Giorgio Bianchi Photojournalist
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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
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Testate giornaliste richiamate all'ordine.

Il Fatto Quotidiano, il NYT e chissà quanti altri giornali cancellano "Israele" dai titoli che informano sulla stage dell'ospedale Baptist di Gaza.

Sul profilo fb del Fatto Quotidiano leggiamo ancora "bombardato da Israele", ma cliccando sull'articolo appare il titolo modificato.
Per il New York Times, invece, le modifiche sono ben tre.
Oggi pensavo a tutti quei peracottari che per anni ci hanno spiegato i benefici del mercato libero di luce e gas.

Poi vedi le tabelle riepilogative che arrivano per la fine del mercato tutelato ed a parità di consumi i nuovi contratti segnano aumenti a doppia cifra percentuale tipo quelli in foto.

Eric Packer.

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Forwarded from Laura Ru (Laura Ru)
L'Occidente ha da tempo abbandonato la via diplomatica per la risoluzione dei conflitti, la sua politica estera e' stata dirottata verso "soluzioni" militari da lobby che traggono profitto da guerre, caos e instabilita' permanente. Questi gruppi di potere, il cosiddetto Deep State, esercitano la loro influenza attraverso think tank, media e politici a libro paga o sotto ricatto. Prima della recrudescenza del conflitto Israelo- Palestinese, il Medio Oriente stava dimostrando un forte interesse per il multipolarismo a guida russo-cinese, prova ne e' la ripresa dei rapporti tra Arabia Saudita e Iran grazie alla mediazione cinese, il rifiuto di imporre sanzioni contro la Russia, la crescita degli scambi commerciali con Cina e Russia, persino da parte di alleati di lunga data degli Stati Uniti. Anche Israele aveva mantenuto un atteggiamento di apertura, pur con moltissime ambiguita' essendo divorato dal cancro del sionismo.

Insomma, si intravvedevano segnali positivi, forieri di una possibile pacificazione e stabilita' in una zona del pianeta che si trova in posizione centrale rispetto ai flussi del commercio globale e detiene buona parte delle riserve petrolifere. Ma come in altri casi, quando gli Stati Uniti si rendono conto che un paese, o un'intera regione del mondo, sta sfuggendo al loro controllo, appiccano il fuoco per impedire ad altri di trarre vantaggio. Resta il fatto che sempre piu' spesso a bruciarsi sono proprio i piromani. @LauraRuHK
Padova ieri.
Bellissima serata come sempre.

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Forwarded from ROCCO CANTAUNTORE
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CESSATE IL FUOCO ❤️

Centinaia di ebrei americani invadono il Campidoglio degli Stati Uniti per chiedere un cessate il fuoco a Gaza 🙏🏻

Buonanotte con fiducia

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Forwarded from ROCCO CANTAUNTORE
SI DIMETTE JOSH PAUL

Il New York Times conferma che Josh Paul, direttore dell'Ufficio per gli affari politico-militari del Dipartimento di Stato americano, che sovrintende ai trasferimenti di armi statunitensi in tutto il mondo, si è appena dimesso in opposizione agli "aiuti letali" in corso da parte di Washington a Israele.

Parte della sua dichiarazione:

«Non possiamo essere allo stesso tempo contrari all’occupazione e [essere d’accordo con essa]. Non possiamo essere sia a favore della libertà che contro di essa
[…]
Il cieco supporto a una sola delle parti è distruttivo sul lungo periodo per i popoli di entrambe le parti.
[…]
La fretta di fornire più armi a una sola delle parti in conflitto è, a mio avviso, miope, distruttiva, ingiusta e contraria ai valori che sosteniamo pubblicamente.»
(Articolo completo)

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Il terrore è anche figlio nostro e ora lo temiamo
DI MASSIMO FINI

Qualcuno si era illuso di aver spazzato via una volta per tutte l’Isis radendo al suolo Raqqa e Mosul, le capitali dello Stato Islamico allora in mano ad al-Baghdadi. I bombardieri Usa non erano bastati (è da tempo che i militari americani non mettono piede a terra): decisivo era stato l’intervento dei curdi che furono poi ripagati sottraendo loro la città di Kirkuk, nel Kurdistan iracheno. Nel lontano 1991 sul New York Times il giornalista americano William Safire scriveva: “Svendere i curdi… è una specialità del Dipartimento di Stato americano”.

