Giorgio Bianchi Photojournalist
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Walt Disney -61% dai massimi.

Deturpare le favole, i cartoni, le fiabe per renderle woke costa miliardi di dollari agli azionisti.

Eric Packer

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La funzione della stampa mainstream spiegata bene.
I giornaloni italiani sono nella migliore delle ipotesi, una sorta di brochure pubblicitaria delle multinazionali, nella peggiore, l'agenzia Stefani della Nato.
Attraverso la lettura di questa robaccia, vero e proprio ufficio stampa del potere profondo, ci è dato di sapere come pensa il governo invisibile.
Una lettura imprescindibile per comprendere i progetti a lungo termine del potere.

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Estratto da "La crisi delle pubbliche relazioni dell'Impero americano a Gaza":

L’impero centralizzato degli Stati Uniti è una gigantesca rete di alleati, partner e risorse che abbraccia l’intero globo. Molte delle nazioni di questa rete, come Israele, hanno forti ideologie e sistemi di valori con cui l’impero deve cooperare per ottenere la loro lealtà. Ma l’impero stesso non ha ideologia o valori: non valorizza altro che il dominio planetario. Le motivazioni dell'impero non sono più ideologiche di quanto non siano ideologiche le motivazioni di un rapinatore.

Quindi l’impero non ha un’ideologia, ma è tenuto insieme dalla cooperazione con i singoli governi che la possiedono. Il problema che ciò crea è che a volte le ideologie di quegli stati li spingono a fare cose che vanno contro gli interessi dell’impero nel suo insieme. Israele può decidere di commettere un massacro genocida davanti a tutti. L'Arabia Saudita può decidere di smembrare un giornalista del Washington Post con una sega per ossa. I delegati in Ucraina possono continuare a dire cose naziste e a sfoggiare insegne naziste in pubblico. Fanno queste cose perché, a differenza dei vertici della struttura del potere imperiale, sono guidati dall'ideologia, senza riguardo per la necessità di preservare l'immagine dell'impero come un “ordine internazionale basato su regole”.

Ciò crea spesso una crisi di pubbliche relazioni per l’impero, perché il pubblico smetterà di acconsentire alla rete di alleanze, partner e risorse se diventa sufficientemente consapevole della depravazione necessaria per tenere tutto insieme.

La cosa peggiore che potrebbe accadere, dal punto di vista dell'impero, è che il pubblico inizi ad aprire gli occhi sulla sua criminalità. Con Israele su tutte le furie genocidarie mentre i manifestanti filo-palestinesi inondano le strade di tutto il mondo, possiamo essere certi che i manipolatori responsabili della gestione della percezione imperiale sono in piena crisi, perché se una massa critica di persone riesce a smontare questa menzogna, apre loro la possibilità di staccarsi dall’intera matrice propagandistica che mantiene operativo l’impero.

I dirigenti dell’impero sono al fianco di Israele e fanno tutto il possibile per fingere che le sue azioni siano giuste, ma dietro le quinte possiamo essere sicuri che stanno contando i danni. Ecco perché in questo momento siamo colpiti da un diluvio di propaganda così folle ed è per questo che stanno facendo tutto il possibile per censurare, sopprimere e soffocare le voci critiche nei confronti delle azioni di Israele a Gaza.

https://www.caitlinjohnst.one/p/the-us-empires-pr-crisis-in-gaza?fbclid=IwAR08QgYPLVOjFefrvBpqbgGatjmeKWaNrljpUAstDMYHmjyRnznVq0W2clM

Tramite Laura Ruggeri.

