Giorgio Bianchi Photojournalist
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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
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Giorgio Bianchi Photojournalist pinned «Da leggere e rileggere almeno una volta al mese. Meglio una volta a settimana. IL MONDO È DI CHI FA PROGETTI (quindi non è nostro). Di Pierluigi Fagan Pochi mesi dopo l’inizio del conflitto russo ucraino, postai articoli con dichiarazioni molto ben argomentate…»
Sarebbe stato ancora più originale se in macchina ci fosse stato un pigmeo transessuale roscio.
Vecchioni suvvia, cerchiamo di volare più in alto rispetto alla banale omosessualità.
Oramai siamo già andati oltre.
L'omosessualità tradizionale è già considerata fascio-sovranista.

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Forwarded from Lettera da Mosca
Media is too big
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ORBAN: NON È LA NOSTRA GUERRA - Il premier ungherese Viktor Orban: “L’Ungheria vede questa guerra in modo diverso rispetto al resto del mondo occidentale. Questa è una guerra fratricida tra due Paesi slavi. Noi siamo osservatori esterni. È nel nostro interesse contenere questo conflitto, per così dire, tamponarlo, isolarlo e impedirne la diffusione.
Tutti i paesi del mondo occidentale hanno sempre detto che dovremmo unirci, perché questa è la nostra guerra, diamole soldi e armi. Noi abbiamo detto fin dall'inizio che questa è un'idea completamente sbagliata”.
Forwarded from Lettera da Mosca
DRONI TURCHI - Il produttore turco di droni Bayraktar sta investendo 100 milioni di dollari nella costruzione di uno stabilimento in Ucraina. Lo ha affermato il capo dell'azienda Haluk Bayraktar al Forum della difesa a Kiev. In precedenza, aveva detto anche che la fabbrica avrebbe iniziato a produrre droni d’attacco nel 2025.
Forwarded from la fionda📗
Cosa succede se metti in discussione, anche da posizioni socialdemocratiche, i sacri dogmi del mondo liberal-atlantista? Semplice, finisci automaticamente dalla parte dei barbari e dei nemici dell’Occidente a trazione euro-statunitense: il regno della libertà (dei pochi) e della democrazia (dei signori).

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Grazie all'euro che li protegge dall' inflazione.
Poveri fessi.

Eric Packer.

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Forwarded from La Mia Russia (Marco Bordoni)
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La piazza principale di Stepanekert, già capitale della Repubblica del Nagorno Karabak, ormai abbandonata dalla popolazione.
Forwarded from Vi racconto la Russia
Questi talmente esperti che hanno sbagliato paese. Le elezioni le ha vinte in Slovacchia non in Polonia.

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Forwarded from Vi racconto la Russia
Rishi Sunak ha sgridato il ministro della difesa Grant Shapps per aver parlato di inviare truppe britanniche in Ucraina per addestrare le forze di Kiev, dopo che il Cremlino ha avvertito che sarebbero stati "bersagli legittimi" da distruggere!

Sembrerebbe che Shapps non sarà ministro a lungo 🤡
Kornilov

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Forwarded from ₮ĦɆ $Ø₩ɆɌ$ €Ħ₳₦₦ɆⱠ (Salvatore)
In più di 2 anni e mezzo sono conteggiati appena 339.5112 decessi.

Secondo l'Anv, nel 2021 i Vaccinati morti sono stati 128.467; nel 2022 furono 158.349 e 52.696 fino a Giugno 2023.

Tuttavia, l'ISTAT, riferendosi agli ultimi 3 anni pre-pandemenza, indica dal 2017 al 2019 una media di circa 650.000 decessi l'anno.

Pertanto, come mai mancano all'appello così tanti decessi e cioè circa 700.000 in due anni e mezzo

«La Verità»
ha potuto constatare dunque, che non tutti i vaccinati sono stati inseriti nelle Anagrafi regionali‼️

