Giorgio Bianchi Photojournalist
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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
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La dichiarata guerrafondaia Victoria Nuland ha messo gli occhi sul Sudafrica. Non ha mai mostrato alcun interesse per le questioni ambientali ma eccola qui, a discutere di "transizione energetica". Intendiamoci, la sua esperienza riguarda il cambio di regime, non il cambiamento climatico.

Laura Ruggeri.

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Forwarded from Piccolenote
🟩🇳🇪🇲🇱🇧🇫IL RETAGGIO DELLA GUERRA LIBICA

...quanto sta avvenendo è un retaggio della guerra libica, scatenata da Stati Uniti, NATO e partner per rovesciare Gheddafi, il quale aveva messo in guardia, giustamente, sul fatto che la sua politica panafricana era l’unico reale baluardo al dilagare dell’estremismo islamico.

Parole profetiche, dal momento che l’estremismo islamista si è moltiplicato esponenzialmente dopo la sua caduta, sia in Libia che nella regione del Shael.

D’altronde, che il conflitto libico avesse tale inevitabile sviluppo era inscritto nelle dinamiche stesse dell’intervento occidentale, dal momento che i “LIBERATORI” HANNO OPERATO IN COMBINATO DISPOSTO CON LE MILIZIE DL AL QAEDA, che hanno agito come truppe di terra della Nato (sul punto, rimandiamo a un puntuale studio di Alan J. Kuperman, docente alla lbj School of Public Affairs di Austin, Texas, pubblicato sul National Interest).

I militari nigerini andati al potere hanno dichiarato che la loro iniziativa dipendeva proprio dall’incapacità/indifferenza del governo precedente rispetto all’estremismo islamista, che sta destabilizzando il Paese…🇳🇪🇲🇱🇧🇫🟩

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Forwarded from InfoDefenseITALIA
🇺🇦In Ucraina, la gente comincia a riconoscere ad alta voce che la colpa del conflitto è solo sua.
UN GRIDO DELL'ANIMA.

Oleksiy Tolkachev, giurista e personaggio pubblico ucraino.

Potete anche prendermi a calci dopo questo, ma io lo dirò.

Gli ucraini si meritano questa guerra! L'attuale guerra è la naturale conseguenza di 30 anni di cattiva gestione, sciatteria, egoismo, ruberie e degrado morale. Abbiamo perso il Paese, che grazie alla Russia nel 1991 era solo 5-7 volte inferiore alla Cina in termini di PIL. Tutto è stato sperperato, saccheggiato e distrutto. Niente e nessuno è stato apprezzato. Perché? Perché lo "scippo", l'egoismo è diventato il credo morale del nostro popolo.

Ho capito chiaramente che il problema non è nel governo. Il problema è in noi stessi, nella nostra gente, nella nostra mente. 10 anni fa lavoravo nel settore edile. Ho cacciato tutte le brigate ucraine - pigre, ladre, non responsabili delle loro parole. Ho assunto dei turchi. Lavoravano in modo tre volte più efficiente degli ucraini. Ma un autista ucraino, che portava il cemento armato da un deposito di metallo, rubava il 20% del volume durante il tragitto.

Abbiamo un culto dell'odio. Ogni persona di bassa lega si afferma facilmente umiliando e insultando gli altri. La guerra è il risultato del nostro degrado morale collettivo. Il punto finale del nostro decadimento.

La nostra ingratitudine nazionale sta già cominciando a irritare il mondo. E la prova di ciò è lo sfortunato incidente con il nostro principale partner, il Regno Unito. Chiediamo e rimproveriamo tutto. E non otteniamo mai a sufficienza.  