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Giorgio Bianchi:

- La pandemia è l'11 settembre dell'Europa, da quel momento siamo entrati in stato di guerra permanente, ed è una guerra dell’alto contro il basso. Ma noi continuiamo nella nostra guerra orizzontale tra pro-vax e no-vax, giovani contro anziani, Green contro inquinatori, etero contro omo, uomini contro donne, e siamo lì a scannarci su temi secondari, mentre si svende la rete fissa italiana, mentre si svende tutto. Poi aderiremo al MES, tutto ciò che può stringere il cappio intorno al nostro collo verrà avallato. Un poco lo farà la finta destra, un poco lo farà la finta sinistra, un po' lo farà la finta destra, un po' lo farà la finta sinistra. Perché tanto poi adesso la sinistra si rifarà una verginità sulla Palestina, e quindi poi quando si andrà a votare: "eh, ma questi sono meglio di quegli altri". E certo come no...

https://www.youtube.com/watch?v=2SXzJWXHy-k
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Giorgio Bianchi: "quello che l'Occidente sta portando avanti in Palestina è un tentativo di genocidio e di pulizia etnica che sotto certi aspetti è speculare rispetto a quello che stava avvenendo in Ucraina a partire dal 2014, vale a dire un tentativo di genocidio e di pulizia etnica da parte dell'Ucraina sponsorizzata dall'Occidente nei confronti della minoranza russofona, insomma.

Le due situazioni da questo punto di vista sono esattamente simili. Abbiamo un soggetto che ha dalla sua tutta l'apparato mediatico dell'Occidente, anche il sostegno finanziario, anche il sostegno militare, che tenta di ripulire i territori da fazioni chiaramente opposte all'Occidente. È avvenuto in Ucraina per i russofoni, sta avvenendo da decenni in Palestina, appunto con i palestinesi.

Perché l'Impero che in Europa vuole questi paesi multietnici, multiculturali e quant'altro invece nelle sue operazioni in giro per il mondo punta invece all'ottenimento di stati etnici etnicamente puri."


[clippini per twitter nei commenti]
È sparito l’ottavo decreto Zelensky: “Ora più cautela”
IL SOSTEGNO DELL’ITALIA ALL’ALLEATO - Annunciato un mese fa, mai approvato. I timori di Meloni in vista delle prossime Europee
DI GIACOMO SALVINI

Il decreto interministeriale con cui il governo dovrebbe inviare l’ottavo pacchetto di armi e aiuti all’Ucraina è stato annunciato il 3 ottobre dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, ma da allora non è mai stato pubblicato né presentato al Copasir, il comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica dove dall’inizio della guerra a Kiev sono stati secretati gli aiuti militari dell’Italia. L’ottavo decreto non è imminente e non dovrebbe arrivare a breve, dicono tre fonti di governo Meloni che chiedono l’anonimato perché non autorizzate a parlare della questione.

Da Palazzo Chigi e dal ministero della Difesa professano “cautela” sui nuovi aiuti all’Ucraina. Questo per due ragioni: le scorte limitate da parte da parte delle nostre forze armate che non garantirebbero ancora molti aiuti stabili e duraturi all’esercito ucraino, ma anche la volontà politica del governo Meloni di non mostrarsi solo interessato al sostegno armato a Kiev nel momento in cui gli sforzi italiani si sono spostati sulla guerra in Israele. Adesso l’attenzione è tutta sulla guerra a Gaza, dice un funzionario del ministero degli Esteri.

Il timore, inoltre, è che mentre il governo viene attaccato delle opposizioni per una posizione troppo oltranzista e filo-Israele, la pressione del centrosinistra possa aumentare in caso di un nuovo decreto con altre armi a Kiev. Tanto più che tra poche settimane inizierà ufficialmente la campagna elettorale in vista delle elezioni europee e il sostegno armato all’Ucraina resta molto impopolare nell’opinione pubblica. “C’è molta stanchezza – ha detto Meloni il 18 settembre nell’ormai celebre scherzo telefonico con i due comici russi Vovan e Lexus – bisogna trovare una via d’uscita”. Da quando lo scherzo è emerso pubblicamente anche a livello internazionale, Meloni non ha avuto contatti diretti con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dicono da Palazzo Chigi.

L’ottavo pacchetto di aiuti era stato annunciato a inizio ottobre dal ministro degli Esteri Tajani in visita a Kiev insieme ai suoi omologhi europei. L’annuncio di Tajani però aveva creato tensioni nel governo: il ministro della Difesa Guido Crosetto aveva risposto con freddezza che l’esecutivo stava ancora “valutando” mostrando irritazione per la dichiarazione del ministro degli Esteri che lo aveva bypassato. Crosetto aveva anche dato la disponibilità a riferire in Parlamento dopo le proteste del leader del M5S Giuseppe Conte ma è tutto slittato. Anche Meloni in quelle ore si mostrava cauta parlando di possibili “ricadute sull’opinione pubblica” e assicurando di non voler “sguarnire i nostri magazzini”.

