpler. Le navi della flotta grigia e scura, a volte chiamate collettivamente flotta ombra, utilizzano strutture proprietarie opache, instradate attraverso giurisdizioni offshore con un forte segreto aziendale, per complicare l'applicazione delle sanzioni sui beneficiari effettivi. (Fonte: Financial Times)

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Nozione e funzione del mentecatto nella cultura di massa
Il nostro è un mondo di mentecatti. Lo è sempre stato - si potrebbe dire a ragione, semplicemente avendo letto qualche autore di una certa caratura del mondo antico o medioevale. Ma oggi è diverso. Ieri il mondo si organizzava, o tentava - per quanto possibile - di farlo per difendersi dai mentecatti; oggi si organizza e aumenta se stesso in funzione dell’esaltazione del mentecatto.
Chi è un mentecatto? Chi ha la mens capta. La mente prigioniera. Nelle menti libere, il processo che essa dirige è quello di vedere ciò che non si accorda con quello che si suppone; in quelle prigioniere, consiste, come in una gabbia, nel tenere fuori, quello che non è già dentro. Chi ha il potere di fare entrare qualcosa in quella mente, ha anche le chiavi di quella gabbia.
La chiusura mentale del mentecatto non è solo logica, ovvero la capacità di cogliere la concordanza concettuale di una serie di proposizioni o la loro discordanza. In fondo questa è un’operazione secondaria della mente e consiste, una volta possedute alcune figurine, nel vedere e unire quelle che hanno un colore identico da quelle che presentano un colore diverso. Semmai, dal punto di vista concettuale, è l’impossibilità di confrontare credenze date per certe con fatti o eventi esterni al campo delle convinzioni credute vere. Ad esempio, per fare un esempio lampante, il mentecatto affermerà sempre o ovunque di essere il padrone assoluto del suo corpo e di non tollerare intromissioni di sorta circa il suo uso e destino da parte di chicchessia, e dirà essere questa credenza non solo moralmente ineccepibile ma anche fondante il regime politico-giuridico in cui egli abita. Fatto salvo il giusto l’obbligo di vaccinazione.
Sarebbe interessante stilare un manualetto per riconoscere di primo acchito il mentecatto. Fra i segnali più significativi l’adesione entusiasta a qualsiasi neologismo venga dalla comunicazione di massa, sia esso relativo a qualche ridicolo concetto delle pseudo-scienze umane, tipo economia, sociologia, antropologia; sia esso un nuovo intercalare o una frase fatta, ad esempio “chiedo per un amico”. Più in generale, il mentecatto si riconosce per il modo in cui chiede attenzione. Per il fatto di esibire cose che riguardano il suo privatissimo mondo sentimentale, la foto della nonna appena deceduta, il gattino che fa le fusa, la sua passeggiata sulla spiaggia deserta, come potessero essere fatti di universale interesse e comune e devoto sentire. Ed è appunto in questa dimensione della sensibilità che più che in ogni altra espressione del suo spirito, ne rivela il tratto mentecatto.
E’ nel porre se stesso, la risibile dimensione umana nella quale - questo non è colpa, ma è una colpa non vederne la universale insignificanza e seriale coincidenza per ogni essere umano, fosse anche lo zar di tutte le Russie - vive come potesse qualcosa di significativo per altri e non solamente per se stesso. E’ fare della propria privata dimensione umana, un fatto significativo, degno dell’interesse altrui. E’ il lato della sensibilità che mostra, più di qualsiasi altro, la natura del mentecatto. (Alfredo Morosetti - prima parte)
Il mentecatto è quello che non si accorge. Che non si accorge di essere inopportuno, che non si accorge di non avere gusto, ossia di aderire per principio, come per i neologismi, a qualunque stilema e modo di raffigurare se stesso e persino di godere di se stesso gli venga suggerito dalla comunicazione di massa. Come non vede che dei 100 anni della nonna non può fregare a nessuno, nemmeno a quelli che ritengono che i 100 anni della propria nonna siano un evento di primo piano da sbandierare al mondo, - quelli come lui insomma- così non vede che i graffiti sui muri delle case alveare di periferia come sul suo corpo possono essere apprezzati solo da chi non vede se non per frasi fatte. Allo stesso modo non vede che gli stracci che indossa e che compulsivamente, pur essendo sempre gli stessi solo dipinti di volta in volta a strisce diverse, esibisce come prova del suo essere fra gli esseri che, pur nel loro piccolo, non sono fra gli ultimi e fra gli esclusi, anzi fra quelli che .... ebbene può indossarli solo perché il padrone della sua gabbia glieli ha imposti come la tuta arancione dei carcerati Usa.
