Giorgio Bianchi Photojournalist
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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
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Forwarded from Martina Pastorelli
Un convegno approvato dal Senato della Repubblica viene censurato da Youtube. I danni da vaccino sono un tabù, a conferma che la realtà che non piace viene cancellata: è muta.

Su La Verità, l’ultima censura e una domanda: fino a quando il legislatore tollererà questa farsa?
Forwarded from la fionda📗
🇮🇱💥🇵🇸

Questa mattina i militanti palestinesi della Striscia di Gaza hanno lanciato un massiccio e inaspettato attacco contro Israele.
Nei primi 20 minuti dell'operazione, 5.000 razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza verso Israele.

I militanti palestinesi hanno sfondato parti del muro di confine e stanno penetrando in Israele (foto).

Diverse fonti segnalano di insediamenti illegali israeliani occupati dai palestinesi. Per la prima volta da decenni ci sarebbero prigionieri tra le forze armate di Tel Aviv, che nel frattempo ha chiuso l'aeroporto internazionale Ben-Gurion, dichiarato lo stato di "allerta di guerra" e richiamato i riservisti.

Hamas ha, inoltre, invitato i gruppi armati libanesi ad unirsi alla guerra, mentre Israele ha rafforzato i confini con il Libano.
🇱🇧 Nel frattempo Hezbollah ha accolto con favore l'azione palestinese, invitando la resistenza islamica a sostenerla, ma al momento non ha preso parte al conflitto.

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Forwarded from Lettera da Mosca
Il governo russo ha introdotto una procedura di ingresso temporanea per i cittadini ucraini di età pari o superiore a 14 anni provenienti da Paesi terzi: possono entrare in Russia solo attraverso il checkpoint Ludonka nella regione di Pskov o l'aeroporto di Sheremetyevo. Le nuove norme entreranno in vigore a mezzanotte del 16 ottobre.
Forwarded from Giubbe Rosse
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🇮🇱 ISRAELE, NETANYAHU: "Cittadini di Israele, siamo in guerra. Non un'operazione, non un'escalation, siamo in guerra. Hamas pagherà un prezzo senza precedenti". (via Disclose.tv)

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Questa matttina guerra in Palestina

Scusate, ma adesso quei grandissimi ipocriti di (quasi) tutti i direttori di quotidiani, speaker radiofonici e conduttori televisivi italiani, che cosa faranno? Hamas rappresenta il popolo invaso (come l'Ucraina) e Israele rappresenta il popolo invasore (come la Russia). Quindi? Che cosa diranno quei pagliacci di (quasi) tutti i direttori di quotidiani, speaker radiofonici e conduttori televisivi italiani? E che cosa faranno Stoltenberg, Ursula von der Leyen e Paolo Gentiloni? Invieranno Leopard, Abrams, F-16, Himars e munizioni ai palestinesi? Adesso mi aspetto che i conduttori televisivi italiani passino il loro tempo a chiedere di condannare l'invasione israeliana della Palestina. Riuscite a immaginare questi ipocriti del teleschermo mentre dicono con la vena gonfia sul collo: "Allora, professor Orsini, condanna o non condanna l'invasione israeliana della Palestina? Stia attento perché, se non condanna Israele, le strappiamo i contratti di lavoro e avviamo una gigantesca campagna diffamatoria contro di lei".
Ma che buffoni di corte che siete.
Himars ad Hamas?
Fa pure rima.
L'informazione sulla politica internazionale in Italia funziona come nelle dittature.

Alessandro Orsini.

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Se è vero che non risulta l’iscrizione dal sito nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, risulta la sua partecipazione e superamento dell’esame di idoneità da giornalista professionista oltre che l’iscrizione presso l’Ordine regionale lombardo dove Puente risiede.

https://www.byoblu.com/2023/10/07/no-non-e-vero-che-david-puente-non-e-iscritto-allordine-dei-giornalisti/

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Forwarded from Donbass italia
Reazione della comunità mondiale all’escalation del conflitto in Israele:

— La Russia chiede ad entrambe le parti un cessate il fuoco immediato ed è in contatto con Israele, Palestina e paesi arabi, ha detto il viceministro degli Esteri della Federazione Russa Mikhail Bogdanov;

– L’Iran sostiene l’operazione militare palestinese “Al-Aqsa Flood”, ha affermato l’agenzia ISNA citando il generale Rahim Safavi;

– Il ministero degli Esteri dell’Arabia Saudita ha affermato che il regno sta monitorando da vicino “eventi senza precedenti”. Allo stesso tempo, la parte israeliana è stata accusata di escalation;

– L’Egitto sta conducendo intensi contatti con le parti israeliane e palestinesi per allentare la tensione, ha affermato in una nota il ministero degli Esteri egiziano;

— Il Regno Unito “condanna inequivocabilmente gli orribili attacchi di Hamas contro i cittadini israeliani. “Il Regno Unito sosterrà sempre il diritto alla difesa di Israele”, ha scritto su X il ministro degli Esteri britannico James Cleverley;

– l’ONU condanna gli attacchi contro le città israeliane e invita le parti a mostrare moderazione, secondo un comunicato del coordinatore speciale dell’organizzazione;

— Il primo ministro moldavo Dorin Recean ha scritto su X che il suo Paese è solidale con Israele e “in questi momenti difficili per il popolo israeliano, ci uniamo contro il terrorismo”;

– Il Ministero degli Esteri del Qatar ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che “solo Israele è responsabile della continua escalation di violenza contro il popolo palestinese”.

