Giorgio Bianchi Photojournalist
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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
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Forwarded from Andrea Ra Music (Andrea Ra)
Che strane coincidenze....


Esce una mia intervista su Classic Rock dove denuncio i meccanismi perversi messi in campo da Spotify.... e stranamente i miei ascoltatori mensili vengono dimezzati da un giorno all'altro.


Sempre più fiero di dire sempre quello che penso e di essere libero.





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Forwarded from la fionda📕
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MARCO TRAVAGLIO: MA QUALE SOVANISTA IL GOVER MELONI È AL SERVIZIO DI UE E NATO! (video da @spreaditlab)

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Forwarded from Giubbe Rosse
🇮🇹 VERTICE EPC, MELONI: «L’ITALIA È PER L’INGRESSO DI UCRAINA, MOLDAVIA, GEORGIA E BALCANI OCCIDENTALI NELL’UE»
«Io credo che il grande messaggio oggi sia soprattutto un messaggio di apertura vera a quelle Nazioni che europee sono ed europee vogliono essere a 360 gradi: Ucraina, Moldova, Georgia, Balcani occidentali, tutte sfide che non direi di ingresso nell’Unione europea, ma di ricongiungimento che l’Italia sostiene». (Fonte: Open)

Ricongiungimento di che cosa e a che cosa esattamente?

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Giorgio Bianchi Photojournalist pinned «RESISTERE per VINCERE. Riccardo Rocchesso e Giorgio Bianchi. https://www.youtube.com/watch?v=lSNUPsn2Z8k 🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist»
*Droni su Mosca, armamenti e azioni militari*
Lanfranco Cirillo, architetto italiano con cittadinanza russa, racconta il raid dei droni su Mosca che ha colpito due edifici ed è stato etichettato come terrorismo, ma anche le possibili azioni, molto rischiose e inquietanti, portate avanti da piccoli gruppi con armamenti avanzati ai danni della Russia.

https://open.spotify.com/episode/00gkicABaKWoNpOxDwys0U?si=HMAxd5FXRC-Tmm8nrvS96g

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Nonostante faccia di tutto per sembrarlo (e ci riesca anche molto bene) Stoltenberg non è un cretino - e soprattutto non lo è chi gli dice cosa deve dire. L'Ucraina, ha detto in conferenza stampa dopo la riunione NATO a Oslo, gode di "un sostegno senza precedenti" grazie al quale le sue truppe saranno in grado di liberare "più territori occupati" (se non ci riescono sono fatti loro, sembra di capire), la NATO sta lavorando "a un pacchetto di sostegno poliennale con robusti fondi" che assicurerà la sua sicurezza NEL LUNGO PERIODO e la transizione dall'equipaggiamento sovietico all'interoperabilità con la NATO, e infine che la commissione Ucraina-NATO si chiamerà "Consiglio Ucraina-NATO", cosa che di certo conforterà l'antiaerea ucraina ne le truppe in prima linea. Blinken (anche lui un cretino apparente, anche lui molto ben camuffato) ha invece parlato di un "robusto pacchetto di sostegno politico e pratico" che verrà approvato al vertice NATO di Vilnius a luglio (interessante che entrambi abbiano utilizzato il termine non comunissimo "robust". Stesso ghost writer?) e che si lavorerà a rinforzare sempre di più le relazioni tra Ucraina e NATO, ripetendo poi la questione dell'interoperabilità col materiale NATO (non sia mai che la Raytheon si preoccupi di non ricevere le commesse). Nessun discorso sull'ingresso dell'Ucraina nella NATO, nessuna roadmap, niente di niente, nonostante le richieste di Lituania e Repubblica Ceca, tanto che lo stesso Zelensky si è lamentato del fatto che "le nostre speranze [di entrare nella NATO] sono sempre più lontane".
E perché non sono cretini, dunque? Perché lo sanno bene, a differenza di molti dei nostri "analisti", che questa guerra si combatte per non fare entrare l'Ucraina nella NATO, e che fissare una data per l'ingresso dell'Ucraina nella NATO significa fissare anche la data (il giorno prima, probabilmente) della sua distruzione o comunque dell'inutilità pratica del suo ingresso nell'Alleanza perché sarà rimasto poco da fare entrare. Perché non è ipotizzabile che la Russia, dopo tutto quanto successo, alla fine lasci fare, visto che al di là dei discorsi di denazificazione e amenità simili il suo unico obiettivo era, è e rimarrà quello di impedire l'ingresso dell'Ucraina nella NATO - o meglio, l'ingresso della NATO in Ucraina. Tutto il resto sono favole, senza lieto fine.
Serbia, il putiniano Vucic è un “amico”. E il Kosovo?
DI ALESSANDRO ORSINI.

