Giorgio Bianchi Photojournalist
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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
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Si è svolto un grande mercanteggiamento a Bruxelles prima del voto di ieri sul pacchetto di aiuti all'Ucraina e sui negoziati di adesione all'UE. All’inizio di questa settimana, la Commissione europea ha sbloccato 10,2 miliardi di euro di fondi di coesione destinati all’Ungheria. Scholz avrebbe invitato Orban ad "andare a prendere un caffè", cioè a lasciare la stanza dove si votava sui negoziati di adesione. Ecco quanto costa il caffè ungherese. Ma Orban chiede di più per il suo Paese e non sosterrà il pacchetto di aiuti da 50 miliardi di euro per l’Ucraina finché non otterrà ciò che vuole. Naturalmente, promettere all’Ucraina che un giorno, in un futuro molto lontano, diventerà membro dell’UE, non costa nulla. Parlare costa poco e nessuno sa come sarà l’Ucraina tra dieci o vent’anni. Scholz ha espresso ottimismo sul fatto che un accordo su un bilancio UE rinnovato e sugli aiuti finanziari per l'Ucraina possa essere concordato al vertice straordinario dei leader europei del mese prossimo, anche se l'Ungheria manterrà la sua opposizione. Ignora che altri leader stanno già seguendo l’esempio di Orban e probabilmente chiederanno qualcosa in cambio di un sì. Alcuni paesi come Francia e Italia potrebbero richiedere fondi aggiuntivi per gestire la crisi dell’immigrazione, altri paesi sono alle prese con deficit di bilancio e cercheranno l’aiuto di Bruxelles come condizione per dare il via libera agli aiuti all’Ucraina. La torta dell'UE si è rimpicciolita ed è naturale che la corsa per accaparrarsene una fetta si intensifichi.

Laura Ruggeri

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Israele sta per perdere. E inventa l’arma magica
DI ALESSANDRO ORSINI

Israele sta perdendo la guerra. Ho cercato di articolare questo mio pensiero nell’ultima puntata di È sempre Cartabianca di Bianca Berlinguer, ma il tempo a Rete 4 è tiranno. Quali sono i fatti su cui poggio questa mia valutazione?

In primo luogo, ricorro alle statistiche sui conflitti passati tra Hamas/Hezbollah e Israele. Israele ha ammazzato molti civili libanesi e palestinesi tutte le volte che non è riuscita ad ammazzare i militanti di quelle due organizzazioni. Non riuscendo a uccidere i guerriglieri, uccide i civili. Israele deve uccidere qualcuno. Se non ammazza i primi, ammazza i secondi. Israele deve trovare un modo per alzare i costi che i suoi nemici sono obbligati a calcolare prima di colpire. Israele pensa che Hezbollah ci penserà due volte prima di attaccare gli israeliani sapendo che il Libano verrà distrutto da una punizione collettiva. Israele spara intenzionalmente sui civili palestinesi e libanesi con la scusa degli scudi umani. Ciò è dimostrato dai dati appena rivelati dal Washington Post. Israele ha sganciato 29.000 bombe su Gaza. Circa il 45% sono bombe non guidate o dumb bomb (“bombe stupide”).

Questa strategia d’Israele di sparare intenzionalmente sui civili ha funzionato con Hezbollah? Pare di sì. Il suo capo, Hassan Nasrallah, ha dichiarato che non avrebbe rapito quei due soldati israeliani, il 12 luglio 2006, sapendo che Israele avrebbe reagito così violentemente contro i civili. Il fatto che Israele abbia ucciso volutamente un numero spaventoso di civili a Gaza induce a ritenere che l’operazione militare stia andando male. Israele non riesce a uccidere i militanti di Hamas in numeri significativi. Quindi, uccide i civili. Il rapporto tra il numero di civili e il numero di miliziani che Israele uccide nelle guerre è inversamente proporzionale. Il primo numero aumenta al diminuire del secondo e viceversa. Infatti, mancano le prove del successo dell’operazione militare di Netanyahu. Non esiste nemmeno una foto o un video che induca a ritenere che Israele abbia vinto qualche battaglia significativa contro Hamas. Israele non ha immagini da sfoggiare. Siccome queste foto mancano, Netanyahu ha dovuto inventarle. I lettori ricorderanno i cento prigionieri seminudi con le mani legate dietro la schiena che Netanyahu ha spacciato falsamente per miliziani di Hamas. Erano civili. Secondo l’Ong Euro-Mediterranean Human Rights Monitor, si tratta di civili arrestati arbitrariamente in due scuole affiliate alle Nazioni Unite a Beit Lahia.

