Giorgio Bianchi Photojournalist
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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
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senza entrare nel merito di come il clima stia o meno cambiando e su quali siano le cause e le possibili strategie di contrasto, questi continueranno a imporci regole assurde presentandosi alle conferenze con i jet privati

Ire Aire Romeo
Israele sta detenendo medici "in massa" nella Striscia di Gaza, ha affermato domenica il fondatore dell'organizzazione Gaza Medic Voices, Omar Abdel-Mannan.

"È estremamente angosciante come medico vedere che i miei colleghi vengono detenuti in massa", ha dichiarato Abdel-Mannan a Sky News.

Un gran numero di persone affamate e disidratate stanno arrivando negli ospedali della Striscia di Gaza, ha detto e ha poi affermato che l'enclave potrebbe affrontare epidemie di malattie, tra cui il colera e la diarrea.

Tramite Laura Ruggeri

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La campagna pubblicitaria di ZARA che ha sfruttato le vittime palestinesi e banalizzato il genocidio in corso ha suscitato indignazione diffusa, anche tra gli appassionati di moda russi. Il proprietario di ZARA, Inditex, ha lasciato il mercato russo nel 2022 e ha venduto i suoi negozi al gruppo Daher con sede negli Emirati Arabi Uniti.

https://t.me/Lauradjagadiary/13200

Tramite Laura Ruggeri

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In principio era il verbo o, se preferite, "un fatto senza storytelling non è reale".

Questa lezione di Baricco è forse stata la più importante della mia vita.

https://youtu.be/T3Kzsii1z-8?si=53OdLYiygslDf1JH

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Giorgio Bianchi Photojournalist pinned «In principio era il verbo o, se preferite, "un fatto senza storytelling non è reale". Questa lezione di Baricco è forse stata la più importante della mia vita. https://youtu.be/T3Kzsii1z-8?si=53OdLYiygslDf1JH 🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui…»
Dopo lo scivolone su Meluzzi è tornato a più miti consigli.

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Forwarded from la fionda📕
Vincenzo Costa, Categorie della politica. Dopo Destra e Sinistra
Giulio Menegoni

“La Pace è finita” titola un fortunato saggio di L. Caracciolo recentemente pubblicato. La Storia si è rimessa in moto ed è appena il caso di starne al passo, se non si vuole esserne travolti. Ma il passo, per muoversi, ha da superare l’inciampo. La pietra che gli vieta la via. Il laccio che… Continua... 👇
https://www.lafionda.org/2023/12/11/vincenzo-costa-categorie-della-politica-dopo-destra-e-sinistra/

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Forwarded from Giubbe Rosse
🇺🇦🇷🇺 ZELENSKY ANNUNCIA: "COLLOQUI DI PACE CON LA RUSSIA"
Zelenskyj annuncia a sorpresa "colloqui di pace" in Svizzera, probabilmente a margine del Forum economico mondiale di Klaus Schwab a Davos (Fonte: X)

Scaricato da tutti e con la Russia che avanza inesorabilmente non gli rimane altro da fare.

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Da "per Putin è finita" a "Putin è vicino ad una vittoria devastante" è stato un attimo.

Tramite Giubbe Rosse

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Mi preme ricordare che l'Ucraina ha perso la guerra con la Russia combattuta per conto della Nato. Mario Draghi si era battuto per l'esecrazione della diplomazia e per il solo invio di armi. E' giusto che uno dei principali responsabili del massacro dell'Ucraina diventi presidente della Commissione europea o, magari, il prossimo presidente della Repubblica Italiana? Perché, nell'Occidente democratico, i potenti responsabili del massacro di interi popoli e della distruzione di interi Paesi non pagano mai un prezzo con il ritiro dalla vita poltiica? Perché la stampa italiana non bersaglia Mario Draghi per i disastri che le sue politiche hanno causato in Ucraina, in Italia e in Europa? Una documentazione esorbitante mostra che Draghi è un uomo di guerra. Che cosa vi aspettate che faccia, come presidente della Commissione europea, se non preparare e finanziare guerre per i nostri figli?

Alessandro Orsini

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FABIO FAZIO, L’ANTIEROE PER ECCELLENZA