Allo stesso modo comprendiamo come sia possibile che quel torrente di merda che va sotto nome di musica commerciale sia possibile, senza essere rigettato come una forma, ancor prima che musicale, come espressione non solo sonora ma visiva e gestuale di un cattivo gusto senza limiti. Lo stesso per ogni proposta di felicità che il sistema della comunicazione propone: dalla vacanza su Costa crociere, al fine settimana sulla neve, alla fuga estasiante su di una spiaggia con palme, lontano dallo stress che una vita tanto intensa ed emozionante impone all’impiegato di un qualunque ufficio pubblico o di impresa privata.
Basta guardare alle città. Sarebbero possibili edifici tanto ributtanti se gli architetti non fossero loro stessi espressione del sistema e dunque attenti alle esigenze e comodità delle masse popolari redente dal benessere?
E qui si arriva al punto. Il sistema nella sua natura perversa ha per la prima volta nella storia bisogno del mentecatto, ha bisogno non solo di metterlo al centro del mondo, ma di riprodurlo serialmente come qualsiasi altra cosa esso produca, giacché la chiave del sistema è appunto la produzione per la produzione e senza consumatori, ovvero inerti senza capo né coda, non sarebbe possibile produrre sempre più cose, sempre più inutili, sempre più tutte eguali e tutte altrettanto perverse. Siano esse automobili, pezzi musicali, romanzi, soap-operas, dibattiti scientifici, ritrovati medici, visioni cosmologiche, ritiri spirituali nel mezzo della natura, aumenti di stipendio, cibi precotti. Solo una folla immane di mentecatti potrebbe aderire a tutto ciò senza imbarazzo alcuno, anzi spiegandoti quanto si è finalmente andati avanti.
In altre parole, la vera possente rivoluzione culturale che ha seguito l’industrialesimo tecnicista è il ruolo che deve avere il mentecatto nel mondo.
Basta avere letto “A se stesso” di Marco Aurelio, per avere chiara la differenza strutturale dei fini di chi dirigeva una volta il mondo e quella di adesso. Nulla quanto una folla anonima senza nozione alcuna di sé, ma guidata da suoi più immediati e irriflessi moti pulsionali, è causa del massimo pericolo di caos e generale infelicità per qualunque consesso umano. La soluzione non era, però, perché impraticabile, quella di cercare di modificare l’anima della folla, quanto quella di contenerla e circoscriverla, immaginandola come un’alluvione che doveva essere canalizzata in acque stagne, dove si sarebbe sfogata dentro di esse, senza ulteriori danni per i campi coltivati. (Alfredo Morosetti - seconda parte)
Al contrario, quando i professori universitari, i giornalisti, gli avvocati andarono nel secolo XVIII al potere, vollero credere o far credere che mentecatti non si nasceva, ma si diventava, dunque la prima fondamentale rivoluzione era creare le condizioni per eliminare i mentecatti e dare a tutti una visione razionale di sé. Non sappiamo se questa fu la conseguenza per cui l’evoluzione scientista del sistema aveva generato un sistema di comunicazione adeguato ai primi fini, ossia di mentecatti che parlavano ad altri mentecatti, oppure se fu il diavolo a metterci lo zampino. Il risultato è che l’idea che non è bello ciò che è bello, ma ciò che piace; che tutto è opinione e ogni opinione è degna come qualsiasi altra; che tutti, in quanto esseri umani, sono degni di rispetto, è diventato l’agglutinato ideologico che rende possibile la società dello sviluppo, del mercato globale, del tecnicismo industrialista, della competenza scientifica, dello shopping e del week-end.
Si può fare qualcosa? Certo, basta leggere l’Ecclesiaste dove afferma: “Chi vede e non teme la morte sarà sempre il tuo padrone”. Anche lo shopping ad un certo punto finisce, perché qualcuno spara sulla folla. In America già succede. (Alfredo Morosetti - Terza parte. Fine)
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⚡️🇦🇷 Inaugurazione del neo presidente argentino Javier Milei. Che Iddio aiuti l'Argentina.

