Giorgio Bianchi Photojournalist
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La dottoressa israeliana Meira Weiss ha rivelato nel suo libro Over Their Dead Bodies che gli organi prelevati da palestinesi morti sono stati utilizzati nella ricerca medica presso le facoltà di medicina delle università israeliane e sono stati trapiantati nei corpi di pazienti ebrei-israeliani. Ancora più preoccupanti sono le ammissioni fatte da Yehuda Hess, ex direttore dell’Istituto israeliano di medicina forense Abu Kabir, sul furto di tessuti umani, organi e pelle di palestinesi morti per un periodo di tempo senza che i loro parenti ne fossero a conoscenza o approvassero.

Si ritiene che israele sia il principale centro del commercio illegale globale di organi umani, secondo un’indagine del 2008 della rete americana CNN, che ha anche rivelato che israele ha partecipato al furto di organi di palestinesi morti per uso illegale.

Questo è possibile perché nella religione ebraica i non-ebrei (goym) sono ritenuti animali parlanti.

Liliano Sergio Silverstein

FONTE
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Appuntamento tra poco, alle 11 con una nuova puntata di TeleRagione.

Il New Deal delle armi - TeleRagione

Oggi parliamo di:

1. Scordatevi l'Iphone. Come la Silicon Valley è diventata l'avanguardia dell'industria delle armi. Sottomarini autonomi, armi all'idrogeno, microonde anti-droni e sistemi di sorveglianza globale per scovare ed eliminare il nemico nel campo di battaglia. Ucraina e Gaza sono diventati i laboratori della guerra hi-tech finanziata dal Pentagono.

2. Come Palntir di Peter Thiel ha aiutato la NSA a spiare il mondo intero. I documenti forniti dall'informatore della NSA Edward Snowden rivelano il ruolo di Palantir nella creazione della macchina di spionaggio internazionale del governo degli Stati Uniti.

3. Techno-tirannia: come lo stato di sicurezza nazionale degli Stati Uniti sta usando il coronavirus per soddisfare una visione orwelliana.

4. L’uso militare nascosto della tecnologia 5G. L’operazione organizzata dai “Cinque Occhi” contro Huawei mira esclusivamente ad assicurarsi che in Occidente la tecnologia 5G non sia controllata da una società cinese. Come attesta un rapporto del Pentagono, questa tecnologia civile ha infatti innanzitutto un utilizzo militare.

https://www.youtube.com/watch?v=xPy-_AwnmYM

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Il consigliere regionale Montevecchi lascia la Lega.

E addio fu. Il consigliere regionale della Lega dell’Emilia-Romagna, il riminese Matteo Montevecchi, lascia il partito. “Formalizzo la mia uscita da una Lega che ha smarrito coerenza e identità, dal partito nessun mea culpa sugli errori degli ultimi anni, dal sostegno a Draghi e al Green pass, fino all’appiattimento su guerra e invio armi a Kiev. Per non parlare della linea confusa sui temi valoriali, dove la corrente ‘liberal’ la fa da padrone. Non bastano più slogan ripetutamente disattesi. Le parole devono essere seguite dai fatti. Per il futuro serve un nuovo coraggioso progetto politico che sia in grado di manifestare qualcosa di diverso”, annuncia in una nota. Da mesi ultracritico sul partito, lo scorso 10 aprile Montevecchi diceva: se Matteo Salvini dice “non mi sento di destra”, allora “io non mi sento Salvini”. Insomma, la Lega ha “smarrito la bussola da tempo”, disse Montevecchi, all’ennesima posizione critica rispetto alla linea del partito (quella volta reagì ad un’intervista rilasciata da Salvini a Libero). All’addio Montevecchi arriva “dopo una lunga riflessione” che però “non è stata affatto silenziosa, ma caratterizzata da continue prese di posizione personali e in controtendenza rispetto alla linea ufficiale del partito. Non sono felice di questa scelta, poiché il progetto a cui ho aderito con convinzione nel 2019 non esiste più. Si è poco a poco snaturato ed è scaturito in pesanti contraddizioni che ho sempre cercato di sollevare per fare ritrovare la bussola e cambiare rotta”. Ma dai vertici, appunto, non “è mai arrivato un vero e proprio mea culpa sui grossi errori commessi in questi ultimi anni”.