Pochi giorni dopo, il 6 ottobre al vertice di Malaga, Meloni aveva incontrato il presidente ucraino Zelensky confermando la volontà di continuare a sostenere l’Ucraina anche con sistemi di difesa anti-aerea. Su questo, però, c’è una certa resistenza della Difesa perché le scorte sono praticamente esaurite. Non si esclude, dunque, che il nuovo pacchetto di aiuti possa essere puramente simbolico. Sui tempi dell’ottavo pacchetto, dal ministero di Crosetto spiegano che comunque dovrà essere fatto entro la fine dell’anno, confermando che i tempi non sono immediati.

Il ritardo del nuovo decreto interministeriale e la scelta di non parlare più apertamente del sostegno armato all’Ucraina è dovuto a una strategia politica e comunicativa del governo Meloni: stare a fianco di Kiev e della Nato, ma senza pubblicizzarlo troppo per il timore di una opinione pubblica sempre più insofferente, a maggior ragione dopo l’assedio di Gaza. Un atteggiamento che diventerà ancora più evidente nelle prossime settimane, con l’avvicinarsi delle elezioni europee.

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Giorgio Bianchi: E un domani un supermercato senza lavoratori, un magazzino Amazon senza impiegati, tutti questi lavori dove andranno a finire? Andranno a finire nel reddito di cittadinanza

Reddito di cittadinanza che molti ritengono la Panacea di tutti i mali, ma che è diciamo l'anticamera della schiavitù. L'ho ridetto ieri a Padova per l'ennesima volta, lo ridico anche oggi: il progetto è quello di meridionalizzare interi paesi per rendere interi paesi dipendenti dalle istituzioni centrali che erogano il reddito di cittadinanza, che sicuramente in futuro sarà condizionato dall'osservanza di alcune regole.

Come quando durante la pandemia c'era qualcuno che aveva detto che il reddito di cittadinanza doveva essere condizionato all’ottemperanza dell'obbligo vaccinale. E un domani quando tu non avrai possibilità di avere lavori perchè i lavori saranno sempre di meno, sarà sempre più difficile accedere al mondo del lavoro, e sarai sempre più ricattabile a quel punto sarai ricattato.
L’INTERVISTA

Mariniello (docente di Diritto penale internazionale): “Per Gaza e Ucraina le istituzioni mondiali usano criteri diversi”
DEL TEAM LEGALE ALL’AJA - "Essersi mossi subito per Kiev e non per i morti della Striscia vuol dire crederle vittime di serie B"
DI MICHELA A.G. IACCARINO

“Per i crimini commessi in Ucraina 43 Paesi si sono rivolti alla Corte penale internazionale, mentre per la Palestina alcuni come Gran Bretagna e Germania hanno espresso opposizione formale alle indagini, dandoci un messaggio: ci sono alcune vittime che meritano giustizia, altre no. L’Italia sostiene l’operato delle commissioni di inchiesta delle Nazioni Unite in tutti i conflitti, ma l’unica eccezione la fa per la Palestina. Al Consiglio dei diritti umani a Ginevra puntualmente si astiene senza motivazioni. È la politica del doppio standard, per Israele stiamo creando un eccezionalismo a livello giuridico internazionale”.

Lo dice Triestino Mariniello, professore di Diritto penale internazionale all’università John Moore di Liverpool, parte del team per la rappresentanza legale delle vittime di Gaza alla Cpi.

“L’impunità in Palestina regna non dal 7 ottobre 2023, ma dal 1948. Le più gravi violazioni del diritto internazionale già da decenni sono documentate da decine di report Onu, organismo il cui Consiglio di sicurezza ha l’obbligo di ristabilire la pace, ma è ora impotente, bloccato da una scelta politica Usa che pone veto contro la proposta di cessate il fuoco proposta dal Brasile. Meri opportunismi politici Usa consentono alle autorità israeliane di compiere uno dei più grandi massacri del dopo guerra. Biden dice che non c’è possibilità di cessate il fuoco: insieme alle vittime di Gaza sta morendo la legalità internazionale ”.

