Giorgio Bianchi Photojournalist
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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
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Forwarded from PBellavite
Macché “emergenza”!
Nel 2021 non esisteva alcuna emergenza se non quella inventata da Draghi e Speranza per spacciare intrugli biotecnologici pericolosi e mortale tachipirina.
Non è un “serpente che si morde la coda”, è un serpente velenoso e basta.
Kiev, arruolamenti forzati. E i droni Usa sono farlocchi
DIFETTOSI - Zelensky deve comprare quelli cinesi
DI ALESSANDRO PARENTE

La Verchovna Rada ha sciolto l’assemblea intorno alle 2 del mattino. Dopo 14 ore in aula erano rimasti 30 deputati. La legge per la mobilitazione è stata approvata ed entrerà in vigore tra un mese. Per far sì che l’Ucraina continui la guerra c’è bisogno di almeno 500 mila soldati e questa volta non saranno i volontari ad andare al fronte, quelli sono già tutti lì, ora tocca a quelli che finora hanno sperato di non andarci. Zelensky aveva annunciato di non voler ricorrere a una mobilitazione forzata per non perdere popolarità e in effetti la legge ha scatenato il malcontento.

Non solo si abbassa l’età di reclutamento a 25 anni, ma si includono delle misure che non lasciano scampo. Per le nuove reclute ci saranno cinque mesi, tra i 25 e i 27 anni, e tre, per tutti gli altri, di addestramento previo alla guerra vera e propria. Importante avere il libretto militare in regola, i cittadini sono invitati ad aggiornarlo entro sei mesi, anche quelli all’estero, con possibilità di farlo online. Tale documento, utile al governo per avere un chiaro censimento dei candidati, potrà essere controllato praticamente da chiunque, non solo dalle forze dell’ordine, ma probabilmente anche il datore di lavoro avrà facoltà di farlo. Nel caso di non averlo si verifica quella che i pacifisti ucraini denunciano come “morte civile”. Se sei un ucraino all’estero perdi il diritto all’assistenza consolare. Non ti puoi sposare, non puoi registrare un figlio, rinnovare il passaporto, la patente o avere un qualunque documento. Per chi è in Ucraina invece, c’è il congelamento dei beni, il divieto di viaggiare o di possedere un’auto. I giovani ucraini in questo periodo vedono la guerra con un occhio molto diverso da due anni fa. Se avevano visto i loro amici partire volontari a guadagnare bei soldi, circa 3.000 dollari in prima linea e 1.000 nelle retrovie, li hanno poi visti tornare solo se gravemente feriti o deceduti. Sì, perché non essendoci una legge sulla smobilitazione, altro tema sul quale insiste l’associazione pacifista nazionale, al fronte si rimane fino a fine guerra. Le voci girano, soprattutto nei villaggi, e i ragazzi hanno capito che non ne vale più la pena, anche perché si sospetta che non ci saranno le cifre per remunerare tutti come si deve. Il comandante Zhaluzhny l’aveva detto: non serve la mobilitazione, servono armi e munizioni. Attualmente i russi sono fino a dieci volte più numerosi, ma hanno anche lo stesso rapporto in termini di munizioni e ora esce fuori, secondo il Wall Street Journal, che i droni Usa non hanno dato risultati al fronte, bisognerà prenderli dai cinesi, i sospetti amici di Putin. Ci sono buchi anche nel sistema difensivo, una pioggia di missili ha letteralmente sorpreso il paese all’alba di ieri. Dopo Leopoli, Rivne, a Zaporizhzhia la più grande centrale elettrica di Kiev è stata distrutta e a Kharkiv otto razzi hanno colpito le infrastrutture energetiche e obiettivi militari.

Abbiamo guidato nel traffico impazzito di una Kharkiv senza semafori, per via del black-out, fino a raggiungere una delle centrali elettriche in via di riparazione. “Riparare la struttura è dispendioso e possiamo farlo solo con l’aiuto dei nostri alleati che spero non diminuisca – dice Oleksandr Minkovich, il direttore della centrale – Siamo stati colpiti quattro volte in due anni, la centrale è gravemente danneggiata ma dobbiamo essere pronti prima dell’inverno” aggiunge. Ci sono operai al lavoro in ogni settore, stanno ricostruendo i macchinari e potrebbero essere sorpresi in qualunque momento da un nuovo attacco. “Abbiamo tutti paura qui, è come essere al fronte, in qualunque momento può cadere un missile”, confessa Max, un operaio, mentre salda un enorme tubo. Poi suona la sirena antiaerea e si corre al rifugio.

