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SULL'OCCUPAZIONE DI GAZA: COSA È REALMENTE CAMBIATO DAL 2005?

Secondo l'art.42 della Convenzione dell'Aja, c'è occupazione laddove esiste un controllo effettivo del territorio.
Dal 2005, Israele ha fatto venire meno a Gaza la presenza delle colonie, ma sussiste un'occupazione militare.

Difatti, ha mantenuto il controllo via terra, via aria, dello spazio elettromagnetico e il controllo del mare. Ha il controllo delle risorse, dei giacimenti petroliferi, di acqua ed elettricità. Anche morti e nascite di Gaza devono essere verificate dall'esercito israeliano. E pure la moneta. Tutto quello che entra ed esce da Gaza è controllato da Israele.


Francesca Albanese, Relatrice speciale Onu per la situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati.

Ascoltando le parole dell'Albanese, risulta intuitivo capire come i noti tunnel di hamas costruiti dalla fine degli anni '80, prima che per scopi militari e di resistenza, siano stati necessari alla sopravvivenza stessa della popolazione nella Striscia.
Erdogan e Assad si incontrano per la prima volta in un decennio: due vertici straordinari che coinvolgono leader arabi e musulmani dell'Organizzazione per la cooperazione islamica e della Lega araba si sono aperti in Arabia Saudita per forgiare una posizione unitaria per porre fine alle ostilità nella Striscia di Gaza.

https://t.me/dimsmirnov175/58542

Tramite Laura Ruggeri

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Forwarded from Giubbe Rosse
🇱🇧 ALCUNI PUNTI DEL DISCORSO DI HASSAN NASRALLAH
- Mi congratulo con le parole delle famiglie dei martiri di Hezbollah che hanno espresso le loro condoglianze alle famiglie dei martiri in Palestina e la loro disponibilità a offrire maggiore sostegno in difesa di Gaza e dei luoghi sacri.
- L'entità nemica attacca apertamente e spudoratamente gli ospedali nella Striscia di Gaza, davanti agli occhi e alle orecchie del mondo.
- La brutalità israeliana nella Striscia di Gaza non diminuisce, ma aumenta di giorno in giorno, riflettendo il feroce spirito sionista di vendetta senza limiti.
- Uno degli obiettivi principali del nemico, evidente nell'enormità dei suoi crimini, è quello di sottomettere i palestinesi, i libanesi e tutti i popoli della regione, sostenendo che il costo della resistenza è troppo alto, spingendoli alla resa.
- Il nemico non riuscirà a sottomettere il popolo palestinese e i popoli della regione attraverso i massacri. Questa brutalità va avanti da 75 anni, provocando sempre più resistenza e determinazione.
- I combattenti della resistenza islamica hanno preso di mira gruppi di forze di occupazione a Wadi Shomera, Tall Shu'ar e Badeed (il villaggio libanese occupato di Tarbikha e dintorni) con armi appropriate, riuscendo a colpirli direttamente.
- L'opzione della resistenza si è rivelata in 75 anni la scelta che porta alla vittoria e protegge la dignità, nonostante i sacrifici.
- La realtà aggressiva e mostruosa del nemico diventa oggi più chiara ai popoli del mondo e ai governanti del mondo che hanno lavorato per anni nei media arabi e internazionali per lucidarne l'immagine.
- Oggi, la falsità delle affermazioni israeliane che difendono i bambini mentre uccidono migliaia di bambini e donne è smascherata, e c’è un cambiamento nell’opinione pubblica globale.
- Il tempo stringe per l'entità nemica e per coloro che la proteggono. Nessuno al mondo sostiene la continuazione degli omicidi tranne l’amministrazione americana e il suo piccolo alleato inglese.
- Chi può fermare l'aggressione è colui che la gestisce, cioè l'America. Per quanto riguarda l'entità nemica, c'è un gruppo di sciocchi che pensano solo al proprio destino personale.
- Non potrebbero 57 paesi arabi e islamici aprire il valico verso Gaza per portare aiuti, medicine, acqua e carburante e salvare i feriti?
- I combattimenti a Gaza si svolgono in condizioni molto dure e comportano un notevole onere psicologico poiché le famiglie dei combattenti vengono uccise e le loro case bombardate. Tuttavia, stanno combattendo con forza e orgoglio.
- Quando "Israele" schiera le sue unità d'élite più forti nella lotta contro Gaza, ciò dimostra la sua incapacità e non è riuscito a passare un'immagine di vittoria.
- Il campo abbagliante e leggendario di Gaza è oggi in larga misura cruciale nel corso degli affari e la vera scommessa è sul campo.
- La Cisgiordania si infiamma e veleggia verso l'escalation. L'entità nemica afferma che la situazione lì potrebbe costringerli a ritirare le forze dal sud e dal nord per affrontare ciò che temono in Cisgiordania.
- Lo Yemen ha assunto una posizione coraggiosa, forte, pubblica e ufficiale. Hanno inviato lotti di missili e marce nei territori palestinesi occupati.
- Uno dei risultati più importanti della posizione eccezionale dello Yemen è che ha fornito un sostegno morale molto significativo ai combattenti della resistenza palestinese che cercano questo sostegno.
- La minaccia yemenita ha costretto il nemico israeliano a spostare parte delle sue difese aeree dal nord e dal sud della Palestina a Eilat.
- La minaccia yemenita ha reso insicura la regione di Eilat, il che obbliga Israele ad allontanare un parte delle truppe dall’involucro di Gaza, aumentando la pressione sul nemico.
- Lo Yemen sta compiendo passi significativi, benedetti e molto apprezzati nonostante le minacce rivoltegli prima e dopo l’azione, inclusa la ripresa della guerra americana contro in paese.
- L'intervento militare yemenita è accompagnato da una presenza popolare senza precedenti nel mondo, che esprime solidarietà alla Striscia di Gaza.
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Giorgio Bianchi: "Questi non sono errori. Questa gente sono dei propagandisti che lavorano per conto del complesso militare industriale della NATO. La NATO ha preso il controllo del nostro paese come denota la cessione della rete fissa italiana al colosso KKR statunitense, no, quella è una rete strategica. Questa è la svendta del paese, è consegnare come ha detto benissimo Stefania Maurizi su Twitter - X come si chiama oggi - le chiavi di casa, della nostra sovranità agli statunitensi, alla NATO.