https://www.corriereromagna.it/rimini/il-consigliere-regionale-montevecchi-lascia-la-lega-ME723860?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR33rZQcIJ0zP9__8Ccl0GhKKMbOgrgV2c9CeiepVLlLACjXA9gFMleWpYQ_aem_Ae9hGnPX0YhC0wJtMrCApvAZJvc8nDhC7QP5lvWckTEa47H9GI7W-OcxmPVHKWfWxfMW4ArP04_KPmbQaxlwb47I

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Cari amici, ho preso una decisione dopo una lunga riflessione. Formalizzo oggi la mia uscita da una Lega che ha smarrito coerenza e identità. Questa riflessione non è stata affatto silenziosa, ma caratterizzata da continue prese di posizione personali e in controtendenza rispetto alla linea ufficiale del partito. Non sono felice di questa scelta, poiché il progetto a cui ho aderito con convinzione nel 2019 non esiste più. Si è poco a poco snaturato ed è scaturito in pesanti contraddizioni che ho sempre cercato di sollevare per fare ritrovare la bussola e cambiare rotta. Dai vertici del partito però non è mai arrivato un vero e proprio mea culpa sui grossi errori commessi in questi ultimi anni.

Le scelte intraprese dalla Lega, a partire dal sostegno al governo Draghi, al Green Pass e proseguite con l’appiattimento su politica estera, guerra, invio armi a Zelensky, hanno originato in me una grande ferita che non si è più rimarginata. Inizialmente ho provato a cambiare e incidere dall’interno, portando avanti una certa linea che però non ha avuto il seguito politico sperato. Di lì a poco ho constatato di essere divenuto minoranza nel partito e di aver perso la battaglia. Ho continuato a manifestare una voce diversa fino ad oggi, guadagnando solo prese di distanza e richieste di dimissioni nei miei confronti da parte degli organi ufficiali a causa delle mie critiche. La linea rossa che mi ero dato è stata passata, credo sia chiaro a tutti ora che le mie posizioni, le idee in cui credo, non hanno più una reale e concreta cittadinanza all’interno del partito, se non di facciata. Ci ho provato fino all’ultimo, ma non mi resta che prenderne atto e trarre queste conclusioni.

Ritengo che non sia sufficiente riciclare pur condivisibili slogan come “Più Italia e meno Europa” per recuperare credibilità e fiducia. Le parole devono essere sempre seguite dai fatti e non puntualmente disattese, come accaduto troppo spesso. Basti pensare al già citato sostegno a Draghi e al liberticida Green Pass (che la Lega a parole non avrebbe mai e poi mai sostenuto, per poi finire per votarlo in tutte le sue molteplici forme).

Così come non metto in secondo piano anche il radicale cambio di atteggiamento in politica estera/internazionale che non ho condiviso e criticato fin da subito. Mai mi sarei mai aspettato di vedere da parte della Lega un sostegno alle istanze belliciste targate Biden e Von der Leyen: la Lega ha votato tutti i pacchetti sull’invio delle armi all’Ucraina e le sanzioni (auto-sanzioni) alla Federazione Russa. Conta poco l’appartenenza della Lega al gruppo europeo “Identità e Democrazia”, se poi si vota diversamente da loro in aula su tematiche fondamentali come queste. Contano poco le dichiarazioni di circostanza, per smarcarsi mediaticamente, se poi con il proprio voto ci si rende protagonisti di queste scelte nefaste, contrarie agli interessi del nostro paese e non solo.

Pesa nella mia decisione anche la confusione valoriale che ormai è conclamata all’interno della Lega per quanto riguarda i temi etici, come la difesa della vita, dove la parte “liberal” del partito ormai la fa da padrone proprio per l’assenza di una linea chiara, tant’è che i tanti Zaia non sono mai stati smentiti, anzi hanno avuto sempre più mano libera, mentre chi ha una certa visione del mondo come il sottoscritto viene emarginato e bollato come “estremista” dagli organi ufficiali del partito (mi capitò a luglio 2022 all’ultima riunione di partito a cui partecipai).

Mi potrei soffermare sull’incomprensibile voto a Mattarella come Presidente della Repubblica, sulle attese (e mancate) promesse di contrastare il gender, finite nel nulla con la nomina di un ministro come Valditara, incapace di produrre anche una banale circolare ministeriale per chiedere il rispetto della normativa vigente e fermare l’abuso delle carriere alias nelle scuole.

