Giorgio Bianchi Photojournalist
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Sabato a Bergamo teatro pieno e atmosfera magnifica.
Grazie per il calore e la partecipazione.

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Quello del caro prof. Costa è uno dei profili social che consulto con maggiore regolarità. Sempre lucido e attento, mai banale, provocatorio il giusto.
Il suo volume "Categorie della politica" è una lettura sicuramente consigliata, soprattutto per il tema cruciale che affronta, ovvero la necessità di uscire dal teatrino stucchevole della finta dicotomia destra-sinistra.

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Questa è la versione più estesa (ma tagliata per twitter) del video che ho caricato ieri di Norman Finkelstein

video completo qui: https://www.youtube.com/watch?v=OKkE2sPAFK4

Grazie a Francesca per averla trovata !!! Sempre preziosa... 🙏🏻🙏🏻🙏🏻
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INDEGNO. LA SERIE TV BLANCA RISCRIVE LA STORIA DELLA PROTESTA AL PORTO DI TRIESTE. E SENTITE COSA DICE QUESTO POLIZIOTTO....
SCENEGGIATURA:
Francesco Arlanch, Mario Ruggeri, Luisa Cotta Ramosino.
REGIA DI JAN MARIA MICHELINI
VERGOGNATEVI!

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https://t.me/RaffaellaRegoli
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Giuliano Marrucci:

"Contro l'antisemitismo che è l'etichetta che la propaganda affibbia a chiunque si azzarda a ipotizzare che anche Israele, nonostante la missione Divina di cui è investito, tutto sommato ogni tanto qualche norma del diritto internazionale la potrebbe pure rispettare, così, se gli capita...

Tra le celebrities presenti anche Marine Le Pen, rappresentante di una forza politica che si rifà all'esperienza della Francia collaborazionista che gli ebrei ha contribuito a schedarli, ghettizzarli e poi spedirli nei campi di concentramento per la soluzione finale.

Più che contro l'antisemitismo, mi sa che quello che [l'altra è] è proprio la pratica dello sterminio in sé, a prescindere da chi tocca. Oggi a te, domani a me...
↩️
↪️Il top del ribaltamento della realtà poi si raggiunge quando i vari eredi di quelli che gli ebrei li volevano sterminare sul serio danno degli antisemiti agli Ebrei stessi

- Perciò si sta ribaltano la situazione! -

Ormai è il pane quotidiano. Perché in tutto il mondo una bella fetta della comunità ebraica che ha molto spesso inclinazioni pacifiste, se non addirittura completamente anti-imperialiste, nelle manifestazioni di condanna alle azioni criminali dello Stato di Israele è in primissima fila.

La manifestazione più eclatante è avvenuta poco dopo l'inizio della carneficina, quando a Washington gli attivisti di guerra della Jewish Voice for Peace hanno occupato niente popò di meno che il Campidoglio stesso. La polizia ne ha arrestati circa 400 .

Ma gli antisemiti immaginari sono comparsi direttamente anche dentro Israele stessa. Prima è stato il turno dei soliti gruppi ortodossi, che ritengono il sionismo blasfemo. Per combattere l'antisemitismo la polizia israeliana li ha presi beatamente a mazzate. Ma la protesta poi si è estesa a fasce di popolazione che ortodosse non sono per niente, molti dei quali contro Netanyahu protestavano ben prima dell'inizio della carneficina, ma senza necessariamente avere chissà quali simpatia per la causa palestinese, che era stata beatamente espulsa dalle piazze.

La follia omicida di Netanyahu ha fatto superare anche questo tabù, e in centinaia si sono raggruppati direttamente subito fuori dalla casa di Bibi al grido "Jail Now", in galera. Sono solo una punta dell'iceberg. Secondo un sondaggio del canale televisivo Channel Thirteen il 76% dei cittadini israeliani pensa che Netanyahu si dovrebbe dimettere.


tratto da: https://www.youtube.com/watch?v=dKXpHsr3m_8
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Giuliano Marrucci: "Ormai non c'è angolo del pianeta dove non si manifesti quotidianamente contro la politica genocida di Israele e del suo bodyguard globale a stelle e strisce.

Un movimento globale gigantesco che non si vedeva da oltre 20 anni durante i quali abbiamo assistito all'escalation di violenza dell'Occidente collettivo contro il resto del mondo senza battere ciglio, diventandone per quanto involontariamente complici.


Oggi è un po' come se i martiri di Gaza ci stessero fornendo l'ultima possibilità per prendere le distanze come società civile dai colpi di coda dell'impero in declino, disposto a distruggere il pianeta piuttosto di concedere finalmente a vecchie e nuove colonie il ruolo che gli spetta nel pianeta
"

https://www.youtube.com/watch?v=dKXpHsr3m_8
《I nostri mariti in trincea, voi (Zelensky e famiglia) al ristorante》.
Le mogli dei soldati ucraini protestano e chiedono il ritorno dei propri uomini dal fronte, fa sapere Repubblica.

