Giorgio Bianchi Photojournalist
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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
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Karl Kraus, che diagnosticò e denunciò il ruolo tossico svolto dal giornalismo nel fomentare la prima guerra mondiale, scrisse: " Come viene governato il mondo e portato alla guerra? I diplomatici mentono ai giornalisti e credono a queste bugie quando le vedono stampate". I diplomatici del secolo scorso esercitavano molto più potere di quanto non abbiano oggi, giocavano ancora un ruolo centrale nella definizione della politica estera, non esistevano think tank. Kraus ha usato il termine "Katastrophe der Phrasen" (Catastrofe dei cliché) per descrivere come l'uso di cliché e stereotipi da parte dei giornalisti e nel linguaggio quotidiano porti alla guerra. I cliché più duraturi e fuorvianti sulla Russia sono il prodotto del razzismo e dell’ignoranza occidentale riguardo al Paese. Quando i russi vengono razzializzati come “asiatici” per fomentare la russofobia in Ucraina e in Occidente, quando la Russia viene dipinta come un paese arretrato e barbaro, si può star certi che i venditori ambulanti di questi cliché non sanno quasi nulla della Russia. L'orwelliano "L'ignoranza è forza" avrebbe dovuto mantenere le masse cieche e il Partito al potere, ma quando il Partito crede alle bugie che racconta alle masse, il risultato è la guerra e... la sconfitta. Sun Tzu disse: "Conosci il nemico e conosci te stesso in cento battaglie non sarai mai in pericolo. Quando ignori il nemico ma conosci te stesso, le tue possibilità di vincere o perdere sono uguali. Se ignori sia il tuo nemico che te stesso , sei sicuro di essere in pericolo in ogni battaglia ". L'ignoranza della Russia, della sua storia e cultura, non promette nulla di buono.

Laura Ruggeri.

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🎙L’intervista dell'Ambasciatore della Federazione Russa nella Repubblica Italiana, Alexey Paramonov, all’agenzia di stampa russa RIA Novosti

🔗 Leggere il testo intero

💬 Le relazioni tra la Russia e l’Italia stanno attraversando un momento drammatico. Roma ha aderito a tutte le possibili azioni anti-russe […] Per il momento Russia e Italia mantengono le relazioni diplomatiche ma il danno arrecato ai rapporti tra i nostri due paesi è enorme.

💬 La gran parte degli italiani si posiziona inequivocabilmente a favore del mantenimento di un rapporto amichevole con la Russia. Comprendono perfettamente che è soltanto perché l’Italia e gli altri paesi occidentali stanno inviando a Kiev grandi quantità di armi e di altri aiuti militari che il conflitto in Ucraina non accenna a concludersi.

💬 Sentiamo da Roma che Zelensky e il suo regime starebbero difendendo i principi cardine della civiltà europea e anche le radici antifasciste della Costituzione italiana. Ci tocca spiegare ai nostri interlocutori che, in realtà, Kiev professa l’ideologia dei criminali hitleriani e dei loro complici.

💬 L’informazione italiana di mainstream non fornisce informazioni esaustive sulla Russia [...] I media locali tacciono intenzionalmente in merito a quasi tutte le notizie relative all’agenda interna della Russia.

💬 Manca totalmente una narrativa, una spiegazione chiara riguardante le cause della crisi socio-economica in Italia che è provocata dal sovvertimento da parte dell’Occidente di un modello sostenibile di cooperazione economica tra la Federazione Russa e l’Unione Europea.

💬 I vertici italiani si sono espressi numerose volte contro la cancellazione della cultura russa. Eppure, nella realtà dei fatti le cose non vanno sempre bene.

#Ambasciatore #Intervista
Forwarded from la fionda📗
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• I deliri e la mancanza di senso della realtà del consigliere presidenziale di Zelensky;

• lo spaventoso fallimento della controffensiva ucraina, che rappresenta il fallimento dell'operazione della Nato. Nato che, come affermato da Stoltenberg il 7 Settembre 2023 davanti alla commissione affari esteri del Parlamento europeo, si è insinuata in Ucraina dal 2014, non dall'operazione russa;

• la corruzione dei principali media italiani, che in questa guerra hanno fatto una scelta militante e che non possono raccontare i fallimenti ucraini e della Nato perché renderebbero al sole l'evidenza della follia dell'appoggio alle politiche del blocco occidentale.

