Giorgio Bianchi Photojournalist
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🎙 Intervista a Sergey Lavrov, Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa alla trasmissione “Bol’šaja Igra” ("Il Grande Gioco" ) del "Primo canale" televisivo russo (Mosca, 18 dicembre 2023)

Punti chiave:

Capiamo perfettamente (come abbiamo detto molti anni fa) che tutto questo non riguarda l'Ucraina, ma il contenimento della Russia. Kiev era necessaria solo per creare uno strumento di costante minaccia militare alla Federazione Russa, uno strumento di annientamento della nostra influenza fino a distruggere le tradizioni, la lingua, la cultura russa e persino gli stessi russi fisicamente.

Ogni giorno sentiamo dire che gli americani (e anche altri Paesi occidentali lo ripetono) non partecipano alle ostilità ma si limitano a "sostenere" l'Ucraina, che sta conducendo una guerra "giusta" per la sua sovranità, la sua integrità territoriale e i valori europei. Ci sono molti fatti, anche video, sui mercenari provenienti dalla Polonia e da altri Paesi europei. Anche da alcuni Paesi del Medio Oriente, in cui gli americani, in particolare in Siria, mantengono ancora la base militare di Al-Tanf, dove i militanti dell'ISIS si sentono a loro agio. Alcuni dei quali sono già "sbucati" in Ucraina.

La nostra nuova versione della Concezione della politica estera utilizza per la prima volta l'espressione "la Russia è uno Stato-civiltà". Questo ci impegna in molte cose. È la dichiarazione di un fatto oggettivo che conferma che siamo un tutt'uno.

Non abbiamo dispute territoriali con i Paesi della NATO. In realtà, non abbiamo dispute territoriali con nessun altro. Anche con il Giappone, tutte le dispute territoriali sono state chiuse.

Ancora una volta, per fare un paragone: l'Europa e gli Stati Uniti stanno ora "girando" in Medio Oriente, invitando libanesi, iraniani, iracheni e siriani a fare tutto il possibile per evitare che la guerra a Gaza si estenda ai territori vicini. Forse dovrebbero applicare lo stesso fervore per evitare che ciò accada in Ucraina.

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Al netto delle idiosincrasie personali, del carattere di questo o di quello, quando la misantropia, il disprezzo per l'idea di stare con gli altri, di gioia, di festa, di famiglia diventano fenomeni di massa, nuovo conformismo, capisci dove sta andando la società. La percezione del Natale è diventato un indicatore fortissimo di tutto questo. Da festa gioiosa da passare in famiglia, durante la quale magari si cucina insieme, si gioca a carte ecc.., è diventato motivo di peso, fastidio, noia. Peso e fastidio da ostentare compulsivamente: che palle questo, che palle l'albero di natale e che palle il pranzo in famiglia e che palle questo e quello. Io rimango con la mia percezione di festa di gioia, amore, convivialità, sperando che il tutto non costituisca reato.

Ps: nonostante la premessa, piazzata lì in bella evidenza, sono pressoché sicuro che dovrò sorbirmi lo strazio di quello che mi spiega che ha sempre odiato in Natale per motivi suoi ecc...

Alberto Scotti

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Post cumulativo, per recuperare un po' di cose successe nei giorni scorsi.

