Giorgio Bianchi Photojournalist
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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
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Forwarded from PBellavite
Porcate

In breve: ai primi di dicembre 2021 pubblicarono i risultati di sperimentazioni controllate e fecero credere che i cosiddetti vaccini a mRNA erano sicuri ed efficaci al 95%.

A fine dicembre iniziarono gli inoculi al pubblico e presto si capì che l’efficacia era labile in pochi mesi e non impedivano i contagi. Una farmacovigilanza inesistente o taroccata nascose gli eventi avversi gravi e frequenti.

Ora si “scopre” (in realtà nelle “carte” era già scritto) che hanno usato due vaccini. Il primo (per la sperimentazione controllata) fatto con mRNA sintetizzato enzimaticamente, il secondo (per il pubblico) prodotto dai batteri.

I due metodi diversi prodotti diversi come frammenti di RNA e comtaminanti. Questo era noto alle agenzie regolatorie, che minimizzarono la cosa rimandando ad ulteriori prove. Il tutto nel nome della urgenza e della paura. Che continuano ancora??

https://www.ema.europa.eu/en/documents/assessment-report/comirnaty-epar-public-assessment-report_en.pdf
Forwarded from Pino Cabras
COM’È UMAAAANO, LEI!
Dei duemilionitrecentomila abitanti della Striscia, unmilioneseicentomila (cioè il 70 per cento di loro) non ha più una casa dove abitare e una gran parte di essi è costretta ad autodeportarsi nel vano tentativo di sfuggire a un immane e reiterato crimine di guerra mentre cadono le bombe chissà fino a quando, in assenza di forniture di acqua e di energia, con ospedali ridotti a un tiro a segno per bombe da una tonnellata.
Credo che questo sarebbe un punto di vista interessante per raccontare una storia, senza filtri: il punto di vista - in fondo semplice - di una marea umana di vittime.
Invece no. I giornali italiani devono lordare questo punto di vista sovrapponendogli il punto di vista dell'occupante che guida il massacro, che diventa il vero punto di vista. Non solo, vi chiedono anche di mettervi nei suoi panni: dovete capirlo, non gli piace mica far soffrire la gente, povera stella.
Non vi è consentito immedesimarvi in chi subisce le stragi e la deportazione: anche se non volete, anche se poi riuscirete a sottrarvi, intanto - qui e ora - siete dentro il punto di vista "sofferente" del massacratore, così che lo sconfinato tormento dei massacrati sbiadisce come un accidente, una tappezzeria insignificante e coreografica sullo sfondo della Vera Vittima.
Il giornalismo occidentale in salsa italica è ormai questo distillato di liquame.
Forwarded from Martina Pastorelli
Media is too big
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“Quella di Edward Snowden è la storia di un uomo che, come Julian Assange, ha messo in discussione l'operato dell’America e per questo è stato perseguitato da un complesso guerrafondaio che ha militarizzato il mondo.”

Parla il regista premio Oscar Oliver Stone: in Medio Oriente gli USA stanno supportando l'uccisione indiscriminata di civili e Netanyahu, che da tempo è un problema.
MANIFESTAZIONE NAZIONALE
🗓️ Milano, Domenica 3 dicembre 2023
📌 Piazza Duca d'Aosta (Stazione Centrale)
Concentramento alle ore 14.00

Dall'identità Digitale Europea alle Smart Cities, dalle ZTL al credito sociale... Dall'economia di guerra alle basi in Italia, dalle spese militari all'imperialismo occidentale, dal Donbass alla Palestina... Dalla Scuola alla Sanità fino al Carovita, sempre alle prese con le conseguenze della cosiddetta "gestione pandemica". Tra propaganda e revisionismo storico, tra elitarismo e tecnocrazia, in uno "Stato di emergenza" permanente...

👉 Ogni ambito! La popolazione affronta il deterioramento delle proprie condizioni di vita e una progressiva compressione dei diritti. Un'aggressione continua ai suoi spazi, alle sue libertà e al suo benessere, alimentata oggi dalla competizione geopolitica globale e dalle nuove e distopiche sperimentazioni tecnologiche.

CORTEO! No al #controllo, al #disciplinamento e alla #militarizzazione della società.
👉 I mandanti? I soliti.
👉 La strategia? La stessa, fatta di guerra, di menzogne, di emergenzialismo, di repressione, di sorveglianza e di sfruttamento. Liberiamocene!

https://t.me/canalemiracolomilano
miracoloamilano@protonmail.com
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Pubble: NORDSTREAM: MENO MALE CHE IL CONTESTO ERA "MANCANTE"! I metodi della propaganda di ieri che sono gli stessi di quella di oggi.

