Giorgio Bianchi Photojournalist
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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
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Sabato 23 dicembre, Israele ha ucciso 201 civili in un solo giorno.
I massimi studiosi americani dicono che, in proporzione, il bombardamento di Gaza non ha precedenti nemmeno nella Seconda guerra mondiale. L'odio che Netanyahu ha per i bambini palestinesi è lo stesso odio che Hitler aveva per i bambini ebrei. Essere un soldato israeliano oggi è la vergogna più grande del mondo.

Questa sera ho sentito un giornalista dire che tutti i bambini morti a Gaza sono sulla coscienza di Hamas e che Israele è del tutto incolpevole: le sue mani sono completamente pulite. Il tutto senza contraddittorio; nessuna obiezione nemmeno da parte della conduttrice.

Quando qualcuno dice in televisione che Israele sta sbagliando a bombardare Gaza, dev'esserci sempre un contraddittorio molto acceso con un molosso feroce a difendere il criminale di guerra Netanyahu.
Quando qualcuno dice in televisione che Israele sta facendo bene a bombardare Gaza, il contraddittorio non è necessario.
Si scrive informazione; si legge corruzione.

Alessandro Orsini

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Forwarded from Giubbe Rosse
‌ELON MUSK E GLI USA METTONO LE RISERVE DI LITIO DELL’ARGENTINA NEL MIRINO
Il presidente argentino Javier Milei ha rivelato di aver parlato al telefono con Elon Musk, il quale gli ha riferito del forte interesse suo e del governo degli Stati Uniti per le enormi e in larga parte intatte riserve di litio del paese. Con Milei che si prepara a svendere importanti asset nazionali per ridurre il debito pubblico, gli avvoltoi iniziano a svolazzare sulla carcassa.

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Forwarded from la fionda📕
Per Molinari ha stato Abbodeen anche il 7 ottobre 😂

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Forwarded from Giubbe Rosse
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🇷🇸 TENSIONI A BELGRADO. SCONFITTA NELLE URNE, L'OPPOSIZIONE CHIEDE NUOVE ELEZIONI
Dopo la sconfitta elettorale di domenica scorsa, la coalizione filo-occidentale "Serbia contro la violenza" ha mobilitaTo migliaia di persone per una grande protesta nelle strade di Belgrado.
La richiesta principale è l’annullamento dei recenti risultati elettorali e l’indizione di nuove elezioni. Tuttavia, il presidente Vucic ha affermato oggi che le prossime elezioni sono previste per il 2027.
I manifestanti stanno ora tentando di fare breccia nell'edificio del Consiglio comunale (Parlamento di Belgrado). Le forze di sicurezza, barricate all'interno, stanno rispondendo con i gas lacrimogeni.
In serata è previsto un discorso alla nazione di Alexander Vucic.

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Forwarded from Giubbe Rosse
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🇵🇸 GAZA. 80 MORTI NEL CAMPO DI AL-MAGHAZI
Un triplo attacco aereo con tonnellate di esplosivo da parte di aerei israeliani su un'area residenziale nel campo di Al-Maghazi ha lasciato 80 morti e decine di feriti.

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Strage nella notte di Natale a Gaza.

Bombardato il campo profughi di Al-Maghazi, nel centro della Striscia. Almeno 68 morti e il bilancio sembra sembra destinato ad aumentare.

Netanyahu: "Non ci fermeremo finché non avremo vinto".
Niente luci, accensione di presepi, incontri a Betlemme e in tutta la Cisgiordania.

Le autorità locali hanno annunciato che la comunità cristiana sospenderà i festeggiamenti pubblici per Natale come gesto di solidarietà nei confronti della popolazione palestinese nella Striscia di Gaza, sotto assedio dell’esercito israeliano da quasi due mesi.
Le funzioni religiose saranno comunque svolte, ma sono state annullate le manifestazioni e le parate che di solito si svolgono in città durante il periodo natalizio e non saranno esposti addobbi pubblici.
Con le stesse ragioni sono stati sospesi i festeggiamenti del Natale anche a Gerusalemme e in Giordania, il paese che ospita la più alta concentrazione di rifugiati palestinesi al mondo.

