Giorgio Bianchi Photojournalist
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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
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Forwarded from SilvioDallaTorre (Silvio Dalla Torre)
Mi chiedo cosa possa aver spinto la sindaca di Parigi Anne Hidalgo ad affermare che gli atleti russi, in occasione delle Olimpiadi, non saranno benvenuti nella sua città. E’ evidente che qui non ci troviamo di fronte ad una legittima critica politica, ma ad un’esternazione dal chiaro sapore razzista. Essa infatti si abbatte su persone che non hanno avuto alcuna influenza sulle decisioni del loro governo e la cui unica colpa è quella di appartenere a una determinata etnia.
Si sarebbe tentati di attribuire questa scivolata alle qualità modeste della Hidalgo. Temo, purtroppo, che queste parole esprimano qualcosa di più profondo.
L’ideologia del politicamente corretto e dei diritti umani, che è ormai diventata l’ideologia ufficiale delle oligarchie occidentali, contiene, dietro i proclami libertari, un sottofondo autoritario.
Lo abbiamo visto durante l’epidemia. In poche ore i difensori di tutte le minoranze, si sono trasformati in aguzzini che invitavano alla delazione nei confronti del passante senza mascherina; i fautori dell’abolizione di tutti i confini (no borders) si sono inventati per tutti il confine di cento metri dalla propria abitazione.
Non c’è nulla di strano in tutto questo. Le oligarchie sono tolleranti verso se stesse e verso coloro che aderiscono ai loro principi nichilistici. Verso gli altri , no. Nei confronti di questi ultimi tutti i mezzi sono buoni. La censura, la discriminazione, il razzismo, cacciati ipocritamente dalla porta principale, rientrano dalla finestra e, dopo aver cambiato di nome, vengono usati con assoluta disinvoltura.
Forwarded from Tutti i fatti
Turchia, dalle elezioni amministrative esce sconfitto il partito di Erdogan: perde le principali città del Paese

A sorpresa, ad un anno dalla vittoria e riconferma alle presidenziali da parte del presidente Recep Erdogan, in questo voto per le amministrative il partito del presidente esce pesantemente sconfitto, con l'opposizione che prende il sopravvento in vaste aree del Paese, con l'assegnazione di sindaci e amministratori all'opposizione nelle principali città.

✔️Il partito del presidente Erdogan perde i grossi centri, Ankara, Istanbul e Smirne in primis.

🔎Con ormai il 75% delle schede già processate, pesano le percentuali, a netto disfavore del partito di Erdogan.

@tutti_i_fatti
Forwarded from La Mia Russia (Elena)
Nel 2023 la Russia è diventata la quinta economia in termini di crescita nel G20. L’economia è cresciuta del 3,6%, compensando completamente la contrazione dell’1,2% del 2022.
L'economia indiana è quella che cresce di più, + 7,3% contro il 7,2 del 2022. Segue la Cina, con una crescita del 5,2%, dopo il 3% dell'anno precedente. L’Indonesia è al terzo posto, con il che è aumentato del 5,1% rispetto al 5,3% del 2022. Il tasso di crescita economica della Turchia è rallentato lo scorso anno dal 5,5% al 4,5%. https://t.me/banksta/50298
Sempre lo stesso giornale, sempre Putin (e sempre buona Pasqua). Che ha fatto stavolta? Nientedimeno, "ha firmato un decreto per l'arruolamento obbligatorio nelle forze armate" per 147.000 cittadini russi fra i 18 e i 30 anni che "saranno arruolati e inviati presumibilmente a combattere in Ucraina". In realtà non saranno arruolati ma mandati a fare quella che ai tempi miei si chiamava "leva" o "servizio militare" (o anche "naja"), visto che in Russia c'è appunto il servizio militare, però effettivamente chiamarlo "arruolamento obbligatorio" fa tutto un altro effetto. Né, ovviamente, saranno mandati a combattere in Ucraina, perché lì ci sono i volontari e i professionisti, né è chissà quale grande novità visto che il decreto in questione viene firmato ogni anno, essendoci appunto ogni anno la leva. Però così il lettore resta con l'impressione che la Russia ha finito i soldati e deve arruolare i ragazzini per mandarli al fronte, ovviamente senza addestramento e con le pale al posto dei fucili.
Forwarded from Laura Ru (Laura Ru)
L'ignoranza al potere. Il Ministro degli Esteri italiano Tajani, pensa che la Russia confini con l’Afghanistan. Il 23 marzo, a margine di una conferenza stampa a Milano, il ministro degli Esteri Antonio Tajani commentando il gravissimo attentato avvenuto in Russia la sera prima aveva affermato «Non credo che questo abbia alcunché a che fare con la situazione in Ucraina. È una questione che riguarda il fondamentalismo islamico che si è annidato in Russia, nella parte meridionale della Russia, quella che confina con l’Afghanistan». Il giorno dopo il ministro degli Esteri ha dichiarato al Corriere della Sera che «in Caucaso c’è una minoranza islamica molto irrequieta al confine dell’Afghanistan». @LauraRuHK
Amazon ha comprato una parafarmacia nel centro di Milano
Il primo passo per un negozio fisico di beauty e farmaci senza prescrizione medica.