Infine, i tunnel. Israele ha iniziato ad allagarli. Ma sono almeno 1.300. Come potrà allagarli tutti? Nessuno conosce come questi tunnel siano ramificati nel sottosuolo. Immaginiamo che dieci tunnel siano collegati tra loro. Allagandone uno, Israele ne allaga dieci. Ma se questi 1.300 tunnel non sono collegati, Israele deve allagare 1.300 tunnel. Come fa? Quando avrà terminato i lavori, i miliziani di Hamas saranno morti di vecchiaia. E poi mica i militanti di Hamas aspettano di annegare.

La storia dell’allagamento dei tunnel è una tecnica per manipolare l’opinione pubblica che chiamo tecnica dell’“arma magica”. Per capire il senso di questa mia espressione, occorre comparare la copertura mediatica della guerra in Ucraina con quella in Palestina. Per creare consensi intorno alla prosecuzione della guerra in Ucraina, i nostri media hanno individuato, a mesi alterni, un’arma magica che avrebbe sconfitto i russi: gli Himars, gli Abrams, i Leopard, i Patriot, i Samp-T, le bombe a grappolo, gli Atacms. Risultato: la controffensiva è stata un fallimento colossale e l’Ucraina ha perso la guerra.

La tecnica manipolatoria dell’arma magica svolge due funzioni. La prima è di nascondere il fallimento delle operazioni militari spostando l’attenzione del pubblico dall’oggi (disastroso) al domani (radioso). La seconda è di aumentare la capacità di sopportazione dei cittadini.

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Forwarded from Piccolenote
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Il mio ultimo intervento per Parole Proibite di Michele Santoro.

Parole Proibite: Disastro controffensiva.
Con Benedetta Sabene.

La controffensiva ucraina non solo è fallita ma sembra essere stata un vero e proprio disastro. A dirlo è un’inchiesta pubblicata sul Washington Post la settimana scorsa. Sembrerebbe che la controffensiva sia durata solo un giorno e avrebbe causato enormi perdite tra le truppe ucraine. La controffensiva sarebbe dovuta iniziare a maggio di quest’anno, ma durante l’estate erano molti i dubbi circa il successo dell’operazione militare, tanto che Zelensky a settembre aveva rassicurato tutti dicendo che la controffensiva stava avendo successo. Quali conseguenze avrà il fallimento della controffensiva sul piano militare? E su quello internazionale? Ne parliamo con i nostri ospiti: Giorgio Bianchi, fotoreporter, Alessandro Marescotti, presidente di Peace Link, e Alberto Negri, giornalista e inviato di guerra.

