Giorgio Bianchi Photojournalist
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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
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Vorrei spendere una parola in difesa del bibbitaro del S. Paolo. Nonostante gli strali che si è attirato io penso che abbia fatto un grande servizio al Paese. Con il suo plateale tradimento ha mostrato con una chiarezza cristallina a che livello di perversione e di pericolosità sia scaduto il potere in Italia e nella UE. Noi possiamo scrivere libri, fare trasmissioni, documentari etc ma mai avremmo potuto trasmettere un messaggio più chiaro. Il capo di un partito entrato in Parlamento tagliandosi lo stipendio, a significare lui e loro non lo facevano per i soldi o per interesse personale ma erano lì solo nell'interesse pubblico, ha mostrato fino a che punto questo potere possa corrompere e calpestare la dignità (oltre che gli interessi) del popolo. Lui, che da ministro ha paragonato a un animale il capo di una potenza nucleare, storicamente amica dell'Italia, stracciando vantaggiosi rapporti economici e culturali e alimentando un'escalation bellica (cioè morti) pur di procurarsi un lucroso incarico per sè stesso. Il bibbitaro che si era tagliato lo stipendio.

D'altra parte il suo è stato un tradimento di basso livello, da avanspettacolo, e proporzionalmente viene ricompensato con un piccolo incarico di nessuna importanza e molto defilato dagli occhi del pubblico. I grandi tradimenti non sono certo i suoi, che si è fatto riconoscere come un bambino con le mani sporche di marmellata. I grandi tradimenti sono quelli della gente importante, di quelli che vengono applauditi dai giornalisti. Quelli che mentre tradiscono il Paese, mentre lo rendono sempre più povero, triste e malato riescono a far sembrare che lo fanno per il bene di tutti, magari addirittura facendo dei sacrifici (per esempio non andare dal barbiere). Quelli sono i tradimenti da teatro della Scala. E anche questo è un motivo per non avercela più di tanto col bibbitaro. Poi vabbè, il fatto che la maggior parte delle persone, anche di fronte a tutto questo non dà segni di vita è tutto un altro problema...

Adalberto Gianuario.

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Paul Krugman:

"Non c'è ragione di essere preoccupati per le conseguenze di una ipotetica perdita dello status internazionale da parte del dollaro."

"L'importanza attribuita al controllo sulla valuta di riserva globale è enormemente sovrastimata [...]. Perché, esattamente, gli Stati uniti dovrebbero preoccuparsi se i contratti tra esportatori cinesi e importatori brasiliani siano regolati in dollari anziché in yuan-renminbi o rial? [...] Non credo che la sommatoria di tutti i vantaggi collegati al predominio del dollaro assicurino agli Stati Uniti qualcosa di più di una frazione dell'1% del Pil nazionale."

Sono arrivati a mandare avanti un Premio Nobel per sostenere queste incredibili minchiate.

Giacomo Gabellini.

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Ora gli Usa giustificano il terrorismo, se ucraino.
DI FABIO MINI.

Durante un’intervista radiofonica di oltre un anno fa, Luca Telese mi chiese se la resistenza ucraina all’invasione russa potesse sfociare nel terrorismo. Gli risposi laconicamente di sì, aggiungendo che sarebbe comunque stata un’altra cosa. In questa guerra che molti definiscono “ibrida” le forme di lotta non si mescolano e non si fondono: sono stratificate e ognuna di esse ha una propria regia e autonomia che raramente si armonizza con le altre e talvolta diventa perfino contraddittoria e controproducente.