(Mentana e Puente, avete fato l'ennesima figura di merda della vostra ignominiosa carriera...)

[clippini per twitter nei commenti]

https://www.facebook.com/watch/?v=858019826054662&extid=CL-UNK-UNK-UNK-AN_GK0T-GK1C&ref=sharing

https://youtu.be/i9WSCdKxUI8?si=MVggmn2wa7O1nS7a
Forwarded from la fionda📕
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Fabio Tonacci sulla distruzione portata dell'esercito israeliano a Gaza:"credetemi, una cosa così non l'ho mai vista in Ucraina. Mi ha fatto abbastanza impressione vedere un villagio ridotto così"

Ormai anche i giornalisti filo-occidentali sono scioccati dai crimini di guerra che israele sta commettendo nella striscia di Gaza. Così scioccati che ora stanno vedendo, e non riescono a nascondere, la differenza tra i metodi israeliani e quelli russi.

🤕 Diciamo basta al genocidio, entra nel canale Telegram https://t.me/lafionda
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Chi lo avrebbe mai detto.

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Forwarded from Giubbe Rosse
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Forwarded from Giubbe Rosse
🇵🇸🇮🇱 GAZA. ESERCITO ISRAELIANO OCCUPA PARLAMENTO
Soldati della brigata Golan sono entrati nel parlamento di Hamas a Gaza.

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Forwarded from Lettera da Mosca
UE PER L’ARMENIA - Josep Borrell, responsabile della UE per la politica estera e di sicurezza, ha messo in guardia l'Azerbaigian: in caso di violazione dell'integrità territoriale dell'Armenia ci saranno “gravi conseguenze”.
Borrell ha anche detto che l'Unione Europea sta valutando la possibilità di fornire assistenza militare all'Armenia nell'ambito del Fondo europeo per la pace, nonché la liberalizzazione dei visti per i suoi cittadini.
CREPE IN OCCIDENTE

Usa&Israele: la guerra mediatica sulle bugie
DISSENSO - Fronda inaudita nel Dipartimento di Stato: “Diffondiamo fake, a Gaza in corso crimini di guerra”. E un gruppo di diplomatici in Francia attacca Macron: “Siamo troppo filo-israeliani”
DI ANTONELLA CIANCIO

Emergono rivelazioni di espressioni di dissenso tra i funzionari del Dipartimento di Stato sulla risposta del presidente Joe Biden alla guerra tra Israele e Hamas. Il fermo sostegno di Biden a Israele dopo il brutale attacco da parte di Hamas del 7 ottobre ha già diviso il Partito democratico a un anno dalle elezioni presidenziali e alimentato divisioni nella società americana tra filopalestinesi e filoisraeliani, tra il riemergere di episodi inquietanti di islamofobia e antisemitismo. Secondo Axios, un centinaio di funzionari che lavorano al Dipartimento di Stato e all’agenzia governativa Usaid hanno firmato un “memo” interno di dissenso accusando Biden di “diffondere disinformazione” e Israele di compiere “crimini di guerra” nell’offensiva militare a Gaza, dove oltre 11 mila palestinesi sono stati uccisi, secondo fonti del ministero della Salute controllato da Hamas. Il documento, che inizia condannando le “recenti atrocità commesse da Hamas il 7 ottobre”, in cui sono stati uccisi circa 1.200 israeliani e 240 sono stati rapiti, sarebbe stato trasmesso il 3 novembre scorso all’ufficio competente del Dipartimento di Stato, seguendo una procedura privata e interna che consente ai funzionari di esprimere opinioni contrarie alle politiche del governo. Il Fatto ha scritto al Dipartimento di Stato per avere un commento ma non è al momento pervenuto. Uno degli autori del documento indicati da Axios sarebbe una giovane funzionaria diplomatica, Sylvia Yacoub, che lavora all’ufficio affari del Vicino Oriente secondo il suo profilo su Linkedin. Yacoub avrebbe espresso critiche all’amministrazione anche su X, ma i suoi post sono ora protetti e accessibili solo su sua autorizzazione. Il Fatto ha provato a raggiungere Yacoub, senza avere al momento risposta. Il documento dei funzionari diplomatici citerebbe anche il discorso pronunciato da Biden a sostegno di Israele il 10 ottobre, messaggio che l’ex ambasciatore israeliano negli Usa, Michel Oren, definì “il discorso più appassionatamente filoisraeliano della storia”.

