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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
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L'attacco aereo israeliano a Damasco è una escalation preoccupante per due motivi. In primo luogo per l'identità delle vittime: tre generali (Mohammad Reza Zahedi, il comandante del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica in Siria e Libano, Hossein Aminollah e Hajj Rahim) e altri quattro ufficiali. In secondo luogo, e soprattutto, l'edificio distrutto è l'ufficio consolare dell'ambasciata iraniana, ovvero, a norma di diritto internazionale, territorio iraniano. Il motivo di questo attacco onestamente non è chiaro. Certo la presenza di tanti ufficiali superiori iraniani era un bersaglio allettante, ma si tratta pur sempre di un'ambasciata. C'è chi dice invece che sia una risposta all'attacco di stanotte, nel quale un drone ha colpito la base militare del porto israeliano di Eilat, sul Mar Rosso. Ma sarebbe una risposta del tutto sproporzionata, per cui probabilmente c'è dell'altro.
Forwarded from Laura Ru (Laura Ru)
L'UE sta virando a destra, ma la rapida crescita dei movimenti nazionalisti radicali finisce per rafforzare la concentrazione verticale del potere a Bruxelles, perché quando i politici nazionalisti diventano parte del sistema abbandonano la loro retorica anti-establishment. Basti pensare al partito Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni: al Parlamento europeo ha il più forte accordo di voto con i suoi alleati del gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR) e vota più spesso con il Partito Popolare Europeo (PPE) di centro-destra che con il gruppo più estremo Identità e Democrazia (ID), che è profondamente diviso sul conflitto Russia-Ucraina.

Quindi, nonostante i loro numeri siano in crescita, l'effetto principale della vittoria dei partiti nazionalisti alle elezioni europee di giugno sarà quello di spostare il cursore parlamentare verso destra, cooptando e neutralizzando completamente le forze anti-sistema. I conservatori di centro-destra potranno quindi tagliare ulteriormente i programmi di assistenza sociale e sanitaria e dirottare maggiori risorse finanziarie verso i programmi militari (contributi alla NATO, esercito europeo, industria bellica). @LauraRuHK
Israele ha attaccato il consolato iraniano in Siria, uccidendo 5 persone. L'ambasciatore iraniano a Damasco, Hossein Akbari, ha detto che "l'edificio di cinque piani del consolato è stato attaccato da aerei da combattimento israeliani F-35 con sei missili". Akbari ha promesso una "risposta netta" poiché l'attacco ha ucciso almeno cinque persone, tra cui tre militari.
L’unico altro caso storico di bombardamento di un’ambasciata è stato il bombardamento della NATO contro l’ambasciata cinese a Belgrado nel 1999, nel quale sono morti tre giornalisti cinesi. In quel caso gli Stati Uniti si scusarono, sostenendo che si fosse trattato di un errore, spiegazione che la Cina non accettò mai.

Israele non farà nulla di tutto ciò. L'entità genocida non si preoccupa della "forma" perché la sua reputazione internazionale è già danneggiata irreparabilmente.

Spetta ora a qualsiasi paese sano di mente rispondere con forza ai crimini sionisti contro l’umanità e a questo attacco che ha colpito il cuore stesso delle relazioni internazionali: l’inviolabilità della diplomazia. L’impunità di Israele deve finire.

Laura Ruggeri

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Giorgio Bianchi Photojournalist pinned «Appuntamento tra poco, alle 8 e 30, con una nuova puntata di TeleRagione. https://www.youtube.com/watch?v=4B7o4A5BWNc 🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist»
Alabarda spaziale!
di Marco Travaglio