Evidentemente, ai giornali è arrivato l'ordine di sganciare Zelensky e sta cominciando la narrazione giornalistica per la trattativa.
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Se me ne vado, chi cura i pazienti? Sono esseri umani che meritano cure mediche, non animali. Pensi che io abbia studiato medicina per più di 14 anni per pensare alla mia vita e lasciare i pazienti?
No, non me ne vado.


Il dottore specialista in nefrologia Hamam Allouh, che nell'intervista telefonica spiegava il motivo per cui non volesse spostarsi nel Sud della Striscia, è stato assassinato assieme alla sua famiglia da un attacco israeliano il 12 Novembre.
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💉💉💉 MARA VENIER, SIMBOLO DELLO SPOT PER IL VACCINO COVID, HA SALTATO DOMENICA IN: "STATE ATTENTI, HO PRESO IL COVID BELLO FORTE" (Fonte: Fanpage)

Se vi siete vaccinati state attenti, il covid è "bello forte".

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GABELLINI SULLA DISTRUZIONE DELL'ECONOMIA EUROPEA
Dopo aver scardinato – per interposta Ucraina – il vincolo energetico che teneva insieme Russia ed Unione Europea, gli Stati Uniti hanno legato strategicamente a sé il “vecchio continente”, la cui dipendenza (geo)politica ed economica da oltreoceano si è così estesa anche all’ambito energetico. Allo stesso tempo, Washington ha messo in cantiere un processo di reindustrializzazione interna completamente a spese del continente europeo, agevolato dalle iniziative incredibilmente autolesionistiche assunte dagli apparati tecno-burocratici di Bruxelles.
https://www.youtube.com/watch?v=1xVB26HB7TM
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D'Orsi: Milioni di persone stanno scendendo in piazza (per la Palestina)! Sallusti, ma lei li legge i giornali?

Sallusti: Ma dove sono?

D'Orsi: Londra! Ha visto Londra ieri!? E Madrid, Berlino, Barcellona. In America latina, in Australia!

Sallusti: Milioni di persone!? Milioni di islamici. Lei confonde le persone con gli islamici. Milioni di islamici.

Sipario.
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Il direttore generale del Ministero della Sanità palestinese, dottor Munir Al-Barsh, ha dichiarato: "Sentiamo i suoni degli spari e il movimento dei carri armati di occupazione dall'interno del complesso medico Al-Shifa". Adesso si registrano scontri fuori dall'ospedale. Se rimaniamo vivi, rimarremo in contatto, e se saremo martirizzati, ci incontreremo in paradiso, a Dio piacendo".

Il Ministro della Sanità, Dr. Mai Al-Kaila, ha dichiarato: "Le iof commettono un nuovo crimine contro l'umanità, il personale medico e i pazienti assediando e bombardando il complesso medico di Al-Shifa. Riteniamo l'occupazione pienamente responsabile della vita degli operatori sanitari, dei pazienti e degli sfollati".

Il dottor Mohammed Hallas, dall'interno di Al-Shifa, ha dichiarato: "L'ingresso degli occupanti nell'ospedale confuterà le loro bugie sull'esistenza di una caserma militare all'interno. Resteremo con i nostri pazienti nell'ospedale di Al-Shifa fino alla fine. "
Per chi fosse interessato ci vediamo questa sera alle 21 a Bolzano.

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IL FRONTE

Controffensiva bloccata e a Est gli ucraini ora arretrano
LA CAPITALE - Dopo due mesi i razzi russi colpiscono in piena città

DI FQ

“Avdiivka probabilmente cadrà e rischiamo di perdere il controllo della linea – rivela una fonte militare ucraina con conoscenza diretta della situazione sul campo –. Abbiamo bisogno di rinforzi, ma i rinforzi non ci sono”. Avdiivka è una città di 32 mila abitanti nell’est dell’Ucraina, oblast di Donetsk, sede di una importante centrale a carbone. È da almeno un mese che il fronte è su questa linea e senza l’afflusso di aiuti militari e senza rinforzi di truppe disponibili l’esercito di Kiev sta per capitolare.

D’altra parte la controffensiva è ferma, ormai congelata prima ancora dell’arrivo del generale inverno, e il campo di battaglia sta diventando una immane sofferenza per gli ucraini. Intanto sabato scorso, dopo quasi due mesi, addirittura Kiev è tornata a essere presa di mira dai missili russi: la Capitale ucraina è stata svegliata da due potenti esplosioni provocate secondo le autorità locali dalla caduta di altrettanti vettori, che non hanno causato vittime o danni, mentre un terzo missile balistico è stato abbattuto dai sistemi di difesa Patriot. Il ministero della Difesa di Mosca ha affermato che è stato colpito un deposito di munizioni. Ma il significato simbolico è più importante: il raid, infatti, ha coinciso con le celebrazioni per il primo anniversario della riconquista ucraina di Kherson, città del sud del Paese che il presidente Volodymyr Zelensky ha definito “sinonimo di speranza” per la liberazione dalle truppe occupanti. E proprio Kherson è ritornata ieri a essere bersaglio di Mosca, tanto che Zelensky stesso ha accusato: “L’aggressore continua a vendicarsi della libera Kherson: bombarda il centro della città senza alcuna necessità militare”. E Zelensky, sempre ieri, dopo una riunione con i vertici militari, ha dovuto ammettere che la situazione sul campo di battaglia è tutt’altro che rosea, pur cercando di mitigare con elogi a truppe ormai sfinite: “I militari hanno riferito di un aumento del numero di assalti nemici: in direzione di Avdiivka, Kupyansk e nel Donetsk. Sono grato ai nostri soldati che mantengono le loro posizioni e non fermano le operazioni offensive”.