https://www.youtube.com/watch?v=qmy_zw5FlNE&t=1332s

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La stampa mainstream non può essere libera per definizione, perché gli spazi che vengono concessi ai giornalisti sono sempre di proprietà di qualcuno (della politica nel caso del cosiddetto servizio pubblico, oppure dei potentati economico-finanziari nel caso del privato).
In passato esisteva una contrapposizione tra poteri nazionali e sovranazionali. Hanno combattuto una battaglia durissima e questa si è riverberata nei conflitti tra le varie testate e tra giornalisti di primo piano. Con questo non intendo che tutti i giornalisti lavorassero in malafede, venivano semplicemente assunti sulla base della loro ideologia e veniva sfruttata la loro normale attitudine a polemizzare con la parte avversa per tifo da stadio.
Oggi che i poteri nazionali sono stati piegati o cooptati e troneggiano soltanto i poteri sovranazionali, tutto ciò si riflette anche nella totale assenza di scontro sulle testate. Persiste un simulacro di dibattito, un teatrino in buona sostanza, sugli argomenti neutri (si tratta nella migliore delle ipotesi di una finta opposizione di comodo finalizzata spesso a progetti politici che intendono comprare la fetta dissidente per poi vendergli l'ennesima sola politica nel futuro), mentre sui temi dominanti c'è completo appiattimento delle due parti in commedia. L'Europa non si discute, la Nato non si discute, il modello economico non si discute, la compressione dei diritti dei lavoratori non si discute, la digitalizzazione non si discute, la finanziarizzazione cosiddetta green non si discute, le politiche migratorie non si discutono, le politiche sanitarie non si discutono...
L'unica stampa veramente libera è quella del web. Ma anche lì c'è un problema di fondo; per potersi esprimere, anche questo tipo di informazione utilizza degli spazi che sono di proprietà di qualcuno, ovvero dei giganti dell'Hi-Tech. Se i concetti espressi piacciono al padrone dello spazio, allora massima diffusione, in molti casi superdiffusione. Se non piacciono, scatta la censura. Esattamente come avviene nel maistream. In maniera più vaga, sfumata, impalpabile, ma con la medesima determinazione a silenziare ogni forma di dissenso. Questo avviene sfruttando la macroscopica ambiguità di questi colossi, che si presentano come piattaforme e che invece si comportano da editori. Immaginate se il vostro gestore telefonico avesse il potere di sospendervi la linea se ravvisasse contenuti impropri nelle vostre conversazioni. Ecco, i giganti del web si comportano in maniera analoga: se non gli piace quello che dite, vi tagliano la conversazione.
Oggi la madre di tutte le battaglie dovrebbe essere quella di tutelare dal punto di vista normativo la libertà di espressione su queste piattaforme (l'esatto opposto di quello che stanno facendo tutti gli stati e in particolare la colonia Europa) e di sostenere in tutti i modi chi opera in questo ambito.
Tutto questo dovrebbe evidenziare, semmai qualcuno non lo avesse ancora capito, che la guerra oggi si combatte innanzitutto nell'ambito della comunicazione ed è pertanto lì che occorre attrezzarsi per meglio difendersi. E che non è affatto inutile quello che stiamo facendo su queste piattaforme, ma anzi, è fondamentale.

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Giorgio Bianchi Photojournalist pinned «La stampa mainstream non può essere libera per definizione, perché gli spazi che vengono concessi ai giornalisti sono sempre di proprietà di qualcuno (della politica nel caso del cosiddetto servizio pubblico, oppure dei potentati economico-finanziari nel caso…»
STESSA STRATEGIA DI GUERRA
DALL’UCRAINA ALLA PALESTINA
 
https://www.byoblu.com/2023/12/15/stessa-strategia-di-guerra-dallucraina-alla-palestina/
 
Zelensky, invitato a Washington da Biden, preme sul Congresso USA perché approvi la legge di spesa che include altri 50 miliardi di dollari di aiuti militari per l'Ucraina. Scrive il New York Times: “La controffensiva ucraina lanciata sei mesi fa è fallita. Kiev deve fare i conti con il calo del personale militare,  delle riserve di munizioni e del sostegno Occidentale. Mosca sta dimostrando la capacità di sostenere una guerra prolungata.”  In tale situazione, scrive sempre il New York Times,  “Stati Uniti e Ucraina sono alla ricerca di una nuova strategia dopo il fallimento della controffensiva: il Pentagono invia il generale Aguto, che comanda il sostegno all'Ucraina da una base in Germania, a trascorrere lunghi periodi di tempo a Kiev. Il generale Aguto lavorerà più direttamente con la leadership militare del Paese”. 
 