Di lui la miglior definizione la diede anni fa Beppe Grillo: «un impiegato». In effetti, Fabio Fazio incarna alla perfezione la figura del mero esecutore, l’opposto di quello che dovrebbe essere un giornalista. L’impiegato esegue fedelmente le direttive dei suoi superiori, ai quali soltanto è tenuto a rispondere.
Il giornalista risponde soltanto alla collettività, informandola sui fatti di interesse pubblico nella maniera più obiettiva possibile. Per il giornalista avere dei padroni è qualcosa di deontologicamente inconcepibile.
Sembrerà strano, ma Fazio in teoria sarebbe un giornalista. Invece, anche ieri sera ha svolto più che egregiamente il proprio lavoro da impiegato con un’intervista in ginocchio alla icona emergente del mainstream, Gino Cecchettin, il padre della povera Giulia, che purtroppo non possiamo escludere a priori che lo stesse in qualche modo ascoltando. Obiettivo: lustrarne la figura per contrastare la macchina del fango avviata sui social dopo le imbarazzanti chat trovate nel suo profilo twitter.
E quale modo migliore di ripulire la sua figura dopo quegli imbarazzanti messaggi che hanno intasato il mondo digitale? Non chiedergli nulla di quei messaggi, ovviamente. Ma soltanto sottolineare i punti più toccanti del discorso letto al funerale della figlia.
E pensare che quelle chat hanno un indubbio rilievo pubblico. Non hanno nulla, ma proprio nulla di privato e personale. Perché se è vero che essere un porcone appartiene alla sfera sessuale, che è quella più privata, intangibile per antonomasia, è altrettanto vero che diventa di straordinario interesse pubblico quando spiana i principi sui quali un individuo ha fatto leva per imbastire la sua dimensione pubblica.
Fabio Fazio, in quanto giornalista, avrebbe dovuto chiedergli conto di quei messaggi, proprio per ristabilire il corretto, reale rapporto tra Gino Cecchettin e la collettività, che va basato soltanto sulla verità, non sull’opportunismo. Perché quei messaggi mal si conciliano con i presunti ideali di chi è diventato un personaggio pubblico convincendo la gente di voler rigirare come un calzino la mentalità maschilista e patriarcale che alberga in noi maschi e che ci rende, nessuno escluso, potenziali femminicidi.
Ma è comprensibile che l’antieroe Fazio abbia sorvolato. Che cosa avrebbe mai potuto rispondere l’ingegnere informatico Gino? Ripetere pubblicamente che è stato hackerato? Che i suoi hater sono oggi riusciti persino a modificare la data di quei messaggi compromettenti? Se può essere credibile, entro certi limiti, essere hackerati nel presente, soltanto le «legioni di stolti» di echiana memoria potrebbero pensare che un hacker avrebbe l’anno scorso, due, tre, dieci anni fa previsto che Gino, il macho di twitter autodefinitosi «alto, bello, divertente e soprattutto che scopa da Dio», sarebbe diventato l’odierno fustigatore pubblico dell’universo maschile, in concomitanza con quanto di peggio possa accadere a un padre.

Antonello Tomanelli

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Media is too big
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Anche Giorgio Bianchi, con la sua preparazione e la sua lucidità di analisi, sarà fra i protagonisti del nuovo documentario di Paolo Cassina “Non è andato tutto bene”.

"Non è andato tutto bene" sarà offerto alla collettività, com'è già stato fatto per "Invisibili", in centinaia di proiezioni dal basso e, se ci riusciremo, lo porteremo al cinema.
La verità non potrà più essere negata.
Ciò che è successo non deve più accadere.
Puoi guardare il trailer e aiutarci a sostenere le spese di realizzazione cliccando qui: https://playmastermovie.com/non-e-andato-tutto-bene/
Uniti siamo invincibili 🙂
Grazie a Giorgio Bianchi!
Forwarded from Lettera da Mosca
Volkswagen, Siemens e altre aziende tedesche chiedono un risarcimento al Governo federale tedesco perché non sono state in grado di continuare la loro attività in Russia dopo l'avvio dell’invasione dell’Ucraina.
Lo speciale di Byoblu a cura di Virginia Camerieri che ringrazio per avere ripreso parte della mia intervista al XVI Forum Eurasiatico di Verona in Samarcanda, Uzbekistan.

Tra gli altri, il Consigliere di Vladimir Putin, Valéry Fadeev, Konstantin Simonov, Presidente della Fondazione Russa per l'Energia, il vice Ministro degli Esteri della Federazione Russa, Alexander Grushko e gli italiani Pino Arlacchi e Francesco Sidoti. Ovviamente, il Presidente Antonio Fallico.

Sono graditi commenti, critiche e la condivisione!

Demostenes Floros

https://www.byoblu.com/2023/12/11/il-mondo-che-ci-tengono-nascosto-il-reportage-da-samarcanda-speciale-xxi/

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C'è molta eccitazione politica circa il tasso di occupazione al 61,2%, con tanto di fanfare e petti gonfi.

Tuttavia, è il dato peggiore d' Europa.

Eric Packer

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Il mio post su Cecchettin, oltre a TANTISSIME persone normali, equilibrate ecc... ha fatto venir fuori anche una minoranza di picchiatelli divisi in due squadre ugualmente agguerrite e combattive. Quella che Cecchettin è malvagio, se ne frega della figlia, è satanico, omicidio massonico, anzi la ragazza e viva e suona l'ukulele con Elvis in un atollo del Pacifico e quella di: Cecchettin è l'uomo del destino, Egli, insieme a fabiofazio e lorenzotosa evangelizzerà il maschio malvagio, deciolizzandolo e risolvendo così 'sto fatto dei femminicidi.