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Forwarded from Lettera da Mosca
Secondo il Wall Street Journal, che cita dati della Houp Foundation di Kiev e del produttore tedesco di protesi Ottobock, da 20 a 50mila soldati ucraini hanno perso uno o più arti dall'inizio della guerra. Il WSJ scrive inoltre che all'inizio della guerra le principali cause di amputazione erano l'artiglieria e gli attacchi missilistici. Ora sono le mine.
Forwarded from Lettera da Mosca
BIELORUSSIA - Una recente immagine satellitare del campo di addestramento di Repischa, dove ha sede ora il Gruppo Wagner, mostra vasti lavori di ammodernamento e fortificazione.
L'eco-psicologa.

Fermate tutto che voglio scendere
Forwarded from Giubbe Rosse
🇿🇦 SUDAFRICA: "AL PROSSIMO VERTICE VERRANNO FATTI ANNUNCI CHE SEGNERANNO UN CAMBIAMENTO TETTONICO NELL'ORDINE GLOBALE"
Un annuncio pianificato sull'espansione dei BRICS in un prossimo vertice in Sud Africa segnerà un cambiamento significativo nell'ordine globale, ha affermato l'ambasciatore della nazione presso il blocco delle cinque nazioni.
I capi di stato di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica si pronunceranno sull'allargamento del gruppo quando si incontreranno alla fine del mese, ha affermato Anil Sooklal in un briefing a Johannesburg mercoledì. Ventidue nazioni hanno chiesto formalmente di diventare membri a tempo pieno del gruppo e più di altre 20 hanno presentato richieste informali.
I BRICS sono diventati “una potente forza globale che sta portando il cambiamento nel mondo”, ha affermato. “Questo cambiamento non avviene volontariamente. I BRICS sono stati un catalizzatore per un cambiamento tettonico che vedrete nell'architettura geopolitica globale a partire dal vertice".
Finora, sono stati invitati a partecipare al vertice i rappresentanti di 71 nazioni, ha affermato Sooklal. L'incontro si terrà a Johannesburg dal 22 al 24 agosto
"Questo sarà il più grande raduno negli ultimi tempi di paesi del Sud del mondo che si riuniscono per discutere le attuali sfide globali", ha affermato. (Fonte: Bloomberg)

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Forwarded from Piccolenote
🟥TURCHIA-RUSSIA: DIVERGENZE CONVERGENTI

Nel frattempo, Putin ha anche abbandonato l’accordo sul grano ucraino, aggravando ancor più la già grave situazione economica turca, dal momento che Ankara aveva lucrato non poco da tale intesa grazie al ruolo di mediazione-gestione che si era ritagliato.

Ma i contatti tra Turchia e Russia non sono collassati del tutto e, a quanto pare, potrebbero essere addirittura ripristinati sul livello precedente. Questo, però, solo se alla telefonata seguirà un incontro tra i due presidenti, che nell’ambito della conversazione è stato prospettato, ma non assicurato…🟥

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🟨 https://bit.ly/3OPJpih 🟨
Wikipedia è uno dei tanti strumenti utilizzati dall'establishment liberale statunitense e dai suoi alleati nella comunità dell'intelligence per intraprendere una "guerra dell'informazione", ha detto al giornalista Glenn Greenwald il co-fondatore del sito, Larry Sanger.
Parlando al podcast "System Update" di Greenwald, Sanger si è lamentato di come il sito che ha contribuito a fondare nel 2001 sia diventato uno strumento di "controllo" nelle mani dell'establishment liberale di sinistra, tra cui annovera la CIA, l'FBI e altri servizi segreti statunitensi agenzie.
"Abbiamo prove che, già nel 2008, i computer della CIA e dell'FBI sono stati utilizzati per modificare Wikipedia", ha detto. "Pensi che abbiano smesso di farlo allora?"

https://www.rt.com/news/580735-cia-fbi-edits-wikipedia/

Tramite Laura Ruggeri.