Sembra ieri che la Russia aveva perso la guerra con la sua “Armata Rotta” (Stampa e Giornale). I suoi soldati andavano “all’assalto del nemico con le pale” (Corriere e Rep) e “i carri armati della seconda guerra mondiale” (Messaggero). E “non pale qualsiasi: un modello specifico che risale al 1869” (Open). Piangevano a dirotto: “Dobbiamo usare le dita come baionette?”. La loro “economia in rianimazione” e la loro “industria a pezzi e a corto di semiconduttori” li costringevano a “recuperare i chip per i carri armati da lavatrici, refrigeratori, addirittura tiralatte elettrici” (Messaggero) e “lavastoviglie” (Foglio). Tant’è che non si capiva come potessero, così mal ridotti, “arrivare a Lisbona” (Severgnini) o “a Rimini” (Di Bella, informatissimo sulla passionaccia di Putin per la piada e lo squacquerone). Poi nel settembre scorso, all’improvviso, gli stessi espertoni ci hanno informato che l’Ucraina, dopo due anni di trionfi, ha perso la guerra e la Russia, dopo due anni di disfatte, l’ha vinta. La sua economia in coma cresce sei volte la nostra. E la sua industria bellica, riciclando un frigo e una lavatrice oggi, una lavapiatti e un tiralatte domani, lancia “missili ipersonici troppo veloci per dare l’allarme: esplodono prima che suonino le sirene” (Rep). Dai tiralatte all’alabarda spaziale, al maglio perforante e alle lame rotanti di Goldrake, è un attimo. Non contento, in attesa di invadere Polonia, Baltici, Finlandia giù giù fino a Rimini e Lisbona per “distruggere l’Europa” (Corriere), il moribondo Putin si compra mezzo Europarlamento (Rep: “Moscagate, tremano i sovranisti”) e “invade i social italiani di fake news” sulla strage di Mosca (Rep) e “sulla salute di Kate” (Libero: come se non bastasse Bukingham Palace).

Ma questo è niente. Spiegel, Insider e 60 Minutes hanno appena risolto il giallo della “sindrome dell’Avana”: “il nuovo incubo con cui il Cremlino sta terrorizzando diplomatici, agenti e funzionari americani e canadesi” che dal 2016 manifestano “attacchi di nausea, mal di testa, problemi di equilibrio, assordanti fischi alle orecchie, insonnia persistente, danni alla memoria, all’udito e alle capacità cognitive” (Rep). A parte l’acufene, è la diagnosi perfetta per Biden, che però è caduto nel pentolone da piccolo. Che c’entra Putin? Beata ingenuità: “Ufficialmente le cause dello strano malessere sono avvolte nel mistero”, ma dietro “potrebbe esserci una sofisticata arma a microonde impiegata dalle spie militari russe della famigerata unità 29155 in tutto il mondo”. Veri e propri “sicari” che però, anziché uccidere i nemici, si accontentano di rintronarli. Pare che alcune vittime denuncino anche pruriti, diarree, flatulenze e meteorismi, ma sono tutte intolleranti al lattosio: saranno i soliti tiralatte.

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NUOVOATLANTE
di Alessandro Orsini
Guerra. Le previsioni fasulle di Draghi e le analisi azzeccate di noi “putiniani”

È giunto il momento di giudicare Mario Draghi e i “draghiani” come Carlo Calenda, Enrico Letta e molti altri. Draghi aveva fatto sette promesse agli italiani in cambio del sostegno all’esecrazione della diplomazia per sconfiggere la Russia con l’invio di armi.

La prima promessa di Draghi assicurava che l’invio di armi avrebbe protetto la vita degli ucraini. In sintesi, più armi italiane, meno morti ucraini. È accaduto esattamente il contrario. L’enorme investimento della Nato nella guerra ha causato un investimento ancor più grande da parte della Russia e quindi un numero spropositato di morti tra gli ucraini e distruzioni smisurate. Questa rubrica l’aveva previsto, ma per il Corriere della Sera, che ha sbagliato tutte le previsioni con una regolarità statistica stupefacente, era “putinismo”. La seconda promessa di Draghi assicurava che l’invio di armi italiane avrebbe avvicinato la pace. È accaduto esattamente il contrario. L’investimento della Nato nella guerra ha aggravato la guerra, al punto che oggi si teme uno scontro nucleare. Questa rubrica l’aveva previsto, ma era “putinismo”. La terza promessa di Draghi assicurava che le sanzioni avrebbero mandato la Russia in bancarotta sovrastata dall’economia europea. È accaduto esattamente il contrario. Il Pil della Russia è cresciuto mentre Germania e Unione europea sono andate in recessione. Questa rubrica l’aveva previsto, ma era “putinismo”. La quarta promessa di Draghi e draghiani assicurava che il prolungamento della guerra avrebbe provocato il crollo dell’industria militare della Russia sovrastata da quella della Nato. È accaduto esattamente il contrario. L’industria militare della Russia sovrasta quella della Nato. Questa rubrica aveva detto: “La Russia sta combattendo con una mano dietro la schiena”, ma era “putinismo”. La quinta promessa dei draghiani assicurava che le sanzioni avrebbero azzerato i consensi di Putin in procinto di essere rovesciato. È accaduto esattamente il contrario. La Nato ha spinto i russi a compattarsi intorno a Putin dilagante nei consensi. Questa rubrica l’aveva previsto, ma era “putinismo”. La sesta promessa di Draghi assicurava che l’invio di armi avrebbe consentito all’Ucraina di spazzare via la Russia con una controffensiva strabiliante. È accaduto esattamente il contrario. I russi hanno falcidiato gli ucraini. Questa rubrica l’aveva previsto, ma era “putinismo”. La settima promessa di Draghi è che l’Occidente avrebbe ottenuto l’isolamento della Russia. È accaduto esattamente il contrario. La Russia è sempre più integrata nel sistema internazionale con amici potentissimi. Questa rubrica l’aveva previsto, ma era “putinismo”.