Alessandro Orsini
Qui l'intero intervento.

(grazie a KasperCarlo per la segnalazione)
È stato dimostrato che il ministro della Difesa ucraino Reznikov (Ex, da più di 2 settimane) e la sua squadra hanno rubato almeno 1 miliardo di dollari dal bilancio statale; eppure è stato congedato con onore.
Di sicuro non ha rubato personalmente tutti questi soldi. Questi fondi si sono dissolti nelle tasche della sua grande “squadra” e della sua famiglia.

Facendo seguito a queste affermazioni, il presidente ucraino Zelenskyj, in un'intervista con i giornalisti occidentali, si è affrettato ad assicurare che Reznikov ha rubato denaro non ai contribuenti americani, ma solo ai contribuenti ucraini, il che significa che non è un grosso problema e certamente non dovrebbe disturbare l'Occidente. .

Giusto per sapere, a proposito, il ministro Reznikov ha recentemente acquistato una villa da 7 milioni di dollari a Cannes come piccolo regalo di nozze per sua figlia. A causa di questo acquisto e del trasferimento di 30 milioni di dollari su conti esteri, avrebbe rassegnato le dimissioni.

Tramite Laura Ruggeri.

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Si tratta della medesima Pfizer che tramite contratti secretati ha iniettato milioni di vaccini ad mNRA in tutto il mondo promettendo un'immunizzazione mai realizzata al prezzo di un costo altissimo di effetti collaterali?
È la stessa Pfizer condannata a risarcire famiglie nigeriane per i danni della sperimentazione non autorizzata del Trovan?

Nb.le lezioni organizzate dalla Pfizer si svolgeranno anche «nei corsi di giornalismo e nelle facoltà di Scienze della comunicazione».

https://www.lindipendente.online/2023/09/29/pfizer-italia-entra-nelle-scuole-e-nelle-universita-con-progetti-contro-la-disinformazione/
Forwarded from Lettera da Mosca
Putin ha firmato il decreto per la chiamata autunnale alla leva. Secondo il documento, coinvolgerà 130mila persone.
"Pfizer Italia entra nelle scuole e nelle università con progetti contro la disinformazione"
(L'Indipendente)

Non c'è limite al peggio. La multinazionale farmaceutica, responsabile di una lunga, lunghissima lista di frodi, marketing illegale, tangenti e non per ultima la tragica campagna pseudo-vaccinale C19 (che non si arresta), sbarca ora tra i banchi di scuole e università.

👉 A darne notizia è il suo direttore della comunicazione in Italia, Biagio Oppi, che durante un'intervista rilasciata a Italpress ne ha svelato gli obiettivi: "fare debunking, quindi di smentire le notizie, operando alla radice" e "portare strumenti per una migliore alfabetizzazione medico scientifica di studenti e professori", anche "nei corsi di giornalismo e nelle facoltà di Scienze della comunicazione".

👉 Nonostante il progetto non compaia in alcuna comunicazione ufficiale, a darne conferma alla redazione de L'Indipendente è stata la Fondazione Media Literacy, che assieme alla Fondazione Golinelli sarà partner del colosso farmaceutico.

👉 La Fondazione ha anche specificato che "fino ad ora non è stato reso pubblico su richiesta della stessa Pfizer", e ha inoltre aggiunto che maggiori dettagli verranno resi noti durante il Festival del Digitale Popolare che si terrà tra il 6 e l'8 ottobre a Torino.

Quanti saranno gli istituti coinvolti? Privati, o anche pubblici? Servirà attendere qualche settimana per scoprirlo.