Io direi che è il momento di affittare il Colosseo, buttarli tutti dentro con i leoni, ci mettiamo pure i maneskin e forse risolviamo una bella fetta di problemi.

Alberto Scotti

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Una delle leggende alle quali i nostri "analisti" sono maggiormente affezionati è che la Russia non abbia ormai né uomini né mezzi e sia ridotta a mandare al fronte carcerati, casi umani che per mille rubli ammazzerebbero la madre e fondi di magazzino degli anni '60. I motivi di questa affezione sono ovvi ed evidenti: sì, la controffensiva ucraina è fallita miseramente ("non ha raggiunto la totalità degli obiettivi che si era prefissata"), le speranze di recuperare territorio sono prossime allo zero ("la guerra è in fase di stallo") ma la Russia è conciata peggio e non si riprenderà mai più, al contrario dell'Ucraina che grazie ai futuri finanziamenti NATO e UE è avviata a un futuro radioso e pur perdendo (per modo di dire, naturalmente!) la guerra alla fine la vincerà.
Nessuna di queste cose è vera, chiaramente, ma abbiamo visto che la verità, o almeno una sua decente approssimazione, non è tra le esigenze primarie di chi racconta il conflitto. La verità, o almeno una sua decente approssimazione, è invece che l'esercito russo di fine 2023 è notevolmente più numeroso, meglio armato e meglio equipaggiato di quello di inizio 2022. Perché non c'è niente di meglio di una bella guerra, possibilmente contro un pari o un quasi-pari strategico, per toglierti l'illusione che il tuo esercito sia congegnato bene. E quindi, se (a differenza del tuo avversario) la tua struttura produttiva è intatta e già in tempo di pace superiore alla sua, metti mano ai ripari. Hai tamponato coi galeotti e coi T-62, e ora stai producendo sistemi d'arma ed equipaggiamenti che non hanno più niente a che vedere con quelli coi quali hai avventatamente provato a fare il regime-change a febbraio 2022.
Gli esempi sono moltissimi - le bombe guidate, i Lancet con autonomia raddoppiata, le cupolette Volnoretz per contromisure elettroniche in dotazione a ogni blindato, le coperture per ridurre la traccia termica dei mezzi, l'integrazione tra aerei A-50 e missili S-400, eccetera (magari ci farò dei post più avanti, se a qualcuno interessa la roba tecnica) e non si limitano solo alle armi ma anche all'equipaggiamento individuale, e così arriviamo alle foto che ho allegato.
Che questa sia la guerra dei droni è un'ovvietà: dei droni, dell'artiglieria, e delle armi leggere. La conseguenza è l'aumento spropositato di ferite multiple e la possibilità molto concreta che i feriti non possano essere evacuati dal campo di battaglia, o perché non si fa in tempo (per via appunto delle ferite multiple e del dissanguamento che provocano) o perché gli onnipresenti droni rendono impossibile l'evacuazione. Il risultato è un numero abbastanza elevato di feriti che muoiono quando invece potrebbero essere salvati. L'esercito russo si è posto dunque il problema di come fare a minimizzare i rischi di ferite che portino dissanguamento in tempi troppo rapidi (il che contrasta con un'altra favola alla quale gli "analisti" sono molto affezionati, che la vita dei soldati russi non valga, per le autorità civili e militari, nulla). Il risultato di questa preoccupazione lo vedete nelle foto, che vengono da un manuale che sta circolando "sui canali che frequento io" (copyright Giuliano Marrucci) e che vi agevolo come screenshot sperando che l'FSB non mi venga a pigliare a casa (ma non penso, alla fine è tutta pubblicità). Si tratta del nuovo sistema di equipaggiamento per le truppe di prima linea, chiamato "KBS-Strelok", che va a sostituire il vecchio "Ratnik" che vecchio non è per niente, e non è nemmeno male - ma questo è parecchio meglio (lo ha sviluppato la Triada-TKO, una delle ditte della galassia Kalašnikov che non si limita affatto a produrre fucili).
Foto 1: l'equipaggiamento nel suo insieme, che si indossa al di sopra della normale divisa. Ho cerchiato i punti in cui si è intervenuti per aumentare la protezione: collo, spalle/ascelle, braccia, inguine, bacino/parte superiore della coscia, che sono quelli dove maggiore è il rischio di dissanguamento anche per ferite non particolarmente gravi. L'intervento sulla protezione dell'inguine è particolarmente importante: la piastra protettiva usata in precedenza per il "Ratnik" era un pezzo unico e limitava la mobilità, ragion per cui spesso non veniva utilizzata. Questa è fatta "a foglie" e permette ogni movimento.
Foto 2: l'equipaggiamento completo. È modulare, si può adattare a seconda delle esigenze e delle preferenze individuali.
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Pubble fantastica come sempre !!! 🤩🤩🤩🤩🤩

GINO CECCHETTIN : CHE (BRUTTO) TEMPO CHE FA.

https://www.youtube.com/watch?v=wFLCNZPLwXM