1 - Forse mi sbaglio, ma non mi pare che il discorso di Putin del 19 dicembre sia stato molto considerato dalle nostre parti (vedi foto). Effettivamente per i nostri media era una location un po' esoterica (un incontro esteso del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa) e di discorsi ce n'erano stati altri, e ben più lunghi e pubblicizzati, nei giorni precedenti. Ma questo mi ha lasciato, devo ammettere, una leggera inquietudine.
Dunque, dopo essersi fatto mostrare da Shoigu e Gerasimov (che ha fatto una pancia notevole) tutta una serie di nuovi dispositivi bellici (allego foto), il nostro si è lanciato in una serie di considerazioni a braccio. Ne traduco una parte, quella più interessante (e inquietante, appunto).
"L'unica garante della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina era la Russia. La Russia, quando ha creato l'Unione Sovietica, ha trasferito in cambio di nulla enormi territori storici russi, con un enorme potenziale, investendo grandi risorse in quel territorio. E i territori occidentali dell'Ucraina, sappiamo tutti come l'Ucraina li ha avuti. Glieli ha dati Stalin dopo la seconda guerra mondiale. Ha dato una parte delle terre polacche, Lvov e così via, parecchie grandi regioni, dove vivevano 10 milioni di persone, e per non amareggiare i polacchi li ha compensati a spese della Germania, gli ha dato le terre tedesche orientali, il corridoio di Danzica; una parte è stata presa dalla Romania, una parte dall'Ungheria, e ha dato tutto all'Ucraina. Le persone che vivono lì, e lo so per certo, al 100%, vogliono ritornare alla loro madrepatria storica, e i paesi da cui questi territori sono stati presi, soprattutto la Polonia, li rivogliono. In questo senso, solo la Russia poteva essere il garante dell'integrità territoriale ucraina. Se non lo vogliono, va bene. La Storia rimetterà tutto a posto. Noi non faremo niente, ma non daremo indietro ciò che è nostro, e questo deve essere compreso da tutti, sia in Ucraina da coloro che sono aggressivi nei confronti della Russia, che in Europa e negli Stati Uniti. Parlano di un accordo, che parlino pure, ma solo in base... noi lo faremo solo in base ai nostri interessi".
C'è parecchio da digerire in queste parole (alcune delle quali diciamo rivedibili, tipo la parte in cui è la Russia ad aver creato l'URSS). Non è chiarissimo se il riferimento agli "enormi territori storici russi" includa anche Odessa: io a questo punto sono portato a credere di sì. Ancora più interessante, ovviamente, l'accenno ai territori occidentali dell'Ucraina e la strizzata d'occhio ai nazionalismi locali. Una proposta di accordo? Noi ci prendiamo Odessa e arriviamo alla Transnistria, voi vi prendete quello che era vostro fino al 1944-45 e lasciamo in mezzo una specie di Bantustan a dividerci, con un governo "liberamente eletto" a Kiev erede del debito pubblico ucraino? Chissà. Forse era solo una risposta alle carte che si vedono circolare e che ipotizzano la divisione della Russia in una trentina di stati (e che nei giorni scorsi aveva citato, ora non mi ricordo in quale discorso), come a dire che è un gioco a cui si può giocare in tanti, o un modo per seminare zizzania tra l'anima "orientale" e quella "occidentale" della NATO/UE. Chissà.
2 - Sempre a proposito di discorsi inquietanti, quello dell'altro ieri di Blinken non è stato da meno, per altri motivi. Ovviamente ha ripetuto quella che ormai è diventata la nuova versione ufficiale della storia - "Putin ha già fallito il suo obiettivo principale in Ucraina, cancellarla dalla mappa, assorbirla all'interno della Russia", quindi in fin dei conti non ci si può lamentare, ha vinto l'Ucraina, cioè noi. Non è questa la cosa inquietante (per l'Ucraina, ovvio), ma quello che ha detto dopo: "Abbiamo già fatto molto e abbiamo già messo l'Ucraina in posizione non solo di sopravvivere, ma di prosperare. C'è un piano definito per rimettere l'Ucraina in piedi militarmente, economicamente e democraticamente, così che questi livelli di sostegno e assistenza non siano più necessari in futuro". Quindi qualcosa arriverà, ma non ai livelli di prima, ed era ovvio che sarebbe stato così ma che lo dica pubblicamente Blinken è interessante. E qual è questo "piano definito"?