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Tutti ora mollano Zelensky, anche a Kiev
IL PRESIDENTE “TRISTE, SOLITARIO Y FINAL” - Bolle il dissenso. Il Time raccoglie voci di fidati collaboratori: “Sono esaurite tutte le nostre opzioni di guerra, ma prova a dirglielo...”
DI MICHELA A. G. IACCARINO

Triste, solitario e Zelensky. Il Time è riuscito a spiare nel buco della serratura delle stanze del potere ucraino e ha scoperto un presidente arrabbiato, che si sente “tradito dagli alleati”. Un nuovo articolo della prestigiosa rivista americana, che l’ha fatto svettare in copertina come uomo dell’anno a dicembre 2022, descrive adesso il presidente ucraino Volodymyr Zelensky come “inamovibile, tendente al messianico”, dopo aver raccolto dichiarazioni anonime nella cerchia dei suoi stessi collaboratori. “Si illude”, ha detto uno di loro: “Abbiamo esaurito le opzioni. Non stiamo vincendo. Ma prova a dirglielo”. La testardaggine di Zelensky ha “danneggiato gli sforzi della squadra di elaborare una nuova strategia” e discutere di accordo coi russi rimane “tabù”, una sorta di soglia da non poter oltrepassare anche quando da diverse parti del mondo si preme per farlo al contrario di qualche tempo fa.

Dopo la pubblicazione del ritratto del presidente da esausto, assediato dall’amore interrotto degli alleati interni e partner internazionali, diverse critiche sono partite anche da Kiev per colpire il magazine: dall’Ucraina c’è chi accusa l’autore Simon Shuster di fare propaganda russa (seppure il senior correspondent del Time dalla Russia sia stato bandito nel 2015). Per altri una delle fonti anonime del giornalista è l’ex consigliere destrorso del presidente, Oleksiy Arestovych, che ora ambisce a diventare suo rivale alle urne e lo ha chiamato pubblicamente “dittatore”: concorrerà contro di lui per togliergli le redini del potere appena sarà possibile bandire le elezioni. Ma è stato lo stesso Shuster sui social a negare: non è stato lui a parlare. Pressioni Usa ed europee e ora anche interne. Per il presidente c’è un altro muro, seppure sottile. È quello dei parenti stanchi di soldati ancora più stanchi, un coro assordante: “Zelensky, dove sta mio fratello?”. In quella che il New York Times ha definito “una rara manifestazione di critica pubblica in tempo di guerra”, le famiglie dei giovani spediti al fronte hanno manifestato avvolti dalle bandiere ucraine nei pressi dell’ufficio presidenziale per far tornare a casa i giovani. Poche spiegazioni Zelensky le ha date quando ha nominato pochi giorni fa Sergey Lypanchuk nuovo capo delle forze speciali allontanando Viktor Khorenko. Poi il presidente pare non abbia perdonato al capo di Stato maggiore Valery Zaluzhny la confessione all’Economist sullo stallo delle truppe sul terreno di battaglia. La controffensiva della discordia apre una crepa tra i due: il presidente dice che la guerra non è a una impasse, il generale che l’esercito ha conquistato solo 17 chilometri negli ultimi mesi e, senza armi più potenti, non si esce dal vicolo cieco. Una distanza non calcolabile è quella che sta tra le diverse versioni che dividono il capo del Paese da quello del suo esercito. Con Zaluzhny (dicono però con poche prove alcuni media) starebbe l’ultimo che ha sfidato alle urne il presidente: Petro Poroshenko, ma il generale non ha più uno dei suoi più fidati assistenti per uno scherzo letale. Quando Gennady Chesyakov, in casa sua, nei dintorni di Kiev, sette giorni fa ha compiuto gli anni, ha aperto il suo regalo ed è morto. Nel pacco sorpresa che ha ricevuto c’era una granata di compleanno. L’ufficio del procuratore speciale indaga sul decesso, ma la versione già propagata è che si tratta di un tragico incidente. Per molti è uno scherzo finito male, per altri un mistero.

Ieri icona intoccabile, omaggiata in ogni Parlamento del blocco occidentale, che arrivava e ripartiva tra lacrime, promesse, code di applausi e scie interminabili di standing ovation; ora tutto è più silenzioso, eppure Zelensky non cambia versione sulla fine del conflitto: bisogna far arretrare i russi ai confini del 1991, ma con Israele in guerra, è costretto a

Segue...