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"Abbiamo l'uranio, abbiamo i diamanti, abbiamo l'oro, eppure viviamo come schiavi? Non lo accetteremo. La presenza francese in Niger deve finire" (African Stream)

🗞️ Niger, cosa sta accadendo in sintesi e come mai ci riguarda. Nuovo articolo su Sfero! 👇

https://sfero.me/article/niger-cosa-sta-accadendo-
Niger: le deliranti opinioni dal Pd alla Lega
Dal Pd alla Lega delirano all’unisono: davanti al golpe in Niger invocano un intervento americano dove l’Italia ha almeno 350 militari in un contingente europeo di alcune migliaia di soldati. Tutta colpa della Wagner? Oppure questo è soprattutto il fallimento di anni della politica francese ed europea nel Sahel? Non studiano, non sanno nulla e parlano, parlano...

Alberto Negri.

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Con l'Africa!!! Da sempre e per sempre!
L'aspetto più grave della questione non è neppure la censura o la partigianeria, che c'è sempre stata nella televisione pubblica.
È il fatto che la censura neppure si fanno scrupolo di negarla: come se ormai fosse pacifico che deve essere ammessa una sola opinione, quella "giusta", che è inappellabile perché ha avuto il placet del governo e della "scienza ufficiale".
Proprio come da tre anni a questa parte per quell'altra cosa che non si può nominare.

Davide Mulas
Bombe su Mosca: l’Italia che ignora stranamore
DI RANIERO LA VALLE

Zelensky ha bombardato Mosca, attaccando due edifici, apparentemente due torri nel centro della città. Ha detto che in tal modo la guerra sta arrivando in Russia, sui suoi centri simbolici e sulle basi militari, e che questo “è un processo inevitabile, naturale e assolutamente giusto”.

Il suo errore, devastante e assolutamente irragionevole, sta in ciò, che il corso di una guerra non è affatto un processo naturale. Ci sono eventi in essa che sono imprevedibili e tanto meno inevitabili e che sono capaci di produrre conseguenze epocali. Pearl Harbour provocò la trasformazione della guerra europea nella Seconda guerra mondiale. Hiroshima e Nagasaki provocarono il passaggio dalla guerra convenzionale alla guerra atomica e fondarono le relazioni tra gli Stati nei decenni successivi sulla minaccia nucleare e l’equilibrio del terrore. L’attacco alle Due Torri di New York produsse la lotta globale contro il terrorismo e contro un assortimento di “Stati canaglia” e il passaggio della strategia militare americana dal concetto di difesa e di risposta a un’aggressione al concetto della prevenzione e dell’offesa come la miglior difesa. E questa “dottrina” fu poi consacrata in tutte le successive “strategie della sicurezza nazionale degli Stati Uniti” e nell’idea che tale sicurezza sta nel dominio del mondo.

Oggi non c’è più bisogno, per attaccare due torri nel cuore delle capitali avversarie, di sacrificare terroristi che si impadroniscano di aerei di linea e li dirottino: ci sono i droni comandati a distanza, che non costano nemmeno lo stress psicologico del distruggere e dell’uccidere.

Nella guerra in corso, un evento di questo tipo può provocare conseguenze imprevedibili. Credevamo che il Dottor Stranamore fosse soltanto un film; non è così. Putin ha sbagliato i suoi calcoli, voleva fare una “operazione militare speciale” e non una guerra, ma il Paese attaccato e tutto lo schieramento avversario, divenuto sempre più forte, ha preferito la guerra e la vuole fino alla vittoria. Oggi il bombardamento di Mosca rimuove gli ultimi vincoli a una guerra controllata, mette in gioco la popolarità di Putin come capace di difendere il suo Paese, eccita i generali dissenzienti, critici sulla condotta circospetta della guerra, dà ragione a Prigozhin, può costringere la Russia a una reazione disperata e causare la novità di una guerra civile mondiale: dissimile, ma non in meglio, dalla stessa guerra nucleare.

Noi, come tutti gli alleati minori dell’Ucraina, non abbiamo alcun controllo su questo processo, ma vi siamo esplicitamente coinvolti. Poiché le armi che noi mandiamo in regalo all’Ucraina sono secretate si potrebbe perfino pensare o potrebbero dirci che i droni che hanno bombardato Mosca li abbiamo forniti noi. E in tutto ciò l’opinione pubblica è plagiata, il Parlamento tace e il governo acconsente.

