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DISFATTA IMMINENTE
Kiev collassa, ma la Nato batte cassa: “Soldi e armi per 5 anni”.
UN “FONDO ZELENSKY” - I generali ucraini: “Difese anti-Russia vicine al crollo”. Stoltenberg vuole fondi a oltranza dagli alleati. Le truppe alzano “denti di drago” anti-offensiva russa: “Se Mosca sferra attacchi mirati è la fine”
DI COSIMO CARIDI

I generali ucraini annunciano la catastrofe imminente. I ministri degli Esteri dei 32 Paesi membri della Nato sono riuniti a Bruxelles. Mentre a Mosca il loro corrispettivo ministro russo, Sergej Lavrov, incontra gli ambasciatori di oltre 70 Stati. La guerra in Ucraina è a un punto di svolta. L’esercito di Kiev è in evidente difficoltà, il fronte rischia di collassare. A lanciare l’allarme, in una conversazione con il sito Politico, sono alcuni alti ufficiali che hanno servito sotto l’ex capo delle forze armate ucraine, il generale Valery Zaluzhny. La linea di difesa potrebbe crollare se ai soldati del Cremlino fosse ordinato di concentrare gli attacchi: possono “penetrare la linea del fronte e distruggerla in alcuni punti”. Da mesi Mosca ha iniziato una campagna di logoramento delle truppe ucraine. La Russia non sembra interessata a bucare su un solo punto, ma sta facendo consumare le poche risorse (sia uomini che mezzi) a disposizione di Kiev, su un fronte lungo oltre 500 chilometri. Se continuasse così entro pochi mesi, settimane forse, le truppe del Cremlino potrebbero avanzare per ampie aree senza la minima resistenza, probabilmente fino al fiume Dnipro.

Lo stesso presidente Volodymyr Zelensky ha detto la scorsa settimana che se il pacchetto di aiuti militari da 60 miliardi di dollari, bloccato al Congresso dallo scorso anno, non verrà approvato molto in fretta le sue forze armate dovranno “tornare indietro, ritirarsi, passo dopo passo, a piccoli passi”. Ha anche avvertito che alcune grandi città potrebbero essere a rischio di caduta. Gli ufficiali citati da Politico stimano le necessità minime dell’esercito in 4 milioni di proiettili e 2 milioni di droni. Da mesi la Repubblica Ceca sta rastrellando, con fondi raccolti tra tutti gli alleati, tutti i colpi da 155 mm disponibili. Ne ha trovati 1.5 milioni, al costo di 3 miliardi di euro, ma mancano ancora diverse centinaia di milioni per poter completare la transazione. Ieri il ministro degli Esteri Kuleba ha chiesto all’Occidente: “Dateci tutte le batterie Patriot di cui disponete, siamo l’unico paese che deve far fronte a attacchi con missili ipersonici”. E il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg detta la linea: “Dobbiamo affidarci meno ai contributi volontari e più agli impegni dell’alleanza, meno alle offerte a breve termine e più agli impegni pluriennali” per convertire gli aiuti militari bilaterali dei singoli Stati in un programma metodico controllato direttamente dall’Alleanza. Per far questo ha proposto la creazione di un fondo da 100 miliardi a cui tutti i Paesi membri dovranno contribuire. Non è chiaro in che proporzione, probabilmente in base al proprio Pil. Questi soldi saranno utilizzati per un piano di aiuti alla Difesa di Kiev per un periodo di cinque anni. Stoltenberg è alla fine del suo mandato, già allungato per due volte di un anno, e per il prossimo summit di luglio a Washington dovrebbe essere chiaro il nome del suo successore. Al momento il più quotato è il primo ministro olandese Mark Rutte. L’attuale segretario generale vuole lasciare le cose in ordine, assicurando a Kiev una linea di credito che non possa essere intaccata per scelta di singoli leader.

La sempre più probabile rielezione di Donald Trump ha spinto i vertici della Nato a progettare e mettere in funzione, entro novembre, un meccanismo per la sovvenzione pluriennale della guerra. “L’Ucraina diventerà membro della Nato. La domanda è quando, non se”, ha ribadito ieri a Bruxelles Stoltenberg. Nella sua visione l’unica sicurezza, perché alla fine di questo conflitto non ce ne sia un altro, è l’articolo 5 che garantisce l’intervento militare di tutta l’Alleanza in difesa di uno Stato membro.

Segue...
“Oggi, nei rapporti con la Russia, il blocco nordatlantico è tornato alla Guerra fredda”, ha detto ieri Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo. “Washington e gli alleati stanno conducendo una guerra ibrida con il nostro Paese con l’aiuto dell’Ucraina, versando incondizionatamente miliardi di dollari a sostegno del regime terrorista neonazista di Zelensky. L’obiettivo è uno solo: infliggere, come dicono, una sconfitta strategica alla Russia”. Stoltenberg, dall’altro lato, ha ribadito che Mosca riesce a sviluppare una maggiore forza sul fronte solo perché riceve armi da Nord Corea e Iran.