E la sovranara de noantri è stata lei insieme all'uomo della NATO Giorgetti a consegnare le chiavi di casa del nostro paese ad un Colosso straniero.

Sulla rete fissa passano tutte le nostre comunicazioni. Quando ci sarà - non se ci sarà quando ci sarà - una valuta digitale, passeranno tutte le informazioni inerenti ai patrimoni degli italiani, ci passano le informazioni militari. Consegnare la rete fissa telefonica a un paese straniero è da considerare alto tradimento.
"

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Giorgio Bianchi: "Due golpe ci sono stati in Italia, il primo è stato manipulite, che ha decapitato la classe dirigente italiana, il secondo colpo è stato quello contro Berlusconi, complice la Merkel e Sarkozy, due golpe che hanno decapitato completamente il paese.

Oggi noi ci ritroviamo il paese infiltrato ai massimi livelli delle istituzioni, e qui mi sarò anche indagato per vilipendio nei confronti del capo dello Stato: il capo dello Stato secondo me è un garante della NATO così come lo è stato Draghi che è un uomo della NATO così come la Meloni è una donna della NATO così come Giorgetti è un uomo della NATO, è paese è completamente infiltrato.

Gli Ezio Mauro, i Giannini, tutti questi personaggi, tutti i commentatori, tutti gli influencer sono uomini della NATO
Il paese oramai è come quegli insetti che vengono parassitati e diventano insetti Zombie. Noi siamo un insetto Zombie oramai. Noi all'interno abbiamo delle larve che hanno mangiato completamente il cervello del paese
..."

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Se c'è una cosa che non si può né leggere né sentire è che francesca michielin sarebbe legittimata a non sapere chi è Ivan Graziani perchè è giovane. Non si può leggere né sentire per due ragioni.
La prima è che viene profumatamente pagata per fare quel lavoro e documentarsi è un suo dovere, non un optional.

La seconda è di carattere generale e riguarda questa rassegnazione al fatto che si sia interrotta la trasmissione generazionale del sapere, come se fosse ovvio e persino giusto così. Io ricordo che quando avevo l'età della michielin conoscevo migliaia di artisti appartenuti a generazioni precedenti. Non ero speciale e non andavo in una scuola apposita, semplicemente c'era un sistema di comunicazione che teneva in circolo quei nomi, quel sapere. Erano nell'aria, in qualche modo ti arrivavano, anche se non volevi.