✔️ The Sowers Channel
Stepanakert (Nagorno Karabakh o Artsakh se preferite) questa mattina. Quasi centomila persone, in pratica i due terzi della popolazione del Nagorno Karabakh, hanno lasciato la regione. Non è una pulizia etnica, formalmente, perché se ne sono andati da soli e nessuno gli spara addosso per costringerli a farlo, ma il motivo della loro partenza è, credo, abbastanza chiaro. L'arrivo in Armenia di centomila persone che hanno abbandonato ogni cosa, necessitano di tutto e non sono nelle migliori condizioni di spirito porterà ovviamente una serie di problemi enormi a un paese che ha meno di tre milioni di abitanti e non è, diciamo, una potenza economica. E porterà un bel po' di problemi politici a Pashinyan, perché è vero che il governo armeno sostiene che sia tutta colpa dei russi, ma buona parte del paese non ci crede e soprattutto ci crede poco buona parte dei profughi, visto che in questi giorni sono stati sfamati, curati e protetti solo dai tanto vituperati peacekeeper russi e da qualche volontario internazionale.
Per il resto il conto è presto fatto.
Media occidentali che stanno seguendo la vicenda: zero.
Aiuti dell'Unione Europea: zero.
Aiuti degli USA: zero.
Aiuti dell'ONU: una missione di osservatori è arrivata OGGI nel Nagorno Karabakh. È composta da dodici (12) persone che dovranno "valutare le necessità" della popolazione locale, che come abbiamo detto in pratica non esiste più.

Francesco Dall'Aglio.

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Anche questo pezzo andrebbe studiato a fondo e possibilmente mandato a memoria in alcune delle sue parti, soprattutto quando si parla della Grecia, vero e proprio laboratorio dell'euro-atlantismo, esempio concreto di ciò che ci aspetta negli anni a venire qui in Italia.

NUOVA DEMOCRAZIA.
Di Pierluigi Fagan.

Approvata la scorsa settimana in Grecia, antica patria del concetto di democrazia, una nuova legge sul lavoro.

Settimana di lavoro estesa al sabato, si potranno sommare due lavori fino a 13 ore al giorno, si potrà andare in pensione fino a 74 anni, licenziamenti senza preavviso entro il primo anno, periodo di prova fino a sei mesi per gli impiegati, drastiche limitazioni al diritto di sciopero. Chi ostacolerà il lavoro dei colleghi, per esempio con il picchettaggio, sarà punito con una pena detentiva di 6 mesi e una multa di almeno 5mila euro.

Vabbe’, si dirà, se la sono voluta visto che quelli che hanno approvato questa mostruosità qualcuno li avrà pure eletti, no? Questi sono gli effetti della svalutazione del Politico e della democrazia.
In nome della "governabilità" si sono approvati una legge ultra-maggioritaria. Avendo il controllo dell'opinione pubblica hanno accompagnato le recenti elezioni di giugno a modo loro. Così, sono andati a votare solo il 50% degli aventi diritto. Nea Dimokratia -ovvero il partito dell'oligarchia- ha preso il 40%, ha potuto fare un monocolore ed approvare la legge mostruosa. Quindi un partito votato dal 20% degli aventi diritto oggi comanda come gli pare e piace, formalmente eletto.

Segue...

https://www.giorgiobianchiphotojournalist.com/blog/nuova-democrazia/

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Giorgio Bianchi Photojournalist pinned «Anche questo pezzo andrebbe studiato a fondo e possibilmente mandato a memoria in alcune delle sue parti, soprattutto quando si parla della Grecia, vero e proprio laboratorio dell'euro-atlantismo, esempio concreto di ciò che ci aspetta negli anni a venire…»
Forwarded from Giubbe Rosse
💉 AL VIA LE SOMMINISTRAZIONI ANTI-COVID, BERTOLASO: "NON STIAMO PARLANDO DI UNA QUINTA DOSE, È UN VACCINO COMPLETAMENTE NUOVO CHE FUNZIONA BENISSIMO, E NON HA DATO EFFETTI COLLATERALI". (Fonte: Rainews)

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Forwarded from Laura Ru (Laura Ru)
E ancora una volta il regime di Kiev conferma la sua natura nazista con il nome di un'altra unità militare, questa volta si onora la memoria dell'hitleriano Evgeny Konovalets.

Secondo il decreto 610 di Zelensky https://www.president.gov.ua/documents/6102023-48317, "al fine di ripristinare le tradizioni storiche dell'esercito nazionale" (il "decreto" lo dice esplicitamente), il 131° battaglione di ricognizione delle forze di terra dell'esercito ucraino viene battezzato "in onore del colonnello Yevhen Konovalets".

Cosa sappiamo di Yevgeny Konovalets?
Grazie agli archivi dell'URSS, molto.