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“Ora, la Nato è considerata un'alleanza. Certo, è un'alleanza ma un'alleanza sui generis, non come quelle del passato. Le alleanze ottocentesche erano delle promesse reciproche, ci aiuteremo se abbiamo uno stesso nemico, e soprattutto diamoci una mano anche in altre cose, perché no... No, la Nato è un'alleanza politico-militare in cui esiste un esercito permanente, integrato; esiste un comando militare che lavora 24 su 24 con un comandante supremo che è un Capo di Stato maggiore di tutti i paesi dell'alleanza atlantica, ma è sempre americano... E questo capo di stato maggiore fa esattamente quello che fanno tutti i capi di stato maggiore, cioè preparano la prossima guerra. E per preparare la prossima guerra bisogna pur sapere con chi farla, perché se lei prepara una prossima guerra, quale che sia, senza avere un'idea precisa di chi sarebbe il nemico, non riesce a programmare un bel nulla. E allora bisogna che ci sia il nemico, e il nemico c'è, e guarda caso l'establishment militare americano non rinuncia a quel nemico, non ha alcuna intenzione di rinunciare quel nemico. E allora si metta nei panni di un paese che vede avanzare verso le proprie frontiere un'alleanza politica-militare il cui scopo è quello di preparare la guerra. Perché dovremmo continuare a dire che la Nato è un'organizzazione pacifica, in cui come si dice si studia il mondo, si fanno studi... No, non mi sembra che si possa dire, e mi sembra che sia anche ipocrita cercare di farlo credere. Io capisco le reazioni della Russia, perché probabilmente avrei le stesse reazioni.”

Sergio Romano, ex ambasciatore italiano presso la NATO e a Mosca

🗓️📌 Oggi, 4 aprile 2024 - 75esimo anniversario di fondazione dell'alleanza atlantica...
📣 Non un uomo, né un soldo per la guerra - Fuori la NATO dalla nostra terra!
https://t.me/canalemiracolomilano
CI SIAMO!
Tutto è pronto, tranne il mio piede sinistro, per la grande anteprima del mio nuovo documentario “NON E’ ANDATO TUTTO BENE” domani 04 aprile all’UCI Cinemas Bicocca.
E’ stata fatta parecchia strada dalle prime proiezioni di “INVISIBILI” soprattutto grazie a voi e al vostro supporto.
L’evento di domani è sold-out ma sono sicuro che tante altre proiezioni arriveranno e vi terrò costantemente aggiornati.
Ringrazio l’associazione “Le Verità Nascoste” e “Scenario.press” per il grande lavoro organizzativo svolto; ci vediamo domani e alle prossime proiezioni di “NON E’ ANDATO TUTTO BENE”.
Insieme riscriviamo la storia! #PaoloCassina

Per prenotare le anteprime nazionali di “NON E’ ANDATO TUTTO BENE” e per contribuire al recupero di tutte le spese di produzione cliccate il seguente link:
https://playmastermovie.com/

GIOVEDI 04 APRILE - MILANO SOLD OUT
SABATO 06 APRILE - BOLOGNA
DOMENICA 07 APRILE - FIRENZE
VENERDI 12 APRILE - GENOVA
SABATO 13 E 20 APRILE - VERONA SOLD OUT - TERZA DATA PROGRAMMATA 23 APRILE
DOMENICA 14 APRILE – VICENZA

Per organizzare una proiezione scrivete a:
info@playmastermovie.com
Per aggiornamenti iscriviti al canale telegram: https://t.me/playmastermovie
Operatori umanitari dell'associazione statunitense World Central Kitchen: ammazzati "involontariamente"?

• Le auto della ONG portavano segni distintivi lateralmente e sulla capote, perché fossero immediatamente riconoscibili.

• La ONG aveva concordato il percorso con l'IDF.

• Le tre auto del convoglio viaggiavano distanziate: dalla prima all'ultima passavano 2.43 km.

• Con gli ultimi 7 operatori uccisi dal raid israeliano, il loro numero a partire dal 7 Ottobre sale a 196, tra cui 175 membri del personale dell'ONU. Lo ha denunciato anche il segretario dell'ONU Gutierrez.

Si consideri che gli internazionali scelgono di restare a Gaza oltre che per aiutare concretamente i palestinesi anche per fare da interposizione tra loro e le forze di occupazione, nella considerazione che la vita di un occidentale per Israele abbia più peso. Evidentemente non esiste più alcun tipo di deterrente alla furia assassina sionista.

Tra i video, l'ultimo filmato girato dagli operatori nello svolgimento delle loro attività.
I guai di Ursula von der Pfizer – TELERAGIONE

Oggi parleremo di:

1. La procura europea sta indagando sulle accuse di illeciti penali in relazione ai negoziati sui vaccini tra Ursula von der Leyen e l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla.