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⚡️🇮🇱🇱🇧 I raid israeliani hanno distrutto un intero quartiere nella città di Aitaroun, nel sud del Libano. Una chiara provocazione con lo scopo di riuscire a far entrare in guerra Hezbollah.

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⚡️🇮🇱🇾🇪🚨Netanyahu ha comunicato a Biden che, qualora non intervenisse contro gli Houthi, lo farebbe Israele. Il gioco delle parti continua....

🔗 Fonte
Forwarded from ECONOMIA & FINANZA - L&D
⚠️ DOPO MPS, ENI ORA TOCCA A POSTE. "MA INTANTO DISCUTIAMO ANIMATAMENTE DELLA COMPOSIZIONE DEI PALCHI DELLA SCALA"❗️

◽️ Un paese ultraliberista. Dopo la svendita di corsa del 25% del Monte dei Paschi e l'annuncio della cessione di una quota, forse il 5%, di Eni, si fanno sempre più consistenti le voci della cessione di una quota rilevante di Poste italiane
, dove il Mef ha il 29,2% e Cassa Depositi e Prestiti il 35%.

◽️Come negli altri due casi, gli acquirenti sarebbero i grandi fondi finanziari che già sono presenti in Poste, come in Mps e in Eni.

◽️Come negli altri casi, l'obiettivo del governo sarebbe fare cassa per ridurre il debito pubblico, seguendo "i consigli" europei. Siamo dunque un paese ultraliberista, ligio alla dottrine del rigore, che decide di suicidarsi cedendo le partecipazioni che garantiscono dividendi e riducendo ancora di più il perimetro della spesa sociale.
Alessandro Volpi

Articolo integrale

❗️#NDR 》In conclusione, il nostro governo sovranista accontenta Bruxelles e la grande finanza a scapito degli interessi dei cittadini. I politici e loro famiglie fino al secondo grado di parentela non avranno nessun problema....anzi ❗️