https://www.milanotoday.it/economia/parafarmacia-amazon-cadorna.html

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Forwarded from Vi racconto la Russia
Sui giornali italiani tutti i giorni è pesce d'aprile.

Questa è una balla (anzi una manipolazione professionale della realtà) che gira ovunque da un paio di giorni.

Putin avrebbe firmato un decreto per l'arruolamento obbligatorio nelle forze armate di 147.000 cittadini russi fra i 18 e i 30 anni. In realtà non saranno arruolati per la guerra in Ucraina ma andranno a fare il servizio militare obbligatorio. Questa chiamata avviene 2 volte l'anno, in primavera e in autunno, e il numero di chiamati alla leva è simile a quello dello scorso anno e degli anni precedenti.

Niente di anomalo quindi, ma col titolo a effetto si vuol dare l'impressione che saranno mandati a combattere in Ucraina. Non è così, lì ci sono i volontari, i professionisti e i riservisti.

Ma così il lettore resta con l'impressione che la Russia abbia finito i soldati e debba arruolare i ragazzini per mandarli al fronte, ovviamente senza addestramento e senza calzini, armati di pale al posto dei fucili....

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Forwarded from Giubbe Rosse
🇮🇱 ISRAELE APPROVA LA STRETTA SULLE TV, NEL MIRINO Al JAZEERA
E altre reti che 'minano la sicurezza'. Legge passa alla Knesset (Fonte: Ansa)

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Forwarded from Giubbe Rosse
🇸🇾🇮🇱🇮🇷 DAMASCO. SETTE DIPLOMATICI IRANIANI UCCISI NEL BOMBARDAMENTO DELL'AMBASCIATA
Il Corpo delle guardie della rivoluzione islamica in Iran ha reso noto che sono sette i funzionari rimasti uccisi a seguito dell'aggressione contro l'ambasciata iraniana a Damasco.
- Il generale di brigata Mohammad Reza Zahedi (in foto)
- Il comandante Muhammad Haji Rahimi
- Hussein Aman Allahi
- Mahdi Jalalati
- Mohsen Sadaqat
- Ali Aqa Babaei
- Ali Salehi
Gli ultimi cinque sono dipendenti dell'ambasciata.
I media israeliani presentano Zahedi come un generale chiave dell’IRGC, che ha diretto tutti gli attacchi contro Israele attraverso gruppi controllati dall’Iran. Zahedi era a capo dell'Unità 2000, responsabile delle operazioni nel Levante. Zahedi è diventato il generale di grado più alto dell’IRGC ucciso dalle truppe israeliane. In effetti, si tratta della perdita più tangibile per l’Iran dalla morte del comandante in capo Qassem Suleimani in un attacco di droni statunitensi nel gennaio 2020.
Non è chiaro che cosa abbia originato un attacco così violento da parte delle forze aeree israeliane. La domanda che molti osservatori si pongono al momento è come l'Iran risponderà all’attacco. Difficile ipotizzare uno scontro diretto con Israele, ma è certo che quanto accaduto oggi nella capitale siriana è un episodio estremamente grave foriero di una pesante escalation in Medio Oriente.

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L'attacco aereo israeliano a Damasco è una escalation preoccupante per due motivi. In primo luogo per l'identità delle vittime: tre generali (Mohammad Reza Zahedi, il comandante del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica in Siria e Libano, Hossein Aminollah e Hajj Rahim) e altri quattro ufficiali. In secondo luogo, e soprattutto, l'edificio distrutto è l'ufficio consolare dell'ambasciata iraniana, ovvero, a norma di diritto internazionale, territorio iraniano. Il motivo di questo attacco onestamente non è chiaro. Certo la presenza di tanti ufficiali superiori iraniani era un bersaglio allettante, ma si tratta pur sempre di un'ambasciata. C'è chi dice invece che sia una risposta all'attacco di stanotte, nel quale un drone ha colpito la base militare del porto israeliano di Eilat, sul Mar Rosso. Ma sarebbe una risposta del tutto sproporzionata, per cui probabilmente c'è dell'altro.
Forwarded from Laura Ru (Laura Ru)
L'UE sta virando a destra, ma la rapida crescita dei movimenti nazionalisti radicali finisce per rafforzare la concentrazione verticale del potere a Bruxelles, perché quando i politici nazionalisti diventano parte del sistema abbandonano la loro retorica anti-establishment. Basti pensare al partito Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni: al Parlamento europeo ha il più forte accordo di voto con i suoi alleati del gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR) e vota più spesso con il Partito Popolare Europeo (PPE) di centro-destra che con il gruppo più estremo Identità e Democrazia (ID), che è profondamente diviso sul conflitto Russia-Ucraina.