Resta il presidente della Repubblica: la guerra dipende da lui. Potrebbe dire a Giorgia Meloni, e magari al Parlamento, che la politica estera dell’Italia non è fatta solo dell’intimità con gli Stati Uniti, ma anche dei rapporti con la Russia, la Cina, la Palestina, la Tunisia; che qui c’è un rovesciamento della politica estera italiana; e che questo non dovrebbe essere deciso solo dal governo o addirittura, dato che il ministro degli Esteri non sembra interessarsene più di tanto, solo dalla presidente del Consiglio.

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Piano Mattei, sovranisti finti e altre prese in giro
DI ELENA BASILE

La parola inglese accountability rende bene il significato di quel che è stato perso nella vita politica italiana. Potrebbe essere tradotta con una perifrasi: “assumersi la responsabilità e dare conto del proprio operato”.

Al cittadino appare chiaro che i politici, le istituzioni, persino i giornalisti e gli operatori culturali sono liberi da un tale fardello essenziale alla civiltà liberale e democratica.

Gli esempi potrebbero essere tanti. I giornalisti che avevano previsto il crollo economico della Russia e un cambio di potere a Mosca pontificano sulla probabile sconfitta militare della Russia, per nulla imbarazzati dalle loro precedenti errate previsioni. Romanzi premiati e pompati dal mercato non rispondono a volte ad alcun requisito letterario, ma le macchine della pubblicità, i critici, le case editrici e gli amichetti continuano indisturbati a distruggere la cultura. Il governo della destra “sovranista” di Meloni attua un programma in politica estera e in Europa che avrebbe potuto essere del Pd e del centrosinistra. Gli elettori restano fedeli nella sconcertante convinzione che la presidente non ha alternative se vuole restare al potere.

Le decisioni sono prese altrove. La finanza, le grandi multinazionali tirano i fili delle marionette politiche. Le indagini sociologiche serie hanno illustrato come il presidente degli Stati Uniti sia eletto grazie all’accordo di tali poteri forti.

Non c’è nulla di automatico e deterministico. L’azione umana è piena di imprevisti. Ma, come l’assenza di partecipazione alla politica se non per interessi settoriali e la stessa astensione dal voto dimostrano, si è rotto quel filo che fino agli anni 80 ha legato società civile e istituzioni.

Prendiamo la politica mediterranea. Diplomatici e nuovi pennivendoli si affannano a illustrare il cosiddetto Piano Mattei. Senza pudore si utilizza un nome mitico. Enrico Mattei si rivolta nella tomba. Il grande imprenditore, che ha pagato con la propria vita il coraggio di perseguire l’interesse nazionale contro quello delle “sette sorelle”, il fine politico che ha creduto nel bene comune di Stati mediterranei e africani, viene strappato alla memoria collettiva e strumentalizzato per le carnevalate odierne. La presidente del Consiglio (ma Draghi o altri di centrosinistra non avrebbero fatto diversamente) si genuflette alle richieste militari ed economiche statunitensi, rinuncia agli interessi commerciali italiani nei rapporti con Pechino, elemosina senza ottenere una politica del Fmi diversa nei confronti della Tunisia, e nomina senza alcun pudore Enrico Mattei per riferirsi al piano energetico tra Italia e l’Africa fornitrice di energia. Nessun giornalista o economista si dà la pena di spiegare come mai decenni di politica mediterranea europea (dal processo di Barcellona 1995 all’Upm 2008) siano falliti nonostante gli sforzi di partnership egualitaria, di codecisione, di approccio olistico e non settoriale. Qualche brillante collega addirittura sostiene che la Nato, data la menzione del Fianco Sud nel prolisso e illeggibile comunicato finale a Vilnius, aprirà le porte a una cooperazione differente con i Paesi nordafricani. Mattei, a partire dal 1958, aveva stipulato con l’Urss accordi energetici favorevoli allo sviluppo economico italiano contro l’oligopolio delle multinazionali. Il governo italiano strumentalizza il suo nome mentre si lega mani e piedi all’energia statunitense venduta a caro prezzo e a frammentate fonti di approvvigionamento con dittature di umore instabile.