Fonte 🟩 RT in russo
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Forwarded from Tutti i fatti
🔘Proseguono gli attacchi aerei contro la Striscia di Gaza da parte dell'Israele.

@tutti_i_fatti
Forwarded from Eventi Avversi News
Il Senatore Borghi ha appena pubblicato il video del convegno integrale del Condav (censurato ieri da YouTube) su Rumble.
Di seguito il link per vedere il video integrale del convegno

20ª Giornata per ricordare le persone decedute o rese disabili dai vaccini (04/10/2023)

https://rumble.com/v3n6v1g--20-giornata-per-ricordare-le-persone-decedute-o-rese-disabili-dai-vaccini-.html
Forwarded from Giubbe Rosse
🇵🇸🇮🇱 Secondo le autorità palestinesi, sono 161 i morti a Gaza dopo gli attacchi aerei di Israele.

EDIT 15:41
Il numero delle vittime a Gaza è salito a 198 e il numero di feriti a 1600. Israele continua i suoi attacchi aerei.

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Forwarded from Giubbe Rosse
🇮🇱🇵🇸 Il Consiglio di sicurezza israeliano ha approvato all'unanimità un'operazione di terra nella Striscia di Gaza.

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Forwarded from Idee&Azione
Un'escalation in Israele potrebbe innescare una reazione a catena. I palestinesi non hanno alcuna possibilità in una guerra del genere, perché non possono distruggere Israele o infliggergli una sconfitta militare significativa, ma anche Israele non ha nulla per cui combattere. La Palestina è tecnicamente territorio israeliano, che non controlla e non può controllare in nessun caso. È altrettanto impossibile distruggere fisicamente tutti i palestinesi.
Se fossimo in una situazione internazionale diversa, i palestinesi potrebbero contare sulla compassione della sinistra internazionale, ma gli Stati Uniti sono guidati da neocons e globalisti. Di certo non si preoccupano dei palestinesi, anche se non sono nemmeno troppo vicini alle politiche nazionaliste di Israele.
Ma è la reazione a catena - e soprattutto il comportamento degli Stati islamici (in primo luogo Iran, Turchia, Arabia Saudita, altri Stati del Golfo ed Egitto) - che potrebbe essere la logica continuazione. O almeno, questo è ciò che gli strateghi di Hamas potrebbero aver avuto in mente quando hanno deciso di iniziare il conflitto.
Il multipolarismo si sta rafforzando, l'intensità dell'egemonia occidentale nel non-occidente collettivo si sta indebolendo. Gli alleati dell'Occidente nel mondo islamico - soprattutto la Turchia e i sauditi - non seguono automaticamente ogni ordine di Washington. Questa è la situazione in cui il polo islamico, che di recente si è unito in modo provocatorio ai BRICS, sarà messo alla prova.
Naturalmente, il conflitto potrebbe estendersi ad altri territori. Non si può escludere il coinvolgimento dell'Iran e di Hezbollah, il che significa il potenziale trasferimento delle ostilità ai territori del Libano e della Siria. Nello stesso Israele ci sono abbastanza palestinesi che odiano ferocemente gli ebrei. Tutto questo potrebbe avere conseguenze imprevedibili.
A mio avviso, gli Stati Uniti e i globalisti cercheranno di spegnere tutto ora, poiché non possono ottenere nulla di buono da un'ulteriore escalation.
Un'altra cosa: le analogie tra separatismo, irredentismo, ecc. in diverse regioni del mondo non sono più valide. L'Occidente riconosce sia l'unità territoriale sia il diritto alla secessione dei popoli quando ne trae vantaggio e non li riconosce quando non sono vantaggiosi. Non ci sono regole. In effetti, dovremmo trattare la questione allo stesso modo (e in effetti lo facciamo). Ciò che è favorevole a noi è giusto.
Nel conflitto israelo-palestinese, è difficile - almeno per ora - che la Russia scelga una sola parte. Ci sono pro e contro in ogni configurazione. I legami con i palestinesi sono antichi e, ovviamente, sono vittime, ma il fianco destro di Israele cerca anche di perseguire una politica neutralmente amichevole nei confronti della Russia e, così facendo, si discosta dalla selvaggia e inequivocabile russofobia dell'Occidente collettivo.
Molto dipenderà ora dall'evoluzione degli eventi futuri.
Sì, e naturalmente non dobbiamo perdere di vista la dimensione escatologica degli eventi. I palestinesi hanno chiamato la loro operazione "Tempesta di Al-Aqsa", cioè la tensione intorno a Gerusalemme e all'orizzonte messianico (per Israele) della costruzione del Terzo Tempio sul Monte del Tempio (impossibile senza demolire la Moschea di Al-Aqsa, importante santuario musulmano) sta crescendo di nuovo. I palestinesi stanno cercando di accendere la sensibilità escatologica dei musulmani - sia degli sciiti, che sono sempre più sensibili a questo tema, sia dei sunniti (del resto, non sono estranei ai motivi della fine del mondo e della battaglia finale). Israele e il sionismo sono il Dajjal per i musulmani.
Fino a che punto sia una cosa seria, lo vedremo presto, ma in ogni caso è chiaro che chi ignora l'escatologia non capirà nulla della grande politica moderna. E non solo in Medio Oriente, anche se lì è più evidente.