Adesso ci hanno messo in testa questa idea che i giovani non debbano sapere un cazzo di quel che è successo prima della loro nascita, che dovrebbe coincidere con l'inizio della storia a quanto pare. Stiamo distruggendo un patrimonio culturale immenso per creare dei robottini ignoranti, perché è così che i potenti sognano l'umanità futura: senza sapere, legami, passioni, nulla. Automi da dominare.

Alberto Scotti.

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Allora, direttamente da Bloomberg in questo momento.

Le compagnie elettriche italiane, legalmente, allorquando vi è un gap di energia generata per una data area geografica pongono, volutamente, la loro produzione fuori dal segmento day-ahead (con prezzi pre-settled) per offrirla nel cosidetto dispatch market con prezzi fissati direttamente dal produttore e che raggiungono anche diverse centinaia di euro per megawatt.

Per farvi capire l' ordine di grandezza di cui parliamo: sul day-ahead una società che produca energia può fare 100.000 euro in uno dei giorni caratterizzati dal gap di potenza di cui sopra ma se offre la stressa energia sul mercato "dispatch" incassa anche 1,8 milioni di euro.

In 4 anni, le società elettriche, con la tecnica di cui sopra hanno generato extraprofitti pari a 4 miliardi di euro.

Poi arrivano le bollette e pagate prezzi più elevati che significano utili più elevati.

Ovviamente, queste analisi le offre Bloomberg perché i giornali italiani si occupano dello schwa, di quello che voleva fare i threesome, del cambiamento climatico e dei bagni neutri.

In tutto questo, la gente piange disperatamente per i costi delle utenze ed io me la rido dietro questo schermo.

Eric Packer

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Forwarded from Lettera da Mosca
Josep Borrell, responsabile della UE per la politica estera, ha detto che “i paesi UE devono essere politicamente preparati a compensare i tagli agli aiuti USA all'Ucraina”.
Forwarded from Martina Pastorelli
L’ostinazione ‘satanica’ dei giudici inglesi e il senso del sacrificio di Indi Gregory: “Lo stillicidio di azioni necessarie per evitare l’uccisione di una bambina da parte delle istituzioni rende l’idea di quanto fare il bene sia oggi faticoso e dello scontro con il male che è in atto nelle nostre società”

Grazie a Il Timone per la citazione:

https://www.iltimone.org/news-timone/lostinazione-satanica-dei-giudici-inglesi-e-il-senso-del-sacrificio-di-indi/
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🇮🇱🇱🇧🇵🇸NEW - Il Ministro della difesa israeliano a Nasrallah: «Hezbollah sta per fare un grave errore. Beirut potrebbe finire nella stessa situazione di Gaza» @disclosetv
Walt Disney -61% dai massimi.

Deturpare le favole, i cartoni, le fiabe per renderle woke costa miliardi di dollari agli azionisti.

Eric Packer

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La funzione della stampa mainstream spiegata bene.
I giornaloni italiani sono nella migliore delle ipotesi, una sorta di brochure pubblicitaria delle multinazionali, nella peggiore, l'agenzia Stefani della Nato.
Attraverso la lettura di questa robaccia, vero e proprio ufficio stampa del potere profondo, ci è dato di sapere come pensa il governo invisibile.
Una lettura imprescindibile per comprendere i progetti a lungo termine del potere.

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Estratto da "La crisi delle pubbliche relazioni dell'Impero americano a Gaza":

L’impero centralizzato degli Stati Uniti è una gigantesca rete di alleati, partner e risorse che abbraccia l’intero globo. Molte delle nazioni di questa rete, come Israele, hanno forti ideologie e sistemi di valori con cui l’impero deve cooperare per ottenere la loro lealtà. Ma l’impero stesso non ha ideologia o valori: non valorizza altro che il dominio planetario. Le motivazioni dell'impero non sono più ideologiche di quanto non siano ideologiche le motivazioni di un rapinatore.

Quindi l’impero non ha un’ideologia, ma è tenuto insieme dalla cooperazione con i singoli governi che la possiedono. Il problema che ciò crea è che a volte le ideologie di quegli stati li spingono a fare cose che vanno contro gli interessi dell’impero nel suo insieme. Israele può decidere di commettere un massacro genocida davanti a tutti. L'Arabia Saudita può decidere di smembrare un giornalista del Washington Post con una sega per ossa. I delegati in Ucraina possono continuare a dire cose naziste e a sfoggiare insegne naziste in pubblico. Fanno queste cose perché, a differenza dei vertici della struttura del potere imperiale, sono guidati dall'ideologia, senza riguardo per la necessità di preservare l'immagine dell'impero come un “ordine internazionale basato su regole”.