Guido Crosetto ha raccolto l’eredità di Draghi. Entrambi sono stati liberi di inviare tutte le armi che hanno voluto in gran segreto. Il fallimento delle loro politiche è solare. Tuttavia, il 99% della stampa italiana e delle trasmissioni radiofoniche e televisive non lo dice. Il che rende evidente la corruzione dell’informazione in Italia, compenetrata dal potere politico.

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L’attacco russo è una grande balla
NATO IN MUTANDE - È stato lo stesso Putin a dire che l’“al lupo al lupo” delle cancellerie occidentali sulle minacce del Cremlino alla Nato e all’Ue è infondato e serve a estorcere denaro per continuare ad armare Kiev
DI RANIERO LA VALLE

Molte cose inquietanti sono successe nel Venerdì Santo di questo 2024. La lettura dei giornali quel giorno ha dispensato a piene mani, in modo irresponsabile e minatorio insieme, previsioni di morti e di disperazioni di massa.

Innanzitutto ha risuonato una chiamata alle armi del premier polacco Donald Tusk: secondo lui la guerra non è più, per l’Europa, una cosa del passato, essa è già reale, dura da più di due anni e ogni scenario è possibile; e benché ciò sia “devastante”, soprattutto per i più giovani, dobbiamo abituarci (e abituare anche loro) a “una nuova era prebellica”. Però a questa guerra ancora non siamo pronti, sicché i prossimi due anni saranno decisivi per riarmarci e per investire nella “difesa” almeno il 2% del Pil, se non addirittura, come fa la Polonia, il 4%.

Non è chiaro perché dovremmo fare questa guerra; ciò che si dà per scontato su Repubblica sono le “minacce sempre più fosche da Mosca”; per il premier polacco è decisivo il fatto che nel destino dell’Ucraina, di cui non si può nemmeno ipotizzare che perda la guerra, è compreso il destino non della sola Polonia e dell’Ue, ma dell’intero Occidente. In ogni caso ciò che è più importante per la sicurezza europea è il “Triangolo di Weimar” (Polonia, Francia e Germania); a essere chiamata in causa è però anche l’Italia: il leader polacco non ha dubbi sull’Italia ed è stato colpito dalla “passione” con cui Giorgia Meloni “ha difeso le scelte filoucraine nel Parlamento italiano”. Ma, paradossalmente, è proprio il destino dell’Ucraina che è sacrificato, perché mentre si vuole che combatta fino alla fine, le si toglie poi il pane per vivere: Tusk dice di dover difendere i propri contadini e camionisti, che sul confine sono in lotta con quelli ucraini per non farne entrare i prodotti, e chiede al Consiglio Ue e ottiene da Francia, Italia e Austria di negare a Kiev i benefici del libero scambio: le armi passino, ma le dogane restino.