Mentre continuano ad alimentare direttamente e tramite la NATO la guerra in Ucraina, gli Stati Uniti  continuano a sostenere Israele nella guerra a Gaza. Il piano dei capi di Israele prevede la deportazione della popolazione di Gaza nel deserto del Sinai e la cancellazione di Gaza quale territorio palestinese, facendo poi la stessa cosa con la Cisgiordania. La strategia statunitense, sostenuta da Israele, mira ad allargare la guerra nella regione mediorientale, dove  gli USA stanno perdendo la loro posizione predominante di fronte all’avanzare dei progetti politico-economici di Cina e Russia, tra cui il prossimo allargamento dei BRICS ad Iran e Arabia Saudita.
 
Per sostenere questa strategia di guerra gli Stati Uniti continuano ad accrescere la loro già enorme spesa militare. Il Senato ha approvato una legge sulla Difesa da 886 miliardi di dollari, cui si aggiungono altre spese di carattere militare  portando.

Manlio Dinucci

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Chi di moralismo ferisce di moralismo perisce.

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"Se non vuoi puzzar di merda, stai lontano dalla merda". (Al Pacino)

post di riferimento

L’operazione è andata in perdita e le giacenze distrutte

Nella memoria di Balocco si sottolinea che sono stati prodotti 362.577 Pandori “griffati” che sono stati ceduti ai distributori ma a causa della scarsa rotazione del prodotto le giacenze di magazzino sono andate distrutte. Complessivamente – si legge – l’operazione ha generato una “perdita” di [100.000- 900.000] €. L’esito della campagna viene definito deludente.
Chiara Ferragni “si è presentata come promotrice di un’iniziativa benefica a favore di bambini malati di tumore”

Antitrust spiega anche che non appare sostenibile che il ruolo nella donazione della Signora Ferragni si sia sostanziato nel fare pubblicità “gratuita” all’Ospedale: “la Signora Ferragni, tramite Fenice e TBS Crew, ha fatto pubblicità, sulla base di contratti a titolo oneroso (…) Sul punto, peraltro, vale evidenziare che la Signora Chiara Ferragni risulta avere un elevatissimo numero di follower (circa 30 milioni) presso i quali si è presentata come promotrice di una iniziativa benefica a favore di bambini malati di tumore, rafforzando così la propria immagine come sostenitrice di progetti benefici”. FONTE


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Forwarded from la fionda📗
VITTORIA DI PIRLA

🍾Repubblica con la sobria imparzialità di sempre che le garantisce i suoi eccezionali successi definisce "storica" l'apertura della UE alla candidatura di Kiev

📰 Altri giornali titolano in tal senso, in modo un po' meno "epico".

Noi suggeriamo una certa prudenza: i negoziati per la Turchia dovevano iniziare nel 2005, e l'ammissione come candidato era del 1999.

🗞️ Altre testate, un filino meno imbarazzanti, sottolineano invece che né gli Usa né la Ue sta più approvando aiuti a Zelensky.

Se anche a te più che sensazionalismo questi titoli paiono emerite vaccate segui @lafionda!
🇺🇦 BENEDETTA SABENE: MINISTERO DELLA DIFESA UCRAINO PUBBLICA FOTO DI UN SOLDATO CON L'AQUILA NAZISTA
"Ne parlava il New York Times (noto organo di propaganda russa) in questo articolo che ho citato anche nel libro"
https://www.instagram.com/nonmipiaci/

Qui il tweet del Ministero della Difesa, non lo hanno cancellato nemmeno dopo il fiume di polemiche nei commenti. Ormai sono arrivati al punto da rivendicarsi quei simboli pubblicamente.
https://twitter.com/DefenceU/status/1735667778835619867

Libro: "Ucraina. Controstoria del conflitto. Oltre i miti occidentali"
https://www.amazon.it/Ucraina-Benedetta-Sabene/dp/8855198904

Segui 👉@ComitatoDonbass
Shujaiyeh, Gaza.
Sventolano una stoffa bianca, l'esercito israeliano li scambia per "minaccia palestinese" e gli spara.
Restano così uccisi tre ostaggi israeliani rapiti da Hamas al rave il 7 Ottobre.