Il cittadino ,nel leggere alcuni giornali, prova un terribile senso di presa in giro. Mieli realizza buoni programmi televisivi, recentemente una ricostruzione storica della rivoluzione cubana. Ci propina tuttavia articoli in cui racconta la fine dell’accordo sul grano come una decisione unilaterale del lupo cattivo.

Segue...
Dimentica di elencare le condizioni previste dall’accordo e non realizzate a partire dalla mancata revoca delle sanzioni sui pezzi di ricambio delle macchine agricole russe fino alla negata adesione della banca russa agricola al sistema di pagamenti Swift. Tace sulle percentuali di grano esportate (80% ai Paesi europei, 3% agli africani) che secondo l’Oxfam non risolverebbero i problemi dei Paesi emergenti, ma contribuirebbero a limitare l’inflazione di generi alimentari nei Paesi ricchi.

Quanti intellettuali e rappresentanti istituzionali si prestano a questi giochi in malafede con appelli moralistici a favore dei Paesi emergenti smarrendo la visione oggettiva di quanto accade sulla scena internazionale? La sensazione sconcertante è che le élite al potere in Europa e i loro ‘cani da guardia” abbiano venduto l’anima e che la politica come l’economia e la cultura siano soltanto tecnica. Viviamo ormai in un eterno Barbie, film di visualità sublime privo di contenuti e con uno script demenziale.

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Forwarded from Laura Ru (Laura Ru)
Le autorità cinesi hanno proposto di limitare l'uso degli smartphone da parte dei minori.

La bozza di regolamento è stata presentata dalla Cyberspace Administration of China.

Le nuove regole prevedono che gli smartphone abbiano una modalità per i minori che consenta ai genitori di controllare ciò che viene proposto ai figli mentre i fornitori di servizi Internet possono mostrare solo contenuti adatti all'età dell'utente, vale a dire niente porno, violenza, pubblicita' di prodotti non adatti alla fascia di eta'.

I bambini di età inferiore agli otto anni non dovrebbero trascorrere più di 40 minuti al giorno con uno smartphone. I bambini di età compresa tra gli 8 e i 16 anni possono utilizzare il telefono per non più di un'ora al giorno. Quelli di età compresa tra i 16 e i 17 anni possono usare il telefono per non più di due ore.

Il telefono non deve fornire servizi ai bambini tra le 22:00 e le 6:00 del giorno successivo.

I programmi di sostegno alla didattica e le app per i servizi di emergenza non sono soggetti a limiti temporali. (da Nikolai Vavilov) @LauraRuHK
Oggi il Papa ha sul suo tavolo tutta la documentazione relativa alla morte di Lisa provocata nell'ospedale Bambino Gesù da una infusione di 350 mL di globuli rossi incompatibili.
Oggi ricorrono 2 anni dall'istituzione del donatore di riserva nei casi di trapianti di midollo osseo non urgenti, approvato a seguito della morte di Lisa su nostra iniziativa con il supporto di 85.000 firme.
Oggi sono 33 mesi che Lisa ci è stata strappata via per colpa grave.
Oggi sit-in alle 19 davanti al Bambino Gesù per far presente tutto questo.
Mai più come per Lisa.

Maurizio Federico.

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Forwarded from Martina Pastorelli
Siamo nelle mani di una classe senza morale che ci considera massa manipolabile.
In Occidente vige la “politica dello spavento”: come durante la strategia della tensione, i governi attaccano la propria popolazione creando una situazione di paura diffusa, per indurla ad accettare una certa direzione.

Su La Verità mia intervista all’accademico americano Thomas Harrington.