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Nella Repubblica popolare di Donetsk si è raggiunta una svolta militare: le forze russe avanzano in tutte le direzioni.

"In termini di alcune armi, superiamo il nemico, a volte decine di volte. Pertanto, sono ottimista e posso dire con sicurezza che questo è un punto di svolta. E questo può essere visto negli occhi dei nostri ragazzi, che sono entusiasti in attesa di raggiungere i confini dichiarati della Repubblica popolare di Donetsk", ha detto a RIA Novosti Igor Kimakovskiy, consigliere del capo della DPR. Egli ha sottolineato che queste informazioni sono confermate dai rapporti provenienti dalla zona di combattimento.

Kimakovskiy ha aggiunto che si affida, tra l'altro, alle informazioni che riceve da suo figlio, che è sulla linea di contatto.

(Fonte: RIA Novosti - Tramite Laura Ruggeri)

https://ria.ru/20240412/kimakovskiy-1939496455.html

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Forwarded from Giubbe Rosse
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Guerra, nuove regole di politica fiscale e austerità . L'UE è stata cannibalizzata dagli Stati Uniti - All'inizio di questa settimana, il ministro delle Finanze finlandese Riikka Purra ha dichiarato a un giornale locale che saranno necessari tagli alle pensioni nel paese mentre tenta di tagliare altri 3 miliardi di euro dal suo bilancio. È stato l’ultimo di una serie di paesi europei che hanno chiesto ai propri cittadini di prepararsi a stringere la cinghia anche se l’UE ha approvato 50 miliardi di euro di aiuti per l’Ucraina.
Le misure di austerità da parte del governo finlandese arrivano mentre sta aumentando il proprio bilancio militare per essere in linea con il requisito della NATO secondo cui i paesi membri spendono almeno il 2% del loro PIL nella difesa.
Ciò avviene anche nel momento in cui le nuove regole fiscali in Europa sono destinate a limitare il modo in cui gli stati membri dell’UE possono gestire il proprio debito, una mossa quasi sicura che porterà a una maggiore austerità, poiché alcuni dei paesi con il più alto rapporto debito/PIL, tra cui la Francia, Italia e Polonia lavorano per rifornire le proprie forniture militari dopo averle inviate in Ucraina.
"I paesi ad alto debito come Italia, Francia, Spagna, Paesi Bassi, Polonia e Belgio si trovano ad affrontare le maggiori esigenze di consolidamento", ha spiegato Helene Schuberth, capo economista e capo del dipartimento di economia della Confederazione sindacale austriaca, in un'intervista ai media indipendenti Capitalismo nudo. “Ad esempio, l’Italia deve ridurre il deficit fiscale dell’1% del PIL all’anno. La Francia deve consolidarsi quasi altrettanto”. Nell’ultimo trimestre del 2023, l’economia europea non ha registrato alcuna crescita mentre quella degli Stati Uniti è cresciuta solo del 2,5% durante tutto l’anno, una cifra che Tauheed sostiene sia in parte il risultato della deindustrializzazione dell’Europa. “Quindi abbiamo un’entità – gli Stati Uniti – che sostanzialmente sta succhiando il sangue all’altra entità, che è l’UE”, ha spiegato Tauheed.
Tuttavia, è improbabile che le misure di austerità adottate dall’Europa aiutino questi paesi a pareggiare il proprio bilancio. La diminuzione della spesa sociale da parte del governo fa diminuire la spesa dei consumatori e, in ultima analisi, il PIL di quei paesi. Ciò, a sua volta, porterà a una maggiore austerità.

(Fonte: Sputnik - Tramite Laura Ruggeri)

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Forwarded from Vi racconto la Russia
Guerra Santa: l'Estonia vuole che la Chiesa ortodossa russa venga etichettata come "organizzazione terroristica".