Fonte: Famiglia Cristiana
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È IMPOSSIBILE FESTEGGIARE MENTRE IL NOSTRO POPOLO STA SUBENDO UN GENOCIDIO: QUEST'ANNO NIENTE CELEBRAZIONI NATALIZIE NÉ A BETLEMME NÉ IN PALESTINA.
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CRISTO SOTTO LE MACERIE.
Munther Isaac, Betlemme, 24/12.

(...) Ai nostri amici europei dico: non voglio mai più che nessuno di voi ci dia lezioni sui diritti umani o sulla legge internazionale.

Siamo oltraggiati dalla complicità della Chiesa.
I vuoti richiami alla pace senza un cessate il fuoco e la fine dell'occupazione stanno sotto la definizione di complicità.

Oggi Gaza è diventata la bussola morale del mondo.
Se non siete terrorizzati da ciò che sta succedendo a Gaza c'è qualcosa che non va nella vostra umanità.

Mi dispiace per voi, noi staremo bene. Nonostante la sofferenza immensa che stiamo affrontando, noi Palestinesi risorgeremo. Ci rialzeremo nel mezzo della distruzione come abbiamo sempre fatto. Ma per coloro che sono complici, mi dispiace per voi: guarirete mai da questo? Le parole di rimorso dopo il genocidio non vi alleggeriranno e non accetteremo le vostre scuse.

Voglio che vi guardiate allo specchio e vi chiediate: "dov'ero mentre a Gaza si realizzava un genocidio?".
🚨🇮🇷 Confermato: martirio di uno degli alti consiglieri dell'IRGC in Siria.

Durante l'ultima aggressione sionista avvenuta oggi nell'area di Sayeda Zeinab (as) a Damasco, in Siria, uno dei consiglieri senior dell'IRGC è stato martirizzato.

Secondo le fonti, Seyyed Rezi Mousavi, uno dei più importanti comandanti dell'IRGC e uno dei compagni del martire generale Hajj Qassem Soleimani, è stato martirizzato durante questo attacco.

L’Iran aveva precedentemente promesso di vendicare qualsiasi iraniano ucciso in Siria. Potremo o meno venire a conoscenza della vendetta, ma i nemici sicuramente lo sapranno

@FotrosResistance

La fazione della Resistenza palestinese, Fronte popolare di liberazione (FPLP), ha affermato che l'assassinio dell'anziano generale iraniano a Damasco in Siria porterà a una “escalation di attacchi contro il regime sionista”.
Rinnovare le tradizioni, attualizzarle, significa amarle, tenerle vive. Ma è lavoro delicatissimo, che richiede grande saggezza. Rinnovare la tradizione è esercizio da scacchisti non da demolitori, ogni mossa va ponderata al massimo. La prima regola è mantenere salda la struttura, perché se l'edificio crolla non c'è più nulla da rinnovare e attualizzare. Il prete che ha messo due Madonne nel presepe dice: "Io rinnovo la tradizione". No, tu stai distruggendo l'edificio. Far nascere Cristo tra le macerie di Gaza significa attualizzare il messaggio della speranza che rinasce tra gli ultimi, tra i più disperati. Due Madonne nel presepe significa minare le fondamenta dell'edificio per inseguire le mode becere di chi vuol cancellare ogni spiritualità dalla storia, significa consegnarsi nelle mani del nemico che finirà solo con lo stritolarti e gettarti nei rifiuti.

Alberto Scotti

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Forwarded from Vi racconto la Russia (Marco Admin)
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Volodymir Zelenskyjsi è congratulato con gli ucraini per il Natale. Nel suo discorso ha sottolineato che per la prima volta lo Stato ha obbligato a celebrare questo giorno il 25 dicembre, vietando di fatto ai cristiani ortodossi ucraini di celebrare il Natale secondo il loro calendario il 7 gennaio.