Segue...
Questo non è riuscito a farlo, però è arrivato a lanciare l’attivista LGBT Paola Concia a capo del progetto “educare alle relazioni” nelle scuole (salvo poi ritirare la nomina grazie alle proteste che avevo contribuito a scatenare). Potrei citare l’accordo per le elezioni europee della Lega con l’UDC di Cesa (altro che sovranismo) e altre contraddizioni che sono diventate troppe anche da contare. Da queste considerazioni deriva la convinzione che la Lega non sia più riformabile.

Non sono pessimista per il futuro. Sono sempre più convinto che tra la gente stia sorgendo la grande necessità di qualcosa di diverso, un movimento che abbia a cuore l’interesse nazionale e il recupero della sovranità del nostro paese, che sia in grado di fare ciò che almeno oggi apparentemente sembra non poter esistere più: avere una sola parola, portarla avanti ad ogni costo ed essere disposti a rischiare e non limitarsi a governare pur di governare in modo fine a sé stesso, per il mero potere. In questa epoca c’è bisogno di rivedere e diffondere coraggio, altrimenti si finisce per diventare proprio come coloro che prima si criticavano tanto. Continuerò a fare rete a livello nazionale e regionale in questa direzione. Ci vorrà tempo e non sarà un percorso semplice, perché le cose belle costano sempre fatica.

Matteo Montevecchi

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Il New Deal delle armi - TeleRagione

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1. Scordatevi l'Iphone. Come la Silicon Valley è diventata l'avanguardia dell'industria delle armi. Sottomarini autonomi, armi all'idrogeno, microonde anti-droni e sistemi di sorveglianza globale per scovare ed eliminare il nemico nel campo di battaglia. Ucraina e Gaza sono diventati i laboratori della guerra hi-tech finanziata dal Pentagono.

2. Come Palntir di Peter Thiel ha aiutato la NSA a spiare il mondo intero. I documenti forniti dall'informatore della NSA Edward Snowden rivelano il ruolo di Palantir nella creazione della macchina di spionaggio internazionale del governo degli Stati Uniti.

3. Techno-tirannia: come lo stato di sicurezza nazionale degli Stati Uniti sta usando il coronavirus per soddisfare una visione orwelliana.

4. L’uso militare nascosto della tecnologia 5G. L’operazione organizzata dai “Cinque Occhi” contro Huawei mira esclusivamente ad assicurarsi che in Occidente la tecnologia 5G non sia controllata da una società cinese. Come attesta un rapporto del Pentagono, questa tecnologia civile ha infatti innanzitutto un utilizzo militare.

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Rovescio internazionale
di Marco Travaglio

Un anno fa la Corte penale internazionale (Cpi) spiccò un mandato di cattura per Putin, accusato di crimini di guerra per circa 19 mila bambini ucraini trasferiti in Russia: grande giubilo da Usa e Kiev, che però non riconoscono la Cpi per non dover ammettere i propri crimini. In sei mesi Netanyahu ha sterminato a Gaza circa 35 mila civili, di cui 15 mila bambini (su una popolazione di 2,5 milioni, contro i 10 mila civili morti in 26 mesi in Ucraina su 40 milioni di abitanti), ma per lui niente mandati di cattura. Anzi, si legge che la Cpi sarebbe pronta a spiccarne uno, ma potrebbe soprassedere se Bibi firmasse la tregua voluta da Usa e Uk. È l’ennesima prova che la Cpi è un organo politico travestito da tribunale, che processa solo chi fa comodo agli Usa. E il diritto internazionale è pura fiction per nascondere la legge del più forte. Gli Usa inviano altri 61 miliardi a Kiev, per un totale di 322 sborsati in due anni da Nato&Ue; e Blinken intima a Pechino di non aiutare la Russia. Resta da capire perché mai noi possiamo armare e finanziare un Paese in guerra (nei due anni di invasione russa e negli otto di aggressione ucraina al Donbass) e la Cina no. Ora l’Occidente studia nuove sanzioni contro l’Iran per la rappresaglia senza vittime su Israele, ma non sanziona Israele che per primo attaccò l’Iran bombardando la sua ambasciata a Damasco e uccidendo almeno 13 persone.