È il caso del ricorso al terrorismo che in Ucraina è iniziato molto tempo prima dell’invasione russa. L’Ucraina di Poroshenko ha affrontato le istanze autonomiste (non ancora indipendentiste) come una guerra al terrorismo dei russofoni del Donbass. E così il contro-terrorismo su base linguistica o etnica si è qualificato come terrorismo di Stato. Dal 2014 le repressioni della polizia, delle milizie e delle forze armate ucraine nei confronti degli autonomisti di Lugansk e Donetsk, anch’essi ucraini, sono state considerate un problema “interno”, tanto per non scomodare i termini più appropriati di guerra civile o guerra d’insurrezione che hanno una propria tenue legittimazione anche nel diritto internazionale. L’onda lunga della “guerra al terrore” promossa dagli Stati Uniti nel 2001 come risposta globale alla minaccia del terrorismo islamico è arrivata a proposito in molte altre occasioni, giustificando qualsiasi azione di repressione e destabilizzazione all’interno degli Stati o tra Stati. La risolutezza delle azioni di forza contro una minaccia reale (atti di terrorismo) è stata adottata e spesso abusata per combattere una minaccia surreale (qualsiasi atto e pensiero in disaccordo con il sistema nazionale o internazionale). Con il pretesto della lotta al terrore sono state represse le istanze anche legittime di varie minoranze e limitate le libertà personali dei cittadini in tutto il mondo. Senza nessuna differenza fra regimi democratici o autocratici.

È interessante notare come lo strato del ricorso al terrorismo sia profondo e consistente nella guerra ucraina. Dal 2014 esistono ucraini “terroristi” ai quali si contrappongono ucraini “nazisti”. Il presidente Zelensky non si riferisce alla Russia soltanto come uno Stato “aggressore” (che è già tanto), ma lo definisce “terrorista”. La Russia risponde con l’accusa di nazismo che nell’accezione più comune non individua il sistema o il regime nazionalsocialista (come si vorrebbe far credere), ma racchiude tutti i significati più orrendi della violenza: disumanità, criminalità, terrorismo di Stato. Terrorismo e nazismo diventano quasi coincidenti. E infatti il nostro sistema “occidentale” li condanna entrambi. A chiacchiere, perché nella pratica c’è sempre qualche eccezione.

Interrogato da un giornalista sulle incursioni pirotecniche sul Cremlino, il segretario di Stato statunitense Blinken ha risposto in maniera sorprendente: non gli era chiaro cosa fosse accaduto (se non lo sa lui!), quello che dice Mosca non è attendibile e comunque l’Ucraina “sceglie come vuole i mezzi per difendersi”. Perché, ha detto Blinken, da oltre un anno l’Ucraina è bombardata ogni giorno, la popolazione scappa e i bambini sono uccisi ogni giorno. È vero, con un piccolo particolare. Il Donbass ucraino è bombardato dal 2014, i bambini sono uccisi da nove anni, le maggiori distruzioni strutturali sono in Donbass e lì non sparano solo i russi. Un paio di giorni dopo l’assoluzione di Blinken sui mezzi che ognuno sceglie per difendersi, Kiev ha ripreso le incursioni “speciali” (con la collaborazione di forze altrettanto speciali europee e transatlantiche) e la campagna di killeraggio contro i “propagandisti” russi e ucraini ritenuti filo-russi, ovviamente tutti terroristi. I russi hanno reiterato le accuse di nazismo e gli attacchi missilistici proprio mentre entrambe le parti stanno prendendo le misure per una offensiva/controffensiva sempre più problematica.
Entrambe sperano che il maltempo non passi presto e fornisca ancora per un po’ una scusa plausibile per non spendere in un massacro le risorse disponibili.

La logica degli strumenti di guerra che ognuno sceglie come vuole è comunque di una gravità estrema a livello globale. In ogni parte del mondo c’è qualcuno che oggi può sentirsi legittimato a usare qualsiasi mezzo per “difendersi”. Specialmente dai propri governanti.

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Forwarded from Piccolenote
🇨🇳🇺🇸...Appare importante il riferimento a Bali del report americano. Infatti, nell’occasione non si ebbe solo l’incontro tra Biden e Xi Jinping, ma anche un incontro, fugace ma più che significativo, tra Lavrov e Blinken. Insomma, in qualche modo si era cercato un approccio tra i duellanti.