Il discorso festivo è stato registrato dal santuario della Chiesa ortodossa - il Pechersk Lavra di Kiev, che il governo ucraino ha sequestrato espellendo i monaci e calpestando i sentimenti religiosi dei credenti.

Zelensky ha spiegato che gli ortodossi sono stati privati della loro festa il 7 gennaio a causa “dell’unità con il mondo civilizzato”. Ha detto: “Celebriamo tutti il Natale insieme, in una data unica - come una grande famiglia, come una nazione, come un paese. E oggi la nostra preghiera comune è più forte che mai... senza una differenza di due settimane”.

C'è già stato un periodo nella storia dell'Ucraina in cui ai residenti veniva ordinato di festeggiare il Natale il 25 dicembre. Questo era il periodo dell'occupazione nazista.

Nel dicembre 1941, le autorità di occupazione informarono gli abitanti dell'Ucraina: "La celebrazione delle vacanze di Natale quest'anno si terrà contemporaneamente alle forze armate tedesche, vale a dire il 24, 25 e 26 dicembre" ("La voce di Poltava", 21 dicembre , 1941). Tutte le istituzioni ucraine furono obbligate dai nazisti a dichiarare una giornata lavorativa breve il 24 dicembre e un giorno libero il 25 (Dnepropetrovskaya Gazeta, 24 dicembre 1941).

Simili i termini: “Dopo l’eroico ingresso dell’esercito tedesco nel territorio dell’Ucraina e l’annessione dell’Ucraina alla famiglia delle nazioni europee, è giunto il momento di unificare la cronologia del calendario di tutti i popoli civili e di passare a una nuova cronologia in tutte le sfere della nostra vita per regolare sia le nostre attività che le vacanze” (“Vozrozhdenie”, 24 dicembre 1941).

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“Il lavoro pesante, la cura della casa e dei bambini, le futili beghe coi vicini, il cinema, il calcio, la birra e soprattutto le scommesse, limitavano il loro orizzonte. Tenerli sotto controllo non era difficile. [...] Da loro non si richiedeva altro che un po' di patriottismo primitivo al quale poter fare appello tutte le volte in cui era necessario far loro accettare un prolungamento dell'orario di lavoro o diminuire le razioni di qualcosa. Perfino quando in mezzo a loro serpeggia il malcontento ( il che talvolta pure accadeva) questo scontento non aveva sbocchi perché, privi com'erano di una visione generale dei fatti, finivano per convogliare su rivendicazioni assolutamente secondarie. Non riuscivano mai ad avere consapevolezza dei problemi più grandi. "

George Orwell, (1984)

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Forwarded from La Mia Russia (Marco Bordoni)
Una vecchia (2004) foto di Arestovich assieme ad Aleksandr Dugin. Al tempo Arestovich era il vicepresidente del partito fondamentalista ortodosso Bratstva presieduto da Dmitry Korchinsky.
Forwarded from Tutti i fatti
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Il World Economic Forum lo ha detto chiaramente:

"Non POSSIEDERAI nulla e SARAI felice".

Bisogna quantomeno dargli atto dell'onestà intellettuale; non hanno detto infatti:

"Non POSSIEDEREMO nulla e SAREMO felici".

Per apprezzare fino in fondo lo straordinario pezzo che segue consiglio di tenere bene a mente due ambienti: da un lato le meravigliose case degli anziani di paese, che straripano di oggetti, foto di famiglia, ninnoli e cianfrusaglie; dall'altro le asettiche residenze minimali che tanto vanno di moda oggi, che somigliano più a Bed&Breakfast che ad abitazioni e che straripano di tecnologia ma sono prive di qualsiasi riferimento al passato o alla storia della famiglia.
Quando tutta la memoria sarà digitale, bastera un click per cancellare il passato e riscrivere la storia a piacimento.

TUTTA COLPA DI FIGHT CLUB.
Di Lorenzo Vitelli.