Il procuratore Khan è stato a Rafah.

Troppo poco, troppo tardi. Ai sensi dello statuto potrebbe far rientrare le indagini delle stragi a Gaza nell’ambito di quelle aperte nel marzo del 2021, ma è a sua discrezionalità. Sull’Ucraina l’ufficio della procura si è mossa in tempi record su spinta degli Stati che hanno fornito finanziamenti ad hoc, ci sono 40 investigatori sul territorio; in Palestina non c’è nessun membro eppure si è rivolta alla Corte nel 2009 dopo l’operazione Piombo Fuso: dopo 14 anni non è mai richiesto un mandato d’arresto. L’unico organismo in grado di fornire giustizia alle vittime palestinesi è un’istituzione penale sovranazionale che non teme di perseguire crimini commessi da leader di Stati potenti. Il sistema giudiziario israeliano, spesso vantato come modello imparziale, protegge i responsabili dei presunti crimini internazionali. Nessuna organizzazione interazionale ha mai accertato accountability, responsabilità commesse dalle autorità israeliane e questa impunità credo sia la causa principale della violenza. Gli Usa, che per la prima volta nella storia hanno deciso di sostenere l’operato della Cpi per l’Ucraina, scrivono che bloccheranno qualsiasi aiuto economico alle autorità palestinesi se vi faranno ricorso.

Kiev dal 2022 ha spesso chiesto il riconoscimento di genocidio. Chi lo chiede per Gaza?

Le indagini della Cpi in Ucraina non comprendono il crimine di genocidio, ma non è escluso che si allarghi il raggio. Per Gaza, insieme a centinaia di esperti, tra cui ci sono studiosi dell’Olocausto, abbiamo pubblicato un appello pubblico per il rischio genocidiario dopo le dichiarazioni di autorità e ministri israeliani. I palestinesi sono definiti “bestie umane”, “animali”, non esistono “civili innocenti”: a Gaza sono tutti colpevoli. Questo fenomeno storico non è nuovo: il linguaggio deumanizzante è la fase caratteristica che precede lo sterminio, la pulizia etnica. Ho paura che questa non sia la prima, né l’ultima guerra contro Gaza e continuare con un silenzio ulteriore sarà un grave colpo alla già minata credibilità delle istituzioni interazionali, forse quello finale.

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Forwarded from Giubbe Rosse
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❗️La soluzione due popoli in due Stati non è realistica. Nessun palestinese la auspica. È una soluzione cara al mondo anglosassone, agli sponsor di Israele, che vogliono creare Stati etnicamente puri: Israele e così col Kurdistan, con l'Ucraina. In Europa invece i processi sono opposti ma sempre per obiettivi politici: non per una reale integrazione e con situazioni potenzialmente esplosive da sfruttare all'occorrenza.
Si tratta di tentativi che vanno rigettati con forza.
L'unica soluzione è un unico Stato con leggi uguali per tutti e l'Occidente deve obbligare Israele attraverso le sanzioni e l'isolamento.


Giorgio Bianchi e Francesco Toscano, Controcanto del 9 Novembre 2023.

📍Sabato 18 Novembre, ore 15.
Manifestazione per la liberazione della Palestina di Democrazia Sovrana e Popolare a Milano, piazza Castello.
"Contenuto suggerito per te".

Guccini è un fallito, come falliti sono tutti quelli della sua generazione.
Si sono conquistati un posto al sole e ora si godono la vacanza, mentre il mondo procede spedito verso la Terza Guerra Mondiale. Ogni tanto, tra uno sbicchieramento e l'altro, sparano una cazzata acchiappaconsenso, giusto per titillare il loro ego e quello degli sfigati pseudosinistri come loro.
Questi personaggi sono il peggio del peggio.