Ma perché questa ineluttabilità della guerra? Secondo Repubblica ci sono prove incontestabili dell’escalation che ci starebbe portando al confronto finale. La prima prova sarebbe il missile caduto in territorio polacco il 15.11.2022 uccidendo due persone. Si credette che fosse russo, ma poi risultò – spiega Repubblica – che era della contraerea ucraina: e allora dov’è l’escalation? La seconda sarebbe il ritrovamento in Romania, il 6.9.2023, dei rottami di un sospetto drone russo, che secondo il governo avrebbero “seriamente violato” la sovranità di un Paese Nato. Il terzo casus belli sarebbe un razzo russo che il 24.3.2024 avrebbe violato “brevemente” lo spazio aereo della Polonia: “Eravamo pronti a intercettarlo”, si è gloriato il ministro della Difesa polacco. E questi sarebbero precedenti da terza guerra mondiale? Un altro precedente è stato offerto lo stesso giorno da due caccia italiani che hanno intercettato, per conto di Polonia e Nato, due Iliuscin russi che volavano sulle acque internazionali del mar Baltico: ma non avevano “intenzioni ostili”, come hanno riconosciuto le autorità occidentali, sicché a essere ostili si sono dimostrati piuttosto gli aviogetti italiani. Per combattere questa guerra, spiega nello stesso tempo il Corriere su fonti Nato, ci vorranno 300.000 uomini sul fianco est dell’Europa; 100.000 sarebbero già in Polonia, gli altri 200.000 dovrebbero essere schierati entro giugno, compresi gli italiani (così l’Ue potrebbe inaugurare le sue Forze Armate insieme al suo nuovo Parlamento).

Queste sono le notizie che ci sono state fornite il Venerdì Santo, quasi a inglobare in un’unica morte quella di Gesù e quella promessa a popoli interi. Secondo il leggiadro frasario fornito dai giornali, potrebbe anche trattarsi non di drammatiche prospettive, ma di “pura propaganda, anzi sterco” da non prendere sul serio.

Segue...
Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby ha spiegato: “Mio nonno diceva che i migliori venditori di letame ne hanno sempre un campione in bocca. I funzionari russi sono dei bravi venditori”. La portavoce del ministro degli Esteri russo, Maria Zacharova, gli ha risposto che averlo in bocca non è abitudine dei russi, ma degli americani: “Ora è chiaro perché negli Usa si dice lavarsi la bocca col sapone”. A completare la giornata è venuto infine ciò che Putin ha detto parlando a braccio in un incontro coi piloti dell’aeronautica militare russa nella regione occidentale di Tver, e poiché, come dicevano i latini “audiatur et altera pars”, è bene sapere che cosa ha detto davvero, secondo una trascrizione letterale delle sue parole:

“Nel 2022 gli Usa hanno speso per la difesa 811 miliardi di dollari e la Federazione russa 72 miliardi: la differenza è evidente, più di 10 volte. Il 39% della spesa globale per la difesa è degli Usa, quella russa è il 3,5%. E (…) noi combatteremmo contro la Nato? È una sciocchezza. Inoltre cosa stiamo facendo adesso con la nostra operazione militare speciale? Proteggiamo la nostra gente che vive nei nostri territori storici. Se dopo il crollo dell’Unione Sovietica, come proposto dalla Russia, si fossero costruite relazioni di sicurezza completamente nuove in Europa, non sarebbe successo niente di simile a oggi: terremmo semplicemente conto dei nostri interessi nel campo della sicurezza, di cui parliamo anno dopo anno, da decennio a decennio: ma solo completa ignoranza. Sono arrivati direttamente ai nostri confini. Ci stavamo forse muovendo verso i confini dei Paesi del blocco Nato? Non abbiamo toccato nessuno. Si stavano muovendo verso di noi. Abbiamo attraversato l’oceano fino ai confini Usa? No, si stanno avvicinando a noi, e si sono avvicinati. Che cosa stiamo facendo? Proteggiamo solo la nostra gente nei nostri territori storici. Pertanto ciò che dicono sul fatto che attaccheremo l’Europa dopo l’Ucraina è una totale assurdità. Intimidiscono la loro popolazione al solo scopo di estorcerle denaro (…). La loro economia si sta contraendo e il tenore di vita sta calando (…): hanno bisogno di giustificarsi, quindi spaventano la loro popolazione con una possibile minaccia russa (…). La Nato è l’organizzazione del blocco nord-atlantico: dove sta andando ora? Si sta diffondendo nell’Asia del Pacifico, nel Medio Oriente, in altre regioni e sta già entrando in America Latina. E tutto con vari pretesti (…) trascinando i loro satelliti europei. Quelli credono che tutto ciò corrisponda in qualche modo ai loro interessi nazionali. Hanno paura di una Russia grande e forte, anche se lo fanno invano. Noi non abbiamo intenzioni aggressive nei confronti di questi Stati. Non avremmo mai fatto nulla in Ucraina se non ci fosse stato un colpo di Stato e poi le operazioni militari nel Donbass. Hanno iniziato la guerra nel 2014, hanno usato semplicemente l’aviazione, tutti hanno visto questi bombardamenti quando hanno colpito Donetsk, una città pacifica, con missili dal cielo. Ciononostante abbiamo accettato gli accordi di Minsk. Poi si scopre che ci hanno imbrogliati ritardando di otto anni e alla fine ci hanno costretti a passare a un’altra forma di protezione dei nostri interessi e della nostra gente. Pertanto è una totale assurdità la possibilità di un attacco ad altri Paesi, alla Polonia, agli Stati baltici e stanno spaventando pure i cechi. Sciocchezze. Un altro modo per ingannare la propria popolazione ed estorcerle spese aggiuntive. Null’altro. Domanda: i Paesi Nato stanno pianificando di fornire i caccia all’Ucraina: i media stanno discutendo del fatto che gli F-16 saranno utilizzati nella zona dell’operazione militare speciale contro truppe e strutture russe, anche dal territorio dei Paesi della Nato.