Quindi, nonostante i loro numeri siano in crescita, l'effetto principale della vittoria dei partiti nazionalisti alle elezioni europee di giugno sarà quello di spostare il cursore parlamentare verso destra, cooptando e neutralizzando completamente le forze anti-sistema. I conservatori di centro-destra potranno quindi tagliare ulteriormente i programmi di assistenza sociale e sanitaria e dirottare maggiori risorse finanziarie verso i programmi militari (contributi alla NATO, esercito europeo, industria bellica). @LauraRuHK
Israele ha attaccato il consolato iraniano in Siria, uccidendo 5 persone. L'ambasciatore iraniano a Damasco, Hossein Akbari, ha detto che "l'edificio di cinque piani del consolato è stato attaccato da aerei da combattimento israeliani F-35 con sei missili". Akbari ha promesso una "risposta netta" poiché l'attacco ha ucciso almeno cinque persone, tra cui tre militari.
L’unico altro caso storico di bombardamento di un’ambasciata è stato il bombardamento della NATO contro l’ambasciata cinese a Belgrado nel 1999, nel quale sono morti tre giornalisti cinesi. In quel caso gli Stati Uniti si scusarono, sostenendo che si fosse trattato di un errore, spiegazione che la Cina non accettò mai.

Israele non farà nulla di tutto ciò. L'entità genocida non si preoccupa della "forma" perché la sua reputazione internazionale è già danneggiata irreparabilmente.

Spetta ora a qualsiasi paese sano di mente rispondere con forza ai crimini sionisti contro l’umanità e a questo attacco che ha colpito il cuore stesso delle relazioni internazionali: l’inviolabilità della diplomazia. L’impunità di Israele deve finire.

Laura Ruggeri

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Giorgio Bianchi Photojournalist pinned «Appuntamento tra poco, alle 8 e 30, con una nuova puntata di TeleRagione. https://www.youtube.com/watch?v=4B7o4A5BWNc 🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist»
Alabarda spaziale!
di Marco Travaglio

Sembra ieri che la Russia aveva perso la guerra con la sua “Armata Rotta” (Stampa e Giornale). I suoi soldati andavano “all’assalto del nemico con le pale” (Corriere e Rep) e “i carri armati della seconda guerra mondiale” (Messaggero). E “non pale qualsiasi: un modello specifico che risale al 1869” (Open). Piangevano a dirotto: “Dobbiamo usare le dita come baionette?”. La loro “economia in rianimazione” e la loro “industria a pezzi e a corto di semiconduttori” li costringevano a “recuperare i chip per i carri armati da lavatrici, refrigeratori, addirittura tiralatte elettrici” (Messaggero) e “lavastoviglie” (Foglio). Tant’è che non si capiva come potessero, così mal ridotti, “arrivare a Lisbona” (Severgnini) o “a Rimini” (Di Bella, informatissimo sulla passionaccia di Putin per la piada e lo squacquerone). Poi nel settembre scorso, all’improvviso, gli stessi espertoni ci hanno informato che l’Ucraina, dopo due anni di trionfi, ha perso la guerra e la Russia, dopo due anni di disfatte, l’ha vinta. La sua economia in coma cresce sei volte la nostra. E la sua industria bellica, riciclando un frigo e una lavatrice oggi, una lavapiatti e un tiralatte domani, lancia “missili ipersonici troppo veloci per dare l’allarme: esplodono prima che suonino le sirene” (Rep). Dai tiralatte all’alabarda spaziale, al maglio perforante e alle lame rotanti di Goldrake, è un attimo. Non contento, in attesa di invadere Polonia, Baltici, Finlandia giù giù fino a Rimini e Lisbona per “distruggere l’Europa” (Corriere), il moribondo Putin si compra mezzo Europarlamento (Rep: “Moscagate, tremano i sovranisti”) e “invade i social italiani di fake news” sulla strage di Mosca (Rep) e “sulla salute di Kate” (Libero: come se non bastasse Bukingham Palace).