La Serbia è un alleato di Putin ed è noto. Meno conosciuti, a causa della guerra in Ucraina, sono i suoi rapporti stretti con l’Italia. I media dominanti sono imbarazzati perché oggi il presidente della Serbia, Vucic, è ritenuto un “putiniano” e questo richiede loro di riscrivere il passato in funzione del presente.

Chiariamo: il “putiniano” Aleksandar Vucic, che peraltro non ha applicato le sanzioni contro la Russia nemmeno per punire l’invasione della Crimea del 2014, era in rapporti amorosi con il governo Draghi e, più in particolare, con Luigi Di Maio, oggi promosso a inviato speciale dell’Unione europea nel Golfo Persico. C’è una seconda ragione per cui questa celeste corrispondenza d’amorosi sensi crea imbarazzo. Essa rivela il fallimento della classe dirigente europea che ha operato nella totale inconsapevolezza dei pericoli che si profilavano in Ucraina fino a pochi istanti prima del 24 febbraio 2022. Se basiamo le nostre valutazioni sui documenti storici, la totale inconsistenza della classe dirigente che guida l’Unione europea in questa fase balza agli occhi. La sua presidente, Ursula von der Leyen, durante un incontro con Vucic, il 30 settembre 2021 a Belgrado, dichiarava di essere determinata a includere la Serbia nell’Unione europea, nonostante i rapporti stretti tra Belgrado e Mosca.

Anche Di Maio pronunciava parole analoghe e, il 1° aprile 2021, ospitava il suo omologo serbo a Roma, Nikola Selakovic, svelando una serie di dati economici entusiasmanti per chiarire l’importanza della Serbia per l’Italia: “Belgrado – disse Di Maio – è un partner strategico dell’Italia. Le nostre relazioni bilaterali sono eccellenti. Il futuro della Serbia è in Europa”. Poco dopo, il 22 giugno 2021, Di Maio si recava in Serbia per incontrare Vucic in persona, al quale ribadiva tutta la sua amicizia con parole che è doveroso ricordare: “Belgrado sa di poter contare sul costante appoggio di un Paese amico come l’Italia”. Di Maio esprimeva anche la gratitudine dell’Italia per i 2 milioni di mascherine protettive che Roma aveva ricevuto da Belgrado, il 27 aprile 2020, insieme con 100.000 tute protettive e 1 milione di guanti sanitari. Mentre Von der Leyen e Di Maio facevano a gara ad abbracciare Vucic, il presidente serbo incontrava Putin due volte in pochi mesi.