Aleksandr Dugin

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#ideeazione
La Francia discute con EDF un limite massimo al prezzo dell' energia per contenere i costi della produzione industriale.

Tremende queste sanzioni alla Russia.

Eric Packer.

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IPOTESI SUI DRAMMATICI ACCADIMENTI IN PALESTINA DI QUESTE ORE.
Di Pierluigi Fagan.

In merito all’attacco di Hamas ad Israele, ricordo un dato di quadro forse utile per inquadrare gli eventi.

Poco tempo fa, da Blinken in giù, si annuncia un nuovo e potente piano americano di pacificazione della questione israelo-palestinese, particolarmente caro a Biden, forse anche in funzione dell’incipiente campagna elettorale per le presidenziali dell’anno prossimo.

Al G20, braccio di ferro tra Modi e Biden sulla condanna della Russia nella dichiarazione finale fortemente voluta dall’americano che però voleva anche allettare l’indiano con il piano del nuovo progetto della Via del Cotone.

Si tratta dell’accordo, firmato poi almeno in via di intenti, che prevede potenziare il porto indiano di Mumbai con arrivo delle navi negli Emirati, qui trasferimento ferroviario via Arabia Saudita e Giordania, arrivo al porto di Haifa.

Aggiramento del Mar Rosso e Suez, molti soldi promessi come Banca Mondiale, imprese europee (tedesche, francesi, italiane) della partita, competizione diretta con la cinese Via della Seta. Alla fine, la spunta Modi, niente dichiarazione e firma del patto di intenti.

Il piano richiede la normalizzazione delle relazioni diplomatiche tra Arabia Saudita ed Israele, questione che si porta appresso gli equilibri interni al sunnismo arabo ed i suoi rapporti con i palestinesi e lo stesso ruolo dell’AS o petromonarchie.

Ma anche l’Arabia Saudita, che pure ha interesse sul piano, ha da fare le sue richieste. In particolare, la liberazione da parte americana del loro diritto a sviluppare il nucleare civile. Il confine tra nucleare civile e militare è labile però e sappiamo quanto a lungo questa questione ha pesato nelle relazioni con l’Iran.

Dopo il G20 la questione passa sottotraccia alla via diplomatica di cui non conosco gli sviluppi ma non credo siano comunque noti, queste cose rimangono “sotto la linea” fino a che non sono concluse o stanno per concludersi le trattative. Immagino, per via logica, che la promessa dell’intera operazione fossero vagonate di soldi e chissà che l’Autorità palestinese non ne sia direttamente coinvolta. Anzi direi che ne è coinvolta senz’altro e per varie ragioni.

A bocce ferme, penso nessuno avrebbe dato per possibile un accordo di tale portata anche considerando l’attuale governo di Israele, fortemente nazionalista e militarista. Evidentemente, c’era sotto una qualche promessa convincente per tutte le parti e soldi e futuro di sviluppo economico, sono sempre due ottimi argomenti. Sempre che le cose stiano così come appaiono il che, da quelle parti, non è quasi mai detto.

Ecco allora che l’azione di Hamas potrebbe aver avuto in vista la volontà di incendiare irrimediabilmente il tutto. Evitare l’Autorità svenda la causa, evitare l’emarginazione di Gaza e di Hamas stesso, evitare che i sauditi si possano ritrovare col nucleare che però è inibito agli iraniani (sicuramente vicini ad Hamas), financo evitare che la Cina si ritrovi una concorrenza logistica di tale tipo. A volerla fare molto complicata, non credo che agli egiziani piacesse l’idea della Via del Cotone che salta Suez mentre non piace agli iraniani anche per via di un’altra via che gli stessi dovevano sviluppare con indiani e russi, concorrente sebbene precedente questa annunciata al G20.

Un’azione molti obiettivi, che dispiacerà a qualcuno ma piacerà non poco a molti altri. È solo un’ipotesi, magari serve o magari no, fate voi. Hezbollah la legge così e penso abbiano ragione...

Mi rimane però un dubbio. Chi aveva pensato a questo ipotetico progetto di pacificazione non aveva messo in conto una reazione di questo tipo? E se sì, la questione non si esaurisce allo stato attuale delle cose e dobbiamo prevedere qualcosa di più grosso in preparazione per tornare ad incendiare l'intera area dopo i tentativi di pacificazione promossi dai cinesi? AS, EAU, Iran, dal 1 gennaio, sono tutti e tre nei BRICS. Vedremo.

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