Per i nostri media la notizia è l'"errore" dell'IDF, che esprime "profondo rimorso per l'incidente". La vera considerazione da fare, invece, è che nelle zone calde l'IDF spari senza remore ai palestinesi che capitano a tiro.

Alla radio poco fa:
"Morti tre ragazzi israeliani rapiti da Hamas al rave". In tal caso, addirittura, si lascia intendere che i responsabili delle morti siano i palestinesi di Hamas.
Media is too big
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⛔️#OMS E I SUOI TRUCCHI PER COMANDARE SU TUTTO. ECCO COSA STA AVVENENDO A GINEVRA IN QUESTI GIORNI+++

⚠️DOPO IL TRATTATO PANDEMICO SONO PARTITI I NEGOZIATI DEL REGOLAMENTO SANITARIO INTERNAZIONALE.

DENTRO C’È DI TUTTO DAI LOCKDOWN AI NUOVI BIO-LABORATORI BSL3/ BSL 4

🖌️SEGUIMI SUL CANALE
https://t.me/RaffaellaRegoli
Forwarded from Guerra nordica (Alessandro Maccari)
LA FINLANDIA HA CHIUSO DI NUOVO IL CONFINE CON LA RUSSIA

È durata solo due giorni la riapertura del confine annunciata per lo scorso giovedì. Il governo finlandese ha infatti deliberato di chiudere di nuovo i valichi di Niirala e Valimaa, che erano stati chiusi per alcune settimane prima di essere riaperti lo scorso 14 dicembre.

Il governo ha preso questa decisione in seguito alla ripresa del flusso di rifugiati che dalla Russia tentano di entrare in Finlandia. Sono stati in tutto oltre 360 nei due giorni di apertura.

La chiusura ha suscitato le proteste di tutte le persone che, avendo appreso della riapertura, si stavano recando al confine per attraversarlo in ambo le direzioni. Si trattava soprattutto di persone con doppia cittadinanza.

Nell'occasione il primo ministro finlandese Petteri Orpo ha accusato per la prima volta la Russia di aver attaccato la Finlandia con tattiche ibride. La definizione ha suscitato le critiche di esperti del settore, che la giudicano esagerata in quanto le tattiche di attacco ibrido, per definizione, coinvolgono spostamenti di truppe, che in questo caso non ci sono stati.

Guerra Nordica

https://yle.fi/a/74-20065367
Venerdì due compagnie di navigazione globali hanno sospeso il passaggio delle loro navi attraverso il Mar Rosso: la danese Maersk e la tedesca Hapag-Lloyd. Sabato poi anche il colosso italo-svizzero MSC e la francese CMA CGM hanno sospeso il passaggio delle loro navi attraverso lo stretto del Mar Rosso.

Da quando è scoppiato il conflitto israelo-palestinese all’inizio di ottobre, gli Houthi hanno condotto numerosi attacchi contro navi commerciali nel Mar Rosso come rappresaglia contro la guerra genocida di Israele.
▪️L'Asia occidentale, conosciuta anche come Medio Oriente, si trova al crocevia tra Europa, Asia e Africa. Per migliaia di anni è stato vitale per le rotte commerciali e i trasporti. Oggi è il cuore dell’economia globale. Milioni di persone e miliardi di tonnellate di merci si muovono in questa regione. È un nodo chiave del commercio globale e anche una delle principali regioni produttrici di petrolio e gas. La ripresa delle relazioni diplomatiche tra Iran e Arabia Saudita, favorita da Cina e Russia, era un prerequisito per la cessazione delle ostilità nello Yemen.
Sia l’Iran che l’Arabia Saudita sono diventati membri del blocco BRICS allargato e tutti speravano che le relazioni pacifiche tra le due principali potenze regionali sarebbero diventate un motore dello sviluppo futuro e avrebbero avuto un impatto diretto e positivo sui mezzi di sussistenza di milioni di persone. Tutti tranne l’egemone moribondo.
Dato che la Cina e l’economia globale trarrebbero vantaggio dalla pace nella regione – gran parte del commercio cinese con l’Europa passa attraverso il Mar Rosso e il canale di Suez – indovinate chi non vuole vedere la pace in Medio Oriente?