Da allora, l’amministrazione Biden, pur proseguendo nel sostegno a Israele, ha espresso timori per la crisi umanitaria dei palestinesi e l’uccisione di migliaia di civili a Gaza sotto i bombardamenti, impegnandosi per ottenere una “pausa” nell’offensiva per facilitare dei corridoi umanitari e l’evacuazione di civili e l’arrivo di aiuti alla popolazione stremata. Per i firmatari del documento, la posizione dell’amministrazione non è abbastanza. Criticano il fallimento della politica Usa in Medio Oriente nell’ottenere una strada per una soluzione che porti a due Stati.

Una settimana fa, Politico aveva scritto di un altro memo di dissenso interno al Dipartimento di Stato, dove due diplomatici avrebbero espresso sfiducia nella risposta di Biden alla crisi mediorientale, chiedendo un cessate il fuoco e una riconsiderazione della posizione pubblica degli Usa con una critica alla intensità della risposta militare di Israele e al trattamento dei palestinesi, pur affermando “il diritto e obbligo legittimi” di Israele di chiedere giustizia contro Hamas. Intanto anche a Parigi, analogamente, un gruppo di diplomatici ha espresso dissenso contro la linea “troppo filo-israeliana” del presidente Macron.

La crisi mediorientale ha diviso l’opinione pubblica in tutto il mondo, inclusi gli Usa. Le recenti manifestazioni studentesche tra filopalestinesi e filoisraeliani sfociate in episodi di violenza e intolleranza hanno messo in difficoltà gli amministratori di prestigiose università come il Massachusetts Institute of Technology. La deputata palestinese Rashida Tlaib, la voce più forte del dissenso contro la politica di Biden all’interno del Partito democratico, promette che “non sarà messa a tacere”.

Segue...
I colleghi al Congresso, inclusi 22 democratici, la settimana scorsa hanno votato contro di lei una “censura”, un livello appena sotto l’espulsione, per i suoi commenti sulla guerra. Giorni fa, Tlaib aveva condiviso sui social un video di una protesta filopalestinese dove si cantava lo slogan “dal fiume al mare”, usato anche da Hamas per invocare l’eliminazione di Israele. Al dissenso interno all’amministrazione e pubblico nelle piazze, espressione vitale di democrazia quando non sfocia in violenza e odio sociale, si affiancano tentativi di disinformazione e controinformazione. Ultimo segnale proviene da un articolo del sito Semafor che racconta del presunto tentativo di un miliardario immobiliarista americano, Barry Sternlicht, di coinvolgere oltre 50 imprenditori miliardari nel mondo dei media americani per lanciare una campagna da 50 milioni di dollari per “definire Hamas alla popolazione americana come una organizzazione terroristica”. Il Fatto ha provato a contattare il presunto sito della campagna, chiamata “Facts for Peace – Trova i fatti su Hamas, Israele e la pace nella regione” (il sito non presenta informazioni, solo il titolo e un indirizzo email per i media) e l’ufficio stampa della società di investimenti di Sternlicht, senza ottenere al momento risposta. L’articolo, che è stato ripreso anche da Fox News, l’emittente conservatrice americana, parla di “conversazioni” con alcuni degli uomini più ricchi del mondo nei media ma senza aggiungere conferme di un successo dell’iniziativa. Sul dibattito sono però già intervenuti pubblicamente investitori come Bill Achman, che ha criticato le università americane per la gestione delle proteste filopalestinesi, e l’ex sindaco di New York Michael Bloomberg con una donazione da 44 milioni di dollari per un servizio di pronto soccorso no-profit israeliano.

Sull’opinione pubblica americana è intervenuto lo stesso primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che ha concesso interviste ai principali programmi di informazione domenica scorsa. Incalzato da Dana Bash sulla Cnn ad assumersi la responsabilità di non essere riuscito a prevenire l’attacco di Hamas, Netanyahu ha detto che sarà una domanda a cui risponderà solo dopo la fine guerra come George W. Bush dopo l’11 settembre e Franklin Roosevelt dopo Pearl Harbor.

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NUOVOATLANTE
di Alessandro Orsini
Trappola. La distruzione della Striscia è l’applicazione di una chiara strategia

“Israele è caduto nella trappola di Hamas”. Prima di confutare questa frase voglio analizzarla. Dire che Israele sia caduto in trappola significa dire che sta uccidendo moltissimi palestinesi contro la sua volontà, alienandosi l’opinione pubblica internazionale. Tuttavia gli studi storici e le statistiche sulle guerre precedenti mostrano che il massacro a Gaza è una scelta strategica di Israele, che non si preoccupa dell’opinione pubblica internazionale.