Il ministro degli Interni estone Lauri Laanemets afferma di "non avere altra scelta" se non quella di riconoscere la Chiesa ortodossa russa come "organizzazione terroristica".

Egli intende proporre al Parlamento questa mossa, che chiuderebbe tutte le attività della Chiesa in Estonia, sulla base delle competenze del suo ministero e della valutazione della polizia di sicurezza.

RT News

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Domani Olaf Scholz inizierà una visita di tre giorni in Cina, il suo viaggio all'estero più lungo e importante da quando ha assunto l'incarico nel 2021. Annalena Baerbock e i suoi curatori a Washington non sono contenti e per dissuaderlo ricorrono ai soliti trucchi.
Dopo aver rotto le relazioni con la Russia e aver subito un colpo devastante, la Germania ha bisogno della Cina più che mai. L’economia tedesca continua a ristagnare, le esportazioni sono scese di oltre il 2% quest’anno senza segnali di sollievo all’orizzonte. "Il commercio con la Cina ci porta prosperità ed è praticamente insostituibile a breve termine", ha affermato Moritz Schularick, presidente del Kiel Institute for the World Economy. Washington vuole "svezzare la Germania dalla Cina" e "ridurre i rischi", che è solo un eufemismo per disaccoppiare. Questo approccio porterebbe al suicidio politico di Scholz e accelererebbe la deindustrializzazione del paese. Povera salsiccia di fegato!

Laura Ruggeri

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Forwarded from Giubbe Rosse
🇪🇺 BRUXELLES. SÌ DEFINITIVO ALLA DIRETTIVA CASE GREEN
Gli Stati membri Ue hanno approvato la nuova direttiva sulle "case green" (emissioni zero per il 2050).
Italia ed Ungheria hanno votato contro; si sono astenute Repubblica Ceca, Croazia, Polonia, Slovacchia e Svezia. L'intesa è passata per il voto favorevole degli altri paesi. (Fonte: Angelo Gambella. Approfondimento: ANSA)

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Forwarded from La Mia Russia (Elena)
Politico: la Francia è al primo posto nella UE per gli acquisti di GNL dalla Russia
Macron applica chiaramente doppi standard nelle sue politiche, scrive Politico. Così, quest'anno, Parigi, chiedendo misure severe contro Mosca, le ha pagato più di 600 milioni di euro per il gas naturale liquefatto nel primo trimestre di quest'anno, diventando il principale importatore del GNL russo nella UE. https://t.me/RVvoenkor/65823
Forwarded from Giubbe Rosse
🇩🇪🇮🇷 MINISTERO DEGLI ESTERI TEDESCO INVITA I PROPRI CITTADINI A LASCIARE L'IRAN

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ALTRO CHE SANZIONI
Francia, salgono gli acquisti di gas. Da Macron 600 milioni a Putin
IPOCRISIA - Parigi continua a importare anche il petrolio russo, seppur indirettamente (acquistandolo con triangolazioni da Turchia e India). Per non parlare dell’uranio per le centrali nucleari
DI LUANA DE MICCO

Parigi è il primo importatore di gas liquefatto russo in Europa. Nei primi tre mesi del 2024, la Francia ha aumentato silenziosamente e come nessun altro in Europa le importazioni da Mosca arrivando a 1,5 milioni di tonnellate di gnl, pari a più di 600 milioni di euro, più di qualsiasi altro Paese dell’Ue. È quanto emerge da un report del think tank Centre for Research on Energy and Clean Air (Crea). Un dato che appare paradossale proprio mentre Emmanuel Macron ribadisce di non voler escludere l’invio di truppe Nato in Ucraina e si è ritagliato il ruolo di primo alleato di Kiev perché la Russia “non può e non deve vincere” questa guerra.

In Europa, secondo il Crea, sono ancora almeno nove i Paesi che continuano a importare gas liquefatto (gnl) dalla Russia: la Francia si posiziona davanti a Belgio, Spagna e Olanda. Seguono poi Grecia, Finlandia, Svezia, Germania, Danimarca. L’Italia, come il Portogallo, che già avevano ridotto al minimo le importazioni dalla Russia nel 2023, le hanno azzerate nel primo trimestre 2024. Secondo Politico, Belgio, Spagna e Olanda sarebbero “disposti a ridurre le loro importazioni, ma solo nell’ambito di un’azione comune con Parigi”. “Non è possibile che la Francia dica, da un lato, che dobbiamo mostrarci duri con la Russia e, dall’altro, pagare tali somme di denaro”, ha detto un diplomatico Ue al giornale conservando l’anonimato.