Ed è possibile che qualcosa a Bali si fosse mosso. A distruggere tali possibilità arrivò la notizia di un razzo russo caduto in Polonia. Incidente che le autorità di Kiev tentarono di usare per convincere l’America a entrare in guerra...🇨🇳🇺🇸

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LEGGI L'ARTICOLO SU PICCOLE NOTE

🟦 https://bit.ly/42Lglwi 🟦
Forwarded from Tutti i fatti
L'esercito sudanese e la Forza di reazione rapida (Rsf) hanno firmato giovedì un accordo preliminare a Gedda, riporta il canale televisivo Al-Hadath.

👁‍🗨Secondo la “Dichiarazione di Gedda”, firmata dalle parti, l'esercito e l’Rsf si sono impegnate a “prendere tutte le misure per non danneggiare la popolazione civile” e “rispettare regolari tregue umanitarie e giorni di silenzio, a seconda delle necessità”.

🔘Il documento rileva che l'esercito e le forze speciali sudanesi intendono facilitare "operazioni per fornire assistenza umanitaria alla popolazione", nonché non interferire con l'evacuazione dal Paese e rispettare la proprietà privata e pubblica in Sudan. Le parti si sono impegnate "ad astenersi dal reclutare adolescenti nelle loro unità e dall'usare bambini nelle ostilità".

@tutti_i_fatti
Cosa sta combinando la Polonia?

La Polonia chiede ufficialmente un risarcimento alla Germania per i danni subiti durante la seconda guerra mondiale.

Questo tema delle riparazioni iniziò a essere discusso attivamente in Polonia con l'ascesa al potere del presidente nazionalista Andrzej Duda e del partito Legge e giustizia.

Come osserva Anatoly Matviychuk, caporedattore @anna_news, Varsavia afferma che l'URSS l'ha costretta a rifiutare le riparazioni.

Il prossimo passo di Varsavia, come affermato dall'Ufficio del Presidente della Polonia, è una richiesta di risarcimento alla Russia.

La Polonia conta su un rapporto speciale con gli Stati Uniti, vedendosi nel prossimo futuro come il principale paese dell'Unione Europea. Varsavia sta creando, su suggerimento degli Stati Uniti, una sorta di unione di Stati dell'Europa orientale lungo i confini con la Russia.

(Fonte: Anna News).

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Forwarded from la fionda📕
L’ascesa dell’austerità militare in Europa
Thomas Fazi

Prima c’è stata la recessione pandemica, causata dalla decisione di chiudere intere società attraverso le misure di lockdown; poi è arrivato il più grande shock energetico e delle materie prime degli ultimi 50 anni, causato dalla decisione di sanzionare il principale fornitore di gas dell’Europa. Negli ultimi anni, i governi dell’UE hanno fatto ricorso… Continua... 👇
https://www.lafionda.org/2023/05/12/lascesa-dellausterita-militare-in-europa/

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Forwarded from Giubbe Rosse
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🇺🇦 PODOLYAK: "SE L'EUROPA CESSA DI AIUTARE L'UCRAINA, CI SARANNO ATTENTATI IN EUROPA"
“Se l'Europa smette di fornire armi all'Ucraina, scoppierà una guerra in altri paesi. Il numero di attacchi terroristici in Europa aumenterà in modo significativo. In generale, in Europa non ci sederemo più nei ristoranti e non mangeremo più croissant in sicurezza". Così Mihailo Podolyak, consigliere del capo dell'ufficio del presidente dell'Ucraina.

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PERCHÉ VOGLIONO CANCELLARE L’ANNIVERSARIO DELLA VITTORIA SUL NAZISMO.
Di Manlio Dinucci.