La ciliegina sulla torta del diritto internazionale divenuto rovescio è la reazione ipocrita alla decisione di Mosca di nazionalizzare temporaneamente le filiali russe dei marchi europei Bosch e Ariston (che peraltro ha sede legale in Olanda, tant’è che i russi ci sbeffeggiano: “Non sapevamo fosse un gruppo italiano…”). Anche qui sembra di stare nella fiaba del lupo e dell’agnello: i primi a infrangere il diritto internazionale sulla proprietà privata e l’inviolabilità degli asset degli Stati siamo stati noi occidentali con le sanzioni a Mosca del 2022. Oltre ai soliti embarghi commerciali, abbiamo bloccato e preso in ostaggio oltre 300 miliardi di dollari della Banca centrale russa – beni di Stato e di privati – che ora Usa, Uk, Canada, Giappone e mezza Ue vorrebbero pure espropriare per armare e ricostruire l’Ucraina. Lo scippo di Putin è un fallo di reazione alla nostra mega-rapina. Quattro secoli prima di Cristo, Alessandro Magno interrogò il famigerato pirata Diomede che, appena catturato, attendeva la condanna a morte: “Chi ti dà il diritto di navigare depredando cose non tue?”. E il pirata: “E a te, imperatore, chi dà il diritto di fare altrettanto, dalla Persia all’Egitto all’India? Poiché uso solo la mia barca, io sono chiamato pirata. Tu invece usi la tua flotta e sei chiamato imperatore”. Alessandro, touché, lo graziò.

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Ricevo e inoltro ben volentieri questa importante iniziativa organizzata da cari amici.
Invito a diffondere e partecipare!
⬇️

Come Internet sta trasformando radicalmente le nostre vite. È davvero questo il mondo che vogliamo: iper connesso e quindi iper controllato?

Ne parliamo con
Elisabetta Frezza,
Giorgio Matteucci,
Stefano Longagnani,
Alessandro Pellegrini,
Daniele Ramadan,
Filippo di Carlo.

Presenta Victoria Cremascoli.

Sabato 11 maggio 2024 alle ore 15:30 presso il cinema “Il Nuovo” di La Spezia.
UCRAINA
L’Italia invia a Kiev un Samp-T e anche i missili da crociera
NONO PACCHETTO, DIFESA AEREA - Senza limiti. A Londra la coproduzione degli Storm Shadow
DI ALESSIA GROSSI

Samp/T e Storm Shadow. L’Italia supera due altre linee rosse negli aiuti – che mai avrebbe inviato, parola di ministri della Difesa e degli Esteri – a Kiev. Il sistema di difesa aerea richiesto dal premier Zelensky infatti sta per essere trasferito all’Ucraina nel nono pacchetto italiano che il ministro Guido Crosetto sta per firmare. Eppure lui stesso aveva negato questa possibilità all’alleato per non lasciare sguarnito il nostro Paese che di Samp/T ne ha solo 5. Di questi, dopo la distruzione a gennaio da parte di un raid russo della batteria inviata in Ucraina appena 7 mesi prima, l’Italia ne avrebbe solo uno nel nostro Paese: uno sarebbe in Kuwait, uno in Romania e uno in Slovacchia.

A “muoversi” verso Kiev sarebbe proprio la batteria slovacca, dislocata nel distretto di Bratislava, per il rafforzamento del fianco orientale della Nato nell’ambito della crisi ucraina, tanto che il premier di Praga se n’è già lamentato. A darne notizia il sito Aktuality che ha riportato l’indignazione di Robert Fico: “Ho ricevuto un messaggio dal governo italiano che il sistema di difesa sarà ritirato dalla Slovacchia perché ne hanno bisogno altrove”, ha dichiarato lasciando intendere che arriverebbe a Kiev e lanciando l’allarme sulla mancanza di protezione delle strutture strategiche del suo Paese nonché delle centrali nucleari. La Slovacchia, infatti, ha trasferito i suoi sistemi anti-aerei S-300 all’Ucraina.