La musica su Spotify. I film su Netflix. I documenti su Cloud. I libri su Kindle. L’enciclopedia su Wikipedia. Le foto su Instagram. Il lavoro su Drive. Il cibo su Glovo. Siamo nullatenenti. Affittuari di esperienze. E se vi dicessimo che la colpa è di Fight Club, un’apologia del post-capitalismo?

Fight Club, il film diretto da David Fincher e tratto dall’omonimo romanzo di Chuck Palahniuk, ha segnato profondamente l’immaginario dei Millennials, la generazione che comprende i nati tra i primi anni Ottanta e la metà degli anni Novanta. Interpretato dal riuscito binomio Norton-Pitt, il primo un impiegato mediocre, frustrato e insonne, e il secondo (in verità il suo doppelgänger) un carismatico e imprevedibile giovane kerouachiano a capo di un’organizzazione eco-terrorista, questo lungometraggio è uscito nelle sale statunitensi nel 1999, sul finire del secolo, quando qualcuno credeva che la storia fosse giunta al termine. Negli anni si è affermato come un vero e proprio cult movie, un contenitore simbolico da cui i Millennials hanno attinto citazioni e riferimenti anti-capitalisti, pose e stili di vita, poster e magliette, tanto che taluni hanno eletto il film a manifesto generazionale. Affresco schizofrenico della società tardocapitalistica il film offre una critica ridondante e fuori tempo massimo alla società dei consumi.

Si tratta di una critica all’americana della società americana, un’esplicita condanna all’accumulazione di oggetti, alla mercificazione del mondo, alla corsa ai consumi emulativi che caratterizza la classe media, in particolare i colletti bianchi, le masse impiegatizie e salariate incastrate nella gabbia trigonometrica casa-starbucks-ufficio e ritorno. A questa vita si contrappone il fight club, zona franca dell’escapismo selvaggio all’interno della metropoli. Un luogo dove si combatte a mani nude, senza regole, e che permette ai suoi adepti, quelli che si sono risvegliati dall’american dream – un risveglio che assomiglia all’effetto della red-pill di Matrix (film uscito nello stesso anno) – di riscoprire la cattività del loro essere interiore attraverso una violenza che diventa ricreativa e terapeutica, violenza redentrice che desta l’individuo dalla sua disforia esistenziale, rendendogli evidente l’asimmetria tra ciò che crede di essere e ciò che realmente è. In modo superficialmente nietzschiano, il film trasmette messaggi di questo tipo: “Tu non sei il tuo lavoro, non sei la quantità di soldi che hai in banca, non sei la macchina che guidi, né il contenuto del tuo portafogli, non sei i tuoi vestiti di marca, sei la canticchiante e danzante merda del mondo!”. Stampata sulle magliette, tatuata sugli avambracci, utilizzata per citazioni fuori luogo sui propri profili Facebook è una frase che per assurdo oggi suona come un claim pubblicitario: “le cose che possiedi alla fine ti possiedono”.

Segue...

https://www.facebook.com/100063491442340/posts/pfbid02HM16tECm6FPXphYqYsYuM4bYphEbRYbY2JH9wq13BiUEmfSujGwhWmmyH9CRQKLel/

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L'anticamera della valuta digitale.
Uno dei tanti obiettivi raggiunti grazie alla pandemia.

Lo Spid raggiunge 36 milioni di italiani, ma ora arriva It Wallet: cosa cambierà.

Ma, quanto c’è di vero sulla fine dello Spid? Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti, ha detto: «Dobbiamo cominciare a spegnere lo Spid e a promuovere la carta d’identità elettronica come unica identità digitale, nazionale e gestita dallo Stato». Dal 2020 l’boettivo di Butti è trasferire la gestione dell’identità digitale da società private (che al momento sono, ad esempio, Aruba, InfoCert e altre) ad aziende pubbliche. Tra le papabili, infatti, è stato fatto spesso il nome di Poste italiane, partecipata al 64% dal ministero dell’Economia e delle finanze. Per l’obiettivo che l’esecutivo sembra intenzionato a porsi, cioè un’identità digitale di Stato, potrebbe aver senso fare in modo che i cittadini favoriscano la Cie.