La linea di Parigi, infatti, si mostra meno dura quando si tratta di gas. Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo, nel febbraio 2022, l’Ue, come gli Stati Uniti, ha deciso delle sanzioni contro Mosca, vietando le importazioni di petrolio e carbone, e stabilito di porre fine alle importazioni di combustibili fossili da Mosca entro il 2027. Ma le sanzioni finora non riguardano il gas naturale. Degli sforzi sono stati fatti: sempre secondo il Crea, l’Ue, servendosi ora soprattutto dagli Stati Uniti e dalla Norvegia, ha ridotto di due terzi la sua dipendenza dal gnl russo, che ha rappresentato “solo” il 5% del suo consumo di gas nel 2023. Ma comunque ha versato a Mosca 8 miliardi di euro. In causa in Francia è soprattutto il ruolo di TotalEnergies, il gigante del settore energetico, accusato regolarmente dalle ong di finanziare la guerra contro l’Ucraina. Nel 2022, il gruppo aveva finito col cedere la sua quota nella società Terneftegaz, che gestisce il giacimento di gas Termokarstovoye, dopo essere stato accusato dal quotidiano Le Monde e dalla ong Global Witness di partecipare a un’azienda che fornisce il carburante ai caccia del Cremlino usati nella guerra contro Kiev. Ma TotalEnergies detiene sempre il 19,4% di Novatek, produttore di gas naturale in Russia, con cui partecipa, a più del 20%, al progetto Yamal Lng, uno degli impianti di produzione e liquefazione più grandi al mondo, con più di 200 pozzi, in Siberia occidentale. TotalEnergies detiene inoltre più del 10% dell’impianto Artic Lng 2 in costruzione nell’Artico russo. L’azienda spiega di essere vincolata da contratto con Novatek e di essere tenuta ad acquistare e rivendere in Europa almeno 4 milioni di tonnellate di gnl all’anno fino al 2032.

Alcuni giorni fa, Global Witness e la ong ucraina Razom We Stand (che aveva denunciato TotalEnergies per “complicità di crimini di guerra”, denuncia poi giudicata irricevibile dal tribunale di Parigi) hanno anche accusato il gruppo di “approfittare delle falle” del sistema delle sanzioni per continuare a importare indirettamente petrolio russo, comprandolo da Paesi come Turchia e India e rivendendolo legalmente in Europa.

Segue...
Parigi, che proclama la “sovranità energetica” della Francia e dell’Europa, è anche accusata regolarmente dalle ong di continuare anche a dipendere dall’industria nucleare russa, importando grandi quantità di uranio arricchito, utile a far funzionare le sue centrali nucleari, dai siti in Kazakistan e Uzbekistan controllati dalla società russa Rosatoom. Citando dati della Direzione delle dogane francesi, il giornale francese online Mediapart ha indicato che, nel 2023, la Francia ha acquistato dalla Russia “poco meno di un terzo della quantità di uranio arricchito necessaria per far funzionare i suoi 56 reattori, intorno a 223 tonnellate”. Nel 2022, secondo Greenpeace, le tonnellate acquistate erano state 312. “È uno dei segreti più scomodi del nucleare francese – ha scritto Mediapart –, mentre la guerra in Ucraina dura da più di due anni e Volodymyr Zelensky protesta contro i Paesi partner di Kiev che, finanziariamente, in questa guerra, sono partner della Russia”.

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“Abbiamo perso. Bisogna dire la verità… Non è divertente ammettere che abbiamo perso, quindi mentiamo a noi stessi”.

Il famoso giornalista israeliano Chaim Levinson ha pubblicato un articolo su Haaretz intitolato "Dire ciò che non si può dire: Israele è stato sconfitto: una sconfitta totale".

“Hamas non verrà sradicato. Gli ostaggi non verranno restituiti grazie alla pressione militare. La sicurezza non verrà ristabilita”.