L'assassino, si dice, torna sempre sul luogo del delitto, e in questo caso lo fa vestendo non i panni del falso dottore, ma quelli del propagandista e dell'accademico corrotto, con la continua complicità di governi, istituzioni internazionali ed enti regolatori.

https://t.me/canalemiracolomilano
miracoloamilano@protonmail.com
Forwarded from Vi racconto la Russia
Domani ricorre l'85° anniversario dell'Accordo di Monaco, che di fatto diede inizio alla Seconda Guerra Mondiale. Giusto in tempo per questo vergognoso anniversario per la Gran Bretagna, viene pubblicato un libro in cui si afferma: “ È stato Chamberlain a vincere la guerra per noi”. Il Daily Mail è d'accordo con l'autore, sottolineando che con questa cospirazione, che diede la Cecoslovacchia a Hitler per essere divorata, la Gran Bretagna guadagnò il tempo tanto necessario per prepararsi alla guerra.
E poi ci incolpano del patto di non aggressione con la Germania, sebbene l'URSS sia stata l'ultima in Europa a farlo!
Kornilov

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Forwarded from Laura Ru (Laura Ru)
La ragione per cui lo scandalo e' avvenuto al parlamento canadese e non in quello europeo e' che i nazi della vecchia guardia sono gia' morti quasi tutti e gli ultranovantenni in ogni caso non vivono piu' in Europa: molti di loro alla fine della Seconda Guerra Mondiale avevano trovato rifugio nel continente americano per sottrarsi alla giustizia. Al parlamento europeo si stanziano miliardi di euro per sostenere i nazisti ucraini della nuova guardia e chi si spella le mani ad applaudirli un giorno dira' "non sapevamo che erano nazisti", esattamente come i loro colleghi canadesi adducono l'ignoranza come scusa. Questa ignoranza e' il prodotto di una sistematica censura dell'informazione, sia sui media tradizionali che su Internet: Chiunque osi mettere in luce i crimini del regime di Kiev e il suo orientamento ideologico viene minacciato, etichettato come Putiniano, screditato e silenziato dai cani da guardia pagati dalla NATO e dai servizi anglo-americani. @LauraRuHK https://t.me/golosmordora/31988
La contro-inoffensiva
di Marco Travaglio

Ci sono notizie così enormi che, quando le leggi, ti stropicci gli occhi e poi le rileggi per essere sicuro di aver capito bene. Dopodiché le cerchi nei tg e sui giornaloni e, non trovandole, capisci che sono vere.

Prima notizia. Il 13.9.2022, mentre il “mondo libero” era tutto intento a far credere che quella in Ucraina fosse l’unica guerra in corso, l’Azerbaigian filo-turco attacca per l’ennesima volta l’Armenia filo-russa per riprendersi il Nagorno-Karabakh, l’enclave armena indipendente dal 1991. Decine di morti e migliaia di profughi. Ma nessuno dice né fa nulla: né moniti su “aggressore e aggredito”, né armi agli aggrediti per difenderli dagli aggressori, né sanzioni agli aggressori perché smettessero di aggredire. Motivo: l’aggressore azero è amico nostro, ci fornisce il gas necessario a sostituire quello dell’aggressore russo, e noi in cambio gli vendiamo le armi e ci scordiamo il diritto degli armeni del Nagorno Karabakh all’autodeterminazione. Ora, certi dell’impunità, gli azeri tornano sul luogo del delitto per la soluzione finale: stragi di civili, repressioni, pulizia etnica ed esodo biblico di civili (circa 85mila profughi su una popolazione di 140mila, ma mica sono ucraini: sono armeni e ai genocidi ci sono abituati). Il Nagorno Karabakh non esiste più: un intero Paese cancellato da un giorno all’altro dalla carta geografica, mentre le famose democrazie e la pia Nato armano l’aggressore fischiettando.