3 - è da qualche giorno che si moltiplicano le voci che vorrebbero gli USA e l'UE pronti a sequestrare i fondi russi bloccati all'estero, stimati in circa 3000 miliardi di dollari, e utilizzarli per finanziare l'Ucraina. Ovviamente sarebbe una decisione che avrebbe conseguenze, legali e politiche, pesantissime per tutti, e causerebbe molto probabilmente una fuga generale dei capitali cinesi, arabi eccetera dalle banche occidentali, ma a mali estremi, stanno evidentemente dicendosi i nostri banchieri, estremi rimedi. Per la Russia, che ovviamente spera di recuperare il tutto, e con gli interessi, a guerra finita, sarebbe una mazzata non da poco: e infatti poche ore fa il viceministro degli esteri, Sergei Ryabkov, ha dichiarato che se la cosa va in porto la Russia romperà le relazioni diplomatiche con gli USA.
4 - cose più militari. Kasja Ollongren, ministra della difesa danese, ha dichiarato che venerdì prossimo la Danimarca consegnerà 18 F-16 all'Ucraina. Ci sono voci, e non insensate, che vorrebbero gli aerei già presenti sul territorio ucraina, nella regione al confine con la Romania, ma ovviamente non sono confermate. Intanto, sempre a proposito di aerei, stamattina la batteria di Patriot fornita dalla Germania e spedita tra Odessa e il Dneper ha abbattuto un Su-24 russo (secondo le dichiarazioni ucraine tre, ma ci sono riscontri fotografici solo di uno): ironia della sorte, si parla della cosa, e potete immaginare come, più sui canali russi che su quelli ucraini, a ulteriore riprova del fatto che l'idea nostrana che in Russia non si sappia quello che succede al fronte e che tutto sia ricoperto da una glassa di zucchero è del tutto falsa. Aereo abbattuto o meno, le cose al fronte continuano a svilupparsi nella direzione indicata nei giorni scorsi, in particolare dalle parti di Novomykhailivka. La postazione ucraina nota come "Zverinetz" ("serraglio") è stata definitivamente presa dai russi che hanno anche allargato la zona di controllo a sud della cittadina, che adesso è soggetta ad attacchi e tiri d'artiglieria da sud, est e, dopo la perdita di Zverinetz, anche da nord (per una carta vi rimando al mio post del 17 dicembre). Altre avanzate intorno a Bahmut, dove i guadagni territoriali conseguiti dall'ucraina durante la controffensiva estiva sono tutti tornati in mano russa.
5 - Arestovyč non si ferma più. In una intervista video con Yulia Latynina, giornalista russa oppositrice di Putin (oppositrice da destra: si definisce libertaria ma guarda caso critica solo la sinistra) e "in esilio" a Tallinn, ne ha sparate un bel po': L'Ucraina, ha detto, agli abitanti del Donbas e della Crimea ha offerto solo una cittadinanza di seconda classe. I poveri non hanno motivo di combattere perché combattono per i ricchi, i ricchi pagano le mazzette e in trincea a morire ci vanno i poveri. Per 32 anni [qui non ho capito se si riferisce agli abitanti di Donbas e Crimea o in generale agli ucraini poveri] si sono rifiutati di considerarli umani, li hanno schiacciati, li hanno presi in giro, li hanno investiti con la macchina e non sono stati arrestati, li hanno stuprati nelle stazioni di polizia e non sono stati arrestati, li hanno derubati, li hanno tenuti poveri e affamati.