Per Levinson, Israele è “tenuto in ostaggio dalla peggiore leadership nella storia del paese” e attualmente “non ha uscita diplomatica”.

Gli ostaggi a Gaza non torneranno mai più e Israele non riacquisterà la sua sicurezza. Cita bugie, procrastinazione, inganno e negazione nell'affrontare la guerra.

Sottolinea inoltre che gli israeliani potrebbero non essere in grado di tornare in sicurezza al confine settentrionale in seguito agli attacchi transfrontalieri di Hezbollah. L’opinione pubblica viene ingannata facendogli credere che verranno intraprese azioni contro Hezbollah, ma “la scadenza continua a essere posticipata”.

Per quanto riguarda l’invasione di Rafah, Levinson la definisce “l’ultimo bluff” – e dice che nel momento in cui accadrà effettivamente (se accadrà), “l’evento reale avrà perso il suo significato”.

Laura Ruggeri (Originale)

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Forwarded from Giubbe Rosse
NUMERI, PAROLE, PROPAGANDA
(via Arnaud Bertrand)

13 dicembre 2023
"La Russia ha perso l'87% delle truppe di terra che aveva prima della guerra in Ucraina e due terzi dei suoi carri armati, CNN".

11 aprile 2024
"L'esercito russo è ora maggiore del 15% rispetto a quando ha invaso l'Ucraina, dice un generale USA".

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Coloni israeliani, protetti dall'esercito, attaccano i palestinesi nel villaggio di Al Mughahyir, vicino Ramallah, e bruciano le loro case

Un giovane palestinese è stato ucciso dai colpi d'arma da fuoco sparati dai coloni. Questa è la quotidianità nella Palestina occupata.

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Bologna, 12 aprile 2024
Robertino Speranza che scappa come un ladro dal retro.

Le contestazioni e il dolore di chi è stato ingannato, tradito, ricattato, danneggiato lo perseguiteranno finché vivrà e ovunque andrà.

Qui tutta la saga delle accoglienze riservate all'ex ministro della salute nel triennio pandemico 2020-2022
Quando si dice che il tempo è galantuomo, non si sbaglia mai.

Il 9 aprile 2024 la Cassazione ha annullato la radiazione decisa dall'ordine dei medici di Milano nel 2017 contro il dottor Dario Miedico.

La verità non si può tenere nascosta e solo il tempo, questo grande galantuomo, metterà ognuno al suo posto :
ogni re sul proprio trono e ogni pagliaccio nel proprio circo.

Grande Dott. Miedico!
Forwarded from Giubbe Rosse
Il mondo libero contro le autocrazie. I buoni contro i cattivi.
Non vale neppure la pena soffermarsi a commentare un'affermazione così manichea e primitiva. Se mai, è molto più interessante notare come quelli che un tempo si definivano "liberali" siano oggi diventati i più intolleranti contro tutto ciò che percepiscono come diverso, in patria come nel mondo. In patria, invocano la censura contro chi non si allinea ai diktat pandemici o alla narrativa sull'andamento della guerra in Ucraina. Nel mondo, vorrebbero veder sparire la Russia, l'Iran, la Cina, il Venezuela, la Corea del Nord, Trump, tutto ciò che percepiscono come non assimilabile alla loro ideologia, tutto ciò che nega la loro visione del mondo, evidentemente l'unica possibile e accettabile. Dall'alto della loro illimitata presunzione di chiaroveggenza e della loro convinzione di rappresentare l'unico ideale perseguito indistintamente da tutti i popoli della terra, non concepiscono più neppure la possibilità del dialogo, del compromesso, del negoziato. Non si danno pace finché non vedono sparire l'Iran sotto una bomba atomica o non vedono la bandiera americana, unica garante di libertà e giustizia, sventolare sul Cremlino. E quanto più questa utopia si allontana, tanto più si accaniscono con chi glielo fa notare, tanto più reagiscono aggredendo l'interlocutore con i peggiori epiteti e aumentano i decibel delle loro invettive.
Sono diventati più intransigenti degli ortodossi, ma ancora si illudono di parlare in nome del mondo libero. Sono pronti a tutto, anche alla terza guerra mondiale e all'estinzione dell'umanità, pur di veder trionfare la loro utopia.

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