Smantellare lo Stato Islamico dove i guerriglieri Isis erano raggruppati in un territorio limitato, controllato e controllabile, uno Stato che aveva una sua socialità, diretta anche, il lettore non ci crederà, a favorire le donne durante la gravidanza, il parto, il post-parto, non è stata una buona idea. Oggi gli Isis sono dappertutto: in Pakistan, in Somalia (dove gli Shabaab hanno dichiarato la loro dipendenza dallo Stato Islamico), in Libia, in Egitto, in Tunisia e anche in Afghanistan (il 10 giugno di quest’anno c’è stato a Kabul un attacco Isis a una moschea, che ne seguiva molti altri). Della penetrazione Isis in Afghanistan gli occidentali sono stati i principali responsabili perché i Talebani, dovendo combattere gli occidentali, non avevano forze sufficienti per battersi contro gli Isis. Inoltre gli afghani sono dei grandi combattenti, ma non hanno la cultura della morte degli Isis che si fanno saltare in aria come se si trattasse di accendere una sigaretta.

L’attentato dell’altro giorno in Belgio ricorda le stagioni del Bataclan, della Promenade des Anglais, dello Stade de France, dell’attacco al supermercato kosher di Parigi. Ma ha un significato del tutto diverso. Allora furono attaccati soprattutto i luoghi del divertimento degli europei, perché il ragionamento era questo: per decenni ci avete attaccato, ci avete bombardato, avete ucciso civili mentre voi stavate belli belli a fare i vostri apericena, drink, aperitivi… adesso assaggiate anche voi che cos’è la paura (“io vengo a restituirti un po’ del tuo terrore, del tuo disordine, del tuo rumore”).

Disse Amedy Coulibaly, l’attentatore del supermercato Kosher, in un suo testamento postumo: “Tutto quello che facciamo è legittimo. Non potete attaccarci e pretendere che non rispondiamo. Voi e le vostre coalizioni sganciate bombe sui civili e sui combattenti ogni giorno. Siete voi che decidete quello che succede sulla Terra? Sulle nostre terre? No. Non possiamo lasciarvelo fare. Vi combatteremo”. Coulibaly, prima dell’attentato in cui sarebbe stato sicuramente ucciso e dove si offrì volontariamente alle pallottole dei poliziotti, avvertì la sua compagna e le disse di rifugiarsi in Siria, sotto la protezione dello Stato islamico allora lì presente in forze. Perché anche i terroristi dell’Isis, almeno quelli di sette od otto anni fa, hanno, per quanto ciò possa sembrare strano agli osservatori occidentali, dei sentimenti e dei comportamenti umani. Però non sono nemmeno come i terroristi russi all’epoca dello Zar (quello vero), i “terroristi gentili” come li chiama Albert Camus, che rinunciavano all’attentato se c’era la possibilità di mettere a rischio persone che non c’entravano niente. Famoso è l’episodio di quel terrorista russo che doveva gettarsi con una bomba fra le zampe dei cavalli che portavano la carrozza dello Zar e della Zarina, ma vi rinunciò quando vide che sulla carrozza c’erano anche i figli della coppia imperiale.

Con l’ultimo attentato in Belgio e prima ancora con quello a Parigi siamo lontani dal terrorismo tradizionale Isis, quello espresso da Amedy Coulibaly. È evidente che questi attentati si legano alla guerra israelo-palestinese e si inseriscono quindi in quella che ho chiamato “la guerra dei mondi”, dove per il momento i terroristi di Hamas combattono contro i terroristi d’Israele, a cui sarebbe bene ricordare che la legittima difesa non può essere sproporzionata all’offesa, come è anche nel Codice

Segue...
penale italiano. Ed è inutile invocare “leggi umanitarie” che non sono mai esistite o “leggi del diritto internazionale” che nessuno rispetta più da tempo, occidentali in testa (Serbia 1999, Afghanistan 2001, Iraq 2003, Libia 2011).

Ha detto il presidente francese Emmanuel Macron: “La nostra Europa è sconvolta”. Ah, adesso ci viene la strizza? Nella guerra russo-ucraina e in quella israelo-palestinese cadono, sotto armi micidiali e sempre più sofisticate, civili: bambini compresi. Perché mai l’Europa, che pure è in parte all’origine di questo terrore, dovrebbe rimanere intoccata?