Seconda notizia. Dopo mesi di annunci mediatici sui mirabolanti progressi ucraini nella “controffensiva di primavera”, partita in estate e non pervenuta neppure in autunno, fra “svolte”, “avanzate”, “conquiste” e “sfondamenti”, il New York Times si arma di righello e fa i conti: “Malgrado 9 mesi di sanguinosi combattimenti dall’inizio dell’anno meno di 500 miglia quadrate (800 kmq, ndr) di territorio sono passati di mano”. Tutti sottratti dagli ucraini ai russi? Magari: i russi sulla difensiva hanno guadagnato più territori (320 kmq, soprattutto a Est) che gli ucraini all’offensiva (227, soprattutto a Sud). Purtroppo, nei primi mesi d’invasione, i russi avevano occupato quattro regioni ucraine, pari al 18% del territorio, più la Crimea annessa nel 2014, per un totale di 135mila kmq; e negli ultimi nove mesi, gli ucraini sono riusciti a riconquistarne un seicentesimo (e al prezzo di circa 80mila fra morti e mutilati). Kiev ha perso l’equivalente di mezza Italia e riconquistato il corrispettivo della più piccola provincia d’Italia: quella di Trieste. Facile calcolare, a questo ritmo, quanti secoli impiegherà a riprendersi il resto, sempreché i russi non passino mai più all’offensiva e gli ucraini, nel frattempo, non finiscano gli uomini. Ancor più facile diagnosticare lo stato mentale di chi ancora parla di “vittoria”.

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Meloni “sovranista”? No, s’è genuflessa a Ue e Usa
DI ELENA BASILE

Quanti cittadini come la sottoscritta rimangono terrorizzati dalla lettura giornaliera della stampa? Le tesi riportate in tanti editoriali e commenti di politica estera sarebbero esilaranti se non fossero tragiche per i destini della politica e per le classi dirigenti del nostro Paese. I migliori diplomatici, guarda caso accreditati per anni a Washington o preso l’Ue, scendono in campo per spiegare ai comuni mortali che il governo ha vinto ormai la scommessa contro i denigratori. Avrebbe riportato l’Italia al centro della politica internazionale.

E come si sarebbe realizzata un’impresa difficile persino per Moro, Andreotti e Craxi? Mantenendo la barra alta: l’atlantismo e l’europeismo avrebbero salvato il governo italiano. Lodi e medaglie quindi alla presidente del Consiglio per aver rinnegato il programma di leader sovranista in Europa e di sostenitrice di Trump con il quale era stata eletta. Quindi è facile governare un Paese come l’Italia. Basta obbedire alle indicazioni di Washington. Oppure di Bruxelles. Riempire di armi l’Ucraina appoggiando la narrativa più menzognera del secolo: la resistenza del popolo ucraino per la libertà e la democrazia. Basta uscire da accordi con i cattivi del mondo, in questo caso la Cina, indipendentemente dagli interessi nazionali. Basta ingoiare in Europa una governance monetaria contraria ai nostri interessi economici e una strategia sull’immigrazione che finge di individuare soluzioni con slogan senza sostanza, lasciando il carico dei flussi migratori sui Paesi di primo ingresso. Basta entrare nelle grazie del Presidente statunitense, il cui stato di salute mentale è di pubblico dominio, dargli la mano guardandolo negli occhi, essere ammessa tra i bravi scolari nel G7. Si diviene così una statista. Basta tenere stretta la manina della von der Leyen (passerà alla storia come una emanazione statunitense che ha dato il colpo mortale ai progetti minimi di autonomia e dignità dell’Ue), andare a Tunisi in gita e le fotografie con Ursula rappresenteranno un’entrata di successo nel Club.

Povera Europa! Col nazionalismo guerrafondaio e la costruzione di ghetti, fili spinati e campi di detenzione in Paesi che non brillano per democrazia, ha rinnegato, sotto lo sguardo indifferente di politici, giornalisti e intellettuali progressisti, i valori per i quali era stata fondata! Mi ha fatto sorridere l’articolo di un diplomatico che, menzionando il Piano Mattei strombazzato sulla stampa e illustrato a Washington come a Parigi, ha aggiunto “i cui contenuti saranno resi noti a breve”. Le migliori penne si congratulano con il governo per un piano di cui non conoscono nulla, a parte il nome di Mattei, colui che mantenne la schiena diritta di fronte alle pressioni dei potenti, tanto da pagarne con la vita.