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🇷🇺⚔️🇺🇦 Manca solo l'ufficialità, ma Marinka, ridotta in macerie, è di fatto stata interamente conquistata dalle forze russe. Ultime sacche di resistenza ucraine nell'estrema periferia nord-occidentale della città. La battaglia urbana è durata ben 20 mesi.
Pur non essendo ancora un membro NATO (a causa del veto turco non ancora venuto meno), la Svezia ha appena firmato un accordo militare con gli USA che compromette seriamente la capacità del paese di condurre una politica di difesa indipendente. L’accordo concede agli USA l’accesso a ben 17 basi militari su tutto il territorio della Svezia, e non esclude il dispiegamento di armi nucleari sul suolo svedese. La giustificazione ufficiale addotta da Stoccolma è la necessità di prevenire un possibile attacco russo all’isola di Gotland nel Baltico, ma in realtà l’accordo accresce le possibilità che la Svezia venga impiegata dagli USA come ennesima base per minacciare Mosca. La conseguenza è che la Russia probabilmente punterà i propri missili contro il territorio svedese accrescendo, invece di diminuire, i rischi per Stoccolma. La decisione del governo svedese è stata naturalmente presa senza alcun serio dibattito pubblico. (1/2)
Gli USA stanno negoziando analoghi accordi di difesa con Danimarca e Finlandia, mentre un accordo con la Norvegia, che consente agli americani l’accesso a 4 basi (2 nell’estremo nord), è stato ratificato dal parlamento norvegese nel 2022. (2/2 . Fine)
🇷🇺🇱🇹 LITUANIA STRANGOLA IL TRANSITO MERCI VERSO KALININGRAD. 
La questione del transito delle merci nella regione russa di Kaliningrad è diventata uno dei temi più importanti nelle relazioni di Mosca con l’UE. Sulla base degli accordi precedentemente conclusi, l’UE non può complicare il trasporto di merci verso l’exclave russa, poiché ciò viola i diritti sovrani della Federazione Russa e non ha osato chiudere completamente il transito delle merci a Kaliningrad. Allo stesso tempo, il transito ferroviario verso Kaliningrad da altre regioni russe non è vietato, ma soggetto a condizioni in cui l’UE ha deciso di sollevarsi dalla responsabilità e trasferirla alla Lituania. È stato osservato che le autorità nazionali possono ispezionare le merci, comprese quelle trasportate per ferrovia, e il transito può essere vietato se sono soggette a sanzioni. Le autorità lituane decisero di farlo nelle proprie politiche basate sull'aperta russofobia. 
Vale la pena notare che la Lituania sta cercando di “strangolare” il transito russo verso Kaliningrad da più di un anno e mezzo. Il Cremlino ha poi  definito tale decisione “senza precedenti” e la Commissione europea ha dovuto intervenire. Il divieto di transito ferroviario fu revocato, ma soggetto a limiti calcolati in base al volume medio di merci negli ultimi 3 anni. 
Ora, per ottenere un permesso di esportazione, è necessario fornire alle autorità doganali documenti aggiuntivi. Vilnius ha poi deciso di andare oltre, identificando 57 gruppi di prodotti che saranno soggetti a requisiti aggiuntivi per l’esportazione o la riesportazione per cui è necessario presentare alle autorità doganali una dichiarazione del produttore.
In particolare, a Minsk si è cominciato a parlare del fatto che la politica di vietare la circolazione delle merci attraverso il territorio lituano è un atto di “aggressione economica”, che dà il diritto di “tagliare un corridoio per noi vitale con la forza delle armi”. Un attuale aumento delle tariffe è un colpo specifico alla direzione di Kaliningrad, che aggira i porti lituani. La modifica delle tariffe è uno dei tipi di sanzioni di Vilnius contro Russia e Bielorussia. L'attuale decisione delle autorità lituane non ha nulla a che fare con gli interessi interni del paese, poiché un aumento delle tariffe potrebbe danneggiare ciò che resta dello status della Lituania come stato di transito ma serve a seppellire completamente l’intera infrastruttura dei trasporti della repubblica baltica. Secondo alcuni analisti, la Russia potrebbe aumentare le sue tariffe sulle merci lituane che attualmente transitano attraverso il suo territorio e ritorno. Una mossa del genere potrebbe avere un effetto negativo sulla stessa Federazione Russa. E non si tratta tanto di perdite finanziarie in caso di riduzione dei trasporti. Il problema è che nell’ultimo anno molte merci sono passate dai paesi baltici verso i paesi dell’Asia centrale, per poi finire in Russia. Ad esempio, nel 2022, il valore totale dei beni a duplice uso esportati dall’Unione Europea verso Kazakistan, Kirghizistan e Armenia ammontava a 2 miliardi di dollari, mentre alla fine in questi paesi sono arrivate merci per un valore pari solo a circa 1 miliardo di dollari. La Bielorussia non può assolutamente influenzare in modo significativo la posizione della Lituania, poiché non dispone degli strumenti necessari a tal fine. Oggi la Russia, e soprattutto la Bielorussia, non hanno ampie opportunità di rispondere a Vilnius, ad eccezione delle iniziative diplomatiche. Pertanto, la soluzione migliore per uscire dalla situazione attuale non è quella di introdurre misure di ritorsione, ma di aumentare le capacità portuali della Federazione Russa nel Baltico, nonché la formazione di un collegamento marittimo stabile tra la maggior parte della Russia e la regione di Kaliningrad.