Segue...
Ci sarà permesso di colpire questi obiettivi negli aeroporti della Nato? Se consegnano gli F-16, e pare che stiano addestrando i piloti, questo non cambierà la situazione sul campo di battaglia e distruggeremo i loro aerei come ora distruggiamo i loro carri armati, i veicoli corazzati e altre attrezzature compresi i sistemi di razzi a lancio multiplo. Naturalmente se partono da aeroporti di Paesi terzi, diventano per noi un obiettivo legittimo, non importa dove si trovino; e gli F-16 sono anche portatori di armi nucleari, e dovremo tenerne conto anche quando organizzeremo l’opera di combattimento”.

Dunque Putin, dal quale dovrebbe venire la guerra in Europa, è il primo a non crederci. Ci crede di più la Polonia. Forse tocca a noi salvarla, non indurla in tentazione, impedire che faccia la fine dell’Ucraina.

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Forwarded from Giubbe Rosse
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🇷🇺 RUSSIA. ATTACCO CONTRO UNA FABBRICA DI DRONI A YELABUGA
Yelabuga si trova a circa 1.200 km dal confine ucraino. Ad oggi, si tratta dell'attacco più in profondità compiuto dall'Ucraina nel territorio russo.
Contrariamente a quanto divulgato immediatamente dopo l'incidente, non si è trattato però di un normale drone, ma di un velivolo Aeroprakt A-22 Foxbat (simile a un Cessna 150) teleguidato e caricato di esplosivo. Secondo alcune informazioni di parte russa, il velivolo è esploso e ha provocato gravi danni, ma non avrebbe centrato la fabbrica.

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Forwarded from Giubbe Rosse
TESSERA SANITARIA A PUNTI? IL MINISTRO DELLA SALUTE LA APPROVA, SI PUNTA SUI BAMBINI
Per Orazio Schillaci, ministro della Salute, è buona ogni idea che rimetta al centro la prevenzione. Ma ancor meglio sarebbe educare i bambini, fin dalle scuole elementari, ai corretti stili di vita (Fonte: MilanoToday)

Un vaccino, un panino.

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Forwarded from PBellavite
Come si fa a sovrastimare le “vite salvate”

Si è visto che Gianni Rezza (uno dei responsabili della campagna vaccinale del Ministero) ha “calato” il numero sparato da Speranza di 150.000 “vite salvate” alla cifra di 22.000. Già questo sarebbe argomento tale da confermare le accuse a Speranza di “falso ideologico”. Ma anche su quest’ultima cifra di 22.000 c’è molto da dubitare.
Ma come fanno a calcolare migliaia di “vite salvate”? In poche parole: A) sovrastimano l’efficacia e B) sottostimano gli eventi avversi mortali. Ci sono tre trucchetti per ogni capitolo.