Nel caos marittimo che si sta verificando nel Mar Rosso, ecco un semplice grafico che descrive in dettaglio i recenti incidenti nella regione di Bab-el-Mandeb. Questa immagine incapsula le sfide attuali affrontate da una delle rotte marittime più trafficate del mondo

Laura Ruggeri

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Come israele tratta i giornalisti e fotografi.

Il fotografo gerosolimitano Mostafa Kharouf è stato aggredito e picchiato dai soldati israeliani a Gerusalemme.

Ora in gravi condizioni in ospedale.
“I gas che espiriamo contribuiscono allo 0,1% delle emissioni di gas serra del Regno Unito”

Dalle mucche agli esseri umani è stato un attimo.

Capito dove vogliono arrivare?
Israele: sondaggi mostrano società razzista e non pacifista
di Ahmad M. Shakakini

Quando parleranno ai palestinesi di una soluzione pacifica con il nemico sionista essi ricorderanno che il 60% degli israeliani crede che Israele non usi sufficiente violenza contro il popolo palestinese a Gaza e che vuole più violenza e più massacri nei confronti dei palestinesi.

Nel sondaggio d'opinione che il Time ha pubblicato il 10 novembre, quando Israele aveva già massacrato più di 15.000 palestinesi a Gaza, il 70% donne e bambini, il 36,6% erano d'accordo di continuare con i massacri così e il 57,5% voleva ancora più massacri e più violenza contro i palestinesi di Gaza.

La società israeliana è fascista. Non si tratta solo di Netanyahu e Ben Gevir.

Purtroppo non esiste un campo della pace in Israele: solo l’1,8% dei cittadini del regime coloniale dell’apartheid riteneva che Israele stesse usando troppa forza.

Anche negli anni '80 parlavano all'OLP del campo della pace in Israele, ma si trattava di Matzban, un'organizzazione di cinque persone.

Da un sondaggio d'opinione pubblicato dal giornale israeliano Maariv sempre a novembre risulta che la percentuale di israeliani che sostengono un cessate il fuoco è del 3%. E' un risultato inferiore al margine di errore in un sondaggio.

Le uniche manifestazioni di israeliani contro il governo Netanyahu sono quelle delle parenti degli ostaggi che chiedono che la liberazione dei loro parenti sia la priorità del governo israeliano.

Gli arabi palestinesi non hanno solo problemi con lo stato di apartheid israeliano: hanno anche un grosso problema con la società israeliana che è razzista. L'uccisione di 8000 bambini non ha commosso gli israeliani, che non hanno ancora mosso un dito per fermare il genocidio dei palestinesi.

http://www.osservatoriosullalegalita.org/23/acom/12/16shakakinimo.htm
Forwarded from Weltanschauung Italia
DISPONIBILE "APOLIDI DELLA VERITÀ"

È fondamentale, tra i miasmi del mondo moderno, ritrovare noi stessi, ritornare agli affetti, viaggiando a velocità ridotta, riscoprendo l'otium caro ai nostri avi, ricercando lo straordinario nel quotidiano, depurandoci, il più possibile, dalle tossine di un sistema che pretende tutto e restituisce pochissimo, che ci spinge ad essere monadi isolate, inchiodate ad un alienante metaverso, che toglie aria pulita e mette sottovuoto la nostra esistenza.
Rimpossessarsi del nostro tempo è, oggi, un atto rivoluzionario, una tappa obbligata per non smettere di crescere e mantenersi vivi tra i morti. Non c'è, realmente, lusso più grande che potremmo concederci.

https://www.libridelbardo.com/filosofia/1983-apolidi-della-verita.html

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