Ciò crea spesso una crisi di pubbliche relazioni per l’impero, perché il pubblico smetterà di acconsentire alla rete di alleanze, partner e risorse se diventa sufficientemente consapevole della depravazione necessaria per tenere tutto insieme.

La cosa peggiore che potrebbe accadere, dal punto di vista dell'impero, è che il pubblico inizi ad aprire gli occhi sulla sua criminalità. Con Israele su tutte le furie genocidarie mentre i manifestanti filo-palestinesi inondano le strade di tutto il mondo, possiamo essere certi che i manipolatori responsabili della gestione della percezione imperiale sono in piena crisi, perché se una massa critica di persone riesce a smontare questa menzogna, apre loro la possibilità di staccarsi dall’intera matrice propagandistica che mantiene operativo l’impero.

I dirigenti dell’impero sono al fianco di Israele e fanno tutto il possibile per fingere che le sue azioni siano giuste, ma dietro le quinte possiamo essere sicuri che stanno contando i danni. Ecco perché in questo momento siamo colpiti da un diluvio di propaganda così folle ed è per questo che stanno facendo tutto il possibile per censurare, sopprimere e soffocare le voci critiche nei confronti delle azioni di Israele a Gaza.

https://www.caitlinjohnst.one/p/the-us-empires-pr-crisis-in-gaza?fbclid=IwAR08QgYPLVOjFefrvBpqbgGatjmeKWaNrljpUAstDMYHmjyRnznVq0W2clM

Tramite Laura Ruggeri.

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Giorgio Bianchi:

- La pandemia è l'11 settembre dell'Europa, da quel momento siamo entrati in stato di guerra permanente, ed è una guerra dell’alto contro il basso. Ma noi continuiamo nella nostra guerra orizzontale tra pro-vax e no-vax, giovani contro anziani, Green contro inquinatori, etero contro omo, uomini contro donne, e siamo lì a scannarci su temi secondari, mentre si svende la rete fissa italiana, mentre si svende tutto. Poi aderiremo al MES, tutto ciò che può stringere il cappio intorno al nostro collo verrà avallato. Un poco lo farà la finta destra, un poco lo farà la finta sinistra, un po' lo farà la finta destra, un po' lo farà la finta sinistra. Perché tanto poi adesso la sinistra si rifarà una verginità sulla Palestina, e quindi poi quando si andrà a votare: "eh, ma questi sono meglio di quegli altri". E certo come no...

https://www.youtube.com/watch?v=2SXzJWXHy-k
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Giorgio Bianchi: "quello che l'Occidente sta portando avanti in Palestina è un tentativo di genocidio e di pulizia etnica che sotto certi aspetti è speculare rispetto a quello che stava avvenendo in Ucraina a partire dal 2014, vale a dire un tentativo di genocidio e di pulizia etnica da parte dell'Ucraina sponsorizzata dall'Occidente nei confronti della minoranza russofona, insomma.

Le due situazioni da questo punto di vista sono esattamente simili. Abbiamo un soggetto che ha dalla sua tutta l'apparato mediatico dell'Occidente, anche il sostegno finanziario, anche il sostegno militare, che tenta di ripulire i territori da fazioni chiaramente opposte all'Occidente. È avvenuto in Ucraina per i russofoni, sta avvenendo da decenni in Palestina, appunto con i palestinesi.

Perché l'Impero che in Europa vuole questi paesi multietnici, multiculturali e quant'altro invece nelle sue operazioni in giro per il mondo punta invece all'ottenimento di stati etnici etnicamente puri."


[clippini per twitter nei commenti]
È sparito l’ottavo decreto Zelensky: “Ora più cautela”
IL SOSTEGNO DELL’ITALIA ALL’ALLEATO - Annunciato un mese fa, mai approvato. I timori di Meloni in vista delle prossime Europee
DI GIACOMO SALVINI

Il decreto interministeriale con cui il governo dovrebbe inviare l’ottavo pacchetto di armi e aiuti all’Ucraina è stato annunciato il 3 ottobre dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, ma da allora non è mai stato pubblicato né presentato al Copasir, il comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica dove dall’inizio della guerra a Kiev sono stati secretati gli aiuti militari dell’Italia. L’ottavo decreto non è imminente e non dovrebbe arrivare a breve, dicono tre fonti di governo Meloni che chiedono l’anonimato perché non autorizzate a parlare della questione.