“Qui chi non si terrorizza si ammala di terrore”.

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Forwarded from Giubbe Rosse
🇺🇸 DIMISSIONI AL DIPARTIMENTO DI STATO A CAUSA DELLA POLITICA SU ISRAELE
Il direttore degli affari pubblici e congressuali presso l'Ufficio per gli affari politico-militari del Dipartimento di Stato americano, Josh Paul, responsabile dei trasferimenti di armi statunitensi alle nazioni straniere, si è appena dimesso in dissenso con la decisione dell'amministrazione Biden di inviare armi a Israele:
"Quando sono arrivato in questo ufficio... sapevo che non sarebbe stato un lavoro privo di complessità morale e di compromessi morali, e mi sono ripromesso che sarei rimasto fintanto avessi percepito che... il danno che avrei potuto fare sarebbe stato controbilanciato dal bene che avrei potuto fare”, ha scritto Paul su LinkedIn. “Nei miei 11 anni ho fatto più compromessi morali di quanti possa ricordare, ciascuno pesantemente, ma ciascuno con in mente la promessa che avevo fatto a me stesso, e intatta. Me ne vado oggi perché credo che nel nostro percorso attuale per quanto riguarda la continua – anzi, ampliata e accelerata – fornitura di armi letali a Israele – io abbia raggiunto la fine di tale promessa fatta a me stesso”.
Paul ha descritto l’assalto di Hamas contro Israele – che ha ucciso più di 1.400 persone – come “una mostruosità delle mostruosità”.
“Ma credo nel profondo della mia anima che la risposta che Israele sta dando, e con essa il sostegno americano sia a quella risposta, sia allo status quo dell’occupazione, porterà solo a sofferenze maggiori e più profonde sia per gli israeliani che per il popolo palestinese”, ha continuato.
“La risposta dell'amministrazione, e anche di gran parte del Congresso, è una reazione impulsiva costruita su pregiudizi di conferma, convenienza politica, bancarotta intellettuale e inerzia burocratica. . . . Decenni di questo stesso approccio hanno dimostrato che la sicurezza per la pace non porta né alla sicurezza né alla pace”. (Fonte: HuffPost)

Ohibò. Qualcuno al Dipartimento di Stato americano scopre di avere una coscienza, anche se l'aveva dimenticata nel cassetto per 11 anni. Meglio tardi che mai.

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Forwarded from Hic Sunt Leones 🦁 - (canale di Renato Russo) (Renato Russo)
Media is too big
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Amir Weitmann, fondatore del partito Likud, minaccia pubblicamente il giornalista di RT, la Federazione Russa e tutti coloro che non supportano il massacro a Gaza, usando la retorica del nazismo.

"Il mio popolo è stato offeso dai nazisti. Tu pagherai un prezzo, la Russia pagherà un prezzo e ovunque nel mondo pagherete. Vedrete. Pagheranno tutti coloro che supportano il genocidio in Israele."

Il giornalista lo affronta con decisione e compostezza. Ovviamente una cosa del genere non si vedrà mai in una tv italiana, dove i giornalisti fanno un altro mestiere.

(Video in inglese tramite Eva K. Bartlett)
Il Ministro degli Esteri russo Lavrov definisce come provocazioni i tentativi di colpevolizzare l'Iran per gli attacchi che hanno provocato i bombardamenti israeliani su Gaza.

https://t.me/FraQuibla/6844
Giorgio Bianchi Photojournalist pinned «Il mio intervento di oggi per 100 Giorni da Leoni: https://www.youtube.com/live/cu8nFibRAB8?si=ZrhEtL0Vi3jAwLkX 🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist»
L'Occidente fa la guerra in due modi: bombardando i propri nemici a debita distanza in modo da non sporcarsi i vestiti di sangue, e bombardando i propri concittadini con supercazzole su come siano state bombe necessarie, o intelligenti, o chirurgiche, o non siano proprio mai esistite.

Andrea Zhok.

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Quando si dice avere la faccia come il c... Prima sbraitano perché l'Europa si appiattisce sulle posizioni statunitensi bevendosi qualsiasi minchiata propagandistica mirata a screditare la Russia, poi si appiattiscono sulla più ridicola propaganda statunitense quando si tratta di demonizzare gli arabi, che sono tanto cattivi perché lo hanno detto Oriana Fallaci e le cheerleader de Il Foglio.