A questo punto Latynina, inorridita, gli ha detto che era la Russia che stava descrivendo, la Russia!, ma lui ha risposto che era l'Ucraina, anzi "l'Ucraina-mamma", citando il primo verso della più nota canzone banderista, Батько наш Бандера, Україна мати (papà nostro Bandera, l'Ucraina mamma), mentre il viso di Latynina si faceva sempre più costernato (foto 2). Questo fa una brutta fine secondo me, soprattutto visto che, continuando l'intervista, ha detto che sostanzialmente gli ucraini fanno bene a sfuggire al reclutamento e che prima o poi, se continuano con quei metodi, la gente inizierà a sparare ai reclutatori.
6 (e fine) - appunto sul reclutamento. Uno dei membri della commissione difesa del parlamento ucraino, Vadym Ivčenko, ha detto che a gennaio verrà varato un provvedimento in base al quale anche agli ucraini all'estero verrà notificata la chiamata alle armi. Podolyak, per stimolarli, diciamo così, ha proposto ai governi europei di bloccare i sussidi ai cittadini ucraini che non dovessero rispondere alla chiamata. Il governo tedesco e quello estone hanno già fatto sapere che per loro non se ne parla, e meno male, direi.
Forwarded from Laura Ru (Laura Ru)
QUANDO LO SHOCK PARALIZZA LA CAPACITA' DI REAZIONE - Come e' possibile tenere sotto assedio l'intera popolazione di Gaza, sterminare impunemente donne e bambini sotto gli occhi del mondo? Israele sta commettendo atti di una tale barbarie da traumatizzare emotivamente e quindi lasciare annichiliti coloro che seguono gli eventi dall'esterno. Cio' serve a rendere piu' difficile una risposta politica in quanto la mente umana automaticamente oppone dei meccanismi di difesa psicologica davanti all'orrore, distoglie lo sguardo dalle scene piu' raccapriccianti, si rifiuta di concepire che altri esseri umani siano capaci di tale crudelta'. Dobbiamo mantenere la lucidita' e continuare a denunciare questi crimini, anche quando sembrano eccedere la nostra capacita' di comprensione. Ma la denuncia da sola non basta. La responsabilita' morale, penale e politica del genocidio dei palestinesi e' non solo di Israele ma anche di tutti quei governi che lo sostengono, incluso quello italiano. Chi protegge Israele deve sapere che, quando cambieranno i rapporti di forza (e cambieranno!) verra' giudicato severamente e dovra' rispondere della propria complicita' in questo massacro. Non potra' dire "io non sapevo". @LauraRuHK
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Abbiamo creato un canale YouTube con il solo scopo di ospitare il documentario La morte negata, di Alessandro Amori, che sarà online il 25 dicembre dalle 22:30. Non sappiamo quanta vita avrà il nuovo canale, o se farà la fine del canale di Playmastermovie che venne cancellato a seguito del documentario Invisibili, ma l'obiettivo è quello di raggiungere, per la tematica trattata, la massima visibilità possibile. Il documentario sarà visibile anche su Rumble e Odysee e ovviamente sulla piattaforma di Playmastermovie www.playmastermovie.com dove sarà anche possibile scaricare il file così da poterlo caricare a proprio piacimento sui canali social, piattaforme libere e quant'altro possa garantirne la massima diffusione. Questo è il link di YouTube dove è in programma la premiere https://youtu.be/Z2ynuu1XcoQ?si=OSyflDZyo9UuM9-k
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Non importa quanto sentiate lo spirito natalizio qui, nel nostro giardino ipocrita occidentale, la terra dove è nato Gesù, primo rivoluzionario di questo mondo, sta sanguinando e bruciando e nessuno sta festeggiando.