Lamentele slovacche a parte, il Samp/T sarà fornito di non molti missili: pare sotto la decina. Questo perché, se di sistemi di difesa richiesti da Zelensky – frutto del programma franco-italiano Mamba1 sviluppato da Thales e Mbda Italia e Francia – non siamo molto forniti, dato anche il costo (si va dai 500 milioni a batteria), di munizioni in giro per l’Europa se ne trovano sempre meno. E i Samp/T montano i missili Aster30 che hanno un raggio d’azione di 100 km per l’intercettazione di aerei e 25 km per quella dei missili e che vanno da un minimo di 8 a un massimo di 48 a batteria per un costo medio di 1 milione di euro.

A proposito di collaborazione, il ministero della Difesa italiano persevera nel segreto sulle armi inviate a Kiev. Ma la conferma della partecipazione italiana alla produzione dei missili a lungo raggio Storm Shadow anglo-francese destinati a Kiev secondo il vanto del ministro inglese Grant Shapps in un’intervista al Times, arriva dalla relazione annuale dell’Unità di controllo sull’invio degli armamenti (Uama). Nel report 2023, infatti, tra i programmi di co-produzione internazionale approvati campeggia “Storm Shadow – Sistema di armamento aria/superficie”. Paesi produttori: Italia, Gran Bretagna, Francia. Imprese coinvolte: Mbda Italia-Leonardo. I missili da caccia in grado di raggiungere il suolo dai 250 ai 300 km hanno anche il marchio italiano, quindi, come dichiarato dal ministro britannico. “Penso che lo Storm Shadow sia un’arma straordinaria”, si è detto convinto Shapps mentre faceva da cicerone al sito di produzione della Mbda vicino Londra. “Sono il Regno Unito, la Francia e l’Italia che stanno posizionando queste armi per l’uso, in particolare in Crimea – ha detto – sottolineando come “queste stanno facendo la differenza”. Il programma congiunto a cui l’Italia si è aggiunta a giugno 2023, nella fase iniziale prevedeva un investimento di 100 milioni di euro con l’obiettivo proprio di svecchiare i primi Storm Shadow. Stando alla relazione dell’Uama, le aziende italiane avrebbero dedicato al programma 12 milioni. Ma scorrendo l’elenco di armamenti inviati, il nome del missile da crociera della Mbda compare più volte sotto forma di pezzi di ricambio, serbatoi o altre componenti, e anche di missili da addestramento. Il destinatario finale non è specificato. E la Difesa italiana non conferma che sia Kiev.

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Forwarded from Laura Ru (Laura Ru)
Come mettere i bastoni tra le ruote alle relazioni sino-francesi? Semplice. Basta invitare ai colloqui bilaterali anche Ursula Von der Leyen, uno dei falchi europei più critici nei confronti di Pechino. E questo è esattamente quello che ha deciso di fare Emmanuel Macron, probabilmente su istruzione dei suoi pupari. E così la presidente della Commissione UE parteciperà all'incontro tra Macron e Xi la prossima settimana, quando il leader cinese sarà a Parigi. Fulgido esempio di "sovranità della Francia" di cui blaterava Macron alla Sorbona pochi giorni fa per gettare fumo negli occhi. ▪️Von der Leyen era già stata inspiegabilmente aggiunta al programma nell'aprile 2023, quando aveva accompagnato Macron nella sua visita di Stato a Pechino. In quell'occasione aveva abbaiato la solita litania di accuse infondate contro la Cina ed era stata trattata con freddezza sia da Xi Jinping che dal premier Li Qiang. ▪️Se volete rovinare la festa, certo, portate con voi Ursula. Effetto garantito. @LauraRuHK
.
Non è necessario essere un indovino per capire che il piano d’azione israelo-americano per Gaza funziona più o meno così:

1. In pubblico, Biden appare “duro” nei confronti di Netanyahu, esortandolo a non “invadere” Rafah e facendogli pressioni affinché consenta più “aiuti umanitari” a Gaza.

2. Ma la Casa Bianca sta già preparando il terreno per sovvertire i propri messaggi. Insiste sul fatto che Israele ha offerto un accordo “straordinariamente generoso” a Hamas – un accordo che, suggerisce Washington, equivale a un cessate il fuoco. Non è così. Secondo i rapporti, il meglio che Israele ha offerto è un indefinito “periodo di calma prolungata”. Anche di quella promessa non ci si può fidare.