Da Palazzo Chigi e dal ministero della Difesa professano “cautela” sui nuovi aiuti all’Ucraina. Questo per due ragioni: le scorte limitate da parte da parte delle nostre forze armate che non garantirebbero ancora molti aiuti stabili e duraturi all’esercito ucraino, ma anche la volontà politica del governo Meloni di non mostrarsi solo interessato al sostegno armato a Kiev nel momento in cui gli sforzi italiani si sono spostati sulla guerra in Israele. Adesso l’attenzione è tutta sulla guerra a Gaza, dice un funzionario del ministero degli Esteri.

Il timore, inoltre, è che mentre il governo viene attaccato delle opposizioni per una posizione troppo oltranzista e filo-Israele, la pressione del centrosinistra possa aumentare in caso di un nuovo decreto con altre armi a Kiev. Tanto più che tra poche settimane inizierà ufficialmente la campagna elettorale in vista delle elezioni europee e il sostegno armato all’Ucraina resta molto impopolare nell’opinione pubblica. “C’è molta stanchezza – ha detto Meloni il 18 settembre nell’ormai celebre scherzo telefonico con i due comici russi Vovan e Lexus – bisogna trovare una via d’uscita”. Da quando lo scherzo è emerso pubblicamente anche a livello internazionale, Meloni non ha avuto contatti diretti con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dicono da Palazzo Chigi.

L’ottavo pacchetto di aiuti era stato annunciato a inizio ottobre dal ministro degli Esteri Tajani in visita a Kiev insieme ai suoi omologhi europei. L’annuncio di Tajani però aveva creato tensioni nel governo: il ministro della Difesa Guido Crosetto aveva risposto con freddezza che l’esecutivo stava ancora “valutando” mostrando irritazione per la dichiarazione del ministro degli Esteri che lo aveva bypassato. Crosetto aveva anche dato la disponibilità a riferire in Parlamento dopo le proteste del leader del M5S Giuseppe Conte ma è tutto slittato. Anche Meloni in quelle ore si mostrava cauta parlando di possibili “ricadute sull’opinione pubblica” e assicurando di non voler “sguarnire i nostri magazzini”.

Pochi giorni dopo, il 6 ottobre al vertice di Malaga, Meloni aveva incontrato il presidente ucraino Zelensky confermando la volontà di continuare a sostenere l’Ucraina anche con sistemi di difesa anti-aerea. Su questo, però, c’è una certa resistenza della Difesa perché le scorte sono praticamente esaurite. Non si esclude, dunque, che il nuovo pacchetto di aiuti possa essere puramente simbolico. Sui tempi dell’ottavo pacchetto, dal ministero di Crosetto spiegano che comunque dovrà essere fatto entro la fine dell’anno, confermando che i tempi non sono immediati.

Il ritardo del nuovo decreto interministeriale e la scelta di non parlare più apertamente del sostegno armato all’Ucraina è dovuto a una strategia politica e comunicativa del governo Meloni: stare a fianco di Kiev e della Nato, ma senza pubblicizzarlo troppo per il timore di una opinione pubblica sempre più insofferente, a maggior ragione dopo l’assedio di Gaza. Un atteggiamento che diventerà ancora più evidente nelle prossime settimane, con l’avvicinarsi delle elezioni europee.

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Giorgio Bianchi: E un domani un supermercato senza lavoratori, un magazzino Amazon senza impiegati, tutti questi lavori dove andranno a finire? Andranno a finire nel reddito di cittadinanza

Reddito di cittadinanza che molti ritengono la Panacea di tutti i mali, ma che è diciamo l'anticamera della schiavitù. L'ho ridetto ieri a Padova per l'ennesima volta, lo ridico anche oggi: il progetto è quello di meridionalizzare interi paesi per rendere interi paesi dipendenti dalle istituzioni centrali che erogano il reddito di cittadinanza, che sicuramente in futuro sarà condizionato dall'osservanza di alcune regole.