Giacomo Gabellini.

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Enrico Mentana, Massimo Gramellini, David Parenzo e, se non sbaglio, persino Giuseppe Cruciani, si sono indignati per il post in cui ho scritto che Netanyahu è il politico occidentale che ha massacrato il maggior numero di bambini dopo Hitler. Vorrei chiedere ai miei amati indignati: avete mai sentito parlare della scienza?
Negli studi sul democidio, porsi queste domande è essenziale. Se i vari Mentana eccetera avessero i documenti storici per smentirmi, beh, questo rappresenterebbe un progresso per la ricerca storica giacché la loro confutazione della mia affermazione consentirebbe di stilare una classifica degli Stati occidentali che hanno sterminato il maggior numero di bambini nel periodo 1945-2023. Ad esempio, dopo mesi negli archivi, un gruppo di ricerca composto da Mentana, Cruciani, Gramellini e Parenzo, magari con Luciano Fontana come relatore per un fumetto fantasy, potrebbe dimostrare, numeri alla mano, che Israele non è il più grande sterminatore occidentale di bambini dopo la Germania di Hitler nel periodo 1945-2023, bensì il terzo o il quarto Stato occidentale. Il che consentirebbe ugualmente di affermare che Netanyahu sia un grandissimo sterminatore di bambini.
Cari Mentana, Cruciani, Parenzo, Gramellini, la scienza, nelle società libere, progredisce attraverso le domande. Tuttavia l’etnometodologia di Harold Garfinkel insegna che le domande che gli scienziati si pongono, e le risposte che offrono, sono spesso intrise di pregiudizi.
È soltanto per un pregiudizio favorevole all’Occidente, e per convenienza politica e accademica, che gli studiosi italiani non si pongono la domanda: “Qual è lo Stato occidentale che ha sterminato il maggior numero di bambini dopo la Germania di Hitler nel periodo 1945-2023?”.
È una domanda scientificamente rilevante, ma poco conveniente politicamente e accademicamente, perché esiste il rischio che lo Stato di Israele sia in vetta alla classifica, magari al terzo posto dopo gli Stati Uniti in Iraq.
Potrebbe tranquillamente essere il titolo di una tesi di laurea: “Quanti bambini ha ucciso lo Stato di Israele?”.
Ovviamente il vostro relatore Luciano Fontana, storico di chiara fama, vi spiegherà che non potete controargomentare dicendo che Hamas ha ucciso più bambini dello Stato di Israele in quanto, sotto il profilo metodologico, non è corretto porre a confronto le organizzazioni terroristiche con gli Stati giacché gli studi sul democidio riguardano i massacri compiuti dai governi verso i propri concittadini. Se volete saperne di più sulla ricerca storica sul democidio, allego per voi un mio libro sul tema che trovate qui sotto.
Temo che i vostri problemi siano due.
Non sapete che cosa sia la scienza. E ho il timore che non abbiate capito bene che cosa sia una società libera. Nel dubbio, la difendo contro le persone come voi.
Un'ultima cosa: ci sono tanti ebrei e israeliani che condividono i miei post e che hanno le mie stesse idee.

https://www.researchgate.net/publication/345768831_Anatomy_of_the_Red_Brigades_The_Religious_Mind-set_of_Modern_Terrorists

Alessandro Orsini.

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Forwarded from Vi racconto la Russia
Elon Musk ha ammesso il possibile blocco del social network X nell'UE.

Come scrive Business Insider citando fonti, l'uomo d'affari americano ha discusso la questione a causa della nuova legge UE sui servizi digitali.

Musk ha verificato con il commissario europeo per il mercato interno quali misure devono essere adottate per garantire che il sito sia conforme agli standard. Tuttavia, non c'è chiarezza in questo, sottolinea il materiale.

Fonte RT
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Forwarded from Giubbe Rosse
🌈 VICTORIA'S SECRET RITORNA ALLE DONNE SEXY. PUBBLICIZZARE TRANSGENDER PER VENDERE LINGERIE E DONNE OBESE HA FATTO PERDERE TROPPI SOLDI.
L'impero della lingerie ha registrato un calo delle vendite da quando ha rinnovato la propria immagine sostituendo le tradizionali top model "Angel" con modelli più inclusivi tra cui la calciatrice Megan Rapinoe e la modella transgender Valentina Sampaio. (Fonte: Dailymail)

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