3. Se Hamas accetta l'“accordo” e si impegna a restituire alcuni degli ostaggi, i bombardamenti si allenteranno per un breve periodo ma la carestia si intensificherà, giustificata dalla determinazione di Israele per la “vittoria totale” contro Hamas – qualcosa che è impossibile da ottenere. Ciò ritarderà semplicemente, per giorni o settimane, il passaggio di Israele allo step 5 riportato di seguito.

4. Se, come sembra più probabile, Hamas rifiuta l’“accordo”, verrà dipinto come il partito intransigente e accusato di cercare di continuare la “guerra”. (Nota: questa non è mai stata una guerra. Solo l’Occidente finge che si possa essere in guerra con un territorio che occupa da decenni, o che Hamas abbia “iniziato la guerra” con il suo attacco del 7 ottobre mentre Israele stava bloccando il territorio. enclave, creando disperazione e crescente malnutrizione lì, per 17 anni.)

Ieri sera il segretario di Stato americano Anthony Blinken ha portato avanti questo copione affermando che Hamas è “l'unica cosa che si frappone tra il popolo di Gaza e un cessate il fuoco... Devono decidere e devono decidere rapidamente”.

5. Gli Stati Uniti annunceranno che Israele ha ideato un piano umanitario che soddisfa le condizioni stabilite da Biden per l’inizio di un attacco a Rafah.

6. Ciò darà agli Stati Uniti, all’Europa e alla regione il pretesto per farsi da parte mentre Israele lancia il tanto atteso assalto – un attacco che Biden ha precedentemente affermato sarebbe una “linea rossa”, che porterà a vittime civili di massa. Tutto ciò sarà dimenticato.

7. Come riporta Middle East Eye, Israele sta costruendo un anello di checkpoint intorno a Rafah. Netanyahu suggerirà, falsamente, che questi garantiscono che il suo attacco soddisfi le condizioni stabilite dal diritto umanitario internazionale. Donne e bambini potranno uscire – se riescono a raggiungere un posto di blocco prima che i bombardamenti a tappeto israeliani li uccidano lungo la strada.

8. Tutti gli uomini a Rafah, e tutte le donne e i bambini che rimarranno, saranno trattati come combattenti armati. Se non verranno uccisi dai bombardamenti o dalla caduta delle macerie, verranno giustiziati sommariamente o trascinati nelle camere di tortura israeliane. Nessuno menzionerà che i combattenti di Hamas che erano a Rafah sono riusciti a uscire attraverso i tunnel.

9. Rafah sarà distrutta, lasciando l’intera Striscia in rovina, e la carestia indotta da Israele peggiorerà. L’Occidente alzerà le mani, dirà che Hamas ha portato questo a Gaza, si tormenterà su cosa fare, e spingerà i paesi terzi – soprattutto i paesi arabi – per un “piano umanitario” che trasferisca i sopravvissuti fuori da Gaza.

10. I media occidentali continueranno a descrivere il genocidio di Israele a Gaza in termini puramente umanitari, come se questo “disastro” fosse un atto di Dio.

11. Sotto la pressione degli Stati Uniti, la Corte Internazionale di Giustizia, o Corte Mondiale, non avrà fretta di emettere una sentenza definitiva sulla prova della tesi del Sud Africa secondo cui Israele sta commettendo un genocidio – che ha già ritenuto “plausibile”.

Segue...
12. Qualunque cosa la Corte Mondiale alla fine deciderà, ed è quasi impossibile immaginare che non stabilirà che Israele ha commesso un genocidio, sarà troppo tardi. La classe politica e mediatica occidentale sarà andata avanti, lasciando agli storici la decisione sul significato di tutto ciò.

13. Nel frattempo, Israele sta già utilizzando i precedenti che ha creato a Gaza, e la sua erosione dei principi consolidati da lungo tempo del diritto internazionale, come modello per la Cisgiordania.

Vanessa Beeley

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Il costo stimato dall'esercito americano per costruire un molo al largo di Gaza per "fornire aiuti umanitari" è salito a 320 milioni di dollari, ha detto a Reuters un funzionario della difesa statunitense.

I costi sono esplosi, così come le dimensioni della costruzione, che coinvolge circa 1.000 militari statunitensi e sarà completata presto. ▪️Il porto a Gaza porterà probabilmente ad un ulteriore coinvolgimento degli Stati Uniti nel conflitto.

Laura Ruggeri (Originale in inglese)

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