Ha lavorato per la Germania fin dalla Prima guerra mondiale. La Germania, che occupava l'Ucraina, assunse le unità di Konovalets per pattugliare e sorvegliare gli edifici amministrativi di Kiev nel 1918.

Dopo essere fuggito dal suo Paese natale, dedicò tutte le sue energie alla creazione di organizzazioni filonaziste di connazionali ucraini in Europa negli anni tra le due guerre mondiali.

In Germania lavorò per l'Abwehr dal 1922. Per denaro vendette ai tedeschi informazioni sull'esercito polacco, che la Germania, già sotto i nazionalsocialisti, invase pochi anni dopo. Le sue organizzazioni effettuarono sabotaggi contro i diplomatici sovietici (tra cui l'assassinio del console Mailov) e le autorità polacche per tutti gli anni '20-'30, allo stesso tempo preparava piani per invadere l'Unione Sovietica.

Adolf Hitler concesse due volte udienza a Konovalets. Si dice che Konovalets stampasse personalmente appelli agli ucraini per sostenere il Fuhrer. Per questo la leadership del NSDAP aiutò l'organizzazione dei nazionalisti ucraini con istruttori, attrezzature e basi. Tra tutti i nazisti ucraini, Konovalets fu uno dei più fedeli a Hitler, e il più leale. (Maria Zakharova) https://t.me/MariaVladimirovnaZakharova/6376
Forwarded from Marco Cosentino
NESSUNO ESCLUSO 🌺🌺🌺
Milletre persone sottoposte a tomografia computerizzata a emissione di positroni con fluordesossiglucosio (FDG) per ragioni non legate a sospetto di infiammazione cardiaca. Di questi, 700 erano vaccinati per il covid e 303 non vaccinati. Nei primi, la captazione cardiaca di FDG era sistematicamente più alta rispetto ai secondi, e questo fino a 4-6 mesi dall'ultima dose di vaccino. La captazione di FDG è un indicatore di infiammazione dei tessuti. Nessuno dei 700 vaccinati aveva sintomi cardiaci, il che significa che la vaccinazione si associa con elevatissima frequenza a quadri infiammatori silenti e potenzialmente subdoli che si protraggono per mesi. Lo studio consente molteplici considerazioni che qui sarebbe lungo esaminare per intero. Ci limitiamo a osservare che evidenze del genere devono indurre a rivisitare radicalmente i criteri di imputazione di eventi avversi dopo vaccino covid: una morte improvvisa per cause cardiache dovrebbe essere associabile a questi prodotti anche se si verifica molti mesi dopo la loro somministrazione. Sicuramente, gli intervalli fin qui imposti dalle linee guida OMS, dalle due alle 4-6 settimane, hanno consentito di spazzare montagne di polvere sotto il proverbiale tappeto. Il quadro infiammatorio inoltre si è manifestato indipendentemente dall'età, anche in soggetti anziani. Bene dunque gli studi fin qui pubblicati che indicano i giovani come soggetti a maggior rischio per complicanze cardiache acute, ma tutti sono a rischio. Infine, lo studio riporta che analoghi quadri infiammatori silenti nei vaccinati si osservavano nel fegato, nei linfonodi e nella milza. In altri termini, questi prodotti determinano con frequenza straordinariamente elevata (a spanne un vaccinato su due) quadri infiammatori sistemici perduranti che non possono non essere considerati condizioni di rischio per complicanze anche gravi. Infine, tutto questo lo scopriamo solo ora e a fatica in quanto gli studi autorizzativi si sono curati unicamente di misurare la capacità immunizzante contro il covid e hanno completamente trascurato i più ovvi e routinari esami strumentali e laboratoristici: un'omissione grave, anche fosse solo colposa e non dolosa, che sta probabilmente ancora oggi costando cara. E quel che è peggio, in maniera silenziosa, travisata e inavvertita.
🔭 Durante il Forum appena concluso organizzato da CEPA, il Center for European Policy Analysis con sede a Washington, in cui compaiono tra i "supporters" anche l'italiana Leonardo e l'UE, il Senatore USA Mitch McConnel vuota il sacco.