Come quando durante la pandemia c'era qualcuno che aveva detto che il reddito di cittadinanza doveva essere condizionato all’ottemperanza dell'obbligo vaccinale. E un domani quando tu non avrai possibilità di avere lavori perchè i lavori saranno sempre di meno, sarà sempre più difficile accedere al mondo del lavoro, e sarai sempre più ricattabile a quel punto sarai ricattato.
L’INTERVISTA

Mariniello (docente di Diritto penale internazionale): “Per Gaza e Ucraina le istituzioni mondiali usano criteri diversi”
DEL TEAM LEGALE ALL’AJA - "Essersi mossi subito per Kiev e non per i morti della Striscia vuol dire crederle vittime di serie B"
DI MICHELA A.G. IACCARINO

“Per i crimini commessi in Ucraina 43 Paesi si sono rivolti alla Corte penale internazionale, mentre per la Palestina alcuni come Gran Bretagna e Germania hanno espresso opposizione formale alle indagini, dandoci un messaggio: ci sono alcune vittime che meritano giustizia, altre no. L’Italia sostiene l’operato delle commissioni di inchiesta delle Nazioni Unite in tutti i conflitti, ma l’unica eccezione la fa per la Palestina. Al Consiglio dei diritti umani a Ginevra puntualmente si astiene senza motivazioni. È la politica del doppio standard, per Israele stiamo creando un eccezionalismo a livello giuridico internazionale”.

Lo dice Triestino Mariniello, professore di Diritto penale internazionale all’università John Moore di Liverpool, parte del team per la rappresentanza legale delle vittime di Gaza alla Cpi.

“L’impunità in Palestina regna non dal 7 ottobre 2023, ma dal 1948. Le più gravi violazioni del diritto internazionale già da decenni sono documentate da decine di report Onu, organismo il cui Consiglio di sicurezza ha l’obbligo di ristabilire la pace, ma è ora impotente, bloccato da una scelta politica Usa che pone veto contro la proposta di cessate il fuoco proposta dal Brasile. Meri opportunismi politici Usa consentono alle autorità israeliane di compiere uno dei più grandi massacri del dopo guerra. Biden dice che non c’è possibilità di cessate il fuoco: insieme alle vittime di Gaza sta morendo la legalità internazionale ”.

Il procuratore Khan è stato a Rafah.

Troppo poco, troppo tardi. Ai sensi dello statuto potrebbe far rientrare le indagini delle stragi a Gaza nell’ambito di quelle aperte nel marzo del 2021, ma è a sua discrezionalità. Sull’Ucraina l’ufficio della procura si è mossa in tempi record su spinta degli Stati che hanno fornito finanziamenti ad hoc, ci sono 40 investigatori sul territorio; in Palestina non c’è nessun membro eppure si è rivolta alla Corte nel 2009 dopo l’operazione Piombo Fuso: dopo 14 anni non è mai richiesto un mandato d’arresto. L’unico organismo in grado di fornire giustizia alle vittime palestinesi è un’istituzione penale sovranazionale che non teme di perseguire crimini commessi da leader di Stati potenti. Il sistema giudiziario israeliano, spesso vantato come modello imparziale, protegge i responsabili dei presunti crimini internazionali. Nessuna organizzazione interazionale ha mai accertato accountability, responsabilità commesse dalle autorità israeliane e questa impunità credo sia la causa principale della violenza. Gli Usa, che per la prima volta nella storia hanno deciso di sostenere l’operato della Cpi per l’Ucraina, scrivono che bloccheranno qualsiasi aiuto economico alle autorità palestinesi se vi faranno ricorso.

Kiev dal 2022 ha spesso chiesto il riconoscimento di genocidio. Chi lo chiede per Gaza?

Le indagini della Cpi in Ucraina non comprendono il crimine di genocidio, ma non è escluso che si allarghi il raggio. Per Gaza, insieme a centinaia di esperti, tra cui ci sono studiosi dell’Olocausto, abbiamo pubblicato un appello pubblico per il rischio genocidiario dopo le dichiarazioni di autorità e ministri israeliani. I palestinesi sono definiti “bestie umane”, “animali”, non esistono “civili innocenti”: a Gaza sono tutti colpevoli. Questo fenomeno storico non è nuovo: il linguaggio deumanizzante è la fase caratteristica che precede lo sterminio, la pulizia etnica. Ho paura che questa non sia la prima, né l’ultima guerra contro Gaza e continuare con un silenzio ulteriore sarà un grave colpo alla già minata credibilità delle istituzioni interazionali, forse quello finale.

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