Il 25 novembre 2021, i due si incontravano a Sochi, dove Vucic otteneva da Putin un contratto per la fornitura di gas a un prezzo di favore. Ma la notizia più importante riguardava l’esito di un secondo incontro, sempre a Sochi, il 25 dicembre 2021, cioè a Ucraina quasi invasa, per dare un’idea del sonno, non soltanto della ragione, in cui ha vissuto Ursula von der Leyen nel momento più tragico della storia d’Europa dalla Seconda guerra mondiale a oggi. In quell’occasione, Putin e Vucic si impegnarono a rendere più stretta la loro cooperazione militare. La Russia aveva iniziato a vendere armamenti importanti alla Serbia, spaventando i bosniaci di Sarajevo, i quali affermavano che la Serbia si stava armando per colpirli. Nel frattempo Draghi e Di Maio esultavano: a marzo 2022, la Camera di commercio serba in Italia annunciava il record storico raggiunto nel 2021 dall’interscambio commerciale tra i due Paesi che superava i 4,1 miliardi di euro (+23,5% sul 2020). In particolare, secondo i dati dell’Istituto di statistica di Belgrado, l’export italiano in Serbia era aumentato del 20%, raggiungendo i 2,3 miliardi di euro, e l’import del 29% a 1,8 miliardi. Lo stock di investimenti diretti italiani in Serbia, oltre 34 miliardi di euro dal 2007, diventava il maggiore come valore e il secondo dopo la Germania per numero di progetti. Il governo Draghi aveva stabilito che l’integrazione della Serbia nell’Unione europea fosse nell’interesse nazionale dell’Italia. Scoppiata la guerra in Ucraina, come entrerà la Serbia in quel consesso? La storia da una parte e Von der Leyen dall’altra.
Ciò che non deve accadere in Serbia è che Vucic si scontri con la Nato, perché l’Italia vedrebbe ripetersi in Serbia ciò che è già accaduto in Libia e in Ucraina, vale a dire che la politica internazionale prenda una direzione contraria ai suoi interessi sotto gli occhi di una classe dirigente assorbita dal giochino “invaso-invasore”. Credo sia lecita la seguente domanda: se la classe politico-mediatica italiana non ha capito niente di ciò che accadeva in Donbass, possiamo essere sicuri che capisca qualcosa di ciò che accade in Kosovo?

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In un test simulato messo in scena dalle forze armate statunitensi, un drone dell'aeronautica controllato dall'intelligenza artificiale ha "ucciso" il suo operatore per impedirgli di interferire con i suoi sforzi per raggiungere la sua missione.

L'intelligenza artificiale ha utilizzato "strategie altamente inaspettate per raggiungere il suo obiettivo" nel test simulato, ha affermato il colonnello Tucker "Cinco" Hamilton, capo dei test e delle operazioni di intelligenza artificiale dell'aeronautica americana, durante il Future Combat Air and Space Capabilities Summit a Londra a maggio.

“Il sistema ha iniziato a rendersi conto che mentre identificava la minaccia a volte l'operatore umano gli diceva di non uccidere quella minaccia, ma ha cercato di ottenere comunque i suoi punti rimuovendo quella minaccia.
Quindi cosa ha fatto?
Ha cercato di neutralizzare l'operatore.
Ha neutralizzato l'operatore perché quella persona gli stava impedendo di raggiungere il suo obiettivo".

“Abbiamo addestrato il sistema – 'Ehi, non uccidere l'operatore – non va bene. Perderai punti se lo fai'. Quindi cosa inizia a fare? Comincia a distruggere la torre di comunicazione che l'operatore utilizza per comunicare con il drone per impedirgli di uccidere il bersaglio. Nessuna persona reale è stata effettivamente danneggiata al di fuori della simulazione.

https://www.theguardian.com/us-news/2023/jun/01/us-military-drone-ai-killed-operator-simulated-test

Tramite Laura Ruggeri.

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Su nuovi fatti di sorveglianza globale da parte degli Stati Uniti.

Le autorità russe hanno scoperto nuovi fatti dei servizi speciali statunitensi che utilizzano società informatiche americane per la sorveglianza globale dei cittadini statunitensi e di altri paesi. In questo caso, hanno utilizzato le vulnerabilità del software degli smartphone fabbricati negli Stati Uniti.

Questo fatto ha dimostrato in modo definitivo ciò di cui Mosca parla da tempo, ovvero che i servizi di intelligence statunitensi utilizzano da decenni i giganti dell'informatica per raccogliere i dati personali degli utenti di Internet a loro insaputa. Ogni anno vengono alla luce ulteriori prove di questa attività illegale.