A) SOVRASTIMA DELL’EFFICACIA
1) Siccome si presume che il “vaccino” entri in funzione una o due settimane dopo l’inoculo, si sono considerati “non vaccinati” anche i “vaccinati” fino a una o due settimane dopo l’inoculo: se un vaccinato moriva positivo a COVID-19 entro quel periodo, il suo caso era contato tra i non vaccinati. Questo problema è ancor più grave se si pensa che un inoculo che produce proteina spike (tossica per il sistema cardiovascolare) fatto durante un picco epidemico può facilmente sovrapporre i suoi effetti ad una COVID-19 latente o appena insorta e quindi causare effetti dannosi al vaccinato nei giorni successivi; ma tali effetti dannosi sono computati come se fossero insorti in un non vaccinato.
2) Si considerano ugualmente sani i vaccinati e i non vaccinati (cosiddetto “healthy vaccinee bias”): invece chi si vaccina in genere è più sano di chi non si vaccina; ad esempio, è certo che se una persona era moribonda o aveva COVID-19 (o era positiva al tampone) non andava a vaccinarsi ma se poi moriva nei giorni dopo l’inoculo, il caso mortale era computato tra i non vaccinati.
3) Si consideravano morti “di COVID-19” anche coloro che morivano di altre malattie ma positivi a COVID-19: in tal modo si sono amplificati gli effetti dalla pandemia ma anche in proporzione quelli della vaccinazione. Lo stesso “errore” si applicherebbe anche ai “vaccinati” (morti positivi a COVID-19 dopo una o due settimane), ma nel caso dei decessi dopo la vaccinazione il meccanismo è inverso (vedi sotto), per cui il calcolo delle “vite salvate” è comunque alterato. Questo “errore” è pesante se si pensa che i morti positivi a COVID-19 avevano un’età media di 83 anni e le “vite salvate” cui si riferiscono oggi Speranza e Rezza riguardano nella massima parte persone ultra-ottantenni.

B) SOTTOSTIMA DI EFFETTI AVVERSI
1) Si è dedicata poco nulla attenzione alla vaccinovigilanza e quindi nel calcolo delle “vite salvate” non si considerano quelle “perse” per causa della campagna vaccinale. Al di là dei proclami e dichiarazioni ufficiali, la vigilanza sugli effetti avversi entrò in panne già da marzo del 2021. Particolarmente grave è stata la scarsità di segnalazioni da parte dei medici e personale sanitario, che per legge sarebbero tenuti a segnalare SEMPRE gli eventi avversi di cui sono venuti a conoscenza.
2) Si segnalavano solo gli eventi avversi mortali che si “sospettasse” dovuti al vaccino, ma il “sospetto” non veniva proprio, perché i già pochi segnalatori non credevano che gli inoculi potessero provocare morti improvvise e da accidenti cardiovascolari. Questa “ignoranza” è dovuta in parte al disinteresse a documentarsi, in parte alla censura totale delle informazioni a livello di AIFA, stampa mainstream e organizzazioni mediche.
3) Nonostante i difetti della vaccinovigilanza, circa un migliaio di decessi sono arrivati ad essere segnalati (comunque molto inferiori alla realtà); tuttavia, questi sono stati “derubricati” come dovuti ad “altre cause” perché qualsiasi malattia avesse la persona morta dopo l’inoculo, la morte secondo i “consulenti” di AIFA era dovuta a quella malattia e non al materiale iniettato.
La procura europea sta indagando sulle accuse di illeciti penali in relazione ai negoziati sui vaccini tra Ursula von der Leyen e l'amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla.

Negli ultimi mesi gli investigatori della Procura europea (EPPO) hanno preso il posto della procura belga che indagava su von der Leyen per "interferenza nelle funzioni pubbliche, distruzione di SMS, corruzione e conflitto di interessi", secondo i documenti legali visionati da POLITICO e un portavoce della procura di Liegi. Mentre i pubblici ministeri dell'EPPO stanno indagando su presunti reati penali, nessuno è stato ancora accusato in relazione al caso.