2. LA ROMANIA ELABORA UN DISEGNO DI LEGGE PER ESTENDERE LA PROTEZIONE DEI PROPRI CITTADINI ALL’ESTERO

3. TIMES: L’UCRAINA ALIMENTA LE TENSIONI ANTI-IMMIGRATI IN RUSSIA

4. FACEBOOK HA CONCESSO A NETFLIX DI LEGGERE I MESSAGGI PRIVATI DEGLI UTENTI PER $100 MILIONI PER AIUTARLI A PERSONALIZZARE I CONTENUTI

https://www.youtube.com/live/gLw1H6ShpN8?si=kPXWexxxxuufv9dg

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Forwarded from Multipolare News
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CHI SONO I TERRORISTI

🇮🇷 Sono arrivati ​​a Teheran i corpi dei militari e degli ufficiali iraniani uccisi a seguito di un attacco israeliano al consolato iraniano a Damasco.

Una volta i terroristi erano i terribili barbuti che tagliavano la gola ai poveri bianchi infedeli caduti nelle loro mani.

Lanciavano aerei su palazzi a New York City.

Poi è iniziata la famosa guerra al terrorismo del mondo buono contro i barbuti. Poi l’occidente ha capito che questi barbuti potevano essere utili e hanno iniziato a finanziarli armarli e guidarli.

Poi ne hanno inventati di nuovi dunque hanno preso i barbuti li hanno preparati per missioni speciali e li hanno snaturati. Non più fanatici religiosi, ma combattenti.

Vi chiederete quale è la differenza.

Un membro di una organizzazione islamica segue il corano, non uccide altri mussulmani e il suo sogno è immolarsi e andare in paradiso in mezzo a un mare di vergini.

Ma i terroristi di oggi non sono quelli. Sparano ai musulmani, fanno le cose per soldi e scappano.

Quindi chi sono i terroristi oggi.

Un attacco brutale contro una ambasciata in una città pacifica in un paese neutrale, per colpire un nemico non dichiarato non è forse terrorismo?

Attaccare un ospedale civile non è terrorismo?

Fare pulizia etnica a Gaza non è terrorismo?

Mandare armi e finanziare guerre ovunque nel mondo non è terrorismo?

La stessa guerra tra Russia e Ucraina, quando deliberatamente colpisce i civili, non è terrorismo?

Dopo questa riflessione mi viene da pensare che gli Americani nella guerra al terrorismo degli anni 2000 hanno così ben imparato dai terroristi che sono diventati loro i primi TERRORISTI.

E che oggi il potere occidentale vuole restare in piedi con il terrore, la forza, le sanzioni. Forse questo è terrorismo.

MEDITATE GENTE.

MOMO
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Forwarded from Lettera da Mosca
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IRAN - Sono state portate a Teheran le salme degli iraniani uccisi nell’attacco israeliano al consolato iraniano a Damasco. La cerimonia funebre avrà luogo venerdì durante una manifestazione per celebrare l'Al-Quds Day (una giornata di solidarietà con la lotta palestinese), che coincide
con l'ultimo venerdì di Ramadan.
Forwarded from Marco Cosentino (Marco)
I NOVAX DANNEGGIATI DAI VACCINI 🌺🌺🌺
Giorgio Bianchi Photojournalist pinned «I guai di Ursula von der Pfizer – TELERAGIONE Oggi parleremo di: 1. La procura europea sta indagando sulle accuse di illeciti penali in relazione ai negoziati sui vaccini tra Ursula von der Leyen e l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla. 2.…»
Mentre i nostri analisti ci raccontano ogni giorno delle perdite catastrofiche e invalidanti subite dalle orde russe, "тихо и кротко", come dicono in Bulgaria, la 153a brigata meccanizzata dell'esercito ucraino (una delle cinque brigate "150" create per la prossima controffensiva, precisamente il 27 dicembre 2023) ha cambiato designazione ufficiale e ora è una brigata di fanteria (https://militaryland.net/news/153rd-mechanized-brigade-is-no-longer-mechanized/). I motivi del cambio, già certificato anche nel nuovo nome della pagina Facebook della brigata, di cui allego foto, non sono stati rivelati ma sono abbastanza ovvi: non hanno più materiale meccanizzato, ed è altrettanto ovvio il motivo per cui non ne hanno più.
Una brigata meccanizzata dispone, normalmente, di un centinaio di veicoli blindati e di una trentina di carri armati. Il cambio di designazione significa che non solo li ha persi tutti, ma soprattutto che non ce ne sono più di riserva. Però per carità, continuiamo a parlare del drone che ha colpito il dormitorio a Elabuga.
Ecco cosa accade quando ti professi Organizzazione Non Governativa ma i dindini li ricevi da enti istituzionali. Enti istituzionali filo israeliani, per la precisione.

"È un'immensa tragedia", "hanno perso la vita", tipo si trattasse di calamità naturale. Guai a pronunciare il nome dei responsabili, guai ad indicare chi abbia colpito gli operatori umanitari mentre "stavano salvando vite".
Israele è innominabile e per Save the Children l'omissione è una costante.
Forwarded from Piccolenote
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