Ma questo è niente. Spiegel, Insider e 60 Minutes hanno appena risolto il giallo della “sindrome dell’Avana”: “il nuovo incubo con cui il Cremlino sta terrorizzando diplomatici, agenti e funzionari americani e canadesi” che dal 2016 manifestano “attacchi di nausea, mal di testa, problemi di equilibrio, assordanti fischi alle orecchie, insonnia persistente, danni alla memoria, all’udito e alle capacità cognitive” (Rep). A parte l’acufene, è la diagnosi perfetta per Biden, che però è caduto nel pentolone da piccolo. Che c’entra Putin? Beata ingenuità: “Ufficialmente le cause dello strano malessere sono avvolte nel mistero”, ma dietro “potrebbe esserci una sofisticata arma a microonde impiegata dalle spie militari russe della famigerata unità 29155 in tutto il mondo”. Veri e propri “sicari” che però, anziché uccidere i nemici, si accontentano di rintronarli. Pare che alcune vittime denuncino anche pruriti, diarree, flatulenze e meteorismi, ma sono tutte intolleranti al lattosio: saranno i soliti tiralatte.

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NUOVOATLANTE
di Alessandro Orsini
Guerra. Le previsioni fasulle di Draghi e le analisi azzeccate di noi “putiniani”

È giunto il momento di giudicare Mario Draghi e i “draghiani” come Carlo Calenda, Enrico Letta e molti altri. Draghi aveva fatto sette promesse agli italiani in cambio del sostegno all’esecrazione della diplomazia per sconfiggere la Russia con l’invio di armi.

La prima promessa di Draghi assicurava che l’invio di armi avrebbe protetto la vita degli ucraini. In sintesi, più armi italiane, meno morti ucraini. È accaduto esattamente il contrario. L’enorme investimento della Nato nella guerra ha causato un investimento ancor più grande da parte della Russia e quindi un numero spropositato di morti tra gli ucraini e distruzioni smisurate. Questa rubrica l’aveva previsto, ma per il Corriere della Sera, che ha sbagliato tutte le previsioni con una regolarità statistica stupefacente, era “putinismo”. La seconda promessa di Draghi assicurava che l’invio di armi italiane avrebbe avvicinato la pace. È accaduto esattamente il contrario. L’investimento della Nato nella guerra ha aggravato la guerra, al punto che oggi si teme uno scontro nucleare. Questa rubrica l’aveva previsto, ma era “putinismo”. La terza promessa di Draghi assicurava che le sanzioni avrebbero mandato la Russia in bancarotta sovrastata dall’economia europea. È accaduto esattamente il contrario. Il Pil della Russia è cresciuto mentre Germania e Unione europea sono andate in recessione. Questa rubrica l’aveva previsto, ma era “putinismo”. La quarta promessa di Draghi e draghiani assicurava che il prolungamento della guerra avrebbe provocato il crollo dell’industria militare della Russia sovrastata da quella della Nato. È accaduto esattamente il contrario. L’industria militare della Russia sovrasta quella della Nato. Questa rubrica aveva detto: “La Russia sta combattendo con una mano dietro la schiena”, ma era “putinismo”. La quinta promessa dei draghiani assicurava che le sanzioni avrebbero azzerato i consensi di Putin in procinto di essere rovesciato. È accaduto esattamente il contrario. La Nato ha spinto i russi a compattarsi intorno a Putin dilagante nei consensi. Questa rubrica l’aveva previsto, ma era “putinismo”. La sesta promessa di Draghi assicurava che l’invio di armi avrebbe consentito all’Ucraina di spazzare via la Russia con una controffensiva strabiliante. È accaduto esattamente il contrario. I russi hanno falcidiato gli ucraini. Questa rubrica l’aveva previsto, ma era “putinismo”. La settima promessa di Draghi è che l’Occidente avrebbe ottenuto l’isolamento della Russia. È accaduto esattamente il contrario. La Russia è sempre più integrata nel sistema internazionale con amici potentissimi. Questa rubrica l’aveva previsto, ma era “putinismo”.

Guido Crosetto ha raccolto l’eredità di Draghi. Entrambi sono stati liberi di inviare tutte le armi che hanno voluto in gran segreto. Il fallimento delle loro politiche è solare. Tuttavia, il 99% della stampa italiana e delle trasmissioni radiofoniche e televisive non lo dice. Il che rende evidente la corruzione dell’informazione in Italia, compenetrata dal potere politico.

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