Le statistiche di guerra mostrano che Israele usa la punizione collettiva con sollecitudine, come Netanyahu ha dichiarato in un “leak” che risale al 2001 rilanciato dall’emittente Trt World. Netanyahu spiega due cose in questo video. La prima è che Israele reagisce smisuratamente contro i gruppi palestinesi che si battono per la liberazione dei loro territori in maniera intenzionale; la seconda è che Israele si fa beffe delle reazioni indignate della comunità internazionale. Netanyahu elogia la sua capacità di prendersi gioco del diritto internazionale e delle organizzazioni che lo rappresentano. Quando i presenti replicano che dovrebbe stare attento perché le sue azioni sproporzionate potrebbero provocare una condanna da parte della Casa Bianca, Netanyahu replica di essere abilissimo a “manovrare” i presidenti americani perché “l’80% degli americani è con Israele”. Il video risale al 2001. Questo vuol dire che la distruzione di Gaza del 2023 è l’applicazione di una strategia di Stato consolidata da decenni. Mi limito a un solo esempio: l’attacco israeliano contro il Libano come risposta al rapimento di due soldati avvenuto nel luglio 2006 per mano di Hezbollah. Leggiamo le parole dello storico James L. Gelvin: “Quando i fumi della battaglia si diradarono, ampie parti di Gaza e del Libano erano state ridotte in macerie. Bombardamenti e cannoneggiamenti intensivi avevano raso al suolo infrastrutture di importanza vitale sia in Libano, sia nella Striscia di Gaza – dai ponti alle strade, dalle centrali elettriche agli aeroporti, ai depositi di carburante – e costretto 3.500 palestinesi, e circa un milione di libanesi, ad abbandonare le loro case” (Il conflitto israelo-palestinese, Einaudi, Torino, 2007, p. 328). Spero che il lettore abbia capito bene: Israele ha cercato di ottenere la liberazione di due soldati con la semi-distruzione di Gaza e del Libano. L’opinione pubblica internazionale si è sempre indignata per i bombardamenti contro i palestinesi, ma questa indignazione non si è mai tradotta in decisioni politiche, perché la Casa Bianca e la Commissione europea coprono i crimini contro l’umanità d’Israele. L’indignazione popolare si ferma davanti alla porta del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, dove Biden usa il veto per difendere tutti i crimini d’Israele.

Oggi l’indignazione sembra più grande perché questo conflitto con Hamas è più duraturo di quelli precedenti. Netanyahu nel video è chiaro: le reazioni internazionali sono ininfluenti per lui fino a quando non si traducono in decisioni politiche. Come ha detto un mio studente: “Professor Orsini, che ci indigniamo a fare? Tanto Israele fa quel che vuole”. In effetti, Israele non paga mai alcun prezzo per i suoi crimini contro l’umanità. Ecco perché li ripete di continuo. La vicepremier del Belgio, Petra De Sutter, ha chiesto di colpire Israele con le sanzioni come ha fatto con la Russia, ma Ursula von der Leyen esecra una simile proposta. La vicepremier del Belgio ha reso evidente che il massacro di Gaza gode della copertura politica dell’Europa. Le dobbiamo gratitudine.

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Forwarded from Donbass italia
📸 Pubblicate le prime foto della cocaina ritrovata alla Casa Bianca

Le foto sono state pubblicate lunedì dal Daily Mail.La droga è stata scoperta nell'armadietto di uno spazio utilizzato per riporre gli effetti personali vicino all'ingresso ovest dell'area Executive, un piano sotto lo Studio Ovale.

Fonte: 🟩 RT in spagnolo,
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Forwarded from PBellavite
🤔
Che danni?
Per chi fosse interessato, ci vediamo giovedì 16 a Lecco e venerdì 17 a Como.

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Forwarded from Giubbe Rosse
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Sabato a Bergamo teatro pieno e atmosfera magnifica.
Grazie per il calore e la partecipazione.

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Quello del caro prof. Costa è uno dei profili social che consulto con maggiore regolarità. Sempre lucido e attento, mai banale, provocatorio il giusto.
Il suo volume "Categorie della politica" è una lettura sicuramente consigliata, soprattutto per il tema cruciale che affronta, ovvero la necessità di uscire dal teatrino stucchevole della finta dicotomia destra-sinistra.

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Questa è la versione più estesa (ma tagliata per twitter) del video che ho caricato ieri di Norman Finkelstein

video completo qui: https://www.youtube.com/watch?v=OKkE2sPAFK4

Grazie a Francesca per averla trovata !!! Sempre preziosa... 🙏🏻🙏🏻🙏🏻