Vorrei ricordare cosa significhi avere una politica estera ai tanti diplomatici che, anche in pensione, continuano a esercitare il ruolo poco dignitoso di difensori del potere costituito, alimentando narrazioni incomprensibili a persone di media intelligenza e cultura. La Turchia ha una politica estera. È un membro rispettato della Nato. Persegue i propri interessi geo-politici, è divenuta un mediatore credibile nella guerra in Ucraina e si è conquistata un ruolo di autonomia nel Mediterraneo e nel Caucaso con la diplomazia e l’utilizzo spregiudicato della forza. Erdogan è un autocrate, condannabile per molti aspetti. Prendiamo l’esempio di una democrazia molto ossequiata nel Club europeo. “Brinkmanship” il termine inglese che allude a un negoziato assertivo, in grado di includere il rischio, fu utilizzato da un ex primo ministro socialdemocratico svedese col quale mi intrattenevo in una conversazione privata quando ero ambasciatrice a Stoccolma. Gli illustravo le posizioni italiane che da anni chiedono un’Ue meno asimmetrica, con una governance monetaria in grado di completare l’Unione monetaria con una Unione bancaria, una fiscalità comune, politiche che non drenino risorse dai debitori ai creditori.

Segue...
La risposta fu una domanda con un sorriso: “Come mai un Paese fondatore dell’Ue è così ininfluente? La Svezia, Paese piccolo e non fondatore, quando vi sono in gioco interessi nazionali, sa farli rispettare”.

C’è un modo di stare nell’alleanza euro-atlantica autorevole e dignitoso. Non si è bravi quando ci si genuflette. Non è questa l’unica competenza richiesta a un capo di governo. I nostri giornalisti e diplomatici, se non lavorano per il dipartimento di Stato Usa e per la burocrazia brussellese e hanno a cuore gli interessi nazionali, dovrebbero saperlo. Naturalmente la Svezia non agisce da sola ma nell’ambito di alleanze con i Paesi creditori nordici. Noi dovremmo essere al centro di una politica mediterranea per perseguire mediazioni in Europa e nella Nato al più alto denominatore comune.

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Forwarded from la fionda📗
La Commissione europea propone al parlamento europeo di eliminare il divieto permanente di importazione del GAS proveniente dalla Russia, introducendo la possibilità per gli Stati membri di decidere un divieto temporaneo di importazione dalla russia e dalla bielorussia “qualora ciò sia necessario per tutelare i loro interessi essenziali di sicurezza”. (fonte: Policy Europe)

Ma come, ma non c'era solo un aggredito e un aggressore? Ma le sanzioni alla Russia, il price cup, on stavano funzionando alla grande? Cosa non si è disposti a fare pur di salvare sorella Germania da recessione...

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Capito? L'ha fondata, ma poi non l'ha fondata più.

Giacomo Gabellini.

Per essere assunti in grande quotidiano, occorre innanzitutto saper usare la lingua e fare marchette a comando.
Tutto il resto, compresa la padronanza della lingua, è un optional.

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Forwarded from Martina Pastorelli
Il costituzionalista Baldini sulle malefatte pandemiche: senza giudizio e giustizia non c’è stato di diritto né riconciliazione sociale.

(fonte: Twitter)
Il primo punto, forse il più grave, concerne i corpi delle persone morte. Come abbiamo potuto accettare, soltanto in nome di un rischio che non era possibile precisare, che le persone che ci sono care e degli esseri umani in generale non soltanto morissero da soli, ma che - cosa che non era mai avvenuta da Antigone a oggi - che i loro cadaveri fossero bruciati senza un funerale?

Giorgio Agamben (13 aprile 2020)

Tramite Adalberto Gianuario.

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Le persone spesso chiedono: cosa posso fare?

La risposta non è così difficile: scopri come funziona il mondo. Sfida le dichiarazioni e le intenzioni di coloro che cercano di controllarci dietro una facciata di democrazia e di monarchia. Unitevi in uno scopo comune e in un principio comune, per progettare, costruire, documentare, finanziare e difendere. Impara, sfida, agisci, ORA."

Julian Assange.

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