Più volte ci siamo rivolti alle piattaforme internazionali interessate sulla necessità di ristabilire l'ordine e formulare regole di condotta universali nell'ambiente digitale basate sul rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali degli individui e dell'uguaglianza sovrana degli Stati. Nel gennaio 2021, il Consiglio della Federazione dell'Assemblea Federale della Federazione Russa ha adottato una Dichiarazione sulla violazione del principio della libertà di parola da parte delle società IT globali statunitensi e sulla stesura di una convenzione internazionale per regolamentare le loro operazioni. La pratica ha dimostrato che Washington non è pronta a prendere in considerazione le nostre proposte.

Gli Stati Uniti si sono posti al di sopra della legge. Abbiamo fornito alle Nazioni Unite ampie prove dei doppi standard che il paese, i suoi servizi speciali e le sue società hanno utilizzato nell'ambito della sicurezza informatica internazionale (IIS).

Invitiamo ancora una volta tutte le parti interessate a formulare regole chiare ed eque in ambito digitale che siano vincolanti per tutti gli Stati e in particolare per i progettisti ICT. Questo è l'obiettivo delle iniziative che la Russia ha portato avanti nell'ambito del gruppo di lavoro aperto delle Nazioni Unite sull'IIS. <...>

Nessuno stato ha il diritto di abusare delle proprie capacità tecnologiche in una sfera sensibile come l'accesso ai dati personali degli utenti di smartphone.

Laura Ruggeri.

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Forwarded from Laura Ru (Laura Ru)
Molti forse non sanno che Ursula Von der Leyen nel candidarsi alla presidenza della Commissione Europea nel 2019 aveva proposto un "nuovo Digital Services Act", vale a dire un inasprimento di quello esistente. In questi giorni Thierry Breton, un membro del team di Von der Leyen, sta invocando la stessa legge per minacciare Elon Musk: l'uso di Twitter nei Paesi dell'UE potrebbe essere bloccato, a meno che Twitter non accetti di censurare qualsiasi contenuto sgradito alla Commissione europea e al suo esercito di censori.
Il problema non è la "disinformazione" e certamente non sono le "dichiarazioni razziste e xenofobe".
Ciò che la Commissione Europea vorrebbe bloccare sono le notizie e le analisi che mettono in discussione o contraddicono la sua narrazione, su qualsiasi argomento.
Twitter è attualmente considerato "pericoloso per l'UE" perché le informazioni diffuse da alcuni account Twitter raggiungono spesso più persone dei media tradizionali. Diversi media indipendenti e testate finanziate da Paesi definiti "autoritari" dall'UE sono già stati bloccati dall'UE, ma i loro contenuti continuano a essere diffusi su Twitter. Tra i sostenitori più entusiasti del Digital Services Act c'è Avaaz - il gruppo legato a Soros lo ha addirittura paragonato all'Accordo di Parigi sul cambiamento climatico! @LauraRuHK
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Adesso che Mattia è tornato a casa, possiamo riproporre il momento in cui Federica Sciarelli, accogliendo i suoi genitori per l'appello negli studi di Chi l'ha Visto, aveva indicato loro di mettersi a distanza perché "dai tempi del Covid dobbiamo stare lontani".
Da notare come i due ospiti girino alla larga quando vengono richiamati in diretta dopo una segnalazione.

31 Maggio 2023
Forwarded from Giubbe Rosse
TRANSIZIONE GREEN: SOLO LA RETE CI COSTERÀ 20.000 MILIARDI. E RIQUALIFICARE LE CASE DANNEGGERÀ I PIÙ POVERI. (Fonte: LaVerità)

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Per chi fosse interessato, ci vediamo domani ad Acquaviva Besenello (TN).

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Forwarded from Andrea Zhok
Propongo una moratoria sul malcostume di fare di singoli casi di cronaca nera esempi di teorie universali, da cui trarre più o meno pompose lezioni universali.