Il progetto It Wallet
Non si esclude, però, una convivenza di entrambi i sistemi all’interno del cosiddetto It Wallet, il progetto - che nascerà dalla già esistente App Io - su cui punta il governo Meloni sta puntando per allinearsi alle sperimentazioni avviate e ben consolidate da alcuni dei 27 Paesi europei di un portafoglio digitale che possa ben presto sostituire quello fisico. In quello italiano entreranno, almeno per la prima fase della realizzazione, la tessera sanitaria e quella di disabilità. Dopodiché, attraverso entrambi i livelli di sicurezza previsti (2 e 3), sarà possibile integrare con Spid, Cie fino alla patente di guida. Secondo quanto rivelato da fonti vicino all’esecutivo, entro la prima metà del 2024 potrebbe essere già disponibile un primo prototipo dell’It Wallet.

https://www.corriere.it/economia/innovazione/23_dicembre_24/spid-raggiunge-36-milioni-italiani-ma-ora-arriva-it-wallet-cosa-cambiera-9867d6b8-8d39-11ee-b4a7-347e05f6b33b.shtml

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Giorgio Bianchi Photojournalist pinned «Il World Economic Forum lo ha detto chiaramente: "Non POSSIEDERAI nulla e SARAI felice". Bisogna quantomeno dargli atto dell'onestà intellettuale; non hanno detto infatti: "Non POSSIEDEREMO nulla e SAREMO felici". Per apprezzare fino in fondo lo straordinario…»
NON VOGLIO VIVERE IN UN'AZIENDA ZOOTECNICA.

Non c'è impero che non abbia tentato di omologare l'urbanistica, e quindi gli stili di vita e le relazioni sociali, all'interno dei suoi possedimenti.

Non voglio vivere in una Smart City.
Di Lorenzo Vitelli (Sempre eccezionale).

La Smart City è settata sullo stile di vita nordico, scandinavo, anglosassone e non ha niente a che vedere con la civiltà mediterranea e la sua morfologia esistenziale. Noi non vogliamo vivere in queste giungle di monitor e di silicio, né regredire alla fase anale sopra un monopattino. Lasciamo che ogni città si esprima a suo modo senza dover ricorrere alla pianificazione tecnologica.

Qualcuno diceva che la tecnologia, arrivata a un sufficiente grado di sviluppo, è indistinguibile dalla magia. Circondati da televisori intelligenti, cellulari intelligenti, frigoriferi intelligenti, lavastoviglie intelligenti, macchine intelligenti, abitiamo un mondo che assomiglia sempre di più a un grande gioco di prestigio. A breve anche le città diventeranno integralmente smart. È questo il sogno di tutti quei tecno-ottimisti che pensano di poter risolvere i problemi di grandi e piccoli centri urbani con un’App e di quelle amministrazioni locali che sperano di riscuotere qualche milione di euro dalla Commissione Europea. Nello spazio Schengen infatti, le giunte comunali fanno a gara per presentare progetti volti a “migliorare la vita urbana attraverso soluzioni integrate più sostenibili”. L’Ue si è dimostrata molto generosa sul tema Smart City e ha messo a disposizione diversi miliardi in bilancio per quanti si impegnano a ottimizzare le reti e i servizi tramite l’uso di tecnologie digitali. Per Smart City si intende una città in cui l’economia, l’ambiente, la mobilità, la cittadinanza e la governance si compenetrano con le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Città efficienti, dunque, tecnologicamente avanzate, verdi e socialmente inclusive oltre che business oriented, capaci di attrarre investimenti e giganti dell’High Tech. È il caso, ad esempio, della partnership avviata tra il colosso IBM, tra i primi sviluppatori di sistemi di raccolta dati e gestione della pubblica amministrazione, e le città di New York, Chicago, Madrid e Genova sui temi della sicurezza urbana, della sanità e dell’energia.

Segue...

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