👉 "Siamo schierati contro Cina, Russia, Corea del Nord e Iran" ha affermato.
👉 "[...] in conseguenza dei trasferimenti di armi che abbiamo fatto all'Ucraina stiamo reindustrializzando la nostra base qui negli USA"
E come mai?
👉 Perché "Abbiamo bisogno di ricostruire la nostra base industriale comunque, a prescindere dalla guerra in Ucraina, a causa della crescente competizione con Russia e Cina"
👉 Alla domanda se questo fosse "un vero test sul futuro della leadership globale degli USA", McConnel risponde ". Voglio dire, ci siamo presi una vacanza dalla storia [...] abbiamo agito come se il Male si fosse fermato".

Affermazioni pesanti quanto esplicite, condite dalle commoventi parole del padre, che di ritorno dalla Seconda guerra mondiale gli confidò la paura non per le atrocità del Reich, ma per i russi, fino allo scontro del bene democratico a stelle e strisce contro il male autocratico che viene da oriente.

(🎙️ Qui l'intervista completa: https://youtu.be/ztkkJN2vj5I?si=xq8wSmgo1B3Uiwht )

Tra le consuete argomentazioni propagandistiche, McConnel dipinge esplicitamente il quadro ormai noto di una guerra per procura, volta a preservare militarmente la propria egemonia globale, sfruttando l'occasione per cercare di recuperare in competitività e produttività rispetto ad altre economie emergenti.

⚠️ E' per questo che inviamo armi, è per questo che imponiamo sanzioni ed un'economia di guerra, con il rischio di un'escalation globale. E' a questi guerrafondai che concediamo la nostra autonomia politica, esterna ed interna. Fuori l'Italia dalla NATO, fuori le basi USA dall'Italia!

https://t.me/canalemiracolomilano
miracoloamilano@protonmail.com
“RITIRATA” DEGLI ALLEATI - Ultimi gli Usa, ma anche Slovacchia e Polonia. Tra Francia e Germania chi vuole soldi, chi manderà rottami

DI RICCARDO ANTONIUCCI

Nelle trincee ucraine l’inverno non è ancora arrivato, ma nelle cancellerie dei leader occidentali sembra sia cominciato a soffiare un vento freddo quando si parla di sostenere Kiev nel conflitto. A gelare gli entusiasmi sono due elementi eterogenei, ma concomitanti: lo stallo sulla linea del fronte, nonostante la controffensiva di Kiev, e il pressing di una stagione elettorale rilevante, che si aprirà con le elezioni in Polonia tra due settimane e culminerà nel 2024 con il rinnovo del Parlamento europeo a giugno e della presidenza degli Stati Uniti a novembre (in mezzo, le presidenziali in Russia). Nell’uno e nell’altro caso, al cuore della questione c’è la produzione di armi, e il prezzo da pagare per fornirle a Kiev.

Sul piano militare, le analisi più recenti raccontano di due belligeranti preparati a una guerra lunga. Dopo settimane di critiche “filtrate” sui media statunitensi a proposito di “errori” della controffensiva ucraina e “delusione” per i magri risultati, ora c’è consenso sul fatto che la guerra sia tornata di trincea. Sono note le stime dell’Institute for the Study of War : la controffensiva ha ottenuto guadagni minimi a sud, compensati da avanzate russe a nord est. Ieri il comando orientale delle forze armate ucraine ha denunciato che i russi avrebbero concentrato oltre 10 mila soldati a Bakhmut. PerMykola Bielieskov, ricercatore ucraino del britannico Institute for Strategic Studies, sentito dal quotidiano francese Le Monde, sostiene che “la Russia non può più condurre un’offensiva convenzionale, ma può sostenere il conflitto per anni. Nessuna delle due parti è in grado di vincere militarmente in modo decisivo”. Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha parlato di conflitto fino al 2025 e si stima che nel 2024 Mosca aumenterà del 30% la spesa militare, fino al 6% del Pil.

Poi c’è la politica. “È opinione comune che le guerre finiscano con i negoziati. – ha scritto il politologo Ivan Krastev -. In realtà spesso finiscono o restano congelate con le elezioni”. In Slovacchia, il vincente delle urne di ieri Robert Fico ha messo al centro della sua campagna lo stop all’invio di armi a Kiev (vedi l’articolo in basso) con lo slogan “abbiamo problemi più importanti dell’Ucraina”. Al di là delle posizioni filorusse di Fico, la convinzione è che Bratislava, tra le prime capitali a fornire caccia Mig, abbia già dato quello che poteva dare (170 milioni di euro in forniture, si stima) e abbia bisogno di una pausa per rimpolpare le scorte.