L'indagine era stata originariamente aperta dalle autorità giudiziarie belghe nella città di Liegi all'inizio del 2023 dopo una denuncia penale presentata da Frédéric Baldan. Successivamente si sono uniti a lui i governi ungherese e polacco, anche se quest’ultimo è in procinto di ritirare la sua denuncia dopo la vittoria elettorale di un governo filo-UE guidato da Donald Tusk.

Laura Ruggeri

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❗️In merito alle richieste avanzate dalla Russia nei confronti dell’Ucraina nell’ambito della Convenzione Internazionale per la repressione degli attentati terroristici compiuti per mezzo di esplosivi e della Convenzione Internazionale per il contrasto alle attività di finanziamento del terrorismo
 
⚡️Il sanguinoso atto terroristico compiuto il 22 marzo a Krasnogorsk (Mosca), che ha sconvolto il mondo intero, non è stato certo il primo attacco terroristico perpetrato ai danni del nostro Paese negli ultimi tempi. Come mostrano le attività di indagine condotte dalle autorità competenti della Federazione Russa, tutte le tracce di questi crimini riconducono all’Ucraina.

Altri feroci attentati compiuti per mezzo di ordigni esplosivi sono costati la vita ai giornalisti Daria Dugina e Maksim Fomin (noto con lo pseudonimo di Vladlen Tatarskij), hanno causato il grave ferimento dello scrittore Evgenij Prilepin e la morte del suo autista Aleksandr Šubin, mentre 5 persone sono morte a seguito dell’esplosione avvenuta sul Ponte di Crimea e 42 persone sono rimaste ferite nell’esplosione avvenuta nella caffetteria di San Pietroburgo. Gli assalti condotti dall’organizzazione terroristica chiamata “Corpo volontario russo” (RDK) hanno lasciato dietro di sé morti e mutilazioni tra i civili, tra i quali anche bambini.

❗️In relazione a questo, il Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, nell’ambito della Convenzione Internazionale per la repressione degli attentati terroristici compiuti per mezzo di esplosivi e della Convenzione Internazionale per il contrasto alle attività di finanziamento del terrorismo, ha trasmesso alle autorità ucraine le richieste di arresto immediato e di estradizione di tutti i soggetti coinvolti in tali atti di terrorismo.

Tali richieste includono anche l’arresto del capo del Servizio di Sicurezza dell’Ucraina Vasil’ Maljuk, il quale il 25 marzo ha ammesso con freddezza che l’Ucraina è responsabile dell’esplosione al Ponte di Crimea dell’ottobre 2022, e ha rivelato i dettagli relativi alla pianificazione di altri attentati compiuti all’interno della Federazione Russa.

La lotta al terrorismo internazionale è responsabilità di ogni Paese.

☝️
La parte russa esige dal regime di Kiev l’immediata interruzione di ogni tipo di sostegno alle attività terroristiche, l’estradizione dei colpevoli e il risarcimento per i danni causati alle vittime. L’inadempimento da parte dell’Ucraina agli obblighi sanciti nell’ambito delle Convenzioni per la lotta al terrorismo ne comporterà la perseguibilità ai sensi del diritto internazionale.
Zelensky non è più Presidente – TELERAGIONE

Oggi parliamo di:

1. Il 31 marzo è stato l’ultimo giorno del mandato di Zelensky
Vladimir Zelensky può ancora essere considerato il presidente dell’Ucraina?

2. Nel 2023 la Russia è diventata la quinta economia in termini di crescita nel G20. L’economia è cresciuta del 3,6%, compensando completamente la contrazione dell’1,2% del 2022.

3. Ankara ha annunciato il coinvolgimento dei servizi segreti stranieri nell'attacco terroristico al municipio di Crocus.

4. La Russia ha ufficialmente accusato l'Ucraina di aver organizzato l'attentato al Crocus City Hall.

5. Putin arruola altri 147.000 soldati. Probabilmente andranno a combattere in Ucraina. Ecco l'ennesima balla dell'informazione mainstream.

6. Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence militare ucraina, se la prende con Telegram: "Telegram, dal punto di vista della sicurezza nazionale, è chiaramente un problema."