E' utile capire che:

1) nel 99.9% dei casi le informazioni sul caso particolare sono insufficienti a comprendere le dinamiche reali;

2) anche laddove le informazioni sul singolo caso fossero ottimali, i casi singoli presentano gradi di libertà imprevedibili;

3) quali casi raggiungono l'attenzione mediatica, e come, è già una scelta manipolatoria fatta a monte dalle fonti di informazione (per dire, in media ci sono ogni giorno 11 suicidi, e quasi 3 morti sul lavoro: se debbano assurgere ad emblemi di una dinamica, o se invece debba farlo un altro evento di cronaca nera è una scelta mirata).

4) la dinamica dei commenti sulla cronaca nera è la leva sistematicamente utilizzata dai manipolatori dell'opinione pubblica per condurre l'agenda politica in direzioni predefinite.
La cronaca nera è l'emergenzialismo dei poveri.
Serve a indurre un senso di urgenza e inderogabilità liberamente incanalabili, a servizio di intenzioni pregresse (accrescere la frammentazione sociale, aumentare la diffidenza, spingere per la crescita di controlli, sorveglianza, delazioni, ecc.).

Smettiamo di cascarci.
ALL’UCRAINA GLI  F-16 
DA ATTACCO NUCLEARE   
 
Gli Stati Uniti hanno iniziato un programma di addestramento delle forze aeree ucraine all’uso dei caccia F-16.  Partecipano a tale programma diversi paesi europei della NATO: Danimarca, Olanda,. Polonia, Norvegia, Belgio, Portogallo. Altri si sono offerti di contribuire all'addestramento. Gli stessi paesi forniranno all’Ucraina gli F-16. Sono caccia a duplice capacità convenzionale e nucleare. Un F-16 è stato usato nei test di lancio della bomba nucleare B61-12, che gli USA stanno già schierando in Italia, Germania, Belgio e Olanda. Con tutta probabilità le B61-12 vengono fornite dagli USA anche alla Polonia: caccia F-16 polacchi partecipano dal 2014 alle esercitazioni NATO di attacco nucleare.
Vladimir Kozin – esperto capo del Centro Studi Politico-Militari di Mosca – dichiara, in. una intervista a Grandangolo, che vi è il profondo sospetto, basato su precisi fatti, che le armi nucleari statunitensi siano state dispiegate anche in Lettonia, Lituania ed Estonia, o possano essere rapidamente inviate nei loro territori e anche in quello della Polonia. Questi paesi partecipano al “pattugliamento aereo del Baltico”, a ridosso del territorio russo, con aerei a duplice capacità convenzionale e nucleare. Inoltre, bombardieri strategici statunitensi, certificati per il trasporto di armi nucleari,  sono impegnati in “esercitazioni” sul Baaltico e altre zone limitrofe al territorio russo, 
Dopo aver inutilmente proposto a USA e NATO un negoziato per ridurre il rischio di un conflitto nucleare in Europa, Mosca sta schierando, in accordo con  Minsk, armi nucleari tattiche in Bielorussia,  in posizione ravvicinata rispetto alle basi nucleari USA-NATO in. Europa. Alla domanda “Le armi nucleari tattiche schierate dalla Russia in Bielorussia hanno un raggio d'azione che va oltre la Polonia e quindi costituiscono un deterrente per le armi nucleari statunitensi schierate in Italia e in altri Paesi europei?”, Vladimir Kozin risponde: “Sì, le armi nucleari tattiche russe che saranno dispiegate in Bielorussia e, eventualmente, nella regione di Kaliningrad e nella penisola di Crimea, possono raggiungere diversi obiettivi militari in Polonia, Italia e in molti altri Paesi europei membri della NATO”.  
L’escalation USA-NATO contro la Russia avvicina sempre più l’Europa alla soglia della guerra nucleare. Su tutto questo il complesso politico-mediatico cala una cortina di silenzio per non allarmare l’opinione pubbljca europea ed evitare che reagisca.

Manlio Dinucci.

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