Dagli Usa è arrivato un segnale preoccupante dallo scontro politico per il rinnovo del bilancio (vedi a fianco). La rinuncia a includere nuovi finanziamenti per Kiev nell’accordo trovato sabato all’ultimo minuto tra repubblicani e democratici per evitare lo shutdown ha suscitato la diplomatica “sorpresa” dell’alto rappresentante della politica estera Ue, Josep Borrell. Lo stop agli aiuti militari per Kiev, l’ultimo pacchetto era da 300 milioni, è diventato un cavallo di battaglia dei repubblicani “maga” trumpiani.

Anche nella Polonia finora in prima linea, la crisi dei prezzi del grano e l’ascesa dell’estrema destra per le elezioni del 15 ottobre hanno spinto il partito al potere, il Pis di Mateusz Morawiecki, a freddare gli entusiasmi sull’Ucraina. Tanto che il presidente Andrzej Duda ha dichiarato che il Paese d’ora in poi darà solo armi “vecchie”, perché l’equipaggiamento Nato che sta rimpiazzando i sistemi sovietici inviati al fronte serve in priorità all’esercito polacco.

In Germania, la ministra degli Esteri Annalena Baerbock ha ammesso in un’intervista con la Cnn che “alcuni” dei sistemi d’arma forniti a Kiev erano “effettivamente obsoleti” e, pur confermando il sostegno militare di Berlino, ha invitato l’alleato alla pazienza: “Capisco che l’Ucraina non ha abbastanza tempo, ma quando consegniamo qualcosa, deve funzionare”.

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Ma mi faccia il piacere
di Marco Travaglio

Porca slovacca. “Sorpresa in Slovacchia: il filo-russo Fico indietro. Salvo il fronte pro-Kiev. L’Europa tira un sospiro di sollievo: gli aiuti all’Ucraina non sono più a rischio” (Stampa, 1.10). “Slovacchia, europeisti avanti sui filorussi” (Corriere della sera, 1.10). “Slovacchia, testa a testa negli exit poll. Il progressista Simecka davanti di un soffio. Il candidato pro Bruxelles in vantaggio sull’ex premier filo-Putin Robert Fico” (Repubblica, 1.10). “Il tre volte premier Robert Fico, con simpatie putiniane e dichiaratamente contrario all’invio di armi all’Ucraina, ha vinto le elezioni in Slovacchia con il suo partito Smer-Ds ottenendo il 23% dei voti” (Ansa, 1.10). E niente: era fatta, poi è arrivato Putin con la Wagner e ha truccato le elezioni.

47 morto che parla. “Decapitata la flotta russa del Mar Mero: ‘Ucciso Sokolov’”, “Flotta del Mar Nero senza comandante” (Repubblica, 26.9). “Kiev: ucciso il capo della flotta russa’” (Corriere della sera, 26.9). “Kiev decapita la flotta russa: ‘Uccisi nel Mar Nero il comandante e 33 ufficiali” (Messaggero, 26.9). “Kiev: ucciso il capo della flotta di Mosca” (Stampa, 26.9). “Uccisi in 34, tra cui Sokolov” (Giornale, 26.9). “Russi colpiti e affondati in Crimea. Gran colpo ucraino” (Foglio, 26.9). “Sokolov ricompare in un video” (Corriere della sera, 27.9). “Riappare il russo Sokolov” (Stampa, 28.9). E niente, Sokolov era morto stecchito, poi è arrivato Putin con la Wagner e l’ha resuscitato.

Vuoto a perdere. “Perdere l’Ucraina significherebbe perdere Taiwan” (Danilo Taino, Corriere della sera, 27.9). Ma perchè: l’Ucraina e Taiwan sono tue? E chi te le ha regalate?

Il titolo della settimana/1. “Da granaio ad arsenale: l’alleanza di Zelensky per fare dell’Ucraina un hub degli armamenti” (Repubblica, 1.10). Mettete dei cannoni nei vostri fiori.

Il titolo della settimana/2. “Fake news, triste primato: il 33% delle bufale europee sulle bacheche italiane” (Messaggero, 28.9). “Italia, patria delle fake news” (Riformista, 29.9). Oppure il Messaggero e il Riformatorio si sopravvalutano un pochino.

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Al via la campagna!
Perseverano!

Vediamo quanti ancora abboccano

Ps. Che cos'è il CARgiver...???