È in corso, a livello internazionale, una grande operazione politico-mediatica per cancellare l’Anniversario della Vittoria sul nazismo. Il discorso del Presidente Putin alla parata militare del 9 Maggio a Mosca, per il 78° Anniversario della Vittoria, è stato presentato in Occidente come un discorso in tono minore senza farne conoscere il contenuto reale. In Lettonia e altri paesi dell’Est la polizia ha identificato e anche arrestato coloro che rendevano omaggio ai caduti nella guerra contro il nazismo. In Ucraina è stato imposto il divieto assoluto di ricordare l’Anniversario della Vittoria sul nazismo, pena l’arresto o peggio. Contemporaneamente si intensifica l’azione per estirpare tutto ciò che è russo. Si distruggono – in Ucraina, Lettonia e altri paesi dell’Est – monumenti che ricordano il prezzo pagato dalla Russia per liberare l’Europa e il mondo dal nazismo: 27 milioni di morti, per oltre la metà civili, corrispondenti al 15% della popolazione (in rapporto allo 0,3% degli USA in tutta la Seconda guerra mondiale); circa 5 milioni di deportati in Germania; oltre 1.700 città e grossi centri abitati, 70 mila piccoli villaggi devastati; 30 mila fabbriche distrutte.

In Lettonia si nega ai 550 mila russofoni, che costituiscono oltre un quarto della popolazione, il diritto di usare la propria lingua, imponendo loro un difficile esame di lettone: coloro che non lo superano vengono espulsi dal paese. Ciò avviene nonostante che la Lettonia sia membro dell’Unione Europea, che garantisce alle minoranze il diritto di esprimersi nella propria lingua.

La UE ha fatto di più: ha decretato che il 9 Maggio è la “Giornata dell'Europa”. La Ursula von der Leyen è andata a celebrarla a Kiev, per “dimostrare che l'Unione Europea è al fianco dell’Ucraina che sta combattendo per gli ideali dell'Europa che oggi celebriamo”. Lo ha detto al presidente Zelenski, il quale ha appena firmato una legge per cancellare qualsiasi simbolo russo dall’Ucraina, cancellando in tal modo la stessa storia dell’Ucraina. Contemporaneamente la Corte Suprema Ucraina ha decretato che i simboli della divisione SS Galizia, macchiatasi di orrendi crimini, non sono nazisti e possono quindi essere usati oggi anche nelle manifestazioni.

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Le tende sono case Green?

Michele Morrone.

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NUOVA FASCIA VERDE, LA RABBIA DEI ROMANI IN CAMPIDOGLIO.

L'annuncio della nuova fascia verde, che comporterà l'installazione di varchi elettronici in tutte le vie di accesso della città, tagliando fuori dalla circolazione migliaia di veicoli ancora circolanti, è stata accolta con rabbia nella capitale. Centinaia di persone hanno protestato in Campidoglio contro il sindaco Roberto Gualtieri e la sua giunta.

https://www.byoblu.com/2023/05/12/nuova-fascia-verde-la-rabbia-dei-romani-in-campidoglio

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Forwarded from la fionda📕
Il presidente Zelensky a "Porta a Porta"
Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky sarà ospite di Bruno Vespa domani - sabato 13 maggio alle 18.30 in diretta su Rai 1 - in uno speciale "Porta a Porta", in collaborazione con il Tg1. Interverranno direttori di quotidiani e telegiornali nazionali. (ufficio stampa Rai)

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ABBIAMO IL DOVERE DI FERMARE L’OROLOGIO DELL’APOCALISSE- Freccero, Messora - #QuiReferendum

Con la trasmissione Qui Referendum, Byoblu vi accompagna settimanalmente a conoscere ed approfondire la tematica referendaria.
In studio con Claudio Messora, il noto massmediologo Carlo Freccero farà un’analisi delle obiezioni che più spesso vengono opposte al referendum contro la guerra e delle risposte da dare per “rompere l’ipnosi"

https://www.byoblu.com/2023/05/07/referendum-guerra-con-carlo-freccero-per-smontare-la-propaganda/

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🗓️📌 Milano, Sabato 13 Maggio 2023

🖼️ Locandina definitiva

Manca meno di un giorno al Corteo! Ci vediamo alle 14.30 in Piazza 25 Aprile, o se non siete dei dintorni l'appuntamento è in tutte le altre piazze d'Italia che aderiscono alla campagna internazionale 🗺️

A domani 👊

La Sanità non si vende, si difende!
#MILANODISSENTE13MAGGIO #ADVERSEEVENTS #ionondimentico

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