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Analisi e stime su perdite israeliane

Sulla base delle ultime dichiarazioni di Abu Obeida, l'esperto militare e strategico generale F. Al-Duwairi stima che le perdite dell'esercito di occupazione israeliano ammontino a circa due brigate corazzate, perché una brigata israeliana è composta da 95 a 103 veicoli, considerando anche le perdite subite nelle operazioni dei cecchini, negli scontri diretti e nelle scaramucce tra le battaglie.. il che significa la morte da 800 a 900 soldati di occupazione israeliani.

Secondo Al-Duweiri, l’esercito occupante ha subito queste massicce perdite ad una distanza di appena un chilometro dal confine di Gaza, il che significa che dovrà affrontare perdite ancora maggiori quando inizierà la battaglia per la città di Gaza, se riuscirà ad entrarvi.
Nel frattempo, l’esercito israeliano ha riconosciuto la morte di 34 soldati dall’inizio della guerra di terra all’interno della Striscia di Gaza.

Fonte Jordan News
E certo! Di per se la scritta è un simbolo, che senza parole scritte nulla dice e può essere interpretato come si vuole... Al massimo si può contestare al moldavo di aver imbrattato i muri.
Ma può anche essere che sia stato assoldato dal Mossad per condurre una operazione mediatica, per aumentare il numero degli "atti" di "antisemitismo”: in tutta la mia vita personalmente non ne ho mai visto uno!

A.C.

Io concordo con l'ipotesi di essere stato assoldato. Non mi stupirebbe se fosse così, visto che non è la prima volta che moSSad compie gesti contro gli stessi ebrei per favore la causa sionista: mi vengono in mente le operazioni con bombe nelle sinagoghe in Iraq per convincere gli ebrei iracheni a trasferirei in Israele. Oppure mi viene in mente, parlando di un secolo fa, quando i sionisti facevano affari direttamente con i nazisti, con l'accordo Haavara.
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"Noi, il personale medico, vogliamo vivere, ma non saremo in grado di sopravvivere nemmeno fino al mattino" - nel Regno Unito, una dottoressa ha protestato leggendo un messaggio di emergenza del direttore dell'ospedale Shifa di Gaza davanti a l'ufficio del Primo Ministro non ha potuto trattenere le lacrime.

"Non vogliamo essere uccisi qui, solo perché rimaniamo impegnati nella nostra professione medica, per favore chiedete aiuto alla Croce Rossa, alla CPI, ai vostri stati, ecc." - dice la mail del primario di un ospedale di Gaza.


Josef Stern Informazioni Libere
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In questi giorni, mentre vietano l'accesso ai palestinesi alla Moschea di Ibrahim, ad Al Khalil (hebron) città palestinese in cui i coloni hanno occupato i piani alti dei palazzi, i coloni ebrei israeliani ci hanno organizzato una festa a sfregio.

Tra l'altro, è lo stesso luogo preso di mira nel 1994 da Baruch Goldstein, un colono ebreo americano che entrò e uccise 29 palestinesi musulmani riuniti pacificamente in preghiera a fine Ramadan.
A seguito di tale massacro, lo stato illegale sionista, ha impedito l'accesso ad alcune strade principali solo agli abitanti palestinesi.

Al Khalil è il luogo dove l'essenza del male è ben visibile, una delle città più belle e più antiche del mondo ridotte ad un carcere di tortura e immondezzaio:
il suq è giornalmente preso di mira dai lanci da parte dei coloni ebrei (quelli che occupano i piani alti degli edifici) di ogni genere di cosa, dalle pietre, all'olio bollente, alle urine, agli escrementi, per costringere i palestinesi ad andarsene dalle loro case e negozi
Per chi fosse interessato, ci vediamo mercoledì 15 a Bolzano.

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🇺🇳🇵🇸 BOMBARDATO IL COMPLESSO DELLE NAZIONI UNITE A GAZA

Sabato notte le forze israeliane hanno bombardato il complesso delle Nazioni Unite a Gaza.

L'amministratore delle Nazioni Unite Achim Steiner ha detto che l'attacco israeliano ha ucciso e ferito i palestinesi che cercavano rifugio all'interno del complesso.

Achim #Steiner, tu dov'eri ??? 🤔

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