La Scuola amici di Ramallah augura un buon natale con questo bellissimo coro natalizio.

Non li piegherete mai!

Palestina R-Esisti ❤️
Forwarded from PBellavite
Non potevano non sapere

I malati i cui sintomi erano sedati con Tachipirina hanno avuto un tasso di malattia grave e ospedalizzazione dieci volte superiore a quelli curati con antinfiammatori di tipo Cox2.

Si sapeva già nel luglio 2021, ufficiosamente già in marzo.
Speranza e Magrini non potevano non sapere, eppure hanno continuato a raccomandare Tachipirina, e c’è ancora.

L’unica spiegazione possibile (senza voler pensare alla volontà di uccidere) è che sottovalutando e persino negando l’esistenza di terapie efficaci le autorità sanitarie potevano sopravvalutare gli intrugli iniettabili milionari già comprati, mantenere la popolazione in continuo allarme e bypassare ogni regola etica e giuridica sul consenso informato per la somministrazione di prodotti sperimentali la cui pericolosità nel frattempo tacevano.
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Blitz al teatro della Scala a Milano per chiedere di fermare i bombardamenti su Gaza:

“Stop al genocidio di Gaza. Basta bombe e armamenti”. Lo dicono un gruppo di attiviste e attivisti contro le guerre che questo pomeriggio ha srotolato lo striscione “Stop Bombing Gaza” dai palchetti del teatro della Scala a Milano al termine delle prove generali del concerto di Natale.

https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/protesta-gaza-palestina-scala-iz2002ah

https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/12/23/stop-al-genocidio-di-gaza-basta-bombe-e-armamenti-la-protesta-contro-la-guerra-irrompe-alla-scala-srotolato-uno-striscione/7392504/
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Daniella Weiss, capo del Movimento dei coloni israeliani:
"Gaza deve essere cancellata affinché i coloni possano vedere il mare."
"Per poter vedere il mare, tutte le case a Gaza devono essere distrutte, non ci sono più arabi a Gaza."

SUB. Italiano Grazie a WORLD DIVERGENT
Quindi Italia, Francia e Spagna si sganciano dall'operazione "Guardiano della prosperità" (la missione navale organizzata dagli USA nel Mar Rosso). La Francia non manderà navi aggiuntive e quelle già presenti in zona restano sotto comando francese, la Spagna ha fatto sapere che parteciperà solo a missioni organizzate dalla NATO o dall'Unione Europea, e l'Italia conferma l'invio del "Virginio Fasan" ma solo perché gli armatori italiani hanno chiesto una scorta per le loro navi, e agendo nel quadro della Combined Task Force 153, non della nuova missione. Infine, Olanda, Norvegia e Danimarca non manderanno navi ma personale in Bahrein, dove tecnicamente ha sede la missione: 10 ufficiali la Norvegia, 2 l'Olanda e 1 (uno) la Danimarca.
Ora si tratta di capire cosa è successo: fuga in avanti degli USA, che hanno annunciato la missione prima di avere ottenuto l'assenso degli alleati, o marcia indietro degli alleati quando è venuto fuori che USA e Gran Bretagna avevano in mente di colpire le installazioni militari yemenite? E soprattutto, perché dobbiamo sapere cosa farà la nostra Marina dalla Reuters (https://www.reuters.com/world/us-red-sea-taskforce-gets-limited-backing-some-allies-2023-12-20/) o dai canali russi, e non dai nostri media?
Ribadiamo questo concetto, nessun musulmano, fatto salvo qualche fanatico, si ritiene offeso dal presepe o dalla celebrazione del Natale. Queste menate che dobbiamo sorbirci tutti gli anni stanno solo nella testa di maestrine sfigate e direttori con la forfora sul maglioncino. Fanno parte di quell'armamentario ideologico finalizzato alla creazione di un individuo neutro universale, asessuato, senza carattere, cultura, identità. Carne per acquisti su amazon e da sfruttare sul lavoro. Decerebrati schiavi in perenne adorazione dei padroni. Pasolini tutto questo lo aveva capito perfettamente, da ateo aveva compreso a perfezione l'immenso valore umano e culturale della religione.

"Il futuro appartiene alla giovane borghesia che non ha più bisogno di detenere il potere con gli strumenti classici; che non sa più cosa farsene della Chiesa, la quale, ormai, ha finito genericamente con l’appartenere a quel mondo umanistico del passato che costituisce un impedimento alla nuova rivoluzione industriale; il nuovo potere borghese infatti necessita nei consumatori di uno spirito totalmente pragmatico ed edonistico: un universo tecnicistico e puramente terreno è quello in cui può svolgersi secondo la propria natura il ciclo della produzione e del consumo. Per la religione e soprattutto per la Chiesa non c’è più spazio" (Pier Paolo Pasolini, 1973)

Alberto Scotti