7. “La guerra rischia di allargarsi. È il momento di prepararsi”: parola di Roberto Cingolani, l’ad di Leonardo che produce armamenti.

https://www.youtube.com/live/4B7o4A5BWNc?si=WonVSgJWvHwrcwSj

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Forwarded from Giubbe Rosse
FACEBOOK HA CONCESSO A NETFLIX DI LEGGERE I MESSAGGI PRIVATI DEGLI UTENTI PER $100 MILIONI PER AIUTARLI A PERSONALIZZARE I CONTENUTI
META, la capogruppo di Facebook, avrebbe permesso a Netflix di sbirciare i messaggi privati dei suoi utenti "per quasi un decennio" per aiutare il gigante dello streaming a personalizzare meglio i contenuti per i propri utenti, si legge in una causa antitrust contro Meta.
I documenti del tribunale resi pubblici il 23 marzo, depositati lo scorso aprile nell'ambito di un'importante causa antitrust contro Meta, sembrano aver messo in luce l'intricata relazione tra due dei più grandi attori della Silicon Valley.
La class action, intentata da due cittadini statunitensi, Maximilian Klein e Sarah Grabert, ha affermato che Netflix e Facebook "godevano di un rapporto speciale", con la piattaforma di social media che dava al sito di streaming "accesso su misura" ai dati degli utenti.
I due attori della Silicon Valley hanno anche concordato "partnership e integrazioni personalizzate che hanno contribuito a potenziare il targeting pubblicitario e i modelli di ranking di Facebook" almeno dal 2011, grazie al rapporto personale tra il co-fondatore di Netflix Reed Hastings e il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg.
Gli avvocati hanno affermato che "entro un mese" dall'ingresso di Hastings nel consiglio di amministrazione di Facebook, le due società hanno firmato un accordo "Inbox API" (Application Programming Interface) che "ha consentito a Netflix l'accesso programmatico alle caselle di posta dei messaggi privati degli utenti di Facebook". (Fonte: Daily Mail)

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"Non un uomo né un soldo per la guerra, fuori la NATO dalla nostra terra!"
🗓️📌 Campagna internazionale di mobilitazione contro le basi Usa/Nato e contro la guerra - in occasione del 75esimo anniversario di fondazione dell'Alleanza atlantica. Non un giorno di più!

Qui alcune locandine, indicate con la 📸 , e una lista provvisoria delle iniziative nazionali:

👉 4 aprile, Milano: Dalle ore 17, presidio in Largo Richini presso l'Università Statale, Festa del Perdono 📸
👉 4 aprile, Solbiate-Olona (VA): Dalle ore 18 alle 21, presidio presso la base Nato 📸
👉 4 aprile, Trento: Ore 18 in Piazza Duomo, presidio con fiaccolata e raccolta fondi per Gaza 📸
👉 4 aprile, Brescia: Ore 10.30 volantinaggio presso il Tribunale; ore 14.30 presidio ai cancelli della Leonardo in Via Lunga 2; ore 16 presidio ai cancelli della base di Ghedi
👉 4 aprile, Bologna: Ore 13 presidio presso il Dipartimento di Scienze Politiche, Strada Maggiore 45, Palazzo Hercolani 📸
👉 4 aprile, Roma: Ore 18, presidio in Piazza dei Consoli, Cinecittà, nella zona adiacente al Comando Operativo di Vertice Interforze
👉 4 aprile, Firenze: Ore 17, presidio in Piazza Dalmazia con microfono aperto
👉 4 aprile, Napoli: ore 18, flashmob e volantinaggio in Piazza Dante
👉 4 aprile, Cagliari: ore 15, banchetto informativo presso il Magistero, Università di Cagliari
👉 4 aprile, Perugia: ore 18, presidio in Piazza Italia
👉 5 aprile, Napoli: Scampia, cineforum gratuito con proiezione sulla protesta No Muos
👉 5 aprile, Lecce: ore 17.30 in Via Vecchia Frigole 36, incontro pubblico e conferenza "75 anni di Nato sono abbastanza"
👉 6 aprile, Trieste: Ore 10, presidio in Largo Barriera 📸
👉 6 aprile, Firenze: volantinaggio al mercato di S.Ambrogio e alla pista ciclabile di Rovezzano
👉 6 aprile, Pisa: ore 16, presidio in Piazza XX Settembre

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